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Mostre ed incontri artistici - Luglio 2008 |
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Gino
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Sarà inaugurata alla Libreria "Evaluna", Piazza Vincenzo Bellini, 72 80138 Napoli [+39 081292372 (info), +39 081292372 (fax) - libreriadelledonne@evaluna.it - www.evaluna.it] venerdì 11 luglio, alle ore 19.30, la mostra, curata da Maurizio Vitiello, intitolata "Orizzonti plastici", con lavori recenti in tecnica mista dell’architetto Alfredo Celli, che opera e vive in Abruzzo. Inteventi, alle ore 20, di Stefano Arcella, Pino Cotarelli, Angelo Lippo, Franco Lista, Nando Romeo, Antonino Scialdone, Maurizio Vitiello. Catalogo in galleria. Orario: 10.30-14.30/19.00-22.00; domenica chiuso. Sino a venerdì 18 luglio 2008.
Scheda della mostra a cura di Maurizio Vitiello
Alfredo Celli continua la sua attività nel suo studio di Tortoreto Lido per preparare opere per le prossime mostre. Viaggiando per l´Italia abbiamo l´opportunità di controllare e fissare nella memoria esposizioni su esposizioni e ci sembra, quindi, essenziale segnalare artisti emergenti, di un certo tono e di un certo valore, che sono alla ricerca di una considerazione e di una stima e tentano e cercano di far conoscere la risoluta "cifra artistica" su cui vorrebbero appoggiare un proprio lancio. L´artista, nell´accogliente studio di Tortoreto Lido, in provincia di Teramo, che abbiamo avuto la possibilità di visitare insieme a Pino Cotarelli, critico teatrale, e a Nando Romeo, regista cine-tv, prosegue una stimolante ricerca sull´informale.
Alfredo Celli nasce a Tortoreto (TE) nel 1958. Frequenta l´Istituto Statale d´Arte di Castelli diplomandosi nel 1976, ed è in quegli anni che inizia a dipingere. Dipinge avviandosi ai colori ad olio su tela, ma trova volontà e spazio anche per eseguire dei lavori in argilla: bassorilievi, sculture e oggetti dai molteplici aspetti. In questi primi lavori ad olio è orientato verso un figurativo molto essenziale ed indicativo, per passare, dopo alcuni anni, verso schemi geometrico-astratti, che, col tempo, sono orientati a recepire una maggiore corposità, anche attraverso il colore, per arrivare ad un approccio "materico informale". Il supporto tradizionale, oggi, gli va stretto. Infatti in questi ultimissimi lavori sembra che, per mezzo del foglio di plastica e attraverso qualsiasi risorsa tecnica, voglia riscoprire l´anima segreta delle cose e delle immagini e cercare di tracciare il confine, se c’e confine, dell´incertezza. La velocità improvvisa del gesto, i contrasti di luminosità, la combustione, lo portano verso una sensualità introflessa. I nuovissimi esiti e le recentissime prove della pittura di Alfredo Celli, che ci è stato segnalato dal maestro Umberto Esposti, nipote di Lucio Fontana e bravissimo artista, si presenta nettamente stuzzicante, per chi come noi frequenta, e non da poco, l´ambiente artistico italiano. Le elaborazioni, di netta impronta informale, riescono a dominare la scena e a determinare uno spesso senso dell´intimo che incontra e/o "contra" la realtà, che, fondamentalmente, pilota, conduce, governa, regola e controlla scenari, virtualmente possibili, più che ipotetici. Dal pennello, gravido di materia ed umori, alla spatolata, tesa e netta, passa con disinvoltura Alfredo Celli. Il suo "sentire la materia", ormai rodato, vola alto e, senza urti, plana su possibili confini di nuovi scenari e, così, l´artista guida tutta la sua attuale pittura, che va verso gli infiniti spazi dell´informale, per tessere e definire una "cifra artistica", una sorta di certezza del carattere e dello stile con cui distinguere le opere che in quest´ultimo biennio ha redatto. L´artista riesce a dimensionare vastità ed ambienti di vigorosa vivacità, capillari orizzonti di prospettive, elementi scenici liberi da inquinamenti metropolitani. Inoltre, dirama striature multicolori di quinte che premono sullo spazio vergineo di supporti lignei o di plastiche applicate a faesite. Il tutto si svela e scivola in inquadrate percezioni reali ed intendimenti pulsano nelle vene e nella testa di Celli e scattano termini cromatici e tentativi di comparare quadri da cui scaturiscono riscontri straordinari, e, soprattutto, rilanci impensati; poi, il gioco di laceranti ustioni e di strofinati passaggi fa scattare spacchi incontaminati di natura, ma anche segnature ed abbreviate campiture astratte, imbevute di convenienti voluttà operative, nonché secchi avvolgimenti, graziosi avviluppamenti ed affidabili arrotolamenti su vortici, che aprono all´infinito. E da questo giro di trame e di orditi, tessute da incastri, ove si stringono diverse reazioni cromatiche di estremi apicali, emergono silhouettes, sospese tra visioni e suggestioni. E, se andiamo ad assodare, registriamo affioramenti segnici e gemmazioni e concrezioni cromatiche, che sembrano far passare, in filigrana, i vari stadi della materia, mentre recepiscono bagliori mediterranei e canglori ctonici in riassunti di minimali allegorie. Intervalli di luci e ripartiti coni d´ombra afferrano ed agguantano dondolii memoriali e surrealtà ambientali. L´artista adegua concatenazioni di dinamiche fabulistiche che s´aprono su altre dimensioni, sotto l´impulso di un fronte febbricitante d´invenzioni. In fondo, produce cangianti e variegate interpretazioni informali, ma anche scattanti combinazioni. Insomma, la sua forte immaginazione declina accordate ambientazioni per consegnare singolari e fulminei risultati. Le sue opere in tecnica mista, su vari supporti, comprendono intensità di note declinate da riferimenti seriali e, così, emerge la sua voglia di tonificare controcampi e contropiani. Celli tende a tonificare e a corroborare visuali e misure, nonché tracce che possano manifestare specularità ripetute. Nei lavori si presentano irregolarità e si leggono scansioni, ritmi, cadenze, accenti, trasformazioni, variazioni, mutamenti e richiami di purezze dell´animo. Le redazioni pittoriche di Celli oscillano tra pittura totalizzante e pittura di sostanza e visibilità coloristiche sostanziano temperature sussultanti. Un dettato di molteplici combinazioni pulsanti, focalizzato da dosaggi misurati e studiati nel gesto ampio, interessa varchi, respiri, aperture, tagli e spaccature. Tracciati e margini vengono dall´artista siglati per comprendere la "coscienza del mondo". In definitiva, questo nostro commento emerge da riflessioni sui seguenti lavori, che abbiamo avuto l´opportunità di visionare: Alba di giugno, Anima avviluppata, Conclave, Crocifissione, Bilaterale, Carcassa aliena, Colonna, Cuore bianco, Decollo domani alle 6, Durante la tempesta, Ferite lungo i confini, Il Sud del mondo, Il suono del vento, Laceranti ustioni, Linea di superficie, Lo specchio del disinganno, Malinconia veneziana, Salendo da Est, Senza stress, Soluzione di continuità, Strinature e sfregi, Terra e cielo, Un´altra dimensione, Vecchia Europa addio, Vecchio. In conclusione, Alfredo Celli continua a detessere l´attualità ed assicura un magma potenziale d´immagini per tagliare, poi, squarci personalissimi del quotidiano, perché ha bisogno di seguire le sue fantasie, che esplorano momenti d´incanto e di ragionamenti e di considerazioni. Insomma, attimi e dettagli sono segmentati in una proiezione periscopica e sono agitati dal fuoco che esalta risultati sorprendenti intercalati sul foglio di plastica.
Maurizio Vitiello
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Gino
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sabato 28 giugno 2008
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fino al 25.VII.2008 Christian Flamm Napoli, Galleria Fonti
Testo, pretesto, contesto: i tre pilastri di una personale da fiaba. Il mare che bagna Napoli scioglie i colori in una specie di alchimia sentimentale. Che parte da un testo secentesco per arrivare a un teatro del mondo senza storia...
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pubblicato venerdì 27 giugno 2008
Quando la cornice è solida, il quadro regge e fa pure bella figura. Lo sapevano i grandi e piccoli novellatori d’ogni epoca e latitudine e lo sapeva pure il napoletano Gian Alesio Abbattutis, alias Giambattista Basile, campione del barocco cui la Nera Signora impedì di veder pubblicato, tra il 1634 e il 1635, il suo c**to de li c**ti: “Il racconto dei racconti”, titolo che sa un po’ di smargiassata secentesca e sembrerebbe -ma non è- decisamente enfatico per una raccolta di fiabe in dialetto. Un “ trattenimento de’ piccerille” che all’incomprensibilità dell’antico vernacolo aggiunge le acrobazie scrittorie tipiche del secolo, ma che è, in ogni caso, un (saccheggiatissimo) capolavoro, la cui struttura policentrica fa da perno e cornice site specific alla seconda personale italiana di Christian Flamm (Stuttgart, 1974; vive a Londra). Il quale, piuttosto che illustrare forzatamente un testo inaccessibile, preferisce saggiamente interpretarlo come archetipo d’una forma letteraria, deducendovi, più che una serie di topoi codificati, i presupposti creativi di fantasia e libertà. Di barocco, in questa personale, sopravvive altresì una latente inclinazione alla teatralità, intesa, più che come fine “meraviglioso”, quale serbatoio iconografico. Ecco allora ballerine, clown, bambini e uomini in doppiopetto, tratteggiati a mo’ di silhouette e bozzetti in un’onesta e gradevole serie di acquerelli dai toni limitati e discreti, un quasi-bianconero ravvivato di rosso, in cui una mano esperta e delicata, più che stiracchiare parallelismi in chiave contemporaneizzata, abolisce precisi cronotopi di riferimento, in nome dei principi di atemporalità e astrazione intrinseci alla fiaba (logica in cui s’inserisce la divagazione cromatica verde, richiamo all’usitato bosco). Una messinscena officiata con l’acqua del Golfo, raccolta in una fiaschetta e inviata Oltremanica all’artista per diluire i colori, con un’operazione performativo-concettuale che si riallaccia al “liquido” incipit del Pentamerone (abusiva trasposizione grecizzante del titolo originario): le lacrime versate da Zoza in una brocca per risvegliare dalla mortale fatagione il principe Taddeo di Camporotondo. Azzeccati alla scenografia dell’allestimento, più che organici all’economia espositiva, i due wall painting neri, dove spiccano da un lato l’immancabile (e blandamente minatoria) morale della favola, sentenziata a punto-croce su un bianco pendant, e dall’altro, sotto l’astro suprematista del cuneo scarlatto, un pentagramma, allusione al tempo della narrazione e all’impercettibile installazione sonora, generata da una rudimentale scultura musicale “suonata” per un’ora da Flamm: un rocchetto rivestito di stoffa nera, il cui fruscio evocherebbe lo sciabordio marino. Un trompe-l’oreille la cui povertà visiva viene ingentilita dalle sottostanti piume d’oca, pindarico invito a sprimacciare un altro classico del genere: i Contes de ma Mère l’Oye di Perrault, altro illustre debitore di Basile. Se avete una Giornata a disposizione, fatevi c**tare la storia di una certa Gatta Cenerentola... articoli correlati Flamm a Liste 05
anita pepe mostra visitata il 15 maggio 2008
dal 15 giugno al 25 luglio 2008 Christian Flamm - Per un motivo o per un altro Galleria Fonti Via Chiaia, 229 (zona Chiaia) - 80132 Napoli Orario: da martedì a venerdì ore 16.30-19.30 Ingresso libero Info: tel./fax +39 081411409; info@galleriafonti.it; www.galleriafonti.it
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Gino
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martedì 1 luglio 2008
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fino al 31.VIII.2008 Pintoricchio Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria
I preziosismi dorati, l’eleganza delle composizioni, la leggiadria degli affreschi. È la rivincita del Pintoricchio, maestro del Rinascimento italiano, vissuto all’ombra del più celebre Perugino. Dopo oltre 500 anni torna nel capoluogo umbro...
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pubblicato lunedì 30 giugno 2008
Perugia celebra un grande maestro del Rinascimento italiano. E, al contempo, celebra se stessa, quale teatro di una straordinaria congiuntura artistica che ha accompagnato il capoluogo umbro negli anni a cavallo tra il Quattrocento e il primo Cinquecento. La mostra Pintoricchio, dedicata all’omonimo pittore umbro, rende omaggio all’artista e, al tempo stesso, propone una curata rassegna della produzione pittorica di quel tempo attraverso le opere di vari artisti originari del territorio, tra cui Fiorenzo di Lorenzo, Piermatteo d'Amelia e Benedetto Bonfigli, oltre alle due tavole del Perugino ( Cristo in Pietà) e di Raffaello ( Busto di un angelo), messe insieme per testimoniare la congiunzione artistica fra i tre maestri, agli albori del XVI secolo. Quando il Pintoricchio (Perugia, 1458 - Siena, 1513) godeva ormai di una certa fama -specie dopo aver realizzato una serie di opere durante il pontificato Borgia, affidategli da papa Alessandro VI- e il più giovanissimo Raffaello veniva già considerato degno di importanti incarichi. Un allestimento d’eccezione nella rinnovata Galleria Nazionale dell’Umbria, a Palazzo dei Priori, ripercorre la formazione e la consacrazione di Bernardino di Benedetto di Biagio -questo il vero nome del Pintoricchio- nell’anno della celebrazione del 550esimo anniversario dell’artista, vissuto all’ombra del più rinomato Perugino, ma considerato ora il simbolo della città. Tra le opere proposte, si ripetono le raffigurazioni della Madonna con il bambino, eseguita in varie tavole, in genere su commissione, e spiccano alcune opere più ricercate, come le otto tavolette realizzate per gli sguanci di una nicchia e riproposti in una spazio simile alla destinazione originale al fine di valorizzarne l’effetto. Nell’ampia rassegna monografica sono esposte quasi tutte le opere mobili esistenti di Pintoricchio: alcune di queste mai viste in Italia, come il piccolo Ritratto di giovinetto, primo ritratto eseguito dall’artista in gioventù, conservato al Brooklyn Museum di New York, insieme a un’importante selezione di opere coeve. Con un effetto scenico che ne esalta la fattura e ne risplende i preziosismi tipici del maestro umbro, come i tocchi dorati ricorrenti sulle tele a tempera, che usava per “ soddisfare alle persone che poco di quell’arte intendevano”, ricordava Giorgio Vasari, “ dando maggior lustro e veduta” all’opera. Otto sezioni distinte che accompagnano il visitatore verso un ritorno al Rinascimento, culminando in una ricchissima raccolta di disegni di vari artisti, dove trovano lustro gli studi preparatori del Pintoricchio, insieme a vari disegni dell’antico, proposti come vera testimonianza del periodo storico. Un excursus che si completa con una sezione distaccata della mostra, allestita a Spello, all’interno della “Cappella Bella” della Collegiata di Santa Maria Maggiore (nome “popolare” assegnato alla Cappella Baglioni), dove risiede un ciclo di affreschi considerato tra i più grandi capolavori dell’artista. Dopo oltre trent’anni di carriera, il Pintoricchio muore malato e solitario. Triste fine di un artista “ sordo, piccolo e di poco aspetto”, come lo ricordano i biografi, ma dall’opera grande. Che risplende dopo oltre cinquecento anni. articoli correlati Ecco gli itinerari di Pintoricchio a Roma. E una proroga per la mostra perugina
alessio crisantemi mostra visitata il 22 giugno 2008
dal 2 febbraio al 31 agosto 2008 Pintoricchio a cura di Vittoria Garibaldi GNU - Galleria Nazionale dell’Umbria - Palazzo dei Priori Corso Vannucci, 19 - 06100 Perugia Chiesa di Santa Maria Maggiore - Cappella Baglioni Piazza Giacomo Matteotti - 06038 Spello (PG) Orario: tutti i giorni ore 9.30-20 Ingresso: intero € 10; ridotto € 8 Catalogo Silvana Editoriale Info: tel. 199199111; infoline@sistemamuseo.it; www.mostrapintoricchio.it
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Gino
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Mercoledì 2 luglio h.19.00 Differenzazioni
Mostra di Federica Rispoli con la partecipazione di Erreplast e The Coca-Cola Company
Federica desidera, con le sue opere, denunciare, ora più che mai, la necessità del riciclaggio della plastica
Agli inviatati si chiede di portare un piccolo contributo, una bottiglia da riciclare…
Giovedì 3 luglio h.20.00 Le chiavi di lettura per comprendere l’arte contemporanea
Simbologia del gigantismo
Ultima lezione prima dell’estate a cura di Marco Izzolino con NapoliClubArte
A luglio Trip apre i mercoledì e giovedì dalle h.11.00 fino a tarda sera e il venerdì si trasferisce al Lanificio25
Trip Via Martucci 64 tel. 08119568994 trip@cra.na.it www.cra.na.it
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Gino
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Nuova energia all'arte contemporanea: una "risposta d'impresa"
IL PREMIO TERNA 01
Martedì 1 luglio 2008 alle ore 11,30 presso il MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Terna ha presentato la prima edizione del Premio Terna, un importante progetto italiano finalizzato alla promozione degli artisti e dell'arte contemporanea. "Trasmettere energia: una metafora contemporanea": è questo il tema sul quale gli artisti sono invitati, entro il 30 ottobre 2008, ad esprimere la propria creatività. Il tema è ispirato ai valori e all'attività di Terna che gestisce, 24 ore su 24, la trasmissione elettrica nazionale garantendo al Paese l'energia di cui ha bisogno. Alla conferenza stampa, che si è aperta col saluto di Pio Baldi, Dirigente Generale preposto al progetto Fondazione MAXXI, Luigi Roth,sono seguiti gli interventi del Presidente di Terna, e dell'adFlavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna, Renato Mannheimer, del Presidente ISPO - Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione. Hanno presenziato i curatori del Premio, Gianluca Marziani e Francesco Cascino. Ha partecipato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sando Bondi e il Sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Gori
L'energia, anche dell'arte, è ovunque, è multiforme, è inarrestabile. L'arte contemporanea si sta affermando a livello internazionale come realtà di riferimento per mercato, media e imprese. Sono 9 milioni le persone interessate all'arte contemporanea e circa 5 milioni vorrebbero acquistare un'opera. Il settore attrae maggiormente i giovani e il potenziale di crescita è enorme. Il 34% degli italiani ritiene, inoltre, che il settore debba essere sostenuto sia dallo Stato che dalle aziende privare. E' quanto emerge dalla ricerca realizzata da Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, per conto di Terna, volta ad indagare la percezione che gli italiani hanno dell'arte e di quella contemporanea in particolare.
Il Premio Terna, un caso unico nel panorama culturale nazionale, mette in rete l'energia degli artisti già affermati e di quelli emergenti che possono esprimersi attraverso pittura, fotografia, elaborazioni e light-box: una "risposta d'impresa" all'enorme potenziale creativo di cultura, di partecipazione degli artisti nel nostro Paese. In modo innovativo, il concorso si articola in una terna di premi e crea un circuito di confronto ed emersione dei talenti, stabilendo una forte interconnessione tra il mondo dell'arte e quello produttivo, degli artisti e del Sistema Italia Terna invita l'artista, in qualità di professionista, a farsi motore dello sviluppo dei due "Sistemi" attraverso la ricerca di relazioni originali e innovative. Non a caso l'incontro di lancio si tiene al MAXXI, il futuro Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, in costruzione, luogo simbolo della volontà di innovazione e del nuovo ruolo che l'arte contemporanea ha nella società attuale.
I premi, dal valore complessivo di 150mila euro, sono distribuiti per le tre categorie in concorso: Martedì 1 luglio 2008 alle ore 11,30 presso il MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Gli artisti sono invitati, entro il 30 ottobre 2008, ad esprimere la propria creatività. Il tema è ispirato ai valori e all'attività di Terna che gestisce, 24 ore su 24, la trasmissione elettrica nazionale garantendo al Paese l'energia di cui ha bisogno.
La voglia di "Contemporanea" degli italiani : Ricerca ISPO sulla percezione dell'arte in Italia.
Inoltre, il premio "Online" : un innovativo modo, aperto a tutti, di scegliere l'opera ritenuta più meritevole attraverso il sito web www.premioterna.it. Tutte le opere iscritte nelle tre categorie parteciperanno a questo premio sulla base del consenso popolare. Il voto su web, è volto a stimolare il coinvolgimento del pubblico, rafforzando il legame tra il linguaggio dell'arte e la capacità di ascolto visivo della società.
Il concorso, in accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sosterrà un'iniziativa sociale in ambito culturale e artistico devolvendo il premio della categoria Terawatt, riservato agli artisti di fama, che diventano così protagonisti, insieme a Terna, dell'ambizioso progetto di valorizzazione dell'arte e della cultura italiana.
Il Comitato d'Onore del Premio Terna è presieduto dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, e costituito da illustri rappresentanti del mondo delle istituzioni, della cultura e dell'imprenditoria: Domenico De Masi Docente Universitario e Presidente della Fondazione Ravello, Massimiliano Fuksas, architetto di fama; Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria e Fernanda Pivano, scrittrice e saggista di fama internazionale.
Una Giuria di personalità eccellenti del mondo della cultura, dell'arte e dell'economia, presieduta dal Comitato di Presidenza composto da Luigi Roth e Flavio Cattaneo, valuterà le opere in concorso: Alberto Alessi, imprenditore nel mondo del design; Davide Blei, consigliere di Contemporanea- Associazione Collezionisti Milano; Silvia Evangelisti, Direttore Artistico dell'Arte Fiera di Bologna; Giovanni Giuliani, Presidente di Macro Amici; Gianfranco Maraniello, Direttore del Museo MAMBO di Bologna; Cristiana Perrella, Curatrice del Contemporary Arts Programme della British School di Roma; Thaddaeus Ropac, titolare di gallerie a Parigi e Salisburgo; Paolo Sorrentino, regista della nuova generazione cinematografica, Beatrice Trussardi, Presidente della Fondazione Nicola Trussardi; Julian Zugazagoitia, Direttore del Museo del Barrio di New York.
COMUNICATO STAMPA Studio Pesci Tel +39 051269267 federico.palazzoli@studiopesci.it
Ufficio Stampa Terna Tel. +39 06 83138334 alessandra.bardo@premioterna.it
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Gino
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fino al 14.IX.2008 Quadriennale 2008. Site specific Roma, Palazzo delle Esposizioni
Un passaggio tra le pareti, insolito attraversamento nell’arte. Un tunnel con tapis roulant, dove la percezione è ribaltata. Qui comincia un percorso nel percorso...
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pubblicato martedì 1 luglio 2008
Non ci sono certezze per Marina Paris. L’artista lo afferma con quel suo stile spiazzante nell’installazione Ambiente mobile, tappa iniziale di questo breve slalom ricognitivo all’interno della 15esima Quadriennale. Il focus è su cinque artisti, tra quelli che hanno realizzato opere site specific. Viscerale è Sissi, che sceglie come materia nobile la corda che intreccia personalmente con fili coloratissimi -grovigli di emozioni- associandola al disegno, come in un certo senso lo è Piero Pompili con le sue fotografie in bianco e nero che ritraggono pugili: corpo, sudore e sangue. Memore della lezione rinascimentale, colloca l’uomo al centro dell’universo, ma sceglie l’idolo come punto focale del suo altare umano. Un momento di quiete l’opera di Andrea Aquilanti, dove tradizione e tecnologia trovano un equilibrio formale, giocato sull’impiego del disegno a matita contemporaneamente al video, complice un pizzico di giocosità (se non altro nel titolo, fori.avi). Tutt’altro che ironico, invece, il lavoro di Elisabetta Benassi, They Live We Sleep, scritto e urlato da circa trecento megafoni su una delle scalinate che portano al primo piano di Palazzo delle Esposizioni. Un’opera dichiaratamente politica. Lavori diversi tra loro, certamente, per linguaggio e tecniche, ma affermazioni di grande forza emotiva e intellettuale, che invitano lo spettatore a riflessioni impegnative. Il coinvolgimento è diretto, quasi claustrofobico quando si entra nell’opera stessa, procedendo in modo un po’ incerto e faticoso sul nastro gommato che Marina Paris monta in senso contrario. Metafora della vita, con tutte le sue difficoltà e i fuori programma. Anche nel lavoro di Aquilanti, dove il proiettore è volutamente posizionato in basso, l’ombra di chi passa trova una temporanea collocazione nel trittico formato dal pilastro e dalle due videoproiezioni -una dentro l’altra- dei fori (girato a telecamera fissa per più di tre ore) e degli uccelli. L’ambiente, com’è nello stile dell’artista, viene poi completamente ridisegnato a matita. Coglie di sorpresa la sinfonia di quaranta voci che Elisabetta Benassi registra e orchestra nella sua potentissima opera. Lettere che formano una frase scritta con i megafoni, simbolo per eccellenza delle manifestazioni. Come i suoni talvolta si sovrappongono quasi a dar vita a una “ iniziale memoria scombinata delle quattro parole, che però all’unisono compongono la frase a un volume molto più alto”, così la scrittura prende forma, in tutta la sua leggibilità, allontanandosi dalla parete. “ Ogni megafono è una sorta di personaggio che si sta risvegliando”, afferma Benassi. “La domanda è se vogliamo svegliarci o continuare a dormire”. Quanto alle installazioni di Sissi e Pompili, siamo in entrambi i casi di fronte a lavori incentrati sull’uomo. Tutto muscoli l’uomo che Pompili fotografa in una famosa palestra newyorkese, un luogo sacro per lui. In La quinta età, concepita come un crocifisso pagano, dagli occhi chiusi passiamo, attraverso una varietà di sguardi, all’acquisizione della consapevolezza, della conoscenza, con quegli occhi spalancati nel quadrato più interno. Viene in mente Evoluzione di Mondrian, eppure chi sta al centro della rappresentazione non è altro che un surrogato di uomo, un punching ball di gommapiuma. In Al di là dello sguardo la corda lega, infine, Sissi introduce l’uso del disegno a china come paesaggio interiore in mezzo alla fisicità delle corde/legame. Il disegno è il mezzo per esternare l’idea di un volto, di una personalità che può cancellarsi ed essere assorbita come l’immagine riflessa in uno specchio ossidato. Visioni oniriche ma anche organiche: “ Pensieri e corpi collegati come arterie”, spiega l’artista, “ una sorta di anatomia a parete che cerca di staccarsi perché vuole trovare una sua fisicità, ma non può far altro che riflettere la sua visione interiore. Per me le viscere cerebrali e quelle intestinali sono la stessa cosa”. articoli correlati La preview della mostra link correlati Le immagini della Quadriennale realizzate da VR Imago Comunicazione - Studio Matteo Crosera
manuela de leonardis mostra visitata il 18 giugno 2008
dal 18 giugno al 14 settembre 2008 Quadriennale d'arte 2008 a cura di Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni e Claudio Spadoni Palazzo delle Esposizioni Via Nazionale, 194 - 00184 Roma Orario: domenica e da martedì a giovedì ore 11-21; venerdì e sabato ore 11-23.30 Ingresso: intero € 8; ridotto € 6,50 Catalogo Marsilio Info: tel. +39 06489411; fax +39 0668301087; info@palazzoesposizioni.it; www.quadriennalediroma.org
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Gino
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Napoli - dal 3 al 13 luglio 2008 2°Edizione del Premio Merliani 137 |
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GALLERIA MERLIANI 137 vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Giovanni Merliani 137 (80129) |
+39 0815586332 (info), +39 3475452737 (biglietteria) |
galleria_merliani137@live.it |
www.galleriamerliani137.com |
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Eventi in corso nei dintorni |
21 artisti scelti per questa edizione del Premio Merliani 137 a cadenza annuale con la giuria formata da Gianni Nappa (presidente) - Ena Villani -Mimmo Piscopo - Francesco Saverio Biondi e Sergio Cappelli. |
vernissage: 3 luglio 2008. ore 18.30 |
curatori: Gianni Nappa |
autori: Ciro Balzano, Alessandra Cecere, Giuliana Esposito, Alessandro Giamattei, Irina Karim, Majlinda Kelmendi, Carmen Lietz, Maria Giuseppina Maddaluno, Art Manjù, Angela Maria De Rosa, Giordano Martone, Raffaele Miscione, Paolo Napolitano, Laura Negrini, Clara Nicese, Ilaria Parente, Gabriella Russo, Lucia Sandroni, Sefedin Stafa, Mario Stoccuto, Gaia Vittozzi |
note: premiazione il giorno 13 luglio alle 18,30 |
genere: arte contemporanea, collettiva | |
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fino al 20.IX.2008 Lucio Perone Napoli, Mimmo Scognamiglio
Vedere e immaginare, scolpire e pensare. Grazie al legno prendono forma le visioni di Lucio Perone. Accostamenti insoliti e situazioni paradossali trasformano il reale in surreale...
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pubblicato giovedì 3 luglio 2008
Semplicità, manualità, un pizzico d’ironia. A distanza di un anno dalla personale del fratello Peppe Perone, negli spazi della galleria Scognamiglio è il turno di Lucio Perone (Napoli, 1972; vive a Rotondi, Avellino), fedele a un concetto di scultura che non contempla la partecipazione di terzi né l’utilizzo di elementi pre-fabbricati. L’artista sceglie di esporre le proprie visioni, quelle che danno il titolo alla mostra e a cui è affidato un ruolo fondamentale nel processo creativo. Dice infatti Lucio: “ Quando comincio a lavorare a un’opera è come se entrassi in una stanza con tante porte. Scegliendone una e andando avanti si aprono diverse possibilità, e il progetto prende forma”. Punto di partenza imprescindibile è il disegno; non è un caso, quindi, che le matite siano un elemento ricorrente, strumento primario per dar forma al pensiero. Ma la linea a volte non basta. Anzi, “ inganna”, sostiene ancora l’artista. Così, la trasposizione del risultato grafico nelle tre dimensioni comporta ripensamenti, aggiustamenti, eliminazioni. C’è la luce a modellare gli oggetti, a mostrarli in modo differente. E l’inganno della linea diviene il tema di un lavoro - Senza titolo, come tutti quelli in mostra- fortemente magrittiano, dove ciò che appare disegnato è invece inciso. Ceci n’est pas une ligne, per l’appunto. Accostamenti insoliti, paradossali prendono vita in questi quadri scolpiti; piccoli palcoscenici dove appaiono oggetti tratti dall’immaginario quotidiano, in un rapporto tacitamente conflittuale, seppur mediato dalla convivenza forzata. È il legno a dare sostanza a questi lavori, intagliato con grande cura e precisione, poi ricoperto da uno strato di vernice industriale. Ed è questa la cifra stilistica della scultura di Lucio Perone: l’attenzione riservata a un tipo di procedura artigianale, celata da un rivestimento lucido, impeccabile. In vetroresina sono invece realizzati i cavalli che attraversano le pareti della galleria, altra visione che trasforma le mura in specchi d’acqua, permettendo la creazione di un passaggio inesistente. Difficile trovare un senso altro in realizzazioni che sembrano avere il solo scopo di plasmare l’inconsistenza dell’immaginazione. Eppure, qualche debole input arriva laddove sono all’opera bizzarre silhouette nere, impegnate in azioni dal significato metaforico. Una di queste adagia una livella su un rosso planisfero, dove ai confini in rilievo si aggiungono quelli creati dalle ombre, sempre in nome della forza della tridimensionalità. Ingenuamente, l’omino buono cerca di raddrizzare il mondo, mentre nel cortile della galleria un suo simile attiva un insolito macchinario per acquisire ulteriore conoscenza, estraendo, macinando o pressando quello che appare come un cumulo di carta. L’illogicità degli accostamenti precedenti lascia il posto a una propria logica, seppur timidamente accennata e non particolarmente incisiva. Quasi ci fosse il timore di esporsi. Meglio insistere su una linea irreale e surreale, per dar voce alle proprie intenzioni. D’altronde, le visioni non devono per forza trasformarsi in realtà. articoli correlati Peppe Perone da Scognamiglio
alessandra troncone mostra visitata il 16 maggio 2008
dal 16 maggio al 20 settembre 2008 Lucio Perone - Visioni a cura di Pietro Montone e Mimmo Scognamiglio Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea Via Mariano d’Ayala, 6 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da lunedì al venerdì ore 10.30-13.30 e 15-19 Ingresso libero Info: tel. +39 081400871; fax +39 08119576621; info@mimmoscognamiglio.com; www.mimmoscognamiglio.com
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Riccione (RN) - dal 4 al 5 luglio 2008 Amedeo Modigliani / Andy Warhol - La Collezione Rosini Gutman |
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Piazzale Del Porto (47036) |
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La “Collezione Rosini Gutman” di Amedeo Modigliani si compone di circa 30 opere, fra oli, tecniche miste, disegni e sculture. Documenti originali, libretti di musica disegnati nelle famose “Soirées de Paris”, foto d’epoca, oggetti, filmati e musica completano la raccolta storica e didattica; quella di Andy Warhol comprende oltre 170 opere: dal Gold Book, realizzato nel 1957 agli Space fruits, passando attraverso alcuni dei suoi soggetti più famosi degli anni sessanta e settanta |
vernissage: 4 luglio 2008. Private preview su invito presso le sedi della Luxury Yachts Corporation |
autori: Amedeo Modigliani, Andy Warhol |
telefono evento: +39 0541693007 |
genere: arte contemporanea, doppia personale |
email: galleriarosini@fastwebnet.it |
web: www.galleriarosini.com | |
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Sarà inaugurata Venerdì 20 giugno 2008, alle ore 18:00, al "Palazzo degli Studi" (ex Liceo Classico), in Corso Trento e Trieste, 66034 Lanciano, la mostra d’arte "Alessandro Carlini e l’ Iperspazialismo in Abruzzo" con opere di Alessandro Carlini, Andrea P. Damiani, Cesare Iezzi, Ettore Le Donne, Giuseppe Masciarelli, Antonio Paciocco, Alessandro Perinelli.
L’introduzione della mostra e la presentazione del catalogo sono a cura di Filippa Carlini (Berlino) e del critico d’arte Maurizio Vitiello (Napoli), attento divulgatore sul territorio nazionale delle attività degli Iperspazialisti.
La mostra è stata patrocinata dal Comune di Lanciano, in collaborazione con la Provincia di Pescara, del Palazzo degli Studi di Lanciano e del Museo delle Genti d’Abruzzo e con l’aiuto della Banca Popolare di Lanciano e Sulmona BLS, della D’Orsogna Dolciaria e del Mercato Coperto di Lanciano.
Catalogo e documentazioni.
Sino a sabato 12 luglio 2008.
Con viva preghiera di cortese pubblicazione. Grazie!!
Scheda della mostra
La mostra vede convogliata una selezione di opere dell’ultimo periodo realizzate da Alessandro Carlini, artista abruzzese che opera e risiede a Berlino, sotto l’angolazione dell’ Iperspazialismo, e la confronta con una serie di opere recenti di Andrea P. Damiani, Cesare Iezzi, Ettore Le Donne, Giuseppe Masciarelli, Antonio Paciocco, Alessandro Perinelli, che disegnano la rete di riferimento degli altri artisti iperspazialisti abruzzesi.
Quest’estate il Palazzo degli Studi in Corso Trento e Trieste di Lanciano (20 giugno – 11 luglio 2008) e il Museo delle Genti d’ Abruzzo di Pescara (16 luglio – 28 luglio 2008) presentano, quindi, una rassegna di sette artisti iperspazialisti abruzzesi.
La collettiva intende far percepire sette tendenze che esistono all’interno del gruppo degli Iperspazialisti, che è stato fondato nel 1996 ed è attivo e conosciuto a livello internazionale.
La mostra e il relativo catalogo, pubblicato dalla Edizioni Tabula, propongono così l’occasione di riflettere su di un movimento artistico che con linguaggi visivi diversi fra di loro manifesta immagini e attenzioni sul tema dello spazio.
L’esposizione dopo Lanciano e Pescara verrà presentata, in forma ridotta, nello studio d’arte di Giuseppe Masciarelli presso la "Casa Pirolo" a San Martino sulla Marruccina a partire dal mese di agosto 2008.
L’esposizione è un contributo alla divulgazione dell’arte contemporanea in Abruzzo durante l’estate 2008.
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Gino
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I N V I T A T I O N |
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Exposition 8 au 26 juillet 2008 / Exhibition July 8th to July 26th, 2008 Vernissage mercredi 9 juillet 2008 (17-19h) / Opening Wednesday, July 9th, 2008 (5-7 pm) |
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H. MARINO (France) C. MARKO (Belgique/Belgium) |
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H. MARINO
"Quelques toiles, certaines très grandes nous projettent dans des espaces infinis, nous libèrent de nos contraintes de la vie..." (suite) "A few paintings, some very large, project us away from the stress of everyday life. Just sit, look and you will find peace..."(more) |
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C. MARKO
La peinture est un art majeur, une vie n'est pas suffisante pour le comprendre; la peinture est aussi une arme majeure...(suite) Painting is a major art; a lifetime isn't enough to understand it. Painting is also a major weapon...(more)
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Marie-Rose ATCHAMA Maryline BRUNET Ruxandra DARIE Elisabeth DAVY-BOUTTIER Yannick DE SERRE FLORA Émile Jaïr LABELLE Nancy MACINA Christiane MIDDENDORF Caroline OSTIGUY Carole Choucair OUEIJAN Eva M. PAAR Alberto ROS Reuven SHEZEN Didit Robillo VAN DER LINDEN
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Pour en savoir plus sur les artistes/ To learn more about the artists Pour plus d'informations, contactez / For more information, please contact: art@gallerygora.com |
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Galerie Gora 279 Sherbrooke Ouest, #205 Montréal, Québec, Canada H2X 1Y2 Métro Place-des-arts, sortie Bleury exit Téléphone: (514) 879-9694 Fax: (514) 879-0164 art@gallerygora.com www.gallerygora.com
Nous sommes situés au centre-ville de Montréal, au coeur du quartier culturel et des affaires, au 279 Sherbrooke Ouest, au coin de l'avenue du Parc et Bleury. La galerie se trouve au second étage. Métro : nous sommes situés à 2 minutes du métro Place des arts (sortie Bleury). Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement sur la rue Bleury. Le stationnement est à $5 après 17h et durant la fin de semaine. Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement municipal au coin de President Kennedy et Bleury.
We are located in downtown Montreal in the heart of the cultural and business district at 279 Sherbrooke West, at the corner of Park Avenue and Bleury. The gallery is on the 2nd floor Metro : Two minutes from the Place-des-Arts Metro (exit Bleury) Parking : Two minutes away from the parking lot on Bleury. $5 after 5pm and on weekends. Parking : Two minutes away from the parking lot on the corner of President Kennedy and Bleury. | |
Pour se désabonner, envoyez à unsubscribe@gallerygora.com (Seule l'adresse de retour compte, message sera ignoré) To unsubscribe, send to unsubscribe@gallerygora.com (Only return address counts, message will be ignored) Stages à la Galerie Gora Internships at Gallery Gora Galerie Gora 279 Sherbrooke Ouest, #205, Montréal, Québec, Canada H2X 1Y2 Métro Place-des-arts, sortie Bleury Téléphone: (514) 879-9694 Fax: (514) 879-0164 art@gallerygora.com www.gallerygora.com Commentaires?/Comments? Heures d'ouverture: lundi-vendredi, 10h-17h et sur rendez-vous Opening Hours: Monday-Friday, 10am-5pm and on appointment Problèmes pour visualiser cette page?/Problems visualizing this page? |
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Omaggio a Giorgio de Chirico in Castelbasso Progetto Cultura 2008
GIORGIO DE CHIRICO. MITO E MISTERO
inugurazione 12 luglio 2008 | ore 19 | a cura di silvia pegoraro | castelbasso (te)
Castelbasso si fa di nuovo portatore di un evento culturale fatto di arte, letteratura, spettacoli e enogastronomia facendo vivere nei suoi vicoli un progetto culturale che ha fatto del recupero di un borgo, che sembrava abbandonato, il simbolo di quelle preziose realtà territoriali minori ma insostituibili dell'Italia e il suo punto di forza e di rinascita. La manifestazione, come sempre organizzata dall'Associazione Amici per Castelbasso e dal suo Presidente Osvaldo Menegaz, si svolgerà dal 12 luglio al 24 agosto prossimi. Il tema di quest'anno per la sezione Arti Visive sarà "GIORGIO DE CHIRICO. MITO E MISTERO", a cura di Silvia Pegoraro. Castelbasso rende omaggio all'Artista italiano più famoso del '900, nel trentennale della sua morte. Oltre 70 opere, molte delle quali inedite, che spaziano dal 1920 ai primi anni '70, dal de Chirico "metafisico" a quello "classico" e mitologico: dai "manichini" alle "piazze", con le architetture amate da Michelangelo Antonioni, dai cavalli alle nature morte, dai ritratti ai paesaggi. In contemporanea, i suggestivi spazi del borgo saranno animati da un altro evento espositivo, in stimolante simbiosi tematica col primo: "SPAESAMENTI. 7 artisti intorno a de Chirico". 7 artisti delle ultime generazioni (Giovanni Albanese, Deborah Baroni, Carlo Bernardini, Elisa Pavan, Gino Sabatini Odoardi, Giancarlo Scagnolari e Saverio Todaro), dialogheranno con il grande Maestro e con le sue sorprendenti e "spaesanti" invenzioni attraverso una serie di installazioni e video-installazioni site specific di grande impatto e fascino . Alberto Arbasino, Andrea De Carlo e Giancarlo De Cataldo saranno invece gli ospiti della sezione Letteratura curata da Renato Minore. Tre prosatori nella "Piazzetta letteraria" di Castelbasso dove si sono succeduti alcuni tra i maggiori poeti italiani e stranierie dove quest'anno, invece, sarà la volta della prosa, d'autore, ovviamente. Autori di talento e di fama come i nostri, che per tre serate saranno protagonisti con la parola scritta e detta, medium, nel senso "umano" del termine, di un linguaggio che non vuole essere più solo segno, cifra, colore per suggestionare, ma chiarezza, pensiero, veicolo da anima ad anima. La sezione Spettacoli, come ogni anno, è a cura dell'Associazione "Amici per Castelbasso" in collaborazione con Local Bus e Musica e Parole. Quest'anno ci regalerà la possibilità di vedere sul palcoscenico di Castelbasso artisti come Stefano Bollani, Marcus Miller, i Baustelle, il quartetto composto da Jhon De Leo, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella e Roberto Gatto, e ancora, Incognito, Roberto Cacciapaglia e The Niro. Dopo il grande successo dello scorso anno, anche quest'anno ampio spazio verrà dato al Teatro, grazie alla collaborazione tra l'Associazione Amici per Castelbasso e il Teatro Stabile d'Abruzzo. Un programma che propone un variegato sistema di generi teatrali che si accostano ma spesso si mescolano, si intrecciano e originano trame particolari. Si alterneranno quindi sul palcoscenico di Castelbasso artisti come Lucio Dalla, Alessandro Haber e Rocco Papaleo, Michele Placido con Caterina Vertova, Davide Cavuti e Paolo Di Sabatino, Max Giusti, Vanessa Gravina e Edoardo Siravo, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, fino a Gabriele Lavia. Il Teatro Stabile d'Abruzzo, inoltre, metterà in scena "Love & Crash", viaggio dentro Shakespeare, uno spettacolo itinerante con 20 attori, musici e giocolieri. Novità assoluta di questa edizione del Festival sarà la serata dedicata alla danza con lo spettacolo "Mare Nostrum" della compagnia di balletto "Le Muse". Non mancherà la sezione Eno-gastronomia, a cura di Massimo Di Cintio. Castelbasso Progetto Cultura, afferma anche qui il suo ruolo di mediatore culturale con lo scopo di tutelare l'identità rurale e la biodiversità e di valorizzare l'artigianalità di fronte alla deriva della globalizzazione. E per il secondo anno, in collaborazione con l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Abruzzo e con l'Arssa, ospita il teatro della cucina, che vedrà esibirsi e alternarsi per tre serate cuochi e produttori di eccellenza della filiera agroalimentare chiamati ad interpretare il territorio. Tra i protagonisti del Festival ci sarà anche l'Organo, che darà vita ad atmosfere suggestive e connubi interessanti con il coro, flauto, violino, la voce maschile del baritono, la tromba e infine l'orchestra da camera. Tutte combinazioni che il virtuosismo dei prestigiosi musicisti ospiti rende occasioni imperdibili. La sezione sarà curata anche quest'anno dal M° Roberto Marini. Quest'anno, inoltre, il Festival inaugura una nuova sezione dedicata alla Scienza, in collaborazione con l'Università degli Studi di Teramo, capofila nella creazione della Ludoteca tecnico scientifica chiamata Elementi in gioco. Una sede espositiva al centro di Teramo, che integra momenti di approfondimento ludico-interattivo con esperimenti scientifici. La Ludoteca ha sviluppato un percorso didattico-educativo sul binomio "vita-ambiente" e potrà essere visitata durante l'estate prenotandosi presso la sede collocata a Castelbasso, in Piazza Arlini. L'Università di Teramo animerà per i bambini (da 3 a 15 anni) alcuni esperimenti della ludoteca nella suggestiva cornice culturale di Castelbasso. La manifestazione organizzata dall'Associazione Amici per Castelbasso e dal suo Presidente Osvaldo Menegaz gode dell' Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Senato della Repubblica e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la collaborazione della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico per l'Abruzzo, l'Università degli Studi di Teramo e il Teatro Stabile d'Abruzzo e con il contributo di Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Consorzio dei Comuni del B.I.M., Comune di Castellalto, Camera di Commercio di Teramo e Azienda Regionale di Servizi di Sviluppo Agricolo.
Castelbasso Progetto Cultura 2008 Dal 12 luglio al 24 agosto 2008 mostra c/o Palazzo De Sanctis, piazzetta S. Nicola Castelbasso (TE) Ingresso mostra 5,00€ - orario 19.00-24.00 "SPAESAMENTI. 7 artisti intorno a de Chirico" mostra diffusa nel borgo e all'interno dei fondachi castelbassesi Ingresso gratuito - orario 19.00-24.00 Segreteria organizzativa: Associazione Amici per Castelbasso Onlus Via S.Nicola, 17 64020 Castelbasso (Te) tel 0861508000 www.castelbasso.it info@castelbasso.it Ufficio Stampa: L&R Comunicazione Studio Associato di Aprati & Partner Via Monserrato 43 - 00186 Roma Tel. 06 97747669 - Fax 06 97747671 Cell. 335 298071- 329 6182652 info@lrcomunicazione.com
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Hotel Villa Margherita
presenta
La Mostra D'Arte Contemporanea di
DEMET KIZILTAS
RIFLESSI
2da Edizione
8 - 20 Luglio 2008
8 Luglio 2008 alle ore 20 30
La Serata di Vernissage
dedicata all’arte contemporanea e musica jazz
ENZO AMAZIO
EMILIANO DE LUCA
Performance in Duo
Chitarra e Contrabasso
Info: 081 4310430/ 3410501 fax : 081 3410719
info@villamargheritahotel.com
www. villamargheritahotel.com
via del Parco Margherita 101 Napoli
La splendida cornice di Hotel Villa Margherita, farà da sfondo,
dal Dal 8 Luglio al 20 Luglio 2008 alla Mostra D'Arte
di Demet KIZILTAS Per la seconda volta " RIFLESSI"
Dall’essenza di visioni dell’acqua tra mare, pioggia,
cielo ai riflessi di momenti catturati nei luoghi ed orizzonti.
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Gino
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Spazioeventi Mondadori
San Marco
Venezia
19 luglio 24 agosto - Vernissage 19 luglio alle 18,30
con la partecipazione straordinaria di Tinto Brass
http://it.youtube.com:80/watch?v=EjKU_bDFE9w
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Gino
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VENERDI 11 LUGLIO ORE 19.30
evaluna libreria napoli
PRESENTA
"Orizzonti Plastici"
lavori recenti in tecnica mista
dell’architetto Alfredo Celli
la mostra è curata da Maurizio Vitiello
ore 20 interventi di:
Stefano Arcella,
Pino Cotarelli,
Angelo Lippo,
Franco Lista,
Nando Romeo,
Antonino Scialdone
Maurizio Vitiello
Orario: 10.30-14.30/19.00-22.00; domenica chiuso
Catalogo in galleria
Sino a venerdì 18 luglio 2008.
evaluna
libreria delle donne – napoli piazza bellini 72
libreriadelledonne@evaluna.it
www.evaluna.it
www.evalunalibreriacafe.splinder.com
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Gino
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fino al 15.IX.2008 Georg Baselitz Napoli, Madre
Prosegue il rispolvero dei grandi classici nel doppio cofanetto della retrospettiva. Nella serie materna degli intramontabili artisti mai usciti dalla playlist da 60 anni a oggi, sfilano i personaggi eroici dell’artista tedesco...
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pubblicato martedì 8 luglio 2008
Quei baffetti là, neri e uniti, li abbiamo visti sul volto del dittatore antisemita, e anche quell’aquila con le ali spiegate c’era già tra i soggetti degli espressionisti tedeschi. Il blu degli acquerelli, invece, si stendeva nei monocromi di Yves Klein e quegli uomini calvi con i contorni netti, che mangiano arance su sfondi pastosi, se non rientrano propriamente nell’italica transavanguardia, certo le si avvicinano parecchio. È una breve esposizione universale di pittura figurativa? No, si riavvolge il nastro della grande raccolta di un plotone di opere, centoventi tra dipinti, acquerelli e sculture, allestite in sequenza cronologica, di Georg Baselitz (Deutschbaselitz, 1938). Grandi tele seguite da acquerelli e, in prima visione assoluta, i bozzetti preparatori di Orangenesser -che però sono curiosamente disposti alle pareti come fossero quadri- mostrano il forte legame di Baselitz sia con la Germania, in un rapporto conflittuale d’amore e autodifesa dalla sua storia bellica, sia con l’insieme dell’espressione artistica senza confini temporali tra oriente e occidente, continente africano e americano. Nasce presto il sentirsi outsider, come Baselitz si definisce, e si concretizza nell’espulsione dall’Accademia di Berlino Est per “ immaturità socio-politica” nel ’56. L’esperienza a Parigi nel ’61, dove conosce la pittura informale di Fautrier e Dubuffet, e soprattutto Antonin Artaud, segna indelebilmente la visione esistenzialista dell’artista tedesco. Al Manifesto Pandemonio, dove Baselitz fissa l’amara inutilità del poeta nella società all’alba del boom economico coi versi: “ I poeti stavano nel tombino, il loro corpo nel fango…”, si associano i volti fissi nel vuoto di Oberon, nella ricercata forma figurativa di uomini in lotta contro animali come B für Larry. La provocazione è espressione di novità artistica e concettuale, è uno schiaffo alla Germania “ diventata di nuovo una provincia” rispetto all’America di PollockGrande notte persa, soggetto scandaloso del 1963, ispirato al poeta Brendan Behan, che recitava mostrando platealmente il membro virile. Questa è l’opera più importante della sua poetica, che rimane un punto di riferimento ancora oggi nei segni alquanto baconiani de La grande notte persa, purtroppo non presente a Napoli. Non c’è un forte stacco tra il passato dei dipinti frattura o di quelli capovolti, perché nell’ultimo periodo, Baselitz si è votato a un riarrangiamento delle opere degli anni ‘60-’80: sono i Remix, dove ri-compaiono vecchi temi, Eroi nati seguendo i corpi distorti e i colori allucinati di Rosso Fiorentino o Pontormo durante il soggiorno fiorentino nel ’65. Iconici Idol d’annata e sottili sculture in legno dalle suggestioni africane provenienti dalla Biennale di Venezia targata 1980 si contrappongono all’altro piede di Ismus 2006. I tratti violenti di Orangenesser alla Enzo Cucchi sono poi auto-liberamente tratti dal Mangiatore di arance del 1982. La retrospettiva si completa didatticamente con gli ultimi Remix del 2007, come Il salto e Remix perso, due revival del solito ometto coi baffi, ma idealmente meglio tornare alla scorsa Biennale, dove i grandi eroi di Baselitz si affiancavano ai dischi di Emilio Vedova nell’ Omaggio tra chi è sprofondato nelle ferite della realtà, portando i segni sulla superficie pittorica tra lacerazioni e profonde incisioni. articoli correlati Baselitz al Museo d’Arte Moderna di Lugano
irene tedesco mostra visitata il 17 maggio 2008
dal 17 maggio al 15 settembre 2008 Georg Baselitz a cura di Norman Rosenthal Madre - Museo d’Arte Donna REgina Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-21; sabato e domenica ore 10-24 Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50 Catalogo Electa Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
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arteatro_festival Teatro Festival Italia Napoli, sedi varie
45mila spettatori: questo il lusinghiero bilancio del primo Teatro Festival Italia. Ventiquattro giorni di spettacoli, incontri e performance . Che più d’una volta hanno incrociato l’arte contemporanea...
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pubblicato martedì 8 luglio 2008
Cala il sipario, è il caso di dirlo, sul Teatro Festival Italia, rassegna nazionale che Napoli è riuscita a strappare (almeno fino al 2010) all’antagonista Genova. Evento che più d’una volta ha incrociato l’arte, non solo con l’ esplosiva installazione di Loredana Longo all’Albergo dei Poveri, ma in particolare grazie a due prime nazionali, entrambe “toste”, entrambe caratterizzate da una vena disturbante, entrambe basate su una fisicità intensa, seppur diversamente agita. Scritto da Tim Crouch e diretto da Carlo Cerciello, England è stato indiscutibilmente uno dei successi del cartellone: partito dal museo Madre, ha inanellato quattordici rappresentazioni tra gallerie e altri cittadini luoghi del contemporaneo, premiate quasi sempre dal tutto esaurito. Prevedibile, visto il numero limitato di posti a disposizione, ma meritatissimo. Climax emotivo e due attori straordinariamente affiatati e generosi come Mercedes Martini e Paolo Coletta sono tra i punti di forza di un testo coinvolgente, nel quale l’arte entra come professione d’élite e hobby di tendenza per problematici giovani upper class, lucroso investimento e moneta di scambio anche di fronte alla merce più preziosa: la vita. E non è detto che chi viva d’arte viva d’amore, e che chi ha appena ottenuto un cuore nuovo di zecca ce l’abbia davvero, tanto è il cinismo di questa pièce incardinata sul trapianto, sia come trasloco in una location sempre diversa, sia come esito di un plot tramato di battute non sempre consequenziali, affastellate, più che innestate, in un ritmo convulso, a tratti irritante, e dagli sviluppi imprevedibili. Il fatto è un dubbio trapianto di cuore, che allarga la visuale dai temi della malattia e dell’incomunicabilità di coppia a una dimensione sociale e politica. Il punto debole, semmai, è consistito nell’oggettiva impossibilità di realizzare una contestualizzazione sempre convincente, risolta spesso in una blanda e disorganica citazione del comunicato stampa. E se England ruota intorno a una sapiente struttura dialogica e narrativa, gli altrettanti sessanta minuti di Another Sleepy Dusty Delta Day si reggono esclusivamente sulle spalle, sulle gambe, sulle braccia, sul volto e sull’ugola della performer croata Ivana Jozic che, aiutata da un’asciutta e poderosa fisicità, obbedisce perfettamente al regista e scenografo Jan Fabre. Il quale concepisce questo atto unico (replicato per tre sere al Teatro Nuovo) come un congegno meccanico dalla virile coreografia che, abolita ogni grazia tersicorea, fa dell’instancabile protagonista un rude ingranaggio della ripetitiva macchina scenica dove, tra luccicanti mucchi di carbone, corrono senza sosta modellini di treni e oscillano gabbie di uccellini. Una torbida atmosfera da deep America in cui domina la nota del giallo, sia nell’allestimento che concettualmente, poiché l’intreccio, anche qui dipanato progressivamente (e tuttavia mai completamente sciolto), si fonda su un suicidio per amore, annunciato in una spiegazzata lettera cilestrina e compianto nell’ Ode to Billy Joe. Leggendaria canzone di Bobbie Gentry, punto di partenza e leitmotiv di una messinscena ossessiva, diretta, brusca, eppure poco comunicativa, che “cade” su alcune provocazioni gratuite (come la simulata minzione con bottiglia di birra nelle mutande) e impone non poche difficoltà di fruizione al pubblico, sbattuto di fronte al volto sporco e senza innocenza del binomio eros e thanatos. anita pepe
arteatro è una rubrica a cura di piersandra di matteo
dal 6 al 29 giugno 2008 Teatro Festival Italia 2008 Sedi varie - Napoli Info: www.teatrofestivalitalia.it
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fino al 26.IX.2008 LetMeDrawIt4U Napoli, NotGallery
Problemi di comunicazione tra uomo e donna? Aspetta, te lo spiego. Anzi, te lo disegno. Quattro artiste a Napoli per svelare il femminile. Tra mistero, ironia e molta crudeltà...
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pubblicato martedì 8 luglio 2008
Ipnotiche, magnetiche, criptiche. Ricche di dettagli, colti solo da uno sguardo attento, ravvicinato. Amorevole. È sorprendente come la descrizione delle opere delle artiste scelte per raccontare l’immaginario femminile, spesso incomprensibile al maschile, si riferisca bene anche all’universo rappresentato, alle donne. Segno che si è centrato il bersaglio, anche nella coerenza fra stile e significato. Riflettere sul femminile produce spesso in questi lavori un’ibridazione col maschile, personaggi di genere ambiguo: sono lontani i tempi in cui l’identità muliebre non poteva costruirsi a prescindere da rigidi ruoli e stereotipi. Ma la viscerale partecipazione alle tematiche relazionali e sessuali dimostra come una maggiore fluidità identitaria non annulli l’importanza per le donne della sfera affettiva. A chiarire subito come amore sia spesso crudeltà ci pensa Barbara Brugola, che accoglie il visitatore con la scioccante spietatezza e slealtà dei suoi amanti/scheletri, dichiarantisi amore con la motosega dietro la schiena, per poi crocifiggere o sventrare il partner, in un gioco al massacro in cui, un po’ per realismo psicologico e un po’ per politically correct, né all’uomo né alla donna è possibile assegnare la palma di “cattivo”. Di fronte, la “ripulita” falsa ingenuità -stigmatizzata dall’allestimento, in cui i disegni sono appesi con mollette come panni puliti- di personaggi/animali inscena un’ossessiva e morbosa sessualità. Tra delicate trasparenze e pastose stesure, toni sanguigni e tinte fredde, in un sapiente dialogo di assorbimenti e affioramenti con lo sfondo, le opere di Brugola visualizzano anche cromaticamente la compresenza di amore e odio. Anche Rita Casdia affida a mutanti uomo/donna -uno dei quali plasmato come ironica piccola scultura “concettualizzata” da un pistolettiano supporto riflettente- un’alternanza di struggenti entusiasmi e dolori, però di più sottile e psicanalitico intimismo. Quasi classiche nell’euritmica gestione dei pieni e dei vuoti, enfatizzata dalla disposizione modulare, le opere guadagnano con l’essenzialità del tratto e del colore, appena impreziosito da iridescenze glitterate, un’eleganza di luminoso ed esatto nitore. Contrastante è la pennellata corposa e la sporca stesura di Marzia Dalfini, che sottolinea a contrario la delicatezza della desolata ironia con la matericità del supporto cartonato e con un tratto quasi brut. Opposta è la virtuosistica precisione di Claudia Dallagiovanna, che ripropone antiche tecniche ceramiche ma su acciaio. Così misteriosi e affascinanti sono i suoi oggetti e piante surreali -su sfondi che riprendono motivi tipici della ceramica, trasferendo a livello di rappresentazione una precisa scelta di produzione- da risultare quasi personificati: esseri di indecifrabile attrazione. Proprio come a volte le donne agli occhi maschili. articoli correlati Barbara Brugola al Premio Furla 2005 Video di Rita Casdia Claudia Dallagiovanna a Milano
diana gianquitto mostra visitata il 19 giugno 2008
dal 19 giugno al 26 settembre 2008 LetMeDrawIt4U a cura di Francesca Referza NotGallery Contemporary Art Factory Piazza Trieste e Trento, 48 (zona Chiaia) - 80132 Napoli Orario: dal martedì al sabato ore 16-20 e su appuntamento; chiuso dal 16 luglio al 7 settembre 2008 Ingresso libero Info: tel. +39 0810607028; fax +39 0812140986; info@notgallery.com; www.notgallery.com
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Napoli - dal 9 al 23 luglio 2008 Fuori logos |
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COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN LORENZO MAGGIORE vai alla scheda di questa sede
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Via Dei Tribunali 316 (80138) |
www.sanlorenzomaggiorenapoli.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
Nei suggestivi spazi della Biblioteca Landolfo-Caracciolo, quattro artiste riflettono, attraverso tecniche diverse, sulle influenze del luogo in cui vivono |
orario: lunedì, mercoledì, giovedì dalle 9.30 alle 17 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: ingresso libero |
vernissage: 9 luglio 2008. |
curatori: Viviana Checchia |
autori: Violeta Caldrés, Virag Varga, Natalia Angel Villegas, Angela Zurlo |
patrocini: Istituto Politeia |
telefono evento: +39 3478517151 |
genere: arte contemporanea, collettiva |
web: www.istitutopoliteia.it | |
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(R)ESTATE CON NOI…
LUGLIO AL LANIFICIO25
I venerdì del lanificio25
Cibo, proiezioni, musica dal vivo….
Venerdì 11 luglio 2008 h 21.30
Trio Naçao Livre e Orchestra Maracatudo
Concerto di musica caraibica e afrobrasiliana
La prima parte della serata vedrà l’esecuzione del trio Naçao Livre
Nunzio Toscano, Lello Crispono ed Antonino Talamo, in alcune suite per percussioni.
Suite che omaggeranno tutta la tradizione musical popolare dei caraibi.
La seconda parte della serata vedrà l’intervento di tutta l'orchestra Maracatudo per l'esecuzione di alcuni brani della tradizione popolare afrobrasiliana
www.maracatudo.net
Con (R)ESTATE CON NOI il Lanificio25, sede della carlorendanoassociation, propone al pubblico sempre più numeroso che per scelta o per necessità rimane in città , un venerdì sera di proiezioni, live set e una cucina popolare come quella del quartiere di Porta Capuana.
LANIFICIO25 - p.zza E. De Nicola, 46 - 80139 Napoli.
tel: 081.6582915 – lanificio25@cra.na.it - www.cra.na.it
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fino al 27.VII.2008 I Macchiaioli Venezia, Palazzo Franchetti
Pittura di macchia di fine Ottocento. Tra Firenze, il Gabbro e la Maremma. Malinconie militari, urbane e agresti. Osservate attraverso il filtro dello sguardo, del gusto e della passione di un collezionista...
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pubblicato mercoledì 9 luglio 2008
Il prestigio di una collezione non deriva soltanto dal pregio delle opere che la compongono, ma anche dallo sguardo e dal gusto di chi le ha raccolte. La mostra a Palazzo Franchetti offre la possibilità di addentrarsi nella passione di un collezionista. Immune alle mode del momento, ma influenzato dalle letture critiche di Ugo Ojetti ed Enrico Somaré, il finanziere Mario Taragoni ha raccolto nelle sue stanze una quadreria di indubbio valore, dedicandosi soprattutto alla pittura dei tardi Fattori e Lega, affiancati da altri protagonisti della pittura di macchia come Telemaco Signorini o, tra gli altri, i più giovani Armando Spadini e Antonio Mancini. Sono riconoscibili le atmosfere care al collezionista. Una pittura di stampo narrativo, attenta alle pause e ai silenzi piuttosto che alle azioni eclatanti, attraversata da un linguaggio cromatico denso e articolato da forti chiaroscuri e sapienti effetti luminosi, che non si nega la sperimentazione. La mostra si apre con due ampie sezioni monografiche dedicate ai grandi protagonisti della collezione. Dai quadri di Giovanni Fattori, che affondano nella solitaria semplicità della vita agreste o nel languore senza battaglie della quotidianità militare, scaturisce una solennità di spirito che s’imprime sulla forza delle pennellate, sui toni dei chiaroscuri e sulla ricchezza cromatica. Negli ultimi suoi lavori, Fattori sembra inseguire un duplice percorso fatto di movimenti e pause. Nel maestoso Marcatura di torelli in Maremma, la scena concitata viene inondata da una luce zenitale, mentre l’intenso movimento è reso sottraendosi alle leggi della prospettiva. Tra le pause, s’impone la delicatezza di La preghiera della sera, che ritrae alle luci del crepuscolo due donne assorte in preghiera in una sosta del loro cammino. Le stanze successive sono dedicate al probabile artista prediletto da Taragoni, Silvestro Lega. Negli ultimi quadri della sua produzione prevalgono i ritratti femminili, come se l’affaticarsi della vista lo costringesse ad avvicinare il soggetto. Le sue donne del Gabbro hanno espressioni brusche e fiere, che possono tingersi di dolcezza o denotare tormento. Ma più dell’analisi introspettiva, queste opere si rivelano un pretesto per accentuare la libertà nella disposizione del colore, come nelle rosee mareggiate di colore che s’infrangono attorno al volto della Donna con lo scialle rosa. Tra gli altri quadri della collezione, da segnalare una tela di Telemaco Signorini, Il ghetto di Firenze, la cui affollata costruzione verticale restringe la visione, rendendo la dimensione angusta della costrizione a un luogo, mentre i toni scuri che ritraggono i passanti ne accentuano disagio ed emarginazione, connotandoli come ombre sociali. L’ultima sala è dedicata ad Antonio Mancini, con tre autoritratti nervosi e agitati, dalle pennellate dense e toni crepuscolari, animate a tratti da colori più accesi. Chiude la mostra una stanza dedicata all’ultima apparizione dei macchiaioli alla Biennale di Venezia, con quattro opere provenienti da Ca’ Pesaro, tra cui lo splendido Il Novembre di Signorini. articoli correlati I macchiaioli a Palazzo Biccherasio video correlati Il video della mostra
stefano mazzoni mostra visitata il 2 giugno 2008
dall’otto marzo al 27 luglio 2008 I Macchiaioli. Capolavori della collezione Mario Taragoni a cura di Silvestra Bietoletti e Antonio Paolucci Istituto veneto di scienze, lettere e arti - Palazzo Franchetti San Marco, 2945 (zona Accademia) - 30141 Venezia Orario: tutti i giorni ore 10-19 Ingresso: intero € 10; ridotto € 8 Catalogo Skira Info: tel. +39 0412407711; fax +39 0415210598; prenotazioni@codesscultura.it; www.macchiaioli.ve.it
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fino al 15.IX.2008 Gian Marco Montesano Napoli, Umberto Di Marino
L’assordante, monocorde canto della violenza. Quando il fanatismo svuota gli occhi e riempie le bandiere, ogni voce è uguale. Montesano dipinge la nauseante monotonia dell’advertising della violenza...
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pubblicato giovedì 10 luglio 2008
Materia scottante ma raffreddata quella che prende forma sotto i pennelli di Gian Marco Montesano (Torino, 1949; vive a Bologna e Parigi). E mai come ora il lento dipingere a olio, da sempre difeso dall’artista, assume il senso di una prolungata, cerebrale e asettica meditazione, che astrattizza in temi universali un dibattito politico. Il “litigio storico” ( Historikerstreit) su nazismo e stalinismo è infatti per Montesano un occasionale pretesto che fornisce materiale iconografico -i manifesti di propaganda bellica- e definizione spazio-temporale -la Germania e la Russia degli anni ‘30 e ‘40- a una ricerca filosofica, dagli esiti quasi semiotici, su come il Male si tramuti in immagine e su cosa sia il Male stesso. La traduzione operativa di questo fine concettuale in “ ragionamento visivo” sceglie, coerentemente con il carattere speculativo dell’indagine, il formato del dittico, come rigorosa forma di raffronto logico tra simboli del socialismo reale e del nazismo. Il percorso espositivo è quindi interamente occupato da coppie di pannelli, quasi identiche nelle misure, che affiancano le fedeli riproduzioni di un manifesto tedesco e di uno sovietico. Bandiere, stemmi, cingolati, “la città che sale”, militi vigorosi: l’intero repertorio della prosopopea bellica è sciorinato nella sua monotona omogeneità e prevedibile “oleografia”, rendendo inquietantemente simili nella percezione le immagini di guerra alle precedenti vedute da cartolina partenopee di Montesano, e manifestando come, da qualunque parte provenga la propaganda, identiche ne siano le armi: il focus subdolo e populista sulle pulsioni più primitive, la violenza dei colori, l’incisività di composizioni grafiche semplificate e d’impatto. Tutti strumenti ancora oggi adottati dall’“ ideologia dominante” dell’advertising: non per nulla i manifesti bellici sono spesso indicati come antecedenti della grafica pubblicitaria. Così indistinte sono le immagini tedesche e sovietiche da rendere inavvertita in alcune opere l’inversione tra destra e sinistra delle visioni staliniste e naziste, negli altri dittici posizionate invece secondo il loro schieramento politico. Solo un’ allure vagamente più cinematografica differenzia le immagini germaniche dalle più sintetiche e raggiste visioni russe, ma analoghe sono la dominante coloristica rosso-oro, che forza Montesano ad abbandonare i suoi amati monocromi grigi, e la composizione, che ritaglia violentemente le figure da sfondi spesso piatti. Identica e angosciosa è anche l’assenza di sguardo dei personaggi, che invasati del sacro furore marziale guardano quasi sempre in lontananza, eludendo l’osservatore, o che al più lo fissano con occhi glaciali e inespressivi: inquietante segno dell’avvenuta spersonalizzazione prodotta dall’ideologia, anch’essa del resto svuotata di significato dall’eccessiva reiterazione, quasi pubblicitaria e Pop, del messaggio. Forse il Male per Montesano è proprio questo, la perdita del senso. articoli correlati Personale di Montesano a Civitanova Marche
diana gianquitto mostra visitata il 18 giugno 2008
dal 15 maggio al 15 settembre 2008 Gian Marco Montesano - La Canzone del male. Historikerstreit Umberto Di Marino Arte Contemporanea Via Alabardieri, 1 (zona Chiaia) – 80121 Napoli Orario: lunedì ore 16-20; da martedì a sabato ore 10.30-13.30 e 16-20 Ingresso libero Catalogo con testo di Nicoletta Daldanise Info: tel + 39 0810609318; fax +39 0812142623; info@galleriaumbertodimarino.com; www.galleriaumbertodimarino.com
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Capri (NA) - dal 12 luglio al 31 agosto 2008 Capri, i luoghi della parola |
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SEDI VARIE vai alla scheda di questa sede
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Eventi in corso nei dintorni |
Ares/Marte, dio della guerra e del conflitto, sarà il filo conduttore degli appuntamenti della VI rassegna.Nei vari incontri, letture, conversazioni e serate musicali e letture poetiche in programma saranno affrontati temi legati alla conflittualità in tutte le sue declinazioni: scontro dei sessi, conflitti etici ed estetici, lotte di potere, paure globali e degrado urbano, armonia e disarmonia, futuristi e passatisti |
vernissage: 12 luglio 2008. ore 19 a Villa Lysis |
genere: arte contemporanea, altro | |
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Napoli - dall'undici al 18 luglio 2008 Alfredo Celli - Orizzonti plastici |
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LIBRERIA EVALUNA vai alla scheda di questa sede
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Piazza Vincenzo Bellini 72 (80138) |
+39 081292372 (info), +39 081292372 (fax) |
libreriadelledonne@evaluna.it |
www.evaluna.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
evaluna libreria e Maurizio Vitiello presentano: "Orizzonti plastici”lavori in tecnica mista dell’architetto Alfredo Celli. Inteventi, alle ore 20, di Stefano Arcella, Pino Cotarelli, Angelo Lippo, Franco Lista, Nando Romeo, Antonino Scialdone, Maurizio Vitiello |
orario: da lunedi a sabato 10.30-14.30 e 19-22 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: ingresso libero |
vernissage: 11 luglio 2008. ore 19.30
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catalogo: in galleria. |
curatori: Maurizio Vitiello |
autori: Alfredo Celli |
genere: arte contemporanea, personale | |
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Art&fortE presenta cinque mostre per l'estate
PREMIO FREUD, Caro Sigmund., POSSESSO, DNArt, MARIO RONCA
cinque mostre per l'estate. dal 12 luglio 2008 al 25 agosto 2008 | lavarone - trento, venezia, isola di thassos - grecia, teano - caserta
Prosegue l'intensa estate delle arti visive di Art&fortE, dopo il successo delle iniziative precedenti tenutesi in Italia, Croazia e Grecia.
Sabato 12 luglio saranno inaugurate in contemporanea, al Palazzo Comunale di Lavarone - Trento, due mostre legate al tema dell'ES, Il PREMIO FREUD e Caro Sigmund..,.
Art&fortE e il Comune di Lavarone hanno istituito il "PREMIO FREUD", intitolato al padre della psicoanalisi e rivolto alle varie tematiche a lui care. Il concetto di ES costituì la base principale del lavoro e del pensiero freudiano. Una scelta naturale quella della sede indissolubilmente legata alla figura di Freud che definì Lavarone "il mio rifugio perfetto", immerso negli splendidi scenari delle montagne del Trentino, che lui stesso amava frequentare per le sue vacanze. Le opere ammesse a partecipare sono scelte tra le migliori esposte in ES, evento tenutosi a Venezia nei mesi scorsi, quale strumento di selezione iniziale al Premio. La giuria finale del PREMIO FREUD sarà formata da personalità dell'ambito culturale e da esponenti della vita pubblica ed artistica di Lavarone, unitamente ai partecipanti al Convegno internazionale promosso annualmente dal Centro Studi Gradiva. Il tema di tale Convegno, che si terra' al Centro Congressi di Lavarone dall'11 al 13 luglio 2008 e' "Le frontiere della psicoanalisi - Il falso tra menzogna e illusione". Partecipano al PREMIO FREUD gli artisti Benito Aguzzoli, Daniela Baldo, Eleonora Barbiere, Daniele Barbagli, Giovanna Barozzi, Mirella Bastelli, Veronica Cantero Yanez, Isabel Carafi, Cristina Carusi, Patrizia Cau, Francesca Curcetti, Alberto D'Assumpcao, Angelo De Boni, Juan Del Balso, Vanni D'Este, Giuseppe Sebastiano Devoti, Giuseppe Di Canosa, Vincenzo Doronzo, Michele Favaro, Francesco Ferlisi, Amelia Ferrari, Anna Fracassi, Veronica Francione, Freeman, Naomi Fuks-Mishol, Giuliano Galeotti, Fiorella Gallenda, Cristina Gandini, Andrea Giorgi, Pino Giuffrida, Lucio Greco, Michela Ianese, Clelia La Gioia, Rosy Losito, Dario Manco, Teresa Susy Manzo, Nadia Marcuzzi, Giuseppe Mariotti, Paolo Menon, Max Montano, Maria Grazia Oppo, Giulio Orioli, Davide Poggi, Maila Pompei, Matteo Procaccioli, Giordano Rizzardi, Martin Romeo, Marco Salvadori, Maria Silvia Sega, Jelena Stepanova, Giuseppe Tattarletti, Fedele Tocci, Massimo Tomasino, Ivan Toninato, Ramona Vada, Kristel Vendrame, Alessandro Ziveri
Caro Sigmund.., mostra personale di Piergiorgio Baroldi, concomitante per vernissage, durata, nelle stesse sale espositive di Lavarone, assolutamente in tema con la precedente, e' interamente dedicata alla figura di Sigmund Freud ed alla sua vita. "Piergiorgio Baroldi inserisce nella costruzione filosofica e tecnica delle sue opere un dualismo che riesce ad armonizzare maturando l'insegnamento della cultura artistica veneziana - afferma il prof. Alberto D'Atanasio - ad una concezione dello spazio e della figura che vengono composte in maniera classica, quasi rinascimentale, egli pone i connotati di figure moderne, sguardi misteriosi e penetranti, movenze quasi di nuovi eroi ma che dividono gli spazi, le campiture dorate e gli alveoli colorati, come se la figura fosse tramite tra lo spazio reale e quello immaginifico del quadro. C'è quindi una sorta d'anticonformismo nelle opere di Baroldi, come se il subconscio - per avere figurazione - avesse bisogno del passato che diviene storia e degli elementi del presente per fissarsi e divenire narrazione per chi verrà. In questa situazione la produzione della mostra "Caro Sigmund.," si colloca a completare il messaggio filosofico estetico di Paul Delvaux e di Max Ernst", conclude il docente di storia dell'arte e semiologia dei linguaggi non verbali. In Baroldi, nelle cui opere si coglie anche l'ispirazione all'opera di Klimt, sottile e' il gioco delle presenze e delle essenze che - riproducendo in due aspetti diversi lo stesso soggetto - magistralmente rappresentano e contrappongono la materia all'essere e c'invitano a riprendere con più gioia il magico cammino della vita, ancora e ancora.
POSSESSO - Corpo & Ossessioni, si terra' dal 19 luglio al 24 agosto presso SPAZIOEVENTI MONDADORI a Venezia, San Marco 1345. Il nuovo progetto di arte contemporanea promosso ed organizzato da Art&fortE e' una rassegna sul sesso, sull'erotismo, oltre l'amore, senza volgarita', passione . dentro l'ossessione. Carnalita'. E con la partecipazione straordinaria di TINTO BRASS, che al vernissage di sabato 19 luglio alle 18,30, serata della Festa del Redentore a Venezia, avra' sicuramente molto da dire sull'oggetto della mostra, sulle opere, sugli artisti. Per questa mostra e' prevista una specifica uscita di Exibart.segnala con altre info, per il giorno 16 luglio.
Con DNArt, dopo il successo della rassegna di arte contemporanea dei mesi scorsi, che ha visto la presenza di artisti di Art&fortE nel tour artistico-culturale promosso tra Venezia, Croazia e Grecia, nuova mostra nella splendida terra dell'Isola di Thassos, nella Grecia del Nord. Saranno esposte opere di Andrea Valleri, Otello Mamprin, Piergiorgio Baroldi. L'isola di Thassos con fitta vegetazione, spiagge e villaggi pittoreschi, già proprietà dei monaci del Monte Athos, accoglie i molti visitatori che amano l'arte, la cultura, l'ambiente e la tranquillità. Il titolo DNArt, per mettere in rilievo che le autentiche caratteristiche dell'uomo sono costituite dal linguaggio; il DNA stesso è un linguaggio inconsapevole che lega l'uomo al senso della sua esistenza nell'ambito della natura.
Inaugurazione l'1 agosto alle ore 19,00. La mostra durera' fino al 10 agosto 2008. Sede presso KalogeriKo di Limenas - Isola di Thassos.
MARIO RONCA esporra' dal 3 al 12 agosto presso il complesso monumentale dell'Annunziata di Teano con una mostra dell'artista che, con i suoi paesaggi neo-impressionisti, da oltre quarant'anni è presente sulla scena artistica nazionale. Vernissage il 3 agosto alle ore 19.00
Art&fortE Direzione Artistica - Roberto Ronca, Direzione Organizzativa - Piergiorgio Baroldi. Collaborazioni - Isotta, Alberto d'Atanasio, Andrea Valleri, Debora Salardi, Eleonora Bon, Vanni D'Este, Barbara Accordi, Tiziana Agostini, Furio Lazzarini, Laura Vania Lazzarini, Betta Baroldi.
PREMIO FREUD Caro Sigmund..., Sala Esposizioni del Comune di Lavarone Palazzo Comunale di Lavarone Tel +39 347 6229356 info@arteforte.it www.arteforte.it
immagine: Sigmund Freud visto da Baroldi
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fino al 15.IX.2008 Brian Eno Napoli, Madre
Frammenti sonori e tessiture visive mettono in scena “condizioni architettoniche”. Suoni di campane e croci uncinate raccontano il cangiare delle forme nel tempo...
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pubblicato venerdì 11 luglio 2008
24 gennaio 1995, ore 11: Brian Eno (Woodbridge, 1948) concede a se stesso una visita al Big Ben. E, in compagnia dell’amico e corrispondente Stewart Brand all’interno della sala campanaria, l’artista britannico si domanda se i pinnacoli dell’orologio siano visibili a livello del terreno. Conferma biografica che Eno era stato sedotto dalla stabilità della struttura-campana, dal suo codice sonoro che demarca il trascorrere del tempo, come si può leggere in A year with Swollen Appendices, diario di bordo multidisciplinare dello stesso anno. Dieci anni dopo, Eno stampa il disco strumentale January 07003: Bell Studies for The Clock of The Long Now su committenza della Long Now Foundation, responsabile della costruzione del prototipo di un orologio progettato per segnare il tempo nei prossimi diecimila anni. Anche per Eno la tecnologia e le arti applicate sono destinate a resistere all’uomo, condannato invece all’osservazione frammentaria di un fenomeno che scavalca ciclicamente le sue aspettative di vita. Le otto tracce audio dell’installazione Aurelia (Lidyan Bells) saturano lo spazio cavo e vuoto del cortile del Madre. Campionamenti sonori in-discreti, riprodotti in stringhe casuali che sfuggono alla ripetitività in fase di ascolto. L’oggetto-campana, nel suo bronzo egotistico in stile new-age, non è visibile nel cortile; l’unica campana osservabile dal visitatore è quella muta e civile dell’architettura del complesso di via Settembrini. Otto eventi sonori nella messa in scena di una “ condizione architettonica”, per utilizzare una definizione dello stesso Eno, per l’installazione Compact Forest Proposal Art, presentata a San Francisco nel 2001. La seconda opera è rappresentata da un nuovo allestimento di 77 million paintings, riproposto a Napoli dopo una prima apparizione lo scorso anno nella Grotta di Seiano, antico traforo di 700 metri, costruito in epoca romana durante il regno di Tiberio. Una proposta visivo-sonora composta da dodici schermi suddivisi in quattro semi, che proiettano in sequenza casuale un blocco di texture digitalizzate dallo stesso Eno. Un insieme di rettangoli che assume la configurazione complessiva di una svastica indiana, suscettibile di milioni di soluzioni figurative. Tracce visive autonome che ritagliano le forme nei bordi di una croce uncinata. L’arte della ricombinazione si concilia con la ricerca di una messa in scena più libera rispetto al primo allestimento, piuttosto evocativo, ma condizionato da evidenti limiti di spazio: il dispositivo visivo-sonoro era stato collocato come un tappo, in fondo alla galleria, davanti all’apertura a strapiombo sulla baia della Gaiola. Lo spazio istituzionale del Madre si presta invece a una fruizione più comoda del lavoro, grazie ai divani collocati intorno a una scenografia originale, composta da quattro coni in vermiculite, un minerale impiegato in edilizia come isolante termico. Oggetti di scena, colorati da alcuni fasci di luce, in sintonia cromatica con i colori dominanti delle tessiture digitali. Corrispondenze tonali e scenografiche di una condizione architettonica inafferrabile nella fuga lenta e casuale dei frammenti visivi sullo schermo. articoli correlati Brian Eno & Mimmo Paladino all’Ara Pacis
giuseppe sedia mostra visitata il 24 giugno 2008
dal 23 giugno al 15 settembre 2008 Brian Eno Madre - Museo d’Arte Donna REgina Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli Orario: da lunedì a giovedì e domenica ore 10-21; venerdì e sabato ore 10-24; martedì chiusoIngresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì ingresso libero Catalogo Electa Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
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Paolo Fiorentino - “Crocevia” a cura di Gabriele Perretta
Inaugurazione: Sabato 19 Luglio 2008 (la mostra resterà aperta dal 19 Luglio al 30 Settembre 2008)
Sede: Studio d’Arte Fedele - Via Mazzini, 49 - Monopoli (Bari) |
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Inaugura il 19 luglio 2008 alla galleria Studio d’Arte Fedele la mostra di Paolo Fiorentino “Crocevia” a cura di Gabriele Perretta, sarà presente l’artista.
Dinanzi alle crescenti trasformazioni dei processi comunicativi che ridisegnano di continuo gli scenari della rappresentazione e dell’immagine, si avverte da più parti l’esigenza di un rinnovamento del linguaggio pittorico, ma anche la necessità di un confronto della pittura stessa alle realtà della comunicazione (medialità). Da qui la nascita del nuovo spazio pittorico virtuale di Paolo Fiorentino che in questi anni si è fatto protagonista di una rinfrescata esperienza mediale. Anche lo Studio d’Arte Fedele che nel luglio-agosto del 2002 aveva inaugurato con la prima mostra personale di Paolo Fiorentino, oggi nella riapertura del nuovo spazio vuole registrare il bisogno di documentare l’enzima estetico che si profila intorno alle nuove poetiche della pittura italiana. Infatti con la mostra “Crocevia” emerge così un’immagine storica del percorso di P.F. , come insieme di ricerche che abbracciano sia il suo momento più simbolico, sia quello che negli ultimi anni è sfociato nei “mondi virtuali”. La Galleria Fedele con questa mostra che riprende il filo conduttore di “Strade Perdute” (2002) prospetta un nuova struttura espositiva aperta a tutti i rinnovamenti e le nuove potenzialità della pittura italiana.
La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2008.
Studio d’Arte Fedele Via Mazzini, 49 70043 Monopoli (Bari)
La galleria sarà aperta tutti i giorni. Orario: 10.00 - 12.00 / 18.00 - 20.00
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Martedì 15 Luglio 2008 h 21.30
SEGMENTI D’AUTORE & carlorendanoassociation
presentano
" Segmenti d’autore incontra…
una notte d’estate"
a cura di Anna Stromillo
interventi musicali di:
Lui e L’oceano viola
Alessio Caraturo
Diaspora
Francesco Sansalone
A chiusura degli incontri ravvicinati con la canzone d'autore e i suoi protagonisti tenutisi al Trip, da aprile in poi, l'ultimo step prima delle
vacanze è previsto al Lanificio25.
Ben quattro le realtà a confronto. Dal teatro canzone del duo "Lui e l'oceano viola" all'intimistica espressività di Alessio Caraturo passando per il blues d'autore del grande Francesco Sansalone che duetterà in esclusiva assoluta con "I Diaspora", giovani cantautori interpreti di una vibrante re-interpretazione cantautorale classica.
Una serata speciale per celebrare la necessità della musica live e raccogliere su di un palco sotto le stelle ospiti e news sulla vincente attività condotta da "Segmenti d'autore" che in collaborazione con la "Carlo Rendano Association "ha puntato i suoi riflettori sulla contaminazione artistica della canzone d'autore tra inediti e star conclamate attraverso anche la realizzazione di un nuovo format televisivo.
LANIFICIO25 - p.zza E. De Nicola, 46 - 80139 Napoli.
tel: 081.6582915 – lanificio25@cra.na.it - www.cra.na.it
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fino al 12.X.2008 Botto & Bruno Roma, Contiene Arte
Un’installazione che si confonde con le grida dei bambini e la vegetazione del parco. In uno dei quartieri più evocativi della Capitale. Uno spazio originale, a riprova che l’arte può stare ovunque...
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pubblicato lunedì 14 luglio 2008
Nella sua puntuale riconoscibilità tecnica e tematica, ogni volta il lavoro di Botto & Bruno (Gianfranco Botto, Torino, 1963; Roberta Bruno, Torino, 1966) riesce a sorprendere e a trasmettere quel poetico senso di straniamento. In quest’occasione anche il non-luogo dell’installazione contribuisce a ricreare quelle atmosfere di abbandono e degrado. Perché Scuola Elementare Martin Luther King è allestita nell’ultima trovata di Gianluca Lipoli che, da via della Penitenza, è ora passato all’interno di un parco -leggermente defilato dal cuore del popolare quartiere della Garbatella- di via Magnaghi. Qui ha posizionato un piccolo container dove, periodicamente, saranno esposti i lavori degli artisti invitati a collaborare con il nuovo progetto. Questo con Botto & Bruno è infatti il quarto appuntamento, a cui probabilmente seguiranno gli Stalker a ottobre. Il lavoro della coppia torinese, con autentica disinvoltura, s’inserisce sull’asse Parigi-Torino-Roma, perché è un’accurata e equilibrata sintesi delle tre realtà. Di Parigi è la ripresa video dei bambini che giocano nel cortile di un’anonima scuola nella banlieue; torinese è il cartello con il nome; romana è la fusione degli elementi che creano una non identificabile terza realtà. Tre realtà geograficamente distanti ma che, con quelle caratteristiche diffuse e note delle periferie, le accomuna e le unisce, rendendole simili e irriconoscibili. Equilibrata sintesi che si realizza anche tra il lavoro e il non-luogo: il contenitore e il contenuto diventano tutt’uno, si fondono e si calano perfettamente nel parco, come se fosse un elemento non estraneo, ma appositamente realizzato col parco stesso. Queste peculiarità delle periferie sono ancor più sottolineate dal procedere creativo della coppia. Con la loro macchina fotografica analogica, girano i quartieri lontani dal centro, immortalando dettagli e atmosfere; poi, in studio, procedono a una laboriosa selezione e decontestualizzazione dei dati raccolti, ricontestualizzati infine, come in una sorta di collage, in una realtà altra, ricostruita, appunto, con quella varietà infinita di dettagli precedentemente archiviati. Si giunge così alla realizzazione di una matrice fotografica che è la stratificazione di vissuti colti in momenti e luoghi diversi. La matrice, che ha anche un certo spessore fisico, viene poi acquisita digitalmente per poter procedere alla stampa su pvc. Elementi e situazioni che immediatamente diventano familiari, soprattutto per chi ha vissuto nelle periferie delle grandi città: pur non riuscendo a ricollegarli con una via, un palazzo o uno specifico portone, il visitatore li sente sulla propria pelle, perché metabolizzati nel proprio immaginario. Sta qui la grande forza dei lavori di Botto & Bruno: esser riusciti a trovare la bellezza e la poesia in luoghi che, abbandonati e dimenticati e resi anonimi dalle istituzioni, riescono a costruirsi una propria identità per la loro vitalità, a volte anche crudezza. Così, anziché essere realtà anonime e lontane, diventano realtà conosciute e vicine. Irrealtà tangibili. articoli correlati Botto & Bruno al Pecci di Prato
daniela trincia mostra visitata il 9 giugno 2008
dal 9 giugno al 12 ottobre 2008 Botto & Bruno - Scuola Elementare Martin Luther King a cura di Simona Cresci Contiene Arte - Parco Via Magnaghi (zona Garbatella) - 00154 Roma Orario: martedì e venerdì ore 16.30-18.30; chiuso dal 7 luglio al 10 settembre Ingresso libero
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Gino
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La mostra vuole essere una provocazione forte verso gli artisti e verso il pubblico, e quindi un'esperienza forte nella quale gli uni e gli altri abbiano modo di vedere smascherate le ossessioni, le paure inconfessabili e tutti quegli aspetti che la mente e il corpo elaborano, ma che la cultura vuole negare o vuole restino sopiti.
Una rassegna sul sesso, oltre l’amore, oltre la passione …dentro l’ossessione.
Carnalità.
Una sensazione che si impossessa lussuriosamente dei sensi, proiettandosi inevitabilmente sul corpo e sui suoi particolari.
Ossessivamente.
PosSESSO chiede agli artisti il non facile compito di scavare nell’animo umano in modo indiscreto, senza falsi pudori, senza inutili tabù, senza mediazioni. Al di là della pornografia, troppo esplicita, troppo vista, ormai troppo sfruttata, che non lascia nulla all’immaginazione e alla mente, la parte più erotica e perversa di ognuno di noi.
Una mostra che vuole rappresentare pulsioni spesso represse, soffocate e proprio per questo, forse, ancora più forti. A volte sensuali. A volte pericolose.
Immagini, flashback di voglie inconfessate o inconfessabili, di ciò che si è vissuto o soltanto voluttuosamente desiderato.
Ossessivamente …
Gli Artisti partecipanti: Benito Aguzzoli, Daniela Baldo, Marco Besana, Cristina Bettiol, Eleonora Bon, Rose Canazzaro, Veronica Cantero Yanez, Isabel Carafi, Claudia Carducci, Giovanna Amina Chicco, Stefania Ciranna, ClitorossoDR, Claudio Comandini, Francesca Curcetti, Antonella Da Lio, Angelo De Boni, Antonio Della Rocca, Vanni D'Este, Vincenzo Doronzo, Francesco Ferlisi, Riccardo Francesconi, Freeman, Giuliano Galeotti, Cristina Gandini, Patrizia Garberi, Vito Giarrizzo, Andrea Giorgi, Hera, Thomas Hodges, Imer 8.71, Daniela Iurilli Duhamel, Monica Liguoro, Gino Loperfido, Loris Manasia, Angela Mancini, Susy Manzo, Alessandro Marazzato, Mario Massariello, Luca Morselli, Smaranda Nemethi, Nero di Venere; Giampaolo Osele, Lidia Palumbi, Alessandra Passerini, Daniele Pezzoli, Maila Pompei, Matjaz Preseren, Alessandra Rameri, Luigi Rifani, Marco Rocca, Aniello Scotto, Maria Silvia Sega, Roberto Testori, Ivan Toninato, Ramona Vada, Silvia Vari, Matteo Varsi, Giovanni Venuti, Fabrizia Zammatteo, Alessandro Ziveri
A cura di Roberto Ronca
Direzione Organizzativa Piergiorgio Baroldi
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roberto ronca 347 6229356
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Gino
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5 MARZO > 29 GIUGNO 2008 PROROGATA FINO AL 24 AGOSTO MILANO, PALAZZO REALE
MOSTRA A CURA DI RUDY CHIAPPINI TUTTI I GIORNI 9.30>19.30 / LUNEDI' 14.30> 19.30 / GIOVEDI' 9.30>22.30 / EVERY DAY 9.30 AM>7.30 PM / MONDAYS 2.30 PM>7.30 PM / THURSDAYS 9.30 AM>10.30 PM
LA BIGLIETTERIA CHIUDE UN'ORA PRIMA / THE TICKET OFFICE WILL CLOSE ONE HOUR BEFORE
Francis Bacon è unanimemente riconosciuto come l’ultimo dei grandi maestri del Novecento, ma una rassegna a lui dedicata manca in Italia dal 1993. La mostra di Milano si pone dunque, per completezza e rigore, nel filone degli importanti omaggi che internazionalmente sono stati dedicati al grande Maestro. Curata dal Professor Rudy Chiappini, l’esposizione presenta le fasi salienti della ricerca pittorica di Bacon, attraverso opere provenienti dai più importanti Musei e collezioni di tutto il mondo. Il nucleo dell’esposizione consiste nella selezione di oltre cento opere quasi tutte inedite per l’Italia, per un totale di ottantadue dipinti considerando lo sviluppo dei dittici e dei trittici, ai quali si aggiungono una quindicina di disegni e altrettanti oggetti che fanno parte del materiale d’archivio e sui quali l’artista è intervenuto. Un percorso completo che parte dai primissimi dipinti realizzati negli anni Trenta, che rivelano un Bacon ancora alla ricerca di un linguaggio personale ma già attratto dalla deformazione e dall’ambiguità delle figure riprodotte, fino agli ultimi grandi trittici, in particolare quelli dedicati al compagno John Edwards, nei quali il tormento esistenziale dell’artista sembra intravedere orizzonti di una sofferta serenità. Tra le opere esposte per la prima volta in Italia vi sono un gruppo di importanti opere su carta di grande rilevanza, ritrovate soltanto dopo la morte dell’artista. E inoltre, grazie al prestito della City Gallery The Hugh Lane di Dublino, città natale dell’artista, una stanza di Palazzo Reale presenta la riproduzione fotografica dell’atelier di Bacon a Londra: il microcosmo più intimo dell’artista, dove egli ha abitato dal 1961 al 1992 e dove erano assemblati insieme colori e tele, fotografie e oggetti, libri e carte, schizzi e appunti. In mostra sono esposti capolavori assoluti noti e meno noti. Per esempio tra i vari dedicati all’immagine del papa (ispirati al Ritratto di papa Innocenzo X di Velázquez) il più straordinario è Papa I (1951) dalla Art Gallery di Aberdeen. E non mancano i ritratti di cari amici come Henrietta Moraes, Isabel Rawsthorne, dell’amato George Dyer o del grande pittore Lucian Freud, cui Bacon è legato da amicizia e rispetto. Straordinari infine i d’après, dopo Velázquez, come Edipo e la sfinge da Ingres (1983) dal Museu Berardo di Lisbona e gli ultimi quadri ridotti ormai all’essenza del racconto, in alcuni casi spinto fino all’estremio, con poche macchie di colore raggrumato in uno sfondo neutro. Un’occasione unica per avvicinarsi all’opera di Francis Bacon attraverso una lettura complessiva del suo percorso artistico.
Francis Bacon is unanimously recognized as the last of the great masters of the 20th Century. However, no comprehensive exhibition of his work has been held In Italy since 1993. The Milan show, which is thorough as well as rigorous, therefore aims to be an important homage, one of the most significant among the many, which have been paid to the great painter all over the world.
Curated by Professor Rudy Chiappini, the exhibition examines the crucial stages of Bacon's oeuvre through works gathered from major international museums and private collections.
The exhibition's core includes a selection of over one hundred works, most of which have never been shown in Italy. Among them are eighty-two paintings, which trace the development of diptychs and triptychs, about fifteen drawings, and as many objects belonging to Bacon's archives, which were altered by the artist. The show follows a chronological path, starting from the very first paintings made in the 1930s, when Bacon was still searching for his personal style though he was already keen on representing distorted and ambiguous shapes, to the last large triptychs, notably those portraying the painter's partner, John Edwards, in which the artist's existential torment seems to open up to some sort of serenity, however troubled.
Among the works that are exhibited in Italy for the first time is a considerable group of works on paper of great value, which were found only after Bacon's death. Moreover, thanks to the collaboration with the City Gallery The Hugh Lane in Dublin, where the artist was born, a photographic reproduction of Bacon's study in London was laid out in a room at Palazzo Reale: that was the painter's most intimate sanctuary, where he lived and worked from 1961 to 1992, and which housed his colours, canvases, photographs, objects, books and papers, sketches and notes.
On show are both masterpieces and lesser-known works. For instance, among the several portraits made as a tribute to Velázquez's Portrait of Pope Innocent X the extraordinary Pope I (1951) from the Art Gallery of Aberdeen stands out. There is also a number of portraits of Bacon's dearest friends, such as Henrietta Moraes, Isabel Rawsthorne, the beloved George Dyer and the great painter Lucian Freud, whom Bacon respected and was very close to. Also represented is the excellent d’après series, after paintings by Velázquez and others, such as Oedipus and the Sphynx after Ingres (1983) from the Museu Berardo in Lisbon, as well as the latest paintings, where both style and subject matter were brought down to the extremely essential, sometimes with just a few smudges of colour clotted on a neutral background.
A unique chance to approach Francis Bacon's oeuvre, as well as a close and thorough examination of his artistic path.
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA / UNDER THE HIGH PATRONAGE OF THE PRESIDENT OF THE ITALIAN REPUBLIC
PROMOSSA DA / PROMOTED BY Comune di Milano - Assessorato alla Cultura Skira
CON IL PATROCINIO E IL CONTRIBUTO DI / UNDER THE PATRONAGE AND THE CONTRIBUTION OF Regione Lombardia - Assessorato alla Cultura
A CURA DI / CURATED BY Rudy Chiappini
COMITATO SCIENTIFICO / SCIENTIFIC COMMITTEE Barbara Dawson Fabrice Hergott Andrea Rose
UNA MOSTRA / AN EXHIBITION Palazzo Reale di Milano Skira Editore
PRODOTTA IN COLLABORAZIONE CON / PRODUCED IN COLLABORATION WITH Arthemisia
MAIN SPONSOR Barclays Bank
IN COLLABORAZIONE CON / IN COLLABORATION WITH Vodafone Corriere della Sera
SPONSOR TECNICI / TECHNICAL SPONSOR Ares Arterìa Assolombarda - Gruppo Terziario Turistico IGP Decaux Marine&Aviation - Divisione Fine art Cremona Trimtec
PROGETTO ESPOSITIVO E DIREZIONE DEI LAVORI / INSTALLATION AND DESIGN Paolo Capponcelli, Cesare Mari, Panstudio Architetti Associati, Bologna
IMMAGINE DELLA MOSTRA / EXHIBITION IMAGE Pierluigi Cerri
GRAFICA / GRAPHICS Arthemisia con Studiosancisi
PROGETTO DI ILLUMINAZIONE / LIGHTING DESIGN Studio Balestreri Lighting Design Barbara Balestreri con Lisa Marchesi
ASSICURAZIONI / INSURANCE LLOYD'S Marine&Aviation - Divisione Fine art Cremona
REALIZZAZIONE ALLESTIMENTO / INSTALLATION Tosetto Allestimenti Gruppofallani Massimo Butti impianti elettrici
SVILUPPO WEB /WEB DEVELOPING E-leva
AUDIOGUIDE / AUDIO GUIDES Antenna Audio
VISITE GUIDATE / GUIDED TOURS Ad Artem
TRASPORTI /SHIPPING Arterìa
SISTEMI DI BIGLIETTERIA / TICKETING AND ADVANCE SALES Charta
SERVIZI DI CUSTODIA / SECURITY Domina
Francis Bacon, Figure Study II (1945-1946), olio su tela, 145x128,5 cm, Huddersfield Art Gallery
Francis Bacon, Study for a Portrait (1949), olio su tela; 149,4x130,6 cm, Chicago, Collection Museum of Contemporary Art, dono Joseph e Jory Shapiro
Francis Bacon, Pope I (1951), olio su tela; 197,8x137 cm, Aberdeen Art Gallery & Museums Collections
Francis Bacon, Sphinx (1954), olio su tela; 151x116 cm, Aichi, Toyota Municipal Museum of Art
Francis Bacon, Lying Figure No. 1 (1959), olio su tela; 198,5x142,6 cm, Leicester, New Walk Museum & Art Gallery
Francis Bacon, Three Studies of Isabel Rawsthorne (1967), olio su tela; 119,5x152,5 cm, Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie
Francis Bacon, Two Studies of a Portrait of George Dyer (1968), olio su tela; 198x147,5 cm, Tampere, Sara Hildén Art Museum
Francis Bacon, Two figures with a monkey (1973), olio su tela; 147,9x198,3 cm, Città del Messico, Museo Tamayo Arte Contemporáneo, CONACULTA/INBA
Francis Bacon, Seated Figure (1974), olio su tela; 205x154 cm, Collezione privata
Francis Bacon, Studies from the Human Body (1975), olio su tela; 200x150 cm, Collezione privata
Francis Bacon, Autoportrait (1976), olio e pastello su tela; 34x29,5 cm, Marsiglia, Musée Cantini
Francis Bacon, Oedipus and the Sphinx after Ingres (1983), olio su tela; 198x147,5 cm, Lisbona, Museu Berardo
Francis Bacon, Sand Dune (1983), olio e pastello su tela; 198x147,5 cm, Basilea, Beyeler Collection
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Gino
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mercoledì 16 luglio 2008
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POSSESSO - Corpo & Ossessioni, con la partecipazione straordinaria di TINTO BRASS e Caterina Varzi
POSSESSO - Corpo & Ossessioni, con la partecipazione straordinaria di TINTO BRASS e Caterina Varzi
i>dal 19 luglio 2008 al 24 agosto 2008 | spazioeventi mondadori san marco 1345 | venezia
POSSESSO - Corpo & Ossessioni, si terra' dal 19 luglio al 24 agosto presso SPAZIOEVENTI MONDADORI a Venezia, San Marco 1345. Il nuovo progetto di arte contemporanea promosso ed organizzato da Art&fortE e' una rassegna sul sesso, oltre l'amore, passione . dentro l'ossessione. Carnalita'. E' un evento dai toni forti e simbolici che parla del corpo e delle sue ossessioni attraverso le immagini e le forme che gli artisti hanno voluto e saputo dare ad essi.
POSSESSO prende la forma di mostra partendo da un'idea ossessiva che nel tempo è diventata ossessione reale e prepotente, nel desiderio forte di rappresentare il sesso parlando delle ossessioni che lo caratterizzano per ognuno di noi. Ognuno ha le proprie; pochi ne sanno parlare. Ecco quindi una mostra che mette in rilievo le ossessioni, tutte quelle che il corpo e la mente creano con immagini che temiamo, perché sono parte delle nostre paure, delle nostre debolezze, delle nostre manie, delle nostre ossessioni, appunto.
La mostra vuole essere una provocazione forte verso gli artisti e verso il pubblico, e quindi un'esperienza forte nella quale gli uni e gli altri abbiano modo di vedere smascherate le ossessioni, le paure inconfessabili e tutti quegli aspetti che la mente e il corpo elaborano, ma che la cultura vuole negare o vuole restino sopiti. Una sensazione che si impossessa lussuriosamente dei sensi, proiettandosi inevitabilmente sul corpo e sui suoi particolari.
POSSESSO ha chiesto agli artisti di scavare nell'animo loro e altrui in modo indiscreto, senza falsi pudori, senza inutili tabù, senza mediazioni. Al di là della pornografia, troppo esplicita, troppo vista, ormai troppo sfruttata, che non lascia nulla all'immaginazione e alla mente, la parte più erotica e perversa di ognuno di noi.
Una mostra che vuole rappresentare pulsioni spesso represse, soffocate e proprio per questo, forse, ancora più forti. A volte sensuali. A volte pericolose. Immagini, flashback di voglie inconfessate o inconfessabili, di ciò che si è vissuto o soltanto voluttuosamente desiderato.
Ossessivamente .
E con la partecipazione straordinaria di TINTO BRASS, che al vernissage di sabato 19 luglio alle 18,30, serata della Festa del Redentore a Venezia, avra' sicuramente molto da dire sull'oggetto della mostra, sulle opere, sugli artisti. Lo accompagnera' e sara' presente al vernissage anche Caterina Varzi, avvocato e psicanalista, che sara' la protagonista del nuovo film di Tinto, in lavorazione, nel quale sara' interprete della guardiana del faro, Ziva. La Varzi ha conosciuto Brass curando una sua pratica in veste di avvocato; da li', l'evoluzione e' stata rapida, diventando Caterina dapprima consulente della sceneggiatura e poi - adesso - addirittura protagonista del film, con una "reciproca seduzione" che si e' sviluppata nel tempo.
Tinto e Caterina saranno a Venezia per tutto il week end, ospiti della splendida atmosfera di Ca' Maria Adele alla Salute.
Partecipano alla mostra gli artisti: Benito Aguzzoli, Daniela Baldo, Marco Besana, Cristina Bettiol, Eleonora Bon, Rose Canazzaro, Veronica Cantero Yanez, Isabel Carafi, Claudia Carducci, Giovanna Amina Chicco, Stefania Ciranna, ClitorossoDR, Claudio Comandini, Francesca Curcetti, Antonella Da Lio, Angelo De Boni, Antonio Della Rocca, Vanni D'Este, Vincenzo Doronzo, Francesco Ferlisi, Freeman, Giuliano Galeotti, Cristina Gandini, Patrizia Garberi, Vito Giarrizzo, Andrea Giorgi, Hera, Thomas Hodges, Imer 8.71, Antonella Iurilli Duhamel, Monica Liguoro, Gino Loperfido, Loris Manasia, Angela Mancini, Susy Manzo, Alessandro Marazzato, Mario Massariello, Luca Morselli, Smaranda Nemethi, Nero Divenere; Giampaolo Osele, Lidia Palumbi, Alessandra Passerini, Daniele Pezzoli, Maila Pompei, Matjaz Preseren, Alessandra Rameri, Luigi Rifani, Marco Rocca, Aniello Scotto, Maria Silvia Sega, Roberto Testori, Ivan Toninato, Ramona Vada, Silvia Vari, Matteo Varsi, Giovanni Venuti, Fabrizia Zammatteo, Alessandro Ziveri.
Continuano fino al 25 agosto invece le due mostre inaugurate da Art&fortE sabato scorso al Palazzo Comunale di Lavarone - Trento, il PREMIO FREUD e Caro Sigmund..,.
Il PREMIO FREUD ha visto eleggere i vincitori da una giuria dai partecipanti al Convegno internazionale promosso annualmente dal Centro Studi Gradiva: il Primo Classificato e' stato l'argentino JUAN DEL BALSO (L'Eremita); seconda ANNA FRACASSI (InnHer Box); terza DANIELA BALDO (Riposo) Il concetto di ES costituì la base principale del lavoro e del pensiero freudiano. Una scelta naturale quella della sede indissolubilmente legata alla figura di Freud che definì Lavarone "il mio rifugio perfetto" , immerso negli splendidi scenari delle montagne del Trentino, che lui stesso amava frequentare per le sue vacanze. Caro Sigmund.., mostra personale di Piergiorgio Baroldi, interamente dedicata alla figura di Sigmund Freud ed alla sua vita, con rappresentazioni anche di alcuni momenti trascorsi da Freud in vacanza a Lavarone, riportate nell'originale catalogo non tascabile. In Baroldi, nelle cui opere si coglie anche l'ispirazione all'opera di Klimt, sottile e' il gioco delle presenze e delle essenze che - riproducendo in due aspetti diversi lo stesso soggetto - magistralmente rappresentano e contrappongono la materia all'essere ed invitano a riprendere con più gioia il magico cammino della vita, ancora e ancora.
DNArt, e' una nuova mostra che si terra' presso l'Isola di Thassos, nella Grecia del Nord, dove saranno esposte opere di Andrea Valleri, Otello Mamprin, Piergiorgio Baroldi. L'isola di Thassos con fitta vegetazione, spiagge e villaggi pittoreschi, già proprietà dei Monaci del Monte Athos, accoglie i molti visitatori che amano l'arte, la cultura, l'ambiente e la tranquillità. Il titolo DNArt, per mettere in rilievo che le autentiche caratteristiche dell'uomo sono costituite dal linguaggio; il DNA stesso è un linguaggio inconsapevole che lega l'uomo al senso della sua esistenza nell'ambito della natura. Inaugurazione l'1 agosto alle ore 19,00. La mostra durera' fino al 10 agosto 2008. Sede: KalogeriKo di Limenas - Isola di Thassos.
MARIO RONCA esporra' dal 3 al 12 agosto presso il complesso monumentale dell'Annunziata di Teano con una mostra dell'artista che, con i suoi paesaggi neo-impressionisti, da oltre quarant'anni è presente sulla scena artistica nazionale. Vernissage il 3 agosto alle ore 19.00
Art&fortE Direzione Artistica - Roberto Ronca, Direzione Organizzativa - Piergiorgio Baroldi. Collaborazioni - Isotta, Alberto d'Atanasio, Andrea Valleri, Debora Salardi, Eleonora Bon, Vanni D'Este, Barbara Accordi, Tiziana Agostini, Furio Lazzarini, Laura Vania Lazzarini, Betta Baroldi.
POSSESSO - Corpo e Ossessioni SPAZIOEVENTI MONDADORI San Marco 1345, VENEZIA Tel +39 347 6229356 www.arteforte.it info@arteforte.it
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Il Comune di Milano - Cultura propone per l'estate 2008 un prestigioso e interessante programma espositivo di arte moderna e contemporanea
13 MOSTRE PER LA BELLA ESTATE DI MILANO 2008
estate 2008 | sedi varie | milano
Le sedi espositive di Palazzo Reale, PAC, Rotonda di via Besana, Palazzo della Ragione, Sale Viscontee del Castello Sforzesco e per l'occasione la Biblioteca Nazionale Braidense ospitano 13 mostre tra pittura, scultura, fotografia, collage painting, arte ceramica e videoinstallazioni.
A Palazzo Reale prorogano l'apertura tre mostre protagoniste della scorsa primavera premiate da un grande successo di pubblico e critica. Fino al 24 agosto Canova alla corte degli zar - un'occasione irripetibile per ammirare 7 capolavori di Canova provenienti dalle collezioni dell'Ermitage (tra cui Le tre Grazie, La Danzatrice con le mani sui fianchi, l'Amorino Alato e la Maddalena Penitente) a confronto con capolavori di altri artisti - e Francis Bacon, un evento unico che anticipa le mostre in programma a Londra, Madrid e New York nel 2009, anno del centenario della nascita di uno dei protagonista della pittura del Novecento; da non perdere infine Peter Greenaway. L'Ultima Cena di Leonardo, istallazione suggestiva e unica realizzata dal raffinato artista di fama internazionale e regista cinematografico inglese, che rilegge l'Ultima Cena di Leonardo in chiave multimediale nella scenografica Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale fino al 6 settembre.
Sempre a Palazzo Reale e fino al 26 ottobre, una grande antologica con oltre 250 opere fra pittura, scultura e grafica celebra Antonio Ligabue un grande artista del Novecento. La mostra Piero Guccione. Opere 1963-2008 in programma dal 10 luglio al 21 settembre ripercorre con ottanta opere, olii su tela e pastelli su carta la carriera di uno dei massimi esponenti della figurazione contemporanea. Fino al 7 settembre inoltre due rassegne, Corrente: le parole della vita e Aligi Sassu: dal mito alla realtà, dedicate all'importante movimento artistico "Corrente" che nacque attorno all'omonima rivista fondata nel 1938 a Milano dal diciassettenne Ernesto Treccani, e di cui Aligi Sassu fu uno degli ispiratori e protagonisti.
A Palazzo della Ragione dal 21 giugno al 12 ottobre, la mostra dedicata a Weegee, fotoreporter americano che con i suoi scatti ha testimoniato la vita quotidiana dei newyorkesi: dalle serate esclusive al Metropolitan Opera alle drammatiche scene del crimine, dalle tensioni razziali al glamour passando attraverso la Grande Depressione, sino alle immagini della seconda Guerra Mondiale.
Al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea fino al 14 settembre una personale di Robert Indiana, protagonista della stagione Pop americana. La mostra ripercorre la carriera dell´artista nel suo complesso insieme ai suoi lavori più celebri: simboli, numeri, caratteri tipografici e parole brevi come EAT, HUG e la famosissima LOVE, simbolo della generazione pacifista degli anni sessanta e oggi icona universale. Sculture di grandi dimensioni in acciaio e alluminio sono visibili in un percorso all'aperto in città: AMOR in Piazza Scala, la serie Numbers in Corso Vittorio Emanuele e Love Wall in Piazzetta Reale.
Alla Rotonda di via Besana un omaggio alla cultura americana degli anni Cinquanta-Sessanta con la mostra dedicata a Conrad Marca-Relli dal 15 luglio al 28 settembre. Circa cento opere tra grandi collage e dipinti straordinari, in parte inediti, documentano la grande importanza di questo protagonista dell'Espressionismo Astratto Americano, universalmente riconosciuto come il fondatore della tecnica del collage painting.
Al Castello Sforzesco fino al 2 settembre due mostre celebrano l'arte della ceramica. La mostra Faïence. Cento anni del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza testimonia la tradizione ceramica con 140 opere provenienti dal Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, nato nel 1908, in occasione del suo centenario. La mostra Bertozzi & Casoni. Nulla è come appare. Forse. presenta invece i lavori di Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, collettivo formatasi nel 1980 a Imola, tra ironia, perfezionismo esecutivo e surrealismo compositivo all'insegna della ricerca di nuove forme espressive dell'arte ceramica contemporanea.
Alla Biblioteca Nazionale Braidense fino al 25 luglio la mostra Omaggio a Cesare Pavese nel centenario della nascita: mostra di manoscritti, documenti, dipinti, fotografie celebra lo scrittore piemontese. Una sezione è dedicata all'approfondimento dei rapporti letterari e d'amicizia che legarono lo scrittore piemontese a Lalla Romano (Demonte 1906- Milano 2001).
13 MOSTRE PER LA BELLA ESTATE DI MILANO 2008 LE SEDI: Palazzo Reale - Piazza Duomo, 12 Milano PAC Padiglione d'Arte Contemporanea - Via Palestro, 14 Milano Palazzo della Ragione - Piazza Mercanti, Milano Rotonda di Via Besana - Via E. Besana 12, Milano Castello Sforzesco - Piazza Castello, Milano Biblioteca Nazionale Braidense - Via Brera 28, Milano
Informazioni: Programma disponibile nelle sedi delle mostre, nei punti informativi della città e su www.comune.milano.it/labellaestate Infoline Comune di Milano: 02 02 02
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Mercoledì 16 luglio h. 19.00
Mezzimarinai?
Reportage fotografico di Giuseppe Moccia in collaborazione con AIPD - Roma e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Blu Tribù.
Partecipa all’evento R.Y.C.C. Savoia Napoli
Giovedì 17 luglio h.21.00
Have a nice Trip 08...festa a colori!
Seconda grande festa di chiusura estiva di Trip
Alcol, musica e pennelli...
(aria condizionata!)
Trip chiude riaprirà il 23 settembre, intanto (R)estate con noi a Lanificio25...
Trip Via Martucci 64 tel. 08119568994 trip@cra.na.it www.cra.na.it
(R)ESTATE CON NOI…
LUGLIO AL LANIFICIO25
I venerdì del lanificio25
Cibo, proiezioni, musica dal vivo….
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Amalfi (SA) - dal 17 luglio al 3 agosto 2008 Carmine Limatola Ableo - Bello e Idea |
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COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA SOFIA vai alla scheda di questa sede
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. (84011) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Muovendo dal corpo e dalle sue espressioni silenziose, dal suo diradamento, dalle nuove strategie del presente dell'arte e della vita, Carmine Limatola (in arte Ableo), artista agile e sorprendentemente "analitico", propone un back stage dedicato al corpo e alla sua progressiva sparizione e metamorfosi in forme aperte, povere, petrose. |
orario: 19,00 – 22,30 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: Ingresso limitato su prenotazione |
vernissage: 17 luglio 2008. Ore 19,00 |
catalogo: Amalfi Arte Edizioni |
curatori: Antonello Tolve |
autori: Carmine Limatola |
telefono evento: +39 3295373760 |
genere: arte contemporanea, personale | |
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Napoli - dal 19 al 31 luglio 2008 Papier |
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OFFICINA CREATIVA LINEADARTE vai alla scheda di questa sede
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Vico San Domenico Soriano 34 (80135) |
+39 0815494271 (info) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Mostra di opere in carta e su carta |
orario: lunedì -venerdì 10-13 e 15-18 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: free admittance |
vernissage: 19 luglio 2008. ore 19 |
curatori: Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito |
autori: nabil al-zein, Manuela Alampi, Lello Bavenni, Franco Cappelli, Achille Cevoli, Mariangela Chianese, Enzo Correnti, Giovanna Donnarumma, Francesco Gallo, Gennaro Ippolito, Irina Karim, Irma Lanza, Laura Negrini, Anna Maria Scocozza, Claudia Sejanovich, Salvatore Starace, Daniela Tollis, Paola Vitiello |
genere: arte contemporanea, collettiva | |
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Gino
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venerdì 18 luglio 2008
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Cantieri d'Arte inaugura la terza edizione
SPAZI PER GIOVANI ARTISTI CHE SI CONTAMINANO
18, 19, 20 luglio 2008 | parco del castello dei da peraga | vigenza
In un contesto di ricerca e interscambio Cantieri d'Arte favorisce la contaminazione di idee, opere e musica nella convinzione che il dialogo fra modi e linguaggi artistici diversi sia strumento fondamentale per comprendere e valorizzare e la creatività e le nuove espressioni del contemporaneo. Questa terza edizione, che si inaugura il 18 luglio, si propone di contaminare le diverse dimensioni dell'arte: musica, installazioni, performance e live chiamando artisti e pubblico a condividere i processi di ideazione, creazione e consumo. Nel parco del Castello dei Da Peraga sono stati creati per l'occasione tre spazi che ospiteranno la rassegna spazio ESPOSITIVO - sensi con una mostra collettiva; spazio CANTIERE - art in progress con installazioni e performance create appositamente per l'interazione dello spettatore e lo spazio CONCERTI - live con concerti di musica indipendente.
Lo spazio espositivo ospita le opere di undici giovani artisti, espressione dei territori coinvolti dal progetto Cantiere d'Arte, ed ha come protagonista la sensorialità. Si inizia accompagnati da un aforisma dall'Orlando Innamorato per arrivare a vivere l'esperienza. Caldo e Freddo, due forze uguali e opposte, messe a confronto si eliminano danno origine al Nulla, all'indefinibile. Tre spazi consequenziali ospiteranno queste sensorialità opposte e uguali soggetti, fotografie, sculture e sensazioni che dialogano fra loro percorrendo quella linea che tiene unita l'arte alle emozioni, conducendo senza nessuna pretesa di sopraffazione lo spettatore in un incontro affascinante e per nulla scontato. Gli artisti selezionati: Andrea Rampazzo, Barbara Girotto, Chiara Menorello, Deborah Galtarossa, Giorgia Cassandro - Pastafrolla, Isaura Mano, Liliana Paronuzzi, Loris Bozzato, Massimo Farina, Tommaso Galeazzo e Isacco Levorato.
Lo spazio cantiere è un insieme di stanze realizzate con lo scopo di condurre il pubblico in un percorso di creazione reale attraverso l'esperienza estetica dell'azione artistica. Una performance art che si realizza e costruisce, in un continuo divenire, dato un input iniziale, uno stimolo attivo, il pubblico si cimenta in azioni che lasceranno un segno del loro passaggio. Un'epifania che si avvale di una somma di gesti e azioni. Tutto ciò attraverso l'uso di tecnologie, materiali semplici, sentimenti, esperienze ed emozioni. Il Cantiere ospita un'installazione permanente dell'eclettico Francesco Fonassi, le foto del promettente Alberto Salmaso e la performance-spettacolo di Lino Mannella.
Concerti. Nel sempre più ampio panorama della musica indipendente Cantieri d'Arte ha invitato alcuni tra i più promettenti giovani gruppi che sembrano in grado di raccogliere e dare spazio alle energie che coinvolgono la ricerca, la sperimentazione e la qualità. Le tre serate suddivise per generi vedranno salire sul palco venerdì 18 luglio il jazz, funk e reggae dei 3sacchetti, dei Ginger Breaker e dei Ziliota Roots. Sabato 19 sarà la volta del rock dei 33cc, dei Deltametrina, dei Heaven Edge e dei Baby Ruth. Domenica 20 chiuderanno la rassegna i suoni sperimentali, psichedelici e noise di Humanature, dei Malazeta e dei Julie's Harcut. La rassegna è curata da Cantieri d'Arte e si avvale della collaborazione di Attivarte di venezia, e dell'artista Davide Vettori e della curatrice Giada Pellicari ed è sostenuta dai Comuni di Cadoneghe, Noventa Padova e Vigonza con il contributo della Regione Veneto.
INFO: Cantieri d'Arte - cantieridarte@gmail.com myspace.com/cantieridarte
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Gino
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Il Comune di Praiano, la Pro Loco Praiano e l’Associazione Pelagos presentano
La Mostra D'Arte Contemporanea
ESSENZA
Seconda edizione
Dal 20 Luglio 10 Agosto 2008, Hotel Le Fioriere Paiano
La splendida cornice di Costiera, Praiano farà da sfondo per la seconda volta, dal 20 Luglio 10 Agosto 2008 la mostra di Demet Kiziltas dedicato esclusivamente a Praiano.
Il tema è : "Essenza " , sostanza, l’anima e uno dei 4 elementi vitali ed essenziali dell’essere umano " L’ Acqua ", quella stessa acqua che tra mare, pioggia e cielo è lo sfondo di Praiano, immersa in un arco di bellezze naturali e dimore storiche, quasi surreale, come uno sfondo astratto che dall’acqua trae la sua vita…
La ricerca "dell’essenza" è l'intima ricerca di una fusione con l'universale; per colui che riesce ad attingere alla sua creatività ed a dare un significato alla vita, l'arte resta l'unica magica risposta al nostro anelito di infinito.." con queste parole l’artista ha voluto descrivere il senso delle opere esposte in questa mostra e nelle precedenti, dove l’arte è riflessione sull'esplodere dell'energia positiva, è espressione di bellezza oltrechè infinito desiderio di serenità e pace.
Demet Kiziltas . Laureatasi in architettura ad Istanbul, ha completato la formazione artistica in Italia, dove attualmente ricopre l’incarico di Specialista in Arte Grafica presso la JFC, NATO di Napoli. Numerosissime sono le attività svolte dal 1989 ad oggi, non solo mostre ma anche conferenze e presentazioni sull’arte e la cultura. Le più recenti sono le mostre "Sotto le Ali del suono e dei colori", del febbraio 2005, presso il Centro Comunitario della NATO, evento di grandissimo successo tanto da stimolare gli organizzatori a replicare anche per L'evento intitolato "L`infinito", Mostra d`Arte Contemporanea e Il concerto di vernissage, Aprile 2007 a Palazzo Crispi, Napoli Sponsorizzata Dall’'Ufficiale più elevato in grado della comunità Turca presso Allied Joint Force Command, Naples, Italy. Provincia di Napoli, Banca di San Paolo di Napoli, Ambasciata di Turchia e Patrocinio Comune di Napoli Assessore alla Cultura. Successive Mostre d`Arte sono: Prima edizione di " Essenza "Il Comune di Praiano, la Pro Loco Praiano e l’Associazione Pelagos presentato dal 15 Dicembre al 8 Gennaio" con il Progetto " I SUONI DEGLI DEI. Per l'occasione il maestro Enzo Amazio con suo band & quartetto d’archi hanno presentato la colonna sonora dell'evento durante il concerto del 1 gennaio 2008 nella chiesa di San luca Ev. di Paiano.
4 - 20 Aprile 2008 presentato Riflessi di colori e suoni San leucio di Caserta per l’assocciazione Culturale Malachia.
8 - 20 Luglio 2008 presentato Riflessi di colori e suoni 2da Edizione A Napoli Hotel Villa Margherita. L’eventi sono eseguiti sempre con il concerto vernissage del maestro Enzo Amazio.
Per informazioni:
tel. 089 874557
info@praiano.org
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Gino
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sabato 19 luglio 2008
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fino al 28.IX.2008 Mario Schifano Roma, Gnam
Una retrospettiva per la figura di uno dei maggiori esponenti dell’arte italiana. Che dagli anni ’60 non ha mai smesso di far parlare di sé. Dipinti, disegni, fotografie e filmati...
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pubblicato venerdì 18 luglio 2008
Mario Schifano (Homs, 1934 - Roma, 1998) amava parlare poco di sé, preferiva dipingere. Dare sfogo al suo incontenibile istinto creativo, al senso pittorico che lo portava ad attingere alle fonti più disparate, in maniera disordinata. Permettendogli però di creare immagini sempre nuove, che hanno rivoluzionato la pittura italiana e non solo. Ciò nonostante, non riconosceva nessuna paternità: Warhol, per molti tratti simile, per lui era semplicemente un contemporaneo. Vita e arte viaggiano in parallelo, influenzandosi reciprocamente, “ un occhio all’arte e due alla vita!”. La sua esistenza è stata una parabola vertiginosa, che lo ha consacrato uno degli artisti “maledetti” del ventesimo secolo. Studente pigro, attento osservatore, fanatico del contesto urbano, esordisce nel febbraio del ‘59 in una collettiva a Roma. La sua produzione artistica si snoda nell’arco temporale di quattro decenni, che lo vedono muoversi dai monocromi dei primi anni ‘60 alle sperimentazioni multimediali degli anni ’70-‘80. Bello, estroverso, esibizionista, con un ottimo senso del sé, diventa in pochissimo tempo un mito. Ma la sua esistenza viene messa seriamente in discussione dall’abuso di droghe. Verso la metà degli anni ‘80, però, incontra Monica De Bei. Dal loro matrimonio nasce Marco Giuseppe. Apparentemente semplice, umanamente complesso: così appare nella retrospettiva alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, inaugurata in occasione del decennale della morte e dei cinquant’anni dal suo esordio. Schifano è un artista tortuoso, pur nella linearità e compostezza della sua numerosissima produzione artistica. Quasi settanta dipinti, cinquanta disegni, fotografie e film documentano l’esistenza straordinaria di un uomo che rappresenta, ancora oggi, un caposaldo dell’arte italiana nel mondo. La sua pittura stabilisce sempre un contatto con la realtà esterna: essere artista moderno significa essere uomo moderno, non sottrarsi alle circostanze ma viverle e descriverle attraverso l’arte. Magari accelerando il ritmo artigianale della pittura, per portarlo a quello industriale della macchina. L’esposizione romana presenta alcuni tra i più importanti lavori dell’artista. Per l’occasione, infatti, moltissime collezioni private hanno fornito opere, alcune quasi sconosciute. L’allestimento, a cura di Achille Bonito Oliva, è stato diviso in sezioni, ognuna incentrata su un aspetto particolare della sua produzione artistica. Una sezione ad hoc è dedicata ai disegni: distaccata da quella dei dipinti, perché posta ai piani superiori della Galleria, restituisce il lato più intimo di Schifano e contiene tra le altre cose alcuni bozzetti di rara bellezza, come la serie delle Ferrari dedicata alla moglie e al figlio Marco. Bellissima anche la sezione dedicata alle opere grafiche. Per la prima volta viene esposta la cartella realizzata con il poeta Frank O’Hara e diverse polaroid che immortalano istanti di vita che l’artista spesso trasferisce sulla tela. Il percorso espositivo è dunque di notevole impatto emotivo, anche per la dimensione di alcuni lavori presentati. L’equazione artistica di Schifano si muove nel senso di quantità-qualità-quantità, senza mai sconfinare in una pittura calcolata. I monocromi degli anni ‘60, ad esempio, sono occasioni per estendere il colore (materia) sulla superficie, come fossero spazio e tempo. Espansione e concentrazione che si trasformano in un atto delimitato spazialmente dal colore e temporalmente dal segno. Arte bidimensionale, artificiale e macchinosa. I film di Schifano affrontano il concetto di tempo attraverso il movimento quantitativo della pellicola, che ha una fine. Polarità: spazio bidimensionale scorrevole; orizzontalità: esibizione frontale di segni che popolano lo spazio interno, ripetizione programmata di immagini. Azione e contemplazione. La monotonia/monocromia viene sempre interrotta dall’introduzione di un accidente, di un piacere gestuale: sbavature, tracce di colore, inquadrature, particolari e dettagli. Prima di morire, Schifano tornerà alla pittura in senso stretto, abbandonando la poetica della macchina e della riproducibilità meccanica. Un ritorno alle origini chiude il cerchio di un’esistenza meravigliosa. articoli correlati L’antologica ad Alassio video correlati Schifano a Parma
michele nero mostra visitata l’11 giugno 2008
dall'undici giugno al 28 settembre 2008 Schifano 1934-1998 a cura di Achille Bonito Oliva GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna Viale delle Belle Arti, 131 (zona Parioli) - 00196 Roma Orario: da martedì a domenica ore 8.30-19.30; la biglietteria chiude alle ore 18.45 Ingresso: intero € 9; ridotto € 7 Catalogo Electa Info: tel. +39 0632298221; fax +39 063221579; gnam@arti.beniculturali.it; www.gnam.beniculturali.it
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Gino
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fino all'11.IX.2008 Glen Rubsamen Napoli, Alfonso Artiaco
Paesaggi come ritratti, dipinti come fotografie. Palme e lampioni gli assoluti protagonisti. Un’atmosfera californiana che si colora delle luci di alba e tramonto. Glen Rubsamen alla seconda personale napoletana...
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pubblicato venerdì 18 luglio 2008
Dai Red Hot Chili Peppers ai Phantom Planet, lo scenario californiano può vantarsi protagonista di una ricca selezione musicale. Un’ipotetica compilation che diventa ideale colonna sonora per immaginare cieli tersi e viali alberati, paesaggi assolati dove l’estate non finisce mai. È un po’ la sensazione suscitata dai dipinti di Glen Rubsamen (Los Angeles, 1957; vive a Düsseldorf), alla seconda prova nella galleria partenopea. Nonostante le figure stilizzate non aiutino a definire precisamente un contesto geografico né temporale, le palme che svettano su sfondi cromatici intensi parlano abbastanza chiaro. E dicono California. Un ritorno in patria per l’artista, sì statunitense, ma tedesco d’adozione. Rubsamen, in particolar modo in quest’occasione, sembra ridurre al minimo la propria rosa di soggetti, per concentrare tutta l’attenzione -e lo sguardo- su soli due elementi: palme e lampioni. Un accostamento di “pilastri” naturali e artificiali che privilegia il formato verticale, rinnegando così la veduta orizzontale, tipica delle rappresentazioni propriamente paesaggistiche. È emblematico quindi che anche il video in mostra venga presentato su un monitor ruotato di 90 gradi, in sostanza una cornice capovolta. Nell’allestimento concepito per lo spazio napoletano, tutti i dipinti trovano un proprio compagno, costituendosi come dittici e trittici. Allineati per base o per centro -in alcuni casi, non allineati affatto- i lavori in mostra vengono accoppiati secondo un principio geometrico e cromatico, che li rende indissolubilmente legati tra loro. Il taglio adoperato è quasi sempre quello fotografico: l’artista sembra giocare con lo zoom, dipingendo lo stesso soggetto prima in modo ravvicinato, poi allontanandosi con lo sguardo. Non mancano le riprese dal basso, con palme e lampioni dipinti a testa in giù. Le figure nere, nettissime, si stagliano su sfondi le cui tonalità variano dal viola al grigio, dall’azzurro al verde. Un piano cromatico ottenuto per sovrapposizione, procedimento che si scopre al lato, osservando le tracce dei diversi colori utilizzati. Proprio la scelta delle tinte aiuta orientativamente ad assegnare delle coordinate temporali: rosa per l’alba, grigiastro per il tramonto, i due momenti della giornata preferiti dall’artista. Verrebbe da commentare sulla ripetitività dei soggetti, praticamente invariati nel corso degli anni. Ma il lavoro di Rubsamen rivela proprio in questa serialità la sua componente concettuale, forse eredità dell’opera di un personaggio d’eccezione sulla scena californiana quale Ed Ruscha. Non si tratta però di semplice schedatura; le riprese di Rubsamen non perdono d’intensità, conservando un certo lirismo che rende partecipe anche la sfera emotiva. La sensazione di un’atmosfera sospesa, anch’essa raccolta da una certa metafisica americana, è disturbata solo dal rumore del passaggio delle automobili nel video, che riporta alla realtà movimentata, abitata, vissuta. Una nota di “normalità” che intacca l’atmosfera da Dream of California. articoli correlati La personale da Artiaco nel 2004
alessandra troncone mostra visitata il 27 giugno 2008
dal 26 giugno all'undici settembre 2008 Glen Rubsamen - Fuga nella verità Galleria Alfonso Artiaco Piazza dei Martiri, 58 (zona Chiaia) – 80121 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-13.30 e 16-20; chiuso in agosto Ingresso libero Info: tel. + 39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com
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Capri (NA) - dal 25 al 27 luglio 2008 On air. From north to south |
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MUSEO DI VILLA SAN MICHELE - AXEL MUNTHE vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
V.le Axel Munthe 34 (80073) |
+39 0818371401 (info), +39 0818373279 (fax) |
events@sanmichele.org |
www.villasanmichele.eu |
individua sulla mappa Exisat |
individua sullo stradario MapQuest |
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Eventi in corso nei dintorni |
I video fanno riferimento sia al concetto di trasmissione che a quello di atmosfera, ruotando intorno ai temi della comunicazione e del paesaggio |
orario: dalle 9 alle 21 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
vernissage: 25 luglio 2008. dalle 17 alle 19.30 |
curatori: Mette Perregaard, Lorella Scacco |
autori: J.Tobias Anderson, Lauri Astala, Elina Brotherus, Emanuele Costanzo, Jesper Fabricius, Marit Folstad, Globalgroove, Crispin Gurholt, Petra Lindholm, Marco Raparelli, Jesper Rasmussen, The Icelandic Love Corporation, Milja Viita |
genere: arte contemporanea, collettiva |
email: lscacco@libero.it | |
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Gino
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(R)ESTATE CON NOI…
LUGLIO AL LANIFICIO25
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Mercoledì 30 luglio 2008
dalle h 20.00
Un mare…di vinile!
Festa d’estate al Lanificio25
Dj Aldoina
Una festa per dirsi arrivederci a settembre con i nuovi programmi del Lanificio25
Con (R)ESTATE CON NOI il Lanificio25, sede della carlorendanoassociation, propone al pubblico sempre più numeroso che per scelta o per necessità rimane in città , un venerdì sera di proiezioni, live set e una cucina popolare come quella del quartiere di Porta Capuana.
LANIFICIO25 - p.zza E. De Nicola, 46 - 80139 Napoli.
tel: 081.6582915 – lanificio25@cra.na.it - www.cra.na.it
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Messaggio
di
Gino
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mercoledì 30 luglio 2008
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L’isola degli artisti. Giovane arte e territorio nel mare di Porto Venere...
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pubblicato martedì 29 luglio 2008
Porto Venere e le Alpi Apuane sono la splendida cornice di questa suggestiva rassegna, che si propone come un punto di riferimento per la giovane arte contemporanea in Italia. Una mostra d'arte ambientale itinerante, la cui prima edizione vuole essere il punto di partenza di un programma ambizioso che intende divenire un appuntamento fisso per il grande pubblico. Parliamo di Genius Loci, mostra allestita sull'isola di Palmaria - di fronte a Porto Venere, perla delle Cinque Terre - e la sua Batteria Umberto I, fortezza ristrutturata a scopi espositivi che rimane chiusa per buona parte dell'anno. Stefano Cagol, special guest dell'evento, insieme a Lisa Batacchi, Luca Bray, Grazia Cantoni, Andrea Chiodo, Giovanni De Gara, Raffaello Gori, Sibylle Pasche, Niccolò Poggi, Francesco Ricci e Carmen Tornaboni gli artisti selezionati per questa prima edizione, invitati a dialogare con un contesto ambientale unico, con singolari progetti site specific in cui opera d'arte e territorio si intrecciano.
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