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Subject Mostre ed incontri artistici - Febbraio 2009
Messaggio di Gino il martedì 27 gennaio 2009 alle 15:55   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

 

 

Adriana De Magistris

Creative Designer

adriana@etnikacreative.com

 

Etnika Creative

Via G. Porzio, 4 

Centro Direzionale Is. A/7 - 80143 Napoli

Telefax 081 5625437

http://www.etnikacreative.com



Messaggio di Gino il martedì 27 gennaio 2009 alle 21:40   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

Mito e Magia

Gabriella Pucciarelli

WE ARE PROUD TO HOST

A VERY SPECIAL GUEST ARTIST

Gabriella Pucciarelli,

who will be bringing her show

MYTH & MAGIC

DIRECT FROM NAPLES, ITALY — FIRST TIME IN AMERICA!

Artist's Receptions

Saturday, February 7, 2009:

Garibaldi Meucci Museo

420 Tompkins Ave

Staten Island, NY 10305

 

www.garibaldimeuccimuseum.org

 

EXCLUSIVE MEMBERS ONLY from 5-7 p.m.

General public from 7-9 p.m.

 

http://www.youtube.com/watch?v=cCRWSKtnNE8

 



Messaggio di Gino il sabato 31 gennaio 2009 alle 10:30   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote
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LA FORMA DELL’INDEFINITO
Personale d’arte di Daniela Grifoni, in anteprima a Milano

Dal 2 febbraio al 1 marzo 2009
Grand Visconti Palace - Viale Isonzo 14, Milano
Tutti i giorni, ore 9.00 - 20.00
www.danielagrifoni.it
Possibilità di parcheggio coperto a pagamento (€ 8,00)

 Il Grand Visconti Palace, l'esclusivo hotel sito nella centralissima zona di Porta Romana a Milano, ospiterà a febbraio nel luminoso spazio della hall, l’anteprima della personale "La forma dell’indefinito” del Maestro d’arte internazionale Daniela Grifoni.
La mostra, dai toni ruggenti, raccoglie opere che vogliono rappresentare la sostanza primaria che sta dietro la forma nota delle cose, in una sorta di mito della caverna di Platone.
La mostra è una metafora della vita, un’ esplosione di spazio, colore e forma; la ricerca poetica per raccontare la nostra essenza si impone con un ritmo incalzante, in una atmosfera singolare ed aperta a tutte le interpretazioni. Una cornice simbolica identifica il teatro della vita: vuoto e pieno.
Si tratta di una serie limitata per la sua valenza. Nelle sue linee viene così esautorata la simbologia del colore, quasi ad essere cromoterapia per lo spettatore, e tutti i cromatismi sono creazione dell’artista.

L’artista – Grifoni Daniela è un maestro d’arte internazionale ed espone le sue opere in importanti gallerie in Italia e all’estero: per citarne solo alcune alla National Gallery di Washington, al Museo d’Arte della Royal House of Portugal, al Museo dell’Opera della Reggia di Caserta.
E’ stata positivamente criticata dal prof. Vittorio Sgarbi, da Paolo Levi, Paolo Manazza, Roberto Moroni, Alfredo Pasolino, Bruno Rosada e Giorgio Righetti; le sue composizioni liriche sono state pubblicate su “I Giudizi di Sgarbi” edito da Mondadori,“Dizionario dell’Arte Moderna 2005” della Mondadori,“Aspetti Storici dell’Arte contemporanea 2005”, catalogo del Museo della Royal House of Portugal, l’Elite.

Grand Visconti Palace - Il Grand Visconti Palace, prestigioso hotel a pochi minuti dal centro di Milano, sorge dalle spoglie di un antico stabile, il mulino Verga, risalente ai primi del ‘900. Oggi, il Grand Visconti Palace si presenta come un vero e proprio Resort in Città, coniugando lo spirito storico dell’edificio e i suoi elementi classici, con l’innovazione e i comfort dei tempi moderni. L’hotel, per i numerosi spazi e servizi a disposizione, è la location ideale per i viaggiatori d’affari, ma anche meta ideale dove soggiornare per week-end indimenticabili a Milano e punto di riferimento per la città attraverso iniziative di classe quali brunch, aperitivi, concerti di musica Jazz. Sviluppatosi su un’ area di 12.000 mq, possiede all’interno un centro congressi all’avanguardia, un centro benessere e il parco interno, unico a Milano.

Relazioni Media e Pubblicità
Grand Visconti Palace
Tel. +39 02 54069504
Fax. +39 02 54069523
elena.motta@grandviscotipalace.com



Messaggio di Gino il domenica 1 febbraio 2009 alle 14:30   -  forum administrator-  forum moderator
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MARCO RAPARELLI

IL FUTURO NON E' PIU' QUELLO DI UNA VOLTA

 

 

 

 

Inaugurazione giovedi 12 Febbraio 2009 - ore 19:00 - 22:00

Opening Thursday February 12 2009 - 7.00 p.m. - 10:00 p.m.

12 Febbraio 2009 - 22 Marzo 2009

February 12, 2009 - March 22, 2009

 

 

 

Umberto Di Marino Arte Contemporanea

Via Alabardieri 1 (piazza dei Martiri), 80121 Napoli Italia

Tel. +39 081 0609318  Fax. +39 081 2142623
 


Messaggio di Gino il lunedì 2 febbraio 2009 alle 18:50   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote
via dei mille 60, napoli
tel. +39.081.7958604-05
fax. +39.081.7958608
info@palazzoartinapoli.net
www.palazzoartinapoli.net
 
MOSTRA
Performing the city
a cura di Heinz Schütz
Tokio Seul Mosca Lubiana Napoli Berlino Monaco Berlino Parigi San Paolo New York Città del Messico Arte e Azione negli spazi cittadini Anni sessanta e settanta

PAN | Piano Primo | Project Room
07 febbraio 2009 - 16 marzo 2009


Le città sono qualcosa di più che la semplice somma di architetture statiche: sotto il profilo performativo, la città nasce come risultato di processi sociali ed azioni pubbliche. Partendo da questa premessa, “Performing the City” si concentra su diverse città asiatiche, europee ed americane e, per la prima volta, riflette il rapporto tra città ed arte performativa con un’ampia visione d’insieme - ponendo in primo piano l’urbanesimo performativo degli anni Sessanta e Settanta. Tra segnali premonitori di critica sociale ed istituzionale, gli artisti si recano in strada concependo la stessa come luogo di espressione pubblica fisica e idealmente democratica. Sospinti dall’utopia avanguardista di una conciliazione tra “arte e vita”, essi sostituiscono il carattere oggettuale dell’arte con l’azione vincolata alle persone. Si dischiude, in tal modo, un ampio spettro artistico di concetti ed azioni marcatamente corporee, di interventi ludici e decisamente politici. Mediante i suoi happening, le azioni, le performance e gli interventi, l’urbanesimo performativo non bada ai confini nazionali e continentali, esprimendosi dunque in maniera diversa da città a città. Tutto ciò ha luogo in un clima di risveglio sociale, collegandosi di volta in volta ai movimenti emancipatori degli anni Sessanta e Settanta finalizzati a una democratizzazione della società - nel superamento delle gerarchie tradizionali, degli irrigidimenti sociali e delle repressioni politiche.


inaugurazione 07.02.2009 ore 19.00

 

I vs dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto del d.lgs. n. 196/2003. Il titolare dei dati potra` richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica e cancellazione. Tutti i destinatari della mail sono in copia nascosta (privacy l. 675/96), ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate, in tal caso vi preghiamo di segnalarcelo rispondendo Cancellami a questa mail precisando l'indirizzo e-mail che verrà immediatamente rimosso.



Messaggio di Gino il mercoledì 4 febbraio 2009 alle 08:53   -  forum administrator-  forum moderator
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Paesaggi della memoria


6 artisti

a cura di Valentina Carrera

In mostra opere di: Nicola De Benedictis, Giovanni Drogo, Gian Franco Gavirati, Giovanni Grassi, Ezio Mazzella, Ivo Stazio.

ABSTRACT
Tra colore e forma, gesto e materia, impressione ed astrazione; la mostra presenta le opere di sei artisti che rileggendo la figurazione in chiave moderna, volgono lo sguardo al proprio vissuto nel tentativo di cogliere quella sfuggente essenza di cui e' composta la memoria.

APPROFONDIMENTI
I percorsi che si disegnano nelle opere selezionate per questa mostra seguono la via comune di seguire, recuperare e riplasmare la memoria del proprio vissuto attraverso opere in cui il paesaggio scivola verso gli orizzonti astratti delle sensazioni e delle emozioni.
La realtà riproposta dalla memoria infatti, non sempre e' chiara, limpida; i contorni svaniscono, i particolari si dissolvono, ben chiaro tuttavia nell'anima di ognuno rimane il sapore, il calore, la quintessenza, disegnandosi in forma di sfuggente ed allo stesso tempo concreto riflesso d'un esperienza. Paesaggi quindi, vedute per lo piu', ma non solo, interni, stanze ed angoli suggestivi; frammenti di paesaggi dell'anima,

finestre sul passato raccontate dalle diverse identità dei sei artisti: attraverso le materie dagli accesi cromatismi e le scomposizioni dei piani prospettici di vaga reminiscenza cubista delle vedute di Nicola De Benedictis; passando per le colline metafisiche popolate di alberi solitari di Giovanni Drogo che, strizzando l'occhio alle linee di Gauguin e di Cosentino, se ne distaccano per definirsi attraverso decise pennellate di sapore divisionista; proseguendo poi il nostro percorso tra i suggestivi scenari della Valtellina dipinti da Ezio Mazzella, che attinge da Ce'zanne e Morlotti per sfociare in una via espressiva personale e fortemente poetica; ad ancora, continuando verso sentieri sempre piu' legati al naturalismo astratto con le vedute aeree dei paesi e con gli scorci di paesaggi naturali di Gavirati, raccontati percorrendo le geometrie di pastose materie pittoriche che richiamano l'informale di Morlotti; al quale s'ispira, seppur con gesto piu' aggressivo, anche il naturalismo astratto delle vedute sospese tra materia e colore di Stazio; per raggiungere infine alla sintesi pittorica del Colorfield painting espresso nei paesaggi di Giovanni Grassi che, sulle orme di Chighine e di Rothko, conclude il nostro viaggio attraverso i luoghi dell'esperienza vissuta e raccontata di cui e' composta la memoria.
Davide Corsetti

Galleria Zamenhof
via Zamenhof, 11 - Milano
Orario: merc-dom 15-19
Ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 4 febbraio 2009 alle 08:55   -  forum administrator-  forum moderator
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Paolo Avanzi


Personale

Paolo Avanzi ripercorre in questa personale la sua evoluzione pittorica nell'ambito della ricerca figurativa, a partire dalle prime opere basate sulla frammentazione e deformazione speculare della figura umana.

I soggetti sono sagome indistinte o volti anonimi sottratti, per cosi' dire, al grigiore della realtà quotidiana, grazie al particolare trattamento pittorico cui li sottopone l'artista.

I soggetti rappresentati risultano frammentati e allo stesso tempo deformati, come attraverso specchi che ne rimandano un'immagine assolutamente originale. Il risultato dell'operazione condotta da Avanzi e' una congerie di tessere di un mosaico irrisolto, quale appunto quello di uno specchio infranto, infranto si' eppure tale da fornire comunque una prospettiva coerente.

Le opere proposte riassumono il percorso evolutivo dell'artista dal 2006 ad oggi. Nelle prime (-Gemelli su sfondo rosso-, -Coppia di gentiluomini-) predomina una geometrica scansione dell'immagine in tessere di uguale dimensione, le quali restituiscono un quadro scomposto nelle tante sfaccettature di un'immagine speculare.

Dal 2007 in poi, alla regolarità geometrica delle singole tessere (in cui e' frammentata l'immagine), subentra un senso di deformazione via via piu' spinto. Il quadro che ne deriva assomiglia a quello di un puzzle, pur mantenendo il carattere di specularità dell'insieme.
Il gesto pittorico si fa meno preciso arricchendosi di suggestioni di tipo espressionistico. Nell'ultima produzione il pittore recupera l'attenzione al dettaglio, che si era attenuata nella tensione di un maggior dinamismo, per salvaguardare l'identità e la riconoscibilità della figura sempre in precario equilibrio tra frammentazione e deformazione.

Delle innumerevoli esposizioni in Italia e all'estero di Paolo Avanzi ricordiamo le recenti personali presso l'Atelier Chagall di Milano e la Galleria Emmediarte di S. Stefano Belbo, nonche' la partecipazione alle fiere d'arte di Agrigento, Forli', Reggio Emilia, Bergamo, Viterbo, Como, New York, Miami, Seoul. Paolo Avanzi partecipa al progetto espositivo -Giu' la maschera!-, curato da Adelinda Allegretti, in programma da febbraio a marzo presso il Museo Civico -Umberto Mastroianni- di Marino (Roma), la Galleria AB-Arte Bastia di Milano e la New Artemisia Gallery di Bergamo.

Inaugurazione 4 febbraio 2009, ore 19.00

Ristorante Santa Lucia
Via Carcano, 14 - Varese
orario: da Lunedi' a Domenica 12.00 - 23.00 . Giovedi' chiuso.
Ingresso libero


Messaggio di Gino il mercoledì 4 febbraio 2009 alle 09:05   -  forum administrator-  forum moderator
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Giovedì 5 febbraio h.19.00  WhyNot TRIP

 

Opening mostra fotografica

 

WhyNot è un nuovo progetto espositivo,

 un contenitore riempito volta per volta,
nato dalla collaborazione di 7 giovani fotoreporter corrispondenti di agenzie italiane ed internazionali, che si inoltrano da anni nella cronaca dei fenomeni sociali.
WhyNot espone a TRIP l'inizio del suo viaggio attraverso immagini utili alla nostra memoria storica che hanno come obbiettivo il racconto di informazione.
L'approfondimento dei singoli reportage è affidato allo scorrere dello slide-show nella sala video del TRIP.

WhyNot è Francesco Pischetola, Salvatore Esposito, Roberto Salomone, Adelaide Di Nunzio, Angelo Antolino, Claudio Morelli, Antonio Zambardino
e con un Video Reportage di Giampiero De Luca

 

In mostra fino al 14 marzo

Visitabile su appuntamento o nei giorni di apertura

 

Ringraziamo Valentina Tremante per la sua preziosa collaborazione

 

Sabato 7 febbraio h.13.00 Brunch

Casa? TRIP!

Prenotazione consigliata

 

Questo sabato chiusura eccezionale alle h.18.00

 

ATTENZIONE ATTENZIONE!

Avete 20 giorni per preparare il vostro travestimento per

LA NOSTRA GROSSA GRASSA FESTA DI CARNEVALE

di martedì 24 febbraio h.21.00

 

Consultate il nostro sito per conoscere il calendario di eventi
http://
www.cra.na.it/

Come sempre TRIP è aperto:

- ogni sabato dalle h.12.00 alle h.21.00

- per eventi in calendario e privati

la nostra segreteria è aperta martedì e mercoledì dalle h.10.00 alle h.16.00


Trip via Martucci, 64 – 80121 Napoli
Tel. 08119568994 – trip@cra.na.it

 



Messaggio di Gino il mercoledì 4 febbraio 2009 alle 19:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Liquid Cities - Moscow
Video Art & Architecture event
 
 
 
Dates: February 6 - 13, 2009
 
Curator: Luca Curci
Project coordinator: Nadia Perrotta

Location: National Center for Contemporary arts, Moscow - Russia
 
 
Liquid Cities is an exciting show of video-art, a form of art which is also itself a kind of liquid architecture, very closed to the fluidity, transparency and vagueness of the inner life. Our post-literary age, already fascinated by the 'liquid architecture in cyberspace' (Marcos Novak), liquid identities and everyday liquid contacts between people, is focused on lightweight infrastructures in motion, the 'musical' structures of light, sound and colours, the ability to transform visual arts into urbanism shows or the real need to sense the reality as a fluid network of individuals, art and technology. (Constantin Severin)
 
.artists
Guenter Stoeger . Austria | Fani Zguro . Albania | Eltjon Valle . Albania | Lorenzo Fumagalli . Italy | Rebecca Digne . France | Ane Fabricius Christiansen . Denmark | Guillaume Bottazzi . France | Claudia Paim . Brasil | Rita Laslberger . Austria | Guenter Pusch . Germany | Barbara Knezevic . Ireland | Jessica Westbrook . USA | Guillaume Le Moine . France | Azra Svedruzic . Croatia | Alison Williams . South Africa | Stefano Fanara . Italy | Andreina Polo . Italy | Alessio Ancillai . Italy | Gregory Steel . USA | Tamara Erde . Israel | Eva Maria Neuper & Claudius Duschek . Austria | Luca Curci . Italy | Nadia Perrotta . Italy | Juan Carlos Sanchez Duque . Spain | Marc Carniel . Belgium | Hagackure . Italy | Aranka Israni . USA | Roy Samaha . Lebanon | Donato Maniello . Italy | Basak Kaptan . Turkey | Nervo&Tes . Italy | Renata Szulczynska . Poland | Verika Kovacevska . UK | Timotheus Tomicek . Austria | Achilleas Kentonis & Maria Papacharalambous . Cyprus | Francesca Sandrini . Italy | Titusz Tarnai . Austria | Justin Randolph Thompson . USA/Italy | Jeremy Newman . USA | Ye Leen Lee . USA | Hilda Hiary . Jordan | Lisa Yachia . Italy | Vasco Pedro Rodrigues . Portugal | Jean-François Karst . France | Maurizio Piccirillo . Italy | Mauricio Mayorga . Colombia



Messaggio di Gino il mercoledì 4 febbraio 2009 alle 19:41   -  forum administrator-  forum moderator
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PAPERMADE

 
con:
 
  Nadine Byrne , Jasper DeBeijer, Matteo Fato, Katie Orton
 
 
inanugurazione:  Venerdi' 13 Febbraio 2009 ore 19,00

 
 
annarumma404
Via S.Brigida 76
80132 Napoli


tel/fax: ++39.081.5529169
web: www.annarumma404.com
 


Messaggio di Gino il mercoledì 4 febbraio 2009 alle 20:13   -  forum administrator-  forum moderator
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AEREO

Acrilici e disegni di Mary Cinque

Dal 13 febbraio al 25 febbraio

 

 

 

A cura di Valentina Rippa

 

 

La pittura di Mary Cinque come fenomeno urbano

 

Come sempre infrangere il silenzio di una pagina, anche se virtuale come quella di un PC, è difficoltoso. Guardo e riguardo gli appunti e le immagini che ho chiesto a Mary d’ inviarmi alla ricerca di un pensiero, di una via da seguire, di un racconto. Scarto le foto dei lavori che lei ha deciso di esporre; tenendo sottocchio la pianta di Largo Baracche gioco ad allestire la mostra.

Si tratta di fare il punto sul lavoro di un’artista che attraverso la pittura cerca un dialogo con l’ambiente, con lo spazio inteso quale luogo della comunicazione e dello scambio fra gli individui.

Mary Cinque osserva la metropoli contemporanea, la vive, con la convinzione che l’arte possa avere ancora un ruolo importante nella ridefinizione della città odierna in particolare guardando all’individuo e alla collettività come protagonisti assoluti della scena urbana.

Paesaggi, di solito urbani; elementi architettonici, plastici, sollecitazioni estetiche catturate dalla macchina fotografica o, più spesso, dal tratto di una matita o un pennarello sui fogli di un blocco che ha sempre con sé, diario di viaggi, fughe, attraversamenti, apparizioni.

Mary Cinque raccoglie «istantanee di vissuto intimo e familiare», come le definì Adriana de Manes in occasione della mostra tenuta in Villa Rufolo a Ravello, visioni, memorie, emozioni, luoghi, cose che s’intrecciano in una storia, come in un romanzo di Stefano Benni o Paul Auster.

Penso ai lavori del 2007 - Nolita, Avenue, Surf Av(Ny), Hudsonrmx – alla loro freschezza, alla semplicità con cui Mary manifesta la sua  idea di città quale evento estetico, realtà interculturale. Si tratta di un “fenomeno puramente urbano”, sosterebbe Pierre Restany, che intende “la città come un serbatoio d’arte con il suo traffico, con le sue secrezioni umorali – i comportamenti della gente – attraverso tutte le possibilità d’incontri ed interscambi”.

La città diventa materia da osservare, selezionare e plasmare, con cui animare l’estensione della tela, confine tra realtà e finzione, tra vita e arte; luogo dove recuperare alla figura una capacità critica sempre più latente e globalizzata.

Questa convinzione ha condotto Mary Cinque verso soluzioni spesso diverse tra loro: a volte pop come Pulp e la serie di cui fa parte tra gli altri Make pot not war, in cui riformula, nel linguaggio della pittura, i suoi interessi per l’immagine fotografica, per la grafica digitale, il fumetto e l’animazione, nonché la tendenza ad un’ironia semplice ma sottile.

Altre intensamente poetiche, penso ai senza titolo su tela grezza  - atmosfere in cui la figura quasi si liquefa - oppure alla serie Shoes quasi un invito a seguirla nel luogo dell’immaginifico, come Alice Oltre lo specchio.

Alla base però è sempre riconoscibile un’esigenza di comunicazione, di dialogo, la volontà di un confronto continuo con la realtà anche sottoforma del gioco: “Il compito dell'arte - afferma la stessa artista - è ampliare gli orizzonti delle menti attraverso l'empatia, la corrispondenza tra l'artista e lo spettatore”.

È questo lo spirito con cui lavora Mary Cinque, con cui difende la convinzione di voler essere una pittrice e come tale dare il suo contributo al recupero di quel senso di bellezza che, come sosteneva nell’Arte di curare la città Pier Luigi Cervellati, sembra sempre più smarrito.

 

 

AEREO

Acrilici e disegni di Mary Cinque – a cura di Valentina Rippa

Largo Baracche – Napoli

Dal 13 febbraio al 25 febbraio

Apertura su appuntamento

Per info: www.largobaracche.org - largobaracche@gmail.com - 3933641664.

 

 



Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 09:05   -  forum administrator-  forum moderator
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“Zoophantasy”

 

 

opere di

Maria Pia Daidone

 

al Museo Zoologico – Università degli Studi di Napoli  Federico II

mostra a cura di Maurizio Vitiello

Resterà aperta, per proroga, sino a sabato 28 febbario 2009 al Museo ZoologicoCentro Musei delle Scienze Naturali, Università degli Studi di Napoli Federico II (Via Mezzocannone, 8 – 80134 Napoli; tel. 081-2535164), la mostra curata da Maurizio Vitiello, intitolata “Zoophantasy”, con opere recentissime, in tecnica mista dell'artista iperspazialista Maria Pia Daidone.

Le opere di Maria Pia Daidone dettagliano incidenze icastiche del mondo antico collegate a particolari specificità antropologiche contemporanee in una teoria di qualità di accenti in cui emergono sintetiche redazioni figurali ed una sequenza di animali, simboli pseudoiconici, segni aniconici, personaggi zoomorfi, feticci piumati, biomorfismi, fortemente eloquenti, per una fantasia realizzabile, per un’altra realtà possibile, senza con questo scomodare gli alieni. Il campionario zoomorfico della Daidone è singolare verifica e distintiva prova di sorgiva creatività.

Disponibili cd e catalogo.

Orario: lunedì-venerdì: 09..00-13.30; lunedì e giovedì: anche 15.00-17.00; sabato e domenica: 09.00-13.00.

Maurizio Vitiello



Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 09:08   -  forum administrator-  forum moderator
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Futurismo 1909-2009


Velocita' + Arte + Azione

a cura di Giovanni Lista, Ada Masoero

Milano, la città che sale - qui il Futurismo e' nato e ha vissuto la sua prima, entusiasmante stagione - dedica al Centenario di questa avanguardia rivoltosa e visionaria una mostra esplosiva promossa dal Comune di Milano e da Skira Editore, curata da Giovanni Lista e Ada Masoero e prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con Skira e Arthemisia, che occuperà, eccezionalmente, l'intero piano terreno della Reggia milanese e che sarà l'evento centrale di un ricchissimo programma di iniziative promosso dal Comune di Milano, con manifestazioni di teatro, cinema, danza, moda, che faranno della città, per l'intero 2009, la capitale del Futurismo.

Sono circa quattrocento le opere che la compongono, oltre 240 delle quali sono dipinti, disegni, sculture, mentre le restanti spaziano dal paroliberismo ai progetti e disegni d'architettura, alle scenografie e costumi teatrali, dalle fotografie ai libri-oggetto, fino agli oggetti dell'orizzonte quotidiano: arredi, oggetti di arte decorativa, pubblicità, moda, tutti segnati dall'impronta innovatrice del Futurismo.

Unica tra le numerose manifestazioni espositive del Centenario, questa mostra intende infatti documentare l'intero, vastissimo campo d'azione del Futurismo, ponendo l'accento sulla sua generosa e per certi versi utopistica volontà di ridisegnare l'intero ambito dell'esperienza umana in una chiave inedita. Ridurre l'esame del Futurismo alla sola pittura e scultura rischia infatti di snaturarne il volto, cancellando quella che resta la sua piu' vistosa e ineguagliata specificità.

Non solo, ma poiche' il Futurismo non opero' nei soli, piu' celebrati, anni Dieci, ma fu vitale per almeno un trentennio, la mostra ne rileggerà l'intera estensione, fino allo scadere degli anni Trenta, ampliando poi ulteriormente il suo orizzonte temporale per evidenziare da un lato le eredità che raccolse, dall'altro i lasciti che seppe affidare alle generazioni future: il percorso si avvia infatti nell'ultimo decennio dell'Ottocento, documentando la cultura visuale entro cui il Futurismo si formo' e si inoltra nella seconda metà del Novecento, con alcuni dei protagonisti di quella stagione (Fontana, Burri, Dorazio, Schifano, i poeti visivi) che al Futurismo guardarono o resero un esplicito omaggio.

Cosi' come i futuristi volevano porre lo spettatore -al centro del quadro-, un allestimento fitto e incalzante porrà il visitatore -al centro del Futurismo- in una mostra vitale, esuberante e polifonica come fu quella straordinaria e irripetibile avanguardia, che da Milano si irradio' nell'intera Italia e di qui in Europa, coinvolgendo una vera folla di artisti.

Tuttavia, di tutti coloro che in Italia operarono in seno al Futurismo si e' scelto di presentare solo quelli che diedero un piu' importante contributo alla causa, sul piano della qualità della loro ricerca o sul versante del dibattito teorico: entrati nel nuovo secolo, e' infatti ormai possibile gettare su questo movimento uno sguardo che travalichi la mera cronaca per servirsi dei soli strumenti della storia e della storia dell'arte.

Sezioni della mostra

Prima del Futurismo
La mostra si apre con una panoramica della cultura visiva lombarda di fine Ottocento. Ecco allora il Simbolismo notturno e visionario, di segno -nordico-, di Alberto Martini, Romolo Romani e Luigi Russolo e, insieme, la scultura di Medardo Rosso, creatore di una forma instabile, fusa nell'atmosfera e smaterializzata dalla luce cui attingeranno i futuristi. Ed ecco il Simbolismo di segno piu' mistico di Gaetano Previati, ma anche l'arte impegnata nel sociale di Pellizza da Volpedo, tutti rappresentati con opere capitali, che scatenarono al loro tempo un acceso dibattito. Ma già in questa sezione d'avvio entrano in scena i cinque firmatari dei manifesti pittorici del 1910: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, la cui militanza in seno al Divisionismo, nelle sue diverse declinazioni, viene ampiamente documentata: perche', come scrissero essi stessi in Pittura futurista. Manifesto tecnico: -Non puo' sussistere pittura senza divisionismo-.

F.T. Marinetti
Tocca poi alla figura di Filippo Tommaso Marinetti fungere da snodo tra questa stagione ancora radicata nell'Ottocento e la nuova, deflagrante età dell'avanguardia: e' lui infatti il vero detonatore del nuovo corso dell'arte italiana, il demiurgo della rivoluzione estetica che segna trent'anni del nuovo secolo. Di qui in poi la mostra e' articolata per decenni, secondo un percorso che si propone di individuare la dominante estetica di ognuno.

Gli anni Dieci e il Dinamismo plastico
Con il tema del dinamismo si introduce nell'arte quello che viene inteso come il nuovo valore assoluto della modernità. Non piu' un'arte statica, estranea al flusso del reale, ma un'arte capace di incorporare in se' la vita in quanto pulsione vitale e di connettersi alla realtà nel suo farsi. Questi anni, illustrati in mostra da un centinaio di preziose opere giunte da importanti raccolte pubbliche e private, rappresentano la fase piu' sperimentale del Futurismo e le proposte estetiche formulate dai protagonisti sono numerose e articolate, scaturite ora dal confronto dialettico con il Cubismo (in Boccioni dopo il 1912 e anche piu' precocemente in Carrà), ora da un'evoluzione personale, come accade a Balla, che sin dal 1915 giunge alle soglie dell'astrazione pura, ora invece derivate dall'apporto di idee delle generazioni piu' giovani di futuristi, che portano linfa nuova al movimento. Fra questi ci sono i giovani che con manifesti e scritti teorici contribuiscono al dibattito sul dinamismo plastico (come Depero e Prampolini) sia altri artisti, come Sironi, che transita per il movimento declinandone i principi in modo del tutto personale, o Soffici, che da Firenze conduce la sua battaglia per il nuovo, o come alcuni dei membri del gruppo Nuove Tendenze (Funi e Dudreville soprattutto): tutti artisti che, spesso in modo decisamente autonomo, danno un apporto significativo alle ricerche futuriste.

Gli anni Venti e l'Arte meccanica
Lungo gli anni Venti, in un'Europa impegnata nella ricostruzione e nella riconversione industriale dopo la Grande Guerra, l'arte futurista appare fortemente connotata da una nuova esigenza di ordine e di chiarezza, ponendosi --- in stretta consonanza con l'appello, diffuso un po' dovunque, del -ritorno all'ordine-. Il Futurismo non si pone piu', dunque, in antagonismo bensi' in piena e stretta concordanza con le altre avanguardie europee, contribuendo a mantenere aperta una dimensione internazionale dell'arte italiana anche in questi anni politicamente bui, in cui si insedia e si impone il fascismo. Balla, il vecchio maestro capace pero' di sempre nuove invenzioni, crea in questi anni dipinti caratterizzati da rigide architetture formali, posti quindi sotto il segno del -macchinismo-, sebbene non vi figuri una sola macchina. Depero, che già nel pieno degli anni Dieci aveva inaugurato il filone dell'arte meccanica, prosegue su questa strada dando vita a un'inedita e personale vicenda in cui il Futurismo entra in consonanza con la metafisica, ibridandosi in opere singolari immerse in un tempo fermo e sospeso; Prampolini, grazie anche alla sua rivista Noi, da subito aperta all'Europa, e' il tramite con le altre avanguardie internazionali e crea opere dalle fitte concatenazioni prima di piani, poi di volumi. I futuristi torinesi, Fillia, Diulgheroff, Farfa, Mino Rosso, che nella seconda metà del decennio tengono alto e vivo il dibattito teorico, formulano da parte loro opere esemplari di questa temperie meccanica e del nuovo culto della macchina, ora intesa come -idolo- dispensatore di rigore geometrico e di nitore formale.

Gli anni Trenta e l'Aeropittura
Nelle opere esposte in questa sezione viene esemplificato un inedito alfabeto della modernità, declinato secondo le due direttrici fondamentali dell'esperienza fisica e mentale del volare. Frutto della nuovissima avventura percettiva consentita dal volo aereo, l'Aeropittura apre orizzonti inattesi, rimettendo in discussione quei codici della prospettiva che da sempre costituivano i principi ineludibili della pittura italiana. Con il volo aereo la prospettiva rinascimentale si annulla: la visione si fa strapiombante, i rapporti spaziali si distorcono, gli orizzonti si incurvano, trasferendo l'uomo -volante- in una dimensione spaesante e talora perfino allucinatoria.

Se per alcuni lo sguardo si volge dall'alto verso il basso, per altri la prospettiva si inverte e l'occhio si alza a penetrare le profondità del cosmo. Il volo si fa cosi' esperienza mentale, incarnando l'utopia antica del mito di Icaro, cioe' dell'uomo che affonda lo sguardo nel mistero del divino. È il versante fascinoso dell' Idealismo cosmico, dalla cui costola prende forma l'esperienza del Polimaterismo: in seno a questa nuova sensibilità -cosmica- Prampolini trasfigura infatti la materia caricandola di inediti valori emozionali, fino a -spiritualizzarla-.

Completano l'indagine sul Futurismo importanti opere appartenenti agli altri innumerevoli ambiti che questa generosa avanguardia ha investito con i suoi principi: in mostra figurano cosi' delle sezioni dedicate all'esperienza dirompente del Paroliberismo; alle sperimentazioni messe in atto nella fotografia e nel cinema; alle ricerche innovative condotte nell'ambito della musica, della scena e del teatro (qui si potranno ammirare due straordinarie ricostruzioni di scenografie di Balla e Depero); alle futuribili novità concepite nell'architettura come nelle arti decorative, nella pubblicità, nella moda.

Da ultimo, una sezione intitolata Dopo il futurismo presenta opere di Fontana, Burri, Schifano, Dorazio, e di esponenti della Poesia Visiva come Miccini e Pignotti, documentando, tanto l'azzeramento dell'arte operato dalla nuova generazione del dopoguerra, quanto l'omaggio, ideale ma palpabile e talora dichiarato, che questi artisti, ognuno a suo modo, hanno reso al Futurismo.

Una saletta cinema, con un montaggio di spezzoni di film futuristi chiude il percorso di questa imponente rassegna che vuole ripercorrere nel modo piu' esaustivo, in occasione del suo entenario, la leggendaria storia del movimento futurista.

...............

In occasione dell'inaugurazione: "Il Suono della Guerra dei Suoni"
Una grande performance di proiezioni con giochi di luce e live painting ispirati all'arte futurista investirà tutti gli spazi esterni e le facciate del palazzo. A cura di Castagna & Ravelli, lo spettacolo riflette con gli occhi di oggi sul tema della luce e dell'energia, caro all'estetica futurista. Accompagna questo evento -Il Suono della Guerra dei Suoni-, un'installazione sonora realizzata da AGON, centro milanese di produzione e ricerca musicale, che si propone di utilizzare i -suoni della guerra- duplicandone simbologie e articolazioni: dalla ricostruzione credibile di scenari sonori alla decontestualizzazione dei suoni verso una musica di rumori espressivi.

Piazzetta Reale, androne e cortile di Palazzo Reale, Mediafacciata Arengario.
Da giovedi 5 a domenica 15 febbraio, ogni giorno dalle 18.30 alle 23.00
info: AGON acustica informatica musica, tel. 02/64429289.

UFFICI STAMPA:
Lucia Crespi
T +39 02 89415532 - T +39 02 89401645 lucia@luciacrespi.it

Ufficio Stampa Arthemisia
Alessandra Zanchi T +39 0721 370956 az@arthemisia.it

Ufficio stampa Comune di Milano
Martina Liut T +39 02 88456796 martina.liut@comune.milano.it

Per Info: +39 0254919
email: info@adartem.it

web: http://www.futurismo.milano.it

Vernice per la Stampa Giovedi' 5 febbraio 2009, ore 12.00
Inaugurazione Giovedi' 5 febbraio 2009, ore 17.30 (l'ingresso e' su invito)

Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 Milano
orario: Tutti i giorni 9.30-19.30, Lunedi' 14.30-19.30, Giovedi' 9.30-22.30
(La biglietteria chiude un'ora prima)
biglietti: Intero - 9,00. Ridotto - 7,50. Ridotto scuole - 4,50



Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 09:19   -  forum administrator-  forum moderator
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In - Forma geometrica


Mostra internazionale d'arte geometrica

a cura di Saverio Cecere e Rosario Pinto

Con questo titolo molto particolare di In-forma geometrica si e' voluto dar corpo ad una rassegna espositiva che abbia l´ambizione di porsi come un riferimento di sicuro indirizzo per una creatività artistica che - all´avvio ormai maturo del nuovo millennio - attesti l´ineludibilità di un progetto compositivo alla radice stessa d´una produzione artistica che non intenda abbandonarsi alla mera deriva dei sentimenti, ma che voglia tentare di fornire una spiegazione dell´oggettività delle cose e delle strutture profonde del reale.

Cio' che, inoltre, intende conseguire questa rassegna e' il risultato d´un additamento etico all´interno della grande famiglia stilistica dell´astrazione geometrica, dimostrando che, al di là delle segmentazioni specifiche, esiste un denominatore comune che accorpa le scansioni particolari nel segno unificante della ricerca d´una razionalità espressiva.

In tal modo, l´astrazione geometrica diventa effettivamente la grande casa comune di tutte quelle opzioni creative che si volgono ad un´analisi del reale estrapolandone le ragioni formali ed emotive additando, peraltro, costantemente il peso del loro impatto sulla psicologia individuale e sui nessi storici che da tutto cio' si diramano.

E´ una rassegna articolata e complessa, quindi, questa che si inaugura il 5 febbraio, alle ore 17,30 nelle sale del Castello Angioino di Napoli, promette d´avviare un importante dibattito non solo all´interno della critica d´arte, ma anche tra gli artisti stessi, dal momento che essa ha scelto di proporre - anche grazie al contributo fornito dai molti operatori provenienti da tutte le parti del mondo - il suggerimento d´un´istanza di rinnovamento sulla cui articolazione occorre animare la discussione partendo, comunque, dall´irrinunciata coscienza della centralità geometrica nel cuore stesso del processo delle dinamiche dell´astrazione.

La mostra viene accompagnata da un volume, con 250 tavole a colori delle opere, testi teorici, e storiografici dei gruppi e movimenti che hanno operato nel campo dell´Astrazione Geometrica a partire dal XIX ad oggi.
Gutenberg edizioni, Penta, (SA).

La mostra comprende 50 artisti provenienti da Venezuela, Argentina, Brasile, Equatore, Colombia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Gran Bretagna, Egitto, Italia.
La mostra e' stata organizzata da: Saverio Cecere, Renato Milo, Antonio Perrottelli, Rosario Pinto
Umberto Chieffo, Enzo Angiuoni: ARTEUROPA , Atripalda ( AV), Italia, Luis Miguel Molina, Caracas, Venezuela;
Roland de Jong Orlando: IDAC (International Dimension Art Concrete), Burgerbrug - Paesi Bassi
Hernan Jara - Nicole Guyhart: Art Construit International, Parigi, Francia
Andre Landi: Gutenberg Edizioni, Penta ( SA), Italia
Anna Canali - Arte Struktura, Lonato sul Garda, Brescia, Italia.

Inaugurazione 5 febbraio, alle ore 17,30

Maschio Angioino
piazza Municipio, Napoli



Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 09:25   -  forum administrator-  forum moderator
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Serate futuriste


cinema & musica

--Tornando al Manifesto del Faro (il 20 febbraio 1909), cosi' nasce quello che dovrà essere poi il mondiale sconvolgimento nell'arte e nella vita: il Futurismo; al quale tutti dovranno e dal quale tutti prenderanno. -Infatti, il Futurismo, sprigionandosi unicamente con scintilla letteraria, scoppio' e divampo' fulmineo con sbandieramenti di striscioni multicolori a lungo metraggio, in tutto l'Universo, (uno in via dei Mille, a Napoli mi magnetizzo'), coinvolgendo tutte le arti: poesia pittura musica scultura cinema architettura. Quindi automaticamente straripo' nella vita e nella politica-.
Francesco Cangiullo, Prefazione Le Serate Futuriste
Casa Editrice Ceschina, Milano 1961

Tra il 1890 ed il 1930 una pletora di gruppi, scuole e movimenti propagano le loro dottrine artistiche attraverso performances, giornali, pamphlets e manifesti per stabilire chiare distinzioni tra le precedenti formule artistiche di produzione e la radicale rivoluzione culturale dell'Avanguardia. Un gran numero di nuove scoperte ed invenzioni tecnologiche segna profondamente la quotidianità e cambia la percezione dell'universo fisico. Gli artisti sperimentano nuove modalità di espressione per rappresentare l'instabile e indeterminato stato dell'esistenza ed offrire una prospettiva differente dell'individuo e della società. Il trionfo della -sensazione dinamica- contro la -fissità del momento- porta gli artisti a testare le loro idee attraverso la performance e il cinema, per raggiungere il pubblico e cosi' ri-assettare la loro nozione di arte e cultura.

Nell'ambito delle celebrazioni del Centenario del Manifesto Futurista, SERATE FUTURISTE CINEMA & MUSICA condensa opere filmiche futuriste o riconducibili al futurismo a confronto tra Italia, Francia, Germania, Russia e USA, selezionate da Mario Franco, nonche' registrazioni audio d'epoca e letture poetiche di autori contemporanei.

-Occorre liberare il cinema come mezzo di espressione per farne lo strumento ideale di una nuova arte immensamente piu' vasta e piu' agile di tutte quelle esistenti. Siamo convinti che solo per mezzo di esso si potrà raggiungere quella poliespressività verso la quale tendono tutte le piu' moderne ricerche artistiche. -Nel film futurista entreranno come mezzi di espressione gli elementi piu' svariati: dal brano di vita reale alla chiazza di colore, dalla linea alle parole in libertà, dalla musica cromatica e plastica alla musica di oggetti-, estratto dal Manifesto del Cinema 1916 che verrà letto da Tommaso Ottonieri la prima Serata (5 febbraio ore 19.00 - Museo Nitsch) per introdurre la visione dei films di Jean Mitry, Vittorio Armentano e James Sibley Watson & Melville Webber.

PROGRAMMA

Giovedi' 5 febbraio ore 19.00

Manifesto del cinema futurista - 11 settembre 1916
Lettura di Tommaso Ottonieri
Pacific 231 1949, Francia, b/n, musica di Arthur Honneger, 11 min.
Jean Mitry
Futurismo 1992, Italia, b/n e colore, sonoro, prod. Istituto Luce, 55 min.
Vittorio Armentano
The Fall of the House of Usher 1928, USA, b/n, 12 min.
James Sibley Watson e Melville Webber

Giovedi' 12 febbraio ore 20.00

Aelita, regina di Marte 1924, Russia, b/n, 112 min.
Yakov Protazanov

Giovedi' 19 febbraio ore 20.00

Dnevnik Glumova 1923, Russia, b/n, 7 min.
Sergei M. Eizenstein
Le Ballet Me'canique 1924, Francia, b/n, 16 min.
Fernand Le'ger
Rebus-film 1925, Germania, b/n, 15 min.
Paul Leni e Guido Seeber
Vormittagsspuk 1928, Germania, b/n, 10 min.
Hans Richter
Manahatta 1921, USA, b/n, 10 min.
Paul Strand e Charles Sheeler
Manifesto futurista video, 1 min.
Lettura di Carmelo Bene
Parole in libertà registrazione del 1913, 3 min.
Spiralando sul golfo di Napoli registrazione radio del 1936, 1 min. 30 sec.
Filippo Tommaso Marinetti
Intonarumori video, 3 min.
Luigi Russolo

Sabato 21 febbraio ore 18.00

Lello Voce
presenta
L'esercizio della lingua
Poesie 1991-2008
Edizioni Le Lettere
con la partecipazione di
A67
Gabriele Frasca
Canio Loguercio
Roberto Paci Dalo'
Raiz

Giovedi' 26 febbraio ore 20.00

Entusiasmo (Sinfonia del Donbass) 1931, Russia, b/n, sonoro, 70 min.
Dziga Vertov

Giovedi' 5 marzo ore 19.00
Piedigrottesco
di Giovanni Fontana
su Piedigrotta 1913 del parolibero Francesco Cangiullo futurista napoletano
musica di Luca Salvadori
Giovanni Fontana voce, trombette, fischi, sirene e percussioni
Luca Salvadori pianoforte preparato e percussioni
Giovanni Fontana e Luca Salvadori sound design

Celovek s Kinoapparatom (L'uomo con la macchina da presa) 1929, Russia, b/n, 70 min.
Dziga Vertov
Weekend 1930, Germania, 11 min. 30 sec.
Walter Ruttmann

Domenica 8 marzo ore 18.00

AVANGUARDIE AL FEMMINILE
Olympia I.Teil Fest der Völker (Parte Prima: Il Festival del Popolo) 1938, Germania, b/n, sonoro, 110 min.
Leni Riefenstahl
Visual variations on Noguchi 1945, USA, b/n, 4 min.
Marie Menken

Giovedi' 12 marzo ore 20.00
Les Myste'res du Château de De' 1929, Francia, b/n, 25 min.
Man Ray
Traite' de bave et d'e'ternite' 1951, Francia, 130 min.
Jean Isidore Isou

Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli



Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 09:29   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 5 al 27 febbraio 2009
Arianna Bonamore - Orgoglio e pregiudizio

BANCA SELLA
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Dei Mille 34/36/38 (80121)
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Eventi in corso nei dintorni

Per la prima volta l’artista romana presenta i suoi lavori nella città partenopea offrendo allo sguardo attento e curioso degli occhi dei napoletani otto opere, acrilico su tela, raffiguranti volti femminili dalle lunghe, irrequiete e scomposte chiome. Soggetto vero, infatti, dei lavori di Arianna Bonamore sono i capelli.
vernissage: 5 febbraio 2009.
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Arianna Bonamore
telefono evento: +39 3204571690
genere: arte contemporanea, personale
email: monna72@libero.it
web: www.associazionestudio7.it


Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 18:55   -  forum administrator-  forum moderator
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Ada Egidio
è lieta di invitarvi all'esposizione di

"Jorge Luis Alio"

 


e alla degustazione

"Feudi di San Gregorio e le sue bollicine..."


Greco di tufo,Falanghina e Aglianico vinificati con metodo classico grazie alla consulenza di Selosse.

3 calici di vino con un assaggio caldo

Vi aspettiamo venerdì 6 e sabato 7 febbraio 2009 dalle 17:30 alle 21:30 nel giardino coperto di
Pepe e Marmellata,via Monti di Creta 31 - Roma

Il costo della degustazione sarà di € 20

Per info e prenotazioni P&M 06-6622027

Gallery 338-7375137

 



Messaggio di Gino il giovedì 5 febbraio 2009 alle 19:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Agora Gallery - New York City
Now Accepting Submissions
 
The 24th Chelsea International Fine Art Competition
 
Dates: February 5 - March 10, 2009
Location: Agora Gallery, 530 West 25th Street, Chelsea, 10001 - New York
 
Agora Gallery of New York City is now accepting submissions for the 24th Chelsea International Fine Art Competition. Awards in the form of Agora Gallery Exhibition Participation, Internet Exposure, ARTisSpectrum Magazine publicity and Cash Awards, with a total value of $38,000 for all of the awards will be distributed to juror-selected artists.
 
Visit http://www.agora-gallery.com/competition/art_contest_main.aspx to enter online or download the submission form.
 
Calendar
February 5th - Competition opens
March 10th - Submission deadline
March 20th - Results announced
August 14th through September 2nd - Exhibition for the selected artists
 
Contact
Evelyn Asor
Marketing Coordinator
 
Agora Gallery
530 West 25th Street, Chelsea, 10001 - New York
212-226-4151
 



Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:10   -  forum administrator-  forum moderator
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Lawrence Weiner


The Bay of Naples

La galleria Alfonso Artiaco e' lieta di annunciare l'inaugurazione della mostra personale di Lawrence Weiner -The Bay of Naples- venerdi' 6 febbraio 2009 alle 19.30, in presenza dell'artista. Per la terza personale alla galleria Alfonso Artiaco, Lawrence Weiner, figura centrale tra i fondatori della Conceptual Art, interviene nello spazio di piazza dei Martiri con nuove installazioni sui muri di grande formato e opere su carta, riferite alla realtà napoletana.

Lawrence Weiner ha formulato il suo lavoro, sin dal 1967, ricorrendo al linguaggio piuttosto che a medium tradizionali quali la pittura o la scultura, considerando esso stesso un oggetto materiale. Nel linguaggio, l'artista americano trova uno strumento per la rappresentazione materiale dei rapporti del mondo esterno eliminando tutti i riferimenti alla soggettività artistica, tutte le tracce della mano dell'artista, la sua abilità, o il suo gusto. Utilizzando, dove possibile, simboli semantici e grammaticali, egli ha articolato il suo lavoro in termini inequivocabilmente diretti. Tale scultura, chiara e concisa, sotto le forme di statements, e' progettata per offrire una nuova definizione del rapporto tra l'artista e lo spettatore: -una comune universale possibilità di accesso- (Lawrence Weiner). Tutti i lavori creati per luoghi specifici sono presentati, per questo, non solo in inglese ma anche nella lingua del paese che li ospita, proprio per una volontà dell'artista di trasgredire i convenzionali confini del linguaggio stesso e lasciare una libera interpretazione.

Durante questi quarant'anni la produzione artistica di Lawrence Weiner si e' presentata in diverse forme dai primi film e video sperimentali, a performances, libri d'artista ad opere temporanee, e inoltre con numerosi progetti su larga scala di arte pubblica per le città di Vancouver, Vienna, Eindhoven, New York. Tra le importanti mostre recenti si annoverano quelle del Deutsche Guggenheim, Berlino (2000), del Museo Tamayo Arte Contemporaneo, Città del Messico (2004), della Tate Gallery, Londra (2006), Castello di Rivoli (2006). Nel 2007 il Whitney Museum, in collaborazione con il MOCA di Los Angeles, ha organizzato la prima grande retrospettiva del lavoro di Weiner, andata successivamente al K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen Museum di Dusseldorf.

L'artista, nato nel 1942, vive e lavora tra New York ed Amsterdam.

Inaugurazione 6 febbraio 2009

Alfonso Artiaco
piazza dei Martiri, 58-I - Napoli
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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L'Eredita' donata


Franco e Paolo Spinola e la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Mostra a cura di Farida Simonetti con la collaborazione di Gianluca Zanelli

A concludere il percorso di celebrazioni intorno alla ricorrenza del cinquantenario della donazione da parte dei marchesi Spinola del palazzo di Pellicceria, il 31 maggio 1958, e dell'apertura al pubblico dello stesso come Galleria Nazionale di Palazzo Spinola il 16 maggio 1959, si propone un'articolata mostra che comprende tre momenti fondamentali:

1. Una nuova sala permanente dedicata ai donatori
2. Una mostra di dipinti inediti della donazione Spinola al Sovrano Militare Ordine di Malta
3. Una nuova proposta di visita della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

1. D'ora in poi la visita della Galleria prenderà avvio al piano terra del palazzo, nella storica -stanza delle portantine-, dove e' stata allestita, su progetto di Giulio Sommariva e Danilo Cafferata, la sala dedicata ai due donatori, Franco e Paolo Spinola, alla loro vita e alla loro famiglia. Grazie ai documenti e ai ricordi personali rimasti nel Palazzo di Pellicceria si ripercorrono le tappe della carriera militare in Marina di Franco, la sua costante passione per il mare, passata, dopo l'impegno nelle due guerre riconosciuto da diverse onorificenze, dalle cacciatorpediniere agli yacht con i quali visse nel mondo velico internazionale anche ricoprendo la carica di Presidente dello Yacht Club Italiano, di cui era socio come il fratello Paolo e già il padre Ugo.

Ritratti, foto storiche, miniature, divise militari e medaglie fanno rivivere la vita della famiglia dei due ultimi eredi degli Spinola di Luccoli che furono proprietari del palazzo e che vollero disporne trasformando la secolare dimora di famiglia in un museo pubblico.

Per creare al visitatore uno strumento di approfondimento della conoscenza del patrimonio della Galleria, nella sala viene esposta una gigantografia del disegno appositamente elaborato da Guido Zibordi Marchesi per visualizzare quello che si puo' definire -l'albero genealogico dell'eredità Spinola-, quindi, in ultima analisi, l'albero genealogico -del museo- risultato delle ricerche condotte da Matteo Moretti sui documenti dell'Archivio storico del Palazzo. E' grazie a questa visualizzazione che risulta evidente la caratteristica principale del patrimonio della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, ovvero quello di essere il risultato di un secolare constante confluire nella dimora aristocratica di beni artistici e storici, a partire dal Cinquecento, con la famiglia Grimaldi a cui si deve la costruzione del palazzo, sino a Franco e Paolo Spinola, e quindi allo Stato Italiano. Di ciascuna fase e' stato ricostruito il singolo nucleo di opere ancora conservate nel palazzo grazie agli studi di Gianluca Zanelli (famiglie Grimaldi e Serra), Farida Simonetti (famiglie Pallavicino e Spinola di San Luca), Piero Boccardo (famiglie Spinola di Luccoli, Balbi e Durazzo) e Matteo Moretti (famiglia Fieschi).

2. Il patrimonio di Franco e Paolo, cosi' formatosi attraverso una stratificazione di secoli, era un patrimonio unico distribuito tra il palazzo di Pellicceria e la villa di San Michele di Pagana (Rapallo). Quest'ultima, per decisione testamentaria di Franco e per donazione di Paolo, diviene nel 1959 del Sovrano Militare Ordine di Malta. Della ricca quadreria donata in quel momento all'Ordine, fino a maggio, grazie alla fondamentale collaborazione dell'Ordine, partecipe del desiderio di onorare la figura dei due donatori, nel primo ammezzato della Galleria possiamo presentare al pubblico per la prima volta, alcuni dipinti inediti. Si tratta di una serie di sei ritratti femminili sei-settecenteschi di nobildonne, e in particolare di un Ritratto di dama realizzato da Artemisia Gentileschi (1620-1625 ca.), di due grandi ritratti dei maestri francesi François de Troy (1713) e Nicolas de Largillie're (1710-1712) e di tre tele di significativi ritrattisti genovesi attivi all'inizio del Settecento come Domenico Parodi e Mulinaretto, opere di cui si devono a Daniele Sanguineti le schede in catalogo. Ma insieme a questi ritratti e' un importante obbiettivo raggiunto la presentazione dell'eccezionale recupero di un inedito dipinto di Luca Giordano raffigurante La fuga di Enea da Troia dalle considerevoli dimensioni di cm 267 x cm 409, interessante opera della maturità del pittore (1665-1670 ca.) presentata in catalogo da Nicola Spinosa, Soprintende del Polo Museale napoletano. La mostra infatti e' stata occasione per sottoporre il dipinto ad un necessario improcrastinabile restauro realizzato da Nino Silvestri che ha messo a punto un intervento complesso e delicato reso possibile grazie all'impegno del FAI REGIONE LIGURIA, in particolare del suo presidente Andrea Fustinoni, insieme al FAI TIGULLIO e FAI GENOVA.

3. La stratificazione del patrimonio della Galleria come risultato del contributo nel tempo di tante famiglie non solo quelle che sono state proprietarie del palazzo -Grimaldi, Pallavicino, Doria, Spinola di San Luca, Spinola di Luccoli- ma anche Durazzo, Balbi, Serra che con quelle sono state variamente legate e imparentate e' certo caratteristica identitaria di quanto oggi ancora visibile a Pellicceria. Proprio questo aspetto e' quello che si vuole suggerire al visitatore come lettura di quanto esposto in ogni sala. Il nuovo apparato illustrativo, progettato da Paola Marelli, si inserisce nel percorso dei due piani storici rendendo immediata la conoscenza della provenienza delle opere dalle diverse famiglie. Questo nuovo modo di guardare le sale e -smontare- i nuclei di opere che le compongono, insieme alla testimonianza di quanto Franco e Paolo Spinola possedevano a San Michele di Pagana, permette di valutare la complessità e ricchezza del patrimonio che i due fratelli, alla fine della loro vita, decisero di destinare in parte allo Stato italiano, in parte all'Ordine di Malta.

Immagine: Luca Giordano

Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
piazza di Pellicceria, 1 Genova
Orari Museo
martedi'-sabato: 8.30-19.30
domenica e festivi: 13.30-19.30
lunedi': chiuso
Biglietti d'ingresso
intero: - 4,00 ridotto: (18-25 anni) - 2,00
gratuito: minori di 18 e maggiori di 65 anni
cumulativo Palazzo Spinola + Palazzo Reale: intero: - 6,50 ridotto (18-25 anni) - 3,25


Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:20   -  forum administrator-  forum moderator
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Cava De' Tirreni (SA) - dall'otto al 14 febbraio 2009
Versus2009 - Satoboy / Biodpi


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GLAM SET
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Corso Principe Amedeo 277 (84013)
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Eventi in corso nei dintorni

Prima tappa di Versus2009, ciclo di "personali a due" organizzate ed autogestite contemporaneamente in tutta Italia dagli stessi "urban/street artist" partecipanti e che coinfluiranno alla fine di giugno nell'omonima collettiva presso la galleria MondoPop di Roma, nonchè nel terzo appuntamento di StickMyWorld presso il Circolo degli Artisti di Roma.
biglietti: free admittance
vernissage: 8 febbraio 2009. a partire dalle ore 21 e 30
curatori: Omino71
autori: Biodpi, Satoboy
genere: arte contemporanea, doppia personale, disegno e grafica
email: Omino71@gmail.com
web: www.versus2009.it
 



Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:21   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 6 febbraio al 20 marzo 2009
Birgit Megerle - Local color

GALLERIA FONTI
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Chiaia 229 (80132)
+39 081411409 , +39 081411409 (fax)
info@galleriafonti.it
www.galleriafonti.it
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
orario: dal martedì al venerdì ore 16,30-19,30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 6 febbraio 2009. ore 19,30
autori: Birgit Megerle
genere: arte contemporanea, personale
 



Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:22   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 7 al 17 febbraio 2009
AlegrìaWorldart


 [Vedi la foto originale]
OFFICINA CREATIVA LINEADARTE
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Vico San Domenico Soriano 34 (80135)
+39 0815494271
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Eventi in corso nei dintorni

Monstra Internazionale d'arte contemporanea
orario: lunedi venerdì ore 15 - 18.30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 7 febbraio 2009. ore 18.00
catalogo: in galleria.
curatori: Paula França, Paolo Vitale
autori: Clairet , Fabio Agace , Lya Alves, , Newton Santana , zoro , Giuseppe Apa, Beatrice Basile, Lorenzo Basile, Anamaria Cardoso, Marco Ciarciaglino, Domenico Corrado, Rosy D'Ascola, Antonella Da Lio, Jacopo da San Martino, Andrea Finocchiaro, Paula França, Pasquale Gatta, Traudi Hoffmann, Luminita Irimia, Marina Lo Casto, Monica Lume, Loris Manasia, Marco Matta Siù, Patricia Montegrande, Adrianne Moro, Fabiola Murri, Marcos Oliva, Salvatore Orza, Bruno Pagliarulo, Adilson Pinto, Corrado Roccaro, Paolo Santo, Henry Chaitz Schekerkewitz, Nicoletta Sciannameo, Patty Silva, Sergio Spagnolo, Camila Tannus, Mariangela Tirnetta, Lili Vilela, Paolo Vitale, Carlo Volpicella
note: Si Ringrazia la Tam AirLines compagnia aerea brasiliana
genere: arte contemporanea, collettiva
 



Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:23   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 7 febbraio al 16 marzo 2009
Performing the city


 [Vedi la foto originale]
PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - PALAZZO ROCCELLA
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Via Dei Mille 60 (80121)
+39 0817958605 , +39 0817958608 (fax)
info@palazzoartinapoli.net
www.palazzoartinapoli.net
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Eventi in corso nei dintorni

Le città sono qualcosa di più che la semplice somma di architetture statiche: sotto il profilo performativo, la città nasce come risultato di processi sociali ed azioni pubbliche. Partendo da questa premessa, “Performing the City” si concentra su diverse città asiatiche, europee ed americane e, per la prima volta, riflette il rapporto tra città ed arte performativa con un’ampia visione d’insieme - ponendo in primo piano l’urbanesimo performativo degli anni Sessanta e Settanta.
orario: feriali: 9.30 - 19.30 | festivi: 9.30 - 14.00 chiuso il martedì
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 7 febbraio 2009. ore 19
curatori: Heinz Schütz
autori: Vito Acconci, Genpei Akasegawa, Yuri Albert, Michael Asher, Joseph Beuys, Alain Bizos, Augusto Boal, Giannetto Bravi, George Brecht, Stuart Brisley, Trisha Brown, James Lee Byars, André Cadere, Lygia Clark, Jürgen Claus, Asdrubal Colmenarez, Carlos Cruz-Diez, Riccardo Dalisi, Flavio de Carvalho, Gino De Dominicis, Niki de Saint Phalle, Guy Debord, Braco Dimitrijevic, Otto Dressler, Felipe Ehrenberg, Herve Fischer, Wolfgang Flatz, Alain Fleischer, Fred Forest, Gruppe Geflecht, Barbara Hammann, Michael Heizer, Lynn Hershman, Jene Highstein, Pierre-Alain Hubert, Ernesto Jannini, Mimmo Jodice, Joan Jonas, Kim Jumsun, Allan Kaprow, Yoshihiro Kato, Mikyung Kim, Alison Knowles, Kang Kuk-Jin, Lee Kun-Yong, Yayoi Kusama, Leonid Lamm, Julio Le Parc, Jean-Jacques Lebel, Nelson Leirner, Igor Makarevich, Renato Mambor, Jonier Marin, Claudio Massini, Yutaka Matsuzawa, Gordon Matta-Clark, Bruce McLean, Dieter Meier, Silvio Merlino, Annette Messager, Tania Mouraud, Saburo Murakami, Hiroshi Nakamura, Natsuyuki Nakanishi, David Nez, Hermann Nitsch, Lev Nussberg, Hélio Oiticica, Yoko Ono, Gina Pane, Claude Pasquer, Kurt Petz, Pino Poggi, Hi Red Center, Pierre Restany, Klaus Rinke, Jose Roberto Aguilar, Mimmo Rotella, Werner Ruhnau, Andraz Salamun, Günter Saree, Nobuo Sekine, Shozo Shimamoto, Ushio Shinohara, Mieko Shiomi, Kazuo Shiraga, Regina Silveira, Genilson Soares, Gruppe Spur, Stelarc, Seung Taek Lee, Jiro Takamatsu, Yutaka Takanashi, Jean Tinguely, Wolf Vostell, Alexander Yulikov, Vadim Zakharov, Giuseppe Zevola
note: Piano Primo | Project Room. Preview stampa venerdì 6 febbraio ore 12,00
genere: arte contemporanea, performance - happening, collettiva
email: adelaide.auriemma@palazzoartinapoli.com


Messaggio di Gino il venerdì 6 febbraio 2009 alle 09:23   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 7 febbraio al 2 marzo 2009
Rahraw Omarzad - The third one

A.W. Rahraw Omarzad, still dal video "The third one"
 [Vedi la foto originale]
GALLERIA OVERFOTO
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Vico San Pietro A Maiella 6 (80134)
+39 08119578345 , +39 08119578345 (fax)
info@overfoto.it
www.overfoto.it
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Eventi in corso nei dintorni

Videoinstallazione dell'artista afgano Rahraw Omarzad
orario: da martedì a venerdì ore 11-13 e 16.30-19.30, sabato 11-14
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 7 febbraio 2009. ore 19.00-22.00
autori: Rahraw Omarzad
patrocini: Provincia di Napoli, Assessorato alla Pace
note: Questa iniziativa è contro il sistema della Camorra
Un ringraziamento particolare ad Alberto Landolfi per aver fatto da ponte con Kabul
genere: arte contemporanea, personale


Messaggio di Gino il sabato 7 febbraio 2009 alle 08:59   -  forum administrator-  forum moderator
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via dei mille 60, napoli
tel. +39.081.7958604-05
fax. +39.081.7958608
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RASSEGNA
Napoli senza titolo
a cura di
Fabio Donato Maria Federica Palestino Marina Vergiani
Per Pan screening – progetto del Centro di Documentazione - I edizione 2009

PAN | Piano Secondo | Project Room
12 febbraio 2009 - 10 aprile 2009


Il Centro di Documentazione apre i suoi archivi digitali a “Studi su Immagini di Napoli e su L'immagine pubblica di Napoli fra culture della città e spazi di vita”

FOTOGRAFIE
Aniello Barone, Antonio Biasiucci, Salvino Campos, Stefano Cardone, Libero de Cunzo, Fabio Donato, Luciano Ferrara, Gianni Fiorito, Guido Giannini, Carlo Hermann, Mimmo Jodice, Oreste Lanzetta, Mario Laporta, Raffaela Mariniello, Pino Miraglia, Oreste Pipolo, Sergio Riccio, Luciano Romano, Mario Spada e Alain Volut

VIDEO
Archintorno, Arcimovie Ponticelli, Centro territoriale Mammut, Chi rom e…chi no, Embater/Arteteca, Fondazione Napoli Novantanove, Gridas, Mensa bambini proletari, Michele Gandin con Luciano D’Alessandro e Sergio Piro

INSTALLAZIONI
Aldo Capasso Aggregazione delle culture sommerse e appropriazione democratica dei luoghi pubblici per una città sostenibile: 1978 NAPOLI A PIEDI - La riscoperta dei percorsi pedonali collinari / 1979 LA SETTIMANA NEL CASTELLO- Dalla città al Forte S. Elmo dal Forte S. Elmo alla città

Riccardo Dalisi, Felice Pignataro
Arte Architettura e partecipazione

Con il progetto di screening NAPOLI SENZA TITOLO, il Centro di Documentazione del PAN| Palazzo delle Arti Napoli approfondisce il rapporto tra la città e il suo spazio pubblico, mettendo l’accento sulle trasformazioni a cui quest'ultimo è stato sottoposto nel tempo, in seguito alle sollecitazioni impresse dalle diverse correnti culturali affermatesi a Napoli, artefici dei forti mutamenti sociali ed economici che ne hanno ridefinito nel tempo confini, simboli, identità. Si tratta di cambiamenti che si materializzano in particolare nello spazio pubblico: e' qui, infatti, che si stratificano significati, valori sociali e culturali, diretta conseguenza dei mutamenti urbani. Attraverso l’utilizzo dei linguaggi più svariati, quanto ormai consueti al PAN Screening, NAPOLI SENZA TITOLO snoda il suo percorso attraverso l'esposizione di diversi modi di intendere tale spazio, affidandosi a testimonianze e documenti tratti da collezioni private ed archivi d'arte napoletani, preziosi scrigni da cui attingere osservazioni d'autore: alcune capaci di percepire e comunicare, altre, già in grado di arrivare a connotare nuovi modi di intenderlo.


inaugurazione il 12.02.2009 ore 19.00

 

I vs dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto del d.lgs. n. 196/2003. Il titolare dei dati potra` richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica e cancellazione. Tutti i destinatari della mail sono in copia nascosta (privacy l. 675/96), ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate, in tal caso vi preghiamo di segnalarcelo rispondendo Cancellami a questa mail precisando l'indirizzo e-mail che verrà immediatamente rimosso.



Messaggio di Gino il sabato 7 febbraio 2009 alle 09:10   -  forum administrator-  forum moderator
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A.W. Rharaw Omarzad


The third one

Videoinstallazione

Con il contributo della Provincia di Napoli - Assessorato alla Pace
Questa iniziativa e' contro il sistema della Camorra
Un ringraziamento particolare per aver fatto da ponte con Kabul ad Alberto Landolfi

La Galleria Overfoto inaugura a febbraio The third one, videoinstallazione dell'artista afgano Rahraw Omarzad, nato nel 1964 a Kabul, dove vive e lavora, anche come curatore ed insegnante.

Nel video che dà il titolo alla mostra, lo stile asciutto ed essenziale -cosi' come quello degli altri lavori che saranno in parte proiettati ed in parti mostrati su monitor-, concentra lo sguardo sulla figura della donna, ed esprime una poetica di rivendicazione del ruolo creativo per eccellenza, a lei assegnato dalla natura stessa, e dunque del diritto all'esercizio di tale funzione e alla libertà di espressione.

L'attenzione di questo artista per la tematica femminile, nel complesso contesto culturale e politico afgano, e' frutto di un coraggioso impegno quotidiano sul campo. Egli e' infatti direttore, sin dalla sua nascita nel 2004, del CCAA (Center for Contemporary Art Afghanistan), Istituzione indipendente per l'insegnamento e la diffusione dell'arte contemporanea, che vanta, tra le iniziative piu' degne di nota, la creazione del Centro artistico femminile, impegnato nella rimozione dei numerosi ostacoli che hanno finora impedito alle donne afgane di apprendere le materie di tipo artistico e di potersi esprimere liberamente attraverso di esse. Attualmente frequentano quotidianamente il centro - dove seguono corsi di pittura, fotografia e techiche video - 60 donne residenti a Kabul.

Rahraw Omarzad insegna inoltre presso la Facoltà di Belle Arti dell'Università di Kabul ed e' redattore capo della rivista d'arte Gahnama-e-Hunar.

Inaugurazione sabato 7 febbraio 2009 ore 19.00-22.00

Galleria Overfoto
vico S. Pietro a Majella 6, 80138 Napoli
la galleria e' aperta dal martedi' al venerdi' dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30, il sabato dalle 11.00 alle 14.00



Messaggio di Gino il sabato 7 febbraio 2009 alle 09:14   -  forum administrator-  forum moderator
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AlegriaWorldArte


Mostra Internazionale D'Arte Contemporanea

a curta di Paolo Vitale e Paula Franca

Dal 7/02 al 17/02 si svolgerà a Napoli presso la Galleria LineaDarte sita in via S.Domenico Soriano 24 la Mostra d´ArteContemporanea Alegri'aWorldArt, curatori dell´evento sono Paolo Vitale e Paula França. L'evento vuole essere un incontro tra diverse discipline e diverse culture,un interscambio di -alegria!- dove i colori e le emozioni sono pronte a parlare e dialogare in un confronto di artisti provenienti da ogni parte del mondo. -Alegri'a- come momento di riflessione in positivo usando il linguaggio universale delle emozioni che si estrinsecano attraverso le forme,le tecniche ed i colori dell´arte. Grazie ad i numerosi artisti che hanno accolto il messaggio, -Alegri'a- ha preso corpo nel segno dell´arte che unisce e non divide, ma e' crescita nell´incontro tra diversità.

Organizzatori e partecipanti, uniti nell´intento di portare -Alegri'a- il piu' lontano possibile, realizzando un´evento che vada molto oltre i confini di una collettiva chiusa in se stessa. Ci saranno artistiche accompagnano la loro opera di persona, creando cosi' un vero momento di dialogo e confronto costruttivo fra arte, artisti e persone.

Fabio Agace Lya Alves Beatrice Basile Lorenzo Basile Ana Maria Cardoso Marco Ciarciaglino Clairet Domenico Corrado Rosy D'Ascola Antonella Da Lio Jacopo Da San Martino Andrea Finocchiaro Paula Franca Pasquale Gatta Guida Gerosa Traudi Hoffmann Luminita Irimia Marina Locastro Monica Lume Loris Manasia Marco Matta Patricia Montegrande Adrianne Moro Fabiola Murri Marcos Oliva Salvatore Orza Bruno Pagliarulo Adilson Pinto Edri Rama Corrado Roccaro Newton Santana Paolo Santo Henry Scherkerkewitz Nicoletta Sciannameo Patty Silva Mariangela Tirnetta Lili Vilela Paolo Vitale Carlo Volpicella Zoro

Inaugurazione alle ore 18.30

LineaDarte
via S.Domenico Soriano, 34 - Napoli



Messaggio di Gino il sabato 7 febbraio 2009 alle 09:27   -  forum administrator-  forum moderator
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Silence


Geometria e Spiritualita'

a cura di Stefania Bosco

L'Accademia San Martino e il Comune di Carolei, con il Patrocinio della Provincia di Cosenza, presentano la mostra: Silence - Geometria e Spititualita'.

Autori: Geppo Barbieri, Renato Barisani, Cesare Berlingeri, Letterio Consiglio, Salvatore Emblema, Dan Flavin, Elio Franceschelli, Nato Frascà, Raffaele Iannone, Vinicio Momoli, Gian Battista Morana, Rocco Pangaro, Salvatore Pepe, Tarcisio Pingitore

"...Nella loro inesauribile essenza spirituale tutti questi artisti tracciano storie infinite che invitano al silenzio, e ad immergersi nel
vuoto del tempo per recuperare quella purezza primordiale della ragione che e' l'essenza dell'esistenza..." Stefania Bosco (in catalogo)

Patrocini: dell'Amministrazione Provinciale di Cosenza e dell'Amministrazione Comunale di Carolei

Info: telefono evento: +39 3497775087
email: accademiasanmartino@hotmail.com

Alla presentazione interverranno:
Umberto Silvagni - sindaco di Carolei
Stefania Bosco - Soprindendenza per i B.A.P.
Eugenio Anselmo - architetto
Giovanna Tartoni - presidente I circoscrizione Comune di Cosenza
Stefania Covello - Assessore alla cultura Provincia di Cosenza

Inaugurazione: Sabato 07 Febbraio 2009 ore 18

Parco storico del Ninfeo di Vadue
Carolei (CS)


Messaggio di Gino il lunedì 9 febbraio 2009 alle 09:57   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - lun 9 febbraio 2009
Il Ventre di Napoli - Wendelien van Oldenborgh


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PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - PALAZZO ROCCELLA
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Eventi in corso nei dintorni

Wendelien van Oldenborgh parlerá del suo lavoro insieme a Gianluca Riccio e Patricia Pulles.
biglietti: free admittance
vernissage: 9 febbraio 2009. ore 19,30
curatori: Patricia Pulles
autori: Wendelien van Oldenborgh
genere: arte contemporanea, incontro - conferenza
web: www.acertainbrazilianness.netm
 



Messaggio di Gino il lunedì 9 febbraio 2009 alle 12:57   -  forum administrator-  forum moderator
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Aelita, regina di Marte

1924

Russia, b/n, 112 min.

Yakov Protazanov

 

Giovedì 12 febbraio

ore 20.00

Museo Hermann Nitsch

(vico lungo Pontecorvo 29/d - Napoli)

 

 

 

Il secondo appuntamento di SERATE FUTURISTE CINEMA & MUSICA, a cura di Mario Franco, è dedicato al film Aelita, regina di Marte di Yakov Protazanov.

Dopo la Rivoluzione del 1917, Lenin dichiara “tra tutte le arti, il cinema è per noi il più importante” e finanzia generosamente la sperimentazione filmica dando così nuovo slancio all’industria cinematografica in Russia.

Yakov Protazanov realizza il film Aelita, regina di Marte nel 1924, un anno dopo il suo ritorno in Patria, ispirandosi alla novella di Aleksey Tolstoy, e gira delle sequenze a Mosca durante gli anni difficili del comunismo di guerra e della politica della NEP, la dura vita quotidiana ma anche gli aneliti per un mondo migliore. Le sequenze ambientate su Marte sono una galleria d’arte moderna e un laboratorio per la futura fantascienza: gli edifici sono nello stile di Antonio Sant’Elia e Mario Chiattone, non esente da contaminazioni Cubiste e Art Nouveau. I costumi e i sets ambientati su Marte sono disegnati da Aleksandra Ekster, nota artista e designer, amica di Picasso e Braque e co-fondatrice dell’Art Deco.

Il futurismo russo nasce nel 1913 quando Kazimir Malevich, a Mosca, chiama i propri quadri “Cubo-Futuristi”; il futurismo russo si distingue da quello italiano per il suo rifiuto della metafisica, la sua totale adesione al marxismo e la sua visione pragmatica ed entusiasta (ma non poetica) della macchina.

 

 

INGRESSO SERATA €. 5,00

 

 

Vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli - Tel.++ 39 081 5641655 / Fax.++39 081 5641494

info@fondazionemorra.org / info@museonitsch.org

www.fondazionemorra.org

www.museonitsch.org

 



Messaggio di Gino il martedì 10 febbraio 2009 alle 09:53   -  forum administrator-  forum moderator
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Tilf


MindelTilf

a cura di Fabio Vito

Sono dappertutto. Ci fissano penetranti con i loro occhi ipnotici, vogliono divorarci con le loro bocche spalancate mostrandoci i loro denti appuntiti, vogliono spaventarci con la loro mimica, tentano di afferrarci con le loro braccia scheletriche.

Sono le creature mostruose di Tilf, reminescenze primitiviste e dell'immaginario infantile, ibridi uomo-macchina-animale, ma anche giocattoli, robot appartenenti al mondo dei bambini che, come in un incubo, con il loro perturbante fascino, sembrano rivoltarsi contro di noi, rivendicare la loro presenza nella nostra vita.

Sbucano da ogni parte, come per far fronte ad una sorta di horror vacui che non riguarda solo lo spazio fisico della tela (o del muro), ma si estende allo spazio lasciato vuoto nella nostra esistenza dalle cose a cui abbiamo, secondo un processo razionalizzante, consumistico ed economico, tolto priorità quali erano per il nostro io bambino il gioco, lo scherzo, la reverie, la fantasia.

Queste creature fanno di tutto per richiamare la nostra attenzione, non solamente affollando lo spazio o dilatandosi in grandi dimensioni per acquistare visibilità, ma interagiscono con lo spazio stesso (vedi -L'assistente dell'anima-) e, in alcuni casi, conquistando la terza dimensione.

E' questo il caso di -Robolegno-, nato dall'assemblaggio di diversi materiali di scarto (legno, ferro, carta), recuperati da Tilf a cui viene data una nuova vita; dalla loro combinazione prende forma una creatura che, con il suo volto terrificante, sembra rivendicare la presenza di quegli stessi oggetti, della loro storia, di quello che furono, divenuti ormai inutili per il fine primo al quale erano destinati.

Un po' primitivismo, un po' fumetto, un po' street art, le opere di Tilf nascono dalla strada e proprio da essa attingono i materiali dai quali si generano; proprio attraverso la strada a volte si manifestano, si rendono visibili a molti.

Figure essenziali, costituite da linee e forme semplici, sia dal punto di vista compositivo che cromatico (bianco e nero, a volte con l'inserimento di un diverso colore) che nella loro semplicità riescono nell'intento espressivo ad essere efficaci come le figure di Haring.

Le creature di Tilf, a volte mostruose, spaventevoli, perturbanti, a volte buffe e infantili, vogliono forse ricordarci l'importanza di tutto cio' che, per un motivo o per l'altro, abbiamo rimosso, sia dal punto di vista fisico, come i materiali di scarto, apparentemente morti, inutilizzabili, sia dal punto di vista psichico, quali il gioco e la fuga, l'evasione dalla realtà del nostro quotidiano.

inaugurazione mercoledi' 10 febbraio ore 18.30

Risto-bar Scaldasole
Via Volta 41 - Como
orario d'apertura 10-15 18-24
aperto tutti i giorni
chiuso il martedi' sera e la domenica a mezzogiorno



Messaggio di Gino il martedì 10 febbraio 2009 alle 09:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Marcello Placci


Sguardi e orizzonti

Cio' che emerge in questa esposizione e' il differente approccio pittorico che l'artista ha con generi diversi: il figurativo e l'astratto, il paesaggio e il floreale. La prima percezione, forse fuorviante, e' che a dipingere non sia lo stesso artista. Utilizza in modo disinvolto differenti linguaggi.

Tuttavia questa differenza pittorica e' accomunata dalla stessa basilare passione per il disegno. Disegno che esalta e sottolinea tutto il lavoro creativo di Placci. Profondamente innamorato dei grandi virtuosi sia del passato che del presente, l'artista elabora e sviluppa questi temi adattandoli di volta in volta al soggetto preso in considerazione. Quello di Marcello Placci e' un segno fine che gioca con i chiaroscuri ed i volumi per il figurativo, spesso monocromo, mentre si trasforma, diventa materico e a rilievo per gli astratti. Aggiunge riflessi lucidi o metallici nei paesaggi o nei dipinti floreali: entrambi sono dominati da una grande dinamica cromatica, cosi' come per i pannelli ispirati a meravigliosi ricami delle ali di farfalla. Rossi vivaci e roventi per i petali dei fiori, azzurri e profondi blu per gli infiniti orizzonti marini... Una pittura semplice, che mira a riscoprire la bellezza delle forme, dei colori e delle immagini che ci circondano.

Punto Arte Confartigianato
Viale Mentana 139/a - Parma
Orari da Lunedi' a venerdi' 8-13 14,30-17
Ingresso libero



Messaggio di Gino il martedì 10 febbraio 2009 alle 09:55   -  forum administrator-  forum moderator
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Futurfuturismi


Collettiva

20 febbraio 1909 sulla prima pagina del quotidiano Le Figaro compare il Manifesto Futurista. Filippo Tommaso Marinetti ne e' l'ideatore solitario. Il manifesto viene letto e discusso in tutta Europa ma Marinetti deve aspettare il 1910 per trovare alleati in Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Luigi Russolo che aderiscono al movimento. E' insieme a loro che iniziano le serate futuriste che spesso finiscono in rissa. L'8 luglio 1910 il famoso lancio in piazza san Marco di 800000 volantini Contro Venezia Passatista.

E' passato un secolo e Venezia, nemica del modernismo, ha saputo solo realizzare il ponte di -Cascatrava-. E' anche per questi motivi che questa nostra azione abbiamo preferito realizzarla a Napoli presso lo spazio del Museo Minimo. Uno spazio che ha dimostrato da sempre coraggio e vitalità e Noi gli siamo sempre stati vicini. Noi non siamo soliti restare alla finestra a guardare, a lamentarci su cio' che non ci viene offerto da un sistema dell'arte obsoleto. Il futuro e' nelle mani degli artisti. Basta crederci.
Giancarlo Da Lio

ITALIA Tiziana Baracchi - Pino Conestabile - Carmela Corsitto - Mauro Gentile - Giosue' Marongiu - Carlo Pecorelli - Claudio Romeo - Roberto Sanchez - Salvatore Starace
AUSTRALIA Pete Spence - Cornelis Vleeskens
CANADA Ed Varney
FINLANDIA Alberto Ferretti
FRANCIA Christian Alle - Françoise Soupel
GERMANIA Michael Fox - Klaus Groh - Henning Mittendorf - Jürgen Olbrich - Schoko Casana Rosso -
SPAGNA Antoni Miró
SVIZZERA Lothar Trott
USA Christine Tarantino

Inaugurazione ore 18

Museo Minimo di Fuorigrotta
via detta San Vincenzo, 3 (angolo via Leopardi 47) - Napoli
Orari: lunedi' e mercoledi' h. 15-18 Martedi', giovedi' e venerdi' h. 9-12



Messaggio di Gino il martedì 10 febbraio 2009 alle 10:27   -  forum administrator-  forum moderator
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Peter Fischli / David Weiss
Frammenti di un film con
un orso e un ratto, 2008
Sill da video, 3 video HDV
Prodotto da Fondazione Nicola Trussardi, Milano
© Gli artisti. Courtesy Galerie Eva Presenhuber, Zurigo; Monika Sprüth & Philomene Magers, Berlino/Londra; Matthew Marks Gallery, New York.







Dal 16 al 22 febbraio 2009 la Fondazione Nicola Trussardi presenta in anteprima Frammenti di un film con un orso e un ratto, il nuovo film di Peter Fischli & David Weiss.  Fischli & Weiss – vincitori del Leone D’oro alla Biennale di Venezia e celebrati dai musei più importanti al mondo – tornano a Milano con il loro

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www.fondazionenicolatrussardi.com

Per informazioni contattare:
Fondazione Nicola Trussardi
Piazza della Scala, 5
20121 Milano
Tel. 02.80.68.82.1
Fax 02.80.68.82.81
news@fondazionenicolatrussardi.com


ultimo progetto: realizzato durante la grande retrospettiva Altri fiori e altre domande della Fondazione Trussardi - che nei mesi di febbraio e marzo del 2008 è stata presentata negli affascinanti spazi seicenteschi di Palazzo Litta - Frammenti di un film con un orso e un ratto è il terzo capitolo di una saga surreale in cui i due artisti si travestono da orso e da topo giganti per rivelare i misteriosi segreti e le ordinarie banalità della nostra vita quotidiana.

A 25 anni dall’ultimo lungometraggio
, in Frammenti di un film con un orso e un ratto il topo e l’orso inventati da Fischli & Weiss tornano a incantarci con i loro dubbi esistenziali, le rivelazioni esoteriche e quello stupore infantile - capace di mescolare rigore e fantasia, leggerezza e tragedia - che contraddistingue tutta l’opera del duo svizzero. In The Least Resistance (1981), la prima avventura dei due filosofi in stile Walt Disney, i protagonisti cercavano la chiave per scoprire le regole del mondo, esplorando le strade di Los Angeles. Nel capitolo successivo, The Right Way (1983), le due maschere si interrogavano sulle leggi misteriose della natura persi nei paesaggi fiabeschi delle montagne svizzere.

Nel nuovo e inedito episodio della serie, prodotto dalla Fondazione Nicola Trussardi, i due personaggi tornano cuccioli e vagano per le stanze decorate e stuccate di Palazzo Litta, indagando le sculture bizzarre e le immagini stravaganti che le abitano. Con continui flash back e visioni del futuro, l’orso e il topo si specchiano nella propria immagine, incontrano sé stessi da vecchi e giocano con i propri antenati da giovani, in un continuo capovolgimento di ruoli che sembra ispirato tanto a 2001 Odissea nello Spazio quanto a una fiaba dei fratelli Grimm.

La Fondazione Nicola Trussardi è orgogliosa di presentare in anteprima Frammenti di un film con un orso e un ratto e di offrire ancora una volta al pubblico l’occasione di scoprire le grandi voci dell’arte di oggi in spazi sempre diversi e inusuali. Questo cammeo, girato in uno dei palazzi più spettacolari del centro, ritorna a Milano per una presentazione esclusiva che è un piccolo tributo all’opera dei due artisti svizzeri e alla città. Con l’installazione su tre schermi di Frammenti di un film con un orso e un ratto, le visioni di Fischli & Weiss si infiltrano negli spazi dell’antica chiesa di San Simone e Giuda edificata nel 1272 e trasformata già dagli anni ’70 nel celebre Teatro Arsenale. Il Teatro conserva ancora oggi gli elementi architettonici tipici di un edificio religioso come la monumentale facciata con rosone che si affaccia su via Cesare Correnti.

Dopo questo omaggio all’opera di Fischli & Weiss e al loro straordinario universo poetico, la Fondazione Nicola Trussardi presenterà a breve un nuovo progetto espositivo che è attualmente in corso di definizione.


PETER FISCHLI & DAVID WEISS
NOTE BIOGRAFICHE

Peter Fischli (1952) e David Weiss (1946) vivono e lavorano a Zurigo e collaborano dal 1979. Negli oltre venticinque anni di lavoro comune hanno esposto con mostre personali nei musei più prestigiosi e nelle istituzioni più importanti del mondo tra cui il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Museum Ludwig di Colonia, il MACBA di Barcellona, il Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris di Parigi, il San Francisco Museum of Contemporary Art di San Francisco, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, la Serpentine Gallery di Londra, la Kunsthaus Zurich di Zurigo e la Tate Modern di Londra. Nel 2008 la Fondazione Nicola Trussardi ha presentato la loro retrospettiva Altri fiori e altre domande negli spazi di Palazzo Litta. I due artisti hanno contribuito alla realizzazione del Padiglione Svizzero dell’Esposizione Internazionale EXPO 1992 di Siviglia, e hanno partecipato a numerose mostre collettive in spazi come il Guggenheim Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi e il Walker Art Center di Minneapolis. Il duo ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1995, ha vinto il Leone d’Oro sempre alla Biennale di Venezia nel 2003 e preso parte alle più importanti kermesse per l’arte contemporanea come Documenta a Kassel (in due edizioni, nel 1987 e nel 1997), lo Skulptur Projekte di Muenster (due edizioni, nel 1987 e nel 1997), la Biennale di Sidney, la Biennale di San Paolo e il Carnegie International di Pittsburgh.


PETER FISCHLI & DAVID WEISS
Anteprima del film Frammenti di un film con un orso e un ratto

Fondazione Nicola Trussardi al Teatro Arsenale
Via Cesare Correnti, 11 / Milano
Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 20:00, dal 16 al 22 febbraio 2009 con ingresso libero.

Inaugurazione: lunedì 16 febbraio 2009 alle ore 18:30.

Si ringrazia la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia.




Messaggio di Gino il martedì 10 febbraio 2009 alle 10:33   -  forum administrator-  forum moderator
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Dall'11 Febbraio 2009

OTTOCENTO E NOVECENTO NAPOLETANO

La Mediterranea Arte

 

Come ogni anno La Mediterranea Arte propone una mostra storica sull’arte napoletana dell800 e del primo 900.  L’esigenza nasce per far conoscere soprattutto alle nuove generazioni taluni artisti d’indiscussa qualità che hanno avuto la sfortuna di operare in un territorio che non ha saputo valorizzarli, ancora oggi nonostante la presenza degli stessi sul mercato nazionale e addirittura per l’800 su quello Internazionale. Da oltre quarant’anni aspettiamo che la città di Napoli offra una sede per dare una giusta sistemazione alle opere dell’800, per intenderci la famosa Scuola di Posillipo e quella di Resina e soprattutto agli artisti della prima metà del 900 che furono presenti a quasi tutte le Biennali di Venezia, alle Quadriennali Romane e ai maggiori premi dell’epoca i quali paradossalmente sono presenti nelle maggiori pinacoteche del centro e Italia settentrionale e qui nella loro terra d’origine o di lavoro siano del tutto dimenticati. La mia non è una polemica ma una constatazione, soprattutto per una città che si propone come fermento delle arti contemporanee, mi sembra inopportuno la necessità di stroncare il passato per esaltare il presente. Ogni forma d’arte ha avuto il suo tempo e va letta in quell’ottica, ma spesso un represso provincialismo, ha sempre chiuso le porte alle nostre radici culturali. Sperando che le cose cambino, nel nostro piccolo abbiamo scelto una trentina di opere di elevata qualità. La rassegna comprende opere di Giacinto Gigante con “Lavandaie a Ravello”, Michele Cammarano con “Figura”, Attilio Pratella con “La spiaggia della marinella”, Vincenzo Migliaro con “Giocatori di carte”, Pietro Scoppetta con “Place dell’Opera”, Luigi Crisconio con “Elisa in giallo”, Gennaro Villani con “Interno di famiglia”, Emilio Notte “Ballerino a riposo” titolo con cui erroneamente compare nelle pubblicazioni ma che, in effetti, è Maria Palliggiano moglie e valente artista di Notte, la cui storia la regista Silvana Maja a tratto il film “Ossidiana”, Carlo Verdecchia con “Sul balcone”del 1936, una delle sei opere presentata alla XXIII biennale di Venezia in una sala personale, Rubens Capaldo con Nudi, Manlio Giarrizzo con una “Natura morta” del 40, Gaetano Bocchetti con “Dopo il bagno” del 1919, Mario Cortiello con “Lo sposalizio” del 1945, Mario Vittorio con “Il guardiano” opera del 33 che Lea Vergine espose nella storica mostra da lei curata Napoli “25/33” alla galleria Il Centro di Napoli, Raffaele Lippi con “Il Cardinale” esposto alla mostra del 2004 a Castel dell’Ovo. Si ringrazia Anna Lucia Cagnazzi per la valida collaborazione nella ricerca delle opere.

 

www.mediterranea-arte.com

 



Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:47   -  forum administrator-  forum moderator
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A Napoli torna il festival O’ Curt, cortometraggi e videoclip all’Istituto Grenoble


pubblicato martedì 10 febbraio 2009

64838Si svolgerà tra l'11 e il 14 febbraio all'Istituto Grenoble di Napoli l'undicesima edizione del festival di cortometraggi O' Curt, organizzata dalla Mediateca Comunale Santa Sofia in collaborazione con l'Associazione Culturale FILMapART. Tre gli eventi collaterali un seminario mattinale di 4 incontri dedicato ai linguaggi della pubblicità, e una sezione interamente dedicata ai videoclip curata dalla rivista musicale Freak Out, in programma al Trip di Via Martucci con live acustici in chiusura di Ciccio Merolla, Libera Velo, El Gor e Atari. Tra gli ospiti presenti in rassegna, Vittorio De Seta, Lamberto Lambertini, il documentarista Bruno Oliviero e la video maker francese Elise Florenty, che presenterà il suo film inedito Guaglione di vita. (g. s.)

link correlati
www.ocurt.it

[exibart]


Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:48   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dall'undici febbraio al 9 marzo 2009
Arte napoletana dell'800 e del '900


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LA MEDITERRANEA ARTE
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Via Carlo De Cesare 60 (80132)
+39 081417413
lamediterraneaarte@virgilio.it
www.mediterranea-arte.com
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra storica sull’arte napoletana con opere dell’800 e del ‘900.
orario: Dal lunedì al venerdi ore 11,00-13,30 e 17,00-19,30, sabato ore 11,00-13,30.
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 11 febbraio 2009. ore 18
autori: Gaetano Bocchetti, Anna Lucia Cagnazzi, Michele Cammarano, Rubens Capaldo, Alberto Chiancone, Mario Cortiello, Luigi Crisconio, Giacinto Gigante, Franco Girosi, Vincenzo Migliaro, Emilio Notte, Attilio Pratella, Pietro Scoppetta, Carlo Striccoli, Carlo Verdecchia, Gennaro Villani
genere: arte moderna e contemporanea, collettiva


Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:49   -  forum administrator-  forum moderator
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Roma - dall'undici febbraio al 3 maggio 2009
Darwin 1809 - 2009


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PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
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Via Nazionale 194 (00184)
+39 06489411 , +39 0668301087 (fax)
info@palazzoesposizioni.it
www.palazzoesposizioni.it
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Eventi in corso nei dintorni

L'esposizione intreccia i linguaggi della storia, della narrazione, del naturalismo, della filosofia della scienza e delle ricerche sperimentali contemporanee.
biglietti: ingresso libero
vernissage: 11 febbraio 2009.
curatori: Niles Eldredge, Telmo Pievani, Ian Tattersal
genere: documentaria
web: www.amnh.org


Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:52   -  forum administrator-  forum moderator
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Tavani


L'Esasperatismo oltre il tempo e lo spazio

a cura di Adolfo Giuliani
Presenta: Domenico Raio

Quello di Tavani nei confronti dell'arte e' un approccio interdisciplinare che parte da un'osservazione delle dinamiche sociali per giungere a delle conclusioni a carattere filosofico concernenti l'uomo nel suo eterno rapporto con la dimensione temporale e spaziale.

Oggi l'essere umano ha perso la capacità di avere consapevolezza di se stesso, fatica a compiere una lettura introspettiva, e' distratto dall'esigenza di apparire, e' investito dall'onda lunga di una tendenza neoedonista che nel mondo comincia ad affermarsi nei primissimi anni ottanta e che da allora non e' mai stata adeguatamente osteggiata, ne' sul piano culturale ne' su quello mass mediale, perche' considerata funzionale ad un'economia consumistica che solo di recente ha fatto registrare una decisa inversione di rotta.

In questi ultimi tre decenni l'uomo ha subito un processo di omologazione in seguito al quale ha smarrito quell'individualità dell'essere che rappresentava il piu' autentico criterio di distinzione all'interno della società, perche' fondato su una serie di valori che giovavano alla stessa collettività e non sul possesso di beni effimeri che hanno finito per fomentare egoismo e deteriorare la vita di relazione. La competizione, la superficialità, l'indifferenza verso il prossimo si e' affermata come cultura dominante impedendo all'uomo di riflettere sul proprio essere e sul destino comune su questa terra, e determinando, di fatto, un'esasperazione del vivere che e' causa di alienazione, emarginazione ed insoddisfazione.

Questo genere di considerazioni fondate su fenomeni tangibili, nella pittura di Tavani trovano un'espressione astratta per una piu' profonda interpretazione della realtà, da parte dell'artista, e che potremmo individuare nel concetto del panta rei, ossia dalla consapevolezza che nel nostro universo tutto scorre, che ogni cosa, per sua stessa natura, e' soggetta ad trasformazione continua, anche in un tempo ed in uno spazio infinitesimale, che rende illusoria qualsivoglia pretesa di fermare su tela elementi concreti e sensazioni dello spirito. La trasposizione pittorica di una tale visione e' quell'estremo dinamismo cromatico che caratterizza le opere di Tafani, un effetto che l'artista realizza attraverso repentine alternanze di tonalità, ma sempre nei limiti di una gamma di colori che tendono ad armonizzarsi indipendentemente dalla sequenza e dalla differente estensione del pigmento sulla tela.
L'intera costruzione pittorica sembra navigare in un vuoto cosmico che dona all'opera una spiccata profondità e che l'artista ottiene attraverso le cupe tonalità degli sfondi che accentuano il contrasto con i colori piu' accesi dei primi piani. In questo contesto, la resa iconografica del bidone risulta diretta espressione di quell'idea di base della fugacità e dell'inafferrabilità dei singoli istanti che nella loro celere successione danno origine alla realtà fenomenologica.

Il contenitore si genera da un vortice di colori in movimento centripeto e ne diventa parte integrante, un'espressione di grande effetto sul piano estetico, ma che non e' privo d'implicazioni simboliche. In questo turbinio di fenomeni e di sensazioni cangianti che l'esistenza ci riserva, il contenitore diventa il solo luogo dove racchiudere la propria individualità e preservarla dai mutamenti universali, ma in questo stato di cose il rischio concreto per l'uomo e' di non riuscire a cogliere l'opportunità di conservare la sua identità all'interno di questo spazio e che il bidone possa dissolversi nel cosmo per riproporsi in altre forme non piu' fruibili. In un universo dove tutto muta, l'unico punto fisso puo' essere proprio l'uomo, ma nella consapevolezza di essere egli stesso coinvolto in questo flusso di generale trasformazione rispetto ai parametri del tempo e dello spazio.

Ogni azione dell'uomo nasce da uno stato d'animo come da un pensiero profondo che si traduce in un insegnamento impartito a se stesso e che comporta sempre un cambiamento nel suo modo di percepire la realtà, un mutamento che influirà inesorabilmente su tutte le azioni successive.
L'auspicio del Movimento dell'Esasperatismo, di cui Tavani ha dimostrato di interpretare i principi fondamentali per naturale inclinazione, e' di poter contribuire al cambiamento attraverso un'acuta riflessione e di liberare l'uomo dai parametri spazio-temporali proprio attraverso il pensiero, che e' anche l'unica dotazione che lo renda davvero immortale.
Domenico Raio - Giornalista - Scrittore

Immagine: Sono cio' che sono? Tecnica mista su tela, 2007

Inaugurazione: Mercoledi' 11 Febbraio 2009 alle ore 17,00

Il Bidone - Centro d'Arte e Cultura
Via Salvator Rosa, 159 - Napoli



Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Giovanni De Noia


Spazi Cromatici

a cura di Manuela De Noia

Mercoledi' 11 febbraio 2009 alle ore 11.00, presso le Sale delle Terrazze di Castel dell'Ovo a Napoli, si inaugura la personale di Giovanni De Noia dal titolo -Spazi Cromatici-. La mostra, a cura di Manuela De Noia e promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, e' composta da fotografie e dipinti realizzati dall'artista beneventano dagli anni Settanta ad oggi. Nella ricerca estetica di De Noia, pittura e fotografia si incrociano di continuo, ma l'artista non fonde mai completamente i due linguaggi espressivi, lasciandoli interagire autonomamente su piani paralleli significanti.

In mostra le fotografie degli anni Settanta, dalle investigazioni concettuali del mezzo, con la serie di -fotostereocromie- ottenute da un procedimento tecnico ideato dall'artista consistente nella riproduzione di oggetti a colori su una fotografia precedentemente scattata in bianco e nero, metodo attraverso il quale viene enfatizzata la tridimensionalità dell'oggetto tanto da esser percepito dall'osservatore in rilievo, alle opere appartenenti al filone del realismo fotografico con le quali De Noia propone una raffinata lettura antropologica degli usi e degli aspetti sociali e culturali presenti sul territorio sannita.

Negli anni Ottanta, il naturale approdo alla pittura astratta rientra nell'ambito di quella ricerca mentale sul cromatismo e sulla comunicazione estetica condotta dall'artista con la fotografia, ma con la pittura l'attenzione si sposta sulla struttura del linguaggio e dell'opera d'arte. Nelle ricerche astratto-informali di De Noia, l'immagine e' contraddistinta da forme semplici, primitive, selvagge, non riconducibili a oggetti ed entità del mondo fenomenico o psichico, ma che trasmettono una forte carica emozionale.
Nella produzione piu' recente, le superfici delle sue tele astratte si complicano con la presenza di un segno aggressivo enfatizzato da nuove gamme cromatiche. In questi lavori, rimane inalterata la libertà espressiva e la dimensione esistenziale di De Noia, nella tesa immediatezza del segno che spesso lascia riaffiorare, per un'interna spinta emozionale, tracce della memoria e del vissuto personale dell'artista esplodendo in immagini che conservano una ricercata autenticità primordiale.

De Noia ha sempre accompagnato l'attività artistica alla riflessione teorica pubblicando, oltre a numerosi articoli, -La voce del Figurale. Linguaggio e metalinguaggio delle arti visive- e -Scovare & Scavare. Le Iconologie di Donatello nelle Iconografie di Benevento- (2001).

Giovanni De Noia nasce nel 1939 a Benevento dove vive e lavora. Principali mostre: -Incontro Internazionale di Fotografia-, Settembre al Borgo, Casertavecchia, 1975; -Fotografia 80- Palazzo Fortuny, Venezia, 1980; -Biennale d'Arte Città di La Spezia-, La Spezia, 1982; -Biennale Internazionale di Fotografia-, Tenda Expo, Pescara, 1985; -Addizione-Sottrazione-, Galleria San Carlo, Napoli, 1986; -Expo Art-, Galleria San Carlo, Bologna, 1986; -Arte Fiera-, Galleria San Carlo, Bari, 1986; -Premio Ilford-, Studio Giorgio Marconi, Milano, 1986; -Gli Artisti della San Carlo-, City-Bank, Foro Bonaparte, Milano, 1986; -Senza Titolo-, Galleria L'Ariete, Napoli, 1987; -Bonus-Eventus-, Rocca dei Rettori, Benevento, 1990; -Il Significato del Significato-, Museo del Sannio, Benevento, 1992; -I Labirinti del Segno-, Aosta, Tour du Le'preux 1993; -Causalità & Casualità-, Palazzo della Provincia di Campobasso, 1999; -Invisibile-Visibile-, XXIII Rassegna Città Spettacolo, Biblioteca Provinciale, Palazzo Terragnoli, Benevento, 2002; -Giovanni De Noia. Fotografie e dipinti 1975-2006-, Biblioteca Provinciale, Palazzo Terragnoli, Benevento, 2007.
Inaugurazione 11 febbraio 2009, ore 11.00

Immagine: Senza titolo, 1976, fotografia bianco e nero, 70x50 cm

Castel dell'Ovo Sale delle Terrazze
via Caracciolo, Borgo Marinari - Napoli
Orario: feriali ore 9,00 - 17,00 domenica e festivi ore 10,00 - 14,00
Ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:55   -  forum administrator-  forum moderator
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Varre'


La vita e' colore

-La vita e' colore- e' il leit motiv dell'artista Varre' che presenta alla Galleria d'Arte 18 una selezione di sue opere che hanno tutte come filo conduttore il colore Blu. Ma, per Varre', l'atto creativo non e' finalizzato alla soddisfazione visibile delle piacevolezze cromatiche delle forme immaginarie, ma e' cio' che rimane del nostro pensare la realtà, del nostro interagire con essa, del nostro stato di solitudine nell'epoca della dilagante massificazione e globalizzazione delle identità culturali e morali.

L'artista Varre' e' consapevole della rapida mutevolezza della realtà in rapporto al modo interiore e di conseguenza cerca nella pittura e nell'uso materico che ne fa di essa, una risposta non di adeguata rassegnazione, ma di critiche elaborazioni tese a rendere problematico ed enigmatico il concetto di se', il doppio che vive in noi, il senso di libertà come rottura di ogni legame convenzionale e di passivo condizionamento.

Le opere -blu- di velato richiamo alle esperienze pittoriche di Picasso, rappresentano il mondo della sperimentazione, della incertezza, della solitudine, della tentare una definizione di se'. Sono le opere che ci presentano la segmentazione dell'uomo, il suo sentirsi sezionato, il suo stato di deprivazione: l'uomo senza identità.

Il -blu- come il colore della melanconia, dell'abbandono, della pura riflessione di uno stato di cose che non cambia. Il colore -blu- che si identifica nella parola chiave: -l'essere e il suo doppio-. I colori -rosso- e -giallo- sono le aperture verso l'avvenire: non piu' il tentativo di disegnare sagome umane in cerca di compensazioni interpretative, ma la caratterizzazione di un gioco di liberazione organizzato secondo lo stile dell'astrattismo pittorico (di stampo kandinskijano).

Le opere di Varre' non sono quadri di richiamo estetico, non hanno una funzione di sollecitare forti sensazioni, sono, invece, piccoli ideogrammi, scritture di pensieri che stimolano una partecipazione non convenzionale con chi guarda, con l'interesse di scoprire e di valutare nuovi materiali simbolici di universi psicologici evanescenti ed indeterminati.
[estratti dal testo critico del Prof. Franchino Falsetti]

Inaugurazione: mercoledi' 11 febbraio ore 18

Galleria d'Arte 18
via S.Felice 18 - Bologna
Orari:dal martedi' al venerdi': 10.00 - 19.00; il sabato 15.00 - 19.00. Il lunedi' la Galleria e' chiusa.
Ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 08:59   -  forum administrator-  forum moderator
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Apre a Milano la prima grande mostra interamente dedicata a Filippo Tommaso Marinetti

F.T. MARINETTI=FUTURISMO

dal 12 febbraio 2009 | fondazione stelline | milano


La Fondazione Stelline di Milano organizza la prima grande mostra interamente dedicata a Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, nel centenario della nascita del primo grande movimento d'avanguardia italiano avvenuta a Milano nel 1909.

L'esposizione F.T. MARINETTI=FUTURISMO intende riscoprire la figura di Marinetti in tutta la sua ricchezza e complessità, mettendo in rilievo la sua importanza internazionale come letterato e innovatore del linguaggio, vero detonatore del nuovo corso dell'arte italiana, il genio della rivoluzione estetica che segna un profondo cambiamento nella società e nella cultura italiana degli inizi del '900.
Il 20 febbraio 1909 venne pubblicato, su "Le Figaro" di Parigi, il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti che proclamava l'atto di fondazione del Futurismo. A distanza di cento anni il Comune Milano, patria del Futurismo (la prima sede ufficiale del movimento era in via Senato 2, casa di Marinetti), propone per l'occasione un ricco cartellone di iniziative ed eventi, che faranno della città la capitale del Futurismo per tutto il 2009: FuturisMI, progettato e curato dall'Assessorato alla Cultura.

La mostra - che inaugura i nuovi spazi della Sala del Collezionista, oggetto di un attento lavoro di recupero che ne ha raddoppiato la superficie espositiva - è curata da Luigi Sansone, affiancato da un comitato scientifico composto da Luigi Ballerini, Lucia Matino, Ermanno Paccagnini, Filippo Piazzoni ed Elena Pontiggia.
Il percorso espositivo propone numerosi ritratti e caricature di Martinetti e alcuni capolavori fondamentali presenti nell'originaria collezione dell'artista, o fatti acquisire da Marinetti al Comune di Milano, tra cui le opere di Umberto Boccioni Linea e forza di una bottiglia e Sotto il pergolato a Napoli, e quelle di Giacomo Balla Spazzolridente ed Espansione di primavera, tutte provenienti dalle collezioni delle Civiche Raccolte di Milano.

Il nucleo inedito e importante della mostra presenta per la prima volta insieme 30 tavole parolibere, tra cui la Battaglia a 9 piani (1915) dal MART, la tavola Parole in libertà-Bombardamento sola igiene (1915) della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Guido Guidi (1916), oltre alla più grande tavola parolibera mai esposta prima e proveniente dalla UCLA University di Los Angeles, Bombardement d'Andrinople (1913). Tra le rare "parolibere" e le numerose pubblicazioni di Marinetti sarà dato ampio rilievo al volume parolibero Zang Tumb-Tumb (Edizioni futuriste di "Poesia", Milano 1914), vero incunabolo della moderna sperimentazione letteraria europea.
Altri importanti prestiti arricchiscono la mostra come Sudan-Parigi, importante esempio del tattilismo di Martinetti.
Inoltre un'ampia sezione documentaria arricchisce la mostra: manifesti futuristi; fotografie; cataloghi d'epoca; cartoline; alcuni numeri delle riviste "Poesia"; "Gli Avvenimenti"; "Il Mondo"; "Vela Latina"; "Noi"; "L'Italia Futurista", ma anche "Anthologie Revue" e "La Vogue". Verranno inoltre esposti numerosi e importanti documenti, tra cui un manoscritto di Marinetti sulla fotografia, il Canto LXXII di Ezra Pound e le opere di Carlo Belloli della collezione Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo.

La mostra è organizzata in collaborazione con il Comune di Milano e la Regione Lombardia, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il contributo della Provincia di Milano e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il catalogo Federico Motta Editore ( € 35 in mostra), che accompagna la mostra, è ricco di approfondimenti e mette in rilievo l'importanza internazionale di Marinetti attraverso i saggi di importanti studiosi e letterati.



F.T. MARINETTI=FUTURISMO
MILANO, FONDAZIONE STELLINE - Corso Magenta, 61
Dal 12 febbraio al 7 giugno 2009
Orario / martedì - domenica, 10 - 20 (chiuso il lunedì)
www.stelline.it
Biglietti / intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3
Infoline e prevendita*/ +39 02 54278 / www.ticket.it/marinetti
(*diritto di prevendita € 1,50 a persona)
Il biglietto consente l'accesso ridotto (7.50 euro) alla mostra "Futurismo 1909-2009. Velocità+Arte+Azione" in programma a Palazzo Reale a Milano fino al 7 giugno

Scuole, gruppi e visite guidate / Ad Artem
02 6597728 / info@adartem.it / www.adartem.it

Catalogo Federico Motta editore (€ 35 in mostra)

UFFICIO STAMPA
CLP Relazioni Pubbliche
Tel. +3902.433403 - +3902.36571438
- Fax 02.4813841; press@clponline.it
Comunicati e immagini su: www.clponline.it

Fondazione Stelline
Alessandra Klimciuk, tel. +3902.45462437;press@stelline.it

24 ORE Motta Cultura
Giulia Zanichelli, tel. +3902.30076255; giulia.zanichelli@24oremottacultura.it




Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 18:42   -  forum administrator-  forum moderator
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via dei mille 60, napoli
tel. +39.081.7958604-05
fax. +39.081.7958608
info@palazzoartinapoli.net
www.palazzoartinapoli.net
 
PRESENTAZIONE
L’arte fuori dal museo. Saggi e interviste
a cura di Elisabetta Cristallini, Gangemi Editore, Roma 2008
PAN | Piano Primo
13 febbraio 2009
18.30

L’arte fuori dal museo. Saggi e interviste di Elisabetta Cristallini traccia un avvincente percorso che si snoda tra le pieghe del vasto fenomeno dell’arte pubblica attraverso la voce di protagonisti dell’arte contemporanea: artisti, critici, curatori, direttori di musei e di accademie straniere, professori universitari e giovani ricercatori, esperti del settore. Ricco di riflessioni critiche, testimonianze dirette, rimandi ad esperienze italiane ed internazionali, immagini, il testo indaga gli intrecci tra opera/pubblico/luogo e i processi di ibridazione tra i segni dell’arte e quelli del territorio, della natura, della città, rivelando gli attraversamenti disciplinari e metodologici dell’arte di oggi. La tensione dell'arte ad uscire dalle riserve protette dei grandi musei, con le sue prassi operative complesse ed azioni progettuali differenziate, per conquistare spazi esterni, i territori della quotidianità della vita e l'ambiente, come luogo fisico, mentale, sociologico, è il tema di fondo sul quale si confrontano istituzioni e singoli attori dell'arte contemporanea. Il vivace susseguirsi delle diverse esperienze e punti di vista, fa di questo volume un lavoro che entra nel vivo del dibattito culturale più attuale, pur consentendo la consultazione accessibile ad un vasto pubblico. L’arte fuori dal museo. Saggi e interviste è stato concepito in parallelo a L’arte fuori dal museo. Problemi di conservazione dell’arte contemporanea di Simona Rinaldi (Gangemi Editore, 2008).

Intervengono:
Julia Draganovic, direttore artistico PAN
Elisabetta Cristallini, professore di Storia dell’arte contemporanea, Università degli Studi della Tuscia
Angelo Trimarco, professore di Storia della critica d'arte e Storia dell'arte contemporanea, Università degli Studi di Salerno
Gianluca Riccio, professore di Storia dell’arte contemporanea, Università degli Studi di Napoli L’Orientale
Giancarlo Neri, artista

 

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Messaggio di Gino il mercoledì 11 febbraio 2009 alle 18:43   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il giovedì 12 febbraio 2009 alle 09:42   -  forum administrator-  forum moderator
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Programma delle mostre dedicate ai vincitori del Premio Internazionale Arte Laguna 2008

PREMIO INTERNAZIONALE ARTE LAGUNA

In attesa dell'apertura delle iscrizioni al Premio Internazionale Arte Laguna 2009, prosegue il programma di mostre personali dedicate ai vincitori dei premi speciali della scorsa edizione del concorso, organizzato annualmente dall'associazione culturale MoCA e dallo studio Arte Laguna e finalizzato alla promozione dell'arte contemporanea.

Le gallerie d'arte sono invitate a mettersi in contatto con la segreteria organizzativa per essere coinvolte nella prossima edizione del Premio Internazionale Arte Laguna.

Mostre in programma:

Benny Katz
Premio Speciale Galleria Giudecca 795 - sezione 'pittura'
13 - 24 Febbraio 2009
Galleria Giudecca 795, Venezia
Virginia Garfunkel
Premio Speciale Spazio Arte dei Mori - sezione 'arte fotografica'
15 - 28 Febbraio 2009
Spazio dei Mori, Venezia
James H. King
Vincitore del Premio Speciale Galleria Giudecca 795 - sezione 'pittura'
28 Febbraio - 15 Marzo 2009
Galleria Giudecca 795, Venezia
Cholla Chambers (cavallo-artista)
Menzione speciale del presidente di Giuria - sezione 'pittura'
24 Aprile - 25 Maggio 2009
Galleria Giudecca 795, Venezia
Luca Bidoli
Vincitore del Premio Speciale Galleria L'Occhio - sezione 'pittura'
4 aprile - 3 maggio 2009
Galleria L'Occhio, Venezia
Patricia Linke
Vincitrice del Premio Speciale Galleria L'Occhio - sezione 'scultura'
10 - 30 Giugno 2009
Galleria Bianconi, Milano
Benedikt Partenheimer
Vincitore del Premio Speciale Galleria 3D - sezione 'arte fotografica'
date da definirsi
Galleria 3D, Mestre (VE)
FRP2
Vincitore del Premio Speciale Jarach Gallery - sezione 'arte fotografica'
Dicembre 2009
Galleria Jarach Gallery, Venezia
Martina Dalla Valle
Vincitrice del Premio Speciale Jarach Gallery - sezione 'arte fotografica'
Dicembre 2009
Galleria Jarach Gallery, Venezia
Jacopo Raugei
Vincitore del Premio Speciale Wannabee Gallery - sezione 'pittura'
date da definirsi
Galleria Wannabee Gallery, Milano
Stefano Bolcato
Vincitore del Premio Speciale Galleria Scalamata - sezione 'pittura'
date da definirsi
Galleria Scalamata, Venezia
Annalù
Vincitrice del Premio Speciale Galleria Terzo Millennio - sezione 'scultura'
date da definirsi
Galleria Terzo Millennio, Venezia
Joan Priego Garcia
Vincitore del Premio Speciale Galleria Terzo Millennio - sezione 'scultura'
date da definirsi
Galleria Terzo Millennio, Venezia



Per informazioni:
Arte Laguna
+39 041 593 7242
info@premioartelaguna.it
www.premioartelaguna.it



Messaggio di Gino il giovedì 12 febbraio 2009 alle 09:45   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 12 febbraio al 28 marzo 2009
Claire Fontaine - Interior design for bastards

Claire Fontaine, Interior design for bastards, 2008
 [Vedi la foto originale]
T293
vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Dei Tribunali 293 (80138)
+39 081295882
info@t293.it
www.t293.it
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individua sullo stradario MapQuest
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Eventi in corso nei dintorni

La parentela stretta e ambigua tra arte e decorazione è il nodo attorno a cui si sviluppa la mostra di Claire Fontane Interior Design for Bastards.
orario: da martedì a sabato ore 12 - 19
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 12 febbraio 2009. ore 19.00
autori: Claire Fontaine
genere: design, arte contemporanea, personale


Messaggio di Gino il giovedì 12 febbraio 2009 alle 11:07   -  forum administrator-  forum moderator
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Marco Raparelli


Il futuro non e' piu' quello di una volta

La Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea e' lieta di presentare, giovedi' 12 febbraio 2009, la prima personale napoletana di Marco Raparelli dal titolo Il futuro non e' piu' quello di una volta. Nei micromondi descritti dall'artista si mescolano continuamente la banalità del quotidiano e allo stesso tempo la sua dimensione surreale, a partire dal titolo stesso della mostra. Il futuro non e' piu' quello di una volta, una frase notata sui muri di diverse città italiane, e' una sorta di ossimoro, che apre le porte della narrazione quale strumento concettuale attraverso i temi del fantastico tinto di ironia e di realismo.

Il percorso espositivo inizia, nella prima stanza, con un'imponente installazione di disegni a parete in cui Raparelli, con un tratto netto ma sfuggente, ci fa entrare in un racconto a piu' personaggi, dove l'azzeramento del percorso narrativo trova nell'assurdo e nella poetica degli opposti gli strumenti capaci di far spostare la percezione dal soggetto al medium. L'inserimento di brevi animazioni video e piccole sculture sottolinea la scelta dell'artista sempre rivolta verso la contaminazione, come per The economy of the leisure class (Purple press), in cui il libro, strumento convenzionale per l'espressione narrativa, rielabora gli stili di vita di classi sociali differenti, contrapponendoli tra loro senza un preciso percorso.

Proseguendo nella seconda stanza, l'installazione God Must Be Crazy, come la scultura Rappresentazione del Materiale Onirico, e' indirizzata dall'artista verso il confronto tra le opere-racconto e lo spazio espositivo, entrambi funzionali a mettere in scena una sorta di dialogo immaginario. Tuttavia, nell'ultimo ambiente, tali premesse si risolvono nel lavoro con cui ironizza sul concetto di opera site-specific tanto abusato nel mondo dell'arte contemporanea, svalutandone il suo valore formale.

Infine, la video animazione Abandoned dog, ancora una volta cerca una dissonanza percettiva attraverso l'accostamento tra disegno e musica, in una concatenazione di avvenimenti surreali di un racconto i cui elementi strutturali si annullano a vicenda. Grazie alla musica di Cosme Mc Moon, pianista del soprano Florence Foster Jenkins (ricca ereditiera americana di scarso talento canoro, ma di grande successo) l'artista rimanda al dualismo assurdo fra due personaggi storici a favore di una dinamica narrativa surreale, accettando il margine dell'errore come presupposto fondante dell'essere umano.


Marco Raparelli (1975) vive e lavora a Roma.
Mostre personali e collettive selezionate:
2008 Anonyme Zeichner , Kunstraum Kreuzberg in Bethanien, Berlino, a cura di Bjorn Hegardt
Les Rencontres Internationales video screening, Centre Pompidou Parigi
Il viaggio di sarah- , VII Biennale d'Arte Contemporanea di Varna, Bulgaria, a cura di L. Bruni
One of these things is not like the other things, Unosunove arte contemporanea, Roma, a cura di Raimundas Malasauskas
Beware of the wolf, American Accademy, Roma, a cura di Lorenzo Benedetti
Screening, Haunch of Venison, Londra, UK
2007 As a drop on a K-way, Uqbar, Berlino, a cura di Marina Sorbello
Ristorante Italia, 1:1projects, Roma, a cura di Adrienne Drake
New Entry, Careof, Milano, a cura di Chiara Agnello
Clearly Invisibile Consulta, Centre d'Art Santa Monica, Barcellona, Spagna, a cura di Filipa Ramos
2005 Pina ti amo, Catania, Galleria Ugo Ferranti, Roma

Inaugurazione 12 febbraio 2009

Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea
via Alabardieri, 1 - Napoli
orario: da lunedi' a sabato ore 15 - 20
ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:09   -  forum administrator-  forum moderator
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M'illumino di meno 2009


Giornata del Risparmio Energetico

Per il quinto anno consecutivo Caterpillar lancia per il 13 febbraio 2009 M'illumino di meno, la grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Dopo il successo delle passate edizioni, i conduttori Cirri e Solibello chiederanno nuovamente agli ascoltatori di dimostrare che esiste un enorme, gratuito e sotto utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio. L'invito rivolto a tutti e' quello di spegnere luci e dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio 2009 dalle ore 18.

Nelle precedenti edizioni M'illumino di meno ha contagiato milioni di persone impegnate in un'allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, società sportive, istituzioni, associazioni di volontariato, università, commercianti e artigiani hanno aderito, ciascuno a proprio modo, alla Giornata del Risparmio.

Lo scorso anno il -silenzio energetico- coinvolse simbolicamente le piazze principali in Italia e in Europa: a Roma il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale, Montecitorio e Palazzo Madama, a Verona l'Arena, a Torino la Basilica di Superga, a Venezia Piazza San Marco, a Firenze Palazzo Vecchio, a Napoli il Maschio Angioino, a Bologna Piazza Maggiore, a Milano il Duomo e Piazza della Scala ma anche Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo, Sofia, Palma de Mallorca, Lubiana si sono -illuminate di meno-, come altre decine di città in Germania, in Spagna, in Inghilterra, in Romania.

Anche grazie al contributo di ANCI e ANPCI nella diffusione capillare dell'iniziativa, molte città italiane si sono mobilitate per coinvolgere i comuni gemellati all'estero: un passaparola virtuoso che ha consentito di spegnere luci davvero in ogni parte del mondo. Dopo il successo europeo dell'edizione 2008, per il 2009 vorremmo dar spazio non solo alle istituzioni ma anche ai cittadini d'Europa, invitando tutti, insegnanti, sportivi, professionisti, associazioni, a creare gemellaggi inediti tra categorie o tra singoli individui diffondendo la campagna di sensibilizzazione oltre confine.

La campagna di M'illumino di meno 2009, che ha ottenuto il patrocinio del Parlamento europeo per il secondo anno consecutivo, inizia il 12 gennaio e si protrarrà fino al 13 febbraio, dando voce al racconto delle idee piu' interessanti e innovative, in Italia e all'estero, per razionalizzare i consumi d'energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno puo' declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi.

Sul sito e' possibile aderire all'iniziativa, precisando quali iniziative concrete si metteranno in atto nel corso della giornata, in modo che le idee piu' interessanti e innovative servano da esempio e possano essere riprodotte. Nella sezione INNO si puo' scaricare il brano di Frankie HI NRG MC, colonna sonora ufficiale di M'illumino di meno, e reinterpretarlo a piacimento inviandoci il risultato delle vostre rielaborazioni.

Info: millumino@rai.it
http://www.caterpillar.rai.it



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:10   -  forum administrator-  forum moderator
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Giacomo Faiella


CaSO4

a cura di Stefania Russo e Stefano Taccone

Giacomo Faiella e' il terzo dei sei artisti chiamati a concepire l'anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L'heideggeriano compito di -manifestare la verità dell'essere-, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest'ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale.

Il Teatro Instabile, cosi' denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all'incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.

Giacomo Faiella persegue la decostruzione dei grandi sistemi del sapere ufficiale, un operazione concepita come primo e fondamentale passo verso l'avvento di una democrazia integrale, un qualcosa di assai distante dal concetto e, piu' ancora, dalla prassi vigenti nel mondo occidentale. Di quale tempra sia realmente costituita in esso la democrazia e' dimostrato, per Giacomo, dai fatti dell'11 settembre 2001, le cui piu' profonde implicazioni ed interpretazioni sono assai meno note e condivise di quanto si possa credere. Riproporre la vicenda in termini di controinformazione, con conseguente chiamata in causa dell'ideologia neocon proprio nel momento in cui la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica occidentale e' intenta ad applaudire un presunto mutamento di clima ai vertici della Casa Bianca, funziona come un'ulteriore dilemma sull'effettivo coefficiente di discontinuità che la neoeletta amministrazione implicherebbe. Se infatti, all'epoca, la realtà e' stata davvero rimaneggiata ed emendata con la medesima scioltezza di chi adoperi gesso e cassino, la tacita conferma di colui che e' subentrato essendo acclamato come l'uomo del cambiamento pone su quest'ultimo un pernicioso sospetto di gattopardismo.

Giacomo Faiella (Napoli, 1970), vive e lavora a Napoli

Inaugurazione: venerdi' 13 febbraio ore 18-21

Teatro Instabile
Vico Fico Purgatorio ad Arco, 38 - Napoli
Dal 13 febbraio 2009 al 15 marzo 2009 su appuntamento



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:19   -  forum administrator-  forum moderator
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Francesco Zacchi


Mostra personale

all'interno della rassegna a Ferrara non c'e' il mare

Francesco Zacchi sviluppa i primi approcci con l'arte al liceo dove, affrontando gli studi scientifici, trova nello studio architettonico e nello sviluppo del disegno prospettico, un particolare interesse che lo porterà nel tempo alla elaborazione di interni architettonici e ad analisi paesaggistiche con proporzioni quasi geometriche.

Successivamente, lasciato il liceo e l'esperienza del disegno tecnico, abbandona per qualche anno tale forma di espressione artistica per dedicarsi con piu' intensità al pianoforte ed allo studio del jazz e della musica blues. Sportivo, pieno di vitalità, trova poi qualche anno piu' tardi nella pittura, spostandosi dal genere che lo aveva avvicinato all'arte, la massima forma di espressione e di libertà. Oggi tutte queste forme di espressione artistica si ritrovano nelle tele e negli altri supporti che sono oggetto dei suoi dipinti, la forza della natura, che e' anche il titolo dell'ultima mostra, si esprime appieno nelle immagini che Zacchi vuole trasporre nei suoi quadri, veri concentrati di luce e vitalità.

Guardando i quadri di Francesco Zacchi le sensazioni nascono da dentro...l'indomabile ardore del mare in tempesta, il tenace orgoglio dell'uragano ed il possente fremito della terra stessa, scorrono nella linfa del filo d'erba che trafigge l'asfalto per raggiungere il sole.
Alberto Scoccianti

Contatti: Francesco Zacchi Via Ridolfi, 106 41100 Modena,
tel. 059 342432, cell. 331 9525230/331 9910243
zacchi.francesco@libero.it
http://www.zafart.com

Spazio Multimediale Galleria 9 Colonne/Spe/Il Resto del Carlino
Via Armari, 24 - Ferrara



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:23   -  forum administrator-  forum moderator
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Renato Mambor


In prestito dall'infinito

a cura di Achille Bonito Oliva

La suggestiva cornice di Castel Sant'Elmo ospita la grande antologica Renato Mambor. In prestito dall'infinito a cura di Achille Bonito Oliva, dal 14 febbraio al 31 marzo 2009.
In mostra settanta opere dagli anni Cinquanta a oggi tra cui diversi inediti molti dei quali creati per questa occasione.

Nucleo tematico dell'esposizione e' la relazione fra lo straordinario Diario degli Amici del 1967 e l'inedito Diario del 2007 a cui e' dedicata una sala. Il primo si compone di venti tavole che Mambor aveva fatto realizzare dagli amici artisti, tra cui Mattiacci, Boetti, Pascali, Lombardo, Tacchi, Ceroli, Mauri, Icaro, Marotta, con il fine di rappresentare gli elementi costitutivi del linguaggio della pittura: la forma, il colore, la materia, il movimento, il tempo. La serie rappresenta uno spaccato rilevante della cultura figurativa della fine degli anni Sessanta e propone una catalogazione delle modalità espressive degli artisti coinvolti nel progetto.
I pannelli del Diario del 2007 offrono una significativa sintesi della ricerca artistica degli ultimi anni e si concentrano sulla figura umana, rappresentata attraverso il ricalco, la sagoma o la mascherina, che riproducono il profilo dell'artista e che entrano in relazione per accostamento con tutti gli altri elementi pittorici.

Fin dai suoi esordi, alla fine degli anni Cinquanta, Renato Mambor usa una forma espressiva -asoggettiva- e impersonale che mira, secondo le parole dell'artista, a -togliere l'io dal quadro-, e supera cosi' il soggettivismo esasperato dell'Informale, ideando moduli ripetuti ma variati attraverso tecniche, tematiche e oggetti diversi. Questo filo conduttore percorre l'intero itinerario della mostra che presenta opere legate fra loro da una ricerca costante che ha fatto dei modi della percezione il suo oggetto, rintracciando la variabile di rottura all'interno di ritmi costanti.

Achille Bonito Oliva commenta: -attratto dalla moltiplicabilità anonima dell'immagine, Mambor arriva alle "campionature" di uomini "statistici", avendo ridotto la matrice delle figure a timbro, per poi giungere ad illustrazioni di azioni e verbi elementari (camminare, abbracciare, asciugarsi, chiudere la porta) con conseguente riappropriazione del loro significato, dove e' l'arte a produrre un rinnovato ed innocente apprendimento elementare, ma attraverso un'esibita neutralità esecutiva che discende dal rifiuto di considerare l'artista come un individuo privilegiato nella società-.

Renato Mambor, intervistato da Gianluca Ranzi, dichiara: -io dico che l'arte serve a pulire lo sguardo. I sensi sono offuscati dalle abitudini e tutto cio' che si fa e si pensa diventa immagine, stereotipo, filtro davanti agli occhi. L'arte insinua un cuneo in questo meccanismo spersonalizzante e ha il potere di ribaltarlo, in definitiva e' un piccolo sforzo per muovere il pensiero-.


La mostra
Il percorso espositivo crea una risonanza tra lo spazio del Castello e le opere in mostra. La sala d'ingresso, esagonale, e' scandita dagli Osservatori bianchi (legno dipinto, 1996), sagome uguali appoggiate ognuna in un angolo come a formare un cerchio che accoglie il visitatore al centro. Il largo corridoio successivo si apre in quattro ampie nicchie in cui sono collocate quattro sculture in legno dal titolo Portatori (legno dipinto, 2008): profili somiglianti all'autore accostati a recipienti in legno contenenti mattoni, scarpe, specchi e farina.

Una sala presenta Ombra immutabile, una sequenza di oggetti scultorei composti da una sagoma bianca e una sagoma nera accostata ma inclinata, come fosse la sua ombra.
In mostra si ammira inoltre la grande installazione Separe' (legno dipinto e materiali diversi, 2006-2007) composta da ventiquattro sculture-oggetto disposte a coppie: dodici elementi sono pannelli al centro dei quali la figura umana e' ritagliata e vuota, mentre gli altri dodici, tutti diversi, presentano materiali, volumi, colori e tecniche differenti. L'opera si compie nell'occhio dello spettatore, nelle relazioni che lo sguardo intesse tra le diverse parti.

Tra le opere esposte si evidenzia Sprint (tecnica mista, 2008): alcune biciclette destrutturate sono bloccate da tavole di legno e poste l'una accanto all'altra; un'unica bicicletta e' spostata piu' avanti e rompe la simmetria indicando una transizione di fase, un movimento, un'azione.
Achille Bonito Oliva a proposito dell'artista afferma: -in definitiva Mambor allarga la nozione di museo fuori dal suo luogo fisico e la dilata confermandone l'esistenza in ogni momento in cui l'uomo acquista il potenziamento della conoscenza-.

Accompagna la mostra un esaustivo catalogo edito da Christian Maretti Editore con testo critico di Achille Bonito Oliva e con un'intervista all'artista di Gianluca Ranzi.

Cenni biografici
Renato Mambor (Roma, 1936) esordisce nel 1959, a ventitre anni, assieme a Cesare Tacchi e Mario Schifano nell'ambito dei serrati accostamenti d'avanguardia proposti da Emilio Villa alla galleria "Appia Antica", tra la situazione romana (Schifano, Uncini, Lo Savio, Tacchi, Festa, Angeli), quella milanese (Manzoni, Castellani, Bonalumi), e quella francese (Klein e il critico Pierre Restany, impegnato nel sostegno del suo "Nouveau Realisme").
Seguono il riconoscimento nel 1960 dei "Premi di incoraggiamento" della Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma e le mostre collettive alla Galleria "La Tartaruga" di Plinio De Martiis (1963, 1964 e anni seguenti), che mettono a fuoco la riconoscibilità del gruppo Mambor, Tacchi, Lombardo.
Negli anni Sessanta diventa parte integrante della "Scuola di Piazza del Popolo", la risposta italiana, tra metafisica e futurismo, alla Pop Art americana.
Sagome e segnali stradali, ricalchi fotografici, timbri con omini, tele eseguite con rulli da tappezzeria, costituiscono la sua cifra di riduzione stilizzata delle icone della cultura massmediale.
L'interesse per il teatro, la performance e l'interattività lo porta a privilegiare ricerche d'ambiente, con dispositivi come "L'evidenziatore" (1967), strumento meccanico per agganciare oggetti e spostarli nel mondo dell'arte.
Nel 1975 fonda il gruppo Trousse per perseguire "un teatro fortemente visivo ma attento alle dinamiche psicodrammatiche".
Torna alla pittura negli anni Novanta sviluppando temi legati alla psicologia della percezione ("L'Osservatore", il "Decreatore"). Propone ampie narrazioni grafiche (Istituto nazionale per la Grafica, Roma 1998, Galleria Civica di Modena 1999). Ma realizza anche installazioni spettacolari, come i sei autobus svuotati, abitati ciascuno da un artista, per la mostra "Fermata d'autobus", Roma 1996.
Nella performance "Fasce di pensiero" (1998) ribadisce il senso generale del suo lavoro: "ritrovare dentro l'occhio lo sguardo che arriva alla coscienza".

Numerose le mostre personali e collettive in prestigiosi spazi pubblici fra cui si ricordano: X Quadriennale d'Arte Palazzo delle Esposizioni, Roma 1972; Castello di Rivoli, 1985; Palazzo delle Esposizioni, Roma 1993 (personale); Museo Pecci, Prato 1998; Scuderie Papali al Quirinale e Mercati di Traiano, 2000; Macro, Roma 2003;Triennale di Milano, 2004; Le Opere i Giorni, Certosa di San Lorenzo, Padula (SA) 2004; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma 2007 (personale); 52a Esposizione Internazionale d'Arte, Biennale di Venezia 2007.
Renato Mambor vive e lavora a Roma.

Catalogo edito da Christian Maretti Editore, con testo critico di Achille Bonito Oliva e intervista di Gianluca Ranzi a Renato Mambor

Immagine: Renato Mambor, Diario 2007, 2007, installazione composta da 11 trittici in legno dipinto e materiali diversi, 60x140 cm cad.

Informazioni
Art Time
Corso Palestro 48 A - 25122 Brescia Tel/Fax 030 2942464 info@arttime.org

Ufficio Stampa
Irma Bianchi Comunicazione
Via Arena, 16/1 - 20123 Milano Tel. +02.89404694 Fax 02.8356467 - info@irmabianchi.it

Inaugurazione venerdi' 13 febbraio 2009 h. 18

Castel Sant'Elmo
largo San Martino, 1 - Napoli
9 -18. Chiuso martedi'.
Ingresso - 3,00


Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:24   -  forum administrator-  forum moderator
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Due Mostre


Showroom - Herve' Ingrand

Molte volte consideriamo con sufficienza gli oggetti funzionali che ci circondano o quelli che acquistiamo per il semplice gusto decorativo. Questi oggetti in verità sono, anche se non soddisfano il nostro gusto, il risultato di una sedimentazione legata ai cambiamenti dello stile nel suo processo storico. Essi sono il risultato della creatività ed approccio con la materia e di linguaggio che il designer, l'artigiano o l'artista conferisce ad una particolare forma, sia che essa abbia funzione o che sia solo il prodotto di una ricerca estetica. Questo vale per quelli prodotti industrialmente e per quelli che hanno caratteristiche sperimentali di unicità o di piccola serie. Il fatto che un oggetto risulti piu' o meno importante di un altro va considerato alla luce della ricerca personale dell'autore e alla capacità di leggere in prospettiva, quindi prima di altri, oppure di trasmutare in estetica le necessità del contemporaneo attraverso la perizia e l'ingegno e l'aderenza della forma ai limiti della materia cha la costituisce. Questa mostra non vuole essere esaustiva sull'argomento o un compendio di oggetti storici degli ultimi cento anni , piu' volte considerato dagli specialisti del settore, ma piuttosto esprimere il senso ed il sentimento della nostra ricerca e l'affezione particolare per alcuni autori, sia che essi abbiano realizzato prodotti in serie o pezzi unici.

Guardandoli attentamente si scoprono aspetti, da non sottovalutare, tra cui l'importanza storica e l'evoluzione della forma dell'oggetto e le connessioni cosi' strette che questa aveva con quella dell'arte. Questo intreccio di informazione si affievolisce con il tempo e, a torto o a ragione, creerà un distacco tra la ricerca formale artistica e quella degli oggetti, cosi' proficua fino alle fine degli anni 60, e quindi la successiva scomparsa della perizia artigianale e la nascita in forme auliche e poco convincenti di prodotti definiti -artistici-. E' proprio in questo periodo che si sviluppa e si potenzia la figura del designer tanto da definirne il concetto e da rendere palese il significato di questa parola che oggi ben conosciamo. Sia da un punto di vista sperimentale che di ricerca sino al radical design, nella piccola o grande industria, i designer italiani impongono internazionalmente il proprio prodotto definendo -l'italian style- sino a celebrarlo in tante esposizioni internazionali come quella realizzata dal Moma di New York nel 1972 (Italy - The New Domestic Landscape). Va detto che questo era avvenuto già negli anni 50 ma relativo a piccole produzioni o a quelle definite artigianali, che avevano avuto un massiccia diffusione soprattutto in America, preparando il terreno per la definitiva consacrazione del made in Italy. Sono tanti e tali gli aspetti importanti che gli oggetti esprimono che non basterebbe rammentarli in poche righe: mobili, ceramiche, vetri, plastica, metalli ed altro non possono essere definiti da poche sentenze se non come espressioni di idee, dell'ingegno e del talento creativo di chi ha creduto con umiltà di lasciare una traccia del proprio tempo attraverso la trasformazione di un materiale che definisce la forma.
Umberto Raucci e Carlo Santamaria

Showroom e' una mostra che presenta esempi di arte applicata: ceramiche vetri e metalli di alcuni autori cosi' come mobili ed oggetti realizzati da designers e industrie italiane. Per poter dare spazio a parte della collezione la galleria presenterà dal 13 Febbraio sino al 24 luglio esposizioni a scadenza mensile. Per poter essere informati delle nuove esposizioni si prega di lasciare la propria e-mail.

.....................................

Herve' Ingrand
Dal 13 Febbraio al 18 Aprile 2009

-Bene, ci siamo, sono passato alla fase del risparmio energetico,
perfettamente in accordo con il regime ideologico che ci circonda,
anch'io non produco piu' cosi' tanto, almeno, il meno possibile.
Vi presento dunque la mia nuova esposizione intitolata: EIN, il promemoria-.
Herve' Ingrand

L'opera di Herve' Ingrand (Parigi, 1972) e' il risultato di un processo in continuo divenire, che, dal 1994, si e' sviluppato attorno alla rappresentazione del proprio Atelier, luogo fisico di creazione e ispirazione, ma, al tempo stesso, luogo mentale trasfigurato in opera d'arte. Attraverso una pittura dalla connotazione narrativa e installativa, l'artista francese ha documentato oggetti, avvenimenti ed azioni che negli anni hanno modificato i suoi studi-laboratorio. Un lavoro basato sulla cristallizzazione del ricordo, come una simbolica e periodica distruzione e ricostruzione. Per la sua terza personale nella Galleria Raucci/Santamaria, Herve' Ingrand ferma temporaneamente il flusso creativo, rieditando la sua opera precedente, proponendo nuove soluzioni formali tratte dalle orme del suo passato.

La Pense-Bête - il promemoria - richiama direttamente l'opera dell'artista belga Marcel Broodthaers che, nel 1964, ingesso' un pacco di cinquanta volumi rimasti invenduti del suo omonimo e criptico poema con l'intento di interdirne la lettura. L'invisibilità dell'opera d'arte, degradata ad oggetto, e' lo spunto che porta Ingrand ad esporre la rivisitazione di undici tele, primi esperimenti di riproduzione dell'Atelier, multipli di una realtà mai mostrata e che oggi non esiste piu'. Un impianto ciclico temporale, un promemoria, appunto, in cui la pittura cita e ritrasforma se stessa. L'hic et nunc legato a quei dipinti e' svilito, ponendo l'artista (e lo spettatore) di fronte ad un ideale punto di partenza. Un ironico simbolismo di echi e colori, enfatizzato dal ricorrere del numero 1 - principio di ogni inizio -, onomatopeicamente richiamato dal neologismo EIN ripetuto in modo seriale sulle tele. Una parola che ricorda inoltre il suono dell'esclamazione -Cosa?-, ma e' anche parte integrante del termine pEINture. Muovendosi sul terreno dei fraintendimenti e dei giochi di parole l'artista imbriglia la mostra in una fitta rete semantico-figurativa. Un Ingrand in parte inedito - nonostante le dichiarazioni di -risparmio energetico- - anche nella grande tela del 2003 -Complot Cabane- (290X350 cm) che completa l'esposizione: la compostezza formale caratteristica dell'artista cede il passo ad un tratto piu' graffiato e indefinito. Un quadro misterioso, in bilico tra astratto e figurativo, che si svincola dalla ricerca strettamente connessa all'Atelier, che per anni ha atteso la sua occasione espositiva.

Inaugurazione venerdi' 13 febbraio 2009 dalle 19 alle 21,30

Galleria Raucci/Santamaria
corso Amedeo di Savoia, 190 - Napoli
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:25   -  forum administrator-  forum moderator
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Papermade


Collettiva

Ci sono biblioteche piene di libri, edicole vestite di riviste e giornali, un diario segreto in ogni cassetto e poi fogli, post - it, appunti, dispense, schizzi, brochure, quaderni. Nell'era della tecnologia la vecchia carta non conosce cedimenti e rimane il supporto prediletto per veicolare identità, affidare pensieri, proteggere le menti come facevano poeti, studenti e i monaci taoisti dell'antica Cina, indossando cappelli di carta.

Questa la grande protagonista della nuova collettiva intitolata PAPERMADE alla galleria annarumma404: quattro giovani artisti espongono essays della loro ricerca artistica che fa della carta lo strumento di lavoro prediletto. Non una mostra sulla carta, dunque, ma un'esposizione che celebra la forza creativa di un materiale sempre caro agli artisti di ogni tempo.

Nadine Byrne (1985 - Svezia): collages di carta, disegni carichi di simboli, atmosfere inquiete come quelle di una fiaba noir per evocare mondi possibili e interrogarsi sulle disparate verità spirituali.

Jasper De Beijer (1973 - Olanda): volume, spessore e tridimensionalità di un materiale solitamente bidimensionale vengono messe in evidenza nell'opera del giovane olandese, che plasma la carta come se fosse un materiale da costruzione. Nascono cosi' piccole sculture, veri e propri modellini di città in scala, personaggi che recuperano i tratti grotteschi e caricaturali degli eroi dei fumetti . Il tutto viene poi fotografato dall'artista, realizzando opere che diventano frame di un thriller visionario e surreale.

Matteo Fato (1979 - Italia) recuperando l'idea orientale di scrittura che fa coincidere il processo di formazione concettuale dell'immagine con i mezzi adoperati per la sua oggettivazione -rendendo cosi' il di-segno trascrizione immediata di un concetto formulato nella mente-, l'artista realizza opere minimali, dalle linee sintetiche come un'intuizione, che trascendono la realtà dell'immagine diventando astrazioni.

Katie Orton (1978 - Scozia) la carta diventa il registro segreto per avere esperienza dell' uomo movendo dall' ombra dei suoi spazi, delle sue piccole ritualità quotidiane, piuttosto che dalla luce che pretende di essere. Occhiali, sigarette, pettini e divani conquistano, nei collages di interni domestici, l'attenzione dello spettatore popolando sempre il primo piano; diventano invece protagoniste indiscusse nelle sculture che somigliano a giganteschi e isolati pop - up.

Immagine: Jasper De Beijer, Devil drive's press, stampa fotografica, 2005, cm 50 x 75

Inaugurazione: Venerdi' 13 Febbraio 2009 ore 19

annarumma404
via Santa Brigida, 76 - Napoli
Apertura: lunedi'-venerdi' 16.00 - 19.30 su appuntamento
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:39   -  forum administrator-  forum moderator
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Anche il Museo d'Arte di Lugano celebra il centenario del Futurismo

LA DINAMO FUTURISTA.

inaugurazione sabato 14 febbraio | ore 17.00 | sala conferenze | museo d'arte | lugano (ch)


Proprio a febbraio del 2009 ricorre il centenario della fondazione del movimento futurista. Il contributo che il Museo d'Arte di Lugano intende dare alle celebrazioni di questo importante movimento è focalizzato su un omaggio a Umberto Boccioni, uno dei protagonisti del futurismo, che più di altri ha contribuito alla sua nascita e al suo sviluppo. Un piano del museo è dedicato alla produzione giovanile del futurista fiorentino Primo Conti, sodale di Boccioni.

Omaggio a Umberto Boccioni

Nell'ambito della mostra dedicata a Boccioni, che occupa il primo e il secondo piano del museo, sono per la prima volta messi in dialogo due importanti nuclei dell'artista: le opere su carta di proprietà dello Stato italiano conservate alla Galleria Nazionale di Cosenza in Calabria, regione nativa di Boccioni, e le opere prefuturiste presenti nella Collezione della Città di Lugano.
Quest'ultima raccoglie ventuno opere realizzate dall'artista tra il 1903 e il 1909 provenienti dalla raccolta d'arte dello stampatore Gabriele Chiattone donata alla Città di Lugano nel 1961. Un numero importante di queste opere è stato presentato in occasione della mostra Boccioni prefuturista tenutasi al Museo Nazionale di Reggio Calabria nel 1983 mentre il nucleo nella sua totalità alla mostra Opere d'arte della Città di Lugano. Donazione Chiattone presso il Museo Civico di Belle Arti di Lugano nel 2006-2007.
La Galleria Nazionale di Cosenza conserva una serie di opere su carta già appartenute ad una delle più prestigiose collezioni americane, quella di Lydia e Harry Winston, successivamente acquistate da Carlo F. Bilotti e infine confluite nella collezione della Galleria Nazionale di Cosenza nel 1996. L'insieme è costituito da sessanta fogli con ottantacinque disegni di periodi diversi, relativi al periodo della formazione, all'esperienza prefuturista e con alcuni significativi fogli del periodo futurista. Il fondo è stato studiato e presentato al pubblico in occasione della mostra Umberto Boccioni. Una raccolta di disegni e incisioni presso il Museo d'Arte dell'Otto e Novecento di Rende nel 2008.
L'impostazione dell'esposizione ha una valenza innanzitutto filologica, di messa in dialogo dei due nuclei boccioniani a cui saranno integrati una serie di complementi provenienti da altre collezioni pubbliche e private svizzere e italiane pertinenti alle opere presenti nell'istituzione ticinese e in quella cosentina.
Di particolare interesse sono gli accostamenti inediti in mostra di alcuni studi preparatori con le relative esecuzioni ad olio come nel caso ad esempio di Contadini al lavoro e Campagna lombarda.
L'obiettivo, oltre a proporre un percorso attraverso l'opera di Boccioni dai primi anni del Novecento fino alle prove del 1915 - ovvero dal divisionismo di impronta naturalistica, attraverso il simbolismo e il futurismo, fino alle ultime prove di impostazione cézanniana - è quello di valorizzare le opere delle due collezioni pubbliche mediante l'accostamento di olii, disegni e grafiche evidenziando alcune procedure creative e illustrandone le tappe più significative.
Alla presentazione della mostra al Museo d'Arte di Lugano farà seguito una tappa della stessa in Calabria.
L'esposizione ideata da Bruno Corà, a cura di Tonino Sicoli e Cristina Sonderegger, sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributi critici dei curatori, di Maurizio Calvesi e l'illustrazione a colori di tutte le opere in mostra.

Primo Conti
Disegni per Harriet Quien, "La donna che venne dal mare" 1912-1925


La mostra di Primo Conti, a cura di Daniela Palazzoli, occuperà il terzo piano del museo. Nell'anno in cui si celebrano i primi cento anni del Movimento Futurista Italiano, pubblicizzato ufficialmente da Filippo Tommaso Marinetti sul quotidiano "Le Figaro" di Parigi il 20 Febbraio 1909, la mostra ripercorrere in modo sintetico e qualitativamente alto gli esordi di Primo Conti (1900-1988), dai primi disegni di timbro espressionista alla sua ormai celebre fase futurista, fino ad un breve periodo di ispirazione metafisica che si conclude intorno al 1925 con il ritorno ad una costruzione più classica dell'opera d'arte.
Questo è reso possibile dalla selezione di un nucleo di una sessantina di disegni facenti parte della raccolta di un suo grande amore giovanile, la Signora Harriet Quien, che egli conobbe nei primi anni Venti sulla spiaggia di Antignano dove era solito passare le vacanze, come si racconta in un capitolo delle sue memorie intitolato La donna che venne dal mare.
La convergenza dell'aspetto artistico con quello privato consente anche di sfatare una delle leggende che circondano la figura giovanile di questo enfant prodige dell'arte d'avanguardia, che comincia a disegnare e dipingere in età precocissima, con un'urgenza ed una serietà che lo portano ad ignorare i trastulli infantili e dell'adolescenza. Così sintetizza in modo lapidario questa condivisa impressione lo scrittore e suo amico Giovanni Papini: "Primo Conti di Firenze, nato col secolo, fu pittore prima ancora d'essere uomo".
Disegnatore fecondo, Primo Conti usava la matita come strumento di grande immediatezza utile per fissare impressioni, dettagli e concetti base dei fatti e personaggi reali che incontrava quotidianamente, da rielaborare eventualmente in seguito. In questo percorso di scoperta e messa a punto dei suoi stili attraverso le quattro fasi iniziali della sua attività conferma la sua fama di "cartina di tornasole di tutte le avanguardie" (Vanni Scheiwiller).
Lo scavo compiuto da Daniela Palazzoli per ricostruire la personalità e la vita di Harriet Quien (1900- 1981) - che, per esempio, pretendeva di essere chiamata 'Harry' perché "non è il sesso a definire la personalità delle persone" - ci mostra una donna straordinaria, poliglotta e cosmopolita, in anticipo sui tempi, e dotata di capacità di valutazione e di movimento a 360 gradi, che oggi possiamo definire da globalizzazione avanzata. Conti dimostra, nei suoi scritti e nei documenti conservati presso la Fondazione Primo Conti di Fiesole, di rendersi conto della eccezionalità della sua Musa; il che è una delle ragioni del suo amore per lei. In questo incontro fra due coetanei, nati entrambi col secolo, si realizza quella aspirazione di continuità fra arte e vita che Primo Conti aveva scoperto quando, appena quattordicenne, aveva contribuito ad allestire la mostra di Umberto Boccioni a Firenze e, ancora prima di conoscerlo e condurlo a visitare su sua richiesta le sculture dei Prigioni di Michelangelo, aveva provveduto a restaurare uno dei suoi gessi da esporre in mostra. Primo Conti scoprì in quell'occasione che Umberto Boccioni amava usare materiali deperibili perché: "l'opera d'arte per essere viva deve aver la stessa sorte dell'uomo e subire, come l'uomo, la malattia e la morte". Incluso anche l'amore: come prevede la coerenza fra arte e vita.



La dinamo futurista.
Omaggio a Umberto Boccioni
Primo Conti - Disegni per Harriet Quien, "La donna che venne dal mare", 1912-1925
Dal 15 febbraio al 19 aprile 2009
Museo d'Arte - Riva Caccia 5, CH - 6900 Lugano
Tel: +41 (0)58 866 7214 - Fax: +41 (0)58 866 7497
info.mda@lugano.ch;www.mda.lugano.ch
Da martedì a domenica 10-18 (orario continuato); lunedì chiuso (tranne il 13 aprile)
Intero Fr. 12 / € 8 - Ridotto, AVS e over 65 anni,gruppi e studenti 17-25 anni Fr. 8 / € 5 - Ragazzi fino a 16 anni Fr. 0 / € 0
RAILAWAY BIGLIETTO COMBINATO(TRENO ED ENTRATA) Biglietto combinato con una riduzione del 20% sul viaggio in treno e sull'entrata ottenibile alla propria stazione di partenza oppure telefonando al Rail Service 0900 300 300 (CHF 1.19/min.)
VISITE GUIDATE E PROPOSTE DIDATTICHE PER GRUPPI E SCUOLE:
Visita guidata/Atelier in italiano Fr. 150 / € 100
Visita guidata in lingua(francese, tedesco e inglese) Fr. 200 / € 133
Le attività didattiche per le scuole del Cantone Ticino sono gratuite
VISITE GUIDATE PER I SINGOLI VISITATORI LA DOMENICA NELLE SEGUENTI DATE:
1 MARZO, 15 MARZO, 29 MARZO, 5 APRILE, 19 APRILE ORE 15.00
Ingresso e visita guidata Per adulti Fr. 17 / € 11 Ridotto AVS e over 65 anni, gruppi e studenti 17-25 anni Fr. 13 / € 9 Ragazzi fino a 16 anni Fr. 5 / € 3
Durata della visita circa 1 ora
Iscrizioni entro le ore 12.00 del venerdì precedente la visita guidata
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Tel. +41 (0)58 866 7214 - info.mda@lugano.ch
CONFERENZA STAMPA: venerdì 13.02.2009, ore 11.30, Sala conferenze, Museo d'Arte
OMAGGIO A UMBERTO BOCCIONI
CURATORI: Cristina Sonderegger, Conservatrice del Museo d'Arte di Lugano, Tonino Sicoli, Direttore del Museo d'Arte dell'Otto e Novecento di Rende
PROGETTO DELLA MOSTRA: Bruno Corà
PRIMO CONTI - DISEGNI PER HARRIET QUIEN, "LA DONNA CHE VENNE DAL MARE", 1912-1925
CURATORI: Daniela Palazzoli PROGETTO DELLA MOSTRA: Daniela Palazzoli UFFICIO STAMPA: Sabina Bardelle, Attività Culturali - Servizio informazione comunicazione e PR Città di Lugano
tel. +41 (0)58 866 70 90 - fax. +41 (0)58 866 71 03; sbardelle@lugano.ch
PARTNER DEL MUSEO D'ARTE DI LUGANO: Credit Suisse
CON IL SOSTEGNO DI: Casinò Lugano; Ginsana; Repubblica e Cantone Ticino

catalogo: Silvana Editoriale (www.silvanaeditoriale.it)




Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:42   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - ven 13 febbraio 2009
Elisabetta Cristallini - L’arte fuori dal museo. Saggi e interviste


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PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - PALAZZO ROCCELLA
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Via Dei Mille 60 (80121)
+39 0817958605 , +39 0817958608 (fax)
info@palazzoartinapoli.net
www.palazzoartinapoli.net
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Eventi in corso nei dintorni

Un avvincente percorso che si snoda tra le pieghe del vasto fenomeno dell’arte pubblica attraverso la voce di protagonisti dell’arte contemporanea: artisti, critici, curatori, direttori di musei e di accademie straniere, professori universitari e giovani ricercatori, esperti del settore.
biglietti: free admittance
vernissage: 13 febbraio 2009. ore 18,30
editore: GANGEMI
curatori: Elisabetta Cristallini
note: Piano Primo
genere: presentazione



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:49   -  forum administrator-  forum moderator
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Avellino - dal 14 al 15 febbraio 2009
Mostra della Camelia 2009

EX CARCERE BORBONICO
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Piazza D'Armi (83100)
+39 0825782171
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Eventi in corso nei dintorni

La V edizione della “Mostra della Camelia”, appuntamento di rilievo per quanti amano la natura e il verde.
orario: dalle ore 10.00 alle ore 20.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 14 febbraio 2009. ore 18
genere: architettura, altro
email: stampa.ambientesa@arti.beniculturali.it
web: www.beniculturali.it
 



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:50   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 13 febbraio al 13 marzo 2009
La stella di David


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LIBRERIA GUIDA PORTALBA
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Via Port'Alba 20/23 (80134)
+39 081446377 , +39 081451883 (fax)
libri@guida.it
www.guida.it
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Eventi in corso nei dintorni

Rassegna d'arte
vernissage: 13 febbraio 2009. ore 18
curatori: Enzo Ruju
autori: Roberto Ferrante, Danise Fortunato, Franco Lista, Paolo Maj, Enzo Ruju, Nino Ruju, Giusi Viscardi, Stefano Wuolfrer
genere: arte contemporanea, collettiva


Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:51   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 14 febbraio al 14 aprile 2009
Albert Oehlen

Albert Oehlen, Mujer, 2008
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MUSEO DI CAPODIMONTE
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Via Di Miano 2 (80131)
+39 0817499111 , +39 0812294498 (fax)
artina@arti.beniculturali.it
www.museo-capodimonte.it
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Eventi in corso nei dintorni

Per la prima volta in un museo italiano, verrà inaugurata al Museo di Capodimonte, la mostra di Albert Oehlen. L’artista presenta un insieme di nuovi lavori che registrano l’ultimo risultato della sua ricerca seguendo la sua costante interrogazione del metodo e del significato stesso della pittura .
orario: ore 14 – 19,30, chiuso mercoledì; domenica 8,30 – 19,30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: Ingresso, mostra e museo: € 7,50
vernissage: 14 febbraio 2009. ore 11,30. Ingresso libero
catalogo: con testo di Achille Bonito Oliva
editore: ARTE'M
autori: Albert Oehlen
patrocini: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli; Comune di Napoli
telefono evento: +39 0817499159
note: Anteprima stampa sabato 14 febbraio ore 10,30. Progetto e realizzazione: Galleria Alfonso Artiaco, Napoli
genere: arte contemporanea, personale
email: info@alfonsoartiaco.com
web: www.alfonsoartiaco.com



Messaggio di Gino il venerdì 13 febbraio 2009 alle 09:53   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 14 al 28 febbraio 2009
Asian collection


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IL RAMO D'ORO
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Via Adolfo Omodeo 124 (80128)
+390815792526
fyesbm@tin.it
galleries.absolutearts.com/galleries/ilramodoro
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Eventi in corso nei dintorni

Contagiati dalla cultura globale , i dieci artisti raccolti in questa collettiva, a dispetto delle differenze d'eta', nazionalita' e mezzi espressivi usati , si preoccupano tutti dei cambiamenti politici, culturali e sociali che la globalizzazione porta con se'.
orario: tutti i giorni tranne il giovedì e festivi dalle 16 alle 20
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 14 febbraio 2009. col seminario di Enzo Nini: “La musica si vende ma non si sente”.
autori: Yeoh Jin Leng, Yeoh Kean Thai, Antonius Kho, Setyo Mardiyantoro, Hiroshi Matsumoto, Shin-Hye Park, Sangeeta Singh, Wang Tiewei, Liu Wei, Liu Yang
patrocini: Consolato di Indonesia a Napoli
genere: arte contemporanea, collettiva



Messaggio di Gino il sabato 14 febbraio 2009 alle 09:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Albert Oehlen


Personale

a cura di Achille Bonito Oliva

Per la prima volta in un museo italiano, verrà inaugurata al Museo di Capodimonte, la mostra di Albert Oehlen.

L'artista presenta un insieme di nuovi lavori che registrano l'ultimo risultato della sua ricerca seguendo la sua costante interrogazione del metodo e del significato stesso della pittura .

-Albert Oehlen ha sviluppato un intervento sul linguaggio dell'arte per portarlo fuori dal suo bisogno semantico. Egli ha sempre inteso costruire con il disegno, il colore, la forma bidimensionale o plastica uno spazio di osservazione e di ascolto senza rimandi, con un'eco interna capace di definire l'autonomia della creazione intesa come gesto combinatorio e paradossalmente tautologico.- (A. Bonito Oliva)

La voglia di -emozioni-, intese come -effetti- dell'arte sulle nostre anime e, nello stesso tempo, la voglia di recuperare la Pop Art, portano Oehlen a sperimentarsi con elementi quali il colore, la chiarezza e vivacità. Negli ultimi lavori, infatti, l'artista tedesco posiziona poster pubblicitari sulle tele e su entrambi agisce con pittura ad olio. Il risultato e' un quadro astratto che ha un'innata irritabilità causata dalle pubblicità -intruse-. Affascinato proprio da quest'ultime sempre piu' -sofisticate-, Oehlen le introduce nei suoi lavori per mostrare insieme piu' motivi senza dover introdurre un contesto specifico, una dichiarazione di contenuto. Il concetto, invece alla base e' proprio quello della bellezza, di una ricerca diversa di approccio e metodo, proprio come per l'Astrattismo, dove gli elementi del dipinto non sono connessi tra loro ma divengono pura forma. Ognuno di essi puo' avere un significato e suscitare -effetti- o emozioni diverse ma separate dal contesto nel quale e' racchiuso.

-Il risultato e' una mappa che manifesta una geografia di aperti percorsi, senza centro e periferia, con un movimento per lo sguardo senza punti di sosta, ma portato e stimolato piuttosto verso slittamenti progressivi e riconvertibili. Se la bellezza e' una moneta della natura che bisogna far circolare, come diceva Rilke, e se l'arte e' produzione di bellezza, allora Oehlen rafforza tale possibilità mediante la produzione di immagini che adottano il supporto del manifesto, emblema mercificato per eccellenza, per fondare un corto circuito con il proprio sistema di segni, attraverso il quale evidenziare, addensare, condensare e cancellare.- (A. Bonito Oliva)

Albert Oehlen, nato a Krefeld nel 1954, vive e lavora tra la Spagna e la Svizzera. Le esibizioni in musei includono: Whitechapel Art Gallery, London (2006); Arnolfini, Bristol (2006); Kunsthaus Graz (2006); MOCA Miami (2005); Secession, Vienna (2004); Muse'e Cantonal de Lausanne (2004); Muse'e d'Art Moderne et Contemporain, Strasbourg (2002); Kestner-Gesellschaft, Hanover (2001); Kunsthalle Basel (1997) and IVAM Valencia (1996).

Organizzazione Galleria Alfonso Artiaco http://www.alfonsoartiaco.com

Inaugurazione 14 febbraio 2009 ore 11,30

Museo di Capodimonte
via di Miano, 2 - Napoli
Orario: ore 14 - 19,30, chiuso mercoledi'; domenica 8,30 - 19,30
Ingresso, mostra e museo: - 7,50



Messaggio di Gino il sabato 14 febbraio 2009 alle 10:03   -  forum administrator-  forum moderator
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Alessia Cocca


E_Spiato

Si inaugura sabato 14 febbraio 2009 alle ore 19.00, e resta allestita fino a giovedi' 5 marzo, una mostra di Alessia Cocca, a cura di Geoffrey Di Giacomo, intitolata E_Spiato.

-Cogliere a pretesto la forma e le dimensioni specifiche della galleria per esaltare la densità delle suggestioni evocate dalle opere. È quanto fa Alessia Cocca con l'installazione E_Spiato: tre lightbox, collocati agli angoli della sala espositiva principale, correggono l'aspetto neutro dello spazio verso apparenze allo stesso tempo severe e stranianti. Elementi simbolici accuratamente dislocati, assieme a uno studiato sottofondo sonoro, accompagnano chi osserva verso una chiara lettura delle immagini: l'espiazione spiata. Il fragile, intimissimo atto dello scontare una colpa scrutato dall'occhio indagatore dell'artista. Nel seguire Alessia sulle orme di questa curiosità rivelatrice diventiamo come suoi complici, e accettiamo tacitamente la conseguenza mortificante dell'aver osato spiare: quella di ritrovarci, a nostra volta, morbosamente osservati.- (Carlo Gallerati)

-L'uomo alienato, irrigidito di fronte al dolore, portatore di una sofferenza interiore o di una paura restrittiva, assume su di se' una presa di coscienza rivisitata, si scuote e si autoanalizza. È messo cosi' in condizione di guardarsi dentro, di attingere a delle reazioni inaspettate e istintive, di relazionarsi con il mondo in modo diverso e ragionato: una sofferenza immette nuove capacità e senso di -percezione-. Cosi' Alessia Cocca presenta la sua inedita produzione artistica intitolata E_Spiato, con l'intenzione di riattivare e sensibilizzare la coscienza dinanzi al dolore, di comunicarne la trama con riflessioni e coinvolgimenti mentali ed emotivi. L'installazione presentata nella Galleria Gallerati fuoriesce dalla classica visione fotografica e investe una mise-en-scene accattivante e dissacratoria, conseguimento segnico del martirio e della punizione. Cocca pensa allo spazio come momento da vivere, come stato da attraversare per poi riuscirne catturati e avvolti da un profondo senso di disagio.

La situazione proposta e' drammatica: il tema centrale della rinuncia e della perdita diventa metafora di un messaggio carico di dolore tipico dell'infanzia - e la ricordiamo nella serie Primo dentino, visibile nella seconda sala della galleria, retrospettiva specchiante dell'autrice narratrice nella sua formazione artistica - e' l'esibizione di un meta-linguaggio concettualmente irraggiungibile. Una figura infantile, posizionata negli angoli della stanza espositiva, che tiene abbracciate le ginocchia su cui appoggia il mento, diventa l'emblema del castigo, dell'oppressione, del comando, nonche' della voce dell'autorità. Alessia Cocca pratica un distacco formale ed estetico rispetto alla serie Primo dentino, risulta maturata e decisa nella sua elaborazione e interpretazione del concetto, con un'evidente evoluzione della figura infantile, soprattutto nella rappresentazione del soggetto stesso, costruito su parametri realistici, senza le tracce del montaggio fotografico impiegato in passato. La memoria di un atto punitivo, oppressivo, il dolore a seguito di una -perdita- intesa come distacco o separazione e riflesso di disagi psicologici, e' un modo di rapportarsi a una realtà sconosciuta, di sentire o percepire zone inesplorate in cui si stabiliscono relazioni e sistemi ancora da toccare. Nella sala espositiva semibuia e sonora, trasformata in stanza o camera della punizione e del sacrificio, e' ora possibile abbandonarsi, anche per un solo e fugace istante, ai nostri limiti e alle rinunce a cui siamo sottoposti ogni giorno. Il messaggio di Cocca e' poeticamente rivelatore: prendiamo coscienza della nostra dignità.- (Geoffrey Di Giacomo)

Alessia Cocca e' nata a Benevento nel 1982. Si e' laureata all'Accademia di Napoli, specializzandosi in -Restauro e conservazione delle opere d'arte moderne e contemporanee' con una tesi su -Arte e/e' Fotografia: storia del rapporto tra Fotografia e Arte dalla fine dell' -800 a oggi-. Le tematiche ricorrenti della sua ricerca artistica sono quelle del ricordo e della memoria, svolte perlopiu' attraverso la creazione fotografica di soggetti umani fantastici sospesi nello spazio e nel tempo. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, come il Premio Pagine Bianche d'Autore nel 2004, il Premio Saturarte nel 2006, il Premio Celeste nel 2007. Sue opere sono state esposte in decine di mostre personali e collettive, in gallerie o musei sia in Italia che all'estero. Attualmente vive e lavora a Berlino.

Inaugurazione: sabato 14 febbraio 2009, ore 19.00-22.00

Galleria Gallerati
Via Apuania, 55 - Roma
Orario: dal lunedi' al venerdi': ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 14 febbraio 2009 alle 10:06   -  forum administrator-  forum moderator
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Philippe Mohlitz


Incisioni

Si inaugura sabato 14 febbraio 2009 a Brescia, presso la Galleria dell'Incisione, una personale di Philippe Mohlitz.
Saranno esposti quaranta bulini scelti nella vasta produzione grafica dell'artista. Figura di riferimento della nuova generazione di incisori francesi, Philippe Mohlitz e' nato nel 1941 a Bordeaux, dove vive e lavora.

La sua straordinaria tecnica calcografica si esprime in immagini visionarie e fantastiche ricche di particolari (i suoi riferimenti iconografici sono Dürer, Bresdin e Redon) e il suo lavoro e' conosciuto in Europa, Stati Uniti e Giappone.

Vincitore del premo Sciascia nel 2000 ha avuto la sua prima personale italiana alla Galleria Falteri di Firenze nel 2003.
Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, come la New York Public Library, il Brooklyn Museum, il Philadelphia Museum of Art e la Bibliothe'que Nationale di Parigi.

Galleria dell'Incisione
Via Bezzecca, 4 - Brescia
Orario: 17 - 20, chiuso lunedi'
Ingresso libero



Messaggio di Gino il lunedì 16 febbraio 2009 alle 09:49   -  forum administrator-  forum moderator
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Luigi Franzese


Di materia in materia

a cura di Antonella Nigro

Dal 15 Febbraio al 15 marzo 2009 avrà luogo presso le prestigiose sale del Museo Gracco in via Diomede n. 8 a Pompei la personale di pittura Di materia in materia di Luigi Franzese a cura di Antonella Nigro.

L'inaugurazione e' fissata per domenica 15 febbraio 2009 alle ore 19,00. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedi', dalle 10.00 alle 13.00. L'evento presenterà trenta opere, scelte all'interno dell'ultima produzione dell'artista, che propone come punto di riferimento la Natura e con essa la Materia. E' attraverso gli elementi della natura e piu' propriamente della materia ancestrale, che Franzese costruisce e utilizza forma, linea e colore. Il Vesuvio, accompagnato dalla ginestra, diviene protagonista assoluto e poeticamente contraddittorio delle tele figurative di Franzese.

A disputa le sue seducenti inconciliabilità: il Vesuvio e' la Natura, potente e imperscrutabile signore che uccide e padre amoroso che veglia, temuto e amato, morte e vita; il Vesuvio e' Materia, e' pietra originaria, primitiva, misteriosa, ma anche giovane fiamma nuda, lava brillante. La pittura di Franzese e' dunque un lungo viaggio all'interno dell'anima del Vesuvio, dei suoi dedali oscuri, delle sue simbologie, senza perdere di vista il cielo che, con esso e' inscindibile, quando i lapilli se ne impossessano gareggiando con le stelle. Il Vesuvio e', dunque, una sintesi articolata, una metafora composita delle concezioni dell'artista: e' Natura, e' Materia mutevole ed eterna e la tela lo ospita in molteplici interpretazioni.

Il rapporto diretto con questi dettami e' il gesto: l'artista, ponendo sulla tela un piccolo reperto vulcanico circondato di colore, colloca il cuore, cosi' egli oltrepassa il confine e s'impossessa del tutto, infondendo l'essenza e il significato ultimo al dipinto. Anche il colore delle raffigurazioni di Luigi Franzese, deriva dalle rarità delle pietre preziose della natura: e' polvere di rubino che travalica nei purpurei gentili del corallo, gocce di elegante zaffiro e delicato acquamarina uniti alle profondità del lapislazzuli, aerei respiri trascesi nell'ametista, sabbie di topazio confuse al turbinio dell'oro ambrato, schegge di giada digradanti nello smeraldo, albe nascenti d'agata, fondi onice striati d'anime diamantine e fluttuanti. Il dipinto come opale specchiante dell'universo naturale, lirico riflesso dei preziosi cromatismi dell'infinito.

Inaugurazione domenica 15 febbraio 2009 alle ore 19

Museo Gracco
Via Diomede, 8 Pompei - NA
Orario di visita: 10-13 dal martedi' alla domenica. Lunedi' chiuso
ingresso libero



Messaggio di Gino il lunedì 16 febbraio 2009 alle 10:17   -  forum administrator-  forum moderator
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Ministero dell'Università e della Ricerca

ACCADEMIA DI BELLE ARTI

NAPOLI

 

Giovedì 19 febbraio 2009 - ore 17.30

Riapertura della storica Biblioteca dell'Accademia di Belle Arti

 

 

che nell'occasione sarà intitolata ad Anna Caputi

e

presentazione dell'evento

"Dona un tuo libro all'Accademia di Belle Arti"

 

Giovedì 19 febbraio 2009. (ore 17.30), nel Teatro dell'Accademia di Belle Arti di Napoli (via V. Bellini 36), il presidente Sergio Sciarelli e il direttore Giovanna Cassese inaugurano la Biblioteca "Anna Caputi" e presentano l'iniziativa "Dona un tuo libro all'Accademia di Belle Arti".

 

La S.V. è invitata

 

Interamente riordinato e catalogato in SBN secondo le indicazioni del Polo della Biblioteca Nazionale di Napoli, il patrimonio bibliotecario dell'Accademia conosce nuova visibilità e nuovo impulso grazie anche ai molti volumi giunti in dono da case editrici napoletane, gallerie e privati su richiesta del direttore che – per la riapertura - rinnova l'invito a tutti gli ospiti, in particolar modo gli artisti, gli storici dell'arte e dello spettacolo, i fotografi, i galleristi, i collezionisti, gli intellettuali i musei, le gallerie, le case editrici, a sostenere la biblioteca con l'iniziativa "Dona un tuo libro all'Accademia di Belle Arti" e a donare essi stessi un libro, un catalogo, una testimonianza della loro attività per far sì che il patrimonio librario specialistico della biblioteca – nell'occasione intitolata ad Anna Caputi - possa diventare sempre più cospicuo e proporsi come centro di documentazione delle arti contemporanee specialmente napoletane.

 

 

Intervengono:

  • Diego Guida, assessore alla Biblioteche del Comune di Napoli
  • Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli
  • Loredana Conti, Soprintendente di Beni librari della Regione Campania
  • Gabriella Spizzuoco, curatore delle Biblioteca "Anna Caputi"
  • Modera Giulio Baffi, docente di Regia dell'Accademia di Belle Arti di Napoli

 

Per l'ufficio stampa, Paola de Ciuceis (348.2602421, paoladeciuceis@gmail.com)



Messaggio di Gino il martedì 17 febbraio 2009 alle 09:00   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il martedì 17 febbraio 2009 alle 09:06   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 6.III.2009
Susanne Neumann
Napoli, Area24

Corpi nitidi che documentano un road-movie alpino in solitaria. Una traiettoria rivolta all’esterno. Per assemblare un brillante “paesaggismo multimediale” sull’asse Italia-Germania...


pubblicato lunedì 16 febbraio 2009

Dreaming within a dream. Il titolo di un video e forse anche un motto per il road-movie in solitaria della giovane Susanne Neumann (Waldsassen, 1975; vive a Berlino, Waldsassen e in Italia). Andate e ritorni frenetici in autostrada sull’asse pacifico Italia-Germania. Almeno il motore della sua vecchia berlina panna targata Volkswagen non l’hai mai tradita, né a Firenze dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti, e neppure nella natia Baviera.
Réthorique oblige che un viaggio solitario sia sempre mezzo e strumento di un percoso personale, introspettivo. Si segnala che il visitatore questa volta è fuori strada: Thelma e Louise non avrebbero mai fatto una sosta per contemplare i cactus californiani. Il road-movie dell’artista tedesca si rivolge all’esterno, alla natura contemplata da un finestrino, ai benzinai che rabboccano il carburante durante le soste, alla maestosa zona franca delle Alpi che separa i Paesi europei.
Nel lavoro di Neumann la documentazione coincide con l’opera. Fotografie scattate con macchine usa-e-getta, riprese amatoriali dal cruscotto, tele di piccolo formato dove gli individui nell’atto di guardare voltano la spalle al pubblico. Un “paesaggismo multimediale” che sfrutta anche la tecnica del collage su fotografia, questa volta con risultati ironici: un lutto davanti a un’urna cineraria si consuma sullo sfondo di un monte innevato, oppure la testa di un camoscio che gioca a nascondino dietro una roccia.
Susanne Neumann - Monte Rosa (particolare) - 2008 - 36 acrilici su tela - cm 30x30 ognuno
L’esecuzione pittorica della serie Alpenglühen (2007-08) è volutamente sommaria nei dettagli, ma nitida nella rappresentazione dei corpi, rivolti verso le gole alpine, oppure colti frontalmente, come nei numerosi autoritratti in compagnia della sua scassata berlina.
Nel 2003 c’era anche Neumann a Seggiano per una collettiva voluta da Daniel Spoerri nella sua “villa d’artista” corredata da una ricca documentazione “usa-e-getta”. Forse la sua vis documentativa è partita da lì, per arrivare questa volta a Napoli, dove la bavarese ha messo e disposizione dei visitatori cartoline posticce del golfo di Napoli insieme a una confezione di cioccolatini svizzeri alla Felix Gonzalez-Torres personalizzata con i suoi scatti.
Susanne Neumann - Cars. Viaggio Berlino-Napoli (particolare) - 2008 - 18 acrilici su tela e foto contachilometri - cm 30x30 e 22x14
Uno scambio culturale che suona come un invito empatico a documentarsi sull’Altro, anche quando si procede sull’asfalto.

articoli correlati
Neumann al Pecci

giuseppe sedia
mostra visitata il 6 febbraio 2009


dal 24 gennaio al 6 marzo 2009
Susanne Neumann - Berlinapoli. Un viaggio
a cura di Andrea Della Rossa
Area24 Art Gallery
Via Ferrara 4 (zona Stazione Centrale) - 80143 Napoli
Orario: da martedì a venerdì ore 17.30-20
Ingresso libero
Testo critico di Giacomo Zaza
Info: tel. +39 0810781060; area24@adrart.it; www.adrart.it


[exibart]


Messaggio di Gino il martedì 17 febbraio 2009 alle 10:07   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 17 al 27 febbraio 2009
FreeArs

BIBLIOTECA COMUNALE BENEDETTO CROCE
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Via Francesco De Mura 2 Bis (80129)
Vomero
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Eventi in corso nei dintorni

mostra di arti visive, musica e letteratura
orario: dalle ore 9 alle 19
(escluso sabato e domenica).
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 17 febbraio 2009. ore 16,30
autori: Loredana Aloise, Francesca Arduino, Luisa Caccavalle, Simona Carli, Emma Crimi, Giovanna D'Amico, Mina Di Nardo, Daniela Doria, Antonio Esposito Maiello, Simona Falanga, Annalisa Gagliotta, Maria Lippiello, Luciano Marini, Gianluca Pepe, Alessandro Pezzella, Giovanna Punzo, Rachele Quaranta, Raffaele Ventola
patrocini: Municipalità Vomero-Arenella, Anpi di Napoli e Università Europea della cultura per la terza età
genere: arte contemporanea, collettiva


Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:13   -  forum administrator-  forum moderator
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Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani al Mar di Ravenna

L'ARTISTA VIAGGIATORE

dal 22 febbraio 2009 | a cura di claudio spadoni, tulliola sparagni | mar - museo d'arte della città di Ravenna


Il progetto di mostra dedicato a L'artista viaggiatore, curato da Claudio Spadoni e Tulliola Sparagni e promosso dal Comune di Ravenna, dall'Assessorato alla Cultura e dal Museo d'Arte della città, con il generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, in programma nelle sale del Mar dal 22 febbraio al 21 giugno 2009, intende presentare i percorsi di alcuni dei più significativi artisti che, affascinati dal mito dell'esotico, hanno viaggiato e vissuto fuori dall'Europa.
C'è chi s'entusiasma per le sere tunisine di "una bellezza indescrivibile" (P. Klee), e chi ricordando il mare polinesiano sospira per i "grigi verde giada" delle lagune, per le "eleganti palme" e le "bande di pesci blu, gialli, zebrati di nero" (H. Matisse), trasformando poi lo snorkeling in una fonte d'immagini, e c'è anche chi deprecando il colonialismo, rievoca gli sguardi ostili come di "pantere o leopardi" (E. Nolde) degli indigeni che il bianco l'avrebbero tranquillamente ucciso se avessero potuto e magari mangiato, visto che la zona era nota per il cannibalismo. Nostalgia, desiderio, paura, felicità; quanti sentimenti hanno ispirato ed ancora ispirano quei paesi lontani che tanta letteratura, da Salgari a Chatwin ci hanno avvicinato. Anche gli artisti hanno portato a noi i ricordi, le esperienze e le emozioni dei loro viaggi. Come l'esploratore, da quelli letterari come Ulisse a quelli reali come Marco Polo, James Cook, Jacques Cousteau, anche l'artista partecipa alla mitologia del grande viaggiatore. La mostra vuole così evocare le atmosfere di quattro continenti, Africa, Asia, America Latina e Oceania, attraverso gli occhi degli artisti europei, interessati ora agli splendidi panorami, dai deserti alle barriere coralline, ora alle popolazioni locali e ai loro costumi, ora alla magia dell'architettura orientale.
Il "viaggio" espositivo passa quindi attraverso due movimenti artistici fondamentali per l'arte europea tra Ottocento e Novecento: l'orientalismo e il primitivismo. Inaugurato in Francia, introdotto successivamente in Italia nella seconda metà dell'ottocento, l'orientalismo si afferma al punto da stimolare un'intensa produzione artistica e letteraria, popolata da harem sensuali e serragli d'animali feroci. É però sul finire del XIX secolo, con Gauguin e gli artisti da lui influenzati che il mito dell'esotico si diffonde definitivamente e lo sguardo dell'uomo europeo diventa fatto creativo ed estetico: la vita e l'arte di popoli lontani, i panorami inconsueti, i corpi e i colori di terre distanti dalla geografia culturale dell'Occidente innestano una svolta decisiva nell'arte europea.

Introdotto da modelli storici di galeoni, antiche carte geografiche e mappamondi, il percorso inizia dal realismo ottocentesco di Caffi, Ussi, Pasini e Guastalla, le cui opere raccontano e documentano i loro viaggi al seguito di spedizioni diplomatiche nel Medio Oriente e nel Mediterraneo.
Si passa poi attraverso il post-impressionismo di alcuni dei maggiori artisti europei, tra cui Gauguin e le sue suggestioni polinesiane, per giungere all'espressionismo dei tedeschi Nolde e Pechstein e del francese Matisse, in Oceania nel primo decennio del '900. Parallelamente, il Nord Africa suscita l'interesse di artisti come Klee, Macke, Moilliet, a Tunisi nel 1914 e poi ad Hammamet alla ricerca delle potenzialità della luce e del colore; così Kokoschka, in Egitto negli anni '20, e Dubuffet, con i suoi deserti algerini degli anni '50. Protagonisti dell'Informale come Tobey e Mathieu, con le loro derivazioni dal calligrafismo giapponese, ci conducono al continente asiatico, meta condivisa, pur nella diversità dei paesi prescelti e delle esperienze esistenziali ed estetiche, anche da artisti viaggiatori contemporanei come Mondino, Boetti e Ontani.
L'esposizione è arricchita da reportage fotografici storici e da sculture, maschere, oggetti rituali ed etnografici dei luoghi evocati, provenienti dal Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma.
La scelta di un tema come quello del viaggio sottolinea la millenaria vocazione di Ravenna: una città dove, ancora oggi, "un'antica vita si screzia in una dolce ansietà d'Oriente", come scriveva Eugenio Montale in "Dora Markus".
Per questa mostra il Mar si è avvalso di un autorevolissimo comitato scientifico, composto da Marco Antonio Bazzocchi, Docente di Letteratura presso l'Università di Bologna; Pietro Bellasi, Docente di Sociologia dell'Arte presso l'Università di Bologna; Anita Beloubeck-Hammer, curatrice del Kupferstichkabinett, Staatliche Museem Berlin; Gualtiero Harrison, Docente di Antropologia culturale, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Norbert Nobis, curatore dello Sprengel Museum Hannover; Claudio Spadoni, direttore del MAR di Ravenna; Tulliola Sparagni, storica dell'arte; Jörg Zütter, storico dell'arte; oltre alla collaborazione della Soprintendenza al Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma.
In considerazione della complessità della mostra si è ritenuto di chiedere che la mostra sia posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e gode dei patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Ravenna e del Touring Club Italiano.

Il catalogo, edito da Silvana Editoriale (prezzo in mostra 29 euro), sarà corredato da saggi di Gualtiero Harrison, Tulliola Sparagni, Claudio Spadoni, Marco Antonio Bazzocchi, Norbert Nobis, Anita Beloubeck-Hammer, Jorg Zutter.



L'artista viaggiatore. Da Gauguin a Klee, da Matisse a Ontani
Curatori: Claudio Spadoni, Tulliola Sparagni
Dal 22 febbraio al 21 giugno 2009
Museo d'Arte della città di Ravenna
Orari: fino al 31 marzo: martedì - venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19
dall'1 aprile: martedì - giovedì 9-18; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19
lunedì chiuso
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro, studenti accademia e università, insegnanti 4 euro
ufficio.stampa@museocitta.ra.it
www.museocitta.ra.it

Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, Museo d'Arte della città
Sponsor ufficiale: Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Con il sostegno di: Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Ravenna, EniPower, Coop Adriatica, CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna e Autorità Portuale di Ravenna




Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Nafas


Mostra collettiva

AR / Contemporary Gallery e' lieta di presentare la nuova mostra collettiva sugli artisti piu' controversi della scena contemporanea internazionale: Douglas Gordon, Damien Hirst, Wangechi Mutu, Anselm Reyle, Marc Quinn.

A cura di Gaia Serena Simionati

Sfruttando le sinergie date dalla parola di origine sanscrita che significa respiro, ma che assume anche in altre culture un'accezione cangiante, la mostra diviene essa stessa simbolo per antonomasia di trasformazione. Nafas per esempio nel sufismo e' la parola associata al significato di libertà. In Arabia invece il termine descrive la forza dinamica inspirata dalla persona al momento della sua nascita. In breve l' elan vitale.

La relazione tra questi significati eterogenei diviene quindi chiaro emblema dei cinque diversi artisti che nascono e rinascono o fanno rinascere, respirare il fruitore che si avvicina ai loro lavori.

Damien Hirst, Wangechi Mutu, Douglas Gordon, Marc Quinn e Anselm Reyle ognuno a proprio modo, esplorano il rapporto con la morte. E la vita. O con la trasformazione alchemica, chimica, fisica e materica che questa comporta.

Sia Damien Hirst nel soggetto prescelto: le farfalle simbolo, dopo uno stadio larvale, di rinascita e cambiamento. O attraverso i media prescelti: una pittura lucida e materica, quasi riflettente. Come uno specchio. Per capirsi.

Sia Wangechi Mutu che con i suoi collages, mezzo perfetto per le differenze accorpate, assembla parti varie ed eterogenee ricreando cosi' un Golem colorato, mostruoso e gioioso al tempo stesso, un Frankenstein cromatico di grande spessore. L'antropologa scultrice keniota sa essere sia tagliente che ironica sul ruolo del femminile, sugli orrori della chirurgia estetica cosi come sui massacri della guerra.
Sia invece Douglas Gordon che attraverso le icone immortali già elaborate da un artista eterno come Andy Warhol, le fa rivivere e le cristallizza per sempre. Per lui quindi l'opera d'arte diviene appieno un teatro su cui riflettere e proiettare la vita.

Sia Marc Quinn che nei dettagli di sculture e fiori ne esplora quasi la realtá atomica e il dettaglio, contribuendo cosi a scindere la materia e a esplorarne i processi inerenti alla creazione e alla vita. Colui che ha creato una scultura col proprio sangue congelato dal titolo Self, e' evidentemente interessato e coinvolto dal tema della conservazione, del mantenimento delle forme viventi, per preservarle dal fluire del tempo. In Sky riproduce la testa del figlio dell'artista realizzata utilizzando la placenta umana e il cordone ombelicale del bambino.

Sia infine Anselm Reyle che accartocciando la materia e sfruttandone le cangianze riesce a farla rinascere dal di dentro. Legato ad un foglio di alluminio, in un gesto semplice, Reyle ripercorre la storia dell'arte e immette la vita.

Immagine: Wangechi Mutu, The Bourgeois is Banging on My Head, 2004, cm 104,1x76,2

Inaugurazione 18 Febbraio 2009 ore 19

AR / Contemporary Gallery
Via Vespucci 5, 20124 Milano
Da lunedi' a venerdi' ore 12- 18,30. Sabato su appuntamento.



Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:22   -  forum administrator-  forum moderator
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Contatto


Oriente e Occidente - Raggiungere - Raggiungersi - Duetto n.6

-Il segno- e' come un elemento della mappa genetica, come i caratteri fisionomici e fisiognomici, e' presente da sempre in tutte le azioni e le espressioni di un popolo dal suo primo insediamento in un territorio, perfino nella conformazione geomorfica del luogo o nella maniera di camminare-. (Darwin ha iniziato questo discorso).

La globalizzazione e' nemica del segno, ma anche la grande opportunità di conoscenza del mondo intero.

L'identità culturale di un popolo si riconosce proprio decifrando il suo -segno-, nella sua infinita varietà di manifestazioni: la nave dei Vichinghi non avrebbe mai potuto essere come quella degli Arabi-. e questo suo manifestarsi e' riconoscibile piu' che nelle Arti con la A maiuscola: la pittura, la letteratura, l'architettura, la scultura, nelle cosiddette -arti minori-: l'artigianato, l'abbigliamento- e quindi: il design, la grafica, la moda, l'oreficeria etc-. (ma questo e' un altro discorso-).

Sia Gianfranco Erbani, che Setyo Mardiyantoro, guardando con occhi meravigliati il paese a loro straniero, senza mai abbandonare il loro linguaggio espressivo, e quindi il loro -segno-, descrivono le emozioni che un luogo, a volte solo apparentemente conosciuto, provoca in loro.

Inaugurazione: 18 febbraio 2009, ore: 18,30

Club Koesis
Via Luigia Sanfelice, 2 . Napoli
ingresso lbero


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Capolavori futuristi


alla Collezione Peggy Guggenheim

A cento anni dalla pubblicazione su Le Figaro', il 20 febbraio 1909, del Manifesto del Futurismo a firma del -jeune poe'te italien- Filippo Tommaso Marinetti, a partire dal 18 febbraio e per tutto il 2009, la Collezione Peggy Guggenheim celebra questo rivoluzionario movimento d'avanguardia, che contagio' l'intera scena artistica europea, con la mostra Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim, a cura di Philip Rylands, direttore del museo veneziano. L'esposizione vuole essere un omaggio alla preveggenza di Gianni Mattioli, uno dei piu' grandi collezionisti del Novecento, per aver accolto all'interno della sua collezione un importante gruppo di opere futuriste di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini, Ottone Rosai, Mario Sironi e Ardengo Soffici.

La mostra comprende, tra gli altri, capolavori come Materia e Dinamismo di un ciclista di Boccioni, Mercurio transita davanti al sole di Balla, Manifestazione interventista di Carrà, Ballerina blu di Severini, nonche' tre opere futuriste appartenenti alla collezione di Peggy Guggenheim (Mare=Ballerina di Severini, Velocità astratta + rumore di Balla e la scultura di Boccioni Dinamismo di un cavallo in corsa + case), alcuni prestiti da collezioni private di Balla, Boccioni, Carrà e Sironi, e una recentissima donazione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, Il ciclista di Mario Sironi, del 1916, uno dei primi capolavori dell'artista. Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim rappresenta inoltre un'occasione rara per vedere esposte ben tre delle quattro sculture di Boccioni: ad affiancare Dinamismo di un cavallo in corsa + case ci saranno infatti anche Forme uniche di continuità nello spazio e Sviluppo di una Bottiglia.

Una sezione introduttiva sarà dedicata a dipinti, sculture e disegni che contribuiscono a contestualizzare le tematiche del movimento futurista nell'ambito di altre avanguardie del Novecento, quali Divisionismo, Cubismo, Orfismo e Vorticismo. Artisti come Jean Metzinger e Raymond Duchamp-Villon hanno esplorato la resa del movimento e la vita moderna, altri hanno tratto ispirazione dalla retorica di Marinetti, come il vorticista Edward Wadsworth, anch'egli presente in mostra con due silografie, Cantanti di strada e La città dall'alto, recentissime acquisizioni della Fondazione Solomon R. Guggenheim.

Il testo sovversivo di Marinetti, che si concludeva con -eretti sulla cima del mondo lanciamo ancora una volta la nostra sfida insolente alle stelle-, era inteso in primis come una rivoluzione letteraria (-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia-), ma allo stesso tempo incitava, attraverso la drastica rottura con la tradizione, a un radicale rinnovamento di tutti gli aspetti della cultura italiana, esortando alla velocità, al dinamismo e alla ricerca tecnologica. L'anno seguente, precisamente l'11 febbraio e l'11 aprile del 1910, cinque artisti sottoscrissero in due momenti distinti, il Manifesto dei Pittori Futuristi: Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini. I cinque firmatari sono tutti presenti con i loro capolavori all'interno della collezione Mattioli, dal 1997 ospitata dalla Collezione Peggy Guggenheim come prestito a lungo termine.

Il catalogo ragionato di Flavio Fergonzi La Collezione Gianni Mattioli pubblicato nel 2003 da Skira, documenta in maniera esaustiva ed approfondita i tesori di questa preziosa collezione di arte del XX secolo.

Immagine: Giacomo Balla, Mercurio transita davanti al sole, 1914, Tempera su carta foderata, 120 x 100 cm. Collezione Gianni Mattioli, Deposito a lungo termine presso la Collezione Peggy Guggenheim, Venezia © Giacomo Balla, by SIAE 2008

Press contact
Alexia Boro tel: 041.2405.404 fax: 041.520.6885 e-mail: press@guggenheim-venice.it

Philip Rylands incontra la stampa giovedi' 19 febbraio, alle ore 12

Collezione Peggy Guggenheim
704 Dorsoduro, 30123 Venezia
Orario 10-18, chiuso il martedi'
Biglietti
Adulti: 12-
Senior oltre i 65 anni: 10-
Studenti fino a 26 anni: 7- (oltre la scuola dell'obbligo con una tessera studenti valida)
Bambini fino a 10 anni, soci: gratuito



Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:26   -  forum administrator-  forum moderator
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Mostra dedicata al Futurismo a Palazzo Ducale di Cavallino in Salento

FUTURISMO NEL SUO CENTENARIO, LA CONTINUITA'

inaugurazione 20 febbraio 2009 | ore 17,30 | a cura di luigi tallarico | galleria del palazzo ducale | cavallino


Venerdì 20 febbraio alle ore 17,30 a Cavallino (LECCE) nella Galleria del Palazzo Ducale si inaugura la mostra Futurismo nel suo centenario, la continuità, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Unione di Comuni della Messapia, Università del Salento, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Accademia di Belle Arti di Lecce, Istituto statale d'arte "G.Pellegrino" di Lecce, Centro Studi Futurismo-Oggi, Roma, Sindacato libero scrittori italiani-Roma e con il sostegno di Carrefour e di Sveviapol.
La rassegna, promossa dall'on. Gaetano Gorgoni, Assessore alla Cultura e da Fulco Ruffo di Calabria, si affianca alle numerose iniziative promosse in Italia da enti pubblici, istituzioni culturali, musei e gallerie private, per celebrare il centenario della nascita del Futurismo e viene inaugurata a cent'anni esatti dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo sulle pagine del quotidiano francese "Le Figaro" del 20 febbraio 1909.
In mostra ben 112 opere tra dipinti, sculture, grafiche, disegni firmati da Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Antonio Sant'Elia, Mario Chiattone, Mario Sironi, Julius Evola, Enrico Prampolini, Tato, Diulgheroff, Benedetta Cappa Marinetti e tanti altri protagonisti del primo Futurismo, accanto a quelle degli artisti appartenenti al cosiddetto Secondo Futurismo, tra cui Gerardo Dottori, Tullio Crali, Enzo Benedetto, Osvaldo Peruzzi, Mino Delle Site, Ivo Pannaggi, Emilio Buccafusca, Pippo Oriani.
A testimonianza della vitalità della lezione futurista - ed è questa la peculiarità della rassegna di Cavallino - sono presenti le opere di artisti contemporanei, come Silvio Amelio, Lorena Berg, Pablo Echaurren, Antonio Fiore, Fulvio Ligi, Veronica Piraccini, Tina Saletnich, Massimo Sansavini, Loretta Surico, Giulio Tamburrini, i quali hanno raccolto e sviluppato il messaggio lanciato alla fine del primo decennio del XX secolo da un gruppo di artisti convinti di poter cambiare radicalmente non solo l'arte ma anche le modalità di ogni aspetto dell'esistenza umana.
Così illustra il significato della rassegna il curatore Luigi Tallarico:
"Il punto di forza, se vogliamo l'originalità della mostra di Cavallino, consiste nel considerare la presenzialità delle forme originarie dei futuristi storici, facendo riferimento al concetto nuovissimo di struttura dinamica aderente allo spazio, senza escludere l'incanto cromatico, lirico e astratto, che emerge dalle profondità metafisiche, alle quali avevano guardato, con la visione di Balla, i futuristi della successiva generazione".

In mostra sono presenti le opere di:
Giovanni Acquaviva, Alfredo Gauro Ambrosi, Aris Bacci, Giacomo Balla, Enzo Benedetto, Emilio Buccafusca, Attilio Calzavara, Carlo Carrà, Mario Chiattone, Arturo Ciacelli, Tullio Crali, Mino Delle Site, Nicolaj Diulgheroff, Gerardo Dottori, Errico, Julius Evola, Ferruccio Ferrazzi, Ivanoe Gambini, Mario Lepore, Silvio Lo Celso, Alberto Magnelli, Benedetta Cappa Marinetti, Antonio Marasco, Virgilio Marchi, Filippo Tommaso Marinetti, Molis, Bruno Munari, Pippo Oriani, Ivo Pannaggi, Osvaldo Peruzzi, Enrico Prampolini, Riccardo Ricas, Luigi Russolo, Antonio Sant'Elia, Gino Severini, Mario Sironi, Pippi Starace, Tato (Guglielmo Sansoni), Thayaht (Ernesto Michaelles), Antonio Valente, Lucio Venna;
e di:
Silvio Amelio, Lorena Berg, Pablo Echaurren, Antonio Fiore, Fulvio Ligi, Veronica Piraccini, Tina Saletnich, Massimo Sansavini, Loretta Surico, Giulio Tamburrini.

Ad introdurre i visitatori due grandi riproduzioni della scultura Forme uniche della continuità dello spazio di Umberto Boccioni (1913, Civiche raccolte del Comune di Milano), realizzate da docenti e studenti dell'Istituto statale d'arte "G.Pellegrino" di Lecce.



Futurismo nel suo centenario, la continuità
Dal 21 febbraio al 20 aprile 2009
Orari di apertura: tutti i giorni 9,30-12,30; 16,00-20,00
Galleria del Palazzo Ducale, via Vittorio Emanuele III
Cavallino (LECCE)
Info: Comune 0832 617224; fax 0832 617201
vice.sindaco@comune.cavallino.le.it
Ufficio stampa: Art Press art.press@fastwebnet.it; 333 2700781

Immagine: Sironi,Composizione Automobile con figure, tempera e inchiostro, cm 30 x 22,5




Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:29   -  forum administrator-  forum moderator
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 Il 20 febbraio, a cento anni dalla pubblicazione dell'appassionato e travolgente Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti si inaugura a Roma, alle Scuderie del Quirinale, la mostra Futurismo. Avanguardia-Avanguardie.
Curata in collaborazione con il Centre Georges Pompidou di Parigi e la Tate Modern di Londra, la mostra riafferma il ruolo primario del Futurismo nel complesso disegno del lessico artistico delle prime avanguardie ed è allestita, prima a Parigi (ottobre 2008 - gennaio 2009), poi a Roma e, per finire, a Londra (giugno - settembre 2009).
A sottolineare la collaborazione tra le tre prestigiose istituzioni, ogni sede ha declinato il comune progetto iniziale secondo il segno della propria ottica, evidenziando la partecipazione a quella idea fondante e comune di rinnovamento e tensione verso il futuro che il futurismo ha significato.
La sede di Roma, in particolare, pur mantenendo la traccia del progetto francese iniziale, teso a ricostruire la celeberrima mostra futurista del 1912 alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi, sposta l'accento sulla straordinaria trama di corrispondenze e opposizioni, analogie e contrasti, affinità e dissonanze che, all'inizio del secolo scorso, marcarono quello che ancora oggi appare tra i più interessanti ed estesi dibattiti della modernità. In un percorso emozionante ed eccezionale per la rarità dei prestiti accordati dai principali musei e collezioni internazionali, saranno esposti i più importanti capolavori futuristi insieme alle opere chiave dei grandi maestri del Novecento come Boccioni, Carrà, Severini, Balla, Picasso, Duchamp, Braque, Léger, i Delaunay, Larionov, Gonèarova, Kupka, Russolo, Villon, Del Marle, Epstein, Gleizes, Popova, Soffici, Malevic, Ekster, Bomberg, Picabia, Metzinger, Macdonald-Wright ...
Alle Scuderie del Quirinale, per la prima volta, il percorso espositivo mette in parallelo gli apporti stilistici e filosofici di futurismo e cubismo verso la genesi del cubo-futurismo russo, del vorticismo inglese, del sincromismo americano, sottolineando il basilare contributo dell'avanguardia italiana con la geniale intuizione marinettiana di una nuova sintesi tra spazio e tempo. Il movimento futurista, celebrato nella sua essenza, rimane, infatti, la spinta primitiva capace di attrarre e sedurre  intere generazioni contemporanee per l'impulso vitale che filtra dalle seduttive visioni multicolori, frammentate nell'esplosione di un'inestinguibile energia propagatrice.
L'originalità e la forza di innovazione di quelle avanguardie rimangono ancora oggi, a cent'anni di distanza intatte e vitali e alle Scuderie del Quirinale il pubblico può provare l'emozione di un incontro irripetibile con opere famosissime, all'epoca considerate di totale rottura e oggi diventate i grandi ‘classici' del Novecento internazionale.
Opere imperdibili come La Risata di Umberto Boccioni o I funerali dell'anarchico Galli dal Museum of Modern Art di New York, Le grand nu di Georges Braque o La femme assise dans un fauteuil di Pablo Picasso dal Centre Pompidou, La stazione di Milano di Carlo Carrà o la Le voci della mia stanza di Gino Severini dalla Staatsgalerie di Stuttgart o dalla Pinacoteca di Monaco i Volumi orizzontali di Umberto Boccioni accanto a opere insolite e rare da più di 30 musei e collezioni internazionali per conoscere, apprezzare, rivivere e ripensare un grande momento di svolta della nostra storia dell'arte.

In occasione della manifestazione FUTUROMA, il 20 febbraio le Scuderie del Quirinale chiudono all'1:00. L'ingresso è consentito fino a mezzanotte.


OLTRE LA MOSTRA

21 febbraio ore 19.00 / 22 febbraio ore 11.30
Sulle tracce del Futurismo
- Archivio Carlo Erba
a cura di Francesca Franco e Marco Rossi Lecce
Un documentario inedito sull'incredibile storia del Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti in cui partirono volontari per la guerra i maggiori futuristi: Marinetti, Boccioni, Sironi, Sant'Elia, Russolo.


 LE DOMENICHE FUTURISTE
L'Auditorium del Palazzo delle Esposizioni
ospita una serie di incontri intorno alla mostra Futurismo. Avanguardia-Avanguardie.

1 marzo ore 11.00
Ester Coen
-
Futurismo. Gli artisti
Il racconto avvincente di un gruppo di artisti: Marinetti, Balla, Carrà, Russolo, Severini e Boccioni. Le loro storie, la nostra storia.

8 marzo ore 11.00 - Proiezione del documentario
Gino Severini di Sandro Franchina. 1963-74 (47')
introduce Alessandra Franchina
Il grande pittore futurista nel racconto affettuoso e geniale del nipote, Sandro Franchina, uno dei più originali registi del cinema italiano.

15 marzo ore 11.00
Lucio Villari
-
La storia
Uno sguardo alle origini del Futurismo nell'Italia del primo ‘900.

22 marzo ore 11.00 - Proiezione del documentario
Futurismo che passione! di Silvana Palumbieri (38')
prodotto da Rai Teche in collaborazione con Istituto Luce e Fondazione La Quadriennale di Roma
Un racconto del movimento futurista in tutte le sue espressioni artistiche e culturali attraverso le immagini e le voci tratte dai preziosi archivi della Rai, dell'Istituto Luce e della Quadriennale di Roma.

29 marzo ore 11.00
Bruno Mantura
-
Futurismo e dintorni
Il racconto appassionante della straordinaria trama di corrispondenze e opposizioni tra le prime avanguardie.

5 aprile ore 11.00
Franco Tagliapietra -
Luigi Russolo e l'avanguardia parigina anni venti e trenta
Carlo Montanaro
-
Il cinema e la musica futurista. Il caso Eugène Deslaw e Luigi Russolo
Un omaggio a Russolo, il geniale musicista futurista, autore di colonne sonore per il cinema di avanguardia, tra cui i primi tre film di Eugène Deslaw. A seguire proiezione di La marche des machines (1928, 10'), Les nuits électriques (1928, 10'), Montparnasse (1919, 16') regia di Eugène Deslaw


Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:35   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:44   -  forum administrator-  forum moderator
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PRESENTAZIONE
THIS IS CONTEMPORARY!
Come cambiano i musei d’arte contemporanea

di Adriana Polveroni, Edizioni Franco Angeli, Milano, 2008
PAN | Piano Primo
18 febbraio 2009
18.30

L’interesse crescente che si registra per l’arte contemporanea è incoraggiato da un mercato e da un’attività espositiva piuttosto vivaci, capaci di convogliare pubblico e artisti che fino a poco tempo fa - in epoca non ancora globalizzata - difficilmente arrivavano nei nostri musei, ma anche dall’improvvisa “popolarità” di cui gode l’arte del presente. «This is contemporary, so contemporary!» dicevano i performer di Tino Sehgal alla Biennale di Venezia del 2005, sottolineando il fascino, a volte inspiegabile, che avvolge questo mondo. Ed è la costante proliferazione di nuovi luoghi deputati in vario modo alla sua promozione e in parte conservazione a conferire al museo un profilo inedito, che si delinea però a partire dal cambiamento dell’arte che esso ospita, raccogliendone il carattere mobile, decentrato e in costante definizione. Tuttavia lo scenario italiano, piuttosto precario se paragonato a quello internazionale, risente di alcune carenze dovute all’identità, e in parte visibilità, ancora incerte dei luoghi stessi che penalizzano il radicamento della realtà contemporanea faticosamente maturata in questi ultimi anni. Non si rintraccia una capacità di fare sistema dei singoli soggetti coinvolti, pur tra le tante attività intraprese. Spesso, anzi, è la molteplicità di queste a sbiadirne l’identità, sempre più in bilico tra l’essere appendice di iniziative espositive che vorrebbero richiamare il grande pubblico e l’accezione del museo quale luogo di conoscenza e di comprensione del presente non potendo, per ragioni legate alla sua identità, un museo d’arte contemporanea farsi carico della conservazione della memoria. Dunque, di che cosa parliamo quando parliamo di musei? Come si configurano i luoghi dell’arte in Italia, e all’estero? Come si sta evolvendo questa realtà? E che ritualità si praticano dentro il museo? Queste sono le domande cui si cerca di dare una risposta all’interno di un dibattito che si articola tra polarità diverse: il rapporto con il mercato, il ruolo del pubblico, i criteri di costruzione delle collezioni, l’accento sulla didattica, la parentela sempre più stretta tra sistema dell’arte e sistema della comunicazione. Il tentativo, però, è anche di additare un orizzonte delineato dal consumo dell’arte dentro il museo, dalla fuoriuscita da questo verso il territorio, urbano e naturale, e dall’avvento dell’Arte Pubblica. Fenomeni che introducono comportamenti radicalmente nuovi. Qualcosa che somiglia a un “reality dell’arte”. Uno scenario dove si addensano molte luci, date dalla straordinaria visibilità di cui gode oggi l’arte contemporanea, ma anche alcune ombre. Che forse siamo noi stessi, il popolo dell’arte, a disegnare.

Intervengono:
Julia Draganovic, direttore artistico, PAN
Adriana Polveroni, giornalista e saggista
Eduardo Cicelyn, direttore MADRE, Napoli
Peppe Morra, Presidente della Fondazione Morra, Napoli
Stella Cervasio, giornalista Maurizio Morra greco, Presidente della Fondazione Morra Greco, Napoli


 

I vs dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto del d.lgs. n. 196/2003. Il titolare dei dati potra` richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica e cancellazione. Tutti i destinatari della mail sono in copia nascosta (privacy l. 675/96), ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate, in tal caso vi preghiamo di segnalarcelo rispondendo Cancellami a questa mail precisando l'indirizzo e-mail che verrà immediatamente rimosso.



Messaggio di Gino il mercoledì 18 febbraio 2009 alle 09:48   -  forum administrator-  forum moderator
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Lello Voce

presenta

L’esercizio della lingua / Poesie 1991-2008

edizioni Le Lettere

 

Live performances con

A67

Maria Pia De Vito

Gabriele Frasca

Canio Loguercio

Roberto Paci Dalò

Raiz

 

Sabato 21 febbraio ore 18.00

 

La poesia ha camminato per mano con la musica per millenni e solo nella cosiddetta modernità sembra essersene staccata. Da tempo però in tutto il mondo poesia e musica sono tornate a dialogare, e non solo nel hip-hop, ma anche in territori di confine e in ambiti spiccatamente poetici, si pensi all’attualissima spoken music newyorkese o all’esperienza radicalmente innovativa di gruppi come i Last Poets.

Il pioniere italiano di questo genere poetico è il napoletano Lello Voce, che per primo ha iniziato un rigoroso percorso di sperimentazione, contaminando i suoi versi con la musica di importanti musicisti internazionali.

 

“…L’esercizio della lingua è una specie di summa del fare poetico di Lello Voce, libro di emozioni forti, che rimbomba anche rimanendo chiuso. In apertura, gli inediti che giustificano l’operazione (chirurgica), i versi di Piccola cucina cannibale nei quali si denuncia l’apostasia, il controcorrente: “c’è bisogno piuttosto di versi che sappiano ancheggiare di poesie pingui di sillabe che scavino la fossa di soli mandolini”. E lui, Voce, va dall’altra parte, con un verso lungo come la voglia di dire, come se la riga non bastasse a contenere il dicibile, con un ritmo costruito sulle pulsioni continue, incessanti, molte nello stesso verso, un tambureggiare ossessivo di verità nude e crude che non si allineano, ma si inseguono, si calpestano, si affollano le une sulle altre. È un’analisi che sceglie il tumulto, l’assenza di pause: dire di getto, tutto insieme, dopo aver pensato molto”.

Paolo Coltro - La parola che scava nella carne

 

 

INGRESSO LIBERO

 

 

 

Sergei M. EisensteinDnevnik Glumova1923, Russia, b/n, no sonoro, 7 min.

 

Fernand LégerLe Ballet Mécanique1924, Francia, b/n, no sonoro, 16 min.

 

Paul Leni e Guido SeeberRebus-film1925, Germania, b/n, 15 min.

 

Hans RichterVormittagsspuk1928, Germania, b/n, no sonoro, 10 min.

 

Paul Strand e Charles SheelerManahatta1921, USA, b/n, no sonoro, 10 min.

 

Manifesto futuristavideo, 1 min. Lettura diCarmelo Bene

 

Filippo Tommaso MarinettiParole in libertàregistrazione del 1913, 3 min.

 

Spiralando sul golfo di Napoliregistrazione radio del 1936, 1 min. 30 sec.

 

Luigi RussoloIntonarumorivideo, 3 min.

 

Giovedì 19 febbraio ore 20.00

Museo Hermann Nitsch

Vico Lungo Pontecorvo 29D - 80135 Napoli –

Tel.++ 39 081 5641655 / Fax.++39 081 5641494


info@fondazionemorra.org / info@museonitsch.org

www.fondazionemorra.org

www.museonitsch.org

 

 



Messaggio di Gino il giovedì 19 febbraio 2009 alle 09:01   -  forum administrator-  forum moderator
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Luci d'Artista


Collettiva

Giovedi' 19 febbraio dalle ore 20,30 presso il Caffe' del Centro in Via San Carlo a Caserta sarà inaugurata la mostra Luci d'Artista che sarà visitabile fino a domenica 25 marzo. Dieci artisti, tutti riuniti in una mostra collettiva, sul tema della luce: Paolo Ventriglia, Anna Pozzuoli, Marco Mattiello, Antonello Tagliafierro, Gerardo Del Prete, Paola Rossi, Germaine Muller, Irene Petrella, Antonio Iorio e Livio Marino Atellano.

In occasione dell'inaugurazione, interverrà il filosofo Lucio Saviani con un Suo contributo che sarà distribuito ai presenti.
Inoltre, la serata di inaugurazione sarà arricchita da un intervento musicale del gruppo Menta Fresca composto da:
Andrea Russo - Fisarmonica
Francesca Masciandaro - Flauto
Ciro Imperato - Basso
Felice Imperato - Chitarra
Akanio Trivisano - Violino

La mostra sarà visitabile dal 19 febbraio al 15 marzo 2009, al riguardo il filosofo Lucio Saviani scrive nella breve presentazione sull'invito:
"Ci sono cose visibili e cose invisibili. Se vediamo tutto quello che vediamo, lo dobbiamo alla luce. Ma la luce non e' una cosa, tantomeno illuminata. Vediamo grazie alla luce, ma non vediamo la luce. Allora ci e' dato vedere solo le luci, e tante luci, sempre diverse, punti, linee, raggi, cerchi. Eppure sempre luce. Inganni, abbagli, folgorazioni, ma anche lente sparizioni, brilli'o, scoppi e intermittenza. Un po' come e' per l'arte, che vediamo solo attraverso le opere, cioe' la sua 'messa in opera'.
E' fluido, calore e scheggia, freddo e colore, fuoco, gelo e festa. Proprio come succede a un gruppo di artisti che si riunisce e, sulle cose che volevano chiarire queste parole, provano a fare luce".

La mostra e' stata realizzata in collaborazione e con il contributo del Caffe' del Centro e dell'Associazione Macchina da Presa.

ufficiostampa@paolorusso.biz
Paolo Russo 347.8437262

Inaugurazione giovedi' 19 febbraio dalle ore 20,30

Caffe' del Centro
Via San Carlo 49, Caserta
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 19 febbraio 2009 alle 10:02   -  forum administrator-  forum moderator
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COMUNICATO STAMPA

 

“NEAPOLITAN BOX”

a cura di Ciriaco Campus

 

 

Artista: SALVATORE TULIPANO

Titolo: “Untitled 2009”

Opera: Installazione

Luogo: Spazio installativo “Neapolitan Box”, Aula 2 – Spazio e Comunicazione

            Accademia di Belle Arti di Napoli

Inaugurazione: Mercoledì 25 febbraio 2009 ore 11

Periodo: dal 26 febbraio al 3 aprile 2009

Orario: dal lunedì al venerdì ore 10/13

 

 

Il giorno 25 febbraio 2009 alle ore 11 si inaugura l’intervento di Salvatore Tulipano nello spazio Neapolitan Box all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

“Neapolitan Box” è uno spazio installativo ideato dal prof. Ciriaco Campus all’interno della propria aula di Scultura, per consentire ai propri allievi più interessanti di confrontarsi con lo spazio di una scatola bianca.

Dopo Nicola Uzunovski, il suo Pennacchio Argentato, Riccardo Albanese, Tommaso Cardone, Giulio Del Vecchio, Cristina Rauso, Antonio Patrizio, il gruppo Cerbero è il momento di Salvatore Tulipano.

Tulipano inserisce all’interno dello spazio del Box un corpo plastico aggettante che si fonde con il volume geometrico del Box stesso, trasformandolo da “contenitore” in opera.

La ricerca di Tulipano ruota da un paio d’anni attorno alla rilettura di quel linguaggio definitosi attorno alla Minimal americana ed europea degli anni ‘60/’70 con la differenza, rispetto a quella esperienza, di aver aggiunto all’aspetto plastico/oggettuale della scultura una visione più “architettonica”, nel senso di opere che si pongono come modelli in scala di costruzioni complesse di grandi dimensioni.

Esempi, in questo senso, sono esposti in uno spazio attiguo al Neapolitan Box.

 



Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 08:43   -  forum administrator-  forum moderator
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Futuroma


Una celebrazione che coinvolge la citta'

Per celebrare il Centenario della nascita del Futurismo si svolgerà a Roma dal 20 febbraio 2009 la manifestazione FUTUROMA, con un calendario ricco di iniziative di risonanza internazionale ed eventi cittadini, che coinvolgeranno l'intera capitale proiettandola nel dinamismo, nella velocità e nella fantasia creativa di uno dei piu' straordinari movimenti artistici del ventesimo secolo.
FUTUROMA e' un progetto realizzato dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, con il coordinamento organizzativo di Ze'tema Progetto Cultura, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il Ministero degli Affari Esteri, in base a quanto previsto dal memorandum del luglio 2007 che prevede la circuitazione degli eventi organizzati dal Comune di Roma all'interno degli Istituti Italiani di Cultura all'estero.

Il 20 febbraio 1909 lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti pubblicava sul prestigioso quotidiano parigino -Le Figaro'- il Manifesto del Futurismo, proclama fondante di un movimento rivoluzionario che avrebbe sovvertito i parametri di gran parte della poetica del primo Novecento; un movimento destinato a permeare ogni forma artistica con teorie e suggestioni che percorreranno la vita intellettuale dell'intero secolo.
Nasceva cosi' la piu' fertile avanguardia italiana, caratterizzata da un radicale rifiuto del passato e della tradizione, ambiziosa di conferire alla propria azione di rinnovamento una dimensione totale, travalicando ogni confine tra i generi artistici (letteratura, teatro, pittura, scultura, musica, danza) per immergersi in ogni ambito moderno della vita sociale e del costume (cinema, design, pubblicità, arredamento, gastronomia, fotografia, architettura, moda).
Nell'e'ra della rivoluzione tecnologica, del trionfo della macchina, del vapore e dell'elettricità, della grande industria e del progresso, il Futurismo coltiva il mito della velocità e del dinamismo, affermando la visione di un uomo nuovo fortemente proiettato nel futuro, in un futuro inteso come conquista, come traguardo di un agonismo esistenziale che si realizza nell'elaborazione di forme espressive radicali e non conformiste.
Sarà, quella futurista, una rivoluzione culturale che interesserà l'intero spettro delle moderne forme espressive. Si puo' affermare che con il Futurismo nasca il concetto odierno di pubblicità e di comunicazione globali. Marinetti utilizzerà strumenti promozionali sino ad allora sconosciuti nonche' le piu' rivoluzionarie tecniche della diffusione editoriale. Si pensi, in tal senso, alla stessa dirompenza dell'atto fondativo del movimento: un manifesto pubblicato su uno dei principali quotidiani della città piu' cosmopolita d'Europa; e all'impiego che dei manifesti in generale - veri e propri strumenti di elaborazione pubblica delle molte "rivoluzioni" del gruppo - verrà fatto nel tempo.
Lo stile innovativo - la nuovissima forma del "proclama" - che impiega un linguaggio e una sintassi spesso sovvertiti, la facile riproducibilità e la distribuzione capillare per la strada o addirittura porta a porta - secondo l'idea futurista di portare l'arte nella vita quotidiana - fanno del manifesto uno strumento unico, assolutamente innovativo e di forte impatto mediatico.

Da quel lontano 20 febbraio 1909 sono passati cento anni e Roma, in concomitanza con altre capitali europee e altre città italiane, si prepara a celebrare il primo secolo di vita del movimento. La capitale sarà pervasa di Futurismo attraverso una serie di manifestazioni che prenderanno il via il 20 febbraio 2009 per proseguire nei mesi successivi, atte a far vivere e conoscere il movimento rilanciando gli elementi di attualità e modernità che lo caratterizzano e valorizzando il suo messaggio artistico.

Segnaliamo di seguito i principali eventi promossi dall'amministrazione comunale che si svolgeranno in data 20 febbraio 2009.

Aprirà al pubblico, eccezionalmente fino all'una del mattino, la mostra di Didier Ottinger FUTURISMO. AVANGUARDIA-AVANGUARDIE in programma fino al 24 maggio alle Scuderie del Quirinale, realizzata in collaborazione con il -Muse'e National d'Art Moderne/Centre Georges Pompidou- di Parigi e la -Tate Modern- di Londra.

Si inaugurerà alle ore 18.00 al Macro Future la mostra FUTURISMO MANIFESTO 100X100 a cura di Achille Bonito Oliva e interamente dedicata al linguaggio e allo stile dei Manifesti Futuristi.

Alle ore 18.30 a Piazza Orazio Giustiniani c'e' DA MACRO A MICRO: ROMA CHIAMA PARIGI, a cura dell'Associazione Culturale Micro, dove sarà allestito un collegamento con la redazione de -Le Figaro- per festeggiare insieme il centenario.

In collaborazione con la Fondazione Memmo in Palazzo Ruspoli, su Via del Corso, sarà aperta al pubblico PRESENTISM, TIME AND SPACE IN THE LONG NOW, un'istallazione del grande artista Brian Eno appositamente creata per Roma futurista, con la quale l'artista britannico proporrà una sorta di gemellaggio poetico con le idee e le visioni futuriste.

Alle ore 19.30 in Piazza Colonna e' prevista la spettacolare e irripetibile performance PITTURA ESTREMA del pittore Giuliano del Sorbo che, con l'ausilio di tecniche alpinistiche, dipingerà una grande tela posta sulla facciata di Palazzo Wedekind, sede del quotidiano -il Tempo-, a parecchi metri di altezza e sotto gli occhi del pubblico, accompagnato dalla esecuzione dell'op. 30 -Inno alla vita- del compositore futurista Francesco Pratella realizzata dal Duo Diaghilev.

Dalle 21.15 fino all'alba Piazza Venezia e Piazza del Popolo saranno collegate dalla luce grazie al progetto NUOVE IRIDESCENZE del regista Giancarlo Cauteruccio. Piazza Venezia si trasformerà in un Laboratorio per l'addestramento della luce, la cui colonna sonora sarà costituita dai suoni e dai rumori effettivi della piazza, mentre con Onde di luce 1909-2009 a Piazza del Popolo sarà inscenata una suggestiva danza di luci che fungerà da asse portante della drammaturgia curata da Gioia Costa.

A Piazza San Lorenzo in Lucina alle ore 21.15 e alle ore 23.00 sarà di scena VISIONI SIMULTANEE, per la regia di Alessandra Vanzi e Marco Solari, uno spettacolo basato sull'energia, sulla simultaneità e sulla sorpresa, con la performance di un nutrito gruppo di artisti di teatro, danza, musica, video, arti visive.

Il 20 febbraio ore 22.00 e 23.30 ed il 21 febbraio ore 21.00 e 22.15, si svolgerà presso la Galleria Alberto Sordi, DONNE VELOCITÀ PERICOLO, di Francesco Sala, Viola Porcaro, Edoardo Sylos Labini, uno spettacolo teatrale dichiaratamente neo-futurista ispirato a tre romanzi meno noti di Marinetti e supportato dall'enorme lavoro di ricerca di Luce Marinetti, che ha messo a disposizione documenti originali ed inediti, schizzi e fotografie appartenuti al padre. Ambientato su una locomotiva nei primi del -900, propone un ritratto dell'uomo futurista italiano - spavaldo ed umorista seduttore - tra declamazioni di bizzarre parole, sensazioni tricolori e impeti furoreggianti.

Dal 20 febbraio prenderanno il via in 10 spazi della Capitale due progetti che si avvalgono delle piu' moderne tecnologie.

Il primo e' MARINETTI4 (MARINETTI ALLA QUARTA), un progetto tecnico V-Minds ideato, sceneggiato e diretto da Lorenzo Pizzanelli. Si tratta di una incredibile performance- installazione-video-interattiva, che consentirà al pubblico di dialogare in tempo reale con un modello di Filippo Tommaso Martinetti dotato di intelligenza artificiale. Il secondo e' FUTURTAL, di Andrea Paoloni e Giordano Bruno Guerri, che consentirà di ricevere informazioni audio-video sul futurismo presso vari -totem- dotati di apposito software e opportunamente stimolati da interrogazioni vocali, in virtu' di un sistema di sintesi della voce e di un avatar che risponderà alle domande.

L'antico Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra, si trasformerà nel PERFORMING MEDIA.POINT, un ambiente interattivo, a cura di Carlo Infante/performingmedia.org in collaborazione con Promoroma (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma), dove navigare nel geoblog (http://www.geoblog.it/futur) attraverso le mappature dei Luoghi della memoria futurista a Roma e degli eventi in progress, in architetture digitali ed esperienze immersive nel virtuale, per tracciare una relazione tra l'esperienza storica del Futurismo e quella del Futuro Digitale.

Il Museo del Louvre presenta IL PUGNO DI BOCCIONI, una libera serata futurista dalle ore 20 in poi tra Vicolo della Reginella e piazza Mattei. Sulla strada, in piazza ed in quattro negozi sarà ricreata una scenografia futurista e un ambiente antipassatista con installazioni, cucina, teatro, sartoria, musica, proiezione di film.

La Libreria Arion e la Libreria Antiquaria Philobiblon realizzeranno AEREALIBRARIA presso la Libreria Montecitorio, mostra antiquaria di volumi futuristi, che resterà aperta al pubblico fino all'11 aprile. Una piccola, importante vigilia sarà offerta il 19 febbraio dalla Compagnia teatrale Il Gruppo diretta da Edoardo Torricella, che, nel quartiere delle Torri, presenterà a partire dalle 18.30 fino alla mezzanotte SCAGLIAMO UNA VOLTA ANCORA LA NOSTRA SFIDA ALLE STELLE!, un happening di futurismo in periferia con letture dei manifesti, proiezioni video, teatro e musica futurista, che si svolgerà anche il 20 febbraio. Dopo il 20 febbraio continueranno a Roma le celebrazioni per il centenario del primo Manifesto Futurista con numerose altre iniziative.

Quattro notti di jazz ispirate alla musica e alla cultura futuriste si svolgeranno dal 24 al 28 febbraio presso lo storico AlexanderPlatz JazzClub nell'ambito del progetto BALLA CON DEPERO! con diverse band musicali coordinate dal maestro Marcello Rosa.

I musei di Villa Torlonia presentano al Casino dei Principi la mostra L'ARTE DELLA PUBBLICITÀ. IL MANIFESTO ITALIANO E LE AVANGUARDIE 1920-1940, che dal 25 febbraio illustrerà l'evoluzione dell'arte della pubblicità attraverso manifesti e sculture delle avanguardie artistiche tra il 1920 ed il 1940.

Nella Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni saranno proiettati due filmati in anteprima. Il 21 febbraio il documentario inedito SULLE TRACCE DEL FUTURISMO, recuperato e restaurato dall'Archivio Carlo Erba di Roma a cura di Marco Rossi Lecce e di Francesca Franco, e il 6 marzo il film THAIS di Anton Giulio Bragaglia, presentato dall'Associazione Culturale ROUTE 66, con musiche dal vivo del Maestro Sylvano Bussotti.

Dall'1 al 3 aprile il Nuovo Cinema Aquila presenta la rassegna di cinema futurista AL CENTRO DI UN QUADRO.

Il 5 aprile inaugura la mostra IL FUTURISMO IN AMERICA LATINA a cura dell'Istituto Italo-Latino Americano con opere di Enzo Benedetto e di Emilio Pettoruti.

Dal 9 aprile al 31 maggio nello Spazio Arte dell'Auditorium Parco della Musica si svolgerà la mostra a cura di Claudia Salaris PENTAGRAMMA ELETTRICO Suoni, rumori e parole in libertà, che ripercorre la storia del futurismo dal punto di vista musicale, attraverso l'esposizione di materiali e documenti originali, e l'ascolto di registrazioni di musica e canzoni futuriste.

La Casa delle Letterature e Arcipelago Italia propongono incontri tematici sul Futurismo nell'ambito dell'iniziativa IL FUTURISMO E IL MONDO NUOVO a cura di Arnaldo Colasanti, Massimo Cinque e Maria Ida Gaeta, presso il Teatro Studio dell'Auditorium Parco della Musica nelle date del 26 gennaio, 24 febbraio, 30 marzo e 14 aprile.

Il 18 e 19 aprile alle ore 21 il Teatro Brancaccio propone Il poeta Straniero ovvero STRANIERO UGO, poeta di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime con Roberto Herlitzka, Nancy Brilli e la RIMBAMBAND, per la regia di Marco Mattolini. Una celebrazione della poesia e del teatro futuristi, attraverso la storia totalmente inedita di un poeta futurista, Ugo Straniero, che non ebbe grandi riscontri in vita e mori', poco piu' che sessantenne, facendo il bibliotecario.

Dal 7 al 10 maggio il Teatro dell'Opera di Roma propone lo spettacolo FUTURISMO THE BAD BOYS OF PIANO con musiche di Savinio, Lourie', Casella, Mortari, Mix, Casavola, Giuntini, Antheil. L'esecuzione pianistica di Daniele Lombardi si fonde con i colori, le luci, la danza e i filmati, ricreando un clima di nuova spettacolarità in sintonia con quanto Marinetti ebbe modo di teorizzare nei suoi manifesti futuristi. Con Ileana Citaristi, Tadashi Endo, Carla Fracci, Maximilian Nisi, il soprano Susanna Rigacci e il corpo di ballo del Teatro dell'Opera.

Anche la nona edizione della nota rassegna di musica elettronica e arte digitale DISSONANZE, che si svolgerà l'8 e il 9 maggio presso il Palazzo dei Congressi e l'Ara Pacis, rivolgerà quest'anno particolare attenzione alla poetica futurista.

Sempre nel mese di maggio, l'amore segreto e le lettere fra Umberto Boccioni e Vittoria Colonna saranno narrate dallo spettacolo UNA PARENTESI LUMINOSA, a cura di Giancarlo Cauteruccio e Gioia Costa. L'Associazione Culturale Diritto e Rovescio presenterà invece CONCERTO A 2 VOCI con Roberto Herlitzka, uno spettacolo di straordinaria suggestione ispirato a testi di Marinetti, Settimelli, Corrà, Boccioni, Balla e Cangiullo.

L'ATDC offrirà inoltre una SERATA FUTURISTA, rievocazione delle mitiche serate futuriste, sempre in bilico fra il gioco e la rissa, fra la battaglia di idee e la beffa, con Giuseppe Pambieri e Sabrina Negri, per la regia di Giovanni Antonucci.

Music Theatre International propone, poi, LA DIVINA MARCHESA CASATI, progetto dedicato a una delle muse ispiratrici del Futurismo, la Marchesa Luisa Casati.

Punto di riferimento dell'estetica futurista, l'aeroplano rappresenta per Marinetti il simbolo della velocità che permette di realizzare il sogno dell'uomo di liberarsi dalla schiavitu' della gravità, forza passatista. Cosi', nell'ambito delle celebrazioni per il centenario, ben si inseriscono tre iniziative dell'Aeronautica Militare. Il 30 marzo a Centocelle la mostra -1909-2009 centenario del primo volo in Italia-, nel mese di maggio la mostra -100 anni del volo-, a giugno presso il Palazzo Aeronautica una mostra in collaborazione con l'Università di Valle Giulia su -Aeromoda Futurista-.

Una serie di libri futuristi saranno infine presentati al pubblico nel corso delle celebrazioni romane per il centenario della nascita del movimento: FUTURISTE ITALIANE NELLE ARTI VISIVE di Mirella Bentivoglio e Franca Zoccoli (De Luca Editori d'Arte); MARINETTI di Giordano Bruno Guerri (Mondadori), CACCIATORE DI IMMAGINI di Mario Verdone (Memori Editore), FUTURISTE. LETTERATURA-ARTE-VITA a cura di Giancarlo Carpi (Castelvecchi); BOCCIONI DA VICINO di Gino Agnese (Liguori Editore); I FUTURISTI E LA QUADRIENNALE Autori Vari (Electa Editrice).

Per informazioni su FUTUROMA e' possibile chiamare il contact center del Comune di Roma 060608, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 22.30, oppure sul sito web http://www.060608.it

Ufficio Stampa Ze'tema Progetto Cultura
Patrizia Morici p.morici@zetema.it
Giusi Alessio g.alessio@zetema.it

Sedi: Alexanderplatz, Auditorium Parco della Musica, Cinema e Auditorium del Palazzo delle Esposizioni, Galleria Alberto Sordi (o Colonna), Istituto Italo-Latino Americano, MACRO Future, Montecitorio - Gruppo Arion, Museo dell'Ara Pacis, Nuovo Cinema Aquila, Palazzo dei Congressi, Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Ruspoli - Fondazione Memmo, Piazza Colonna, Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Scuderie del Quirinale, Teatro Brancaccio, Teatro dell'Opera, Teatro Nazionale, Tempio di Adriano


Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 08:45   -  forum administrator-  forum moderator
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Leon d'Oro


Douglas Gordon - Jonathan Monk

..........................english below

La Fondazione Morra Greco e' lieta di annunciare Leon d'Oro, una mostra di Douglas Gordon e Jonathan Monk con quattro nuovi film, una misteriosa performance gastronomica ed altre sorprese. A cura di Mirta d'Argenzio.

I due artisti, pur avendo già lavorato insieme, presentano a Napoli per la prima volta una collaborazione concepita e dedicata alla città con un nuovo progetto realizzato specificamente per la Fondazione.
Douglas Gordon e Jonathan Monk condividono lo stesso interesse per il cibo, il bere, la performance, le immagini trovate ed i testi ed entrambi hanno utilizzato in passato sia fotogrammi di film che vecchie fotografie come materiale di diversi lavori. Spazio e tempo costituiscono spesso il soggetto ossessivo delle loro investigazioni. A Napoli e' il piacere dell'improvvisazione e lo spirito dei primi instruction pieces che torna di nuovo ad occupare la scena. Poiche' l'intera vicenda artistica dei due parte proprio da quella esplorazione dell'arte come idea che ha origine nel lavoro di artisti dell'Arte Concettuale degli anni Sessanta e Settanta. Douglas Gordon (1966 Glasgow) ha manomesso e rallentato il ritmo di proiezione di alcuni fra i piu' iconici film hollywoodiani, di molti mitici concerti rock e di altro materiale di documentazione medica della preistoria cinematografica utilizzandone i fotogrammi come materiale ready made cosi' come ha fatto con i testi delle sue prime performances. Zidane a 21st century portrait (2006) e' l'ultimo paradigmatico esempio del suo uso magistrale delle immagini, realizzato in collaborazione con Philip Parreno.

Jonathan Monk (1969, Leicester) ha utilizzato foto degli anni Cinquanta e Sessanta tratte da un vecchio album di famiglia per riscrivere, commentare e smontare il senso comune trasmessoci dalla storia dell'arte. Ha poi considerato le coincidenze, cosi' come ogni altro materiale trovato, come sostanza e spunto per attivare un processo di investigazione attraverso il quale poter mettere in questione il processo stesso del fare arte e la sua percezione. Monk non e' interessato esclusivamente ad interrogare l'arte in se' ma, cosi' facendo, ricerca la propria identità di artista e persona. Le sue opere piu' recenti, fra queste le frequenti citazioni-omaggio a Boetti, come ad altri artisti, non fanno che evidenziare questa pratica.

-Immaginazione morta immagina. Un luogo, ancora quello. Mai un'altra domanda. Un luogo, poi qualcuno, ancora quello.- Il contesto di Quello che e' strano, via di S. Beckett (scritto nel 1963, ma pubblicato solo nel 1976), puo' essere considerato di nuovo come il punto di partenza per questo progetto. Suggerendoci altri modi di ripensare sia il ruolo tradizionale dell'artista che lo stesso processo creativo. E' come un sottotesto ideale per questo e molti altri lavori. Ancora quello. La mostra Leon d'Oro consiste in Sublimations of Desire (2008), e' il titolo dei quattro diversi film realizzati da Jonathan e Douglas a -quattro mani- e presentati per la prima volta in un'unica installazione. In una stanza diversa una serie di testi intermittenti, saranno parte di un nuovo instruction piece. Una segreta performance gastronomica verrà poi eseguita da Gordon per Monk. E viceversa. Solo per una notte, durante la serata della vernice, all'esterno, nella vicina Piazza Dante. L'impresa sarà compiuta partendo da un'idea a sorpresa sul cibo e sul bere. E si concluderà con un'esplosione di colori brillanti all'interno della Fondazione Morra Greco.

-Sgabello, pareti nude, quando la luce si accende, facce di donne sulle pareti. Quando la luce si accende. In un angolo quando la luce si accende sintassi a brandelli di--cibo napoletano, bevande e linguaggio con lo stesso ambiguo e seducente testo. Pure parole.
Un antidoto all'insopportabile luogo comune della mozzarella e del Vesuvio. -Le parole, diceva Mallarme', possono e devono bastare a se stesse. Hanno la loro potenza personale, la loro forza, la loro individualità, la loro esistenza propria. Hanno abbastanza forza per resistere all'aggressione delle idee.- Degas aveva poi confidato a Ludovic Hale'vy, il quale l'aveva riportata, che in realtà quella mirabile frase era sua. Aggiungendo pero' che non aveva molta importanza, poiche' comunque riassumeva la teoria di Mallarme' sulle parole.
Degas e Mallarme' alle soglie del Novecento. Il senso profondo della loro collaborazione e delle loro parole si ritrova ancora in questa nostra avventura. Oggi Monk e Gordon lavorano insieme come facevano i due amici. Allo stesso modo. E' ancora la stessa tela mentale.

........................english

Fondazione Morra Greco is glad to announce Leon d' Oro, an exhibition by Douglas Gordon and Jonathan Monk with four new films, a mysterious gastronomic performance and others surprises. Curated by Mirta d'Argenzio.

Even if the two artists have worked together before, this is the first time they present a unique collaboration specifically dedicated to Naples with a new project made for the Fondazione.
Douglas Gordon and Jonathan Monk share the same interest in food, drinks, performance, found images, texts and they have used in the past found film footage and photographs in several of their works. Space or time became the obsessive subject of their investigations.
In Naples the pleasure of improvisations with the spirit of the early instruction pieces is back again. As they continues today the exploration of art as idea first instigated by the Conceptual artist of the 1960s and 1970s.
Douglas Gordon (1966, Glasgow) has manipulated and slowed down Hollywood films, bootleg concerts, medical history recordings and other un-canny film-clips and used found texts since his early performances. Zidane a 21st century portrait (2006), his most recent paradigm of the use of images and ready-made, was a project realized in collaboration with Philip Parreno.

Jonathan Monk (1969, Leicester) has used 50's and 60's photographs from an old family album to rewrite, comment on and strip down the conveyed art history. He has also dealt with coincidences and used other found material, and through them, has questioned the process of making art and the perception of it. Monk is not only interested in questioning art itself but also searches his own identity as an artist and as a person. His recent works, like the quotation, appropriation and variation from Boetti, and other artist, makes this practice evident.
-Imagination dead imagine. A place that again. Never another question. A place, then someone it, that again.- The context of All strange away by S. Beckett (written in 1963, but published only in 1976) could be assumed as the point of departure for this new project. Suggesting ways of rethinking both the traditional role of the artist and the creative process. Like the ideal subtext for this and many others pieces. Again

The exhibition Il Leon d'Oro consist in Sublimations of Desire (2008), four different films realized by Jonathan and Douglas a -quattro mani- and presented for the first time in one video installation. In another room a series of intermittent texts, will be part of a new instruction piece.

A secret gastronomic performance will be played for Gordon by Monk. And vice versa. Just for one night, during the evening of the opening, outdoor, in the nearby Piazza Dante. It will evolve around an unexpected idea on food and drinks. It will eventually explode in bright colours inside the Fondazione Morra Greco. -Stool, bare walls when the lights comes on, women's faces on the walls when the light comes on. In a corner when the light comes on tattered synthaxes of-- Neapolitan food, drinks and language with the same ambiguous and tempting text. Against the unbearable common place of mozzarella and Vesuvio.
-Words, wrote Mallarme', can and must be self-sufficient. They have their own personal strength, their force, their individuality, their own existence. They have enough strength to oppose to the aggression of ideas. - Further, Degas told confidentially to Ludovic Hale'vy, which in turn reported it, that in fact that brilliant sentence was his own. Adding though that it did not matter, as it epitomized Mallarme's theory on the use of words.
Degas and Mallarme' at the beginning of the Twentieth century. The same profound sense of their collaboration and the common theory on words can be found once again in this adventure of ours. Today Monk and Gordon work together like those two friends did. In the same manner. It is the same mental canvas.

Opening 20 febbraio 2009 ore 19

Fondazione Morra Greco
Largo Avellino, 17 - Napoli
Visitabile su appuntamento inviano una email oppure chiamando al 3336395093.



Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 08:47   -  forum administrator-  forum moderator
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Il Futurismo


Cento anni d'Avanguardia

È nel nome di Joseph Stella (Muro Lucano 1880 - New York 1946), l'artista lucano trapiantato a New York agli inizi del secolo, amico di Boccioni e di Marinetti, che venerdi' 20 febbraio 2009, alle ore 18.00, nella Biblioteca Scheiwiller e nelle sale del MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea. Matera ( Palazzo Pomarici, via San Giacomo, Sasso Caveoso), vengono ricordati i cento anni della nascita del primo movimento artistico d'avanguardia organizzato con una mostra didattica e un colloquio a piu' voci sul Futurismo.
-Perche' dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiche' abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente-.

Era il 20 febbraio 1909 quando Filippo Tommaso Marinetti, fino a quel momento conosciuto come autore di poesie di clima simbolista, cosi' scriveva nel -Manifesto del Futurismo- pubblicato sulla prima pagina de -Le Figaro-.
Questo manifesto, insieme ai tanti altri pubblicati nel corso degli anni (sulla pittura, la musica, la donna futurista, la scultura, la letteratura, la lussuria, l'arte dei rumori, le parole in libertà, la pittura dei suoni, rumori, odori, il programma politico futurista, il teatro di varietà, lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica, l'architettura futurista, il vestito antineutrale, la ricostruzione futurista dell'universo, ai pittori meridionali, la nuova religione-morale della velocità, la cinematografia futurista, la cucina, ecc.), ai piu' importanti cataloghi delle mostre tenute dagli artisti futuristi tra il 1912 e il 1931 a Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Rotterdam, Roma, Firenze, Napoli, Milano, ecc., alle fotografie, ai libri, ai giornali e alle riviste dell'epoca (-Poesia-, -Lacerba-, -Vela Latina-, -L'Italia Futurista-, -Cronache d'Attualità-, -Roma Futurista-, -Dinamo-, -Noi-, -La Fiera Letteraria-, -Futurismo-, -La Città Nuova-, ecc), sarà al centro della mostra che accoglie anche la donazione al Gabinetto di Grafica del MUSMA di alcune opere di Arnaldo Ginna, Ivo Pannaggi e Lucio Venna, tre futuristi della prima ora.

Non viene dimenticato, in questo contesto, il contributo di artisti e scrittori meridionali quali Francesco Cangiullo, Ricciotto Canudo, Raffaele Carrieri, Franco Casavola, Sebastiano Arturo Luciani, ecc. che da Napoli, da Parigi, dalla vicina Puglia, dalla Calabria e dalla Sicilia, cosi' come Stella da New York, avendo accettato da Marinetti la violenta rottura su tutte le forme impigrite dalla tradizione, sognano l'avvento di una nuova poesia piu' adeguata ai tempi della velocità e -delle grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere e dalla sommossa-. Naturalmente, trattandosi di un museo della scultura, molto spazio viene dato alle immagini delle opere di Boccioni del quale viene presentata, inoltre, una lettera inedita, del 31 agosto 1915, indirizzata a Giovanni Campriani, Albergo Leon d'Oro, Peschiera.

La mostra avrà un seguito nel salone di rappresentanza del museo, con il saluto del Presidente di Zetema, Raffaello De Ruggieri e gli interventi di Giuseppe Appella, storico dell'arte, curatore del MUSMA, che aprirà il colloquio con alcune precisazione su Joseph Stella e una relazione su Futurismo e Meridione; Luigi Sansone, storico dell'arte, curatore della mostra appena aperta a Milano, su Martinetti = Futurismo; Francesco Bolzoni, storico del cinema, su Il contributo di Ricciotto Canudo e Sebastiano Arturo Luciani nella elaborazione del movimento.

Inaugurazione venerdi' 20 febbraio 2009, alle ore 18

Museo della Scultura Contemporanea Matera MUSMA
aperto dal martedi' alla domenica dalle 10 alle 14. Giornata di chiusura il lunedi'.
Biglietto d'ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero Euro 5,00; ridotto Euro 3,50



Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 08:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Gerardo Di Fiore



Un mondo di gommapiuma

a cura di Enzo Battarra

S'inaugurerà venerdi' 20 febbraio 2009 alle ore 19 la mostra di sculture di Gerardo Di Fiore -Un mondo di gommapiuma- al Girulàrt di Napoli in via Vetriera a Chiaia 7/A, telefono 081425511. Curatore il critico d'arte Enzo Battarra. Gerardo Di Fiore, un vero maestro dell'arte contemporanea, per anni titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti napoletana, ha curato personalmente l'allestimento di questa sua mostra personale al Girulàrt, tempio del gusto e della vita notturna partenopea.

Nel suo testo di presentazione -Prove di leggerezza, nuvole di libertà-, Enzo Battarra scrive: -La ricerca di Gerardo Di Fiore e' tesa da decenni a indagare le potenzialità di una materia fatta soprattutto di aria, una materia immateriale. Eppure, la gommapiuma, da sostanza negletta, nascosta funzionalmente a fare da imbottitura, viscere per materassi, divani o altro, diviene corpo dell'arte, materia nobile, scultura.

È come scoprire una parte nascosta di se', un qualcosa di impresentabile sfuggito al controllo, alle censure, ai veti. Ecco perche' le soffici sculture in gommapiuma di Gerardo Di Fiore sono nuvole di libertà.

Queste prove di leggerezza si trovano a dover fare i conti con la pesantezza di una quotidianità fatta di utensili e di attrezzi, di paradossi e di rituali. È allora che la gommapiuma si riempie ancora di piu' dell'aria che porta dentro di se' e si appresta a volare in alto sottraendosi ai destini terreni.

Tanta tensione verso l'alto ma anche tanta voglia di contaminarsi con le cose della terra, di invadere gli spazi della vita, di trasformare il paesaggio. Un altro mondo e' possibile, un mondo di pace, dove ognuno puo' lasciarsi cadere senza dolore, dove ogni oggetto e' incapace di creare danno, dove i bambini possono giocare in libertà. Un mondo di gommapiuma e' possibile. Gerardo Di Fiore ci sta lavorando da tempo!-.

Inaugurazione venerdi' 20 febbraio 2009 ore 19

Girulàrt
Via Vetriera a Chiaia 7/A , Napoli
Orari di apertura: dal martedi' al sabato dalle ore 12 alle 15 e dalle ore 20 alle 24
Ingresso: libero



Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 08:58   -  forum administrator-  forum moderator
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Natale Addamiano


Avellino e l'Irpinia: luci e stagioni

La personale di Natale Addamiano intitolata Avellino e l'Irpinia: luci e stagioni apre al pubblico il 20 febbraio fino al 18 aprile 2009 - con inaugurazione alle ore 18.00 presso l' Ex Carcere Borbonico - Piazza d' Armi di Avellino. La mostra, patrocinata dalla Provincia di Avellino, progettata dal prof.Renato Numis e prodotta da Dep Art Milano, chiude la serie di manifestazioni indette per ricordare il bicentenario della costituzione del Consiglio Provinciale.

Avellino e l'Irpinia: luci e stagioni presenta, in oltre 30 opere (di piccolo e grande formato) di Addamiano, paesaggi con studi eseguiti di giorno e con luce serale. Panorami e scorci di Avellino e provincia catturati nell'attimo dell'imbrunire, vedute di tetti e cupole che s'incendiano di rosso nel fuoco del tramonto, monumenti e finestre illuminate nella notte fonda con colori sopraffatti dall'avanzare di un buio trafitto di stelle e di luci. Una pittura capace di coniugare l'attualità a intensi valori tradizionali. Emozioni risolte da luci e colori nelle varie luci del giorno.

Come ha scritto Giorgio Seveso, nel testo critico del catalogo, -Addamiano ha messo ormai saldamente le mani su una misura interiore del dipingere oggi assai rara, che rimanda a una vera e propria filosofia della pittura, a una poetica del rappresentare capace di contestare la nostra pigrizia di osservatori distratti e di sorprendere ogni nostra sbrigativa abitudine del vedere cio' che ci circonda, trasformando un panorama cittadino - palazzi, lampioni, ponti e strade, prospettive e lontananze - in una assorta scenografia di silenzi felpati eppure crepitanti di verità vitali, di emozioni autentiche.-.

Natale Addamiano e' nato a Bitetto nel 1943. È stato titolare della cattedra di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Vive e lavora a Milano dal 1968. Sue opere figurano in numerosissime collezioni pubbliche e private in Italia, Francia, Giappone, Germania, Nuova Zelanda, Spagna e Stati Uniti. Hanno scritto di lui: Luca Beatrice, Gianfranco Bruno, Dino Buzzati, Gianni Cavazzini, Andrea Del Guercio, Francesco Gallo, Flaminio Gualdoni, Pietro Marino, Roberto Sanesi, Pierluigi Senna, Giorgio Seveso e Tommaso Trini.

All'interno della mostra, uno spazio e' dedicato ad un giovane artista di Avellino, Marco Abete, che presenta le sue fotografie su Avellino e l'Irpinia.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Elio Sellino Editore, comprende il testo critico di Giorgio Seveso.

Inaugurazione mostra venerdi 20 febbraio ore 18

Ex Carcere Borbonico
Piazza D'Armi - Avellino
dal lunedi al venerdi ore 8 / 14 - 16 / 20 sabato ore 16 / 20
(gli orari potrebbero subire variazioni)
Ingresso: Libero



Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 09:43   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 20.III.2009
Lawrence Weiner
Napoli, Alfonso Artiaco

Logica riscaldata alle falde del Vesuvio per un pioniere del concettuale. Dopo la puntata romana da Gagosian, prosegue il viaggio in Italia di Lawrence Weiner. Confermandone l’originalità...


pubblicato giovedì 19 febbraio 2009

La società occidentale crede che tutto accada in linea retta. Ma non è così. La curva del golfo di Napoli è per me un’occasione perfetta per suggerire un nuovo modello di pensiero”. Lapidaria eppure compiuta e ampiamente evocativa la spiegazione di Lawrence Weiner (New York, 1942; vive a New York e Amsterdam) della genesi della sua incursione partenopea site specific. E nulla vieta di qualificare con i medesimi aggettivi i suoi statement: “Oggetti gettati sul golfo di Napoli”, “mucchi di marmo usato che infrangono le acque del golfo di Napoli”, “sassi lanciati che rimbalzano sul golfo di Napoli”.
La proposta di un nuovo “disegno intellettivo”, che prenda atto della complessità della vita contro un utopico iper-logicismo, passa per Weiner dall’“enunciazione visiva” di frasi semplici, del tutto anti-metaforiche in partenza, che però generano immagini mentali ed evocazioni personali nel destinatario. L’artista rifiuta una “riproposizione” della realtà connotata di soggettivo, puntando alla denotazione di un secondo reale, che fronteggi il fruitore.
Mira alla sua responsabilizzazione, stimolando un’interpretazione che dia senso alla neutra esca linguistica. Mutuando una terminologia jazzistica, tra i concettuali Weiner è più vicino a una modalità espressiva “calda” che non “fredda”.
Lawrence Weiner - The Bay of Naples - veduta mostra della mostra presso la Galleria Alfonso Artiaco, Napoli 2009
Diversamente anche dal più astratto Barry, che ha esposto nella stessa galleria meno di due anni fa, le sue frasi rimandano a un “oltre” rispetto allo spazio espositivo concreto e inserito nel vissuto, a cose e azioni esistenti, di dichiarata dignità oggettuale, implicanti spesso un’idea di movimento o trasformazione. Si pensi ai “sassi lanciati” o alle onde infrante sul “marmo usato”.
Inoltre, il landscape partenopeo suggerito da Weiner non è unicamente mentale: innegabile è l’impatto visivo, se non rappresentativo almeno evocativo e mimetico, nella linea che accompagna le frasi, trasformandosi persino otticamente in base al contenuto. Traiettoria di lancio per gli “oggetti gettati” e flutto stilizzato per il “marmo usato” che infrange le onde, diviene addirittura orizzontale per il movimento di zattere “che attraversano il golfo”. Per queste concessioni, seppur residuali e sintetiche, dell’analitico al visuale e all’estetico, Weiner sta a Kosuth come Kandinsky a Malevič.
Lawrence Weiner - The Bay of Naples - veduta mostra della mostra presso la Galleria Alfonso Artiaco, Napoli 2009
Conferma ne è anche l’agnettiana “geometria psichica” del desiderio e della colpa nelle opere esposte, non a caso, nel più intimo spazio dell’ingresso: sperimentazioni di materiali e manipolazioni più “calde” con carta, matita, piegature, intagli. Influsso delle passioni dalla Bay of Naples su un autore che, se dichiara che “un artista è una struttura logica” e di essersi avvicinato all’arte “per cambiare la struttura logica della società”, ha però sempre lasciato che il contesto esistenziale penetrasse nella sua ricerca. Sostanziandola di vita.

articoli correlati
Lawrence Weiner da Gagosian a Roma
Robert Barry da Artiaco nel 2007

diana gianquitto
mostra visitata il 6 febbraio 2009


dal 6 febbraio al 20 marzo 2009
Lawrence Weiner - The Bay of Naples
Galleria Alfonso Artiaco
Piazza dei Martiri, 58 (zona Chiaia) - 80121 Napoli
Orario: da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20
Ingresso libero
Info: tel. + 39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com


[exibart]


Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 09:45   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dom 22 febbraio 2009
Let's Vamp!


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MADRE - MUSEO D'ARTE DONNA REGINA
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Via Luigi Settembrini 79 (80139)
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Eventi in corso nei dintorni

Preludio della nuova serie di Aperitivi al Museo,
una one night dedicata all'immaginario "vamp" con inedito collage di film sui vampiri realizzato da Mario Franco.
vernissage: 22 febbraio 2009. 18.30 - 24.00
curatori: Mario Franco
note: Organizzazione: SCABEC
in collaborazione con Ciro Cacciola
genere: serata - evento
email: madrevino@museomadre.it


Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 09:56   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 21 febbraio al 29 marzo 2009
Comincia adesso! #2


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VENTRE
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Eventi in corso nei dintorni

Comincia adesso! ha luogo a Napoli, città attualmente e storicamente simbolo del disagio sociale, ma anche delle speranze di riscatto, presso Ventre, la cui inaugurazione coincide con quella del progetto stesso. Uno spazio il cui nome, di letteraria memoria, se fornisce repentinamente l’idea del suo radicamento nel contesto partenopeo, rimanda altresì ad una dimensione di profonda immersione nella crudezza del reale. Articolandosi in quattro tempi, il progetto prevede il coinvolgimento di quattro artisti di volta in volta differenti.
orario: su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 21 febbraio 2009. ore 18,30-22,30
curatori: Stefano Taccone
autori: Katia Alicante, Domenico Di Martino, Alessandro Ratti, Mauro Rescigno
genere: arte contemporanea, collettiva
email: stefanotaccone81@virgilio.it


Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 10:02   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 21 febbraio all'undici maggio 2009
Alighiero Boetti - Alighiero&Boetti. Mettere l’Arte al Mondo

Gemelli, 1968
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MADRE - MUSEO D'ARTE DONNA REGINA
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Eventi in corso nei dintorni

Il percorso della mostra intende sottolineare il nomadismo culturale ed esistenziale di un'artista che è riuscito a sdoppiarsi iconograficamente in Alighiero&Boetti e attraverso l'opera,
mediante il momento esecutivo, a ricongiungersi con il mondo.
orario: dal Lunedì al Venerdì 10.00 – 21.00 / Sabato e Domenica 10.00 – 24.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: Adulti euro 7 – Ridotto 3.50 – Lunedì gratuito. Audioguide € 4.00
vernissage: 21 febbraio 2009. ore 19.00
catalogo: a cura di Achille Bonito Oliva
editore: ELECTA
ufficio stampa: ELECTA, ELECTA NAPOLI
curatori: Achille Bonito Oliva
autori: Alighiero Boetti
note: Conferenza stampa Sabato 21 febbraio ore 12. in collaborazione con l’Archivio Boetti e la Fondazione Alighiero & Boetti
genere: arte contemporanea, personale
email: pellegrini@museomadre.it


Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 11:33   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il venerdì 20 febbraio 2009 alle 19:29   -  forum administrator-  forum moderator
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PROGETTO
WORKSHOP “OPERE DELL’INCOMPIUTO CAMPANO”
di ALTERAZIONI VIDEO

PAN | Terzo Piano | aula laboratorio
24 febbraio 2009 - 27 febbraio 2009


In occasione del workshop di Napoli, organizzato dal PAN| Palazzo delle Arti Napoli, dalla Fondazione SDN e dall’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, gli artisti di Alterazioni Video invitano ad un’indagine sul territorio, allo scopo di individuare le criticità urbanistiche ed antropologiche esistenti nell’area di Napoli. L’intenzione è quella di effettuare una ricognizione tra le opere incompiute pubbliche della città e dei dintorni, allo scopo di produrne una documentazione, individuare e analizzare gli elementi dello stile e verificare la possibilità di una mappa dello stile incompiuto campano. I 4 giorni di workshop comprendono una parte teorica (analisi degli stilemi e delle caratteristiche dell'Incompiuto), escursioni nei siti delle incompiute, riprese video e documentazione fotografica, rielaborazione del materiale in un dossier. Alla fine del laboratorio i materiali prodotti verranno allestiti per una esposizione negli spazi del PAN. L’invito è rivolto a professionisti, ricercatori e studenti universitari di architettura, design, sociologia, artisti, attivisti e a coloro che guardano il mondo con occhi non velati dall’odio. Per iscriversi è necessario inviare per e-mail una breve presentazione del proprio lavoro motivando la richiesta di partecipazione al workshop entro il 23 febbraio 2009.

 

I vs dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto del d.lgs. n. 196/2003. Il titolare dei dati potra` richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica e cancellazione. Tutti i destinatari della mail sono in copia nascosta (privacy l. 675/96), ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate, in tal caso vi preghiamo di segnalarcelo rispondendo Cancellami a questa mail precisando l'indirizzo e-mail che verrà immediatamente rimosso.



Messaggio di Gino il sabato 21 febbraio 2009 alle 08:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Rita Casdia



Blank Screen. Rassegna di video d'animazione

a cura di NOTgallery

Blank Screen e' un progetto sperimentale che intende proporre, in un contesto normalmente adibito alla fruizione musicale, una selezione di video animazioni d'autore. Fin dalla sua fondazione NOTgallery ha sperimentato percorsi alternativi per il coinvolgimento del pubblico nella ricerca artistica visiva. Per questo progetto l'indirizzo curatoriale di NOTgallery si e' sposato con l'attitudine interdisciplinare del Rising Mutiny focalizzando l'attenzione sulla video animazione, medium privilegiato da molti giovani artisti.

Negli ultimi anni, complici i canali televisivi che li hanno proposti in parallelo, la ricerca musicale e quella videoanimata hanno visto una progressiva convergenza (ed in taluni casi una sovrapposizione) del proprio pubblico. Tuttavia la v.a. e' stata sempre utilizzata come supporto d'immagine alla musica: molti autori, infatti, hanno realizzato videoclip e le session di D-jing contemporaneo sono spesso accompagnate da brani di video animazione, completamente dipendenti pero' dalla selezione musicale. Blank Screen, invece, costituisce un primo passo per la costruzione di una nuova fruizione della video animazioni d'autore. Quest'ultima, infatti, comprende spesso una ricerca sonora che e' parte integrante dei film e necessita di una fruizione completamente indipendente.

La prima serata Blank Screen si e' svolta lo scorso aprile sempre al Rising Mutiny con la collaborazione di Mara De Falco;furono presentati i lavori di Rebecca Agnes, Riccardo Arena, Rita Casdia, Laurina Paperina, Marco Raparelli, Rak & Scop, Federico Solmi. Questo primo progetto monografico e' dedicato alle video animazioni in Stop-motion di Rita Casdia. "Sole" (2006), "Piccole donne crescono" (2007) e in anteprima "White sex" (2008) descrivono, in brevissimi episodi, una galleria di personaggi femminili che affrontano i drammi, le fantasie, le paure e le perversioni di esistenza in cui le necessità emotive sembrano essere in contrasto con l'alienazione di una vita quotidiana condotta in una moderna metropoli.

I lavori di Rita Casdia accompagneranno il concerto di Awa Ly a partire dalle ore 22 di sabato 21 febbraio 2009.

AWA LY e' nata e cresciuta a Parigi da genitori senegalesi. Parallelamente ad un percorso di studi istituzionale in economia, che la porta a fare esperienze in Francia ed all'estero, cresce la sua naturale passione per la musica ed il canto, che trovano espressione e concretezza nel soggiorno in Italia dove sceglie di vivere. La stretta amicizia con diversi musicisti che la coinvolgono nelle jam session di tanti locali romani ha consolidato la voglia di intraprendere la carriera di cantante. Le prime attività di rilievo iniziano con la collaborazione con l'etichetta discografica indipendente Eko Music, che promuove il brano "tu verras" e che trova riscontro presso le emittenti radio, tanto da diventare la sigla della trasmissione Demo di Radio Rai Uno, condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo. Contemporaneamente nasce la prima formazione Deeper Blue (prima in duo poi in quintet) con la quale si esibisce in un repertorio Pop'n jazz. Iniziano poi collaborazioni parallele con il trio Chantons! (jazz, scaletta tutta in francese) e piu' recentemente in duo: Songs For two (voce e chitarra, pop'n jazz).

Rising Mutiny
via Vincenzo Bellini, 45 - Napoli



Messaggio di Gino il sabato 21 febbraio 2009 alle 08:50   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il lunedì 23 febbraio 2009 alle 09:37   -  forum administrator-  forum moderator
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Sara Forte



Mondi paralleli

a cura di Monna Lisa Salvati

Continua la rassegna d'arte contemporanea curata da Monna Lisa Salvati per Studio7.it nella sede Banca Sella Arditi Galati, Corso Europa 8G Avellino. A partire dal 23 febbraio fino al 23 marzo 2009, sarà possibile -proiettarsi' nei -Mondi paralleli- di Sara Forte.

-In una terra lontana dove il suono del silenzio imbastisce dolcemente visioni di luoghi surreali, si erge un castello dimenticato dove realtà e fantasia si struggono.

Tutto si muove anche se apparentemente ogni cosa dorme.
Serrature al posto di porte ed una piccola chiave introducono lo spettatore in un mondo segreto,senza tempo Un affascinante viaggio in cui un giullare diviene il direttore d'orchestra delle emozioni; seduce l'attore che contempla, lo prende per mano e lo accompagna in punta di piedi nel luogo segreto delle muse senza età. Allora si cela una casta concupiscenza ornata da armonica grazia e avvenenza. Là dove tutto cio' che vive non si scorge, il sogno deambula con astuzia accarezzando l'idea che lo sguardo dello spettatore appare e si nasconde, viene rapito e sedotto, avvicinato ed ammaliato-l'immaginazione comincia quando lo sguardo oltrepassa le serrature.
Buon viaggio--

La giovanissima artista novarese e' un talento naturale coltivato con costanza e curiosità. Versatile sperimentatrice di tecniche e tematiche diverse, già allieva del Maestro Alfieri, ha al suo attivo diverse partecipazioni a mostre collettive e personali in Italia ed all'estero.
Ha scritto di lei Eliana Frontini: -Sara Forte e' un'artista che ha dentro di se', senza che appaia, un fuoco che si placa soltanto in parte, quando si attarda a dar vitalità ad una dolce figura che comprime il suo ardore. E' un'artista padrona della forma, che sceglie di arrivare ad un equilibrio nel quale preparazione, esperienza e fantasia, condite da doti istintive, fa emergere sempre in modo indelebile, l'impronta dell'artista creatore. Si tratta di tele sempre piu' espressive, soffici come velluti, fatte di pennellate quasi impalpabili che trasfondono una vena inesausta d'idillio e di poesia che fa sognare coloro che chiedono all'arte un po' di gentilezza, una via di fuga verso un mondo innocente, come avveniva nei dipinti dei grandi pittori simbolisti del passato.'

Banca Sella Arditi Galati Sud
corso Europa, 8g - Avellino
Lunedi' al venerdi' 8:30/13:30 e 14:45/15:30


Messaggio di Gino il martedì 24 febbraio 2009 alle 09:45   -  forum administrator-  forum moderator
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INCONTRO
La Domitiana
dove non c’è strada non c’è civiltà
PAN | Piano Primo
26 febbraio 2009
19.00

Giovedì 26 febbraio, il PAN ospita il primo degli appuntamenti previsto nell’ambito della mostra Napoli senza titolo, il progetto del centro di documentazione a cura di Fabio Donato Maria Federica Palestino Marina Vergiani. Si comincia con il film documentario “La Domitiana dove non c’è strada non c’è civiltà”,di Romano Montesarchio: la via Domitiana è un’antica via romana, al confine tra le province di Napoli e Caserta, che oggi, complice l’elevato numero d’immigrati, rappresenta un avamposto del cosiddetto “terzo mondo” all’interno del ricco e sviluppato occidente. Il film documentario racconta la storia millenaria di questa strada e di come si sia trasformata in una paradossale terra di nessuno, dove tutto è il contrario di quello che avrebbe potuto e dovuto essere. La proiezione sarà introdotta da Mario Franco.

Partecipano all'incontro
il regista Romano Montesarchio
il giornalista del Mattino Vincenzo Ammaliato (co sceneggiatore e personaggio del film)
il mediatore culturale Jean Renè Bilongo (esperto di politiche sull'immigrazione e personaggio del film)
il produttore Gaetano Ippolito
il montatore Davide Franco
il musicista Massimiliano Gaudio


 

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Messaggio di Gino il martedì 24 febbraio 2009 alle 13:05   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il mercoledì 25 febbraio 2009 alle 09:13   -  forum administrator-  forum moderator
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COMUNICATO STAMPA

 

“NEAPOLITAN BOX”

a cura di Ciriaco Campus

 

 

Artista: SALVATORE TULIPANO

Titolo: “Untitled 2009”

Opera: Installazione

Luogo: Spazio installativo “Neapolitan Box”, Aula 2 – Spazio e Comunicazione

            Accademia di Belle Arti di Napoli

Inaugurazione: Mercoledì 25 febbraio 2009 ore 11

Periodo: dal 26 febbraio al 3 aprile 2009

Orario: dal lunedì al venerdì ore 10/13

 

 

Il giorno 25 febbraio 2009 alle ore 11 si inaugura l’intervento di Salvatore Tulipano nello spazio Neapolitan Box all’Accademia di Belle Arti di Napoli.

“Neapolitan Box” è uno spazio installativo ideato dal prof. Ciriaco Campus all’interno della propria aula di Scultura, per consentire ai propri allievi più interessanti di confrontarsi con lo spazio di una scatola bianca.

Dopo Nicola Uzunovski, il suo Pennacchio Argentato, Riccardo Albanese, Tommaso Cardone, Giulio Del Vecchio, Cristina Rauso, Antonio Patrizio, il gruppo Cerbero, Elpidio Ziello è il momento di Salvatore Tulipano.

Tulipano inserisce all’interno dello spazio del Box un corpo plastico aggettante che si fonde con il volume geometrico del Box stesso, trasformandolo da “contenitore” in opera.

La ricerca di Tulipano ruota da un paio d’anni attorno alla rilettura di quel linguaggio definitosi attorno alla Minimal americana ed europea degli anni ‘60/’70 con la differenza, rispetto a quella esperienza, di aver aggiunto all’aspetto plastico/oggettuale della scultura una visione più “architettonica”, nel senso di opere che si pongono come modelli in scala di costruzioni complesse di grandi dimensioni.

Esempi, in questo senso, sono esposti in uno spazio attiguo al Neapolitan Box.

 



Messaggio di Gino il mercoledì 25 febbraio 2009 alle 11:04   -  forum administrator-  forum moderator
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Babel Cafe'



Un progetto di Gaetano Sgambati con gli studenti di Pittura

Laboratorio della Quarta Cattedra di Pittura di Gaetano Sgambati, Accademia di Belle Arti Napoli. Siamo lieti di annunciare l¹inaugurazione del Babel Cafe'. Babel Cafe' e' un progetto di Gaetano Sgambati con gli studenti del Corso di Pittura dell¹Accademia di Belle Arti di Napoli, anno accademico 2008/2009, con il coordinamento di Maria Giovanna Mancini.

Il laboratorio e' stato ricoperto integralmente da scritte che non hanno un contenuto particolare: frasi banali, comuni, pensieri spontanei. L¹aspetto del laboratorio e' il risultato di una continua accumulazione di frasi che in totale casualità vengono giustapposte le une alle altre. L¹unico principio d¹ordine in questa rutilante successione di parole e' la pratica stessa della scrittura.

Scandiscono lo spazio allungato della stanza gli oggetti comuni: un televisore, un divano, un secchio, un neon, ma anche vecchie ³cose² del laboratorio cariche della memoria di passate esperienze, intorno a cui si addensa una storia, una narrazione.

L'individuazione dell¹unità significante (la scrittura) e' volta a produrre un'esperienza estetica diffusa (diffusa attraverso la riconoscibilità del segno minimo) su scala di massa. All'interno di questo percorso didattico interno, al tempo stesso individuale e collettivo, sono stati condotti gli incontri con persone che della scrittura si occupano a tempo pieno.

La scelta di incontrare le persone che utilizzano la scrittura come medium specifico (Pasquale Testa ­editore, Maurizio Braucci ­scrittore, Giancarlo Lacerenza-docente di letteratura ebraica e biblica, Alessandro De Vita ­drammaturgo- e Luca Marra ­attore, Sandro Dionisio - regista), e' stata mossa dalla necessità di discutere delle implicazioni profonde di questo medium che nel progetto Babel Cafe' viene utilizzato in modo strumentale come segno pittorico, accennando alle questioni della temporalità delle storie, della complessità della narrazione, della molteplicità dell¹autorialità, ma rimandando a chi in modo specifico se ne occupa.

I workshop che sono stati condotti fino ad ora hanno influito in modo profondo sulla costruzione dello spazio e sul riconoscimento delle finalità del progetto. Sempre piu' ci sembra fondata la scelta di organizzare le diverse modalità di scrittura, la complessità delle storie individuali che si impongono in un lavoro collettivo e la possibilità stessa che una storia abiti uno spazio non normato in codice, nel luogo del cafe' letterario ed in particolare di Babel Cafe'.

Babel Cafe' fino a giugno ospiterà ancora incontri con musicisti, registi e attori teatrali, presenterà libri e film, includendo ogni interessante riflessione sulla scrittura con l¹ambizione di poterne rappresentare la complessità negando la rigida ed ideologica prospettiva del discorso unico.

All¹inaugurazione, che coincide con l¹esame di verifica del lavoro svolto dagli studenti del corso, seguirà una babelica successione animata di piccoli interventi teatrali, musicali e performativi.

Inaugurazione 25 febbraio 2009 ore 17

Laboratorio di Sgambati ­ - quarto piano ­ ala direzione ­ Accademia di Belle Arti di Napoli
via Costantinopoli, 107 - Napoli
ingresso libero

TITOLO

Babel Cafe'

PERIODO

dal 25/2/09
al 25/3/09

CITTÀ

Napoli

NAZIONE

Italia

SEDE

Accademia di Belle Arti

INDIRIZZO

via Costantinopoli, 107

TELEFONO

081 441900, 081 441887

FAX

081 444245

 



Messaggio di Gino il mercoledì 25 febbraio 2009 alle 11:06   -  forum administrator-  forum moderator
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Salvatore Tulipano



Untitled 2009

a cura di Ciriaco Campus

Il giorno 25 febbraio 2009 alle ore 11 si inaugura l'intervento di Salvatore Tulipano nello spazio Neapolitan Box all'Accademia di Belle Arti di Napoli.

-Neapolitan Box- e' uno spazio installativo ideato dal prof. Ciriaco Campus all'interno della propria aula di Scultura, per consentire ai propri allievi piu' interessanti di confrontarsi con lo spazio di una scatola bianca. Dopo Nicola Uzunovski, il suo Pennacchio Argentato, Riccardo Albanese, Tommaso Cardone, Giulio Del Vecchio, Cristina Rauso, Antonio Patrizio, il gruppo Cerbero, Elpidio Ziello e' il momento di Salvatore Tulipano.

Tulipano inserisce all'interno dello spazio del Box un corpo plastico aggettante che si fonde con il volume geometrico del Box stesso, trasformandolo da -contenitore- in opera.

La ricerca di Tulipano ruota da un paio d'anni attorno alla rilettura di quel linguaggio definitosi attorno alla Minimal americana ed europea degli anni -60/'70 con la differenza, rispetto a quella esperienza, di aver aggiunto all'aspetto plastico/oggettuale della scultura una visione piu' -architettonica-, nel senso di opere che si pongono come modelli in scala di costruzioni complesse di grandi dimensioni.
Esempi, in questo senso, sono esposti in uno spazio attiguo al Neapolitan Box.

Inaugurazione ore 11

Accademia di Belle Arti
via Costantinopoli, 107 - Napoli
Orario: dal lunedi' al venerdi' ore 10/13
Ingresso libero

 



Messaggio di Gino il giovedì 26 febbraio 2009 alle 08:47   -  forum administrator-  forum moderator
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Mario Merz



L'asocialita' e' coscienza. La socialita' e' struttura

La galleria OREDARIA Arti Contemporanee di Roma rende omaggio a Mario Merz (Milano, 1925 - 2003), con una mostra personale il cui percorso vuole evidenziare un aspetto fondamentale della sua ricerca artistica: il rapporto con la matematica. Per la mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz di Torino, sono state selezionate alcune opere di carattere museale e una serie di disegni, tra cui un ciclo totalmente inedito, che fanno riferimento al mondo dei numeri e in particolar modo alla successione di Fibonacci. A metà degli anni Sessanta la ricerca di Merz si sviluppa ed evolve verso una sperimentazione artistica che lo porta a realizzare le -pitture volumetriche- (Mila Pistoi), costruzioni di tele che inglobano object trouve's, materiali organici o industriali, la cui comparsa nell'opera contribuisce a designare l'artista tra i protagonisti dell'Arte Povera.

Elementi come l'igloo (1969) e il tavolo (1973): l'uno -forma organica ideale [-], nel contempo mondo e piccola casa- che l'artista pretende abitabile, spazio assoluto non modellato ma -semisfera appoggiata a terra- e l'altro considerato come paesaggio sono strutture primarie e archetipiche, dichiarazioni estetiche e socio-politiche insieme, nel loro rappresentare il superamento definitivo del quadro. Dal 1970 compare la serie numerica di Fibonacci, una progressione in cui ogni cifra e' il risultato delle due precedenti (0,1,1,2,3,5,8,13,21-). Merz interpreta la sequenza numerica - individuata dal matematico pisano Leonardo Fibonacci nel 1202 - come emblema della dinamica relativa ai processi di crescita del mondo organico, collocando sui propri lavori le cifre realizzate in neon. La ricorrenza di determinate forme riconducibili tutte alla spirale, come il triangolo, il cono, il vortice, visualizzate artisticamente, desunte o intraviste in una serie infinita di elementi per lo piu' organici, come chiocciole, rami, foglie, pigne, corna, e' legata alla stessa serie di Fibonacci, trascrizione numerica di una figura che, partendo dal punto zero, si espande all'infinito con un andamento, per l'appunto, spiralico. Le sue grandi mostre sono caratterizzate da una pratica pittorica che assume sempre maggior rilievo, diventando -lunga e veloce-, habitat naturale per animali selvaggi e -preistorici- come il rinoceronte, il coccodrillo, la tigre, il bisonte, il gufo, portatori anch'essi di una chiara primarietà. Ampio rilievo viene dato alla pratica del disegno, che diventa protagonista di una serie di installazioni di grandi dimensioni.

L'artista espone al Carre' d'Art - Muse'e d'Art Contemporain, Nimes (2000) e per la prima volta in America Latina con la mostra personale alla Fundación Proa, Buenos Aires (2002). Partecipa a -Zero to infinity: Arte Povera 1962-1972' (2001), la prima antologica sull'Arte Povera nel Regno Unito organizzata dalla Tate Modern di Londra e dal Walker Art Center di Minneapolis. Il 6 novembre 2002 viene inaugurata l'installazione permanente Igloo fontana per il Passante Ferroviario della Città di Torino. Tra le numerose onorificenze, riceve la Laurea Honoris Causa dal Dams di Bologna (2001) e il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association (2003). Il 15 aprile 2009 presso i locali della galleria si terrà un incontro di approfondimento sul tema del rapporto fra arte e matematica ove interverranno lo storico dell'arte Philippe Daverio, il matematico Michele Emmer, l'epistemologo Gianluca Bocchi, il critico Giovanni Maria Accame. In quella circostanza sarà proiettata una videointervista in cui l'artista si racconta.

Inaugurazione: giovedi' 26 febbraio dalle 19 alle 21

Oredaria Arti Contemporanee
via Reggio Emilia 22-24 - Roma
Orari: dal martedi' al sabato: 10-13 e 16-19.30
Ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 26 febbraio 2009 alle 08:50   -  forum administrator-  forum moderator
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Yvonne De Rosa



Crazy God


a cura di Alessandra Masolini

La Prometeogallery di Ida Pisani e' lieta di annunciare l'apertura della mostra fotografica Crazy God di Yvonne De Rosa, tratta dall'omonimo progetto editoriale Damiani e presentata a cura di Alessandra Masolini lo scorso dicembre al museo PAN, Palazzo delle Arti Napoli.

Crazy God nasce dall'attività di volontariato dell'artista, all'inizio degli anni '90, nella sede di un vecchio ospedale psichiatrico italiano. A distanza di sei anni dalla chiusura della struttura sanitaria, De Rosa e' ritornata fra le stanze e i corridoi fatiscenti dell'antico edificio per documentare il vuoto lasciato dai degenti. La ricognizione ha dato origine ad uno studio sensibile e toccante dei pazienti di un tempo, condotto unicamente attraverso i ritratti degli oggetti abbandonati e delle scritte liberamente tracciate sui muri.

Pensieri, appunti e testimonianze di sofferenza che nel forte degrado registrato dall'obiettivo sembrano assumere un significato recondito, quasi divinatorio. Il progetto Crazy God, presentato per la prima volta alla Photographers' Gallery di Londra nel 2007, ha ricevuto il primo premio agli International Photography Awards 2008 della Lucie Foundation, cinque menzioni d'onore e un riconoscimento dalla World Health Organization. Nello stesso anno ha vinto uno dei premi Flash Forward, istituiti dalla Magenta Foundation's Emerging Photographers di Toronto.

Yvonne De Rosa, nata a Napoli nel 1975, vive e lavora a Londra dove si e' diplomata in fotografia presso il Central Saint Martins College for Art and Design. Le sue opere fanno ormai parte di numerose collezioni europee, pubbliche e private.

Hanno scritto di Crazy God: Diana Gianquitto, Exibart -Ecco una mostra che parla alla coscienza relazionale e sociale, e non solo al nervo ottico e alla ratio. L'arte che nasce da un reale itinerario esistenziale non puo' che aprire concreti luoghi di profondità- - Marianna Rizzini, Il Foglio -sembra di rivedere la faccia di Jack Nicholson in -Qualcuno volo' sul nido del cuculo-, il film di Milos Forman in cui pazzia e normalità diventano indistinguibili, sovrapponibili, intercambiabili, e tu guardi lo schermo e finisci per chiederti se pazzi non siano quelli che la pazzia vogliono imbrigliarla, negarla, cancellarla- - Alessandra Giordano, Il Roma -scatti emozionanti e straordinari, come un romanzo allucinante scritto sui muri scrostati di un manicomio-.

...........................english

Prometeogallery by Ida Pisani is glad to announce the opening of the photography exhibition Crazy God by Yvonne De Rosa, entitled after the book published by Damiani and presented last December at the PAN museum in Naples - Palazzo delle Arti Napoli.

Crazy God results from the work the artist did as a volunteer during the 90s in an old psychiatric hospital, whose name and location she deliberately avoids mentioning. Six years after the healthcare structure closed down, De Rosa returned among the rooms and the already decaying corridors to document the void left by the patients. The result is a sensitive, touching study consisting of portraits of the objects abandoned by the patients and their wall writings - sentences that are often astonishingly lucid.

The Crazy God project, presented at the Photographers' Gallery in London in 2007, received the first prize at the Lucie International Photography Awards 2008, several honorable mentions and a special award from the World Health Organization. It is also one of the winners of the The Magenta Foundation's Emerging Photographers Competition entitled Flash Forward.

Yvonne De Rosa, born in Naples in 1975, lives and works in London, where she studied photography at the Central Saint Martins' College of Art and Design. Her works are part of many European and American collections, public and private.

Comments from Crazy God reviews: Diana Gianquitto, Exibart -This is an exhibition that speaks to our relational and social consciousness, not only to the optical nerve and our rationality. Art emerging from a real existential journey is necessarily deep and intense- - Marianna Rizzini, Il Foglio -it's like watching Jack Nicholson's face in One Flew Over The Cuckoo's Nest, the film by Milos Forman where mental illness and health can no longer be distinguished; you watch the screen and end up wondering whether the crazy folks are those who want to deny and erase insanity-- Alessandra Giordano, Il Roma -moving and extraordinary shots, like an hallucinating novel written on the flaky walls of an asylum-.

Inaugurazione: giovedi' 26 febbraio 2009 ore 19

Prometeogallery di Ida Pisani
via Ventura 3, Milano
mar-sab. 11-13/15-19
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 26 febbraio 2009 alle 08:53   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - gio 26 febbraio 2009
Romano Montesarchio - La Domitiana dove non c’è strada non c’è civiltà


 [Vedi la foto originale]
PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - PALAZZO ROCCELLA
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Via Dei Mille 60 (80121)
+39 0817958605 , +39 0817958608 (fax)
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Eventi in corso nei dintorni

il PAN ospita il primo degli appuntamenti previsto nell’ambito della mostra Napoli senza titolo, il progetto del centro di documentazione a cura di Fabio Donato Maria Federica Palestino Marina Vergiani. Si comincia con il film documentario “La Domitiana dove non c’è strada non c’è civiltà”,di Romano Montesarchio.
vernissage: 26 febbraio 2009. ore 19
curatori: Fabio Donato, Maria Federica Palestino, Marina Vergiani
autori: Romano Montesarchio
note: Piano Primo. Nel'ambito di Napoli senza titolo
genere: incontro - conferenza, serata - evento
 



Messaggio di Gino il venerdì 27 febbraio 2009 alle 09:22   -  forum administrator-  forum moderator
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Lucid



Special event

.....................english

"Immagina, per un'ora al giorno, di poter essere chiunque, di poter fare qualunque cosa, dovunque!!!" Dopo due anni di comune costruzione di un "ponte" tra arte e tecnologia, NOTgallery e' lieta di presentare LUCID. LUCID e' una società sperimentale, specializzata nell'immersive technology*: usa in modo creativo la tecnologia per fondere arte, comunicazione, didattica, cinema e intrattenimento. In questo evento speciale alla NOTgallery verrà mostrato per la prima volta al pubblico il LUCID VIEWER in un'installazione interattiva che offrirà la possibilità di viaggiare senza muoversi. L'evento costituisce "un'occhiata" ad un futuro nel quale la combinazione di diversi media disegnerà il nostro paesaggio quotidiano. *L'immersive technology coniuga diversi strumenti virtuali allo scopo di generare emozioni di situazioni reali (ad esempio la realtà virtuale, google-earth, ecc.).

....................english

"Imagine, for one hour a day, being anyone, doing anything, anywhere!!!" After two years of mutually costructing a "bridge" between art and technology, NOTgallery is proud to present LUCID. LUCID is an experimental company spezializing in immersive technology. LUCID creatively uses Technology to fuse Art, Comunication, Education, Cinema and Entertainment. In this special event at NOTgallery the LUCID VIEWER will be shown publicly for the first time. This interactive installation will let you travel without moving. The show is a glipse in to a landscape where media converge.

Inaugurazione Venerdi' 27 febbraio ore 19

NOTgallery
piazza Trieste e Trento 48 - Napoli
orari di apertura: dal martedi' al sabato dalle 16 alle 20
ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 27 febbraio 2009 alle 09:24   -  forum administrator-  forum moderator
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Vacuum



Enrico Gaido e Alessandra Lappano

Venerdi' 27 Febbraio alle ore 19.00 presso la galleria Nuvole Arte Contemporanea di Montesarchio (Bn) sarà inaugurata la personale degli artisti torinesi Enrico Gaido<>Alessandra Lappano di PORTAGE rp dal titolo "Vacuum - ADAMO'S HOME project"

Vacuum e' una video-installazione creata appositamente per gli spazi della galleria. Vacuum significa vuoto e accoppiato con il termine inglese cleaner sta ad indicare un elettrodomestico: l'aspirapolvere. L'installazione Vacuum e' la prima parte di un progetto piu' ampio che porta il titolo di ADAMO'S HOME, progetto che si inserisce nel lavoro di ricerca che PORTAGE rp sta sviluppando dal 2004, data di inizio della collaborazione tra Enrico Gaido e Alessandra Lappano.

È curioso che due significati cosi' diversi coesistano in uno stesso verbo. Aspirare. Dal domestico e inutile togliere la polvere al piu' alto e altro senso di desiderare, forse, un qualcosa di meglio. Da "cosa" a "a che cosa". A che cosa aspiriamo? Aspiro ad essere al centro e che tutto mi giri intorno, mi mostro come in vetrina e aspetto. Forse aspiro solo a godermi una giornata di vento, affacciata alla finestra a godermi la polvere che si posa su tutto appesantendo gli oggetti, creando per somma il loro contorno. Questo e' il suo compito. Da dove viene la polvere? È sempre la stessa che in ciclo perpetuo si sposta, non quella macabra del "polvere alla polvere" e neanche quella dispettosa dello starnuto, nemmeno quella saggia che inspessisce il tempo d'antico, ma quella che pur non avendo direzione ha un innato senso dell'orientamento, ha la presunzione dell'eterno e l'esperienza delle cose. È stata quello che sarà ma oggi c'e' vento e si cambia stazione per rendere ancora una volta tutto cosi' amichevole, tutto cosi' riconoscibile.

Inaugurazione Venerdi' 27 Febbraio alle ore 19

Nuvole Arte Contemporanea
via IV Novembre - Montesarchio (BN)
orari: lun./sab. 9.00-13.00 17.00-20.00; domenica su appuntamento
ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 27 febbraio 2009 alle 09:33   -  forum administrator-  forum moderator
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Giuseppe Di Guida



Open mouthed

Dal 27 febbraio al 27 marzo 2009 ARTEXARTE, Box di via Chiatamone 7 Napoli, presenta una personale di Giuseppe Di Guida dal titolo OPEN MOUTHED. La mostra riflette sullo stato attuale dell'arte, definito dall'artista -globotecnoestetico-. Un sistema ormai in declino, giunto oltre la sua stessa fine. Denuncia una pratica molto diffusa oggi, una sorta di -minimalismo estetizzante-, l'esatto contrario di quello storico degli anni sessanta del secolo scorso, che adesso tende solo a tirare a lucido i prodotti artistici al pari di quelli di consumo. Un'assuefazione e una complicità con l'industria globale, che dall'arte saccheggia la sola componente formale e si compiace della banalità del vuoto. Un -minimalismo- traboccante che non migliora il mondo e gli uomini: -siamo sull'orlo di una catastrofe ecologica, sono aumentate le disparità sociali e convivono, in modo stridente, bellezza e spazzatura, sicurezza e morte, ricchezza e fame-. Giuseppe Di Guida, nel suo lavoro, punta a superare l'aspetto estetico per affermare un'arte che non teme piu' di essere rivoluzionaria, anzi lavora per scardinare un sistema che non vuole rinunciare all'ideologia folle del progresso illimitato. Persegue invece un -minimalismo radicale- per recuperare quella pluralità di sensi, che abbiamo smarrito, nella realtà virtuale ad alta definizione, di uno schermo a cristalli liquidi. Quelle sensazioni vere che ci consentono di percepire la finitezza di questo mondo tellurico, questa terra madre, che calpestiamo da sempre.

Il titolo della mostra e' tratto da un'opera fotografica montata su di-bond, che ritrae il volto di un giovane che emerge da un fondo nero, come un Caravaggio, il piu' rivoluzionario degli artisti. Impeccabile sul piano estetico, l'immagine e' come corrosa da una forza, un virus interno che la distorce. La lucida perfezione tecnologica contrasta con lo sgomento del giovane, che sembra sconvolto dalla vista del mondo reale al di qua dello spazio del quadro. Con gli occhi stravolti, la testa deformata e -a bocca aperta-, dove e' visibile la macchinetta dei denti, e' l'immagine stessa di un futuro negato. Ai lati di questa figura, altre due grandi foto a fondo nero, raffigurano lo stesso artista che da un lato imbraccia una bombola del gas e -si nutre- del suo contenuto e dall'altro beve da un bidone di rifiuti tossici nel quale e' immerso. In un'altra opera, il monitor di un computer, incastrato in una morsa, mostra un video con l'artista che si dimena nel tentativo di liberarsi dalla stretta. Gli altri lavori sono piccoli oggetti: flaconi di medicinali dai quali fuoriescono teste e membra umane realizzate con il das, e ancora, una confezione di veleno per scarafaggi con sopra montato un succhiotto da latte per bambini.

Inaugurazione ore venerdi' 27 Febbraio 2009_ ore 18,30

ArtexArte Box
via Chiatamone, 7 - Napoli
Dal lunedi' al venerdi' ore 16:30 / 19:00 | per appuntamento info 338 2235989
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 27 febbraio 2009 alle 09:37   -  forum administrator-  forum moderator
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Mimmo Jodice

Perdersi a guardare - Trent'anni di fotografia in Italia

L'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona in collaborazione con Forma, Centro Internazionale di Fotografia, presenta la mostra di Mimmo Jodice Perdersi a guardare. Trenta anni di fotografia in Italia, presso il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona,

Da Torino a Trieste, da Bolzano a Stromboli la mostra e' un inedito viaggio visivo, un lungo e affascinante -Grand Tour- fotografico nel nostro paese, che raccoglie per la prima volta le immagini scattate dal grande autore nel corso della sua lunga carriera.
Tra i piu' geniali e importanti fotografi italiani, in questi anni Mimmo Jodice non ha mai smesso di guardare, scoprire, meravigliarsi di bellezze e armonie inattese, di improvvisi squilibri e di magie della visione.

Le 136 fotografie in mostra, tutte in bianco e nero e di grande formato, come tante tappe uniscono tra loro, per associazioni visive ed estetiche, foto celebri con

altre inedite, vedute di una Napoli nascosta e da scoprire con scorci inattesi di Roma e di Milano, del paesaggio in continua trasformazione e di piazze e vicoli, monumenti quasi sconosciuti e riscoperti ora con la macchina fotografica e lo sguardo sempre straniato e nuovo di Jodice.

Un viaggio tra visione e realtà, tra un passato ancora cosi' vivo e un presente problematico, che ci permette di conoscere (e riconoscere) la bellezza composita e varia del nostro paese e la grandezza interpretativa di Mimmo Jodice, uno dei piu' sensibili e originali interpreti della fotografia italiana.

-Vorrei citare Fernando Pessoa: ma cosa stavo pensando prima di perdermi a guardare? Questa frase sembra scritta per me e descrive bene il mio atteggiamento ricorrente: perdermi a guardare, immaginare, inseguire visioni fuori dalla realtà- (Mimmo Jodice)

-Le immagini di Perdersi a guardare ci consentono di vedere l'Italia com'e' realmente, come esiste e persiste nei nostri sogni, con uno sguardo unico e completamente nuovo. Dopo aver visto queste opere meravigliose, non si potrà piu' incontrare il paesaggio italiano senza rendersi conto che un paese che si presume di conoscere possiede un'identità nascosta - e che l'Italia, in fondo, e' una serie di fotografie di Mimmo Jodice- (dal testo di Francine Prose).

La mostra e' accompagnata da un volume omonimo edito da Contrasto con testi di Francine Prose, Roberta Valtorta e Alessandra Mauro.

-Queste immagini sono frammenti che vanno ad arricchire il mosaico della storia, visioni che integrano una lunga ricerca sulla memoria che e' alla base del mio lavoro. Testimonianze di cose avvenute o che avverranno ancora; un modo per esorcizzare i dubbi e le inquietudini del vivere.- (Mimmo Jodice)

Ufficio Stampa Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
Caterina Spillari Tel. 39 045 8077391
caterina_spillari@comune.verona.it

Ufficio Stampa Forma
Roberta de Fabritiis
stampa@formafoto.it

conferenza stampa Venerdi' 27 febbraio 2009 alle ore 12
inaugurazione alle ore 18

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
Cortile del Tribunale (Piazza Viviani) - Verona
da martedi' a domenica, 10.00 - 19.00 (la biglietteria chiude alle ore 18.30). Chiuso il lunedi'.
Apertura straordinaria Lunedi' dell'Angelo 13 aprile
Aperto anche nelle seguenti festività Pasqua, 25 Aprile, 1 Maggio.
Biglietto intero: 5,00 Euro; ridotto: 3,00 Euro: studenti 1,00 Euro



Messaggio di Gino il venerdì 27 febbraio 2009 alle 09:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 28 febbraio al 12 marzo 2009
Antonio Pugliese - La vita in un Bidone

Natura Nera
 [Vedi la foto originale]
IL BIDONE
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Via Salvator Rosa 159 (80136)
+39 0815784037
adolfogiuliani@libero.it
www.ilbidone.it
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Eventi in corso nei dintorni

Il maestro Antonio Pugliese, artista particolarmente impegnato nel sociale, indaga sulla quotidianità e sugli aspetti dell'esistenza e, partendo dal indicato dal Movimento “Esasperatismo” quale contenitore della vita e dei valori eterni dell'umanità, mira ad incidere con le sue opere sulla società e sul comportamento degli uomini.
orario: dalle 17,00 alle 20,00
Sabato e Domenica per appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 28 febbraio 2009. ore 17
curatori: Adolfo Giuliani
autori: Antonio Pugliese
note: Presenta: Carlo Roberto Sciascia
genere: arte contemporanea, personale
web: www.esasperatismo.org
 



Messaggio di Gino il sabato 28 febbraio 2009 alle 08:57   -  forum administrator-  forum moderator
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Nicolas Pallavicini



Reverse

La galleria Tiziana Di Caro ha il piacere di inaugurare Reverse, prima mostra personale in una galleria italiana, di Nicolàs Pallavicini, sabato 28 febbraio 2009 alle ore 19.

Dal 2005 il paesaggio e' al centro della ricerca di Pallavicini, ed e' analizzato in prima istanza, con il contributo di uno storico dell'arte, un geografo, ed un fisico teorico, al fine di rilevarne i diversi aspetti e punti di vista: le opere realizzate in quel periodo, tutte di grandi dimensioni, si componevano di ampie pennellate in cui, la matrice astratta non celava completamente elementi come porzioni di cielo, di terra, di vedute. La natura e' quindi -dipinta da un'altra natura ad essa analoga-

La serie di opere presentate in galleria e' composta da tele di varie dimensioni realizzate nel corso del 2008. In esse vi e' una rottura, sebbene il paesaggio sia inteso ancora come un territorio di confine e il metodo di realizzazione rimane costante, per cui l'artista non lascia mai nulla al caso e amministra le risorse che la pittura offre, senza mai smettere di sottostare alle leggi insite alla materia pittorica. Questa tendenza ha fatto si' che sviluppasse una chiara libertà stilistica, tenendo, pero', sempre a mente la lezione dei maestri del passato.
Il segno si struttura seguendo segmenti cromatici: un'ipotesi di disordine, che si allaccia alla ragione formale tipicamente attuale, diventa il motivo conduttore di questa produzione. L'immagine e' ulteriormente frammentata, aniconica, e alle volte si ricompone attraverso una complessa sintesi di segni, colori, lettere, altre si dissolve sino a diventare monocroma.

-Cosi' nasce questa serie di quadri, che non intendono concepire un linguaggio univoco [ ... ], ma piuttosto ipotizzare scenari possibili-

La mostra sarà accompagnata da un testo di Chiara Vigliotti

Galleria Tiziana Di Caro
via delle Botteghelle, 55 - Salerno
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 28 febbraio 2009 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Erica Campanella



Semplicemente Ritratto

e' il titolo della personale di Erica Campanella, giovane artista milanese, che questa volta si cimenta nel retrato sorprendendoci con la sua pittura senza tempo. Il segno della Campanella e' marcato ma ugualmente leggero. L'artista riesce a cogliere attraverso l'intensità di uno sguardo o la torsione di un corpo l'anima di chi raffigura. La Campanella e' tanto brava nel trovare il carpediem artistico nelle sue opere quanto ricercata nell'utilizzo dei materiali che fanno da supporto alle sue creazioni; difatti al classico olio e tecnica mista su tela si aggiungono l'olio su rame, la bruciatura su plexiglas e su legno.

Il ritratto di Erica non e' banale o accademico ma ricercato. Nei volti raffigurati incrociamo sguardi e fattezze di persone che possono essere a noi vicine o lontane, dove gli occhi esprimono forza e dignità come nel ritratto di una donna araba (Aisha), oppure possono regalarci tenerezza e dolcezza come si legge negli occhi di un bimbo e di suo nonno (Ema e il nonno), o comunicarci eleganza e sobrietà come il volto di una donna con lo chignon (Barthy).

Erica Campanella ha attualizzato un genere pittorico che ha sempre appassionato e sempre appassionerà, ricordandoci che ritrarre non e' solo similitudine con la realtà raffigurata ma principalmente la capacità di creare un feeling con colui che osserva e farne vibrare l'anima.

Inaugurazione 28 febbraio 2009

Loft Gallery Arte Contemporanea
via Margherita, 47 - Corigliano Calabro (CS)
Orario: lunedi' ore 17-20, martedi'-sabato 10-13 e 17-20
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 28 febbraio 2009 alle 09:17   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 2.III.2009
Rahraw Omarzad
Napoli, Overfoto

Il video come portatore di messaggi morali. La rigenerazione di un Paese passa anche dalla fioritura delle arti visive. Un artista e curatore afghano presenta una selezione di strategie artistiche per ricostruire tra le macerie...


pubblicato venerdì 27 febbraio 2009

Tra incudine, o meglio falce, e martello. Prima del tracollo sovietico, gli artisti dell’Asia Centrale erano costretti promuovere un’arte “nazionale nella forma, ma socialista nel contenuto”, per utilizzare una formula della curatrice kirghisa Olga Yushkova e contenuta nel catalogo del padiglione dedicato ai lavori prodotti nelle accademie d’arte di quei Paesi per la 51esima Biennale di Venezia.
A posteriori, l’esclusione dell’Afghanistan da Palazzo Pisano si presta a una duplice spiegazione. Da un lato, le disastrate condizioni di vita di un Paese instabile, non ancora pacificato dall’invasione prima sovietica e poi americana. Dall’altro, la scelta da parte dei curatori di confrontarsi con artisti uzbeki, kazaki e kirghisi, laddove l’esposizione allo stile di vita occidentale - bandita in Afghanistan dal regime taliban - aveva creato cortocircuiti sociali e culturali con le tradizioni locali represse dall’impero sovietico.
Eppure, l’anno precedente qualcosa sembrava muoversi anche a Kabul, quando Rarhraw Omarzad (Kabul, 1964) fondava il Center for Contemporary Arts per formare e promuovere gli artisti locali. Il suo modello produttivo ideale resta la nobile scuola d’arte di Herat fondata nel XVI secolo dal grande pittore afghano Kamaludin Bezhad durante il regno timuride.
Lo spazio napoletano offre ai visitatori la rara occasione di visionare un campione della videografia realizzata da Omarzad insieme agli studenti del Ccaa. Qui non c’è spazio per le brillanti provocazioni sullo scontro fra modernità e tradizione degli ex-membri kazaki del gruppo Kiril Traktor, quali Said Atabekov. I brevi filmati a rotazione sullo schermo all’ingresso documentano esclusivamente gli sforzi e le difficoltà per la rigenerazione della società afghana.
Rahraw Omarzad - Close Door - 2004 - still da video
Nel crudele e ironico Sympathy (2004), una vanga scava senza sosta la stessa buca, puntualmente ricoperta da un pugno di terra lanciato fuoricampo. Una ventata di ottimismo arriva da lavori come Circle (2004), che documenta la ricostruzione di una scuola all’aperto. E, ancora, Reopening (2004), dove un gruppuscolo di persone si accalca davanti a un portone chiuso per una versione rustica e open air del Tango di Zbigniew Rybczynski. Finalmente un personaggio si decide a entrare dalla finestra e, facendo di necessità virtù, comincia la sua folle corsa a ostacoli per le strade polverose di Kabul fra muretti e carcasse di automobili. “Se gli ostacoli sono insormontabili, tanto vale aggirarli”: questo il messaggio di un inedito parkour neorealistico tra le macerie.
Nel video che dà il titolo alla mostra, The Third One, il tema della rigenerazione nazionale passa attraverso l’occultamento e il successivo svelamento del volto di una donna. La sua testa è avvolta a tre riprese nel buio dello sfondo, in un burqa bianco e in un pezzo di tessuto nero che filtra la sua sagoma attraverso lo schermo. L’inquadratura si allarga e la donna taglia la stoffa con l’aiuto di un assistente.
Rahraw Omarzad - The Third One - 2009 - still da video
Ma la speranza della sua emancipazione emerge soltanto nel gesto successivo: cucire con un motivo decorativo i margini del buco ricavato con un paio di forbici, scintillanti nel buio. Il taglia-e-cuci come riappropriazione della propria manualità, al di là di ogni opinione locale e occidentale sulla pratica dell’hijab.

link correlati
Center for Contemporary Arts Afghanistan

giuseppe sedia
mostra visitata il 17 febbraio 2009


dal 7 febbraio al 2 marzo 2009
Rahraw Omarzad - The Third One
Galleria Overfoto
Vico San Pietro a Majella, 6 (zona piazza Bellini) - 80122 Napoli
Orario: da martedì a venerdì ore 11–13 e 16.30-19.30; sabato ore 11–14
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 08119578345; info@overfoto.it; www.overfoto.it


[exibart]


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