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Gino
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Giovedì 8 aprile 2010 alle ore 19.00, si inaugura, presso lo Studio Trisorio di Napoli, in via Riviera di Chiaia 215, una personale del fotografo inglese Martin Parr.
Fin dagli esordi Martin Parr si è interessato ai comportamenti sociali, al modo in cui le persone arredano le proprie case, ai cibi che scelgono di mangiare, agli abiti che indossano, alle mete turistiche che prediligono, ed ha cominciato a catalogare queste abitudini ordinarie con uno sguardo acuto ed ironico.
In mostra alcune delle sue prime fotografie in bianco e nero degli anni '70, scattate a Manchester, nello Yorshire, nell'East Sussex, gli interni domestici della serie Home Sweet Home (1974), e varie immagini delle serie The Last Resort (1983-86), Small World (1987-94), Bored Couples (1991-93), Common Sense (1995-99), Luxury (2009), sono giustapposte per restituire una visione retrospettiva del particolare linguaggio fotografico di Martin Parr negli ultimi quarant’anni.
Il filo rosso che percorre tutti i suoi lavori è un'attenta riflessione sul consumismo, inteso non solo come stile di vita, ma come ideologia paradossale della società contemporanea. La sua è soprattutto una riflessione sulla fotografia come mezzo di rappresentazione del reale in un mondo in cui il reale e la sua immagine si confondono sempre di più fra loro.
BIOGRAFIA
Martin Parr è nato nel 1952 a Epsom, in Inghilterra.
Dal 1994 è membro dell’agenzia Magnum Photographic Corporation.
Le sue fotografie si trovano in numerose collezioni pubbliche internazionali come l’Arts Council of Great Britain, la Bibliothèque Nationale di Parigi, il Paul Ghetty Center di Los Angeles, il MOMA di New York, il Museum of Modern Art di San Francisco, il Los Angeles County Museum, la Tate Modern di Londra.
Nel giugno 2009 la Galleria nazionale Jeu de Paume di Parigi gli ha dedicato la mostra Planéte Parr in cui, insieme alle più note fotografie dell’artista, sono state esposte le sue collezioni di oggetti strani ed eterocliti che riflettono la vacuità della società consumista.
A partire dagli anni ’80 Martin Parr ha pubblicato circa cinquanta cataloghi.
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lunedì 22 marzo 2010
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La Tattoo Expò Napoli è giunta alla sua 7° edizione. Circa settanta tatuatori nazionali ed internazionali parteciperanno all’evento, che da quest’anno propone una versione totalmente innovativa attraverso l’interazione di diversi circuiti artistici legati al mondo della body art. Il pubblico, oggi molto più eterogeneo e trasversale, avrà modo di relazionarsi con vari aspetti di questo mondo assistendo agli spettacoli proposti durante la convention: - Body Painting a cura dell’Accademia Kriolan -Mostra Fotografica Pittorica e Scultorea -Performance di Sylvia Di Ianni e Neuromaligno - Sfilata organizzata da Ikona Glamour -Videoproiezioni a cura di Vidraulika - Writing Live realizzato dall’ associazione culturale “400ML” - Tattoo Contest -Concerti e molto altro.....
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lunedì 22 marzo 2010
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Invito per Sabato 10 Aprile 2010 - ore 22.00
per la la serata di beneficenza per la Byelo.
Gli ingressi sono disponibili ,
da Maxi - Ho Culti SPA Cafè (via Carlo Poerio 47 ), da Acquamarina (via Cilea 37) o da Fashion Helmet (via Piedigrotta 10).
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martedì 23 marzo 2010
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Sabato 10 aprile Lineadarte vi invita alla grande sfida tra Antonio Conte e Nicola Piscopo. Due giovani talenti artistici, due stili diversi, due movimenti ritmici differenti, che si affrontano in un “incontro-scontro” mettendo a nudo le loro anime!! mettendosi in gioco lasciando allo spettatore l’ardito compito di scegliere ( tutti i visitatori avranno diritto ad esprimere una preferenza ”voto” , sarà possibile “votare” dal giorno 10 aprile dalle ore 18,30, fino al giorno 17). Sabato 10 aprile , si assisterà allo sfoglio e alla premiazione dell’artista preferito, avente raggiunto la totalità minima dei voti del 51%... ovvero il 50% più un voto. Uno scontro dunque, che vede protagonisti non gli artisti a confronto, bensì l’ospite spettatore che al contempo diviene giudice ed elettore, e il cui voto insindacabile decreterà il VINCITORE.
Gli artisti canditati:
Nicola Piscopo Un giovanissimo talento, quello dell’artista Nicola Piscopo, le cui opere ci mettono di fronte ad una realtà spesso paradossale, enigmatica, illogica, per dirla in una parola “insensata” . Ed è proprio sul “non senso” che si basa tutta l’attività artistica di questo giovane pittore. Guardando le sue opere si resta aascinati e turbati al tempo stesso perché ci si trova davanti a rappresentazioni surreali, a volte drammatiche, altre volte umoristiche, di una realtà completamente stravolta, dove uomini nuotano nell’asfalto e dal cielo piovono tazzine da caè. Nicola Piscopo dunque, trasforma e deride tutto il mondo che ci circonda con l’unico scopo di comunicare l’incongruenza, l’assurdità, incoerenza e il “non senso” della vita. Sito web: http://www.nicolapiscopoart.altervista.org
il suo motto, il suo programma elettorale Io credo nel popolo italiano nell'arte condivisa e in un futuro creativo
Italiani Voltate ...tela
Antonio Conte
Eclettico, istintivo, autentico, gestuale, Antonio Conte è un’artista con un’innata capacità di “scrivere” sulla tela le sue emozioni e di regalarle agli occhi dello spettatore. Nelle sue opere permane, non solo la sua impronta riconoscibile, ma anche l’essenzialità delle cose e dell’arte in sé, fondamento su cui si basa tutta la sua attività artistica. Le sue opere hanno il dono dell’immediata comunicazione, poco importa che sia la visione reale dell’artista o piuttosto l’illusione dell’osservatore, sta di fatto che nei suoi quadri traspare un mondo passionale, intimo, carico di signifi‑cati profondi e reconditi che lasciano spazio ad una più viva interpretazione personale. Sito web: http://www.myspace.com/konteanto
il suo motto, il suo programma elettorale
Sono un ARTISTA ma non ditelo in giro!!!
Sono artista e sono Incazzato
Fare arte è possibile
Evento promosso da Lineadarte Officina Creativa www.lineadarte-officinacreativa.org A cura di Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma. Testi a cura di Valeria Ferronetti, grafica a cura di Gennaro Ippolito Ilario Aloi. Per info e comunicazioni: LineaDarte Officina Creativa via S. Domenico Soriano 34 80135 Napoli tel 0815494271 fax 08251800147 lineadarte@gmail.com info@lineadarte-ocinacreativa.org
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venerdì 26 marzo 2010
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Metro Art
Present:
ALL TOGHETER
Ikona P.zza Museo Nazionale, 3/4Napoli
Dal 01 al 15 Aprile 2010
Metro Art, presenta un’altra prova della sua“ Arte Povera “
Il“ Detournament “ dei biglietti di autobus e metropolitana, gli oggetti più disparati ed i cut up di singoli musicisti e gruppi musicali, formano dei collages in sintonia con una ben caratterizzata visione della musica e di ciò che essa significa nella storia e per il vissuto di ciascuno di noi.
Siamo in presenza di un percorso Artistico Musicale raccontato con foglietti, figurine, e immagini sacre, le“ Carte Povere “ di Metro Art delinea appunto una personalissima lettura d’una tra le più importanti espressioni artistiche e conoscitive del genere umano.
Metro Art.
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martedì 30 marzo 2010
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martedì 30 marzo 2010
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Maurizio Vitiello incontra Giuliana Poli,
autrice del libro “L’Antro della Sibilla e le sue sette sorelle”,
con Stefano Arcella, Lucio De Liguori e Franco Lista,
sul tema: “Paralleli e confronti tra Cuma e i Sibillini”,
all’Associazione Nazionale Sociologi,
Calata San Marco, 4 - Napoli,
Giovedì 15 Aprile 2010, ore 18,30.
Giovedì 15 Aprile2010, alle ore 18,30, alla sede dell’Associazione Nazionale Sociologi (ANS), Calata San Marco, 4 – Napoli, sarà moderato e curato da Maurizio Vitiello l’incontro con Giuliana Poli, autrice del “L’Antro della Sibilla e le sue sette sorelle”, con Stefano Arcella, Lucio De Liguori e Franco Lista, sul tema “Paralleli e confronti tra Cuma e i Sibillini”.
Ingresso libero.
Scheda sul libro:
Giuliana Poli, L'Antro della Sibilla e le sue sette sorelle, Controcorrente, Napoli.
L'Antro della Sibilla e le sue sette sorelle è uno studio sull'aspetto misterico dei monti Sibillini e la Regina Sibilla, che parte da una approfondita ricerca sulle leggende e le tradizioni orali raccolte sul campo, secondo il metodo tipico degli antropologi, oltre ad un esame sul simbolismo dei fregi incisi sui muri e portali delle case e chiese dell'area studiata. Altro aspetto è il rapporto tra la leggenda delle "Sette Sorelle" ed il nucleo centrale di un più ampio e numeroso complesso di chiese sparse sui monti Sibillini, la cui topografia secondo l'Autrice, riflette il modello celeste della Costellazione della Vergine, simbolo astrologico del Femminino inteso quale principio cosmico. La tradizione orale e l'architettura religiosa con la topografia ed il suo simbolismo vengono connesse con la tradizione della Regina Sibilla ed il Guerin Meschino, libro d'iniziazione o con Cecco d'Ascoli, riportando il tutto agli Archetipi universali e perenni del "mondo della Tradizione": la Grande Madre, i cui fenomeni celesti sono intimamente legati alle rispondenti cerimonie agricole della terra, ma anche alle Sirene e all'Acqua come fonte di vita. In questo libro si tenta di svelare la figura della Sibilla Appenninica, la settima delle sette sorelle, che connette simbolicamente e realmente la sacralità di queste terre a quella dei Campi Flegrei, alla Sibilla Cumana, estatica ed ispirata.
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martedì 30 marzo 2010
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martedì 30 marzo 2010
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Parco EX SALID lungoirno Salerno
Dal 2 al 17 aprile 2010
Vernissage 2 aprile2010 ore 18:00
A cura di Monica Camerota
Monica Camerota
Antonello Carbone
Angelo Montefusco
Loreta Teodorova
Claudio Valentino
Tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 19.00
Ingresso gratuito
Si inaugurerà il 2 aprile 2010 alle ore 18:00 nei locali dell’ex fabbrica Salid in via lungoirno a Salerno e avrà durata fino al 17 aprile 2010, la mostra di arte contemporanea curata da Monica Camerota, patrocinata dalla Regione Campania, dal Comune Salerno e dall’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno. L’evento artistico, ideato e realizzato sulla base della tematica “terremoto”, intende promuovere l’arte dei cinque artisti Monica Camerota, Antonello Carbone, Angelo Montefusco, Loreta Teodorova , Claudio Valentino rappresentati dai critici d’arte Gerardo Pecci, Leandro Pisano, Ada Patrizia Fiorillo, Andrea Diprè, Ilde Rampino.
Pittura, scultura e videorte in CRONACA _scosse dell’umanità.
E’ un attimo, un istante, un battito di ciglia.Passa, e in molti nemmeno si accorgono di quello che è accaduto, di quell’universo che è possibile racchiudere in una sola frazione di tempo, nell’opera di un artista. Da sempre cogliere questi granelli fini di vita è compito dei più sensibili, degli artisti e di tutti coloro che non guardano la realtà come tutti , ma che sognano un mondo diverso.
Il progetto, inerente alla tematica specifica“Terremoto” non soltanto inteso come sisma o come insieme di scosse telluriche provocate dalla liberazione di energia in un punto interno, ma inteso come le tante scosse dell’umanità e all’umanità, vedrà l’allestimento di una mostra delle opere degli artisti e di proiezioni di video, con la realizzazione di un catalogo che raccoglie l’intero operato artistico. Il tutto per evidenziare la potenzialità dell’arte, semplice stile di vita di emergenti artisti che vivono in questo tempo pieno di malessere, lo stesso malessere che dà loro energia e ispirazione per creare suggestive opere assolutamente da vedere da vivere e da mostrare a tutti, per sensibilizzare tutti.
Nelle opere pittoriche che Monica Camerota presenta in questa mostra vi è una solida inversione di tendenza in cui ella, con il proprio particolare e vivo linguaggio coloristico,pur senza rinunciare alla propria grammatica segnica, vuole sottolineare il proprio impegno umano e artistico verso chi soffre, verso chi è sopravvissuto alla catastrofe. Questa volta la sua attenzione e la sua sensibilità, di donna e di artista, si è appuntata sul recente sisma di Haiti e sull’onda lunga della cronaca che l’ha seguito. Non tratta un fatto così tragico da un punto meramente emotivo, ma sceglie la via della solidarietà, quella vera, visibilmente concreta attraverso le opere d’arte che presenta in mostra, ispirate al dramma, ma rivolte alla speranza di chi potrà rialzarsi con dignità e coraggio dopo la tragedia che ha colpito la popolazione di Haiti… (Gerardo Pecci)
Il senso ultimo del lavoro di videaort Antonello Carbone oltrepassa i processi e le dinamiche del ricordo e della memoria, per trovare espressione in ultima analisi all'interno dei meccanismi sociali del tempo reale, perchè se è vero che, come nella tradizione delle esperienze artistiche, sperimentare i linguaggi delle tecnologie video non porta solo ad esprimersi su un versante estetico e linguistico, ma induce a confrontarsi con la sperimentazione all'interno degli spazi sociali della contemporaneità, il racconto per immagini di una ruralità ormai sempre più marginalizzata rappresenta il punto di vista di un'altra voce dai confini, dagli spazi più piccoli e diffusi dell'invisibile. …(Leandro Pisano)
Le sculture dell’artista napoletano Angelo Montefusco si propongono come corpi filiformi, articolati nello spazio appunto come presenze esili il cui peso non risiede certo nella massa. Sono figure in posa, in attesa come egli le intende. Quello che maggiormente colpisce non è tanto però questo raggelarle in una sorta di condizione pietrificata, quanto l’immagine sofferta con la quale esse si propongono, a ciò contribuendo la stessa materia manipolata fino alla soglia di un incancrenimento che rasenta un’indagine ossessiva ai limiti del compiacimento… (Ada Patrizia Fiorillo)
La potenza e la bellezza di queste opere esoteriche dell’artista LoretaTeodorova sta nell'intelligenzadellamateria "in fieri", che assurge ad un ruolo determinante,fondamentale in queste immaginiche diventano quasi oggetti fascinatori .Ciò che li rende così forti e distinti è la necessità di creare una gerarchia di significati e quindi di simboli e di rappresentazioni,un simbolismo che diventa anche esistenziale. LoretaTeodorova è un’artista filosofa, attenta alla scienza e all'antropologia.
La diagnostica di questapittricepreveggente e unica: Impiegare l'arte come strumento e forma di conoscenza, come una tecnica di analisi e d’ introspezione cosciente… (Andrea Diprè)
Nelle opere dell’artista Claudio Valentino drammi mai dimenticati rivivono nei tagli, nelle fratture, simili a ferite sanguinolente, mai guarite, con la natura e i fiori che si inchinano allo stesso destino: ma esiste tuttavia un varco, una striscia di “bianco” per accarezzare l’anima piagata, una sorta di riscatto salvifico per un dolore e una mancanza rappresentata e racchiusa in una “ellissi”, quasi a definire un sentimento profondo che preme alle pareti del cerchio della vita e riesce a “deformarlo”, per poterlo racchiudere tutto… (Ilde Rampino)
Il ricavato delle offerte del catalogo che raccoglie l’intero operato artistico, andrà inoltre devoluta in beneficenza per sostenere il popolo di Haiti
COMUNICATO_STAMPA_CRONACA _SCOSSE DELL’UMANITA’_ MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA_
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martedì 30 marzo 2010
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mercoledì 31 marzo 2010
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“ART IN PROGRESS FOR PROGRESS”
PERFORMANCE LIVE
giovedi 1 aprile 2010
ore 20:00
alla Unusual Art Gallery -Caserta
L’evento “art in progress for progress”nasce dal desiderio di qualcosa di diverso per la città di Caserta, mostrare ciò che ci tormenta ciò che accade, e che ci spinge nel lottare per il progetto comune di cambiamento, utilizzando l’arte, proponendo con essa nuovi linguaggi e trasmettendo tramite la stessa, alcuni messaggi che riteniamo fondamentali per il benessere sociale e per la conquista forse utopica di un mondo realmente a portata di uomo, come spiega Giovanna D’Amico, una degli artisti promotrice dell’iniziativa.
In data 1 aprile2010, giovedi, approderà con alcuni lavori pittorici e con azione performativa live alla “Unusual Art Gallery” di Sueli Viana.
Via Maielli 45, Caserta
ore 20:00
Performance art di interazione con il pubblico:
"il buio"
D’Amico Giovanna, ELena Luppino performer
Chiara Campitelli e Antonio Esposito Maiello, voce
per assistere all'azione si prega di prenotarsi al numero 349 49 74 782
dalle ore 21:30 ingresso libero alla mostra
si concluderà in questa location in data 11 aprile.
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giovedì 1 aprile 2010
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in fumo_festival Napoli is black
Il Comicon si avvicina. Ed è pronto a sviscerare il nero in tutte le sue declinazioni. Stili, contenuti e contaminazioni racconteranno per immagini la storia passata e contemporanea del fumetto. Da non perdere, poi, la parte più oscura di The Spirit...
pubblicato mercoledì 31 marzo 2010
Napoli si tinge di nero. E conclude così un ciclo durato ben quattro anni. Quattro, appunto. Come i colori tipografici. Ed è su questi colori che il Comicon (dal 30 aprile al 2 maggio) ha costruito percorsi filologici e di approfondimento sulla comunicazione per immagini. Il fumetto è avanti a tutti. Ma c'è anche l'animazione, e con lei tutte le sfumature espressive che si creano (e si sviluppano) a partire da questo variegato universo. Dopo il ciano, il magenta e il giallo, quindi, questo è l'anno del nero. Un tema che all'apparenza potrebbe sembrare sin troppo facile da affrontare. Ma Napoli è riuscita a costruire percorsi nient'affatto banali.
Perché la forza di Napoli Comicon, che cresce tanto da legittimare un'estensione della sede espositiva, sta proprio nella sua capacità di individuare ed elaborare un concept. Ogni iniziativa, evento espositivo, incontro o conferenza che sia, qui trova sempre un collegamento con il fil rouge (pardon, noir) della manifestazione. Niente è lasciato al caso e ogni appuntamento è come un tassello di un puzzle, indispensabile a completare il quadro.
Nel 2009 il pubblico ha premiato il Comicon, tanto da obbligare gli organizzatori a ripensare le location e raddoppiare così i luoghi di attrazione: oltre a Castel Sant'Elmo, quest'anno ci sarà anche la Mostra d'Oltremare. Editori, incontri e conferenze saranno concentrati nella parte monumentale del Castello. Mentre l'anima più prettamente commerciale (dai cosplay ai game) sarà ospitata dalla Mostra d'Oltremare. “Questo è un esperimento, anche per noi. Pensiamo che la distanza fra i due luoghi sia interessante sia dal punto di vista turistico sia per le opportunità di contaminazione fra mondi e visitatori diversi fra loro". Così commenta l'autore e critico Luca Boschi, che di Napoli Comicon è anche direttore artistico. Il biglietto, fra l'altro, è unico. E permetterà sia di visitare gli spazi sia di viaggiare da una sede all'altra.
Al di là dei tanti ospiti e degli altrettanti appuntamenti, ciò che appare interessante è la lettura bizzarra e trasversale del nero, che al Comicon si sviluppa su linee e percorsi paralleli e complementari. "Ci sarà il nero dei contenuti", spiega Boschi. "E in collaborazione col Museo del fumetto di Lucca racconteremo l'epopea del tascabile 'nero' all'italiana. Ovviamente ci sarà Diabolik. Ma ci saranno anche le produzioni sexy e horror, per lo più sconosciute ai giovani". Fra gli ospiti, Milo Manara. Parlerà dei suoi esordi (e delle sue parentesi più “truci”), ma anche di Jolanda de Almaviva e altre storie simili.
"La seconda declinazione del nero è invece più intellettuale",prosegue Luca Boschi. “Racconteremo la scelta del nero (e quindi anche il suo contrasto col bianco) come strumento per raffigurare immagini e storie a fumetti. Insomma, un percorso internazionale centrato sullo stile e le sue origini. Penso alla pennellata grassa, quello in cui i fondi si risolvono a colpi di nero". Stili di origine statunitense che si sviluppano poi in molti paesi e che interessano autori come Hugo Pratt, José Muñoz ed Enrique Breccia.
Ci sarà poi il nero visto attraverso la contaminazione fra arte e fumetto, ispiratore di molti artisti di arte figurativa, in una collettiva curata e organizzata da Davide Vecchiato (Back from Black, al Museo Madre). E non poteva mancare neppure l'omaggio all'Audace Bonelli e alla storica casa editrice (mostra in corso al Pan, fino al 9 maggio). "Ci sarà poi il nero politico con la mostra di autori satirici”,prosegue Boschi, “e una rassegna di film storici di animazione: quelli in cui il nero è riferito ai personaggi, e quelli in cui il nero è invece inteso come 'politicamente scorretto'. Proietteremo film che appartengono alla black list che le major non vogliono far vedere". Ma l'appuntamento forse più atteso è quello con gli originali di The Spirit. Non tavole qualunque, "ma le storie più nere di Will Eisner. Quelle storiche degli anni '40", precisa Boschi.
Ma ora che col nero si esauriscono i colori della quadricromia, cosa ci si dovrà aspettare dal Comicon 2011? "Troveremo un nuovo percorso, un nuovo elemento di svolta",risponde Boschi. "La prossima edizione aprirà quindi un altro ciclo, che sarà svelato con alcune anticipazioni nel corso del festival 2010".
dal 30 aprile al 2 maggio 2010 Napoli Comicon 2010 Castel Sant’Elmo / Mostra d'Oltremare - Napoli Ingresso: intero € 10 (valido per 3 giorni); ridotto € 7 Info: www.comicon.it
[exibart]
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Napoli - dal primo al 18 aprile 2010 Pino Bertelli - I volti del Mediterraneo
77 “ritratti” caratteristici di donne e uomini, accompagnati da citazioni letterarie e poetiche rappresentative delle differenti identità, raccontano le città di Napoli, Marsiglia, Barcellona, Alessandria, Tunisi, Gaza, Tel Aviv, Istanbul, Atene, Durazzo e Rijeka.
orario: feriali: 9.30 > 19.30 | festivi: 9.30 > 14.00 |chiuso il martedì (possono variare, verificare sempre via telefono)
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Napoli - dal primo al 15 aprile 2010 Metro Art - All Togheter
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BAROCCO IN SCENA VOLTI, LUCI E OMBRE PRENDONO VITA
dal 2 aprile e fino al 30 maggio | sedi varie
In primavera "Barocco in scena" con Campania>Artecard Plus per scoprire dove il Barocco è ancora vivo. Tour guidati, performance d'arte e teatrali a partire dal 2 aprile e fino al 30 maggio per un'offerta culturale che si sviluppa in tutta la Campania, rivelando luoghi inediti e ricchi di fascino e storia.
"Barocco in scena" a Caserta Venerdì 2 e sabato 3 aprile, alle ore 10.00 avrà come protagonista la Reggia di Caserta, con il tour negli Appartamenti Reali e l' evento teatrale "I Borbone", un racconto della genesi del palazzo reale attraverso le lettere dell'architetto Luigi Vanvitelli al fratello. È possibile raggiungere il sito da Napoli con la navetta gratuita City Sightseeing (bus coperto) con partenza da Largo Castello ore 9,00. Sabato 1 e domenica 2 maggio, alle ore 18.30, l'itinerario casertano avrà inizio da Aversa, alla Chiesa di San Francesco delle Monache, il monastero medievale ristrutturato in forme barocche che conserva opere di Josepe de Ribera, Francesco de Mura, Pietro da Cortona e Paolo De Majo. L'evento teatrale sarà sul tema 'Il secolo d'oro: da Ribera a de Mura, una ricostruzione del clima di bottega dalla realtà all'arte'. Domenica 9 e 30 maggio, dalle ore 10 Passeggiata nel Parco della Reggia di Caserta. La visita comprende lo spettacolo "Le fontane barocche" che si terrà lungo il vastissimo parco, dove la vegetazione si specchia nelle grandi fontane vanvitelliane. In questa scenografia le storie di Venere, Cerere, Eolo, Diana prenderanno vita per celebrare i fasti della famiglia borbonica in percorso tra scultura e letteratura, tra mitologia classica e forme barocche.
"Barocco in scena" ad Avellino Sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile (per il lungo week end di Pasqua) alle ore 17,00, in collaborazione con il Comune di Avellino, accesso gratuito al percorso nei luoghi barocchi della città, da Palazzo Caracciolo alla chiesa di Santa Maria del Carmine e al Palazzo della Dogana. L'appuntamento è a Palazzo Caracciolo in piazza della Libertà che ospiterà l'evento "Barocco e Barocchismi avellinesi", un intervento teatrale e musicale, un viaggio tra eleganze e virtuosismi di una città in continuo rinnovamento con le sue Chiese, le fontane,i palazzi, gli obelischi, ricordando feste, banchetti e serate danzanti nei racconti di Giambattista Basile e Maiolino Bisaccioni. Un' occasione inedita per vivere l'anima nobile e barocca della città irpina attraverso letture animate e composizioni musicali. Sabato 10 aprile alle ore 17,30 e sabato 15 maggio alle ore 17,30, ingresso gratuito, protagonista del barocco irpino sarà invece la cittadina di Solofra con la sua Collegiata di San Michele, in Piazza San Rocco, una chiesa che custodisce le tele di Giovanni Tommaso Guarino e dipinti di Francesco Guarino al quale sarà dedicato l'evento-spettacolo 'Il secolo d'oro: l'arte di Francesco Guarino.
"Barocco in scena" a Salerno Venerdì 2 aprile (e sabato 3 aprile) alle ore 17,00, in collaborazione con la provincia di Salerno, si parte dal cuore del centro storico, alla Pinacoteca Provinciale di Palazzo Pinto, in via Mercanti 63 (eliminare ingresso gratuito) che conserva tra i suoi tesori i capolavori di Francesco Solimena. L'evento teatrale, "Il Secolo d'Oro/Verso i colori" è dedicato al mondo della pittura, da Giovan Battista Caracciolo a Solimena. Sabato 22 maggio, ore 17,00, e domenica 23 maggio ore 10,30; sabato 29 maggio, ore 17,00, e domenica 30 maggio, ore 10,30 saranno invece ospitati nella trecentesca Certosa di San Lorenzo a Padula, (via Certosa, 50). Di particolare suggestione la performance teatrale "Nel segno del Barocco", un viaggio all'interno dei segni del Barocco tra antico e moderno, dalla vita dei monaci a quella degli artisti contemporanei che hanno vissuto nelle celle della Certosa.
"Barocco in scena"a Benevento Sabato 10 e domenica 11 aprile alle ore 11,00 presso la Biblioteca Provinciale di Benevento andrà in scena "Benevento e i suoi Fasti Barocchi", in collaborazione con la provincia di Benevento, evento ad ingresso gratuito. Le sale e le opere della biblioteca offriranno l'occasione di un viaggio inedito nelle forme barocche della città, dalle arti figurative alla musica e al teatro.
"Barocco in scena" a Napoli A Napoli il primo appuntamento è per domenica 11 aprile (e proseguirà domenica 18 aprile, domenica 2 maggio, domenica 16 maggio - ore 10,00). Il tour guidato, con partenza da Piazza Cavour presso porta San Gennaro, avrà inizio dalla porta dedicata al santo martire affrescata da Mattia Preti. Proseguirà con la visita del Museo del Tesoro di San Gennaro, che custodisce lo straordinario patrimonio di San Gennaro per finire con la Chiesa Santa Maria dei Miracoli, nella quale hanno lavorato gli architetti e scultori Francesco Antonio Picchiatti e Cosimo Fanzago e il pittore Andrea Malinconico. La perfomance teatrale proposta, dal titolo 'Anime partenopee. Religione e Superstizione nella Napoli Barocca', è una rilettura dei testi di Matilde Serao che riesce ad entrare nel cuore e nella mente dei Napoletani devoti, di ieri e di oggi. Per i partecipanti un viaggio tra gli splendori e le miserie di una Capitale, ma anche nella storia di un culto tra devozione e superstizione. Sabato 17 aprile e sabato 8 maggio alle ore 10,30 il tour Artecard accompagnerà il visitatore alla Chiesa di San Gregorio Armeno, che custodisce opere di Pacecco De Rosa, Nicola Malinconico e dello Spagnoletto, e alla Chiesa di San Paolo Maggiore con dipinti di Domenico Antonio Vaccaro, Massimo Stanzione, Francesco Solimena, (appuntamento a Via San Gregorio Armeno, 1, ingresso gratuito). Sarà 'Viaggio nella storia' il tema dell'intervento teatrale dedicato a questa tappa in cui mille volti di variopinti personaggi accompagnano una passeggiata attraverso la scoperta delle diverse anime di una Napoli multiculturale. Ad accogliere i visitatori, un curioso personaggio che parlerà diverse lingue straniere e, con il suo umorismo, inviterà a riflettere sulla complessità della storia cittadina, fatta di intense relazioni con altre culture che hanno lasciato importanti tracce nella città e anche nel suo dialetto. Sabato 17 aprile e sabato 8 maggio in programma anche un secondo appuntamento: a partire dalle 17,30 alla Basilica Santuario del Carmine Maggiore, in Piazza Mercato, uno tra i luoghi più significativi della tradizione popolare partenopea. la perfomance si intitola "Il mercato tra sacro e profano", protagoniste le voci del mercato che racconteranno la storia di Napoli. L'ingresso è gratuito. Sabato 1 maggio, domenica 2 maggio (dalle 10,00 alle 12,00) e sabato 15, domenica 16, sabato 29, domenica 30 maggio alle ore 12,00 toccherà al Pio Monte della Misericordia dove andrà in scena Caravaggio/La rivoluzione dell'arte. Appuntamento a Via Tribunali, 253. Il tour barocco approderà anche a Sorrento, al Museo Correale di Terranova, che custodisce la ricca collezione della famiglia, domenica 18 aprile e domenica 9 maggio alle ore 11,00 con l'intervento teatrale 'Vivere Barocco a Sorrento', in cui prenderanno vita i discorsi della nobiltà della Sorrento barocca con interpretazioni in costume e rievocazioni d'autore.
Inoltre. Il 24 e 25 aprile in occasione della XII Settimana della Cultura tutti i siti del circuito Campania Artecard ospiteranno la "Festa dell'Arte" : racconti, appuntamenti speciali per bambini e famiglie, percorsi d'arte gratuiti.
Barocco in scena Partecipazione gratuita agli eventi Biglietto di ingresso ai siti, ove previsto, con Campania>Artecard "Barocco in Scena" al costo di 4,00 euro Prenotazione consigliata, posti limitati Informazioni e prenotazioni 800 600 601, dai cellulari al numero 06 39967650 (dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 18,00 e il sabato dalle 9,00 alle 14,00) www.campaniaartecard.it
Da lunedì 5 aprile "Barocco in scena" avrà anche un'applicazione per iPhone scaricabile gratuitamente. L e schede informative dei siti e degli eventi, le foto delle performance e le informazioni utili - dai trasporti agli orari sino al calendario completo degli appuntamenti - saranno a disposizione in ogni momento sul proprio iPhone. Il progetto "Barocco in scena" della Direzione regionale dei Beni Culturali è stato finanziato dalla Regione Campania (Assessorati al Turismo e ai Beni Culturali) ed è realizzato da Scabec, Società Campana per i beni culturali.
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CANECAPOVOLTO
INCONSCI TECNOLOGICI
a cura di Vito Campanelli
GALLERIA OVERFOTO
vico San Pietro a Majella 6, 80138 Napoli
(piazza Bellini)
inaugurazione venerdi 16 aprile 2010
ore 19.00-22.00
dal 16 aprile al 15 maggio 2010
orari: martedi' > sabato 11.00-13.00 e 16.00-19.00
Venerdì 16 aprile, Overfoto inaugura Inconsci Tecnologici, mostra/ videoinstallazione di Canecapovolto, a cura di Vito Campanelli.
In una continua sperimentazione, supportata dall'uso di vari mezzi quali film acustici, video, installazioni, happening, collages,
Canecapovolto sviluppa un'indagine sulle possibilità espressive della visione e sulle dinamiche della percezione,
adoperando tecniche originali di trattamento e manipolazione dell'immagine e dell’esperienza estetica.
Ripetizione, disorientamento sensoriale e modalità random sono i colori preferiti nella tavolozza dei colori di canecapovolto.
Il collettivo catanese ama coinvolgere lo spettatore nel proprio processo creativo attraverso la somministrazione di impulsi visivo/uditivi discordanti.
Questa peculiare strategia costringe a liberarsi dalla passività che caratterizza [...] la fruizione dei messaggi preconfezionati e stereotipati della comunicazione massmediatica.
Ma la liberazione dello spettatore un percorso che non può compiersi se non attraverso [...] una sperimentazione dolorosa. Le opere di canecapovolto non sono rassicuranti,
non cavalcano le parole chiave della contemporaneità. Colpiscono piuttosto, e con la violenza necessaria a svegliare il pubblico da suo lungo sonno. (testo di Vito Campanelli).
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Napoli - dal 2 al 22 aprile 2010 Marco Chiuchiarelli - Ecce Homo
Personale del Maestro della Scuola d'Arte In Form of Art Marco Chiuchiarelli. Per l'occasione sarà presentata la tiratura completa dell'acquaforte "Ecce Homo".
orario: lunedì, mercoledì, giovedì, sabato ore 10:00-13:00 e 16:00-19:00 martedì e venerdì ore 16:00-19:00 domenica su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono)
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L’anima vestita
di Caterina Arciprete
10 aprile – 17 maggio2010
Inaugurazione 10 aprile 2010
ore 18.00
Nell’ambito del progetto “Essere o apparire?” (sesta edizione di “Giro giro tondo cambia il mondo”) previsto per il 2010 dall’associazione culturale Kolibrì, presso il PAN -Palazzo delle Arti Napoli, il 10 aprile 2010 alle 18.00 sarà inaugurata la mostra L’anima vestita dell’artista partenopea Caterina Arciprete.
La mostra segna la seconda tappa del progetto Essere o apparire che ha esordito al PAN il 6 marzo scorso con un triplice evento espositivo ( Rodari full color, Il gioco dei se, Mi chiamo Stefy e tu?), ed affronta il tema duplice dell’essere e dell’apparire in una sequenza di ritratti (dipinti, disegni, installazioni e fotografie) che al vernissage culmineranno in una performance.
La mostra sarà affiancata dalla rassegna di satira politica “L’anima…svestita”, sulla trasgressione ironica di Skiaffino(Gualtiero Schiaffino), a cura di Barbara Schiaffino e Ferruccio Giromini Feguagiskia’ Studios, Genova), con le vignette di Leonardo Cohen Cagli tratte dal “Diario” di Massimo Caprara a cura di Marina Vergiani.
• Catalogo
Pubblicazione Arte-m Editore, via Capurro,1 Napoli. www.art-m.net
• Laboratori
Il progetto di mostra dà vita ad una serie di laboratori di pittura e ad incontri con gli allievi di scuole campane seguite, come tutta l’organizzazione dell’evento, dall’Associazione Kolibrì.
•Patrocinato
Comune di Napoli
Assessorato alla cultura e pubblica istruzione di Napoli
Provincia di Napoli
Assessorato cultura regione Campania
Assessorato istruzione direzione scolastica regionale per la Campania
Il tema de “l’anima vestita” è l’ alienazione di un essere sempre più camuffato dai canoni dell’apparire, divenuto asettico nei toni acromatici del grigio. Grigio annullato solo dai colori, dalla materia dell’essere nudo che, nelle opere dell’artista, si svela in strappi di carta, sotto gli strati sovrapposti sulla tela quasi a voler simboleggiare gli strati cautelativi di cui ognuno si veste per non esporre la propria anima. Grigio dunque annullato dal colore e dalle linee libere da sovrastrutture dell’Io che nella performance prendono vita sotto i vestiti di un uomo spogliato dalle convenzioni.
L’apparire, spesso sopravvalutato, in questa denuncia artistica, lascia spazio alle interpretazioni dell’anima che prende forma in giochi di fuori e dentro, di una ricerca introspettiva rappresentata da occhi, vortici, piume… icone riconoscibile della Arciprete.
Le opere a tecnica mista (carta e materiali vari su tela o legno) sono circa 30, le dimensioni spaziano da una composizione di dodici tele 30 x 30cm ad un unico pannello di cartone pressato di 200x120cm, 12 i disegni 50x 70 cm ed una sequenza di immagini fotografiche elaborate dall’artista (scatti fotografici di Sergio Goglia).
Durante l’inaugurazione la mostra sarà completata da una performance (attori protagonisti: voce Fernando Passiante, modello del body painting Massimiliano Neri) che, come nei dipinti, vedrà protagonisti personaggi omologati alle regole dell’apparire e quindi del “dover essere” del nostri tempi.
PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Palazzo Roccella | Via dei Mille, 60 | 80121 Napoli
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sabato 3 aprile 2010
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Omaggio a Giuseppe Scalvini
Collettiva
A poco piu' di un decennio da quando alcuni amici dello scultore Giusep- pe Scalvini, attenti conoscitori dell'arte e del territorio lombardo, avvertirono l'esigenza di uno spazio che sarebbe poi diventato l'attuale Museo Giuseppe Scalvini, si inaugura una mostra collettiva a ricordo dell'artista.
Si tratta di un -Omaggio a Giuseppe Scalvini-: questo e' il titolo della mostra che riunisce scultori e pittori quali: Celso Doniselli, Attilio Forgioli, Renata Ghiazza, Alber- to Ghinzani, Silvia Manazza, Cristiano Plicato, Mario Raciti, Liberio Reggiani, Giancarlo Sangregorio.
Ciascun artista e' presente con piu' opere rappresentative del proprio lavoro, riprodotte nel catalogo che accompagna la manifestazione in memoria di Giuseppe Scalvini (Milano 1908 - Desio 2003). Lo scultore, nato a Milano, dove ebbe casa e studio, realizzo' proprio a Desio alcune tra le opere piu' interessanti e significative della sua lunga carriera artistica, che si svolse nel- la traccia della sintesi formale dell'arte di tutto il dopoguerra.
La sua opera si esprime attraverso un linguaggio personalissimo e riconoscibilissimo che riscopre e attualizza i materiali tradizionali della storia della scultura: pietra, bronzo, gesso.
Inaugurazione Sabato 3 aprile ore 17
Donazione Giuseppe Scalvini c/o Villa Cusani Traversi Tittoni Via Lampugnani, 66 Desio Orario d'apertura al pubblico Venerdi', Sabato e Domenica dalle 15 alle 18 Ingresso libero
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Visionary art
Collettiva
Nel segno dell'incredibile e dell'immaginifico, Mondo Bizzarro Gallery inaugura la sua stagione primaverile con una collettiva che, ancora una volta, rappresenta un'imperdibile occasione di ammirare alcuni tra i piu' efficaci interpreti del pop-surrealism: la corrente artistica che, nata nella California degli anni Ottanta, ha conquistato platee sempre piu' vaste grazie alla propria capacità di sintetizzare in immagini le inquietudini, i sogni, le paure e i desideri della società contemporanea e dei suoi linguaggi.
Protagonisti della collettiva sono gli artisti Greg -Craola- Simkins, Laurie Lipton, Naoto Hattori e Mike Davis: nomi che evocano storie di grande incisività artistica.
Da Simkins, a cui e' andato l'onore della copertina dell'ultimo numero della celebre rivista «Hi-Fructose», a Mike Davis, il fondatore del leggendario Everlasting Tattoo di San Francisco; da Laurie Lipton, regina del disegno gotico, fino a Naoto Hattori, con il suo tratto elegiaco e conturbante al tempo stesso; i protagonisti di VISIONARY ART dimostrano come dietro l'eccellenza della tecnica vi sia la capacità di tradurre immagini che albergano nel cuore globale del mondo: un buco nero dove il fumetto, la pubblicità, la televisione e il cinema convivono accanto alla lezione dei maestri del passato.
Visionari e incantatori, gli artisti che daranno corpo a VISIONARY ART raccontano quello che e' il nostro universo culturale di riferimento: un'ispirazione che fa della spontaneità un'occasione di liberazione e, dell'immagine, un momento in cui diventa necessario dare voce alle tante verità nascoste che ci circondano.
Inaugurazione Sabato 3 Aprile, ore 18.00 - 21.30
Mondo Bizzarro Gallery Via Reggio Emilia 32 c/d, Roma dal lunedi' al sabato 11.30 - 19.30 Ingresso libero
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L'eterno fascino del paesaggio
12 artisti in mostra
a cura di Luciano Carini
Alla galleria d'arte -Vicolo del Pavone- in via Giordano Bruno 6 si inaugura oggi, alle ore 18, un'importante rassegna d'arte denominata -L'eterno fascino del paesaggio-. Tale rassegna , che presenta dodici artisti provenienti da varie località italiane, vuole offrire uno spaccato della pittura di paesaggio cosi' come si presenta ai nostri giorni e porre all'attenzione degli appassionati e del pubblico alcune riflessioni su questo genere di espressione che, nel corso dei secoli, ha conosciuto momenti di grande intensità con nomi di rilevanza nazionale e internazionale.
Basti pensare, a questo riguardo, ai grandi vedutisti veneti del 700 e a nomi come Guardi e Canaletto ma anche nell'800, dopo la grande lezione dell'Impressionismo, la pittura di paesaggio italiana ha continuato ad avere momenti felici e significativi. Ricordiamo la grande tradizione toscana con i pittori Macchiaioli e tra questi Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e altri ancora. Non da meno e' stata in questo periodo la tradizione regionale e in particolare quella Napoletana, Lombarda e Piemontese. Anche la scuola piacentina ha avuto i suoi grandi paesaggisti e tra questi Stefano Bruzzi ormai nome di fama nazionale e poi Luciano Ricchetti, Ernesto Giacobbi, Egidio Marulli, Alessandro Marenghi. Artisti che, con le loro opere, hanno descritto luoghi e stagioni, umori e atmosfere del nostro paesaggio e delle nostre vallate unendo alla fedele rappresentazione e all'identità dei luoghi, tanta sensibilità e partecipazione.
La rassegna proseguirà in contemporanea presso la galleria d'arte -Studio C- di via Giovanni Campesio 39 tracciando cosi' un vero e proprio percorso artistico all'interno della città. Questo l'elenco degli artisti invitati dal curatore: Dario Ballini (VR), Daniele Bianco (CN), Roberto Bordin (TV), Andrea Canu (PC), Gisella Farinini (GE), Max Loy (PT), Massimiliano Luschi (LI), Giacomo Mazzari(PC), Gabriella Pagliarini(BG), Giuseppe Rizzuti (RM), Cilla Scocco (RA), Roby Sperber (PV).
Immagine: Roberto Bordin
Inaugurazione presso Viocolo del Pavone 3 aprile ore 18
Vicolo del Pavone via Giordano Bruno - Piacenza Feriali 10-12 e 15,30-18, sabato: 16,30-19 Ingresso libero
Studio C via Campesio, 39 - Piacenza Feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedi' chiuso Ingresso libero
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martedì 6 aprile 2010
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via dei mille 60, napoli tel. +39.081.7958604-05 fax. +39.081.7958660 info@palazzoartinapoli.net www.palazzoartinapoli.net
MOSTRA
PAN Screeening «Oltre» le parole La satira politica di Leonardo Coen Cagli per "Il Diario" di Massimo Caprara 1979 -1980
PAN | Piano Secondo 10 aprile 2010 - 17 maggio 2010
Il PAN Screening «Oltre» le parole a cura di Marina Vergiani, espone 50 vignette di Leonardo Coen Cagli (autore di satira politica, architetto scenografo, illustratore, pubblicitario). I disegni, realizzati da LCC e pubblicati dal quotidiano «Il Diario» di Massimo Caprara tra il 1979 ed il 1980, sono tratti dall'archivio dell'Autore, di recente acquisito al Centro di documentazione del PAN. La mostra è parte della rassegna "Essere o Apparire" nell'ambito del progetto "Girogirotondo, cambia il mondo": mostre, reading, laboratori creativi e visite guidate per bambini e adulti che ogni anno Kolibrì propone in luoghi significativi della città.
inaugurazione sabato 17 aprile ore 17.30
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RO.MI. e STUDIO.RA contemporary art presentano | present VIDEOART CONTAMINAZIONI 3 Terza edizione | Third exibition CINEMA DETOUR Via Urbana, 47a - Roma | Tel. + 39 06 45490845
Venerdì, 16 aprile, alle ore 21 - Ingresso libero Friday, April 16 th, 9p.m. - Free entrance
Quando si parla di VIDEOART CONTAMINAZIONI si vuole evidenziare con chiarezza il rapporto con altre forme espressive dove spesso la dinamica di interscambio diventa inestricabile. Il video può inglobare, sintetizzandoli e trasformandoli in un unico dispositivo sonoro-visuale, i “vecchi” linguaggi della pittura e scultura, del teatro e della danza, di installazioni e performance ma anche nutrirsi di tutta l’esperienza del cinema e di un ibrido rapporto di interscambio con la tv e il suo schermo. A loro volta ormai i vecchi e nuovi media espressivi usano le proiezioni video integrandole nella loro area specifica, prestandosi ad una contaminazione sempre più profonda. L’installazione, il teatro, la danza, la musica, la poesia interagiscono sempre più con immagini video, si completano, traendone un notevole potenziamento.
When we talk about of VIDEOART CONTAMINAZIONI we want to underline thr relationship with other forms of expression where often the dynamic of interchange become inestricable. Video can inglobe the “old” languages of painting and sculpture, theatre and dance, of installations and performance, syntetizing and transforming them into a single audio-visual device, but also feed itself of the whole experience of cinema and of an hybrid relationship with television and its screen. At their turn, by now, old and new medias use video projections integrating in their specific area, presenting themselves at an ever deeper contamination. Installation, theatre, dance, music, poetry interact more and more with video images, fulfilling themselves and receiving a greater powering.
Partecipano alla rassegna video i seguenti Artisti: Join the video-festival the following Artists:
Vincenzo Ceccato, L’ultima cena a 9 miliardi di anni luce, 04:47, 2009 Gian Piero Cerichelli, Icona d’assenza, 12:00, 2008 Carlo Leoni, Molecole di Luce2… La Grande Madre, 08:57, 2009 Andrea Leoni, Maya, 06:39, 2008 David Medalla, Urbi et Orbi, 07:30, 2010 Gruppo Sinestetico, Plastik, 02:40, 2010 Leoni - Ceccato, La Trama Invisibili, 07:30, 2010
Il catalogo è disponibile nel giorno della rassegna presso il CINEMA DETOUR. The catalogue will be available on the day of review at the CINEMA DETOUR.
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Exposition du 13 avril au 1 mai 2010 / Vernissage mercredi 14 avril 2010 (17h-19h) Exhibition April 13th to May 1st 2010 / Opening Wednesday, April 14th (5-7pm)
LAFONTAINE (CAN.) NEIMAN (U.S.A.) PESCOTT (CAN.) VAN BERS (CAN.)
LAFONTAINE
La peinture est pour moi une écriture personnelle qui se développe par la rencontre du geste de peindre et de la matière. Mes tableaux sont des œuvres imaginaires réalisées exclusivement en atelier. Je ne fais aucun croquis au départ et j'ai rarement une image en tête lorsque je débute un tableau. PLUS
Painting is for me like a personal writing; it is developed with the meeting of the painters movements and the material. My paintings are imaginative art exclusively realized in my workshop. I don't begin with sketch-work, and I rarely have an image in mind when I'm starting to paint.MORE
Deuxieme vernissage programmé pour le 22 avril, (18h - 20h) avec le groupe s'appelle "Les 2 guitares", à la guitare, Jonathan Charbonneau, à la guitare aussi, Michel St-Pierre et à la contrebasse, Daniel Labrosse.
PESCOTT
Le littoral de l'antarctique est juste une expérience visuelle stupéfiante. Aux premières vues d'un artiste, il semblerait qu'il n'y ait pas assez de titan blanc en tube dans le monde entier pour peindre toute la neige et la glace que l'on voit ici. Mais dans la perception, il y a bien plus qu'un espace glacé basic. PLUS
The Antarctica shoreline is simply a stunning, breathless visual experience. Upon first glimpse as an artist it seems simply there would not be enough titanium white in tubes throughout the entire world to paint all the ice and snow we see. But as perceptions adjust there is much, much more here than basic frozen space.MORE
VAN BERS
Dans le travail d'origine de Lida , différents matériels et crayons gras sont utilisés. Son travail abstrait est son «esprit» comme elle dit et chaque partie en est une aventure. «La matière est un moyen qui peut être manipulé et qui donne de la liberté à la créativité et de nouvelles idées grâce aux couleurs qui apparaissent dans la touche finale.» PLUS
Lida's original work is textured using different materials and bold colors. Her abstract work is her "Soul" she says, and each piece is an adventure. "Texture is a medium which can be manipulated and give freedom in creativity and ideas with color given the final touch. "MORE
NEIMAN
J'aime créer un art qui a un impact immédiat ainsi qu'un léger chatouillement mental. C'est une série que j'ai appelé «Visual Riddles». C'est un hommage à la culture pop et fait mention à un certain nombre de personnalités ou de phrases, à l'origine d'immenses tableaux et d'objets de la vie de tous les jours qui je ne sais comment sont en lien avec cette liste de mot. PLUS
I like to create art that has immediate impact, and a residual mental tickle. This is a series I call "Visual Riddles." It's a tribute to pop culture, and incorporates a list of relevant personalities or phrases, anchored by an oversized painting of everyday objects that somehow link with that list of words.MORE
Pour en savoir plus sur les artistes/ To learn more about the artists Pour plus d'informations, contactez / For more information, please contact: art@gallerygora.com
Nous sommes situés au centre-ville de Montréal, au coeur du quartier culturel et des affaires, au 279 Sherbrooke Ouest, au coin de l'avenue du Parc et Bleury. La galerie se trouve au second étage. Métro : nous sommes situés à 2 minutes du métro Place des arts (sortie Bleury). Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement sur la rue Bleury. Le stationnement est à $5 après 17h et durant la fin de semaine.
We are located in downtown Montreal in the heart of the cultural and business district at 279 Sherbrooke West, at the corner of Park Avenue and Bleury. The gallery is on the 2nd floor Metro : Two minutes from the Place-des-Arts Metro (exit Bleury) Parking : Two minutes away from the parking lot on Bleury. $5 after 5pm and on weekends.
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Gino
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fino al 30.IV.2010 Marinella Senatore Napoli, Umberto Di Marino
La riscoperta del ruolo sociale dell’arte e del bisogno di partecipazione. Declinata attraverso diversi tipi di media: luci, acrilici, installazioni. E persino modernissimi e gettonatissimi iPod...
pubblicato martedì 6 aprile 2010
Fra i molteplici talenti e le differenti conoscenze che mostra di possedere Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, Salerno, 1977; vive a Roma e Madrid), una delle più interessanti artiste italiane degli ultimi anni, vi è anche una discreta cultura cinematografica, studiata e approfondita presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Anche nell’attuale esposizione, ciò che balza agli occhi del visitatore è la dimensione filmica che aleggia su tutta l’operazione. A cominciare dalla prima sala. Due pannelli evocano le pareti di un motel americano; diversamente illuminati, volti a richiamare differenti ore del giorno. Luce radente, un’abat-jour da parete. Il motel evoca le suggestive immagini di Psycho (Hitchcock, 1960), di Non è un paese per vecchi (Coen, 2007). Luoghi di storie tormentate, abitati da gente di passaggio. Che soltanto l’artista può mostrare al visitatore tramite lo strumento della luce. Nella seconda stanza, bianca e spoglia, due colonne, due piccoli monoliti bianchi sui quali sono posti due iPod che mostrano un video, nel quale alcuni rapper di New York raccontano a modo loro una bizzarra e sanguinosa vicenda accaduta qualche anno fa. Un celebre chimico viene ucciso dal suo aiutante di laboratorio. Quando questi si appresta a percorrere il ponte Hudson col cadavere nel portabagagli dell’auto, una folla festante lo ferma perché vincitore di un premio, in quanto milionesima persona a passare di lì in quel giorno. Beffardamente, il colpevole viene dal caso premiato.
L’artista vuole dunque svelare l’eccentricità della vita, e come questa possa essere talvolta ironica e amara al tempo stesso. E lo fa attraverso un medium attualissimo e personale come un diffuso lettore digitale targato Apple. Le pareti bianche, lo spazio austero e quasi ascetico concorrono alla totale dedizione del fruitore all’opera d’arte e al suo significato. Terza stanza, dedicata a un altro episodio realmente accaduto. Siamo ad Alaraz, in Spagna. Gli abitanti sono coinvolti nella realizzazione di un apparecchio a metà strada tra una pompa per l’irrigazione dei campi e una stilizzatissima fontana. L’evento collettivo viene rivisitato e riproposto da Senatore tramite sia un’installazione strictu sensusia la pittura. Eccola, infatti, la macchina per la pioggia, subito all’entrata della sala, una sorta di mobile alla Calder, che con la sua presenza fisica e oggettiva stabilisce il proprio dominio concettuale. Ed eccole ritratte, le persone protagoniste dell’evento, negli acrilici senza cornice e con sfondo bianco, quasi a volersi fondere nelle candide pareti della stanza. Ancora una volta, la realtà viene riletta in una nuova luce e con differenti tecniche.
L’intera mostra, al di là della sua apparente frammentarietà, vuole porsi dunque come riflessione sul contrasto tra fruizione personale dell’opera d’arte e sua funzione collettiva. Un’operazione che è una complessa e affascinante dissertazione sul ruolo di mediazione dell’artista nella società, come indica il suo scarno, istantaneo ed essenziale titolo: Featuring.
dall'undici febbraio al 30 aprile 2010 Marinella Senatore - Featuring Umberto Di Marino Arte Contemporanea Via Alabardieri, 1 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da lunedì a sabato ore 15-20; mattina su appuntamento Ingresso libero Info: tel + 39 0810609318; fax +39 0812142623; info@galleriaumbertodimarino.com; www.galleriaumbertodimarino.com
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George Brecht
Fluxus Biennial
a cura di Achille Bonito Oliva
Dopo la mostra di George Maciunas, Fluxus Biennial - 730 giorni hic et nunc, il progetto curato da Achille Bonito Oliva, prosegue dal 7 aprile al 14 maggio 2010, con l'esposizione dedicata a George Brecht.
Brecht e' stato uno dei piu' significativi esponenti del gruppo Fluxus, attivo fin dal suo inizio nel 1962 e inventore del termine "Event", una tecnica performativa usata da tutti i componenti del gruppo e divenuta in seguito caratteristica imprescindibile della ricerca di Fluxus.
Negli "Event", azioni quotidiane che coinvolgono ogni sfera del sensibile (visiva, uditiva, tattile, motoria) vengono isolate come singole performance, assumendo occasionalmente il carattere di situazioni immaginarie o impossibili.
Tra le opere esposte in AuditoriumArte, Water Yam (1963), una semplice scatoletta di cartone con centinaia di piccoli bigliettini recanti le indicazioni di Brecht per eseguire gli "Event", una serie di partiture legate a gesti minimali o atti basici del semplice vivere quotidiano. Water Yam e' considerata una pietra miliare di Fluxus.
Tutte le opere presenti in mostra giocano sul paradosso di oggetti d'uso comune che mantengono la loro caratteristica di banalità e quotidianità, inserendosi nell'assunto portante del lavoro di Brecht secondo cui ogni cosa soggiace alle leggi generali del caso e delle coincidenze. Persino quelle tridimensionali sono Event che si sviluppano sotto gli occhi dello spettatore, come una pianta di azalea poggiata su una sedia che cresce impercettibilmente giorno per giorno (Chair with plant, 1967), o come un improbabile e ironico ritratto femminile fatto da oggetti d'uso comunissimo come una scala a pioli, uno spazzolone e un cobra (Lola, 1975).
George Brecht nacque nel 1926 a New York e si laureo' in farmacia a Philadelphia lavorando in seguito per alcuni anni come chimico ricercatore per diverse compagnie farmaceutiche. A New York nel 1958-1959 prese parte al corso di composizione musicale di John Cage alla New School for Social Research dove venne a contatto con i metodi compositivi basati sull'aleatorietà del caso, su cui si baso' in modo imprescindibile per la messa a punto della propria ricerca creativa.
Con Robert Watts organizzo' nel 1963 lo Yam Festival, una delle prime occasioni di uscita pubblica del gruppo Fluxus, già da allora guidato da George Maciunas.
Brecht e' inoltre stato il promotore di importanti riviste Fluxus come Yam (1963), V.Tre (1963) e i primi due numeri di cc VTRE (1964). Ha vissuto tra gli Stati Uniti, Londra e Colonia, dove e' morto nel 2008, lo stesso anno in cui il Museo Ludwig di Colonia gli ha dedicato un'ampia retrospettiva.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testo critico di Cecilia Casorati e con la ristampa di un'intervista del 1965 di Ben Vautier a George Brecht.
Il catalogo e' a cura di Produzioni Nero con testo critico di Cecilia Casorati
In occasione dell'esposizione saranno organizzate due serate di performance.
Il primo appuntamento avrà luogo la sera stessa dell'inaugurazione, il 7 aprile in Teatro Studio alle ore 21.
Ben Patterson, uno dei piu' colti e ironici protagonisti di Fluxus, proporrà un programma di performance realizzate appositamente per l'Auditorium con un tributo a George Brecht.
Nella prima parte della serata eseguirà tre sue composizioni: A simple Opera, 370 Files e Paper Piece.
Nella seconda parte, accompagnato da alcuni studenti dell'Accademia di Belle Arti di Roma, in omaggio allo Yam Festival organizzato da Brecht insieme a Robert Watts nel 1963, Ben Patterson proporrà lo Yam Day Memorial Concert in cui eseguirà alcune delle memorabili composizioni di entrambi gli artisti, tra cui la famosa Drip Music del 1959.
Ben Patterson e' nato a Pittsburgh nel 1934. Attivo negli U.S.A. e in Europa, a partire dal 1960, a fianco di un ristretto gruppo di artisti 'radicali' (John Cage, Philip Corner, Merce Cunningham, George Maciunas, Nam June Paik, Daniel Spoerri, Wolf Vostell, Emmett Williams ed altri), impegnati nel rinnovamento di musica, danza e teatro. Molto apprezzato per via delle sue straordinarie performance musicali, realizzate nell'ambito dei principali festival Fluxus internazionali (a cominciare da quello 'storico' di Wiesbaden del 1962), Ben Patterson e', sotto ogni punto di vista, un artista completo, che affianca all'attività performativa una produzione di disegni, dipinti, oggetti e assemblages. Dal 1988 si e' impegnato in un progetto espositivo che coinvolge i piu' estremi ambiti della terra, da New York alla Nuova Zelanda, da Helsinki alla Patagonia, da Londra a Tokyio, dalla Namibia a Okandikaseibe e denominato "Museo per il sub-conscio". Nel 2004 ha impiegato sette settimane per percorrere con la ferrovia Trans-Siberiana un tragitto di performance itineranti attraverso la Russia, la Mongolia, la Cina fino ad arrivare al monte Fuji in Giappone. Negli ultimi anni Ben Patterson ha tenuto mostre e performance a Lipsia, Dresda, Gent, Berna, Ginevra, Praga, Cracovia, Nantes, Londra, Madrid, Siviglia, Valencia, Barcellona e Tallin. Il museo di Arte Contemporanea di Houston in Texas ha programmato una sua personale per l'autunno di quest'anno.
Secondo appuntamento il 17 aprile con il ciclo di performance di artisti contemporanei "After fluxus".
Alle ore 21, nel Teatro Studio dell'Auditorium, il poeta-artista visivo svedese Karl Holmqvist e il musicista Stefan Tcherepnin presenteranno in prima assoluta Big Head, un nuovo progetto per parola parlata e registrazioni sonore. "Immaginiamo un mix diretto di campioni sonori, registrazioni e parlato- spiegano gli artisti - diverse voci come ciascuno puo' sentire nella propria testa, evocare nella memoria o un sogno mescolato ai rumori del traffico e al ritmo, forse il richiamo di un uccello. Il suono ha la qualità straordinaria di mantenere viva l'attenzione nel momento, mentre le frasi ripetute e i frammenti che provengono da qualche altra parte creano una sorta di slittamento tra allora e ora. Qui e là. Dentro e fuori. Cio' che si crea alla fine e' forse un'opportunità per il pubblico, gli interpreti e lo spazio che occupano di funzionare come un'unica grande mente, registrando il momento che condividono".
Stefan Tcherepnin lavora autonomamente come compositore e interprete. Fa parte del progetto Grand Openings, che ha avuto origine a New York, città in cui vive e lavora.
Karl Holmqvist e' un artista che lavora spesso con la parola detta e le sperimentazioni linguistiche. Il suo libro What's My Name? e' stato pubblicato nel 2009 da Bookworks, Londra.
A seguire Zimmerfrei plays Walter Marchetti. Song for John Cage degli ZimmerFrei.
Walter Marchetti e' stato uno dei protagonisti della scena della Neoavanguardia musicale, sin dagli anni '50, fondatore assieme a Juan Hidalgo del gruppo Zaj, costola europea di Fluxus.
In Song For John Cage ogni parola e' legata all'altra dal senso, ma separata dal tempo; nella versione di ZimmerFrei, il tempo che intercorre fra una particella e l'altra si trasforma in sostanza discreta: sola luce, puro suono, gravità, brevi immagini e accadimenti singolari. Ognuno di questi elementi potrebbe essere un incipit, l'occasione per una partenza, ma la scansione della frase conserva una forza che li fa convergere in uno scenario di omogenea densità: una visione del caos al lavoro.
Il gruppo di artisti presenterà una sua versione di Song For John Cage, una poesia sonora di Walter Marchetti, registrata nel 1984 e pubblicata nel disco "Per La Sete Dell'Orecchio" dalla Cramps Records.
ZimmerFrei e' un gruppo di artisti (Massimo Carozzi, Anna de Manincor, Anna Rispoli) fondato nel 2000 con sede a Bologna e Bruxelles. Mescolando pratiche provenienti da cinema, teatro e musica ZimmerFrei produce installazioni sonore e video, performance, documentari e serie fotografiche che investigano spazi urbani reali e immaginari. I lavori recenti si concentrano sulla visualizzazione del tempo, dimensioni temporali parallele, confini tra spazi pubblici e territori privati e una nuova percezione sinestetica che ricombina le gerarchie visive, sonore e spaziali.
Il gruppo ha curato diverse collettive, eventi e residenze per artisti, tra cui "ON", "Sound Facts" e "Space is the place" a Bologna e "Neverending Cinema" alla Galleria Civica di Trento. Nel 2008 ZF ha vinto la residenza all'ISCP di New York con il premio Seat.
Il progetto FLUXUS BIENNIAL, curato da Achille Bonito Oliva appositamente per l'Auditorium, e' strutturato in una serie di "piccole grandi mostre" di alcuni protagonisti di Fluxus. Attorno a ogni appuntamento espositivo e' abbinato un fitto calendario di concerti e performance, storiche e contemporanee, che coinvolgono artisti ai quali verrà chiesta una rilettura di quello spirito di immediatezza e di relazione/interazione con l'individuo alla base della filosofia e dell'estetica "intermedia" Fluxus.
Comitato Scientifico di Fluxus Biennial Jose' Antonio Agúndez García, Direttore del Museo Vostell Malpartida, Spagna Francesco Conz, Archivio Francesco Conz, Verona Gino Di Maggio, Presidente Fondazione Mudima, Milano Lorand Hegyi, Direttore del Museo d'Arte Moderna di Saint-Etienne, Francia Giuseppe Morra, Presidente Fondazione Morra, Napoli
Inaugurazione mercoledi' 7 aprile ore 19
Auditorium Parco della Musica viale Pietro de Coubertin, 30 - Roma tutti i giorni dalle ore 17 alle 21, sabato, domenica e festivi dalle ore 11 alle 21 Ingresso libero
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Eros
Collettiva
A cura di Cristina Madini
Ci sono temi, nell'ambito dell'espressività artistica, che hanno un posto preminente, occupando gli aspetti primari della vita dell'uomo. Riflettono una ricerca e una necessità dell'animo umano non hanno ne' età ne' tempo per cui la loro longevità iconografica non si puo' confrontare con quella di altre tematiche. La sfera dell'eros rientra in questo panorama, essendo parte integrante della vita di tutti gli uomini da sempre e per sempre, l'arte si e' preoccupata di sottolinearne ogni volta quegli aspetti che le sembravano dovessero assumere valore in quel particolare momento storico. Neanche l'arte di oggi, in un secolo che ha saputo esaltare l'evoluzione tecnologica, puo' far a meno di cedere al fascino ancestrale e alla potenza della sessualità e del suo simbolismo.
Riflessioni emerse dalle opere riguardano il viaggio interiore alla ricerca della propria identità, la concezione della vita, lo scorrere del tempo e la sua ciclicità.
Galleria RossoCinabro Via Raffaele Cadorna, 28 - Roma Lunedi'-Venerdi' 12-19 orario continuato Ingresso libero
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Bizhan Bassiri - La Caduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione
Da un progetto condiviso con Bruno Corà.A cura di Ilari Valbonesi.Testo diBruno Corà.
Luogo: Cosenza
Date inaugurazione: Venerdì 16 e Sabato 17 Aprile 2010
Sedi e orari:
Venerdì 16 aprile ore 18.00
Galleria VertigoArte
Via Rivocati, 63, Cosenza
Sabato 17 aprile ore 17.30
Museo Civico dei Brettii e degli Enotri
Complesso Monumentale S. Agostino, Cosenza
Intervengono:
Salvatore Perugini, Sindaco del Comune di Cosenza
Maria Cerzoso, Direttore del Museo Civico dei Brettii e degli Enotri, Complesso Monumentale S. Agostino
Franco Gordano, Direttore di Vertigoarte, Cosenza
Bizhan Bassiri, Artista
Ilari Valbonesi, Critica d’Arte
Moderatrice: Elena Scrivano, Ufficio Stampa Comune di Cosenza
Con il contributo di:Comune di Cosenza - Museo Civico dei Brettii e degli Enotri - VertigoArte- BCC Mediocrati.
Con la collaborazione di La Nube di Oort - Roma; Fondazione VOLUME! - Roma; RAMradioartemobile -Roma.
Ufficio Stampa: Elena Scrivano, Comune di Cosenza; Vertigoarte Cosenza; Fondazione Volume - Roma
Sarà la città di Cosenza ad ospitare La Caduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione diBizhan Bassiri: un evento itinerante iniziato a Gent, in Belgio, dove le “Meteoriti” sono state esposte presso lo S.M.A.K. Museo Statale di Arte Contemporanea (opera permanente) e nella Cattedrale di San Bavo; a Firenze presso l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, a Piazza Strozzi e nel cortile della Galleria dell’Accademia (opera permanente); e messe in scena con l’Evento Manifesto del Pensiero Magmatico al Teatro Argentina di Roma.
Venerdì 16 aprile alle ore 18.00 sarà inaugurata la mostra Specchi solarinello spazio di VertigoArte “Centro Internazionale per la Cultura e le Arti Visive” di Cosenza. Ventiquattro sculture di ferro, pietra lavica e grafite, tre grandi specchi solari in acciaio e lo spazio scandito dal movimento costante di una pietra rotante, sono invece gli elementi della grande installazione Ermeche sarà inaugurata Sabato 17 aprile alle ore 17,30 al Museo Civico “dei Brettii e degli Enotri”, ubicato nel cinquecentesco Complesso monumentale di S. Agostino di Cosenza, già costituito da una vasta collezione archeologica, punto di fusione fra Greci e indigeni. La “meteorite”Il Guardiano sarà installata, infine, nella Piazza antistante la sede di ingresso del Museo “dei Brettii e degli Enotri”.
“Le Meteoriti sono sculture che restituiscono in bronzo la forma magmatica della pietra vulcanica. Sono frammenti incandescenti, espulsi o precipitati, particole specchianti di una totalità che si fonde e si articola attraverso singolari coincidenze fortunate. Così la vita del pensiero magmatico si genera e scorre sulla strada a senso unico. Senza sosta né fatica. Dilatandosi all’infinito. Derive permanenti – come vengono ben descritte nel testo di Bruno Corà che accompagna l’erranza dell’opera di Bizhan Bassiri – le meteoriti sopravvengono malgrado ogni contraria previsione ”. (Ilari Valbonesi)
L’evento LaCaduta delle Meteoriti nelle ore vitali che anticipano la visione diBizhan Bassiri a Cosenza è promosso da Fondazione VOLUME! e da RAM radioartemobile che realizzerà uno speciale in onda a partire dal 23 Aprile 2010 su
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9 Aprile – 8 Maggio 2010
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Mimmo Di Caterino: Nessuno!!! Artisti in Vetrina dal 7 Aprile alle ore 19.00 al 18 Aprile 2010 Vetrina Gino Ramaglia Via Broggia, 9/10 Napoli
Il non artista napoletano, pubblico docente ed ordinario impiegato mercenario al servizo dello stato, Domenico Mimmo Di Caterino, famoso tra homeless, disadattati, malati, diversi ed invisibili di vario genere per essere scomparso dagli spazi privati pubblicamente imposti della propaganda economica dell'arte contemporanea al servizio del libero mercato che castra il mercato equo; colui che dona le sue opere senza venderle ritenendo che i sensi non abbiano prezzo; colui che getta le sue opere tra rifiuti per non ripetersi ed arrestare il processo di vivere che poco ha a che fare con il prodotto; colui che pochi conoscono ma tutti riconoscono; torna a Napoli a distanza di più di dieci anni con i vecchi amici di sempre del fù "Mario pesce a fore", tornerà nella vetrina di Gino Ramaglia, maestro e padre spirituale della sua generazione artistica alla quale ha trasmesso competenze tecniche e professionali, tornerà per rivendicare la sua non artisticità.
Tornerà per declamare la sua invendibilità, tornerà per ricampionare il suo passato e consegnarsi alla sua memoria cercando di ritrovare forma, anima, identità, tempo ed età, come farà ciò? Ricampionandosi? Clonandosi? Remixandosi? Interpretandosi? Rivisitandosi? Sarà verò che l'eretico, il fuggiasco, il disobbediente, il diffidato dall'Accademia di Arti che furono belle di Napoli; dal Maestro punto G in fiore e figlia; da Achille Bollito Ulivo, da Gian il calvo Politi-co, J.A baby Politi-ca e Trash Art, da Max Tonno Tondo ed Ex art e da dis-equilibriarte abbia deciso di sottoporsi alla pubblica gogna e di mettersi in vetrina facendosi giustiziare, infangare ed infamare? Noi non ci crediamo, ma Enzo e Marco Ramaglia si, aspettiamo con ansia, ma quando? Dove? Come? Pecché? Può l'invisibile sensibile mostrare in vetrina la sua essenza originaria e primordiale palpabile? Aspettiamo con ansia cominciando a sentire nell'aria uno strano profumo di pesce marcio fuori dall'acqua....
Performer: Gennaro Cilento - Antonio Milanese (Comandante Polvere, altrimenti detto Polvere di stelle che non brillano).
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fino all'8.IV.2010 Impresa da Talenti Napoli, Pan
La creatività artistica e quella aziendale a braccetto. Incontro impossibile? Non in questo caso, che anzi favorisce inedite riflessioni sulle dinamiche produttive ed economiche. Senza soffocare le critiche...
pubblicato mercoledì 7 aprile 2010
Il talento di produrre arte e quello di produrre crescita. Sarà grazie a esempi illustri quali il Premio Illy, ma sempre più industrie e artisti si scoprono partner. Lì dove in passato, come nelle neoavanguardie, tale matrimonio sarebbe stato eretico. E invece qui le nozze si fanno, e sono anche piuttosto feconde. Il Pan di Marina Vergiani, col suo intento di stringere nessi virtuosi col territorio, è altare congeniale a un incontro che chiama tredici autori a interpretare altrettante realtà aziendali campane. Profondo e di introspettiva coerenza è il legame individuato da Pierre-Yves Le Duc, che trasforma la bonifica ambientale, attività dell'industria cui è abbinato, nell'auspicio di una significativa “bonifica mentale”. L'eleganza del suo segno essenziale traccia le linee senza gravità di un'installazione pittorica che costruisce un ambiente sospeso, in cui entrare inginocchiandosi, aggiungendo un ulteriore livello performativo e relazionale all'opera.
Se Mary Cinque, Ivan Piano, Aniello Barone ed Enzo Distinto assorbono stimoli estetici e formali dal confronto, Christian Leperino allarga la riflessione al più ampio rapporto uomo-rivoluzione tecnologica, attraverso l'applicazione di software avanzati al proprio viso, simbolo focale di identità, ed esperimenti di psico-percezione. Focus su volto e Io anche per Barbara La Ragione, che coinvolge persino il direttore d'azienda nella creazione: i suoi ermetici e inquietanti ritratti fotografici - tra cui appunto quello del “capitano d'industria” - riattualizzano l'uso rinascimentale di abbinare al protagonista oggetti e ambienti collegati alla sua essenza con il processo interattivo e performativo, squisitamente contemporaneo, con cui nascono. Richiedono infatti un'“auto-appropriazione” da parte del soggetto, che sceglie se rispecchiarsi o meno nell'immagine, scattatagli con indosso una maschera grottesca tratta dall'alterazione dei suoi stessi lineamenti. Se si riflettesse maggiormente su sé, del resto, suggerisce Nunzio De Martino in un'installazione fotografica e sultorea che unisce euritmico minimalismo e suggestioni concettuali kosuthiane, minore sarebbe la violenza sulla privacy, nucleo di azione dell'azienda cui è accoppiato.
Certo, non scevro di problematicità talora aggressive per il benessere umano è anche il mondo della produzione economica. Ed ecco in alcune opere comparire una strisciante critica al sistema. Più lirica e declinata come consapevolezza nelle foto di Raffaella Crispino, dal gusto quasi vintagenel riproporre una superficie ottica “graffiata” dalla tecnica analogica, e nel tema marcusiano di Elpidio Ziello. Mordace e caustica nel mondo cinico e neopop di Angelo Volpe e nell'ironia surreale e teatrale di Gianluigi Masucci. Luci e ombre d'azienda. Conciliabili forse se ci si sforza, come nel tecnigrafo in cartoncino di Domenico Antonio Mancini - straniante per l'inappropriatezza del materiale, e perciò inducente a una riflessione sugli strumenti dell'operare - di alleggerire la pesantezza del procedere concentrandosi sull'obiettivo finale: progettare un futuro migliore. Come in ogni buon matrimonio.
dal 27 marzo all'otto aprile 2010 Impresa da Talenti a cura di Maria Savarese PAN - Palazzo delle Arti Napoli - Palazzo Roccella Via dei Mille, 60 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: feriali ore 9.30-19.30; festivi ore 9.30-14; chiuso il martedì Ingresso libero Info: tel. +39 0817958605; fax +39 0817958608; info@palazzoartinapoli.net; www.palazzoartinapoli.net
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Napoli - dall'otto al 20 aprile 2010 Annibale Oste - Uccellini Uccellacci
note: per l'iniziativa E' primavera a Napoli...vetrine in fiore 2010 da Contract & Contract group
genere: arte contemporanea, personale
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Napoli - dall'otto aprile al 29 maggio 2010 Martin Paar - Four Decades
Photograph by Martin Parr/Magnum. Courtesy Studio Trisorio.
Una personale del fotografo inglese Martin Parr. Il filo rosso che percorre tutti i suoi lavori è un'attenta riflessione sul consumismo, inteso non solo come stile di vita, ma come ideologia paradossale della società contemporanea.
orario: lun.-ven. 10.00-13.30 / 16.00-19.30 sab. 10.00-13.30 (possono variare, verificare sempre via telefono)
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da martedì 13 a domenica 18 aprile 2010 | salerno | sedi varie
Quest'anno la kermesse prova a sondare il tema dell'IDENTITÀ nei diversi linguaggi delle culture contemporanee, in particolare cinema, musica e performing art.
L'apertura è affidata al rock d'avanguardia degli Afterhours. La band di Manuel Agnelli e Giorgio Prette presenta martedì 13 aprile alle 22, nella sua unica data campana, lo spettacolo-concerto "Il Teatro degli Afterhours". Il concerto si presenta come un mix completo di musica e letteratura, impreziosito dalla presenza di Vasco Brondi alias Le Luci della Centrale Elettrica.
Sei i film finalisti in concorso per la sezione cinema "Passaggi d'Europa", presentati in anteprima per l'Italia, mentre la sezione "CortoEuropa", presenta venticinque cortometraggi di finzione realizzati da autori europei. Le opere sono giudicate da una giuria formata da 300 giovani, selezionati in collaborazione con le maggiori scuole di cinema italiane, belghe e irlandesi, e tra gli universitari.
Il tema dell'identità trova una forte declinazione in tutto il programma di Linea d'Ombra; ne è un esempio la retrospettiva dedicata al cinema rumeno che presenta otto importanti titoli. Fuori concorso anche la proiezione del film "La bocca del lupo" di Pietro Marcello.
Per la sezione Performing art, il Teatro Garibaldi alla Kalsa/Festival delle Colline Torinesi presenta, mercoledì 14, "Rintra 'u cuòri", omaggio a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti; il Tony Clifton Circus (giovedì 15) mette in scena gli spettacoli "Rubbish Rabbit" e "Me da igual/Cagnara", mentre la compagnia ravennate Fanny & Alexander (venerdì 16) "Emerald City", per la regia di Luigi De Angelis. Sabato 17, l'irriverente Antonio Rezza porta in scena, con Ivan Bellavista, il suo ultimo lavoro "7-14-21-28" scritto con Flavia Mastrella. Atteso, poi, l'itinerante progetto video-fotografico "RazzaUmana/Italia", sulle diverse morfologie e condizioni umane, ideato da Oliviero Toscani con La Sterpaia.
Per la sezione workshop/incontri, lo scrittore Diego De Silva tiene un laboratorio sulla costruzione del personaggio nella narrativa e nel cinema. In questo percorso si affiancheranno ospiti d'eccezione, come il regista Stefano Incerti, il presidente della Fondazione Premio Napoli Silvio Perrella, la sceneggiatrice Giovanna Koch. Hypertopia, associazione interdisciplinare di artisti e ricercatori, realizza, invece, un laboratorio dal titolo "Luoghi comuni", con l'obiettivo di sviluppare un'esperienza di ricerca-azione nella città di Salerno.
Per tornare alla musica, che attraversa l'intera manifestazione, ogni sera il Club Festival propone un appuntamento con musicisti, sound designer e dj internazionali. Ecco gli ospiti: Atom tm al secolo Uwe Schmidt (meglio conosciuto come Señor Coconut) e il duo anglo-brasiliano Tetine il 14 aprile; i Notic Nastic da Berlino/New York e Bruno Pronsato aka Steven Ford da Seattle giovedì 15; la californiana Dani Siciliano - vocalist e musa di Matthew Herbert - e il progetto Pantha du Prince del produttore tedesco Hendrik Weber (sabato 17). A chiudere, domenica 18, il trio parigino di house-experimental-acustica dOP e l'electro-funky del dj argentino Ernesto Ferreyra.
Quest'anno, poi, il Festival si arricchisce di una nuova sezione "Cibo e cultura". Il simposio vede conversare, intorno a del cibo preparato da quattro diverse chef di qualità (tutte donne), alcuni ospiti che si occupano di organizzazione culturale, per vedere come confrontare le esperienze, come costruire reti e rafforzare relazioni. I dibattiti sono organizzati su quattro tematiche: la produzione culturale, cibo e cultura, industria e cultura e i Festival in Campania.
Infine, da non perdere, l'anteprima dell'intero cartellone, lunedì 12 aprile, presso l'Università degli Studi di Salerno, con il concerto dei Sick Tamburo. Passamontagna, verve rock, gusto per il trasformismo e un formidabile impatto live, questi i principali ingredienti del progetto spin-off dei Prozac+.
Linea d'Ombra-Festival Culture Giovani Per info www.festivalculturegiovani.it. L'evento, promosso dal Comune di Salerno, è cofinanziato dall'Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania, nell'ambito del Programma Operativo FESR 2007-2013. La tua Campania cresce in Europa.
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Richard Serra
Greenpoint Rounds
Gagosian Gallery e' lieta di presentare "Greenpoint Rounds," una nuova serie di grandi lavori su carta di Richard Serra.
Nel corso della sua carriera artistica, Serra ha realizzato disegni non come fasi preparatorie per le opere scultoree, bensi' come distinti, immediati, ed essenziali percorsi di ricerca nei quali l'intenzione si traduce in segno. I suoi disegni sono vere e proprie esplorazioni, ricerche autonome ed intuitive dai criteri definiti e al contempo parti integranti della ricerca scultorea dell'artista.
Serra inizia a lavorare su Greenpoint Rounds nella primavera del 2009. In questi lavori su larga scala, ciascuno lungo due metri per lato, un grande cerchio nero emerge dalla superficie pesante della carta. L'artista usa il "paintstick", un pastello ad olio puro: scaldandolo fino a ridurlo a stato viscoso o addirittura liquido, costruisce lentamente forme dense ed irregolari. Ognuna di queste opere possiede cosi' una propria superficie, risultando struttura tangibile piuttosto che semplice piano, e rivelando un carattere ed una energia individuali.
Richard Serra e' molto noto per le sue sculture monumentali di scala eccezionale, molte delle quali sono parte di importanti collezioni private e museali a livello internazionale. Tra i suoi recenti progetti si annoverano l'installazione permanente in otto parti The Matter of Time al Guggenheim di Bilbao (2005) e la retrospettiva presso il Museum of Modern Art di New York (2007), a venti anni di distanza da quella del 1986. Nel 2008 per MONUMENTA al Grand Palais di Parigi ha esposto Promenade, un insieme di cinque monumentali elementi verticali in acciaio, ciascuno alto piu' di quindici metri. Lo stesso anno una retrospettiva di lavori su carta "Richard Serra: Drawings - Work Comes Out of Work" e' stata inaugurata presso il Kunsthaus Bregenz. Ad aprile 2011 una mostra itinerante di disegni organizzata dalla Menil Collection verrà presentata presso il Metropolitan Museum of Art di New York, il San Francisco Museum of Modern Art (ottobre 2011), e presso la Menil Collection stessa (marzo 2012).
Serra vive e lavora tra New York e la Nuova Scozia (Canada).
Inaugurazione: Venerdi', 9 aprile, dalle 18.30 alle 20.30 l'artista sarà presente Gagosian Gallery via Francesco Crispi, 16 - Roma Orario: martedi' - sabato 10:30 - 19 Ingresso libero
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Joseph Beuys
Opere dalla collezione di Lucio Amelio
a cura di Graziano Menolascina
Nel cuore del Rione Monti, che si sta sempre piu' configurando come nuova rive gauches capitolina, si inaugura un nuovo spazio espositivo: ag arte contemporanea, in Via Panisperna 222/a, che porta una novità a Roma anche perche' e' aperta sino a sera, proponendosi come luogo di riferimento culturale fino alle 22, quando in città i Musei e le Gallerie sono solitamente chiusi.
Diretta da Graziano Menolascina, la galleria apre con la mostra di un protagonista dell'arte contemporanea, sciamano della poetica e dell'etica della riconciliazione tra uomo e natura, della non violenza e della pacificazione: Joseph Beuys. Saranno esposte una serie di opere - un video, manifesti, alcune foto, un'installazione - provenienti dalla collezione di Lucio Amelio (Napoli 1931-1994), il gallerista e promotore culturale che dal 1965 aveva fatto della città partenopea un centro importante dell'arte contemporanea internazionale.
Joseph Beuys (Krefeld, 12 maggio 1921 - Düsseldorf, 23 gennaio 1986) aveva stretto amicizia con Amelio nel lontano 1971 ad Heidelberg durante un convegno sul mercato dell'arte e, lui che non amava troppo allontanarsi dalla sua Germania, accetta di recarsi in Italia, in parte ad essa grato dei suoi giorni felici trascorsi in Puglia quando era aviere della Luftwaffe. Raggiunge quindi Amelio a Napoli e a Capri legandosi al gallerista al quale si deve la metodica presentazione e divulgazione del lavoro dell'artista tedesco. Il Ciclo sull'opera di Joseph Beuys consistette nella sua prima mostra in Italia, -La rivoluzione siamo Noi-, del 1971, seguita qualche mese dopo da -Arena-Dove sarei arrivato se fossi stato intelligente-, - Tracce in Italia- (1974) e da altre importanti iniziative tra le quali la mostra-incontro di Andy Warhol con Beuys (1 aprile 1980).
Punto nodale della mostra romana, curata dallo stesso Graziano Menolascina, e' il celebre, bellissimo -Vestito terremoto- del 17 aprile 1981, data precisa nella quale Beuys realizzo' -Terremoto in Palazzo- da Lucio Amelio.
La sera del 23 novembre 1980 una terribile scossa tellurica fra il nono e il decimo grado della scala Mercalli devasto' Napoli, l'area dell'Iripinia e della Basilicata. L'evento drammatico porto' il gallerista napoletano a concepire il progetto Terrae Motus: a tre mesi di distanza dall'immane calamità, nel febbraio del 1981 fu proprio Joseph Beuys - seguito dall'amico Andy Warhol - con una mostra e una serie di performance ormai storiche raggruppate sotto la titolazione, appunto, -Terremoto in Palazzo-, a definire concettualisticamente una rassegna d'arte contemporanea sul tema del sisma e alla quale parteciparono molti protagonisti dell'arte contemporanea e che si sarebbe trasformata in collezione permanente, identità basilare della futura Fondazione Lucio Amelio e parte della storia dell'arte non solo italiana. La collezione fu esposta nella sua interezza una sola volta, nel 1987, al Grand Palais di Parigi.
L'intervento di Beuys, complesso, ha in -Vestito terremoto- una sua particella sostanziale ed emblematica del senso specifico della mostra per la quale fu pensato e realizzato ma anche della poetica dell'artista. L'abito e' vestito in assenza di corpo che lo indossa e lo vive, simbolo accusatorio e allo stesso tempo della rinascita: un segno forte di speranza attraverso la cultura e il potere salvifico dell'arte in cui Beuys, come Amelio, credeva.
Joseph Beuys (Krefeld 1921 - Düsseldorf 1986) fin dai primi anni Sessanta si e' imposto come uno dei protagonisti della sperimentazione artistica contemporanea dal forte carattere concettuale. Ha partecipato alle prime manifestazioni del gruppo Fluxus e ha poi portato la sua ricerca verso la performances e l'impegno politico, sociale, umanitario, economico e precorrendo la strada dell'arte pubblica e relazionale. Ha fondato movimenti culturali come l'Organizzazione per la Diretta Democrazia e la Free International University e ha imposto alcuni suoi enunciati speculativi in forma di slogan: -Ogni uomo e' un artista-; -La Rivoluzione siamo noi-; -Kunst = Kapital-. Presente alle rassegne internazionali piu' prestigiose, da Documenta di Kassel alla Biennale di Venezia, le opere di Joseph Beuys sono conservate nei maggiori musei del mondo. Strettissimo e continuativo e' il legame dell'artista con l'Italia: con Napoli e con Lucio Amelio, e lungamente con il paese abruzzese di Bolognano che dal 1971 fino a pochi giorni prima della morte elegge come studio prediletto e nella cui area creo' la famosa -Piantagione Paradise-, coltivando la prima quercia prototipo delle -7000 Eichen- di Kassel, e dove creo' il suo ultimo capolavoro -Difesa della Natura-, una peculiare iniziativa che si e' articolata anche in altri paesi del mondo.
Inaugurazione venerdi' 9 aprile 2010, dalle ore 18
ag arte contemporanea Via Panisperna 222/a, Roma Orari: tutti i giorni, 12 -22, chiuso domenica e festivi ingresso libero
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Eventi d'arte mitteleuropei 2010
Collettiva
a cura di Enzo Angiuoni
La Rassegna''EVENTI D'ARTE MITTELEUROPEI 2010- e' un progetto artistico culturale del Maestro Enzo Angiuoni con la collaborazione delle associazione culturali AURA Udine e ARTEUROPA Atripalda Avellino; Rosa Spina di Catanzaro e' la responsabile degli eventi in Calabria. Questo progetto prevede la realizzazione di mostre in diverse città italiane ed europee, un vero museo itinerante ospitato presso prestigiose sedi istituzionali, pinacoteche, gallerie d'arte. L'appellativo di ''Eventi d'Arte Mitteleuropei- e' giustificato dal coinvolgimento di paesi europei, come sintesi e impegno da realizzare nella concreta pratica del dialogo quotidiano fra est ed ovest, nord e sud, mondo latino, slavo e tedesco, e' un approccio interculturale e multidisciplinare per tematiche relative all'area centro-europea e all'area del mediterraneo con l'esistenza di problematiche, di temi e di personalità appartenenti a una dimensione di cui ben si puo' recepire il messaggio univoco, pur nella diversità dei linguaggi.
L' inaugurazione di questa mostra itinerante ha avuto luogo presso la -Galleria del Cavallo-di Quiliano (Savona) il 6 Febbraio, il secondo evento nelle sale della splendida Villa Fiorentino di Sorrento il 28 febbraio. L'artista Rosa Spina di Catanzaro e' la curatrice degli eventi nella Regione Calabria, dopo il successo della prima edizione 2009, con le mostre ospitate in prestigiose e consolidati luoghi di contaminazione d'arte come il Parco Archeologico Scolacium Roccelletta di Borgia Catanzaro e il Castello di Santa Severina, anche questo anno viene proposta in Calabria la seconda edizione del progetto del Maestro Angiuoni. La prima mostra calabrese avverrà presso la -Casa Delle Culture- nel Centro storico di Cosenza il 9 Aprile 2010 curata dal prof. Pippo Spina artista digitale di Rende e dalla nota artista di Fiumefreddo Bruzio, Tonina Garofano e da Nicola Guarino artista di Teora (AV); la seconda mostra sarà organizzata presso la Lega Navale di Soverato CZ dal 10 al 14 Luglio, la terza al Castello di Santa Severina Crotone.
La Mostra ospita artisti di chiara fama, che operano in Friuli, in Austria, in Croazia nonche' artisti del bacino Mediterraneo e naturalmente del nostro territorio con espressioni e stili diversi. Una mostra particolarmente interessante per la personalità e la caratteristica operativa degli Artisti, che hanno reso, tutti ugualmente nella propria ricerca, una diversità espressiva che rappresenta una ricchezza da condividere e allo stesso tempo una testimonianza che l'arte, al di sopra di ogni pregiudizio, puo' essere un mezzo di confronto ed allo stesso tempo di dialogo. Questo e' la dimostrazione che oggi in Europa c'e' un fermento straordinario di proposte e di ricerche visive. Sono circa 30 artisti di diversa formazione, diversi linguaggi, diverse influenze culturali e geografiche, ma tutti ugualmente entusiasti e accomunati dalla passione della ricerca artistica. Sono esposte grafiche, pitture, ceramiche e sculture e' una mostra, quindi, che riflette le diverse ''anime '' dell'arte e che merita di essere vista. Espongono: Antonia Acri - Augusto Ambrosone - Giuseppe Amoroso - Enzo Angiuoni - Lucio Alfonzi -Luciana Bertorelli -Letizia Caiazzo - Luigi F. Canepa - Giancarlo Caneva - Laura Carone - Roberto Di Gianpaolo - Claudio Di Lorenzo - Maria Teresa Di Nardo - Claudio Mario Feruglio - Tonina Garofalo - Marinka - Nicola Guarino - Kika Bohr - Nadia Loletti - Bruno Paladin - Tommaso Resta - Nelly Sanzi - Pippo Spina - Rosa Spina - Emanuela Spazzarini - Gemot Schmerlaib - Beartice Tavernese - GianfrancoVasile.
Enzo Angiuoni di Avellino, con la sua passione per l'arte pittorica e quella ceramica, configura il segno pittorico come linea che esplode in policromie per rende palese le sensazioni piu' segrete del suo essere artista. Rosa Spina di Catanzaro pioniera in Italia della Fiber Art (arte di esprimersi col il filo le fibre o il tessuto), per la sua creatività utilizza l'icona della tradizione e la racconta attraverso un linguaggio contemporaneo, nelle sue opere pittoriche e tridimensionali emerge il De'filage. Notevole e' il contributo degli artisti Letizia Caiazzo di Sorrento e Pippo Spina di Rende, maestri nella grafica digitale con cui elaborano visioni quasi surreali, artisti dell'era mediale che trasmettono e mutano le immagine, collegando arte e tecnologia, sfruttando ed esplorando le capacità tecniche, riscoprendo nuove risorse, nuove opportunità arrivando, cosi, a nuove ed interessanti espressioni. Nelly Sanzi di Catanzaro, maestra del collage ma anche decollage, predilige l'uso dei frammenti, piccoli lembi materici, accostati tra loro, icone di carta straccia, per costruire e decostruire, attraverso una sovrapposizione di strati, il frammento di carta che, sottratto al suo contesto, rotocalco, manifesto o libro che sia, viene trasformato in immagine elettiva e in valore d'arte.
L'artista di Fiumefreddo Bruzio Tonina Garofolo che con la sua pittura organica dalla linea limpida, tende ad aprire gli spazi entrando in un mondo di colori intensi e misterioso, dove l'immaginario non ha confini. Dai suoi lavori traspare l'incontro tra realtà e sogno, tra rappresentazione grafica e astrazione, creando un mondo fantastico. Notevole e di pregio e' l'Arte Sacra di Tonina Garofano diffusa in numerosi luoghi di culto della Calabria. Giancarlo Caneva del Friuli fa viaggiare l'osservatore lungo frequenze fantastiche in una dimensione magica di colori e luce su paesaggi misteriosi e scenari policromi. Nicola Guarino di Teora Avellino propone opere che tendono alla definizione di concetti astratti e al richiamo spirituale dell'osservatore. Claudio Feruglio di Udine con la sua pittura ad olio rappresenta speranze, promesse, silenzi, illusioni, delusioni,(di concetti mentali), si puo' accostare ad Augusto Ambrosone di Sant'Angelo dei Lombardi AV che realizzando le sue opere a colpi di pennellate e di spatola, imprime alla materia carattere, espressione e significato. Maria Teresa Di Nardo di Taranto, le sue opere grafiche-pittoriche sono fantasie fiabesche, dove emerge un forte legame tra dimensione interiore ed immagine sognante. Luciana Bertorelli nota artista e ceramista di Savona, ricerca l'equilibrio e l'armonia con se stessa e con il mondo, le sue idee prendono forma nei disegni, nella pittura e nella ceramica. La Mostra sarà accompagnata da un Catalogo con oltre 150 tavole a colori, delle opere degli artisti con testi critici di Massimo Pasqualone, Leo Strozzieri, Lucia Basile, Silvia Campese, Lello La Sala e C. Alberto Sciascia.
Inaugurazione 9 aprile
Casa delle culture Corso Bernardino Telesio, 98 - Cosenza Dalle ore 9.00 alle ore 13.00 - dalle ore 16.00 alle ore 19.00 Ingresso libero
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ArtsLive 2010
Concorso ArtsLive per la Giovane Arte in Veneto
a cura di Carolina Lio
Venerdi' 09 Aprile alle ore 18.30, YvonneArtecontemporanea Selection (Vicenza, Contrà Porti 21) inaugura ArtsLive 2010, mostra di premiazione del concorso ArtsLive per la Giovane Arte in Veneto indetto da DelirioCaneva e finanziato dalla Regione Veneto in collaborazione con Governo Italiano Ministero della Gioventu' e GAI Giovani Artisti Italiani.
Il Premio ha selezionato venti giovani artisti attivi in Veneto che vengono raccolti in un unico catalogo generale e suddivisi in tre sedi: YvonneArtecontemporanea Selection, Vicenza; XX.912.FABRIKArte, Piombino Dese, Padova; Pieve Antica, Ronco all'Adige, Verona. Ogni mostra inaugurerà con una presentazione a cura del Presidente di ArtsLive Mauro Pigozzo e del curatore, Carolina Lio, piu' una performance live DJSet che reintepreterà musicalmente ogni allestimento.
Gli artisti ospitati da YvonneArtecontemporanea Selection sono: Nicola Bettale, Manuel Coletto, Igor Molin, Veronica Organo, Arianna Piazza, Elena Pizzato, Dania Zanotto. Tutti artisti che si coniugano con la linea della galleria, unendo ricerca estetica e sviluppo di temi contemporanei, primo fra tutti quello di una volontà di rilettura del mondo, riscrivendolo sotto nuove prospettive.
La mostra resterà visitabile fino al 15 Maggio 2010 dal Martedi' al Sabato dalle 15.30 alle 19.30. Il catalogo completo del Premio ArtsLive 2010 Premio per la Giovane Arte in Veneto, e' disponibile in galleria.
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Joe Davidson
Scotch Tape Affair
a cura di Cynthia Penna
Città di plastica, paesaggi di plastica e tra non molto un essere pseudo-umano fatto di plastica: questo il tema della mostra di Davidson. Una denuncia, ma anche una constatazione di irrimediabilità del fatto: la nostra vita e' fatta di plastica. Quello che vediamo intorno a noi e' il prodotto della nostra evoluzione? E la nostra evoluzione ci porterà irrimediabilmente verso un mondo dove l'origine sarà annientata e totalmente sostituita dalla plastica e dai suoi derivati? Questo il dilemma che Davidson si pone e ci pone. Joe Davidson riproduce mondi che solo all'apparenza sembrano inesistenti: intere città e paesaggi resi esclusivamente con l'uso di materiali plastici: città, paesaggi o bottiglie fatti di scotch tape. Tecnicamente l'uso della plastica e' stato scelto per la sua duttilità e la sua indistruttibilità.
Da un lato la possibilità di forgiarla a piacimento, dall'altro un tentativo inconscio di rendere immortale l'opera . La plastica si puo' degradare ma non si distrugge: un modo per superare il concetto di morte? Forme vuote fatte di materiale plastico: e' questo il destino dell'essere umano? Indistruttibile per l'eternità, ma vuoto nei contenuti? Apparentemente il mondo sembra evolversi in tal senso: il mito dell'eterna giovinezza, corpi magnifici, scolpiti nei dettagli attraverso l'inserimento di protesi di silicone; l'esteriorità perfetta senza interiorità; l'apparire e non l'essere; la chirurgia estetica diventata necessità di sopravvivenza(!) perche' inserisce nel corpo quella giusta quantità di indistruttibilità -plastica- per poter sempre piu' nascondere la vacuità dietro un'apparenza di perfezione meramente estetica. Questi i temi che sono alla base della ricerca di Davidson e di tutta la sua espressione artistica; non a caso l'artista vive e lavora a Los Angeles, luogo nel quale maggiormente si avverte questa evoluzione/involuzione(?) della società contemporanea.
Vernissage: 9 Aprile 2010 ore 18,30
Villa di Donato piazza Eframo Vecchio - Napoli Ingresso libero
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Napoli - dal 9 al 24 aprile 2010 Renzo Francabandera - Del colore Del teatro
note: inserita anche fra gli eventi della Settimana della Cultura a Napoli, dal 16 al 25 aprile, quando il pubblico avrà ingresso gratuito ai maggiori siti museali e archeologici.
genere: arte contemporanea, personale
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Napoli - dal 10 al 17 aprile 2010 Antonio Conte / Nicola Piscopo - Art Contest...nè rimarrà soltanto uno...
Antonio Conte - Nicola Piscopo...né resterà uno solo...Art Contest
Due giovani talenti artistici, due stili diversi, due movimenti ritmici differenti, che si affrontano in un “incontro-scontro” mettendo a nudo le loro anime!!
orario: lunedì-sabato 15 - 18.30 (possono variare, verificare sempre via telefono)
genere: arte contemporanea, serata - evento, doppia personale
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Napoli - dal 10 al 26 aprile 2010 Carlotta Infranca Granata - Di Tango e di Donne
Di Tango e di Donne - personale di Carlotta Infranca Granata
Il tango visto come uno mezzo di espressione della grazia e della sensualità femminile, intesa come consapevolezza della forza d’animo della donna e della capacità di ascoltare e comunicare il proprio mondo interiore attraverso il linguaggio del corpo.
orario: lunedì-mercoledì-venerdì h.16.00-18.00 (possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 10 aprile 2010. ore 19.00
catalogo: in galleria. a cura di Carmen Sapiente e Chiara Ungaro
genere: arte contemporanea, performance - happening, personale
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Napoli - dal 10 aprile al 17 maggio 2010 Caterina Arciprete - L'anima vestita
La personale dell’artista partenopea affronta il tema duplice dell’essere e dell’apparire in una sequenza di ritratti (dipinti, disegni e fotografie) che al vernissage culmineranno in una performance.
orario: da lunedi a sabato ore 9.30-19.30 
domenica e festivi ore 9.30-14.30
 martedi chiuso (possono variare, verificare sempre via telefono)
patrocini: Assessorato alla cultura e pubblica istruzione di Napoli Provincia di Napoli Assessorato cultura regione Campania Assessorato istruzione direzione scolastica regionale per la Campania Unione industriale di Napoli
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Napoli - dal 10 aprile al 4 giugno 2010 Jacopo Ricciardi
genere: arte contemporanea, giovane arte, personale
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Bert Rodriguez
The Man Called Bert
16 Aprile - 18 Maggio 2010
Inaugurazione:
Venerdì 16 Aprile 2010 ore 19,00
La galleria annarumma404 è lieta di presentare A Man called Bert una mostra (prima personale europea) di nuovi lavori dell’artista americano Bert Rodriguez.
.
Rappresentativa della sua pratica artistica, Rodriguez ha preso la specificità del sito di uno spazio (Italia) come punto di partenza per valutare eventuali possibili relazioni tra lui e la cultura italiana. Cercando tra le foto d'infanzia ha scoperto una foto di se stesso vestito come un cowboy mentre si punta una pistola giocattolo alla testa. In quel momento si rese conto che la quintessenza del "cowboy americano" come ritratta nei film spaghetti western, che da bambino ha guardato insieme con la sua famiglia, erano per lui, quasi tutti concepiti e realizzati da produttori e registi italiani. Questo pensiero ha creato le basi tematiche per tutte le opere presenti in questa mostra ed esplora il rapporto a più livelli tra se stesso come artista, le sue origini cubano-americane, l’arte italiana, il cinema e il west americano.
Lo spettatore entra nella stanza della galleria dove incontra una grande parete di neon raffigurante il profilo di uno stereotipato tramonto di film western e la fotografia incorniciata dell'artista da bambino vestito come un cowboy. Nell’angolo di fronteè installato un neon a forma di cactus, e disseminati per tutto lo spazio della galleria ci sono dei “Tumbleweeds” gomitoli di rami secchi che spesso i registi di film western usano nella trama come strumento per accentuare la tensione nei momenti più drammatici (i cd Showdow) tra i personaggi del film.
Appena si entra nella seconda stanza della galleria passando attraverso delle tipiche porte da saloon western, Il visitatore si imbatte in una scultura consistente in un manichino che ha il volto dell'artista, ma atteggiato nella ben nota posa del David di Michelangelo.
Rodriguez ha vestito questo manichino come il personaggio di Clint Eastwood in "Man With No Name” la seminale trilogia del regista Sergio Leone. Dietro questa scultura, vi è una proiezione che copre l’intera lunghezza del muro, di una sintesi di questi tre film dove però l'artista ha tagliato tutte le scene in cui i personaggi sono presenti, ciò che rimane e quindi una sorta di versione "città fantasma" di questi film. Insieme ai veri Tumbleweeds nella mostra viene anche presentata una reinterpretazione del Tumbleweed in forma di neon, che agisce come una fonte di luce oltre alla proiezione
Bert Rodriguez (nato nel 1975 a Miami USA) ha esposto e ricevuto commissioni da molte prestigiose gallerie ed istituzioni di tutto il mondo.
Tra le più recenti, I’ll cross that bridge when I get to it la sua quarta mostra personale alla Fredric Snitzer Gallery, Miami (2010), IN YOUR OWN IMAGE: The Best of Bert Rodriguez Greatest Hits Vol. I; una mostra presentata al Bass Museum of Art di Miami Beach, FL. (2009), Where You End I Begin; una performance - installazione su incarico della Fondazione Frieze in occasione della Frieze Art Fair, Londra (2008), In the Beginning... per la Biennale del Whitney museum di New York (2008), e A Wall I Built With My Father / A Meal I Made With My Mother, due installazioni site specific per Le Plateau, FRAC iIle de France, Parigi (2008). I progetti in corso includono,una ricerca di stagisti, cercando di mangiare meglio, il suo cane e la formazione Wilson, di essere un gentiluomo.
Rodriguez ha recentemente stato selezionato per partecipare alla Biennale di Liverpool nel settembre 2010..
annarumma404Via Carlo Poerio 98,80121 Napoli ( Italy ) tel.081.03322317 info@annarumma404.com
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Caption for image: "Palomar" - Italy, 2008 - 17’50’’ - Abstract loop video, based on shooting of a bay in nocturnal view and elaborated with special effects. The video goal is to change basical images in graphical video-paintings.
Tommaso Pedone, director and freelance video-maker graduated from Bologna National Academy of Cinema, works in high definition digital video, taking his ideas from concept through to production.
He ranges from dance and theatre productions, music videoclips, video interviews, art/social documentaries, to video-art and multimedia projects, expecially projecting them onto monuments and other large areas. His work is inspired by both cinema, photography and contemporary art, with a special attention to theatre and dance. The aesthetic research brought him to study many different forms of art. He gives particular attention to Interior and Furniture design, contemporary or vintage, ideating and producing his own line of “sculpture/furniture” objects, as “Lespade” serie of wardrobes and sideboards.
He also works as interior designer in public and private projects, site-specific. A special attention is dedicated to the Poetry, he wrote and edited an artist’s book titled “Lamp id in-genuo”. Communication attracted him from years and he realizes projects to experiment new forms of art like guerrilla and urban/street art.
Videoprojections Dec-2007 Videoprojection of video “Videoval” e “Fire” at Galleria Zucca (Pesaro) May-2008 Videoinstallation on 5 screens (2x1m) and videoprojection of the video “Palomar” and “Highway #11” for the exhibition “Camera Oscura” at Villa Novalis (Pesaro) Jun-2008 Videoprojection of the video “Palomar” for the exhibition “Où va la video?” by Fondazione March (Padova) Jun-2008 Videoprojection of the video “ I Laudreamont ” for the International Festival “Nuovo Cinema“ of Pesaro, at Teatro Sperimentale (Pesaro) Jun-2008 Videoprojection of the video “I Laudreamont”, on the frontal side of Teatro Rossini, during the Notte Bianca of Pesaro Aug-2008 Videoprojection of the video “City Lights” for the exhibition “Apnea” at Rocca Costanza (Pesaro) Oct-2008 Videoprojetion of the video “Ciourihou” with a drama/dance performance, at Scuola d’arte drammatica Paolo Gnassi (Milano) Nov-2008 Videoprojection of the video “Ciourihou” with a drama/dance performance, at Spazio in due (Bologna) Dec-2008 Direction and multimedial videoprojection on 3 walls of the videos realized for the pieces of the performance “Armonie e sogni d’arpa” by Paola Gnassi at Teatro Sperimentale (Pesaro) May-2009 Videoprojection of the videos “ThemeOne” and “ThemeTwo” for the exhibition “Camera Oscura” at Hotel Alexander Palace Museum (Pesaro) May-2009 Videoprojection and live performance of the project “Ciourihou” at “Festival del Ticino” - theatrical dance exhibition (Ticino) Sept-2009 Live performance of the project “Ciourihou” at Festival "Oriente Occidente" - theatrical dance exhibition (Rovereto) Sept-2009 Direction and multimedial videoprojection on church wall of the videos realized for the pieces of the performance “Armonie e sogni d’arpa” by Paola Gnassi at Festival "Interferenze" (Teramo e L'aquila)
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IL VUOTO E LE FORME Metropoli//Antimetropoli 2.Esposizione Internazionale di Sculture Installazioni e Dipinti Chiavenna - Sondrio a cura di Anna Caterina Bellati 18 aprile > 9 maggio 2010
Mario Loprete RAIN MAN olio su tela 180 x 250
Barbecoq Italia Paola Giordano Italia Mello Witkowsky Pinto Brasile Cristian Biasci Italia Margherita Leoni Brasile Fulvia Zambon Stati Uniti Rolf Bienentreu Germania Giuseppe Linardi Italia Edegildo Zava Italia Stefano Bombardieri Italia Mario Loprete Italia Susi Zucchi Italia Rossana Gallo Italia Ciro Palumbo Italia
SEDI E LUOGHI
ex Convento dei Cappuccini (chiesa, chiostro, salone coperto, refettorio) . Palazzo Pretorio . piazza Bertacchi . giardini di Palazzo Vertemate (Prosto di Piuro) PROGRAMMA
SABATO 17 APRILE 2010 ore 17.00 ex Convento dei Cappuccini
inaugurazione ore 17.30 Palazzo Pretorio . presentazione critica ore 18.00 piazza Bertacchi con intermezzo musicaledella Banda di Chiavenna ore 19.00 Palazzo Vertemate
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Le Luci delle Pietre
Savina Tarsitano and Dinu Flămând
Dates: 19 April - 6 May, 2010
Location: Accademia di Romania (Valle Giulia - Piazza José de San Martin, 1 - 00197, Rome)
in cooperation with the Galleria Gallerati and with the patronage of the Bogliasco Foundation
Berlin, Romanian Culture Institute 25 March - May, 2010 Koenigsallee 20A, D-14193 Berlin www.rki-berlin.de
European Tour Exhibition “Le Luci delle Pietre” by Savina Tarsitano and Dinu Flămând
A poetry and photography journey across Europe
“Le Luci delle Pietre” is a project of the Rumanian poet Dinu Flămând and the Italian artist Savina Tarsitano, a poetry and photography journey across European cultures. The Tour Exhibition has been opened on the 25 of March in Berlin at the Romanian Culture Institute. On the 19 of April the exhibition will be opened at the Accademia di Romania, Rome.
The opening will be in presence of the Ambassador Karl-Erik Norrman, Secretary General of the European Culture Parliament, the Professor Pasquale Pesce, Director of Development and Planning - Europe and the Professor Giovanni Magliocco of the University of Bari. In May the poet Flămând will be at the Salone Internazionale del Libro of Turin, in cooperation with the Romanian Culture Institute of Venice.
The event is an occasion to celebrate the launch of the poetry anthologies by Dinu Flămând Umbre şi Faleze, published by Edition Brumar de Timisoara (2010) and illustrated by Savina Tarsitano’s shadows photography and La Luce delle Pietre published by Edition Palomar (2009) in the Italian translation by Giovanni Magliocco with the cover page by Savina Tarsitano.
Tarsitano and Flamand met in 2005 while in residency at the Liguria Study center in Bogliasco, near Genoa, where the “Shadows” were born first. The series, later called “Icons of the Chaos”, inspired the poems written by Dinu Flamand in a second time. The Shadows are the main interest of the two artists. The story of the shadows, rich in anecdotes and original research, is intertwined with a variety of studies and disciplines that we would not consider at first: art, psychology, astronomy, neurology, are some of the fields in which the shadow has become subject to analysis and study.
Shadows as ridges (natural elevations), moving shadows , imperishable, intangible and untouchable. Shadows that suddenly disappear and appear again without allowing any exploration.
In the history of painting the relevance assumed by the shadows seems to increase in the artistic periods of maximum naturalism. If we exclude contemporary art, there's no doubt, as Gombrich explains, that shadows are used by major painters to create effects of astonishment and wonder by the alikeness impressed on the pictorial subject.
During the Renaissance Humanism the shadow, along with the linear perspective, becomes the factor to shape both pictorial and architectural spaces. In nowadays New York a specific legal instrument, the Zoning Law, has been devised to avoid skyscrapers to overshadow entire streets and blocks. The shadow is only apparently invisible, its concrete presence is in no way less invasive that the one of the object it duplicates, so much so that today we are not surprised anymore to consider it as a unmovable sign, inseparable from the object which creates it.
The existence of our shadow is so taken for granted that we sense there is something upsetting and mysterious in what has been created without a shadow. This feeling of anguish, as observed by the psychologist Gustav Jung, is linked to the notion that the shadow is an unconscious double (similitude) of the soul.
The works presented by Savina Tarsitano are a tribute to the shadow, and consequently a praise of the light. The shadow is also metaphor of the island, necessary and immovable presence in the ocean of unconsciousness. Favorite harbor, to sight & approach, to contemplate as a projection of one's self, reflected on stone walls, rocks and pavements. The shadow materializes in these works as a "decalcomania" where the soul is projected on the surrounding nature. And it's not by chance that the expressive means used encompass both painting and photography. If it's true that in nature there's no light without shadow, the photographer, by controlling the sources of light can decide to erase every shadow from the object. Savina knows it, that's why her shadows are strongly connected to the light that creates them and to the colors of the islands, changing with the passing of time on the meridian. It's during these travels that Savina, looks for her shadow, nature though, has stitched it to her skin.
The project of the Shadows was continued by Savina Tarsitano in other places, thank to other residency programmes, Fellowships and Institutions: the Upernnavik Museum, the Castle of Coswig, the Nordic Institute for Contemporary Art – in cooperation with the Suonmenlina Governmental Body in Finland – the Caroline Association in Fioul Island, France, the Caribbean Art and Culture Centre Domain de Fonds Saint-Jacques, Martinique and the Centre Culturel de Rencontre in France.
Savina Tarsitano was born in Calabria, Italy. She lives between Italy and Germany where she continues her research at the Castle of Coswig in (Anhlat) thanks to the European project Et in Arcadia Ego. Savina research hinges on concept of “approdo” (Italian term meaning landing-place or landfall). She has spent creative periods in “theme-sites” like islands, abbeys, castles. Her works, executed using varied techniques, are incarnate visions (ingrown visions) arising from perceived relation with the place, the environment, conceived itself as a visual space. Her works have been exhibited in Denmark, France, Martinique, Greenland, Italy, Germany, Finland, Belgium, Holland, and the United States (Los Angeles). Dinu Flămând was born in Romania, works and lives in Paris as a writer. The anthologies were written also during his artistic residency at the Naples Foundation, France and at the Sacatar Instituto, Salvador, Bahia, Brazil.
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Pitture, confronto a tre
Giorgio Turchetti, Stefano Rezzi, Gabriele Funaro
Tornano in galleria, per una mostra a tre, Stefano Rezzi, Giorgio Turchetti e Gabriele Funaro, tutti amanti della buona pittura che alternano il figurativo con ampi periodi di pittura aniconica.
E' interessante esaminare il motivo di questa alternanza come se il periodo, per cosi' dire astratto, servisse a purificare la pittura allontanando i problemi contingenti, mentre il periodo figurativo, anche con la vena di tipo narrativo proprio di Turchetti e Funaro, servisse a rimettere al centro della pittura tutte le problematiche esistenziali poco esprimibili con la pittura astratta.
Stefano Rezzi si distingue perche' non mette l'uomo al centro della sua pittura, ma e' attratto dai giochi e dai ritmi della natura nel senso piu' ampio.
Giorgio Turchetti, la cui esperienza risale agli anni 50 quando lavorava nel cinema, ha trovato la vena astratta in questi ultimi anni, nata forse da un esigenza di espressività coloristica.
Gabriele Funaro, piu' giovane, vede la tela come l'occasione, attraverso l'impasto di colori, per creare un'atmosfera piu' facile in una struttura narrativa figurativa, piu' complessa e difficile in un contesto aniconico.
Immagine: Giorgio Turchetti, Oscurità trasparente
Inaugurazione lunedi' 12 Aprile 2010, ore 18
Studio Dr Spazio Visivo Via Angelo Brunetti 43, Roma Orari: da lunedi' a venerdi' 10.30 - 13, 16.30 - 19.30 festivi su appuntamento Ingresso libero
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Homelesstudio & Casa di Letizia Moratti / 10 Aprile 2010 Eco Design e Live Painting MILANO A COLORI una città diversa, migliore, vista con occhi nuovi e ambiziosamente viva.
HOMELESSTUDIO e L'Associazione Casa di Letizia Moratti hanno il piacere di invitarLa a: Milano > Via Montebello, 24 dal 15 Aprile al 18 Aprile 2010 dalle 18.30 alle 21.30 a cura di Silvio De Ponte concept e produzione Homelesstudio
R.S.V.P. press@homelesstudio.com Milano a colori
L’associazione Casa di Letizia Moratti partecipa al calendario delle iniziative del Fuori Salone 2010 con l’iniziativa “Milano a colori”, realizzata da HOMELESSTUDIO con la cura di Silvio De Ponte. Da giovedì 15 aprile a domenica 18 aprile, dalle ore 18.00 fino alle 21.00, 1 fotografo, 18 giovani artisti e la straordinaria forza del colore stazioneranno in via Montebello 24. I protagonisti delle performance esprimeranno la loro creatività su gigantografie di immagini fotografiche, scattate per l’occasione da Marco Cisaria con soggetto Milano in bianco e nero. Su queste opere gli artisti interverranno con il loro colore e il loro linguaggio. La Casa si trasformerà in un grande atelier, arredato con mobili funzionali realizzati in cartone con il supporto creativo dei giovani del Politecnico di Milano. Il green incontrerà così la creatività, per lanciare un invito al risparmio e all'ottimizzazione dei consumi. Contemporaneamente sarà ospitata l’installazione luminosa “città dei consumi”di Enrico Sgarbi. Letizia Moratti, Sindaco di Milano, sarà presente nella sede dell'associazione per incontrare gli artisti ed ascoltare da loro nuove proposte finalizzate allo sviluppo e alla crescita dei talenti. Ancora una volta l’arte vuole dimostrarsi capace di essere motivo di cambiamento, veicolo di un messaggio di positività.
ALCUNI DEGLI ARTISTI CHE INTERVERRANNO:
MANUEL BALDINI; THOMAS BERRA; DARIO BOVENGA; GABRIELE BRUCCERI; ENRICO CAZZANIGA; VANIA ELETTRA TAM; ALESSANDRO ENRIQUEZ e AMEDEO PICCIONE; MARIO LOPRETE; TIZIANO MARTINI; ENRICO MINGUZZI; MARCO MINOTTI; CLAUDIO MONNINI; MATTEO NUTI; TOM PORTA; MARTINA SCARPELLI; GIULIO ZANET e con la partecipazione di ENRICO SGARBI
R.S.V.P. HOMELESSTUDIO: Annapaola Raccosta M. +39 366 4750655 -- press@homelesstudio.com
www.casadiletiziamoratti.it Ufficio Stampa: Piermaurizio Di Rienzo M +39 338 9212316 - ufficiostampa@cdlm.it
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La mostra presenta una selezione antologica di circa 20 opere, oli su tela di grande formato, di Francesco Zefferino: la pittura di Zefferino attinge da internet come unica fonte iconografica, tutte le sue immagini sono tratte da questo immenso contenitore di memoria collettiva che secondo l’artista alimenta un vero e proprio delirio di ubiquità di massa. Le opere in mostra alla Galleria Lomellino Arte Contemporanea appartengono alle serie più conosciute dell’artista: ritraggono scene di vita metropolitana, scene di quotidiana attesa lungo i percorsi che portano le persone, anonimi personaggi di un dramma che non ha trama, nei luoghi di lavoro, a casa, in ospedale, incontro alla morte o alla vita. Zefferino usa l’iperrealismo di una pittura nitida e fotografica per fissare un istante fuggevole, un momento infinitesimale. L’evento lo interessa più delle assolutezze della scena urbana, che tradizionalmente sono il topos di molti pittori iperrealisti. Ma questo evento è infinitesimale, è privo di senso. Ecco che allora il titolo subentra con una forza impattante capace di riprogrammare tutta la scena. La maggior parte dei titoli sono dedicati agli ansiolitici. Zefferino dice di citare tutti i farmaci che lui stesso, o persone che conosce, hanno preso o stanno assumendo. “Alprazolam” (2007) è uno di questi. Zefferino “abita” questi luoghi con una “fantasia” capace di rendere il reale ben più simbolico di qualsiasi simbolo. Egli vede relazioni altrimenti invisibili. E le dipinge.
“Con la rete abbiamo la possibiltà di comunicare con chiunque in ogni luogo, di mascherare la nostra identità, di essere sempre sotto controllo, di sfuggire al controllo. Per questo utilizzo come fonte per i miei soggetti esclusivamente la rete.” (Francesco Zefferino)
Il suo post-realismo gioca sulla non convenzionalità di una ritrattistica che aspira a sondare le pieghe nascoste del soggetto, ma usa il soggetto come una cavia da laboratorio per sondare le pieghe nascoste della pittura. Quelle pieghe che restano sconosciute fino a che essa non apprende dell’esistenza dell’immagine elettronica, di un’immagine autoprodotta dalla gente comune, da non professionisti dell’immagine e anzi da una congerie infinita di differenti produttori d’immagini. In fondo Zefferino vuole ridare la parola alle immagini personali il cui risvolto è l’anonimia. Immagini di tutti e di nessuno, ma in ogni modo immagini reali di persone reali senza pose e senza necessità di rappresentazione. “Zefferino narra, con il mezzo tradizionale e contemplativo della pittura, gli albori di una nuova civiltà dell’immagine, ancora tutta “a venire”: quella che farà riferimento alla produzione e al consumo di immagini prodotte in modo indipendente e in modo indipendente pubblicate in rete.” (Nicola Davide Angerame)
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Il teatro impreziosito dalle scenografie d'autore di DANIELA GRIFONI
LA MERAVIGLIOSA
AVVENTURA DEL TANGO
Martedì 13 aprile 2010 - Ore 21.00
Parma - Auditorium Paganini
Anna Maria Castelli e Luis Bacalov
Regia di Abner Rossi
Immagini scenografiche di Daniela Grifoni
Per informazioni riguardo scenografie teatrali e non solo:
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Gino
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Natura & Destino
Collettiva
La Galleria Riccardo Crespi presenta la mostra collettiva Natura & Destino, dall'omonimo testo dell'etologo austriaco Konrad Lorenz (1903-1989). Gli artisti, una ventina tra italiani e internazionali, sono stati invitati a ripensare alla relazione fra natura e destino mediante la loro ricerca artistica che si esprime attraverso diverse tecniche che vanno dal disegno alla fotografia, dalla scultura all'installazione, dalla performance al video.
La riflessione di Lorenz, partendo dall'osservazione scientifica del mondo animale, teorizza una terza via tra innatismo e comportamentismo per rispondere a uno degli interrogativi piu' controversi dell'esistenza, il destino, ipotizzato come il risultato di cause, in parte determinabili e in parte imprevedibili. Per l'etologo austriaco esiste una corrente di vita che intreccia a doppio filo il destino di tutti gli esseri viventi. Ed e' proprio nella riflessione sul mistero della natura come corrente di vita comune a tutte le specie, che l'uomo manifesta la sua naturale propensione alla ricerca della conoscenza e dell'apprendimento attraverso quella peculiarità della sua mente, che e' l'intuizione.
In questo senso l'intuizione, appare sia come momento improvviso e risolutivo di ragionamenti razionali e scientifici, ma anche come scintilla generatrice della magia artistica, per cui l'arte e la scienza trovano in questa imperscrutabile abilità dell'essere umano il loro profondo legame.
Artisti: Roberto Ago (Italia, 1972), Kristine Alksne (Lettonia, 1980), Paola Anziche' (Italia, 1975), Eden Bannet (Israele, 1980), Beth Campbell (Usa, 1971), Letizia Cariello (Italia,1965), Beatrice Catanzaro (Italia, 1975), Loredana di Lillo (Italia, 1979), Francesca Grilli (Italia, 1978), Katie Holten (Irlanda, 1975), Talia Keinan (Israele, 1978), Maria Laet (Brasile, 1982), Marcelo Moscheta (Brasile, 1976), Stephanie Nava (Francia, 1973), Perino (New York, 1973) & Vele (Italia 1975), Paride Petrei (Italia, 1980), Maddalena Sisto (Italia, 1951-2000), Eugenia Vanni (Italia, 1980), Gal Weinstein (Israele, 1970) .
La mostra sarà accompagnata da un catalogo - italiano, inglese, tedesco - con contributi di Marco Antonini, Eugenia Bertele', Chiara Bertola, Ilaria Bonacossa, Lorenzo Bruni, Federica Bueti, Caroline Corbetta, Milovan Farronato, Ilaria Gianni, Cristiana Perrella, Michele Robecchi, Gabi Scardi, Marco Tagliafierro.
In catalogo, inoltre, sarà presente un testo scritto dall'antropologa Sofia Rasini e uno scritto dallo psicologo Paolo Nepoti.
Immagine: LetIizia Cariello, Garden in Sils Maria, 2008 fotografia, 30 x 40 cm image (62 x 72 framed), Opera unica
Inaugurazione 13 aprile 2010, ore 18.30
Galleria Riccardo Crespi Via Mellerio 1, Milano Orari: Lunedi' - Sabato 11-13; 15 - 19.30 ingresso libero
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Giovanni Cuofano
La materia in divenire
A cura di Roberto Sanchez
Presentazione di Rosario Pinto
È un'interessante prospettiva creativa quella di Giovanni Cuofano e vale ad istituire un intrigante processo di analisi del reale del quale non vengono proposte le immediate istanze di una raffigurazione restituiva dell'oggetto, ma le imprese talvolta drammatiche del passaggio della storia.
Il punto di partenza di Cuofano e' quello,infatti,di un indagine sul dato materico; ma esso non e' inteso come referente logico-estetizzante di una dimensione astrattamente intellettuale e di una proiezione eidetica del fare, ma si istituisce come proprio analitico di una oggettività pregnante ed invadente, quella piu' significativamente ingombrante e preoccupante del rifiuto, di cio' che,insomma, la società contemporanea rigetta da se',spesso,senza averne addirittura esaurito fino in fondo l'utilizzo funzionale.
Da qui parte Giovanni Cuofano e nelle sue sculture,come nella sua pittura,eleva il rifiuto a spessore materico, a costituente primario dell'ordito espressivo,per farne non certamente la metafora di un mondo, ma l'espressione tangibile dei contenuti alienanti di una civiltà che si vergogna - o che sembra farlo - di cio' che riduce nel contesto invadente del suo surplus di consumo. L'informale non poteva essere, quindi,che il logico alveo stilistico,per Cuofano, quello entro il quale poter esprimere con pienezza il dato del suo prodotto creativo; e le colorazioni stesse abbrunate e annerite delle sue opere contengono il massimo della pregnanza significativa che la negazione della luce puo' ingenerare nell'oggetto che ha smesso per sempre d'essere seducente e splendente per ridursi a mero ammasso d'incongrua definizione funzionale. L'arte restituisce non solo per dignità alla materia, ma mostra che il processo evolutivo non s'arresta laddove l'esigenza di conferire l'oggetto a rifiuto attesta la resa incondizionata del mondo economico di fronte all'evenienza dei tempi.
L'arte, con l'opera di Cuofano,mostra di sapere e di potere andare di là,oltre gli stessi confini di un riciclo opportunistico dell'oggetto, cui il rifiuto e' chiamato per suggerne l'estrema stilla di fonte energetica o d'ulteriore fonte di approvvigionamento di materia prima. L'estetica non riscopre in opere come quelle di Cuofano la mitica del bello, ma crea il passo decisivo per l'appropriazione o, se meglio puo' dirsi, della ri-appropriazione significativa del nucleo centrale della sua datità pre-baumgarteniana che le appartiene. Questo, tutto cio', a nostro avviso, e' una conquista. Rosario Pinto
Inaugurazione martedi' 13 aprile 2010, ore 18,30
Museo Minimo Via detta San Vincenzo 3 angolo Via Leopardi 47 Fuorigrotta - 80125 Napoli Orari: lunedi' e mercoledi' h. 15-18; Martedi', giovedi' e venerdi' h. 9-12 Ingresso libero
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Luca De Martino
“IN-STALLA”
Dal 24/04/2010 al 25/04/2010
Fattorie Albatros
Via Trefole, 21
Quarto Napoli
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mercoledì 14 aprile 2010
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mercoledì 14 aprile 2010
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Le Ville Matte
Supercalifragilistic (Mistaken Landscapes)
Le Ville Matte arti visive si svolge nel Comune di Villasor, negli spazi dell'Ex Convento dei Cappuccini, con momenti di studio e ricerca presso il Castello Seviller (dotato di biblioteca e mediateca) e in tutto il paese. L'edizione 2010 si avvierà il 14 aprile e terminerà il 15 maggio.
Il programma di residenza coinvolge un gruppo di massimo 10 artisti di provenienza nazionale ed internazionale, offrendogli vitto, alloggio, nonche' spazi e materiali di lavoro e studio. Il programma 2010 ha come titolo "Supercalifragilistic - Mistaken Landscapes" e vedrà come visiting professor Giancarlo Norese, come curatrice ospite Chiara Agnello e come ospiti esterni Jiri Kovanda, Luigi Negro, Umberto Cavenago, Luca Scarabelli e Mauro Cossu.
Gli artisti selezionati per il 2010 sono: - Beatrice Catanzaro (IT) - Invernomuto/Simone Bertuzzi (IT) - Invernomuto/Simone Trabucchi (IT) - Estelle Deschamp (FR) - Markus Wernli Saito (CH-JP) - Rene'e Lotenero (US) - Marika Asatiani (NL/Georgia) - Augusto Buzzegoli (IT/DE) - Rita Correddu (IT) - Giulia Casula (IT)
Il progetto ideato da Giancarlo Norese - Supercalifragilistic (Mistaken Landscapes) - affronta il tema dell'architettura e del paesaggio, riflette sulle contraddizioni esistenti fra gli spazi trasformati dall'uomo e quelli autogenerati dal caso e dalla necessità. "I 'refusi architettonici' - spiega il visiting professor - sono anomalie che contengono una carica simbolica capace di resistere all'omologazione, di mettere in discussione le nostre certezze ma allo stesso tempo di generare calore, vicinanza e senso di appartenenza alla comunità". Oltre all'attività quotidiana di studio e sperimentazione, il programma della residenza prevede workshop e laboratori con artisti, suggeriti da Giancarlo Norese: Jiří Kovanda (Praga), Luigi Negro (Lecce), Umberto Cavenago (Milano), Luca Scarabelli (Como), Mauro Cossu (Cagliari). Con loro verranno approfonditi i temi dello spazio, le relazioni fra gli ambienti, la vera natura delle macerie, l'influenza delle azioni urbane sulla nostra quotidianità, i suoni che abitano e determinano un luogo.
Nel ruolo di curatrice ospite 2010, Chiara Agnello - già direttore artistico dell'organizzazione per l'arte contemporanea Careof e curatrice del DOCVA Documentation Center for Visual Arts di Milano - e' chiamata a fornire un supporto alla formazione degli artisti in residenza, creando occasioni di confronto con le realtà presenti sul territorio (studio visit, incontri con collezionisti ecc.). La curatrice, inoltre, e' a disposizione per visionare il portfolio degli artisti non partecipanti alla residenza, che operano prevalentemente nella Provincia di Cagliari e sarà disponibile a dei colloqui (per fissare un appuntamento, scrivere a info@levillematte.it). Durante la residenza sono previsti momenti di incontro aperti al pubblico tra cui conferenze, lectures, cene (su prenotazione), dove potranno partecipare tutti coloro che sono interessati al progetto. -
Alla fine del periodo di residenza e' prevista la presentazione dei materiali elaborati durante il mese di permanenza, con una mostra che inaugura il 15 maggio 2010, e la realizzazione di una successiva pubblicazione finale a cura di Kaleidoscope.
L'iniziativa rientra nel piu' ampio progetto LE VILLE MATTE - residenze d'artista, promosso dalla Provincia di Cagliari, attraverso il Settore delle Politiche Culturali nato con l'intento di offrire soggiorni di studio e ricerca in Sardegna, che incentivino le nuove produzioni nei settori della musica, della scrittura e delle arti visive. Una rete di residenze, organizzate in piccoli centri di alto valore ambientale e paesaggistico, che puo' favorire un fruttuoso scambio fra la cittadinanza e la scena nazionale e internazionale. Coinvolgere le istituzioni culturali della Regione, creare occasioni di confronto attraverso un programma di conferenze e incontri con la scena locale e gli operatori del settore, attivare proficue collaborazioni con gli artisti in residenza e dare loro visibilità, avviare in Sardegna dei poli di produzione artistica innovativi e stimolanti, che contribuiscano a migliorare l'immagine del paese e ad incrementare il turismo culturale e sostenibile: questi gli obiettivi primari de LE VILLE MATTE. LE VILLE MATTE include altre 2 residenze: una dedicata alla musica, che si terrà dal 25 giugno al 24 luglio 2010, e una dedicata alla scrittura, in programma tra settembre e ottobre 2010. Al termine dell'intero progetto si prevede una pubblicazione finale.
PROGRAMMA DEGLI EVENTI APERTI AL PUBBLICO
14 APRILE ore 18.00, c/o Castello Seviller - Villasor "Presentazione del progetto Le Ville Matte - Arti Visive" Intervengono: -Piero Comandini - Assessore alle Politiche Culturali e al Turismo -Walter Marongiu - Sindaco di Villasor -Giorgio Murtas e Francesca Sassu - ideatori e coordinatori dell'iniziativa Le Ville Matte -Giancarlo Norese e Luigi Negro - visiting professor e ospite esterno della residenza arti visive 2010 -Artisti in residenza 2010 - presentazione libera.
25 APRILE ore 10.30, c/o Castello Seviller - Villasor "L'artista nell'era della sua riproducibilità tecnica - Opportunità di formazione, mobilità e promozione per i giovani artisti" Intervengono: -Chiara Agnello "Careof DOCVA- Documentation Center for Visual Arts - Milano - consigli pratici per l'uso" -Emiliana Sabiu "Cherimus in Wonderland - l'esperienza dell'associazione culturale Cherimus" -Luca Scarabelli e Giancarlo Norese "l'estetica del fallimento". A seguire, pranzo (per partecipare al pranzo, chiamare il numero +39 366.2676612)
3 MAGGIO ore 18.00, c/o Castello Seviller - Villasor "Jiri Kovanda Case History" incontro con lo storico artista ceco e lecture del suo lavoro dagli anni Settanta ad oggi.
15 MAGGIO, ore 18.00, c/o Ex Convento dei Cappuccini - Villasor Inaugurazione della mostra "Supercalifragilistic (Mistaken Landscapes) - the show" Presentazione dei progetti elaborati dagli artisti durante il programma di residenza 2010. Date di apertura: dal 15 maggio al 6 giugno 2010 Orari: da martedi' a domenica ore 10.00-13.00, 17.00-20.30. Chiuso il lunedi' - Ingresso libero.
Il cibo. Aperte al pubblico su prenotazione anche le cene, che vengono periodicamente organizzate, dal 14 aprile al 15 maggio, come serate conviviali per favorire non solo l'interazione fra gli artisti in residenza, ma anche gli incontri fra questi e gli abitanti locali o i visitatori. Coloro che vogliono partecipare sono invitati a portare una pietanza da condividere con i commensali (info e prenotazioni: tel. +39 366.2676612, orario: 10-14, 16-20).
Villasor Ex Convento dei Cappuccini - piazza Nino Brundu Cagliari
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Fortunato Masucci
Stardust (icone santificate)
L'artista crea uno spazio in cui Mito e Religione diventano pura adorazione dell'immagine, espressione di una società dove l'impatto visivo si fonde con quello emotivo. Gli antichi eroi protagonisti del mito e i virtuosi uomini di fede vengono cancellati dalla venuta delle nuove icone: le super star cinematografiche.-Santificare Marlene Dietrich e' porre l'accento sull'importanza che nel mondo moderno continua ad avere il mondo dell'immaginario- trasformare Marlon Brando in un novello Cronos, o Lauren Bacall nella Vergine durante l'Annunciazione non e' piu' blasfemo di un attore che interpreta il ruolo di un Profeta o di un Santo. L'immagine e la persona reale nel mondo moderno possono separarsi, ed e' solo la prima che sopravvive al tempo, e' solo l'immagine e l'immaginazione sull'immagine che continueranno ad imprimersi nei cuori e nelle menti delle persone, mentre gli involucri, le loro vite, i loro assilli quotidiani, scompaiono in un soffio di vento-
Il mio modo di concepire l'arte non e' mai stato astratto, ne' astruso, rimane dentro di me un concetto classico di arte: l'amore per l'armonia e per la bellezza, la rappresentazione delle forme per mandare un messaggio e, perche' no, la voglia di stupire, di emozionare le persone.-L'autore utilizza le immagini di rosoni e vetrate di antiche cattedrali, li destruttura, pur mantenendone inalterato lo scopo di celebrazione del divino e della bellezza. Il sacro viene cosi' riempito di profano, e il profano viene cosi' sacralizzato, posto al centro dell'opera come esempio di umana (im)perfezione. Le immagini sono immediate e allo stesso tempo complesse, a volte rimandano a messaggi arcaici altre volte ammiccano il fruitore con ironia, come una Marylin Monroe (l'unica icona ad essere rappresentata in due opere dall'autore) che invita a pregare e lavorare (Ora et Labora).Altre volte gli attori, immersi nel contesto onirico creato dall'artista sono trasfigurati, divengono entità superiori non piu' esseri umani, ma rappresentazione di principi trascendentali, impossibili e perfetti.
Inaugurazione 14 aprile ore 18
Al Blu di Prussia via Gaetano Filangieri, 42 - Napoli Orari di apertura: dal martedi' al venerdi' ore 17,00 - 20,00; sabato ore 10,30 - 13,00 e 17,00 - 20,00 Ingresso libero
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La Changing Role Move Over Gallery ha il piacere di presentare
Inoltre la Changing Role è lieta di segnalare le mostre:
- Digital Brains, a cura di A. Trabucco alla galleria Artandgallery di Milano dal 28 Aprile al 27 Maggio, nella quale sarà presente LAMBERTO TEOTINO con un suo nuovo lavoro. www.lambertoteotino.com
- Impresa Pittura, a cura di R. Gavarro al CIAC - Centro Internazionale per l'Arte Contemporanea - Castello Colonna di Gennazzano (RM), dal 15 Maggio al 26 Settembre, nella quale sarà presente ANGELO BELLOBONO. www.castello-colonna.it/ciac
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Stanley Kubrick
Fotografo. Gli anni di Look (1945 - 1950)
a cura di Rainer Crone
L'esposizione, curata da Rainer Crone, realizzata dal Comune di Milano - Cultura e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York - che custodiscono un patrimonio ancora sconosciuto di oltre 20.000 negativi di Stanley Kubrick, giovanissimo, ma già grande fotografo - testimonierà la sua capacità di documentare la vita quotidiana dell'America dell'immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la vita quotidiana dei musicisti dixieland.
-Una mostra che racconta anzitutto lo -sguardo' di Kubrick che si e' rivelato essere uno dei tratti stilistici piu' interessanti della sua poetica cinematografica - spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory -. Conosciuto ai piu' per gli indimenticabili film che hanno segnato la storia del cinema, Kubrick si e' brillantemente distinto per la sua attività di fotoreporter. Una carriera fotografica che si e' dispiegata all'insegna della ricerca dell'anima dei personaggi ritratti al pari degli ambienti con una personalissima visione del reale e dei suoi stratificati livelli di significato-
L'iniziativa rivelerà il suo modo di fare fotografia, una delle passioni che Kubrick, ancora minorenne, eredito' dal padre (l'altra sono gli scacchi), ma che si esauri' nel breve volgere di un quinquennio. La prima fotografia viene pubblicata il 26 giugno 1945 e ritrae un edicolante affranto per la morte di Roosevelt, un'immagine che affascinerà cosi tanto gli editors di Look da offrire al fotografo dilettante la possibilità di entrare nello staff della rivista come fotoreporter.
Il metodo Look, che era caratterizzato da una narrazione a episodi, non incontrava il gradimento dei piu' importanti fotogiornalisti. I responsabili della rivista volevano che il soggetto fosse seguito costantemente, che venisse fotografato in tutto cio' che faceva. Questo stile invadente esercitava un grande fascino su Kubrick al quale piaceva creare delle storie partendo proprio da quelle foto. Per ottenere dai personaggi delle pose che fossero piu' naturali possibili, Kubrick metteva in atto una serie di stratagemmi per passare inosservato. Uno di questi consisteva nel nascondere il cavo della macchina fotografica sotto la manica della giacca e nell'azionare l'otturatore con un interruttore nascosto nel palmo della mano. Negli interni cercava di sfruttare il piu' possibile la luce naturale agendo opportunamente sul tempo di esposizione e sull'apertura del diaframma. Gran parte del senso estetico che ritroviamo nei suoi film veniva già espresso dal suo lavoro di questi anni. Anche ricorrendo a tecniche e punti di vista particolari e mantenendo sempre un certo distacco riesce a far trapelare l'aspetto psicologico dei soggetti ritratti, permettendo cosi' all'osservatore delle foto di costruire una personale interpretazione del carattere delle persone riprese.
-Nascono cosi' le prime fotografie di Stanley Kubrick, realizzate nell'America dell'immediato dopoguerra, che sorprendono poiche' non si limitano alla rappresentazione di un'epoca, come ci si potrebbe aspettare da un fotoreporter. Le sue istantanee infatti - sottolinea il curatore -, che stupiscono per la loro sorprendente maturità, non possono essere considerate come archivi visivi della gioia di vivere, catturata dallo spirito attento e pieno di humor di un giovane uomo, ma costituiscono un consapevole invito a confrontarsi con le risorse del mezzo fotografico, con le sue possibilità di rappresentazione e con la propria percezione della realtà: una costante dell'opera artistica di Kubrick che comincia con le fotografie e continua nei film».
Un passaggio fondamentale, dunque, se si pensa che l'ambiguità dell'immagine e del cinema stesso sono al centro della riflessione che anima il cinema d'autore del secondo dopoguerra, per questo detto moderno e di cui Kubrick e' stato uno degli indiscutibili maestri.
Il percorso espositivo e' organizzato in due parti. La prima, divisa a sua volta in 7 sezioni, avrà un'introduzione, Icone, nella quale vengono presentate le immagini simbolo delle storie che l'occhio dell'obiettivo di Kubrick ha immortalato. Come Portogallo che racconterà il viaggio in terra lusitana di due americani nell'immediato dopoguerra, o ancora Crimini, che testimonierà l'arresto di due malviventi seguendo i movimenti dei poliziotti, le loro strategie, le loro furbizie, fino all'avvenuta cattura. Betsy Furstenberg, protagonista della sezione a lei dedicata e che la rappresenta come il simbolo della vivace vita newyorkese di quegli anni, farà da contraltare alle vicende dei piccoli shoe shine, i lustrascarpe che si trovavano agli angoli delle strade di New York. Chiudono questa prima parte le due sezioni dedicate alla vita che si svolgeva all'interno della Columbia University, un luogo d'e'lite dove l'America formava la classe dirigente del futuro, e all'interno del Campus Mooseheart nell'Illinois, una residenza universitaria, costruita da benefattori, per educare figli orfani di guerra che sarebbero andati a ingrossare le fila della middle class americana.
La seconda parte del percorso toccherà altri argomenti rappresentativi della breve carriera di Kubrick fotografo, come le immagini dedicate al giovane Montgomery Clift colto all'interno del suo appartamento, o quelle del pugile Rocky Graziano, che raccontano i momenti pubblici e privati di un eroe moderno, o ancora l'epopea dei musicisti dixieland di New Orleans.
Accompagna la mostra un catalogo Giunti Arte mostre musei.
Ufficio Stampa della mostra CLP Relazioni Pubbliche tel. 02.433403 - 02.36571438 fax 02.4813841 press@clponline.it
Immagine: Stanley Kubrick, Personalities of the circus, marzo 1948
Inaugurazione 15 Aprile 2010
Palazzo della Ragione piazza Mercanti 1 - Milano Orari: Lunedi' h 14.30 - 19.30 Da martedi' a domenica h 9.30 - 19.30 Giovedi' h 9.30 - 22.30 La biglietteria chiude un'ora prima Biglietti intero - 8,50; ridotto - 7,00: studenti, over 65, minori di 18 anni; ridotto speciale scuole 3,00
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Dipingere la luce
Tendenze del naturalismo nella pittura italiana dell'800
a cura di Enzo Savoia
Dopo lo straordinario successo della mostra Vita a Venezia. Colore e sentimento nella pittura veneta dell'800, che in un mese ha contato oltre duemila visitatori, la Galleria Bottegantica di Bologna rinnova al pubblico l'invito a visitare la nuova sede espositiva in via Manzoni a Milano, con una nuova rassegna dal titolo Dipingere la luce. Tendenze del naturalismo nella pittura italiana dell'800, a cura del suo direttore Enzo Savoia.
In mostra, dal 15 aprile al 2 luglio, opere dei piu' noti maestri dell'Ottocento italiano: Leonardo Bazzaro, Mose' Bianchi, Giovanni Boldini, Ulisse Caputo, Giuseppe Casciaro, Luigi Conconi, Fabio Fabbi, Giovanni Fattori, Arnaldo Ferraguti, Achille Formis Befani, Eugenio Gignous, Pio Joris, Vincenzo Irolli, Pompeo Mariani, Filippo Palizzi, Alberto Pasini, Silvio Poma, Attilio Pratella, Daniele Ranzoni, Federico Rossano, Giulio Aristide Sartorio, Pietro Scoppetta, Telemaco Signorini, Aurelio Tiratelli, Achille Tominetti, Francesco Vinea.
Per l'occasione sono stati selezionati 25 dipinti di notevole bellezza che esemplificano in modo compiuto le tendenze del naturalismo nella pittura italiana tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi del Novecento. Esempi sono il suggestivo Effetti di luce a Riomaggiore di Telemaco Signorini; la raffinata composizione del Parco di Monza di Pompeo Mariani; gli accesi cromatismi del Venditore ambulante a Costantinopoli e Cavalieri nel cortile di Alberto Pasini; la dolce solarità di Gignese di Mose' Bianchi e del Menestrello di Francesco Vinea; il seducente dinamismo del Nudo di donna dai capelli rossi di Giovanni Boldini; il suggestivo silenzio evocato da La rosa bianca di Giuseppe Casciaro; fino ai variopinti Napoli vista dall'alto di Attilio Pratella e La moglie dell'artista sulla terrazza di Posillipo di Vincenzo Irolli.
La mostra si articola intorno al tema fondamentale del -dipingere la luce- su cui molti artisti italiani del secondo Ottocento fondarono la loro personale ricerca pittorica. Lo studio della luce, unito a quello del colore, ha caratterizzato, infatti, il movimento dei macchiaioli, della scapigliatura, gli artisti attivi in quegli stessi anni in Francia, come pure quelli di scuola romana e napoletana.
Immagine: Giovanni Fattori, Cavalleggeri, 1900. Olio su tavola cm. 20,6 x 33,3
Bottegantica via Manzoni, 45 Milano Apertura al pubblico: martedi' - sabato 10-13, 15-19 Giorno di chiusura: domenica e lunedi' Ingresso gratuito
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Napoli - dal 15 aprile al 15 maggio 2010 Ulderico - Baccalà la saga continua
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Elio Varuna
Tutto Continuamente Sgocciola
e altri dipinti surreali
Largo Baracche
Inaugurazione 17 Aprile ore 19
Dal 17 Aprile al 2 Maggio 2010
A cura di Mariano Ipri, Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore
Il giovane pittore Elio Varuna sbarca nella città partenopea con una mostra personale dal titolo surreale “Tutto Continuamente Sgocciola” che si tiene negli spazi espositivi di Largo Baracche, immersi nei Quartieri Spagnoli, nuovo polo d’attrazione per esibizioni e mostre d’arte di qualità di artisti emergenti e non.
Dopo un 2009 di grandi successi in cui ha esposto nella collettiva “Apocalypse Wow!” al Museo d’Arte Contemporanea di Roma, ed è stato l’unico artista italiano invitato a partecipare alla Biennale di Shanghai, Varuna porta ora ventuno opere inedite nel percorso espositivo sotterraneo di Largo Baracche, gestito e curato da Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore.
Conosciuto ed apprezzato per le sue pitture ed istallazioni dal sapore surreale e pop, l’artista romano figura tra i maggiori esponenti del nuovo surrealismo internazionale che fonde la lezione degli avanguardisti del primo Novecento con immagini ed icone del nuovo Millennio creando opere sorprendenti attraverso accostamenti inattesi che parlano ai sensi così come al subconscio, riscontrando una crescente schiera di appassionati e collezionisti.
Presentato sui media, trasmissioni radiofoniche e in un documentario su RAI 4, Varuna ha conquistato un grande pubblico di fan in Italia e all'estero.
Per “Tutto Continuamente Sgocciola” Varuna ha generato un inedito ciclo di dipinti che affrontano il concetto dell'umido - il mysterium dei liquidi - elemento indispensabile, fonte di vita, luogo d’incontri bizzarri tra esseri fantasmagorici in uno scenario stellare dai colori brillanti, spunto per mille racconti contemporanei pervasi d'alchimia e codici pop.
Largo Baracche Quartieri Spagnoli Napoli tel. +39 3933641664
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Transient Spaces - The Tourist Syndrome: Napoli
Mostra, conferenza, laboratorio, programma di cinema
a cura di Marina Sorbello, Antje Weitzel in cooperazione con Raffaella Morra
Transient Spaces - The Tourist Syndrome e' un progetto che verte su temi quali mobilità contemporanea, turismo e migrazione, e che combina ricerca, teoria, pratiche artistiche e culturali, laboratori, seminari, conferenze e mostre d'arte in Italia, Lituania, Romania e Germania nel corso del 2009 e 2010. Il progetto, iniziato da Marina Sorbello e Antje Weitzel, e' organizzato dall'associazione uqbar di Berlino in collaborazione con Neue Gesellschaft für Bildende Kunst e Kunstraum Kreuzberg/Bethanien di Berlino; E-M Arts di Napoli; ICCA/CIAC di Bucarest; Meno Parkas di Kaunas (Lituania).
Il modulo napoletano del progetto, organizzato insieme a Raffaella Morra e l'associazione E-M Arts e in cooperazione con la Fondazione Morra, la Carlo Rendano Association , il Goethe Institut Napoli e l'Accademia di Belle Arti, consta di una mostra di arte contemporanea, una serie di incontri e conferenze, di un programma di cinema, di residenze d'artisti e di un laboratorio.
La mostra Transient Spaces - Napoli ha luogo presso la Fondazione Morra sita nella centralissima Piazza Dante di Napoli, presso il Goethe Institut Napoli, e presso il Lanificio25 sede della Carlo Rendano Association, che con il suo programma napoliconnected ha reso possibili due residenze d'artista nell'ambito del progetto.
Transient Spaces - Napoli verte sopratutto sul tema migrazione, declinato grazie a una serie di lavori di artisti contemporanei italiani e internazionali inseriti nel percorso espositivo, e al corollario programma di eventi che accompagna la mostra (conferenze, discussioni, laboratorio, programma di cinema). In particolare, la mostra e la serie di eventi prendono l'Italia come -case study- per osservare criticamente i fenomeni migratori contemporanei (regolari e -irregolari-), la loro rappresentazione mediatica, e le politiche varate recentemente dal paese e dall'Unione Europea a proposito di migrazione e integrazione.
-Die beste Reise meines Lebens- (-Il miglior viaggio della mia vita-) e' un progetto dei tedeschi Carsten Does/Gerda Heck, rispettivamente artista/filmmaker e antropologa, parzialmente prodotto da Transient Spaces nell'ambito del suo schema di supporto agli artisti. Il loro film si basa su immagini e interviste raccolte in Marocco seguendo i percorsi di migranti che tentano di raggiungere l'Europa tentando la via della migrazione illegale via mare. Il film documenta i movimenti migratori nel Nordafrica e assume una prospettiva tutt'altro che pietistica. Il titolo e' una citazione da un'intervista a un migrante.
Una prospettiva simile ha la monumentale installazione video di Ursula Biemann -Sahara Chronicles- (2006-07), che consta di una serie di video brevi che raccontano vari aspetti dell'esodo subsahariano verso l'Europa. Con l'aiuto di mappe, interviste, e di dispositivi multimediali l'artista svizzera ricostruisce la geografia e la logistica dei movimenti migratori che attraversano il Sahara, e gli interessi che vi stanno dietro. Il materiale e' stato filmato da Biemann nel corso di una serie di viaggi in Marocco, Niger e Mauritania, e include documentazione su Agadez, capitale dei Tuareg e attuale hub delle rotte migratorie subsahariane per l'Europa, e sulle città costiere in Marocco da cui partono i barconi per l'Europa.
L'isola di Lampedusa, tristemente famosa per le immagini degli sbarchi dei clandestini fino al 2009, quando sono iniziati i respingimenti varati dal governo italiano in collaborazione con la Libia, ricorre in alcuni dei lavori selezionati per la mostra. Piu' vicina all'Africa che all'Italia, Lampedusa e' la frontiera piu' meridionale dell'Unione Europea. Oltre ad essere una delle mete delle rotte dei migranti clandestini, nei mesi estivi l'isola e' anche una destinazione turistica.
L'installazione -A Lighthouse for Lampedusa!- (-Un faro per Lampedusa!-) del tedesco Thomas Kilpper, già mostrata in Italia a Reggio Emilia (Dispari e Dispari) e Firenze (Villa Romana), consiste in un modello simbolico di faro per l'isola di Lampedusa ed e' parte di un progetto in fieri. Iniziato nel 2008, periodo di massima intensità degli sbarchi di clandestini nell'isola, con una serie di sopralluoghi nell'isola e un appello internazionale per la costruzione di un faro a Lampedusa, il progetto Kilpper nasce da una semplice considerazione: un faro posizionato sull'isola di Lampedusa, fornendo orientamento alle barche dei migranti che sono prive di strumentazione tecnica, potrebbe contribuire a salvare molte vite. Allo stesso tempo, visto che a Lampedusa mancano spazi per la cultura, di ricreazione e di aggregazione sociale, il faro potrebbe diventare un centro culturale per la popolazione locale, un luogo inclusivo per ospitare mostre, concerti ed eventi , un luogo esemplare che farebbe parlare di Lampedusa come luogo di produzione culturale. A livello simbolico, il faro sarebbe un modo per comunicare ai migranti la disponibilità all'accoglienza, il fatto di esserci, di non nascondersi: una dichiarazione quanto mai controcorrente, nell'Italia di oggi. Kilpper e' in trattativa con l'amministrazione comunale dell'isola per la realizzazione del faro. Un'ulteriore, attuale fase del progetto che verrà lanciata nel corso della mostra a Napoli e' il concorso internazionale di idee (in collaborazione con Alex Zaske dello Studio DAZ di Napoli) aperto ad architetti, progettisti, artisti e attivisti, che potranno sottoporre progetti immaginifici e allo stesso tempo implementabili per la realizzazione del progetto di faro-centro culturale a Lampedusa.
Il film -Sudeuropa- di Maria Iorio e Raphael Cuomo (Svizzera), realizzato con il supporto della Jan van Eyck Academie di Maastricht, e' interamente girato a Lampedusa dove gli artisti hanno realizzato una serie di sopralluoghi e riprese a partire dal 2005. -Sudeuropa- esamina i movimenti migratori Nord-Sud e Sud-Nord e le economie che ne derivano, con un focus particolare sui luoghi in cui questi movimenti si sovrappongono, come nell'isola siciliana di Lampedusa, ove turismo, industria del tempo libero, migrazione legale e irregolare, e zone del provvisorio come i centri di accoglienza creano una situazione molto peculiare. -Sudeuropa- inizia con delle vedute del mare cristallino e delle coste incontaminate di Lampedusa, riprese da un elicottero che sorvola l'isola per monitorare l'arrivo di migranti clandestini. Il video, dalla durata di 40 minuti, esamina i modi in cui le politiche di immigrazione europee e italiane si materializzano in un dato territorio, Lampedusa, e ne riconfigurano lo spazio, il tempo e la vita quotidiana. -Sudeuropa- ritrae diversi immigrati che lavorano nell'industria del turismo dell'isola, arrivati in Italia prima degli accordi di Schengen, ed evoca la presenza nell'isola di migranti clandestini, catturati dalle forze dell'ordine in mare e rinchiusi nei centri di permanenza temporanea dell'isola, mostrando le barche, i luoghi di detenzione, ei luoghi di arrivo e partenza, porto e aeroporto, che sono anche i luoghi attraverso cui transitano i turisti di Lampedusa. Con il lavoro -Sudeuropa- Cuomo e Iorio hanno ricevuto lo Swiss Art Award nel 2007.
Anche Federico Baronello (Italia) nel lavoro -How to reach Lampedusa- dedica il suo sguardo all'isola siciliana, fotografando una realtà frammentaria e contraddittoria in una sequenza di immagini che mostrano punti di vista incompleti su una realtà frammentata, incorniciate e disposte ordinatamente su una parete quasi come si trattasse di uno -story board-.
Seguendo il filo rosso del tema migrazione in Italia Matteo Fraterno (Osservatorio Nomade) per Transient Spaces - Napoli presenterà Molo San Vincenzo in relazione al Porto di Napoli, luogo di immigrazione e di memoria, di marinai e navi sotto sequestro, come la motonave Odessa, la Spirit II, la Eugenia V e la Current. L'installazione multimediale sarà allestita negli spazi della Fondazione Morra come supporto di riflessione scientifica ed artistica al progetto Transient Spaces - Napoli. All'interno di Molo San Vincenzo convergono inoltre le due ricerche tuttora in corso, rispettivamente la Tesi RiverSarno degli architetti Stefano Guarino e Domenico Fraterno sull'area Sud Occidentale del Fiume Sarno ed il testo Castel Volturno Blues di Salvatore Porcaro e Luca Rossomando, estratto dal libro Sangue Amaro (edizioni L'ancora).
Inoltre sarà mostrata la ricerca video -Atigyea Koraa or It has Backfired- su Castel Volturno portata avanti dalla tedesca Sandra Hetzl, che nel 2009 ha trascorso in Campania sei mesi con una borsa di ricerca sponsorizzata dal DAAD. Castel Volturno, cittadina a circa 35 chilometri a nord-ovest di Napoli, e' diventata nel corso degli scorsi anni meta e rifugio per migliaia di migranti illegali di origine africana, dove trovano forme di sussistenza e protezione nell'ambito dell'economia sommersa. Privi di documenti, i migranti spesso finiscono nella morsa dello sfruttamento della criminalità organizzata. Nel documentario -Black Italy- Hetzl indaga le condizioni di vita dei migranti di origini africane residenti a Castel Volturno, coinvolgendoli nell'uso del linguaggio audiovisivo, e disegna una topografia di un luogo liminare, dove accadono cose e vivono persone che ufficialmente non esistono- Nel corso della sua residenza a Castel Volturno l'artista ha lavo rato a stretto contatto con le NGO napoletane Associazione G. Franciosi- Collegamento Campano Contro le Camorre e Associazione Artefatto Factory.
Un altro lavoro in mostra sarà dell'americano Alex H. Auriema (USA, vive e lavora a Roma), che costruirà un'installazione usando borse che l'artista ha realizzato insieme a dei giovani senegalesi conosciuti a Napoli, copie volutamente maldestre delle borse contraffatte vendute per strada dai venditori ambulanti di origine africana. Il lavoro di Auriema ha un aspetto performativo e si basa su rapporti di mutua fiducia e collaborazione che l'artista riesce a stabilire con determinate comunità, in questo caso quella dei venditori ambulanti. L'installazione sarà il risultato di un processo nel corso del quale Auriema ha indagato strutture e modalità di distribuzione della merce contraffatta del mercato dei falsi. Il lavoro di Eugenio Tibaldi e' a sua volta incentrato sulle economie informali. In mostra verrà presentata una fotografia che si riferisce a un progetto realizzato da Tibaldi a Napoli e che ritrae, come estraniata, la merce dei venditori ambulanti che lavo rano sulle spiagge italiane.
Lista Artisti: Alex H. Auriema (USA), Federico Baronello (IT), Ursula Biemann (CH), Raphael Cuomo / Maria Iorio (CH), Carsten Does/Gerda Heck (DE), Sandra Hetzl (DE), Thomas Kilpper (DE), Matteo Fraterno (IT), Eugenio Tibaldi (IT)
Residenze e Laboratori
Per le residenze di Transient Spaces a Napoli, realizzate in collaborazione con la Carlo Rendano Association nell'ambito del progetto napoliconnected presso il Lanificio25 (http://new.cra.na.it/cra/progetti/napoliconnected), sono stati selezionati i progetti degli artisti Alex H. Auriema (USA) e Thomas Kilpper (Germania).
Alex H. Auriema e' stato selezionato nel corso della open call di Transient Spaces - The Tourist Syndrome lanciata nel giugno del 2009. Auriema svilupperà a Napoli il suo progetto in collaborazione con il programma napoliconnected e l'associazione Carlo Rendano Association, lavorando con la locale comunità di venditori ambulanti senegalesi.
La residenza di Thomas Kilpper e' legata alla presentazione a Napoli del suo lavoro -Un Faro per Lampedusa!- e della relativa installazione, che verrà costruita a Napoli nell'ambito di un laboratorio dell'artista con giovani artisti e studenti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. Il workshop ha luogo al Lanificio25 dove l'opera sarà installata, e -funzionerà- da sala di documentazione e da cornice e contesto del programma di discussioni e di cinema di Transient Spaces.
Programma di Discussioni e di Cinema, Lanificio25
Il programma di discussioni e di cinema verrà ospitato dal complesso del Lanificio25, dove e' installato il lavoro di Kilpper. Coerentemente con la destinazione d'uso di -Un Faro per Lampedusa!-, l'installazione di Kilpper diventa il luogo in cui hanno luogo gli incontri e lo scambio culturale. Il programma del 16 aprile 2010 al Lanificio25 e' stato sviluppato in collaborazione con Raffaella Malaguti (giornalista, RaiTre) e Chiara Brambilla (ricercatrice, Università di Bergamo).
Programma:
12:00 - 13:30 -Le frontiere dei media- Introduce e modera: Raffaella Malaguti/RaiTre, Roma Alex. H. Auriema/artista, USA Federico Baronello/artista, Catania Mario La Porta/agenzia Controluce, Napoli Riccardo Stagliano'/La Repubblica, Roma
14:30 - 16:00 -Metafore Migranti: Raccontare Bio-grafie di Frontiera- Introduce e modera: Chiara Brambilla/Università di Bergamo Matteo Fraterno/artista, Napoli Gerda Heck/Università di Colonia Federica Sossi/Università di Bergamo
16:15 - 18:45 -Arte e società, un altro modo di informare e formare- Introduce e modera: Marina Sorbello/Transient Spaces, Berlino Thomas Kilpper/artista, Berlino Sandra Hetzl/artista, Berlino Franco Rendano/Carlo Rendano Association, Napoli
18:45 - 19:30 Screening del film -Atigea Koraa or it has backfired- di Sandra Hetzl/artista, Berlino
Immagine: Thomas Kilpper, Lighthouse for Lampedusa! - intsallation view at Villa-Romana, Florence, 2009
Inaugurazione mostra venerdi' 16 Aprile 2010, ore 20 c/o Fondazione Morra
Fondazione Morra Piazza Dante, Napoli Lanificio25 piazza E. De Nicola, Napoli Orari di apertura: Lunedi' - Venerdi' 10:30 - 18, Sabato su appuntamento Programma di Discussioni e di Cinema 16 aprile 2010, 12 - 19:30, Lanificio25
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Donatella Di Cicco
Molto visibile segretamente nascosto. Nell'ambito del progetto Spot
a cura di Adriana Rispoli, Eugenio Viola
Venerdi' 16 aprile alle ore 19.00 inaugura nella Project Room del Museo Madre: Molto visibile segretamente nascosto di Donatella Di Cicco, terza mostra della serie SPOT.
SPOT e' un progetto che si sviluppa attraverso un ciclo di mostre dedicato ai giovani artisti napoletani con l'obiettivo di accendere i riflettori su uno scenario ancora sommerso e trasversale che si alterna a TRANSIT, progetto di network col Medio Oriente di cui a fine maggio verrà inaugurata la quarta tappa: Napoli - Salonicco.
Per la sua prima personale a Napoli, Donatella Di Cicco prende le mosse da Molto visibile segretamente nascosto, un film composto da tre video-ritratti: un padre che e' anche marito e compagno, una donna che e' soprattutto figlia e una giovane ragazza ucraina, ma reale protagonista e' l'assenza.: l'assenza di una madre il cui ricordo vivido e' inseguito dalla telecamera dell'artista che attraversa gli oggetti e la vita quotidiana di un padre solo. E ancora l'assenza di un'altra madre: Vera, che da anni lavora in Italia per garantire un futuro migliore alla figlia Halina.
L'artista decostruisce il film restituendo autonomia narrativa alle singole microstorie che lo costituiscono, ne esalta la natura processuale ripercorrendone le tappe, sperimenta nuove modalità di rappresentazione tese allo scardinamento dell'impianto narrativo prestabilito.
In mostra un dittico video, che recupera la dimensione dei filmati amatoriali, dove l'aspetto documentario prevale in genere su quello estetico. Un racconto silente di due storie diverse ma parallele che testimonia il passato, le esperienze e l'ambiente familiare di queste due giovani donne.
Esperienze diverse, sintetizzate in Potrebbe essere cresciuta all'infinito, una -scatola/contenitore- dove la narrazione e' definitivamente atomizzata: le foto che Halina in età adolescenziale invia alla madre lontana, si intrecciano con i pensieri di un'altra figlia che invece tenta di metabolizzare il dolore per la perdita della madre. Immagini frammiste ad annotazioni e memorie, in cui le due storie si fondono e si confondono in meta-narrazioni potenzialmente infinite. Tracce sparse che finalmente si ricompongono nell'originario sviluppo narrativo in un libro d'artista, dislocato nel bookshop del museo, come ulteriore simulacro della memoria.
La ricerca di Donatella di Cicco e' sospesa tra ambizione cinematografica, impostazione documentaria e versatilità propria al linguaggio della videoarte. Molto visibile segretamente nascosto ha vinto nel 2009 il Primo Premio -Vela d'Oro- per il Migliore Documentario alla 27° Edizione del Bellaria Film Festival.
Venerdi' 16 Aprile solo in occasione dell'inaugurazione il film Molto visibile segretamente nascosto (47') sarà proiettato nella sala polivalente del museo alle 19.30, 20.20 e 21.10. Giovedi' 29 aprile il film sara' proiettato nella sala 2 del cinema filnagieri alle 20.00 preceduto da un'introduzione di mario franco e dell'artista
Donatella Di Cicco e' nata a Napoli nel 1971, vive a Milano. Tra le mostre personali: Replay Loves Arts, billboard Museo Cà Rezzonico, Fondazione Buziol, Venezia (2010). Tra le collettive: GE/09 Palazzo Re Rebaudengo, Torino (2009); Camera con Vista, PAN | Palazzo delle Arti Napoli, Palazzo Italia, Belgrado e SKZ, Zagabria (2008-09); Kunst in Bewegung/On The Move, Kunstverein, Ludwigsburg, (2006).
Madre - Project Room via Settembrini, 79 (Palazzo Donnaregina) Napoli lun-ven 10-21, sab e dom 10-24, chiuso martedi ingresso libero
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Canecapovolto
Inconsci tecnologici
a cura di Vito Campanelli
Galleria Overfoto ospita, a partire dal prossimo 16 aprile, Inconsci tecnologici, mostra/ videoinstallazione di Canecapovolto.
-Ripetizione, disorientamento sensoriale e modalità random sono i colori preferiti nella tavolozza dei colori di canecapovolto. Il collettivo catanese ama coinvolgere lo spettatore nel proprio processo creativo attraverso la somministrazione di impulsi visivo/uditivi discordanti. Questa peculiare strategia costringe a liberarsi dalla passività che caratterizza, nel contemporaneo globalizzato, la fruizione dei messaggi preconfezionati e stereotipati propri della comunicazione massmediatica.
Lo spettatore diventa -attore creativo' dell'opera d'arte nel momento in cui prova e districarsi tra le maglie delle traiettorie narrative disegnate da canecapovolto e a condizione che vi sia la formulazione di una propria sintesi personale, quasi un personale montaggio definitivo. Ma la liberazione dello spettatore e' un percorso che non puo' compiersi se non attraverso la sperimentazione di momenti di profondo disagio percettivo. È una sperimentazione dolorosa, dunque, e ad essa non si accompagna alcuna strategia di seduzione. Ecco che la ricerca di canecapovolto appare in un alone di radicalità. Tuttavia, se esiste radicalità, essa va piuttosto individuata nel rifiuto del Sistema dell'Arte come sistema di intrattenimento e di assuefazione delle masse alle semiotiche dominanti. Le opere di canecapovolto non sono rassicuranti, non cavalcano le parole chiave della contemporaneità. Colpiscono piuttosto, e con la violenza necessaria a svegliare il pubblico da suo -lungo sonno-. (testo di Vito Campanelli).
Inaugurazione 16 aprile ore 18
Galleria Overfoto vico San Pietro a Majella 6, Napoli Orari: mar-ven 11-13 e 16,30-19,30, sab 11-14 Ingresso libero
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Performing Arts Factory- TRANSIENT SPACES, The Tourist Syndrome: Napoli e l’Inaugurazione dell’installazione “Un Faro per Lampedusa!” di Thomas Kilpper. Transient Spaces – The Tourist Syndrome è un progetto che verte su temi quali mobilità contemporanea, turismo e migrazione
biglietti: free admittance
vernissage: 16 aprile 2010. a partire dalle ore 12
genere: arte contemporanea, performance - happening, serata - evento
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sabato 17 aprile 2010
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Cammovie
Video art platform
a cura di Antonio Manfredi
Il 17 aprile alle ore 18.30 il CAM apre le sue porte alla video arte. Già noto per l'attenzione al linguaggio visivo, il museo di Casoria, si trasforma in un recipiente multimediale, una piattaforma su cui passa la video arte di tutto il mondo. CAMMOVIE e' il nome dell'annuale evento/contenitore che ospiterà quattro sezioni GLANCES, CENSURED, MAGMART, VIDEO LOOP. La prima edizione di CAMMOVIE (17 aprile/30 maggio 2010) a cura di Antonio Manfredi apre con un focus sull'Iran, con uno sguardo (sezione GLANCES) sulla produzione della video arte persiana.
Le metafore visive, presenti in Iranian glances, si trasformano in veicolo di messaggi di protesta contro il potere oppressivo del governo e lanciano forti spunti di riflessione sulla società iraniana: dalla condizione subalterna della donna, ai giochi economici con le nazioni confinanti, dalla guerra vissuta, alle teorie legate alle torri gemelle. Il fluire delle immagini spazia dal linguaggio documentaristico a quello finemente onirico ed estraniante per 22 video, alcuni dei quali hanno partecipato ad importanti eventi occidentali (come Documenta 11), mentre altri sono il prodotto di artisti dissidenti costretti a fuggire in Europa. Accompagnerà la visione dei video d'arte un'installazione dedicata a Neda Aqa-Soltan, una delle ragazze uccise durante gli scontri a Teheran contro il governo iraniano, la cui immagine ha fatto il giro del mondo divenendo simbolo dell'onda verde persiana. Faranno da cornice ironica le sagaci vignette di Simona Bassano di Tufillo che rivelano le difficoltà delle donne che indossano il burqua. Interverrà con una performance Rokhshad Nourdeh, artista iraniana che vive a Parigi. Durante la mattinata del 17 aprile, l'artista camminerà per le strade di Napoli distribuendo volantini con testi da lei prodotti, portando successivamente sul Vesuvio una bandiera colorata, simbolo dell'unità. Il camminare di Rokhshad Nourdeh e' come riproporre in un altro luogo l'incedere della fiumana di persone che ha popolato le strade dell'Iran negli ultimi mesi. La performance continuerà in serata (17 aprile ore 19.30) presso il CAM durante l'inaugurazione di CAMMOVIE.
L'approfondimento culturale tocca anche un'altra sezione della piattaforma, CENSURED, con la visione dei film di Jafar Panahi vietati in Iran. Il regista iraniano e' stato arrestato il primo marzo 2010 per la sua attività di opposizione al regime iraniano, per il progetto di un film sugli scontri. Non manca una strizzatina d'occhio anche alla censura di casa nostra, ai format scomparsi dalla televisione e riapparsi in rete (Raiperunanotte). Le altre due sezioni sono un'altra porta aperta verso la produzione artistica nel campo video, un'ennesima indagine esplorativa del museo di Casoria. La sezione VIDEO LOOP presenta una selezione di video provenienti da alcuni dei piu' importanti festival internazionali di video arte: Optica Festival_Spagna, Streaming Video Festival_Olanda, Video Play Festival_Argentina, Videoholica Festival_Bulgaria, NamaTRE.BaProject_Bosnia Herzegovina, VideoChannel_Germania e AllArtNow New Media Art Festival_Siria in collaborazione con Visualcontainer_Italia. Mentre la sezione MAGMART riconferma la presenza al CAM, che ne e' partner, del noto festival internazionale alla sua 5° edizione. Saranno presentati i 30 video vincitori del festival che entreranno a far parte della collezione permanente del CAM.
Inaugurazione 17 aprile ore 18.30
Casoria International Contemporary Art Museum via Duca D'Aosta, 63 - Casoria (NA) Orario: martedi'-giovedi'-sabato 17.30/20.30 domenica 10.30/13.00 lunedi'-mercoledi'-venerdi' 10.00/13.00 solo gruppi per appuntamento Ingresso: 3 euro, ridotto 2 euro
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sabato 17 aprile 2010
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Caserta - dal 17 aprile al 6 maggio 2010 Miky Merisi / Christian Taliento - Mental turbolences. Whre is the exit
20 opere tra il concettuale ed il narcisismo maschile con attimi di follia in 15 scatti fotografici che accompagneranno il senso della mostra. Un "face to face" tra due artisti emergenti.
biglietti: free admittance
vernissage: 17 aprile 2010. ore 17 Salone Rappresentanza Pro Loco
note: Organizzazione: Eureka Eventi d'Arte. Critico presente: Carlo Roberto Sciascia
genere: fotografia, arte contemporanea, doppia personale
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sabato 17 aprile 2010
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Napoli - dal 17 al 30 aprile 2010 Francesca Filardo - IpnoArte
patrocini: dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.
note: Apertura dall'1 aprile. Organizzazione generale: Carmela Serpe e Francesca Filardo Fotografia: Bruno Ciniglia Comunicazione artistica: Natascia Festa
genere: arte contemporanea, personale
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sabato 17 aprile 2010
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lunedì 19 aprile 2010
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Piero Leonardi
Butterflowers
A cura di MonnaLisa Salvati Promossa dall'Associazione Culturale Studio7.it
Tratto dalla sua personale ricerca "l'anima delle cose", Butterflowers, e' il nuovo lavoro del photographer Piero Leonardi dopo 'Pepper life'. La ricerca 'L'anima delle cose' si spiega, all'interno di un personale cammino artistico, alla luce di una propria feconda vena talentuosa e istrionica che da qualche decennio, ormai, spinge Leonardi a cimentarsi con rivisitazioni di elementi naturali, di oggetti quotidiani, riconsiderati sotto altre spoglie, rivalutati nella loro spiritualità, nella loro essenza e nel loro diritto d'espressione Dice Leonardi: "Ho cercato di mettermi nei panni di un papavero, forse scontento di dover guardare sempre e solo il cielo. E cosi' ho scelto di dargli le ali". Un ennesimo esperimento, dunque, per dare parola anche a oggetti che per natura non l'hanno, caricandoli di significato e di valenze iper-sostanziali.
"Farfalle che nascono dalle corolle vermiglie di papaveri,che coi loro petali assopiti, reclinati, schiusi come in un batter d'ali, si trasformano in Licenidi, in Argo Bronzeo, in Vanessa del cardo o Belladonna. Legare un volo di farfalla ai petali d'un papavero, lo sfarfallamento impalpabile dei lepidotteri alle teste paonazze dei rosolacci, in fotografie dove i colori in forte contrasto tra loro si abbracciano per inondare gli occhi dell'attento osservatore del calore del solleone estivo, e della ricchezza dell'estate, e' stata l'abilità di Leonardi. Come una crisalide, la genialità estrosa di Leonardi si schiude per librarsi libera e leggera, sulle ali diafane d'una fantasia senza lacci ne' luoghi comuni, lasciandosi cullare dalle sottili percezioni dell'istinto creativo. Macchie di colore rosse e blu; un dualismo cromatico che e' dualismo emotivo. Il rosso di Leonardi, infatti, esprime il suo tentativo di lenirne l'aggressività implicita nel linguaggio dei colori, rendendo i papaveri, soavi farfalle in volo in uno sconfinato empireo. Il blu, invece, manifesta la creatività, la capacità di spaziare senza limiti con la fantasia, la libertà della mente di scrollarsi di dosso i pregiudizi e le gabbie mentali spesso troppo condizionanti. Ma dietro il desiderio di dar voce anche agli oggetti inanimati o agli esseri che voce non hanno, Leonardi rivela il suo culto per il "bello", la ricerca, propria di ogni artista, per soddisfare l'estetica anche a costo di sacrificio, in un anelito alla contemplazione di un'opera finale che rimanga comunque immortale. La sua "farfalla", simbolicamente scoperta tra i petali di un papavero, quindi, sta proprio ad identificarsi con questo processo di ricerca, come esito finale della trasformazione: bozzolo chiuso nell'anticamera della perfezione per settimane, per poi rivelarsi al mondo sbocciando miracolosamente anche se solo per pochi giorni di vita".
Francesca Vergari
Inaugurazione 19 aprile 2010
Banca Sella Sud Arditi Galati Corso Mazzini, 227 Cava de'Tirreni (Sa) Orari: Lunedi' al venerdi' 8:30/13:30 e 14:45/15:30 Ingresso libero
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lunedì 19 aprile 2010
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Napoli chiama Parigi. La collina di San Martino incontra la celebre collina di Montmartre. Succede il 18 aprile 2010 negli spazi dell’albergo San Francesco al Monte Convento che per una giornata ospiterà la Repubblica di Montmartre per un gemellaggio ideale, un incontro di popoli e culture, di arte, storia e sapori. La collina di San Martino è il punto più alto di Napoli, proprio come Montmartre per Parigi. Ma ad accomunare le due realtà sono tanti altri elementi: San Martino come Montmartre è un luogo d’elezione per gli artisti, ha le sue vigne e il suo vino, la sua funicolare e un meraviglioso panorama sulla città. Da qui l’idea di un gemellaggio ideale, fortemente voluto dall’artista Jean-Pierre Duriez, ambasciatore a Napoli della Repubblica di Montmatre, e da Mario Pagliari proprietario dello storico albergo San Francesco al Monte ai piedi della collina di San Martino.
L’iniziativa mescola arte, folclore, musica, cucina e impegno sociale: per una giornata le terrazze e il magnifico giardino pensile dell’albergo diventeranno una piccola suggestiva Montmartre con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che per l’occasione faranno dal vivo ritratti, caricature e schizzi ai visitatori. Partecipano gli allievi del prof. Aniello Scotto: Francesco Giordano, Antonio D’Agostino, Fabio Gualtieri, Alessandra Donnarumma, Maririta Redatti.
I suoni della Fanfares des Poulbots de Montmartre (la banda dei giovani tamburini in costume della fanteria del 1800) accompagneranno ogni momento del pomeriggio. A partire dalle 17 sarà possibile visitare la “piccola Montmartre partenopea” e scoprire l’antica Vigna di San Martino con ingresso diretto dai giardini del San Francesco al Monte. Alle 19 i sommelier dell’Ais Napoli condurranno una breve degustazione comparata dei vini prodotti dalle vigne di San Martino e Montmatre. A seguire un inedito concerto con la partecipazione della Chanteuse de Montmartre “Cassita” e i canzonieri napoletani. Chiuderà la serata una cena dove la cucina napoletana dello chef Enzo Stingone del San Francesco al Monte incontrerà i piatti francesi dello chef parigino Romain Collgon de l’Hotel Terrass di Montmartre.
Il gemellaggio Collina di San Martino e Montmartre sarà rinnovato a Parigi nel mese di settembre in occasione della Festa del vino, che ogni anno si tiene nel quartiere parigino durante la vendemmia.
Montmartre è il quartiere degli artisti parigino, il quartiere popolare e del divertimento (qui ci sono il Moulin Rouge e Le Chat Noir e nell’ultimo secolo vi hanno trovato ospitalità personaggi come Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Modigliani e Picasso); è ai piedi di una collina di 270 metri dove allignano vigne di Pinot Noir e Camay che danno il “Clos Montmatre”, poche bottiglie ogni anno il cui ricavato va in beneficenza. La sommità della collina dove c’è la Basilica del Sacro Cuore è raggiungibile in circa un minuto e mezzo con la funicolare, inaugurata nel 1900 e ristrutturata nel corso del tempo.
La collina di San Martino è il punto più alto della città di Napoli, dominata dal Castel Sant’Elmo e dalla Certosa di San Martino. Conserva intatte le terrazze verdi un tempo coltivate dai frati ed oggi curate dall’Associazione Amici della Vigna di San Martino. Qui allignano vecchie viti di Aglianico, Piedirosso, Catalanesca e Falanghina che ogni anno danno circa 5000 bottiglie di rosso e di bianco che sono fuori dai circuiti commerciali. La vigna è anche teatro di incontri internazionali d’arte contemporanea e cultura. Una funicolare collega il centro della città con la sommità della collina.
L’ingresso all’albergo è libero. Il costo della cena è di 25 euro. Il ricavato della giornata sarà devoluto a favore dell’associazione Les enfants di Montmartre.
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martedì 20 aprile 2010
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Augusto Perez
L'Ultimo decennio
La mostra e' un'iniziativa dell'Associazione Augusto Perez e della Galleria Napolinobilissima, che intendono ricordare a dieci anni dalla sua scomparsa il grande artista, siciliano di nascita, ma napoletano di adozione.
Insieme con il grande bronzo di Tebe (1997) sarà esposto un gruppo di sculture della serie delle Meridiane (1991) e del Circo (1995). La novità maggiore sarà costituita da una selezione di 50 disegni su laminato plastico, quasi tutti inediti: non si tratta di appunti o di studi preparatori per le sculture, ma di lavori pienamente autonomi che confermano la centralità della ricerca grafica nell'ultimo periodo di vita di Perez.
L'esposizione delle opere e' accompagnata da pannelli didattici che documentano il percorso artistico di Perez attraverso l'intera seconda metà del Novecento, fornendo utili elementi di informazione e di conoscenza critica. -Per la generazione di Perez il periodo che dall'infanzia s'inoltra nell'adolescenza passo' tra l'eco non ancora spenta del primo conflitto mondiale e la tempesta di violenza e di odio scatenata dal nazifascismo.
Poi, negli anni del secondo dopoguerra, proprio quando Perez ando' maturando la decisione di dedicarsi alla scultura, furono in molti, con lui, a nutrire la speranza che le ragioni dell'arte potessero coincidere con quelle della lotta per la liberazione degli uomini dall'oppressione e dallo sfruttamento. Con il -56 si apri' per il giovane scultore una nuova stagione che in breve lo porterà ai vertici dell'arte contemporanea. Oggi che il tempo della vita di Perez appartiene al passato, le immagini che popolarono il suo mondo ci appaiono ancora piu' stravolte dalla visione dell'abisso su cui esse si affacciarono.
È l'abisso di orrore che il Novecento con le sue feroci contraddizioni ha spalancato davanti alla nostra coscienza, senza tuttavia cancellare le tracce di quell'antica luminosa bellezza, che era insieme promessa di felicità, cui proprio l'arte, attraverso la rivoluzione delle prime avanguardie, sembrava aver dato nuovo vigore. In questo orizzonte, il segno di un appassionato, dolente stato d'animo, dove i temi intimamente autobiografici assumono un grandioso accento cosmico, caratterizza quasi tutte le opere realizzate da Perez nell'ultimo decennio della sua vita, con immagini che della funzione monumentale della scultura restituiscono una versione tragica e cupamente notturna- (M. C. estratto dal catalogo della mostra).
L'inaugurazione della mostra sarà preceduta alle ore 17,30 dalla presentazione del catalogo nella sede della Paparo Edizioni, in via Vannella Gaetani 27, a pochi passi dalla Galleria Napolinoblissima.
Il catalogo, corredato da un'ampia documentazione iconografica, contiene, oltre ai testi introduttivi di Massimo Tartaglione (I disegni del'ultimo decennio) e di Maria Corbi (Augusto Perez. Dieci anni dopo), un'antologia della critica in cui spiccano gli -storici- contributi di Cesare Brandi, Giovanni Testori e Mario De Micheli.
Inaugurazione Martedi' 20 aprile 2010, alle ore 18, 30
galleria Napolinobilissima Piazza Vittoria 6, Napoli Orari. Dal lunedi' al venerdi': ore 10-14; 18-20. Sabato: ore 12-14 ingresso libero
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mercoledì 21 aprile 2010
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Sabato 24 aprile 2010, nei propri spazi napoletani, in via S.Domenico Soriano 34, Piazza Dante, Lineadarte Officina Creativa,inaugura la mostra d’arte contemporanea Bambola mostra a d'arte a contenuto erotico, nuova fase del ciclo espositivo dedicato all'eros , a cura di Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Dopo l'ampio consenso di critica, di presenze e dopo l'attenzione dei media locali e nazionali, che ha visto protagonista Sensus racconto dell'eros nelle sue varie sfaccettature, (desiderio, sensualità, amore, erotismo), naturale proseguimento è Bambola. La mostra prenderà vita alle ore 18 nell'insolita cornice di Piazza del Gesù a dare inizio alle danze sarà il performer Gennaro Patrone nelle vesti di una figura femminile ignara accusatrice della sua stessa esistenza ; pronto ad ammagliare, ad unire ed accompagnare , l'anima nobile a quella popolare della città, quasi a tessere con un filo parallelo la tradizione popolare allo spirito moderno della metropoli, nella insolita passeggiata , tra, Piazza del Gesù e il vascio laboratorio di Lineadarte Officina Creativa.
La mostra Bambola vuole essere la rappresentazione di uno status , si propone di presentare un confronto a più voci sul tema della donna e della rappresentazione della sua sessualità, senza giudizi o pregiudizi.
Atto di constatazione contemporanea o provocazione?
Differenti linguaggi, differenti sensibilità espressive, differenti sensibilità umane, per esprimere un' affermazione, una negazione, che è multiforme eppure sempre uguale, donna strumento alla mercé del piacere e della offerta per la seduzione all'acquisto, una effimera esibizione della sua essenza del suo frutto proibito . Donna pupa pubblicitaria, musa ispiratrice, Medea della sua stessa esistenza,e della sua stessa forma, crisalide rinchiusa in bozzolo di seta. La perdita dell'identità della donna avviene sotto lo sguardo di tutti e soprattutto delle donne, riverbero virile, in una perpetua misoginia.
Tette, culi e bocche in svendita pronte al primo baratto , alla prima offerta , una bambola a pezzi .....ma è irreale questo?
Artisti protagonisti per le arti visive:
Achille Cevoli, Angela Raimondi, Angelo Graziano, Angelo Moscarino, AnnaSerrato, Antonio Conte, Armando Pezone, Biancamaria Martinelli, Carla Abbondi, Claudia Venuto, Cristina Cianci, Dario Tironi, David Ambrosio, Erika di Paolo, Flavio Risi, Francesca Fini, FrancescoMestria, Gennaro Cilento, Gennaro Ippolito, Gianguido Oggeri Breda, Giovanna Donnarumma, Giuseppe Apa, Giuseppe Teobaldelli, Irene Spedicato, Jutka Csakanyi, Letizia Marabbottini, Marco Landi, Marco Scali, Marco Trogi, Mariana Lubrino, Mennato Tedesco, Mimmo Altobelli, Nadir Valvach, Nicola Piscopo, Nina Todorovic, Peppe Esposito, Rocco Scattino, Rosaria Cecere, Salvatore Tavassi, Sara Tonello, Stefania Ciccarella, Valerio Iermano.
Performers: Gennaro Patrone, Ferdi Napoli (violinista)
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mercoledì 21 aprile 2010
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Sergio Spataro
Opere
Testi di Luciano Scateni e Marco Di Mauro
La vana/gloria di Sergio Spataro La barba folta e ruvida, i capelli brizzolati che ricadono scomposti sulla fronte, un paio d'occhiali tondi da ragazzo del Sessantotto e quegli occhi spiritati, dall'espressione franca ed energica, che non si stancano mai di scrutare e sviscerare la materia, con l'entusiasmo di un fanciullo alla ricerca di nuove avventure.
Sergio Spataro, in mostra dal 21 aprile alla biblioteca Benedetto Croce di Napoli, e' un artista eccentrico, irriverente e goliardico, che ha scelto come oggetto della sua indagine l'uomo, nella sua futile vanità e nella sua goffa presunzione. Egli lo rappresenta come golem, il gigante d'argilla della tradizione ebraica, che esegue gli ordini del suo padrone ma non e' in grado di pensare o di provare emozioni. L'artista spoglia il golem dei suoi attributi magici e gli fa assumere i connotati grotteschi del "mamozio" napoletano, parodia dell'uomo superbo, avido di potere, che si affanna a costruire la sua torre di Babele. Sergio riesce a stabilire un rapporto fecondo con le sue creature, esaltando la funzione del cambiamento di registro e la consapevole contraddizione tra la serietà dell'oggetto e l'ironia della sua interpretazione.
Nella piu' recente serie di golem, dipinti su carta d'Amalfi, innesti di foglia d'oro mettono in risalto il volto, il cuore e... i piedi, per sottolineare la necessaria coesistenza di sacro e profano, che si fondono nella duplice natura dell'uomo. L'artista ribadisce, con lo spirito ludico e irriverente che lo caratterizza, che non c'e' sacro senza profano, ne' spirito senza materia. Per la stessa ragione, il golem e' spesso raffigurato con il pene scoperto, come gli dei penati, protettori della famiglia e del focolare domestico. Il golem e' ancora protagonista in Abel, un trittico a bassorilievo in lana di ferro. Il "mamozio" e' inserito come una divinità nello scomparto centrale, il suo piccolo regno, che tenta di accrescere forzando i margini della cornice.
Ma l'opera piu' emblematica di Sergio Spataro e' Sberleffo: una sorta di maschera apotropaica che, affacciandosi da un sipario, appesa ad un filo come un pupo siciliano, offre al pubblico sgomento la sua lingua tagliente. Qui la maschera non e' il falso o l'apparire, ma una modalità dell'essere, la traccia residua di una ricerca compiuta dall'uomo, sin dalle origini della civiltà, per definire e ridefinire la propria identità. Probabilmente in Sberleffo puo' riconoscersi l'autoritratto dell'artista, che recita la sua parte nel variegato "teatro del mondo", affollato da golem che lottano per affermare il proprio dominio. La stessa poetica ispira Il guardiano, che ci osserva dalla grata della sua garitta, pensando di tenersi fuori da quel "teatro del mondo" di cui, ineluttabilmente, fa parte. Sotto il profilo stilistico, Sergio Spataro adotta un codice linguistico essenziale e moderno, fatto di segni bruni, corposi, incisivi che "negano" il supporto per affermare un impellente bisogno di esprimere e comunicare. Ma un ruolo decisivo assume l'innesto di oggetti, testimonianze di vita vissuta, in un processo di contaminazione in cui la vita rifluisce nell'arte e viceversa. Marco di Mauro
Con il patrocinio del Comune di Napoli e del Museo Minimo 5a Municipalità
Vernice mercoledi' 21 aprile 2010, ore 18,30.
Biblioteca Benedetto Croce via F.De Mura 2 bis, 80129 Napoli Orari: 9,00 - 19,00 Ingresso gratuito
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L'arte e la filosofia di Guy Debord 23 aprile 2010 Museo Nitsch a partire dalle ore 10,30
Nell’ambito dell’ incontro sarà presentato il volume di Pino Bertelli “Il cinema è morto” edizioni La Fiaccola. La giornata si concluderà alle ore 18,00 con la proiezione del film: “Guy Debord.son art et son tems”.
Partecipano all’ incontro:
Alfonso Amendola insegna Linguaggi audiovisivi presso l’ Università di Salerno dove è vice-direttore del Centro Studi “Rappresentazioni Linguistiche”. Studioso di sociologia della comunicazione, si occupa principalmente dei rapporti tra culture di massa e culture d’avanguardia.
Pino Bertelli giornalista, fotografo di strada, filmmaker, critico di cinema e fotografia. I suoi scritti sono tradotti in diverse lingue. L'"International Writers Association" (Stati Uniti), lo ha riconosciuto scrittore dell'anno 1995, per la " non-fiction".
Matteo D’Ambrosio, semiologo e storico delle avanguardie, è professore di Storia della critica letteraria e Letterature comparate presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli “Federico II”.
Mario Franco, regista e storico del cinema, autore di cinema, radio e televisione, dal 1979 collaboratore RAI. È docente di ruolo per la cattedra di "Teoria e metodo dei mass-media" e del corso di “Storia del cinema e del video” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ha inoltre tenuto lezioni di “Tecniche dei linguaggi multimediali” presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, ed attualmente è docente a contratto di “Comunicazione e Beni Culturali” per il Master di 1° livello in Politiche Culturali Europee in convenzione tra l'Università di Napoli Federico II e l'Institut für Kulturelle Infrastruktur Sachsen (European Network of Arts' Management Studies)/Universität di Görlitz/Zittau.
Antonio Gasbarrini, critico d’arte, è direttore responsabile della rivista Bérénice, quadrimestrale di Studi comparati e ricerche sulle avanguardie. Dal 1988 è art director del Centro Documentazione Artepoesia Contemporanea “Angelus Novus” dell’Aquila. Tra gli ultimi volumi pubblicati si segnalano L’avanguardia inista (Edizioni l’Harmattan, Torino) e Guy Debord. Dal superamento dell’arte alla realizzazione della filosofia (Angelus Novus Edizioni, L’Aquila).
Enrico Ghezzi è un critico cinematografico italiano.Si trasferisce a Genova dove frequenta il cineclub Filmstory e frequenta lo storico gruppo scout AGESCI Genova 3. Entrato alla RAI nel 1978, ha curato il palinsesto cinematografico di Raitre dal 1987 al 1994. È l'inventore del contenitore televisivo notturno Fuori Orario e uno dei creatori di Blob, entrambe trasmissioni nate alla fine degli anni ottanta.
Il coordinatore Claudio Catanese
Fondazione Morra - Museo Nitsch vico lungo Pontecorvo 29/d 80135 Napoli Italy T +39 081 5641655 info@fondazionemorra.org www.fondazionemorra.org
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1915 di Sevak Grigoryan dal 24 Aprile al 4 Maggio
Vernissage Sabato 24 Aprile ore 19.00
“Art.6: 1.Gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita. 2.Gli Stati parti assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo”
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, Assemblea generale delle Nazioni Unite, 20 Novembre 1989, New York.
Nel 1915 si consumava una tragedia umana, i protagonisti sopravvissuti pagheranno il prezzo di essere stati testimoni, nella responsabilità di andare oltre al male perpetuato nei loro confronti. Quando il mondo è volontà nella sua rappresentazione. Sevak Grigoryan presenta il suo punto di vista dinanzi al genocidio armeno. Lo fa raccontando l’infanzia. La perduta innocenza di chi dinanzi alla morte, all’odio, è costretto a dare ragione, a dare risposta, ad andare oltre la facile contrapposizione. I sentimenti e la passione che le opere trasudano,sono l’operazione di un artista che non ha paura di mettersi in discussione. Di un artista che scava nel proprio inconscio quelle immagini della paura dinanzi alla morte. Di un artista che sperimenta se stesso bambino, se stesso uomo dinanzi all’orrore di conoscere nella vita terrena anche il male e porsi di fronte ad una scelta. Di un artista che sperimenta un linguaggio possibile per favorire l’identificazione dell’osservatore. Di un artista che sviscera i sentimenti istintivi, legati ai meccanismi della sopravvivenza della specie, e contemporaneamente tenta, riuscendoci, a elaborare un lutto storico. Di un artista che prova a dare una chiave di liberazione dal dolore attraverso lo strumento della cultura. La sua visione alchemica si ritrova nella scelta cromatica: nero, rosso e bianco. Il nero, che stringe e costringe i corpi, che esalta lo stupore negli occhi, che annulla ogni forma esteriore. Il rosso, che delinea , con pennellate ardite, le pose inusitate di bambini costretti ad essere testimoni, ad essere dei sopravvissuti. Il bianco la liberazione, la luce, l’aurora, la speranza. A quest’ultimo è rivolto lo sguardo dell’unica opera scultorea presente nella mostra. Perché Sevak anzitutto è uno scultore. E scolpisce senza remore le immagini che la memoria del cuore non può dimenticare.
Ilde Lazzara
Sevak Grigoryan nasce in Armenia nella città di Yerevan nel 1979, nel 1990 frequenta il Centro Repubblicano di Educazione Estetica nella sua città natale con il "Gruppo studiosi della scultura" per proseguire poi il proprio percorso di formazione presso il liceo artistico " P. Terlemezyan", percorso che lo porta poi a diplomarsi in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Yerevan. La sua curiositè e dedizione alle arti plastiche lo portano fino in Italia dove lavora e studia, da prima all'Accademia di Belle arti a Firenze, poi a Roma, dove viene ammesso alla Scuola dell'arte della Medaglia dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, e dove apre la sua personale presso la Galleria 291 Est nel 2009 “La danza dei sette veli”. Nella sua carriera numerose le esposizioni che svolge nel suo paese, terra a cui è molto legato, tanto che nel 2003 realizza anche un'opera pubblica intitolata "Phoenix" nel tufo, per la piazza principale della città di Spitak. Attualmente vive e lavora a Roma.
Galleria 291 est – viale dello scalo san lorenzo 45. Roma – tel. 06 44360056 – www.galleria291est.com Orari: Dom e Lun. dalle 15.00/20.00 – Mar. e Giov. 11.00/20.00 – Ven. e Sab. 11.00/23.00 – Lun. chiuso
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MARCO PALMIERI THE BLACK CRYSTALS OF THE NIGHT
Inaugurazione: Sabato 24 Aprile 2010, 18.30
24.04.2010 – 12.06.2010
Margini arte contemporanea è lieta di presentareThe Black Crystals of the Night, la prima mostra personale dell’artistaMarcoPalmieri.
La mostra comprende un nuovo ciclo di opere, lavori su tela e su carta, che si focalizza su una figura centrale: una maschera, una forma o un’effigie. Cristallizzazione d’idee e immagini che oscillano tra la rappresentazione e il montaggio di processi astratti.
Da una forma o un oggetto specifico, i quadri di Marco Palmieri vengono lentamente costruiti, strato su strato, come una sorta di assemblaggio fino al loro smaterializzarsi. L’immagine originale è quindi sintetizzata, riassemblata e riconfigurata in una combinazione pittorica difficile da decifrare, creando una nuova originale visione personale.
Complessi e spesso inseriti in ipotetiche scenografie, i soggetti giocano all’interno di ritmiche alternanze di vuoto e pieno. Le tele dagli spigoli arrotondati, evidenziati da sfumature di colori fluorescenti, trasformano il quadro in un oggetto. I lavori su carta, invece, molto immediati e lineari mantengono i profili dei soggetti delle tele semplificandoli e riducendoli a iridescenti linee.
I lavori di Marco Palmieri traggono origine da diverse figure letterarie e artistiche che lo hanno influenzato, nello specifico, il poeta e scrittore Fernando Pessoa (1888 – 1935) e il suo particolare ed evasivo senso diauthorship -scrisse infatti utilizzando 72 pseudonimi. La sfida di costruire in pittura l’effigie di qualcuno che possa usare innumerevoli volti ha suggestionato le sue opere, anche se attraverso vie astratte. L’ammirazione per i processi astratti di costruzione dell’immagine ha dato inoltre vita al profondo interesse dell’artista per la pittrice inglese Prunella Clough (1919 – 1999) e per il suo percorso nella pittura che da soggetti come paesaggi e figure intense degli anni ‘40 passa ad una versione astratta e quindi sintetizzata degli stessi dopo gli anni ‘60.
Marco Palmieri (USA, 1984) vive e lavora tra Londra e Roma. Nel 2011 completerà gli studi post-universitari presso la Royal Academy di Londra.
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Gino
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Visioni e Presenze Di
Gionatan Salzano.
Da giovedì 22 Aprile 2010 alle ore 19.10
A sabato 1 Maggio 2010 alle ore 20.00
“Artisti in Vetrina“ Gino Ramaglia Via Broggia, 9/10 Napoli
"...la Natura, che è lunare, viene sottoposta alla misura secondo il tempo, riguardo all'esaurimento e all'espansione attraverso i quali essa trascorre. Così dicendo mi addormentai. E in alto vidi un sacrificante ergersi davanti a un altare a forma di coppa dai bordi bassi..." Zosimo di Panopoli
Vegliava sulla coscienza esausta come faro d'electrum in cui specchiarsi, nel gioco dei rinvii al di qua del senso. Fiume d'Hypnos. Ed era sogno che non sapevo ancora vita, nè proiezione d'indicibili intenti.
Fermato dal sapore già d'umanità che torna in mistica fiducia e scevra d'ogni sventura, venne a turbarmi di visioni vive, come a confondermi, ma di mistura felice, ferma nel suo annullarsi nel riflesso.
Viaggio che si affida. Venuto da un tempo altrove, ordina remote stanze e intelligibili confini, quasi a ricredersi del vero. E stenta a fuggire. Ora che "tutto germoglia, tutto appassisce nell'altare"
Luigi Miranda
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Napoli - gio 22 aprile 2010 Joe Davidson - Arte e Vino
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Gino
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Napoli - dal 22 aprile al primo maggio 2010 Gionatan Salzano - Visioni e Presenze
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La Galleria Mimmo Scognamiglio ha il piacere di invitarti all'inaugurazione della mostra di
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Gino
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Musica per pensare, il 25 aprile alla Casa della Musica Parma, 25 aprile 2010 Sala dei Concerti della Casa della Musica, ore 17.30 La Stagione Armonica Sergio Balestracci, direttore Musiche di Schönberg, Pizzetti, Weill, Balestraci
Parma: Musica per pensare il 25 aprile nella Sala dei Concerti della Casa della Musica, alle 17.30. La Stagione Armonica guidata da Sergio Balestracci si cimenterà in un programma di musica contemporanea. studiato per l’occasione.
“Musica per pensare” nasce nell’àmbito di un progetto di lungo respiro che la Casa della Musica di Parma dedica al complesso e attualissimo rapporto che lega la musica alla società e alla politica tentando di fare propria una ricorrenza densa di significati politici e civili: Il programma proposto da Sergio Balestracci, spazia da Pizzetti a Stockhausen, da Schönberg a Nono, da Weill a Balestracci, dalla voce umana senza accompagnamento strumentale alla musica confezionata per nastro magnetico.
Il pezzo di Schönberg, destinato al Singverein di Vienna era inteso dall’autore come un pezzo “a cappella”, ma per le difficoltà incontrate nelle prove, fu aggiunta successivamente dall’autore un’integrazione orchestrale e solo il 9 dicembre del 1911 il brano poté essere eseguito, con un supporto strumentale tenuto costantemente su una dinamica molto tenue dal direttore Franz Schreker per lasciare il giusto risalto ai duecento coristi allora impiegati: nell’intenzione dell’autore l’accompagnamento orchestrale doveva servire solo per quella prima esecuzione, per maggior sicurezza dei cantanti. Il testo del poeta zurighese Conrad Ferdinand Meyer parte da un quadro natalizio per celebrare la pace il cui avvento sulla terra viene auspicato per le future generazioni come dimensione ideale e duratura. In un ideale percorso cronologico, il Requiem di Ildebrando Pizzetti vuole essere un omaggio a Parma, sua città natale e nello stesso tempo portare la riflessione dell’ascoltatore sul tema della fragilità della vita umana spesso minacciata dalla violenza cieca e dalla volontà di sopraffazione. Questo brano appartiene al periodo fiorentino del maestro parmense e si riallaccia ai diversi aspetti della tradizione liturgica riproposta con una sensibilità tardoromantica. L’opera ha conosciuto e riscuote tuttora un notevole successo per le esecuzioni che vengono riproposte da diverse compagini corali, in virtù di una naturale cantabilità con cui il tessuto vocale è condotto. Il brano di Kurt Weill costituisce un significativo esempio della sua collaborazione con Brecht durata dal 1927 al 1930, che portò ad un rinnovamento del teatro musicale non solo in Germania. La rispondenza tra testo e musica, l’adozione di grandi temi civili, la visione non accademica della musica, l’intento di raggiungere un pubblico più ampio attraverso la contaminazione con forme più leggere come il cabaret, sono visibili anche in questo pezzo corale, in cui viene musicato un testo scritto da Brecht alla fine della grande guerra. Come se non bastassero i vivi per andare in guerra, una cinica commissione militare rimette sul campo un soldato che già riposava sotto terra, nella retorica e colpevole indifferenza delle folle stordite ed inconsapevoli. Infine, il piccolo bozzetto che chiude il programma, composto per questa occasione, intende tributare un ulteriore omaggio alla città di Parma che dedica questo concerto corale al tema della pace, per il trionfo della quale neanche oggi si profilano maturi i tempi, pur con tutto quello che il mondo ha visto negli ultimi cento anni e che nulla sembra aver insegnato al rapace ottuso egoismo umano. L’occasione di questo breve brano è una celebre poesia di Ungaretti che si inserisce tra quelle dettate dall’esperienza della guerra: anche qui, come nel testo di Weill, i morti sono uccisi due volte, in questo caso dalle grida forsennate e disumane dei viventi che si nutrono della violenza; la natura, distaccata testimone del dramma umano, rimane l’unico rifugio in cui poter trovare il silenzio e la pace.
Arnold Schoenberg (1874-1951), Friede auf Erden op. 13 a 8 voci su testo di Conrad Ferdinand Meyer (1907) Ildebrando Pizzetti (1880-1968), Messa da requiem (1922) Kurt Weill (1900-1950), Die Legende vom toten Soldaten a 4 voci su testo di Bertolt Brecht (1929) Sergio Balestracci (1944-), Non gridate più a 4 voci su testo di Giuseppe Ungaretti (2010)
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posto disponibili Per informazioni:
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Gino
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Joan Miro'
Ubu Roi (1966)
La celebre opera teatrale Ubu Roi di Alfred Jarry, raccontata in tredici litografie a colori realizzate nel 1966 e firmate da uno dei geni dell'arte del -900, Joan Miró (Barcellona 1893 - Palma di Maiorca 1983), saranno esposte per la prima volta in Sardegna nel centro multimediale Arca del Tempo a Settimo San Pietro dal 23 aprile al 26 settembre.
La mostra, realizzata con il sostegno dell'amministrazione comunale di Settimo, e' organizzata dal Consorzio Camu', dalla cui collezione d'arte provengono le opere esposte, e sarà inaugurata venerdi' 23 aprile alle ore 18 alla presenza del Sindaco di Settimo Costantino Palmas e di Fabrizio Frongia Presidente del Consorzio Camu'.
Ubu Roi e' una serie composta da 13 litografie a colori, edita a Parigi da Te'riade in 204 esemplari e stampata il 29 aprile 1966 dall'Imprimerie Nationale di Parigi per il testo e dalla tipografia e dall'Atelier Mourlot di Parigi per le litografie.
Il lavoro di Miró e' ispirato all'omonima opera teatrale di Alfred Jarry che fu rappresentata per la prima volta a Parigi il 10 dicembre 1896 destando da subito un enorme scandalo. L'Ubu Re e' considerata infatti l'opera precorritrice del movimento surrealista e del teatro dell'assurdo e Jarry vi mescola provocazione, farsa, parodia e umorismo crasso e sbracato.
Padre Ubu, personaggio grottesco che rappresenta la caricatura di ogni abiezione umana, istigato dalla moglie Madre Ubu, organizza una congiura per spodestare Re Venceslao e prenderne il posto. La Rivoluzione riesce ed Ubu si insedia sul trono. Ben presto il nuovo sovrano si rivela dispotico, violento e meschino seminando il terrore fra la popolazione. Scoppia una guerra e Padre Ubu deve guidare il suo esercito contro il nemico. Ma Bugrelao, figlio di Venceslao, fuggito al golpe, approfittando di Padre Ubu si insedia sul trono e caccia l'usurpatore.
La fonte d'ispirazione primaria di Joan Miró e' sicuramente la Catalogna, sua terra d'origine, e che e' particolarmente evidente nella prima fase del suo percorso artistico. Trasferitosi a Parigi nel 1919 Miro' frequenta ambienti dadaisti e conosce Picasso e Tzara. Divenuto successivamente molto amico di Andre' Masson, entra in contatto con i letterati del nascente Surrealismo, come Antonin Artaud, Paul Eluard ed altri. La sua pittura si allontana da ogni tentativo di rappresentazione e arriva ad un astrattismo lirico fatto di calcolatissimi segni grafici che traducono impulsi dell'inconscio e della memoria. Nascono cosi' opere come il celebre Carnevale di Arlecchino. Con lo scoppio della guerra civile spagnola, nel 1936, la sua produzione si fa piu' cupa e meno monumentale. Di questi anni sono i guazzi delle serie delle Costellazioni che rappresentano un ulteriore approfondimento del processo di decostruzione al quale l'artista sottopone il sistema scritturale da lui stesso creato, le figure sono dilatate e galleggianti, il segno e' appena un filo.
Gli anni successivi sono caratterizzati da numerose retrospettive e riconoscimenti; trasferitosi a Palma di Maiorca intensifica infatti i rapporti con gli Stati Uniti, con il Giappone e con l'Italia. Muore nel 1983 a Palma di Maiorca mentre gli vengono tributati numerosi omaggi in tutto il mondo.
Nella maggior parte della produzione grafica del maestro catalano e' fuor di dubbio che il procedimento -pittorico' utilizzato abbia molte affinità con la tecnica e il linguaggio di artisti come Dubuffet (la materia-colore), o Hartung (il segno), o addirittura Kline (la pennellata-gesto); e' chiaro che la tensione e la ricerca di Miró non debbano essere interpretate come semplici moti dall'interno, ma anche come risultanti dalla sua grande capacità di rinnovarsi e rigenerarsi alla luce di una visione globale dell'arte. Un'arte vissuta con straordinaria curiosità e con una versatilità in grado di fornire strumenti sempre attuali, motivi d'indagine mai anacronistici con risultati spesso anche anticipatori.
Per informazioni e' possibile contattare la segreteria organizzativa al numero 070.6402115.
Arca del Tempo Via Alagon, 36 - Settimo San Pietro orari: mart-dom 10-13, 16-19 intero 3, ridotto 2
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Gino
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venerdì 23 aprile 2010
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Fra Angelico to Leonardo
Italian Renaissance drawings
This major exhibition, supported by BP, will bring together the finest group of Italian Renaissance drawings to be seen in this country for over seventy years. Drawn from the two foremost collections in the field, the Gabinetto Disegni e Stampe Uffizi in Florence and the British Museum, the display will chart the increasing importance of drawing during the period between 1400 and 1510, featuring 100 works by amongst others Fra Angelico, Jacopo and Gentile Bellini, Botticelli, Carpaccio, Leonardo da Vinci, Filippo Lippi, Mantegna, Michelangelo, Titian and Verrocchio. In addition, infrared reflectography and other non-invasive scientific analysis of the works will give fresh insights into the techniques and creative thinking of Renaissance artists as they experimented with a freedom not always apparent in their finished works.
In 15th century Italy a fundamental shift took place in the use of preparatory drawings. The starting point of 1400 marks the beginning of the Renaissance, which saw the development of perspective, an increased interest in classical forms and a greater focus on naturalism. The exhibition closes with the early drawings by Raphael and Michelangelo, prior to their departure to Rome and the unfolding of the High Renaissance. It was during the 1400s that artists began to make drawings as works of art in their own right, signifying the beginning of a wider appreciation of graphic works, which were beginning to be collected and preserved. This rising importance of drawing is evident in works such as Mantegna's mordant allegory of human folly, the Virtus Combusta (Virtue in flames) or later examples of finished presentation drawings such Leonardo's silverpoint Bust of a Warrior from the 1470s.
Nevertheless the majority of drawings in the exhibition are working studies, and as such were never intended to be seen outside the studio. Drawings allowed artists to practice and refine designs for paintings. It was during the 15th century that the stages of designing a painting from initial sketch to final design were worked out and this process remained in place until the modern age. Exploratory compositional studies were followed by detailed sketches of figures and important motifs, sometimes concluding with a same size drawing of the design known as cartoon. The exhibition will include the first surviving study for a panel painting: Lorenzo Monaco's study in the Uffizi of around 1407 for the left-wing of his Coronation of the Virgin altarpiece from the National Gallery, London. The drawing and the related panel will be brought together for the first time.
The influence of classical art and architecture was a key factor in the emergence of a new approach by painters, sculptors and architects. A move towards realism, the representation of man and nature and the use of a linear perspective to create an illusion of the three dimensional form were the core elements of the Renaissance style, seen particularly in the album of finished drawings made by the Venetian painter Jacopo Bellini and in the works of his artistic rival Pisanello.
The importance of Leonardo in this period is reflected in the inclusion of ten drawings by him, including his celebrated pen study of a sun baked panoramic landscape that he precisely dated, 5 August 1473. This is the earliest landscape drawing in European art and the first documented work by Leonardo. The exhibition also examines how Leonardo's extended stay in Milan affected the drawing style and practices of local artists, such as Boltraffio and Andrea Solario. Leonardo's fresh naturalism and his desire to push the boundaries of painting inspired the generation of Michelangelo and Raphael to achieve what he had sketched out on paper but rarely delivered in terms of finished paintings.
The exhibition gives a broad overview of the development of drawing throughout Italy, but with a particular emphasis on Florence and Venice. Venetian artists tended to favour more atmospheric, tonal drawing compositions (Titian's drawings in the exhibition provide an example) whilst Florentines tended to favour outline and emphatic volume (as seen on drawings by Verrocchio, Credi and Leonardo). Florentine drawing was characterised by the depiction of movement and the expression of emotion and states of mind by pose, gesture and drapery as seen in Verrochio's Head of a woman and Leonardo's Child with a cat. In Venice painting was very much a family business, dominated by the artistic dynasties of the Bellini and Vivarini families. For Venetian artists light and colour dominated their approach to drawing, hence the frequent use of veils of wash as seen in Carpaccio's St Augustine in his study.
At the turn of the sixteenth century Raphael arrived in Florence. The groundwork of a dynamic and classically inspired style created by Michelangelo and Raphael in Papal Rome was established in Florence during the first decade of the 1500s. These artists took up and developed pre-existing Florentine artistic trends and took them onto a wider stage during the High Renaissance through works such as the studies of the Virgin and Child by Raphael and the Bruges Madonna studies by Michelangelo.
Fra Angelico to Leonardo will travel to the Uffizi in Florence after it closes in London on 25 July 2010.
A full public programme will accompany the exhibition
An accompanying catalogue will be published by British Museum Press: 'Fra Angelico to Leonardo: Italian Renaissance Drawings, by Hugo Chapman and Marzia Faietti, paperback £30
Reading Room British Museum Great Russell Street, London WC1B 3DG Opening hours: 10.00-17.30 Sunday to Wednesday, 10.00-20.30 Thursdays and Fridays Open late Thursday and Friday until 20.30 (last entry 19.20) Admission charge £12 plus a range of concessions, Members free
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Napoli - dal 23 aprile al 6 maggio 2010 Bindi / MP5 - Acqua storta
Bianco e nero feroce e dialoghi serrati per il romanzo a fumetti della coppia di lavoro Bindi/MP5(premio Lucca Comics 09).ACQUA STORTA è un graphic novel tratto dal libro rivelazione di L.R.Carrino,ed.Meridiano Zero.MP5 è alla sua attesa prima prova sulla lunga distanza delle 150 tavole.
orario: da lunedi a sabato ore 19 - 23 (possono variare, verificare sempre via telefono)
patrocini: COMICON 2010 XXII SALONE INTERNAZIONALE DEL FUMETTO NAPOLI
genere: presentazione, personale, disegno e grafica
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venerdì 23 aprile 2010
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Napoli - dal 23 aprile al 25 maggio 2010 I nostri omaggi principe!
orario: aperto anche il martedì, suo consueto giorno di chiusura. (possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 23 aprile 2010. ore 16.30
genere: arte antica, collettiva
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venerdì 23 aprile 2010
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orario: da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19 sabato 10-13 e 15-20 domenica 10-14 (possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 23 aprile 2010. ore 19.00
catalogo: in galleria.
genere: arte contemporanea, altro
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venerdì 23 aprile 2010
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Napoli - dal 24 aprile al 10 maggio 2010 Bambola. Mostra d'arte contemporanea a contenuto erotico
La mostra Bambola vuole essere la rappresentazione di uno status, si propone di presentare un confronto a più voci sul tema della donna e della rappresentazione della sua sessualità, senza giudizi o pregiudizi.
orario: lunedi a venerdì 15- 18.30 giovedi 15 - 19.30 sabato e domenica su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 24 aprile 2010. Apertura mostra 18.30 Appuntamento per le 18 a Pizza del Gesù
genere: arte contemporanea, performance - happening, collettiva
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venerdì 23 aprile 2010
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Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea News
Espana Contemporanea
Curated by Demetrio Paparoni
Tramontano Arte Fondazione/ Comune di Napoli
Napoli, Castel Dell'Ovo, 2010 1 - 31 May
Vernissage: 30 April h 18- 20 pm
M.Arregui, J.Bernardò, D. Canogar, A. Lacalle, D. Gozalez, E. Marty
M. Maté, J. Pérez, S. Prego, B. Roig, E. Valldosera
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sabato 24 aprile 2010
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Sabato 24 aprile 2010, nei propri spazi napoletani, in viaS.Domenico Soriano 34, Piazza Dante, Lineadarte Officina Creativa,inaugura la mostra d’arte contemporanea Bambola mostra ad'arte a contenuto erotico, nuova fase del ciclo espositivo dedicatoall'eros , a cura di Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma.
Dopo l'ampio consenso di critica, di presenze e dopo l'attenzione dei media locali e nazionali, che ha visto protagonista Sensus racconto dell'eros nelle sue varie sfaccettature, (desiderio, sensualità, amore, erotismo), naturale proseguimento è Bambola. La mostra prenderà vita alle ore 18 nell'insolita cornice di Piazza del Gesù a dare inizio alle danze sarà il performer Gennaro Patronenelle vesti di una figura femminile ignara accusatrice della sua stessa esistenza ; pronto ad ammagliare, ad unire ed accompagnare , l'anima nobile a quella popolare della città, quasi a tessere con un filo parallelo la tradizione popolare allo spirito moderno della metropoli, nella insolita passeggiata , tra, Piazza del Gesù e il vascio laboratorio di Lineadarte Officina Creativa.
La mostra Bambola vuole essere la rappresentazione di uno status , si propone di presentare un confronto a più voci sul tema della donna e della rappresentazione della sua sessualità, senza giudizi o pregiudizi. Atto di constatazione contemporanea o provocazione?
Differenti linguaggi, differenti sensibilità espressive, differenti sensibilità umane, per esprimere un' affermazione, una negazione, che è multiforme eppure sempre uguale, donna strumento alla mercé del piacere e della offerta per la seduzione all'acquisto, una effimera esibizione della sua essenza del suo frutto proibito . Donna pupa pubblicitaria, musa ispiratrice, Medea della sua stessa esistenza,e della sua stessa forma, crisalide rinchiusa in bozzolo di seta. La perdita dell'identità della donna avviene sotto losguardo di tutti e soprattutto delle donne, riverbero virile, in una perpetua misoginia.
Tette, culi e bocche in svendita pronte al primo baratto , alla prima offerta , una bambola a pezzi .....ma è irreale questo?
Artisti protagonisti per le arti visive:
AchilleCevoli, Angela Raimondi, Angelo Graziano, Angelo Moscarino, AnnaSerrato, Antonio Conte, Armando Pezone, Biancamaria Martinelli, Carla Abbondi, Claudia Venuto, Cristina Cianci, Dario Tironi, David Ambrosio, Erika di Paolo, Flavio Risi, Francesca Fini, FrancescoMestria, Gennaro Cilento, Gennaro Ippolito, Gianguido Oggeri Breda, Giovanna Donnarumma, Giuseppe Apa, Giuseppe Teobaldelli, Irene Spedicato, Jutka Csakanyi, Letizia Marabbottini, Marco Landi, Marco Scali, Marco Trogi, Mariana Lubrino, Mennato Tedesco, MimmoAltobelli, Nadir Valvach, Nicola Piscopo, Nina Todorovic, Peppe Esposito, Rocco Scattino, Rosaria Cecere, Salvatore Tavassi, Sara Tonello, Stefania Ciccarella, Valerio Iermano.
Performers: Gennaro Patrone, Ferdi Napoli (violinista)
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Napoli - dal 24 aprile al 22 maggio 2010 Antoh / Midori McCabe - Cravatta su tela
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Gino
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Galleria
Paola Verrengia
Achille Perilli - Wonderland
29 Aprile 2010- 12 Giugno 2010
Inaugurazione: Giovedì 29 Aprile 2010 - h.19
Sarà presente l'artista
Galleria Paola Verrengia, via Fieravecchia, 34 – Salerno, Tel./fax 089.241925
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lunedì 26 aprile 2010
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Mostra España Contemporanea – Castel dell’Ovo - Napoli
a cura diDemetrio Paparoni
Critico d’arte e Direttore Fondazione Tramontano Arte
Elenco degli artisti in esposizione presso le sale espositive principali di Castel dell’Ovo:
Manu Arregui, Jordi Bernadó, Daniel Canogar, Abraham Lacalle, Dionisio González,
Enrique Marty, Mateo Maté, Javier Pérez, Sergio Prego, Bernardí Roig,
Eulalia Valdosera
Vernissage, venerdì 30 aprile 2010 dalle 18.00 alle 20.00.
Esposizione delle opere al pubblico, 1-31 maggio dalle 10.00 alle 19.00.
Concept della Mostra
La mostra propone una visione esaustiva della giovane arte spagnola. Gli artisti in mostra appartengono alla generazione nata dal 1960 in poi. Ogni artista è presente con opere di grande formato, è come se ognuno di loro avesse una personale all'interno della mostra. La mostra evidenzia come il senso dell'accumulo e della sovrapposizione di immagini, il senso della morte e l'attenzione per la salvezza dell'individuo, tipici della cultura barocca, sono gli elementi che maggiormente caratterizzano l'arte di questi giovani artisti nati in Spagna, ma il cui lavoro vanta già un riscontro internazionale.
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Gino
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lunedì 26 aprile 2010
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fino al 7.V.2010 Giuseppe Gonella Napoli, Changing Role
Cromie nette e sgargianti scolpiscono oggetti ordinati secondo una ratio onirica. Sedie, foglie, abiti e persone sono in balia di un dinamismo vorticoso e fluttuante. Per salvarsi non serve restare immobili...
pubblicato lunedì 26 aprile 2010
La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili, recita il titolo della mostra. Niente di più vero per il giovane Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, Treviso, 1984; vive a Venezia), che in così poco tempo ne ha fatta tanta di strada, senza fermarsi un attimo. Quello dell’artista trevigiano è un percorso di crescita dai caratteri esponenziali: riscosso numerosi riconoscimenti nel circuito artistico del Triveneto, nel 2009 è fra i venti finalisti nella sezione pittura per il Premio Celeste. Rapidamente prende parte a numerose mostre collettive, estendendo le sue partecipazioni oltre i confini italici (The Hockney Gallery di Londra, Bluetenweiss di Berlino, Am Roten Hof di Vienna) e, all’età di soli venticinque anni, ancora nel 2009, tiene la sua prima mostra personale, Wandering Stuff, nell’importante vetrina romana della Changing Role. A distanza di un anno il sodalizio con la galleria di Guido Cabib, contenitore artistico storicamente aperto alla creatività giovanile, continua con il lancio di una seconda mostra personale, questa volta declinata negli spazi mediterranei di via Chiatamone a Napoli.
Nelle tele in esposizione si confermano le spiccate capacità figurative dell’artista veneto. Anche il caos surreale, che armoniosamente si compone giustapponendo tra loro - secondo una ratio onirica - oggetti d’uso quotidiano, continua a marcare nettamente la ricerca del pittore. Ad ogni modo, nella nuova vetrina napoletana ciò che pare il dato più significativo nel processo di crescita della ricerca di Giuseppe Gonella è il delinearsi di un inedito percorso di matrice tecnicista. Fra le opere in mostra risalta, infatti, Polittico, frutto di sperimentazioni tecniche su supporti di carta. In questo caso, il consueto linguaggio figurale dell’artista trevigiano, contrassegnato da tridimensionalità falsate, colori netti, segni squarcianti e ambientazioni pop-surreali, si arricchisce di veri tagli e di elementi assemblati come collage, che ne enfatizzano verosimilmente il dinamismo. Dunque, una ricerca espressiva giovane e nel contempo già oggetto di riflessioni capaci di condurla verso nuove linee creative ed estetiche. Lo stesso Giuseppe Gonella parla, a tal riguardo, di “fioritura”, paragonando il muoversi delle linguette di carta tagliuzzate ai petali di un fiore che si schiude.
In mostra sono poi messi a confronto, in modo equilibrato per numero, grandi acrilici su tela e piccole tempere su tavola con cera; i primi espressamente geometrici e segnicamente dinamici, i secondi iperveristi e distinti da toni più materici; tutti, in ogni caso, pervasi da quel “caos calmo” che è diventato per Giuseppe Gonella, più che un leitmotiv, un vero e proprio “verbo”, da seguire e divulgare. Ancora un invito a ricercare l’ordine nel disordine, nel movimento.
dal 19 marzo al 7 maggio 2010 Giuseppe Gonella - La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili a cura di Alessandro Cabib Changing Role - Main Space Via Chiatamone, 26 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da martedì a venerdì ore 10-13 e 15-19 Ingresso libero Info: tel. + 39 08119575958; infogallery@changingrole.com; www.changingrole.com
[exibart]
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martedì 27 aprile 2010
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Maria Giovanna Ambrosone
THE MIRROR
Un’Opera Gallery
Inaugurazione 30 Aprile ore 19
A cura di Mariano Ipri, Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore
La giovane artista Maria Giovanna Ambrosone presenta per la prima volta una perfomance live con musiche composte da Mauro Rescigno in Via Vincenzo Bellini, un’area pedonale ubicata tra l’Accademia delle belle Arti e Un’Opera Gallery.
La ricerca di sé stessi e l’ossessione per la propria immagine sono al centro di “The Mirror”.Le immagini ci mostrano un uomo che traccia segni sulla terra, la sonda, la scava. Sembra alla ricerca di un contatto fisico con la terra stessa, ma la scoperta della sua immagine lo attrae inevitabilmente. Come un moderno Narciso l’uomo sembra voler scavare anche all’interno della sua immagine riflessa, salvo poi rendersi conto di non riuscire ad andare oltre. L’immagine appagante di sé stesso riflessa nello specchio diventa la sua inconsapevole dannazione e quello che doveva essere un percorso verso la ricerca del proprio io interiore diviene invece uno sterile rimirarsi nella propria esteriorità che lo allontana definitivamente dalla propria essenza.
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Museo Hermann Nitsch Giovedì 29 Aprile 2010 ore 17 Memoria, cervello e Storia con Aurelio Musi Università di Salerno
INCONTRI DI STUDIO CON DIBATTITO PARLANDO DI ENERGIA AMBIENTE E SALUTE
Nella Cittadella Sacra di Salita Pontecorvo, Quartiere per l’Arte e la Scienza, parliamo di Energia Ambiente e Salute. Un ciclo di conferenze e dibattiti si tengono nel seicentesco Salone delle Conferenze della Chiesa di S. Giuseppe a Pontecorvo, nel rinnovato Teatro dell’ Istituto Margherita di Savoia e nella prestigiosa Sala Capriata del Museo Hermann Nitsch .
Ancora una volta, un’occasione di confronto, studio ed approfondimento relativo all’ importante Quartiere Avvocata. Gli incontri, organizzati con il Forum Tarsia, hanno come oggetto il tema dell’energia in relazione all’ambiente e alla salute. Un ciclo di conferenze e dibattiti che si inserisce in un programma di interessanti e autorevoli simposi già tenuti al Museo Nitsch, organizzati dalla Fondazione Morra, gravitanti intorno all’ambizioso progetto Quartiere Avvocata / Quartiere dell’Arte. Finalizzati alla costituzione di una rete che connetta tra loro i diversi soggetti attivi ed operanti in questo quartiere il cui obiettivo è approfondire ed evidenziare le sue caratteristiche dal punto di vista della delimitazione storica, della sua genesi strutturale e della forma urbana che ha assunto nel tempo, indagando la composizione della popolazione, la sua densità e distribuzione, la tipologia delle attività ivi localizzate, gli indici di affollamento, la consistenza del patrimonio edilizio ed urbanistico in termini di vani residenziali, di attrezzature, di spazi pubblici. Gli appuntamenti del Convegno Nella Cittadella Sacra riuniscono professionisti e professori universitari (Guido Barone, Aurelio Musi, Guido Cosenza) che si pongono lo scopo di approfondire ed evidenziare le caratteristiche del Quartiere Avvocata relativamente l’ambiente, la sostenibilità, il clima, le energie alternative, la transizione a diversificati modelli di sviluppo. I testi delle conferenze e i relativi dibattiti saranno riportati nel Volume “Energia, Ambiente e Salute”, Quaderno n.1 della Mostra Permanente per l’ Educazione Scientifica (ed.Loffredo)
Per info Museo Nitsch vico lungo Pontecorvo 29/d 80135 Napoli tel 081 5641655 fax 081 5641494 info@museonitsch.org
Forum Tarsia posta@forumtarsia.it
Franco di Liberto 347 7376190
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martedì 27 aprile 2010
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mercoledì 28 aprile 2010
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mercoledì 28 aprile 2010
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mercoledì 28 aprile 2010
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Giovedì 29 aprile, alle ore 18:00, presso la Galleria d’Arte Rosenberg in via Ugo Bassi 30 a Milano inaugura la mostra personale di Bernard Aubertin. Si tratta di un importante evento, una sorta di ricognizione antologica sui temi più cari, dal monocromo al fuoco, affrontati dall'artista fin dagli inizi degli anni 70. Da sempre interessato agli elementi naturali come materiali artistici Aubertin è stato capace di aprire all'arte una nuova strada, dilatando e modificando la nozione di forma; i suoi quadri, la sua scultura, gli environment, i giochi col fuoco, la monocromia sono sintomi di un cambiamento essenziale nell'arte che risale agli anni 60. Con l'opera di Aubertin l'essere umano ritorna veramente nel gioco dell'arte, sia che si tratti dell'autore sia che si tratti del fruitore. Anzi, ancor meglio; è proprio colui che prima "guardava" l'opera d'arte a diventare attore, a ritrovare il contatto con la materia, con le forze primitive della natura, rimaste a lungo inerti, nascoste nel fondo del subconscio: anch'egli diventa opera e ne è parte essenziale. Sono lavori nei quali una relazione, profonda ed unica, è vissuta fra autore e spettatore, lavori che sottostanno ad un rito tribale ed arcaico nel quale Aubertin diventa demiurgo capace di armonizzare ogni parte volta a catturare la Realtà, quella Realtà di cui l'autore è continuamente ed affannosamente alla ricerca. Una ricchissima raccolta di opere sono dunque quelle presenti negli spazi della galleria per poter dar conto dell’inesausta attività di un protagonista che ha percorso, con eguale freschezza, gioia e profondità il teatro dell’arte di mezzo secolo.
Al vernissage presenzierà l’Artista. UNA MONOGRAFIA, con scritti di Chiara Gattamelata e prefazione di Jolanta Rosenberg accompagnerà la mostra.
Con la collaborazione: Archivio Opere Bernard Aubertin
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Gino
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giovedì 29 aprile 2010
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Achille Perilli
Wonderland
e' il titolo della mostra che la Galleria Paola Verrengia dedica ad Achille Perilli, protagonista delle vicende artistiche italiane dal dopoguerra ad oggi. Con questo evento l'artista romano testimonia il suo rapporto con la città di Salerno e conferma il ventennale sodalizio con la Galleria.
In mostra venti -carte- inedite degli anni Cinquanta, fino ad ora custodite nell'archivio privato dell'artista, la grande tela Fata Morgana del 1969 e tre -sculture-albero- realizzate negli anni Duemila. Perilli inizia il suo lavoro su carta nel 1947, anno in cui partecipa alla fondazione del gruppo Forma 1 e redige con Accardi, Consagra, Dorazio, Sanfilippo e Turcato il -manifesto- che proclama un deciso rifiuto di tutta l'arte realistico-figurativa. Da quel momento in poi Perilli, influenzato anche dall'opera di Paul Klee, dal tardo Kandinskij e da Alberto Magnelli, si occuperà solo di problemi riguardanti la forma, il colore, la dinamica delle forze di superficie. Le -carte- della prima metà degli anni Cinquanta si distinguono per la creazione di forme nuove, organiche e dinamiche: leggerezza, calda sensualità, modalità di catturare la luce, le venature e le mille differenze del bianco, sono le caratteristiche che spingono Perilli ad intraprendere il suo viaggio nell'universo cartaceo.
Segno e colore diventano gli strumenti con i quali l'artista costruisce la sua- pittura narrante-. La mostra, pensata per gli spazi della galleria, nasce da un progetto di Nadja Perilli, che attraverso le carte del 1953-54, «in cui la ricerca del colore diviene struttura», la grande tela del 1969 (Fata Morgana), punto di partenza della geometria irrazionale, e le sculture del 2008-09, crea una sorta di -mondo delle meraviglie- (Wonderland). L'albero e' per Perilli la celebrazione della vita, rivela il trascorrere degli anni nel costruirsi della forma. «E' una manifestazione dell'assoluta irrazionalità nell'estrema razionalità della natura» (Nadja Perilli). In queste opere, dove -la scommessa da vincere- e' secondo Perilli quella di portare nel tridimensionale quanto e' riuscito ad accumulare come immagine sulla superficie della pittura, l'artista riesce a coniugare ricerca dell'astrazione e rapporto con la natura. Gli -Alberi- della mostra -Wonderland- sono -Il luogo del sogno- (2007), -Il ricciolo nello spazio -(2008), e -La summa delle meraviglie- (2008), sculture recenti con cui l'artista sottolinea i pieni e i vuoti della struttura lignea creando una geometria essenziale e definita.
Achille Perilli nato a Roma nel 1927, vive e lavora ad Orvieto. Tra le numerose mostre personali e le rassegne internazionali cui ha partecipato si segnalano: Biennale di Venezia (1958-1962-1968), Biennale di San Paolo del Brasile (1959), International Biennal Exhibition of Prints in Tokyo (1972), Galleria Nazionale di Praga (1970),Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1988), Calcografia Nazionale e Accademia di San Luca di Roma (1992), Institut Matildenhöhe di Darmstadt in Germania (2005).
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Gino
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giovedì 29 aprile 2010
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Frida Kahlo
Retrospective
curated by Helga Prignitz-Poda
From 30 April to 9 August 2010 Berlin's Martin-Gropius-Bau will be devoting an extensive retrospective to the important Mexican artist Frida Kahlo.
Born in Coyoacán, Mexico City, Frida Kahlo is one of the great identification figures of Latin American art. She stands out as one of the most famous female artists of the first half of the 20th century.
Injured in a traffic accident on 17 September 1925 Frida Kahlo spent the rest of her life in pain as a consequence of her frequent operations. These profound experiences left their mark on her work and her world. Her acquaintanceships with such prominent figures of her day as Leon Trotsky, Andre' Breton or Nicholas Murray influenced her eventful life. In 1929 she married the famous Mexican muralist Diego Rivera, who supported her in her artistic career.
Frida Kahlo's works refer back to the early art of Mexico, that of the Aztecs and the Mayas, reflecting the social, political, and above all private aspects of her life. In 1938 /39 she had very successful one-person exhibitions in both New York and Paris. Later she was given a chair at the Mexican Ministry of Education's School of Painting and Sculpture, known as -La Esmeralda-. She taught mural and easel painting, receiving the National Art Prize. She was able to sustain her teaching activities for some years before poor health forced her to abandon them.
The exhibition The exhibition in the Martin-Gropius-Bau, curated by the art historian Helga Prignitz-Poda, will consist of about 150 works (paintings and drawings), making it the most comprehensive show of Frida Kahlo's work ever staged. For the first time the two largest Kahlo collections will be on display in toto and together. To these must be added valuable loans from 30 Mexican and 15 North American museums and private collections.
Frida Kahlo's artistic development from the New Objectivity (Neue Sachlichkeit) through Mexican Estridentism - an avant garde, interdisciplinary artistic movement that arose out of the Mexican Revolution - to Surrealism and her very own brand of realism, will be comprehensively presented. In addition to the famous paintings, works by Kahlo that are largely unknown or were believed to be lost will be on show. A particular highlight will be a collection of about 90 drawings, some previously unpublished, and her last works dating from 1954: The self-portrait in oils as a sunflower - a work previously believed to have been destroyed - and the self-portrait drawing will be seen in Europe for the first time. The drawings with surreal compositions reveal a hitherto undiscovered side of Frida Kahlo: her humour. These light-hearted and subtle verbal and visual puns at once conceal and express her thoughts.
Another section of the exhibition will be devoted to the small-format votive paintings which the artist executed in the Mexican ex voto style in the early 1930s. They express the artist's yearnings for health, independence and fulfilment.
The photographs In order to keep the biographical details as far as possible from the work context while at the same time granting the visitor insights into her life, the exhibition will be supplemented by an extensive collection of photos belonging to her family and close friends. This section will be curated by Cristina Kahlo, Frida Kahlo's grandniece. The photos show scenes from the various phases in the life of this exceptional Mexican artist: Frida as a young girl, Frida with her husband Diego Rivera, Frida lying in bed painting her plaster corset, and various individual portraits presenting her as a fascinating woman with magnificent jewellery, traditional costume, and a confident gaze.
The exhibition will subsequently be on display at Kunstforum Wien.
A comprehensive catalogue will be published by Prestel-Verlag. Museum edition: - 25.00, ISBN 978-3-7913-6264 Trade edition (German): - 39.95, ISBN 978-3-7913-5009-7 Trade edition (English): - 39.95, ISBN 978-3-7913-5010-3 Additional Programme Frida Kahlo Friday, 30 April 2010 | 10:00-24:00 Long Martin-Gropius-Bau Night
Saturday, 1 May 2010 | 10:00-24:00 Long Martin-Gropius-Bau Night
Saturday, 1 May 2010 | 17:00 Carator's Talk with Cristina Kahlo, Helga Prignitz-Poda and Peter von Becker
Monday, 3 May 2010 | 20:00 Film: Frida, naturaleza viva (Mexico 1986) Directed by Paul Leduc, Spanish OV with English subtitles Venue: Cinema Babylon, Rosa-Luxemburg-Str. 30
Friday, 7 Ma 2010 | 19.30 Frida in Front of the Mirror Panel discussion with Helga Prignitz-Poda and Patricia Mayayo Venue: Instituto Cervantes Berlin, Rosenstr. 18-19
Wednesday, 26 May 2010 | 19:00 Frida Kahlo - Deutschland - Mexiko Von Dürer über die Kahlo-Familie bis heute: Beziehungen zwischen Deutschland und Mexiko in der Kunst Lecture by Dr. Gerhard Haupt [in German] Venue: Ibero-American Institute, Potsdamer Str. 37
Tuesday, 15 June 2010 | 19:00 Blicke die ich sage. Interpretationen zum Mal- und Tagebuch von Frida Kahlo Lecture by Prof. Dr. Renate Kroll and Kathrina Reschka [in German] Venue: Ibero-American Institute, Potsdamer Str. 37
Monday, 12 July 2010 | 19:00 -Mexiko, so nah, so fern -- - Frida Kahlo und die poetischen Territorien der Surrealisten Lectur by Prof. Dr. Susanne Klengel [in German] Venue: Ibero-American Institute, Potsdamer Str. 37
Martin-Gropius-Bau Niederkichnerstr. 7 - Berlin Opening hours: Daily from 10 a.m. to 8 p.m. Long Gropius-Bau-Nights on the occasion of the Gallery Weekend Berlin: 29 April - 1 May 2010, from 10 a.m. until midnight Admission: - 11 / - 8 reduced. Online ticket: - 12 / reduced - 9Groups (of 10 or more persons): - 8 per person. School and student groups (of 5 or more persons aged over 16): - 4 per person. Admission free for children up to the age of 16
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Napoli - gio 29 aprile 2010 Donatella Di Cicco - Molto visibile segretamente nascosto
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Napoli - dal 29 aprile al 5 giugno 2010 Andrea Bruno - Luce nera
Tra gli eventi più originali dell’edizione “Black” del Napoli Comicon, la galleria Hde ospita la prima antologica di Andrea Bruno, fumettista e illustratore catanese, già noto alle avanguardie francesi negli anni Novanta e vincitore del premio Micheluzzi Nuove Strade Napoli COMICON nel 2000 con Black Indian Ink.
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Napoli - dal 29 aprile al 29 maggio 2010 Mario Apuzzo - Archeologia del sogno
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Novità al Napoli Comicon
Novità editoriali e due incontri targati Tunué: sul lancio del fumetto per iPad e sul volume realizzato in collaborazione con il Comicon: Napoli, sguardi d'autore di Alfred, Bastien Vivès, Anne Simon e Mathieu Sapin
Gli incontri: In anteprima nazionale il lancio del fumetto Tunué su Ipad. Una collaborazione portata avanti con la società Enchanched press, che ci ha portato a tagliare per primi questo importante traguardo. Tra le opere presto in vendita su iTunes per iPad: Heidi mon Amour, Giètz, Metauro, Inchiostro di Jack, Incerte stanze e molte altre. La presentazione dell'iniziativa e dei possibili sviluppi futuri ci sarà sabato 1 maggio dalle 15:00 alle 16:00.
Domenica 2 maggio sempre dalle 15:00 alle 16:00, ci sarà invece un incontro con gli autori del volume Napoli, sguardi d'autore, opera realizzata durante il Comicon scorso da quattro autori francesi (Alfred, Bastien Vivès, Anne Simon, Mathieu Sapin), già pubblicata in Francia da Dargaud ed edita in Italia dalla Tunué proprio in occasione del Napoli Comicon. Al nostro stand, si alterneranno come sempre i nostri autori.
Le novità: Non morirò da preda Graphic novel di Alfred, in nomination come miglior fumetto alla 37°edizione del Festival Internazional de la Bande Dessinee di Angoulême in Francia, una storia da leggere tutta d’un fiato in cui si ripercorrono le tragiche occasioni di stragi suicide per mano di adolescenti depressi e che si risolve in una narrazione in cui si resta completamente assorti fin quando non si è giunti alla tragica fine.
Un filo di nebbia Primo lavoro della coppia artistica Alessandro di Virgilio e Andrea Cardone, è un intrigante e tragico giallo a fumetti ambientato in un paesino a poca distanza dal Po dove regna sovrana la nebbia. Una storia in cui personaggi e lettori sono continuamente sospesi tra passato e presente, occasione per fare i conti con l'irrisolto. Seguendo le vicende della protagonista il lettore quasi le si sovrappone, tentando anch'egli di sciogliere quel mistero sepolto dalla nebbia.
Le donne nel cinema d'animazione Un'interessante antologia curata da Matilde Tortora che contiene interventi di grande livello (Andrea Fontana, Gibba, Marcel Jean, Yves Josso e tanti altri) e immagini, interviste, reperti di archivio inediti e originali. Il saggio è presentato nella sua duplice copertina, con illustrazioni di Regina Pessoa e Signe Baumane.
Le professioni del videogioco Di Marco Accordi RickardsePaola Frignani, una guida all'inserimento nel settore videoludico in cui s'illustra la strada da seguire se si vuole fare del videogioco una professione. Il testo è fondamentale per i cultori del videogioco e per chiunque sia interessato a scoprire cosa accade nell'industria dell'intrattenimento italiano,soprattutto in vista dei possibili sbocchi occupazionali, offrendo inoltre molte informazioni in materia di formazione video ludica.
«Mono dei piccoli» Ottavo numero della rivista monotematica antologica diretta da Daniele BonomoeSergio Badino, interamente dedicato ai lettori tra gli 8 e i 12 anni, con tavole a fumetti pensate e realizzate appositamente per loro.
Per la collana «Album», Storytellers Un volume unico che spiega i segreti dello scrivere e presenta il passaggio della graphic novel dal fumetto alla narrativa. Otto sceneggiatori (Andrea Campanella, Alessandro Di Virgilio, Andrea Laprovitera, Giovanni Marchese, Lucio Perrimezzi, Cristiano Silvi, Mauro Uzzeo e Luana Vergari) svelano i loro trucchi attraverso interviste e racconti. Questo è Storytellers, un omaggio di Tunué ad alcuni dei suoi sceneggiatori, un omaggio a tutti i suoi lettori, agli appassionati, a chi vuole sbirciare nel laboratorio e scoprire come si scrive una sceneggiatura per fumetti e come l’hanno scritta questi nostri otto autori.
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Mario Schifano
In diretta
a cura di Martina Corgnati
Venerdi' 30 aprile alle ore 18.30 si inaugura presso la galleria d'arte Sangallo ART Station di Firenze la mostra retrospettiva "Mario Schifano. In diretta", che resterà aperta fino al 30 giugno. Oltre a una trentina di opere storiche dell'artista, fra i piu' geniali, originali, trasgressivi e individualisti del secondo dopoguerra, verranno proposti alcuni lavori di Tano Festa e Franco Angeli, amici, complici e compagni di una strada di rivisitazione e ripensamento della pittura che trova nella Roma degli anni '60 e '70 uno dei suoi centri piu' imprevisti ma anche piu' interessanti.
Mario Schifano non e' una novità per la galleria: nel 1974 Marcello Secci aveva infatti organizzato una prima mostra dell'artista nella sede storica della Galleria Sangallo, in Viale Don Minzoni, replicata l'anno successivo attraverso una nuova personale. In queste circostanze l'artista presento' ben cento paesaggi anemici e altrettanti -televisori-, molti dei quali realizzati appositamente per l'occasione. Le opere vennero esposte incorniciate in preziose ma asettiche teche di plexiglas, una soluzione che a Schifano piacque moltissimo, tanto che la riprese spesso in momenti successivi.
In mostra troviamo alcune delle opere realizzate in quel tempo, (alcuni Inventari, i Futurismi rivisitati, le insegne della Esso, ma anche alcune grandi Coca-Cole, Oasi e Paesaggi anemici ma non troppo), che completano l'itinerario nella ricerca artistica di Schifano in quel periodo di crisi personale (in quella fase sono numerosi gli arresti per uso di stupefacenti e possesso di oppiacei) ma anche di importante e solitaria riflessione sulla nuova cultura dell'immagine nata dalla televisione e destinata a stravolgere definitivamente la sensibilità complessiva di un'epoca.
Mario Schifano era nato a Homs, in Libia, il 20 settembre del 1934 ed e' morto per una crisi cardiaca a Roma il 26 gennaio del 1998. E' unanimemente considerato uno dei piu' importanti, trasgressivi ed originali artisti italiani, nume tutelare della Pop italiana e uno dei pochissimi interpreti del moderno, capace di trasformare la pittura in interprete d'eccezione della civiltà dell'immagine mediatica e tecnologica e non il contrario. Gli sono state dedicate centinaia di mostre personali e collettive in musei, gallerie e spazi espositivi fra i piu' importanti del mondo: fra queste, per citarne soltanto alcune recenti, Tutto (Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, 2001), la serie di retrospettive -per decenni- allestite alla Fondazione Marconi di Milano dal 2005 in poi e America Anemica al Palazzo Pigorini di Parma nel 2008
Galleria Sangallo ART Station Via Fra' Giovanni Angelico 5r - Firenze orario: mar-sab 10:13 15:20 ingresso libero
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Raffaele Pezzuti
Last interiors
a cura di Marco di Capua e Valerio Rivosecchi
Venerdi' 30 aprile, ore 12, in Accademia di Belle Arti, nella Galleria del Giardino sarà inaugurata la mostra -(Last) Interiors- dedicata all'opere di Raffaele Pezzuti. L'esposizione - a cura di Marco di Capua e Valerio Rivosecchi - rende omaggio alla breve vita e carriera del giovane artista formatosi all'Accademia di Napoli e tragicamente morto, nel 2002, all'età di trent'anni. La rassegna riunisce un corpus di 27 opere realizzate nel triennio precedente.
Raffaele Pezzuti (nato a La Spezia nel 1972) era un promettente ex allievo dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. Dopo il diploma (1994) si era trasferito a Milano, iniziando la sua carriera di artista. Nel 2002 un tragico evento, che per giorni riempie le cronache dei giornali, pone fine alla sua vita, proprio nel momento in cui il suo linguaggio pittorico raggiungeva una piena maturità e arrivavano i primi riscontri positivi da parte dell'ambiente milanese.
Dopo una prima mostra retrospettiva ospitata dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, questa mostra della -Galleria del Giardino-, curata da Marco di Capua e Valerio Rivosecchi, vuole raccontare l'ultimo periodo di lavoro del giovane artista. Si tratta di trentatre dipinti scelti tra quelli realizzati negli ultimi tre anni.
Una serie di ritratti e di nudi di grande intensità, con evidenti qualità sul piano pittorico, e una serie notturna e malinconica, tutta giocata sulle tonalità del blu e su inquadrature dall'alto, che mimano quelle di una telecamera nascosta. Il titolo -(Last) interiors- fa riferimento ai soggetti, ma anche alla radice latina del termine -interior-: in questi dipinti ogni elemento fa parte di un paesaggio fortemente vissuto e ricondotto a una radice esistenziale.
Le opere provengono dalla famiglia dell'artista e da raccolte private. L'allestimento sarà curato dal corso di Scenografia del Prof. Tonino Di Ronza. Il catalogo, a cura del corso di Progettazione grafica (Prof. Enzo Bergamene), conterrà la riproduzione delle opere esposte, i testi dei curatori, appunti dell'artista e le testimonianze di Gianni Pisani, Raffaele Canoro, Jacqueline Ceresoli e Nico Pirozzi.
Galleria del Giardino- Accademia di Belle Arti di Napoli Via Costantinopoli 107/A - Napoli Orari dal lunedi' al venerdi', ore 10-13, 15-18. Sabato, 10-13 Ingresso libero
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Gino
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venerdì 30 aprile 2010
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Napoli - dal 30 aprile al 2 maggio 2010 Napoli Comicon 2010 [leggi la recensione]
La XII Edizione del Salone internazionale del fumetto.
biglietti: Intero valido per i tre giorni: 10 euro Ridotto per under 12 e over 65: 7 euro
vernissage: 30 aprile 2010.
telefono evento: +39 0814238127
note: promosso da Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropolico e per il Polo Museale della Città di Napoli, con il contributo di Comune di Napoli
con il patrocinio di Provincia di Napoli
in collaborazione con Mostra d'Oltremare
ed in collaborazione con Goethe-Institut Neapel Instituto Cervantes Nápoles Institut Français de Naples Le Grenoble Ordine dei Giornalisti Campania
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Gino
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Napoli - dal 30 aprile al 2 maggio 2010 Napoli Comicon 2010