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Subject Mostre ed incontri artistici - Febbraio 2010
Messaggio di Gino il sabato 23 gennaio 2010 alle 09:15   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

 



Messaggio di Gino il sabato 23 gennaio 2010 alle 09:28   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote
UMBERTO DI MARINO
 
                                                                
 
 

MARINELLA SENATORE

 

featuring

 

 

 

Inaugurazione giovedì 11 febbraio 2010 - ore 19:30 - 22:00

Opening Thursday 11th February 2010 - 7.30 p.m. - 10:00 p.m.

11 Febbraio - 1 Aprile 2010

11th February - 1st April 2010

 

 

 

 

 

 

 

 
 

Galleria Umberto Di Marino
Via Alabardieri 1, 80121 - Napoli - Italia
Tel. +39 081 0609318  Fax. +39 081 2142623
umberto.dimarino@fastwebnet.it
www.galleriaumbertodimarino.com
 


Messaggio di Gino il martedì 26 gennaio 2010 alle 12:27   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

Dineo Seshee Bopape

“I like to remember things in my own way"

 

opening 11 febbraio 2010 ore 19.00 - fino al 28 Marzo.




a n n a r u m m a

404

 

Via Carlo Poerio n. 98,  801 21  N a p o l i

tel.fax +39.081.0322317 www.annarumma404.com

 



Messaggio di Gino il giovedì 28 gennaio 2010 alle 09:05   -  forum administrator-  forum moderator
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Una proposta sensibile ed innovativa per ballare il Tango



La dinamica dei fluidi, con le sue spirali e i suoi vortici, è il punto di partenza per immaginare il movimento al interno della coppia. Questo concetto, insieme ad alcune tecniche provenenti dal Tai Chi e dalla Contact Improvisation serviranno a sviluppare la consapevolezza e la sensorialità del nostro corpo, facendoci approdare il Tango in modo più intuitivo e sensibile.

L’obbiettivo è quello di giungere ad un tango che sia contemporaneamente fluido e chiaro nella sua forma estetica, e che dia spazio alla nostra immaginazione ed espressività.

(il laboratorio è a numero chiuso, è necessaria la prenotazione)

Javier Cura residente a Berlino,è un artista multidisciplinare.Si è dedicato a tutti gli aspetti del teatro come attore, regista, scenografo e “light designer”.
Si è dedicato alle arti visive come scultore e costruttore di oggetti realizzando esibizioni in Argentina (Museo Nazionale delle Belle Arti), Colombia e USA.
Il suo lavoro è stato riconosciuto con diversi premi, in Argentina ed in Italia. E' insegnante di discipline fisiche quali la Contact Improvisation, le Arti Marziali, il Tango e il teatro fisico.
Gestisce corsi di teatro e training per attori e danzatori a Londra, Berlino, Parigi, Praga.
Artista invitato allo Zip Festival 2005, al Freiburg Contact Festival 2006 ed al Farma Festival diTeatro e Danza in Praga 2007. è stato invitato a condividere la sua proposta innovativa di tango nel “tango alchimie” in Praga( 2008) e questo anno al “Phantastango Festival”in Germania cosi come al West Coast Contact Improvisation Festival in San Francisco, U.S.A



programma:

sab 6 febb
ore 16.00/18.30 laboratorio
ore 18.30/20.00 pratica

dom 7 febb
ore 11.00/13.30 laboratorio
ore 13.30/15.00 pratica

info e prenotazioni
segreteria 081 2461173 - 3398766684
3481220210 (fernando)
Mail: info@chiaradanza.it

Associazione Chiaradanza
Via San Filippo, 10


costo 60 euro (laboratorio+pratica)
sconto 10% per soci chiaradanza/sullerivedeltango/ libretango



Messaggio di Gino il sabato 30 gennaio 2010 alle 11:27   -  forum administrator-  forum moderator
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Michele Zaza

MasterClass / Incontro con l’artista

In collaborazione con la Fondazione Volume! di Roma

 

Mercoledì 3 Febbraio 2010, ore 15:00

 

Interverranno:

Michele Zaza, Mario De Candia, Simonetta Lux.

 

 

Mercoledì 3 febbraio 2010, alle ore 15.00, si terrà presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza”, la Masterclass/Incontro con l’artista, in occasione della quale Michele Zaza illustrerà il progetto realizzato per la Fondazione Volume!.

 

Interverranno: Michele Zaza; Mario De Candia – critico d’arte, curatore, giornalista; Simonetta Lux - Docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma e Direttrice del MLAC.

 

«Universo rivelato è la conoscenza dell’essere nel mondo. Tutte le cose del mondo esistono dentro di me, e tutte le cose che abitano in me esistono nell’universo. Non esiste una separazione tra me e le cose più vicine, come non esiste una distanza tra me e le cose più lontane». Michele Zaza

 

Nel corso dell’incontro al MLAC l’artista presenterà il progetto realizzato per la Fondazione Volume!, Universo rivelato, un percorso gnoseologico dell'essenziale e dell'esistenziale, volto alla ricerca e piena comprensione della propria identità mediante un'introspezione realizzata per immagini. La proiezione di volti blu coperti da mani in movimento sono maschere, immagini che rinviano alla zona interiore ed enigmatica dell'essere, ombre rivolte alla ricerca di ciò che avviene al di là dello spazio e del tempo, nella sfera del mito. Una dimensione onirica volta a ricercare la condizione primordiale, la reviviscenza di leggende che legano il corpo contemporaneo dell'artista all'iconografia primitiva attraverso le simbologie del cibo e del sonno, e dei relativi rituali.

 

Michele Zaza nasce a Molfetta in Puglia il 7 novembre del 1948. La sua ricerca inizia con il ciclo Cristologia, presentato, nel 1972, alla galleria Diagramma/Inga-Pin di Milano. Nel 1973 crea un nucleo di opere intitolato Dissidenza Ignota, esposto da Marilena Bonomo a Bari. Nell’opera principale è rappresentata la madre dell’artista che sta per addormentarsi, tra una pistola poggiata su un cumulo di ovatta e una sequenza di immagini di lei in diversi momenti di vita quotidiana.

Nel 1974, lavori intitolati Naufragio euforico evidenziano l’aspetto contraddittorio della libertà sotto forma di un percorso “a senso unico”.

Segue nel 1975 il ciclo Mimesi, esposto da Massimo Minini a Brescia e da Annemarie Verna a Zurigo. Esistenza e assenza, condizione umana e operare artistico sono a confronto.

Dal 1976 l’irreale non è in antinomia al reale, ma anzi costituisce una realtà in divenire, fatta di curiosi paesaggi di terra e di ovatta, abitati da piccoli oggetti di carta somiglianti a macchine volanti. Nella serie intitolata Anamnesi i personaggi sembrano agire nella dimensione del sogno, nutrendosi di molliche di pane. Sempre nel 1976 Zaza realizza il ciclo Universo Estraneo da Lucio Amelio a Napoli, e poi Fantasia Privata da Yvon Lambert a Parigi. Invece nel 1978 crea opere intitolate Racconto celeste, dove analizza l’incorporeo. Il colore blu della parete cosparsa di stelle-molliche è un cielo che avvolge i volti del padre e della madre. Lo spazio abitativo diviene “spazio celeste”.

Nel 1980, da Leo Castelli a New York, Zaza espone Neo-Terrestre. Nello stesso anno Zaza è invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale. Successivamente, nel 1981 è a Parigi con una mostra antologica al Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Mentre a Ginevra, al Cabinet des estampes du Musée d’art et d’histoire nel 1991, e a Mosca nel 1996 presso lo Shchusev Architecture Museum con una serie di nuovi lavori ispirati a Hölderlin.

 



Messaggio di Gino il sabato 30 gennaio 2010 alle 11:50   -  forum administrator-  forum moderator
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MidnightSun
Savina Tarsitano
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dates: February 4-23, 2010
 
Location: Katuaq Culture Centre - Nuuk, Greenland
In cooperation with the Italian Culture Institute of Copenaghen
 
 
On the 4 of February 2010 will be opened the exhibition entitled “MidnightSun” of the Italian artist Savina Tarsitano at the Cultural Centre of Katuaq in the capital of the Greenland, Nuuk. The opening will be in presence of the Italian Consul Erik Bjerregaard. The Greenlandic tour has been realized thanks to the cooperation of the Italian Culture Institute of Copenhagen.
 
Katuaq is a cultural venue for the whole of Greenland. It was opened on the 15th of February 1997 and is based in Nuuk. Katuaq is like a musical instrument that can begin to play at any moment. During the day it’s full of dreams - at night it acts like a magnetic field, drawing people into the light. Katuaq is a magical venue whose architecture was inspired by waving northern lights, icebergs and the play of light on ice and snow. The building was designed by architects Schmidt, Hammer & Lassen of Århus Denmark.

Savina, born in 1970 in the Southern of Italy, Calabria. n 2007  Savina was artist in residency at the Upernavik Museum to continue her research on “The Island You Want”. Thanks to this experience, in 2008, an International tour exhibition entitled Sole di Mezzanotte”, « MidnightSun », « Soleil de Minuit » started. The exhibition has been showed in Ambronay, France during the International Festival of Baroque Music, in Brussels, Belgium, at the Danish Culture Institute in cooperation with the Italian Culture Institute, in Rome, Italy, at the Gallerati Gallery in cooperation with the Danish Embassy of Rome, in Greenland at the Upernavik Museum, and at the Art Museum of llulissat in cooperation with the Italian Culture Institute of Copenhagen.
 
During the last five years, through her projects “The island you want”, “The Third Buildings” “Shadow’s Map” she investigated the character, the differentia specifica of island space and historical monuments to develop an artistic theme. This hermeneutic operation touches upon both nature and history. Her research is underpinned on the concept of landing-place through stays in “theme-sites” as the islands, the abbeys, the castles. The works realized with different languages taking  on  the forms of  “ingrown visions” through a relation with the environment, which, beyond its apparent characters, configure itself as a visible territory.
 
Thanks to this project Savina obtained several fellowships/residency from different countries: Programme Odyssey supported by the French Ministry of Culture and Communication and set up by ACCR, Paris; the Bogliasco Foundation, the Upernavik Museum, the European project Et in Arcadia Ego, and the next will be with at the Chinese European Art Centre of Xiamen, China.

Her stays on the island of Suomenlinna in Finland, on the island of Frioul in France, in the town of Bogliasco in Liguria on the Island of Martinique, on the island of Upernavik in Greenland, in the town of Ambronay, and in the town of Bereguardo  at the Palazzo del Majno” and in the town of Coswig at the “Schloß Coswig” were times of empirical investigation and creative development. She arrived armed with a study of chaos theory. This gave her a new way to look at nature: the idea that a point of view informed by scientific theory marked an unusual space for artistic images. Her work records an irreversible vision of the area between mathematics, landscape and historical monuments.

Actually she lives and works at the Castle of Coswig (Anhalt) thanks to the European project Et In Arcadia Ego. In particularly, she continues her research on “Emotional Architecture” to explore how an art work establishes a dialogue with the universal archetypes, those who truly incarnate the emotions suggested by the character of the place, rather than with the specific memories the venue is equipped with.  Her artistic research focused on those moments of transition and change in the use of the building; authentic chaotic intervals in which not only “contemporary” architectural forms and structures emerge but the artist is also allowed a new sight. The artistic endeavour seeks to answer to the question of the potential characters a place possesses beyond its own history of assignment, creation, and function.

Her work has been exhibited in France, Germany, Italy, Martinique, Greenland, United States (Los Angels), Belgium, Denmark, Finland, Holland.
 
Savina Tarsitano
c/o Castle of Coswig (Anhalt)
European project: Et In Arcadia Ego
Scholstrasse 44 - D-06869 Coswig (Anhalt)
e-mail: s_tarsitano@yahoo.it
www.inarcadia.eu/
www.accr-europe.org/persona_fiche.aspx?persona_artiste_id=12 
 



Messaggio di Gino il lunedì 1 febbraio 2010 alle 12:20   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il lunedì 1 febbraio 2010 alle 12:23   -  forum administrator-  forum moderator
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Fabrizio Scala



Coco Chanel da New York a Broggia.

Fabrizio Scala vive e lavora a Napoli, chiude il suo studio legale per dedicarsi completamente all'arte nella sua forma piu' essenziale : il disegno ! Il tratto di un pennarello e' il ''medium'' piu' efficace per scoprire il nuovo mondo, quello Artristico e contestualmente quello Americano...New-York apre nuovi orizzonti, gli svela il carattere della gente comune, lo seduce e lo spinge da subito all'essenzialità del segno, al gusto POP che ha contaminato tutti coloro che ne respirano l'aria...

Nel frattempo si misura con murales di grandi dimensioni e viceversa con piccoli oggetti come magneti e segnalibro che realizza e distribuisce presso la Feltrinelli e Mondadori. I contatti col suo primo pubblico li stringe essenzialmente con le esposizioni al ''Nais moment'' nel dicembre 2005,2006 e 2009.

In occasione del progetto ''artisti in vetrina'' in via Broggia proporrà dal vivo nelle vetrine Ramaglia un lavoro attinente la sua performance NUDI ''coco' chanel da new york a broggia'' che proseguirà nel suo studio di via tasso, 193 il 26 febbraio con il titolo ''coco' chanel da broggia alle curve di tasso'', il completamento di un'idea nata a New York nell' estate del 2009.

Maurizio Barretta

Inaugurazione 1 febbraio

Artisti in Vetrina Gino Ramaglia
via Broggia, 9/10 - Napoli



Messaggio di Gino il martedì 2 febbraio 2010 alle 09:08   -  forum administrator-  forum moderator
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Maria e' la luce



Mostra collettiva

A cura di Francesco Buonerba e Vincenzo Pettinari

Artisti:
Paolo Bielli, Riccardo De Antonis, Monica De Bei, Rosa di Brigida, Agenore Fabbri, Lino Frongia, Nedda Guidi, Marina Haas, Mark Kostabi, Elisa Montessori, Laura Palmieri, Lily Salvo, Mario Schifano, Giuseppe Sciuti.
Special guest: Dominot

Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta piu' che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio.
Dante Alighieri

Le mie mani moriranno, tranciate da un barlume di luce,
per te figlio mio ti accarezzeranno ancora.
Tua madre
Giuseppina Julia

E' difficile dire con parole di figlio cio' a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Pier Paolo Pasolini

Lascio a te queste impronte sulla terra tenere dolci
che si possa dire:
qui e' passata una gemma o una tempesta.
Alda Merini

Oh, niuna tanto osato avrebbe dalle donne ellene da me neglette,
che te scelsi a sposa,
te mia nemica, te rovina mia, leonessa e non donna,
e ch' hai natura selvaggia piu' della tirrena scilla.
Euripide

Non sono piu' madre tua io
della nuvola che distilla uno specchio per riflettervi la sua propria lenta cancellatura per mano del vento.
Sylvia Plath

Le, voci di tenebra azzurra... mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era... sentivo mia madre...
poi nulla... sul far della sera.
Giovanni Pascoli

Immagine: Giuseppe Sciuti

Vernissage 2 febbraio dalle 18.30

Galleria Monserrato Arte '900
via di Monserrato, 14 - 00186 Roma



Messaggio di Gino il martedì 2 febbraio 2010 alle 09:13   -  forum administrator-  forum moderator
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Do you want your face?



Ritratti

A cura di Rino Squillante

Dal 2 al 6 febbraio 2010 si terrà presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli la mostra -do you want your face-, questo progetto e' la conseguenza di un percorso di ricerca riguardante le tematiche delle pratiche artistiche contemporanee. Nell'ambito degli argomenti di trattazione del corso di Pittura Extramedia e Public e Social Art condotto da Rino Squillante quest'anno ci si e' concentrati sull'uso e l'importanza sociale del ritratto. Il progetto si sviluppa in una azione che comprende la comunità di persone che frequentano l'Accademia di Belle Arti di Napoli, fotografate e successivamente ritratte in disegni realizzati nella maniera tradizionale dagli studenti del corso.

''do you want your face'' e' composta da circa 600 ritratti di persone che a vario titolo frequentano l'Accademia e dunque risulta come una grossa installazione di social art in cui le tematiche delle relazioni si sviluppano attraverso la comunicazione legata all'uso tradizionale del ritratto rivisitato in chiave contemporanea con la pubblicazione e la condivisione in una piattaforma sociale (la mostra e l'evento pubblico).
In cambio dell'immagine ricevuta attraverso la foto, il ritratto viene donato a chi vi e' rappresentato .

Coordinamento generale Michela Scioli;
Per Public Zone* : Alfonso Dello Iacono, Imma Esposito, Sara Iafigliola, Maria Lo Presto.
I ritratti sono stati eseguiti dagli studenti iscritti al corso di Pittura del Triennio:Alessandro Armento, Antonio Della Guardia, Maria Giovanna De Sena, Aurora Gioia Nives, Chiara Savarese, Andrea Del Grosso, Rosa Anna Miele, Isabella Delle Cave ,Annamaria Nenna, Elena Paribello, Sonia De Francesco,Viviana Marchio',
*Public Zone e' un collettivo di azione su progetti di public art.

Inaugurazione 2 febbraio 2010 ore 11

Accademia di Belle Arti
via Costantinopoli, 107 - Napoli
Dal martedi al sabato dalle 10 alle 14, il venerdi' dalle 14 alle 18
Ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 3 febbraio 2010 alle 08:51   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 5.II.2010
Andrea Aquilanti
Napoli, NotGallery

A spasso nel dipinto. O nella sua riproduzione. Addizioni d’ombre e scatti a 360 gradi, in un laborioso alternarsi di tecnologia e tradizione. Dal panorama disteso a quello “immersivo”, per scoprire se la pittura è mobile...


pubblicato martedì 2 febbraio 2010

Chi fosse abituato al disegno leggero di Andrea Aquilanti (Roma, 1960), alle sue cromie evanescenti, alle sue atmosfere chiare e rarefatte, si prepari a un piccolo choc. La Napoli da lui ritratta è infatti un’istantanea fosca e corrusca che, nella convenzionalità del taglio prescelto - la più classica delle vedute, ripresa da una terrazza di Posillipo -, ricalca la pletora di dipinti per secoli focalizzatisi sull’arco lambito dal Golfo. “Cartolina” che ha irrimediabilmente cambiato volto, dalla melodiosa Arcadia color pastello alla turpe colata cementifera modello Le mani sulla città.
Naturalmente, critica sociale e documentazione urbanistica non sono tra le preoccupazioni dell’autore, qui impegnato a potenziare il suo consueto modus operandi grazie a Lucid, software sviluppato nel capoluogo campano dal canadese Jason Villmer, già lo scorso anno oggetto di un breve show alla NOTgallery e che esprime ora, per la prima volta, il suo potenziale “immersivo” e “interattivo” applicato all’arte.
E se in passato per Aquilanti la fotografia e la proiezione intervenivano sul disegno, stavolta ne costituiscono l’origine e l’esito. Tutto comincia con un’immagine scattata, per l’appunto, con Lucid Wiever, la cui tecnologia permette un’inquadratura a 360°: gli obiettivi, dunque, hanno catturato simultaneamente e da più punti di vista il paesaggio prescelto. La foto “panottica così realizzata è stata poi rielaborata pittoricamente, secondo uno di quegli scambi digitale-analogico cari alla filosofia della galleria napoletana: velo su velo, sovrapponendo alla grafica di supporto sottilissimi fogli di pet, sui quali di volta in volta un singolo colore evidenziava i dettagli.
Andrea Aquilanti - Veduta di Napoli da Posillipo - 2009 - installazione realizzata con l'ausilio del medium Lucid Viewer - courtesy NOTgallery, Napoli - photo Neal Perruffo
Una stratificazione che ha dato luogo a una tridimensionalità dall’effetto flou, o simile alle stampe lenticolari. Ma non è finita qui: i quadri sono stati ri-fotografati e immessi all’interno di Lucid, sì da rendere possibile la “navigazione” al loro interno. Basta un mouse e ci si può, insomma, muovere in lungo e in largo all’interno dell’opera.
Dal procedimento macchinoso scaturisce, accanto alla variante hi-tech di una diuturna tradizione, il nocciolo concettuale dell’esperimento: l’aleatorietà percettiva. Perché quel che la pittura non dice, o meglio non dichiara, è la sua reale natura: chiamato a entrare nel lavoro - siano la proiezione del software o il quadro - lo spettatore si ritrova infatti disorientato, ignaro o dimentico del tracciato di manipolazioni che lo ha portato lì. In una dimensione percorribile e tuttavia limitata.
Andrea Aquilanti - Veduta di Napoli da Posillipo - 2009 - installazione realizzata con l'ausilio del medium Lucid Viewer - courtesy NOTgallery, Napoli - photo Neal Perruffo
Ma soprattutto ambigua e falsa, distorta e rielaborata in un fluttuare tecnico che non genera alcuna flessibilità o concreto abbattimento della barriera oggetto/osservatore. Sicché chi guarda potrà invadere lo spazio della creazione, ma non riuscirà a carpirne gli arcani.

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Personale a Venezia

anita pepe
mostra visitata il 23 dicembre 2009


dal 12 dicembre 2009 al 5 febbraio 2010
Andrea Aquilanti - Ipotesi per quel che la pittura non dice
NotGallery Contemporary Art Factory
Piazza Trieste e Trento, 48 (zona Chiaia) - 80132 Napoli
Orario: da martedì a sabato ore 16-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0810607028; fax +39 0812140986; info@notgallery.com; www.notgallery.com


[exibart]



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*
Newsletter PicaGallery.it

Invito

Titolo evento: O+URANIA
Artista: Patrizio Cianci

Vernissage: Racconto visivo
Data: Venerdì 12 febbraio 2010 - ore 18.00

Visita la pagina dedicata sul sito picagallery

 

Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli
+39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it



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STUDIO STEFANIA MISCETTI
via delle Mantellate 14 - 00165 Roma                                     
t/f +39 (0)6 68805880, e-mail:
mistef@iol.it


inaugurazione: venerdì 12 febbraio 2010
dalle ore 19.00 alle ore 23
da martedì a sabato orario: 16.00 – 20.00
chiusura: sabato 6 marzo 2010

Studio Stefania Miscetti
è lieto di presentare la quarta edizione della rassegna video SHE DEVIL che anche quest’anno, in continuità con le precedenti edizioni, accoglie numerosi curatori ed artisti internazionali, dai più giovani ai più affermati, proponendosi così come una vera e propria piattaforma aperta a nuove e differenti esperienze.

SHE DEVIL, nome di un’eroina della Marvel e titolo del famoso film del 1989 di Susan Seidelman, allude in modo giocoso allo spirito diabolico e bizzarro con cui l’esperienza artistica indaga e attraversa il quotidiano. I video si focalizzano su una ricerca al femminile,  e mettono a diretto confronto i diversi percorsi di indagine. Scopo dell’iniziativa è di sollecitare, a volte con ironia, a volte con realismo, la coscienza collettiva su temi come l'identità femminile, il corpo come luogo di rappresentazione e significato, l'esperienza personale che assurge a dimensione universale anche quando è l’intimità delle artiste ad essere portata in primo piano.

I lavori presentati in questa edizione, selezionati nel panorama artistico italiano ed internazionale - dall’Africa, alle Americhe, all’Asia, all’Europa - indagano più specificatamente il discorso sulla donna e il potere, sulla vulnerabilità, il rapporto con l’identità, l’immagine, il corpo, la tradizione, il ruolo assunto e subito nei contesti domestico e professionale. Attraverso l’accostamento di linguaggi espressivi e prospettive diverse, la mostra ambisce ad investigare una tematica complessa ma quanto mai pregnante e a presentare opere video, mai mostrate a Roma, che complessivamente possano sollecitare una reazione forte e propositiva al tempo presente.

Special guest di questa edizione sarà inoltre Martha Rosler, artista da sempre impegnata nell’analisi politico sociale dei miti e delle realtà della cultura contemporanea. In mostra sarà presentato Vital Statistics of a Citizen, Simply Obtained (1977), lavoro incentrato sul problema dell’oggettivazione dei corpi e l’interiorizzazione delle norme che determinano il significato dell’essere donne.

curatori                invitano gli       
artisti

Antonia Alampi                      Anetta Mona Chisa
Raffaele Bedarida                 
Moira Ricci
Gianluca Brogna                   
Monica De Miranda
Simona Brunetti                    
Anna Franceschini
Benedetta Carpi                    
Nandipha Mntambo
De Resmini
Gaia Cianfanelli                   
Laura Fratangelo
Dobrila Denegri                    
Ana Prvacki
Eleonora Farina                   
Marinella Senatore
Maria Garzia                         
Mariuccia Pisani
Caterina Iaquinta                 
Luana Perilli
Orsola Mileti                         
Nick Hooker
Manuela Pacella                  
Grimanesa Amorós
Cristiana Perrella                
Lida Abdul
Lydia Pribisova                   
Tamara Moyzes
sybin                                    
Grace Ndiritu
Julia Trolp                            
Asli Sungu
Chiara Vigliotti                    Tara Mateik



Messaggio di Gino il mercoledì 3 febbraio 2010 alle 19:13   -  forum administrator-  forum moderator
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I N V I T A T I O N
Exposition du 9 au 27 février 2010 / Vernissage mercredi 10 décembre 2010 (17h-19h)
Exhibition February 9th to February 27th 2010 / Opening Wednesday, February 10th (5-7pm)
KADER (Canada) VERONIKAH (Canada)
KADER
The collective theme of the artist's work revolves around the intricate workings of the human body and the effect of physical pain on the spirit and soul. Kader uses her art as a liberating and therapeutic arena where science and abstract creative ideas converge to offer the viewer a bold new vision of the inner life of the body... (more)

VERONIKAH

bull VéroniKaH s'investit dans la création de ses peintures avec toute sa passion et crée des images sublimes et exaltantes. La puissance de la métamorphose est un thème majeur dans son travail, qui dégage une sensation de complète fluidité. Les images semblent se fondre visuellement dans un mélange d'eau et de lumière, leur rendant leurs origines primales.... (plus)

VéroniKaH invests her paintings with all of her passions, and creates stirring images of sublime transformation. Metamorphosis at its most powerful is a major theme in her work, which bears a consistently fluid feel, as images appear to melt visually into a mixture of water and light, as if returning to their primal origins.... (more)
LAM o DE HAAN o KAROUT o PATCHING o PLANTE
ST-JEAN o GHISLERI o VAN OSTA o LAPOINTE
KWIATKOWSKA o APOSTOLOU o SHABAT
GALERIE GORA 279 Sherbrooke Ouest/West, #205 Montréal
Métro Place-des-arts, sortie/exit Bleury
Tél: (514) 879-9694 Fax: (514) 879-0164  art@gallerygora.com http://www.gallerygora.com/
Heures d'ouverture: lun-ven 10h-17h Hours: Mon-Fri, 10am-5pm
Pour en savoir plus sur les artistes/ To learn more about the artists
Pour plus d'informations, contactez / For more information, please contact:
art@gallerygora.com
Galerie Gora 279 Sherbrooke Ouest, #205 Montréal, Canada H2X 1Y2
Métro Place-des-arts, sortie Bleury Tél: (514) 879-9694
Fax: (514) 879-0164
art@gallerygora.com http://www.gallerygora.com/

Nous sommes situés au centre-ville de Montréal, au coeur du quartier culturel et des affaires, au 279 Sherbrooke Ouest, au coin de l'avenue du Parc et Bleury. La galerie se trouve au second étage.
Métro : nous sommes situés à 2 minutes du métro Place des arts (sortie Bleury).
Stationnement : nous sommes situés à 2 minutes du stationnement sur la rue Bleury. Le stationnement est à $5 après 17h et durant la fin de semaine.

We are located in downtown Montreal in the heart of the cultural and business district at 279 Sherbrooke West, at the corner of Park Avenue and Bleury. The gallery is on the 2nd floor
Metro : Two minutes from the Place-des-Arts Metro (exit Bleury)
Parking : Two minutes away from the parking lot on Bleury. $5 after 5pm and on weekends.
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Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 09:31   -  forum administrator-  forum moderator
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Stephan Balkenhol



Personale

Siamo felici di annunciare una mostra di nuove opere di Stephan Balkenhol, uno dei maggiori scultori contemporanei, che la nostra galleria rappresenta in Italia dal 1996. Balkenhol ha realizzato anche numerose sculture pubbliche, tra le quali recentemente un torso maschile in legno di cedro alto 5 metri, esposto ai Fori Imperiali a Roma dal 25 ottobre 2009 al 15 gennaio 2010.

Nato a Fritzlar (Hessen) in Germania nel 1957, Stephan Balkenhol da piu' di vent'anni infonde nuova vita alla scultura figurativa con opere di grande intensità ed originalità. Dopo aver studiato all'Accademia di Amburgo come allievo dello scultore minimalista tedesco Ulrich Rückriem, Balkenhol scopre ben presto la sua predilezione per il legno come materiale e la sua vocazione a voler "re-inventare la figura".

Le figure vengono scolpite con precisione da un unico tronco di legno ed illuminate dal colore. Nonostante l'uso di questa tecnica tradizionale, i soggetti non aspirano all'eroico, bensi' rappresentano con sobrietà e ironia l' uomo del nostro tempo, che Balkenhol osserva nelle numerose fotografie che scatta per le strade. All' immediatezza della figura scolpita, le sculture di Balkenhol uniscono l'essenzialità della tradizione minimalista, fondendo cosi' due tendenze dell'arte contemporanea diametralmente opposte. La materialità del legno e' sempre presente e i gesti dello scultore rimangono visibili, accentuando la vitalità della superficie. Le figure umane mantengono un'espressione neutrale ed enigmatica, che non svela sentimenti o passioni, ma sembra racchiuderne il mistero.

Le opere di Stephan Balkenhol si trovano nelle collezioni di alcuni tra i piu' prestigiosi musei del mondo, tra cui l' Hirschhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, la Tate Gallery di Londra, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte e la Nationalgalerie di Berlino. Sono inoltre state presentate in mostre personali in musei europei e americani, tra i quali recentemente il museo Deichtorhallen di Amburgo (2008-2009), la Staatliche Kunsthalle di Baden Baden, il Museum der Moderne di Salisburgo (2006-2007), il Padiglione d' Arte Contemporanea di Milano (2007), il National Museum of Art di Osaka (2005), lo Sprengel-Museum di Hannover (2003) ed il Centro Galego de Arte Contemporanea, Santiago de Compostela (2001).

Immagine: Female Nude, 2010, wawa wood, cm 52 x 17 x 4,5

Inaugurazione giovedi' 4 febbraio 2010 ore 18

Galleria Monica De Cardenas
Via Francesco Vigano' 4, I - 20124 Milano
Orario: da martedi' a sabato ore 15 - 19
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 09:36   -  forum administrator-  forum moderator
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Di-segni



Taccuino immaginario di appunti, schizzi, progetti e illustrazioni

opere di Mirko Baricchi, Elisa Bertaglia, Marcel Dzama, Carola Faller-Barris, Neil Farber, Pino Pascali, Fabrizio Plessi

Mirko Baricchi, diplomatisi nel 1992 all'Istituto per l'Arte ed il Restauro di Firenze, si stabilisce per un anno a Città del Messico occupandosi di grafica pubblicitaria. Dal suo ritorno in Italia la sua attività pittorica ha un crescendo di consensi in Italia e all'estero. Nel mese di maggio, prima di partire per Los Angeles per la sua prima personale negli USA, presenterà alla Galleria Traghetto a Roma un inedito progetto installativo site-specific formato da centinaia di disegni.

Per Elisa Bertaglia, giovane artista veneta selezionata alla 93sima Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia con l'opera che qui proponiamo, -nei disegni si sviluppano le radici piu' profonde dell'immaginario-. Populus e' una composizione di trenta disegni raffiguranti personaggi, animali e piante, -articolati in nuclei tematici che definiscono, nella propria contiguità, differenti trame narrative-.

Marcel Dzama, nato a Winnipeg, in Canada, nel 1974, e' noto per le sue composizioni figurative di penna e acquerello popolate da personaggi di origine umana e animale, nonche' ibridi antropomorfi, terroristi, infedeli, soldati, cowboys e femmes fatales. Dzama e' stato recentemente insignito del prestigioso premio canadese Sobey Art Award. I prossimi progetti dell'artista includono una mostra personale al Muse'e d'Art Contemporain de Montre'al nel 2010.

Carola Faller-Barris, nata a Friburgo, laureata in Pedagogia delle Belle Arti e Teologia all'Università Joannes-Gutenberg a Magonza, lavora con una tecnica disegnativa analitica e iperrealistica rendendo visionarie e surreali le sue opere. Usa un linguaggio minutamente descrittivo e narrativo, per rappresentare singoli oggetti estrapolati dal loro contesto, posti sotto la lente di ingrandimento e riprodotti in un intrico di linee e ombre.

Neil Farber e' con Marcel Dzama uno dei fondatori del collettivo di artisti canadesi The Royal Art Lodge nato nel 1996. Con un disegno semplice ma espressivo che ricorda le illustrazioni dei libri per bambini, l'artista descrive un mondo che oscilla tra le paure dell'infanzia e le fantasie dell'età adulta, nel quale trovatelli-bambini, cani, gatti, fantasmi e figure di Dracula si muovono in situazioni apparentemente innocenti eppure ansiosamente assurde in un continuo rimando alle atmosfere gotiche del dark humour.

Tra il 1958 e il 1967 Pino Pascali, performer geniale, concettuale, gioioso, visse una lunga e proficua collaborazione con Sandro Lodolo, il cui studio Lodolofilm produsse decine di sigle TV, caroselli e spot pubblicitari. Di quel periodo rimangono i disegni, su carta o acetato, singoli o in fotomontaggio, come ad esempio il cartone animato dei Killers, i piccoli gangsters cui la Algida, affezionata madrina delle creaturine di Pascali dal '61, non volle affidare le sorti commerciali del suo listino gelati del '67

Fabrizio Plessi ha scritto sulla sua opera La cariatide dei poveri: -La casa del futuro non sarà una casa, ma una valigia, un pacco, un involucro. Povere cose da trasportare da un punto all'altro della propria povera esistenza. Si', perche' saremo tutti poveri. Non colonne barocche, non cariatidi ellenistiche, ma valige e valige, una sull'altra-, cumuli di valige come vecchi totem, logori da un turbamento in atto, quello del non stare mai fermi.-

Immagine: Cariatide dei poveri, 1992, tecnica mista su carta, cm. 100x70

Inaugurazione: giovedi' 4 febbraio 2010, ore 18.30

Galleria Traghetto Roma
Via Reggio Emilia 25, 00198 Roma
aperto dal martedi' al sabato dalle 14.30 alle 19.30 o per appuntamento
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 09:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Gianpaolo Cono



Percorsi Napoletani: Girando per la citta' entro limiti evidenti

Linee interrelate e interagenti, un dedalo che ricalca le connessioni di una struttura portante costruitaci dentro e intorno dal potere delle immagini e della comunicazione, un'istantanea, vista al microscopio, dell'infinita complessità di disvalori che caratterizzano una cultura. Con questa introduzione di Christian Iorio, la Galleria Monteoliveto di Napoli, ci invita al vernissage del 4 febbraio dal titolo: Girando la città entro limiti evidenti e presenta la personale in Italia delle opere pittoriche dedicate alle reti dell'artista napoletano Gianpaolo CONO che rappresenterà insieme ad altri 8 artisti la GalleriaMonteoliveto all'importante Salone di Montecarlo Art Monaco 10.

La mostra traghetta con passione, arte e sensibilità, l'idea-progetto della galleria dei Percorsi napoletani nel 2010. Nel labirinto della città di Napoli, le opere di Gianpaolo Cono raccontano le stratificazioni dell'esistente attraverso la visione prospettica delle reti e spingono verso vie di fuga alle griglie urbane dello spazio- tempo quotidiano, invitando a romperne i rigidi reticolati e offrendo la speranza di una scelta diversa per il nostro ambiente urbano e umano. Brigitte Camus, critico d¹arte francese, definisce l'opera di Cono L'inferno delle reti e dichiara difficile uscire indenni dalle opere di Gianpaolo Cono.

Nel catalogo della Mostra, prefazione di Carmelo Trigiglio, presentazione di Christian Iorio e note critiche di Brigitte Camus (Paris).
Presentazione di Christian Iorio.
In mostra, insieme alle opere dell'artista, anche opere facenti parte di collezioni private in Italia, Inghilterra e Giappone, messe a disposizione dai proprietari.

Inaugurazione 4 febbraio 2010, alle 18

Galleria Monteoliveto
Piazza Monteoliveto, 11- Napoli
Orari di apertura: da martedi' a venerdi' ore 10.30-13.30/16.30-19.30
apertura sabato in occasione di mostre, eventi o vernissage
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 09:41   -  forum administrator-  forum moderator
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Jara Marzulli e PU:RE



Doppia personale

Contemporanea inaugura il nuovo anno con una doppia personale: PU:RE/Jara Marzulli, dedicata alla giovane arte contemporanea. L'esposizione non risparmia forti emozioni, shock visivi e improvvise incursioni di chiassose, ma dosate, cromie, che rapiscono l'osservatore il quale rimane colpito ed incuriosito da questa strana accoppiata di carte vincenti. Seppur tecnicamente abbiano modi compositivi estremamente differenti, praticamente opposti, entrambi nascondono al di sotto della superficie pittorica un messaggio, che a ben guardare non e' poi nemmeno tanto criptato, una necessità interiore di avvicinare l'arte e lo spirito, indagando l'anima del mondo, delle donne e degli uomini.

Le opere selezionate sembrano parlarsi dall'alto dei chiodi a cui sono appese; interagiscono, conversano l'una con l'altra, aprendo dibattiti, discussioni, compostamente lei, vivacemente lui, in un connubio perfetto ed armonico, senza alcuna nota stonata. Ci parla d'amore PU:RE, di un amore amaro. L'incessante esigenza di un distacco dal reale lo porta ad astrarre i soggetti dal proprio contesto, posizionandolo su di una superficie anonima; l'uso del bianco e nero e' una costante necessità d'espressione, cristallizza le figure fermandole nel tempo. Come vecchie foto, testimoni di un passato lontano, acquistano autorevolezza nel trasmettere quel messaggio sempre presente in ognuna di esse, e vengono attualizzate dall'autore attraverso improvvise incursioni di colore.

Jara Marzulli pone, invece, al centro del suo universo creativo il corpo femminile, che diviene mezzo di interazione e comunicazione, strumento di un dialogo muto dove a parlare sono gli occhi, i gesti. L'ago e il filo divengono simbolo di rigenerazione, cura ed espiazione delle ferite di cui portano i segni sulla pelle, sottopelle, indelebili, pronti ad esser richiamati alla memoria. Strumenti antichi, l'ago ed il filo, di passate tradizioni, che ritornano in queste opere crudeli e spietati, nell'ora in cui il ricamo diviene tatuaggio, emblema di unione, allegoria di un'intimità tutta femminile, refuso di un passato lontano non del tutto perduto, radicato nell'essere donna, sopito e distratto dall'evoluzione della specie.

Testo critico a cura di Alessia Cervelli

Vernissage 4 Febbraio 2010 ore 19

Contemporanea Galleria d'Arte
vicolo Sugarelli, 6 - Roma
orari di apertura: martedi'-venerdi' 16:00 - 20:00 e sabato su appuntamento
Ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 09:43   -  forum administrator-  forum moderator
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Salvatore Ciaurro



Il tempo di Ciaurro

a cura di Mauro Giancaspro

L'azione del tempo che, progressivamente, allontana la vita dalla bellezza, il dolore e la desolazione dell'uomo che cercano sollievo nel sogno e nella fantasia: da questo nuovo indirizzo di ricerca nasce una nuova, inconfondibile cifra di Salvatore Ciaurro, che espone a Napoli dal 4 febbraio nella sala Leopardi della Biblioteca Nazionale.

Ciaurro non ha rinunciato alla sua vocazione di ritrattista e al piacere di una rappresentazione- Le struggenti e languide figure, dai corpi attraenti ed atletici, - commenta Mauro Giancaspro , curatore della Mostra , nella prefazione al catalogo - perderanno gradualmente la nettezza del contorno e del modellato per farsi piu' assottigliate, piu' evanescenti, piu' trasparenti, piu' pulviscolari. -

-Questa recente metamorfosi - aggiunge Giancaspro- ha certamente incrinato la serenità smaltata delle sue figure muliebri, dei suoi gruppi, delle sue -nature vive introducendo nelle sue tele l'inquietudine dell'inesorabile scorrere del tempo, ma anche la magia del sogno e della malinconia, quella stessa magia che la città di Sintra - ouverture e sipario della mostra - lascia presagire allo spettatore che accede alla esposizione e che resta impressa, a percorso finito, nella sua mente-.Fino al 22 febbraio lun/ven. ore 10-13, 16-18.30 sab. ore 10-12//lydiatarsitano.

Inaugurazione 4 febbraio ore 18

Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III
Piazza Plebiscito, 1 - Napoli
Orario: lun-ven 10 - 13 e 16 - 18, sabato 10 - 12,30
Ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 10:24   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - gio 4 febbraio 2010
Magmart. The best of

TRIP
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Giuseppe Martucci 64 (80121)
+39 08119568994
trip@cra.na.it
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Eventi in corso nei dintorni

Si terrà la rassegna di videoarte MAGMART, THE BEST OF, organizzata da Magmart | video under volcano, festival internazionale di Videoarte, mentre si avvicina la conclusione della V edizione del festival, con gli eventi di Marzo al PAN - Palazzo delle Arti Napoli e di Aprile al CAM – Casoria Contemporary Art Museum. Per giovedì al TRIP si propone una serata di screening retrospettivo, con una selezione di video scelti tra i vincitori delle precedenti edizioni del festival di videoarte.
vernissage: 4 febbraio 2010. ore 19
ufficio stampa: Annalisa Tirrito
335.5289607
annalisa.tirrito@tin.it
curatori: Enrico Tomaselli
genere: arte contemporanea, serata - evento


Messaggio di Gino il giovedì 4 febbraio 2010 alle 10:27   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:10   -  forum administrator-  forum moderator
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Toy-Tano



Art toys

a cura di Alessandro Cocchia

Venerdi' 5.2.2010 ore 19:00 si inaugura -TOY-TANO-, la collettiva organizzata da ALESSANDRO COCCHIA c/o -PURP- (vico Carceri San Felice n. 23 - Napoli. Info: 328/3565201, www.alessandrococchia.com), visitabile sino al 26.2.2010 dal lunedi' al sabato, dalle 17:30 alle 20:30. Ingresso libero.

La nuova collettiva voluta da Cocchia, coinvolgendo alcune tra le personalità piu' originali ed estrose della scena artistica napoletana, mira a cogliere una tendenza già diffusa all'estero, quella degli -Art Toys-, e farla propria, sino a rielaborarla in maniera inedita e a comunicarla al tessuto piu' vivido e fertile della città. Questo l'intento che ha animato il designer napoletano nell'allestimento presso la sua factory. Accanto a cio', pero', un altro scopo: quello di raccogliere fondi, col ricavato della vendita dei pezzi in mostra, da devolvere alla O.N.L.U.S. -Roadway for Others-, e in particolare al progetto -Roadway for Africa-, per rifornire di farmaci una clinica in Senegal nata beneficamente e operante sul territorio (
http://www.roadwayforafrica.com).

Cosi', per una causa piu' che altruistica, una quanto mai varia teoria di -Art Toys- sarà protagonista del corpus espositivo. Gli -Art Toys- sono pura -follia decorativa', nuova ossessione per i collezionisti, che orbitano tra street art, trend creativi underground, web culture, sintassi comunicative non ortodosse, ma sperimentali, con un occhio al Nord Europa e al Giappone, e un altro alle capitali USA. MUNNY e DUNNY, due modelli della Kidrobot (insieme a Toy2R, due tra i marchi produttori piu' forti nel settore), altro non sono che pupazzi (banalizzandoli, cosi' li si potrebbe definire!) di varie dimensioni (dai 7 ai 50 cm di altezza), nati dall'idea dell'artista newyorchese Tristan Eaton e del proprietario della Kidrobot Paul Budnitz, e dopo poco esplosi come fenomeno di massa che dagli appassionati si sta diffondendo, tramite il web, in tutto il mondo. Grande spinta a cio' e' stata data dall'intervento su questi -mini-fantocci-giocattolo' di creativi come Gary Baseman e Jeremyville (il primo ad aver curato una pubblicazione sugli Art Toys), che hanno illustrato, dipinto, personalizzato i modelli neutri, rendendoli pezzi d'arte e da collezionismo unici, o a tiratura rigorosamente limitata. In una parola, li hanno - come si direbbe in inglese - -customizzati-, modificandoli secondo il proprio gusto e stile, facendoli diventare veri e propri oggetti d'arte, con cui in vari paesi vengono organizzate mostre ed esposizioni.

Lo sguardo lungo di Cocchia, creativo al passo coi tempi e perfettamente calato in una cultura globale, ha saputo afferrare questo trend, riproponendolo ad artisti nostrani: graphic designer, fotografi, chef, tatuatori, body artist, creativi, illustratori, writer e videomaker. Ed ecco il risultato: ognuno, secondo le proprie ascendenze e inclinazioni, ha personalizzato il suo MUNNY, conferendogli esclusività. Maria Luisa Firpo, Mario Avallone, Mimmo Moxedano, Alessandro Cocchia, Roberta Della Volpe, Dadà Di Donna, Sayrel Silva, Fabio Fumo, Ruben Sebastien, Pasqualone, Ognissanti, Iabo e Amedeo Califano sono riusciti a travasare il proprio linguaggio artistico in queste creazioni. Cosi' sono nati piccoli Munny floreali, altri travestiti da Stalin-Star, altri ancora incartati con involucri di pregiati cioccolatini francesi artigianali e poi messi in una rete da caciocavallo, minuscole donne manga, ironiche, irriverenti e aggressivamente provocatorie, alcuni che ricordano gli omini di -Mario Bros-. E oltre. Avveniristici esploratori/esploratrici pronti all'allunaggio con stendardi autobiografici, bambolottini che fanno piercing e tatuaggi, Munny ricoperti da inserti di giornale e carta, o con vere e proprie armature di ferro con elmo e alabarda, sino all'apoteosi del tipico San Gennaro di Cocchia, con tanto di tiara e bastone pastorale in rame. Del resto, già dal titolo della mostra s'intravede la miscela di ironia e inventiva: gioco e giocattolo (Toy) che dall'estero qui a Napoli si veste del tipico diminutivo partenopeo -Tano-, per creare un calembour che riecheggia, in assonanza col logo -Purp-, il suo parente stretto, il -totano'

-PURP-, SAVE THE FANTASY FACTORY
Il nome -Purp- non e' una scelta causale: e' la perfetta unione dell'ironia -made in Naples' ('O Purp, il polpo, per i partenopei!) e una nuance cromatica, -purple', viola, cara a Cocchia. Nel cuore antico della città uno spazio giovane, dinamico, versatile, pronto a recepire e rielaborare in maniera inedita i trend piu' originali della street culture e di svariate forme d'arte e comunicazione provenienti dalle capitali nordeuropee e delle megalopoli statunitensi. Un'officina creativa in cui colore e immaginazione la fanno da padroni e le idee piu' innovative vengono accolte, sviluppate e diffuse. Uno spazio espositivo che non ha la presunzione di definirsi gallery, ma che ha tutte le caratteristiche di una fucina in cui estro e inventiva vengono privilegiati in una felice sinergia tra illustrazione, cinema, pittura, fumetto, cartoon e graffiti. Il motto della factory e' -Save The Fantasy-, per chi non ha nessuna intenzione di rinunciare alla magia del gioco e del fantastico.

Inaugurazione 5 febbraio ore 19

Purp
vico Carceri San Felice, 23 - Napoli
Orario: dalle 17:30 alle 20:30, domenica chiuso
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:12   -  forum administrator-  forum moderator
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Helen Marten



Wicked patterns (cattivi schemi)

....................English below

Il 5 febbraio, T293 inaugura la prima mostra personale di Helen Marten intitolata 'wicked patterns' (cattivi schemi). La mostra prende il titolo da una dichiarazione che descrive le applicazioni decorative della formica nei mobili Memphis. Avvolte in queste parole vi sono associazioni in caduta libera: riferimenti al Cubismo, Futurismo, Art Deco, graffiti, alla giungla e alla città, alla fantascienza, ai cartoni animati, alle stampe africane, e ai fumetti giapponesi - un labirinto infinito di marchi, loghi e grafica da cui lanciarsi.

Con il termine 'wicked' tocchiamo vari signigificati linguistici, dall'esperssione -cool' di -cattivissimo' del linguaggio colloquiale, passando per il linguaggio degli SMS (WKD!), fino al perverso, patetico e diabolicamente giocoso signifcato di cattivo comportamento. Questo sfocato, sovrapposto andirivieni di arte e storia del design fornisce un vocabolario già saturo di immagini da mettere insieme. Ed e' da questo riarrangiare e riassorbire roba e quantità stranote di riferimenti culturali, che l'opera trova il suo senso dell'umorismo.

L'araldica, gli allucinogeni e le -emoticon' scivolano attraverso le sacre linee del modernismo fino alla banalità della produzione di massa; le tendenze corporative crollano sotto la pignoleria ornamentale ed il valore d'uso viene mimetizzato sotto una cacofonia di modelli e colori. Il lavoro e' rafforzato anche da un interesse feticistico nei materiali e nella manualità, entrambi messi insieme con uno -sputo' di tipo estetico, e la leccata, lucida brillantezza della fabbricazione industriale: le superfici lisce si alternano ad arrrangiamenti rovinosi, cenni architettonici siedono accanto ad immondizia, fragilità, ossessività e una sorta di grafica erotica. Simboli e personalità sono designati, solo per essere riassegnati o manipolati attraverso livelli ulteriori di dettagli di materia.

'George Nelson', fa un richiamo scherzoso al padre del modernismo americano, mentre due sculture che fanno riferimento a delle sedie accennano a un dialogo umoristico tra autori canonizzati (Rietveld + Wegner). Tintin di Herge' fonde la piu' famosa delle euro-centriche sillhouettes con l'iconografia delle compagnie aeree, sollevando questioni di interesse politico e culturale. L'artista fa un omaggio allo spirito punk del fai da te e all'esuberanza di strada, e difende i giochi infantili da dilettanti. Continuamente spinta, allungata ed esagerata, l'atmosfera che ne risulta e' lasciata ai capricci del gusto, del ritmo e dello stile.

Helen Marten, Nata nel 1985, si e' diplomata presso la Ruskin School of Drawing and Fine Art, Oxford.
Vive e lavora a Londra.

................................english

On 5th February, T293 opens Helen Marten's first solo exhibition, 'wicked patterns'. The show poaches its title from a statement describing the decorative applications of Formica in Memphis furniture. Wrapped in these words are a freefall of associations: references to Cubism, Futurism, Art Deco, graffiti, jungles and towns, science fiction, cartoons, African prints, Japanese comics - an endless maze of marks, logotypes and graphics from which to leap. In -wicked' we nudge through linguistic meanings, from the cool -totally wicked' of colloquial language, through glib txt-spk (WKD!), to the perverse, pathetic and playful evil of misbehavior.

This blurry, overlapped to-and-froing of art- and design histories provides an already saturated vocabulary of images on which to piggy-back. And it is from this eking out and reabsorbing of stuff, of already known bundles of cultural baggage, that the work finds its humour. Heraldry, hallucinogens and emoticons skid via modernism's sacred lines to the banality of mass production, corporate leanings collapse under ornamental fussiness and use value is camouflaged beneath a cacophony of patterns and colours.

The work is also underpinned by a fetishised interest in materials and the handmade, both a stuck-together-with-spit kind of aesthetic, and the slick, shiny gloss of industrial manufacture: smooth surfaces alternate with ruinous arrangements, and architectural nods sit alongside trashiness, fragility, obsessiveness and a kind of graphic erotica. Symbols and personalities are designated, only to be reassigned or manipulated through further layers of material detail. -George Nelson', makes playful reference to the father of American Modernism, whilst sculptures referencing two chairs hint at humourous dialgoue between canonised authors (Rietveld + Wegner).

Herge''s Tintin conflates the most famous of Euro-centric sillhouettes with airline iconography, raising questions of polictial and cultural currency. The artist plays homage to the punk spirit of DIY and the exuberance of backyard, amateur or boyish fiddlings is championed. Continually poked, stretched and overblown, the resulting mood is left to the whims of taste, pace and style.

Helen Marten, Born UK, 1985 and graduated from the Ruskin School of Drawing and Fine Art, Oxford.
Lives and works in London.

Inaugurazione 5 Febbraio 2010, alle 19

T293, Via Tribunali 293, Napoli
oario: mart-sab 12-19
ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:15   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 19.II.2010
Alessandro Giuliano
Napoli, Overfoto

Un percorso che rovescia prospettive e attese. Sospese tra l’orrore per il caos della vita e la noia di vivere, fotografie che testimoniano d’una fuga. Una fuga continua...


pubblicato giovedì 4 febbraio 2010
Solitudine e spostamento. Sono questi i due termini su cui è incentrato il lavoro fotografico di Alessandro Giuliano. Lo spostamento lo ha sempre interessato, fin da quando sognava di viaggiare nascosto su una nave per immergersi nella riserva onirica dell’immaginazione. Una volta adulto, ha fatto del viaggio una professione, che lo ha portato a raggiungere i punti più disparati del mondo. Un modo per tenere lo sguardo sempre vigile e la mente sgombra ad accogliere le sue visioni.
Nasce così il progetto Scie di passaggio, esposto a Roma nel 2008 e presente anche in questa mostra. L’allestimento tende a coinvolgere lo spettatore nella rivelazione di un livello ulteriore di realtà: le fotografie, anziché essere semplicemente appese alle pareti, sono inserite in contenitori a forma di parallelepipedo, una sorta di visori su cui lo spettatore deve focalizzarsi per scorgere l’immagine illuminata. In questo modo l’artista costringe chi guarda a un’estrema verifica, come per riflettere sulla certezza dello sguardo.
I luoghi, del tutto anonimi, sono quelli che ogni viaggiatore ha visto in ogni parte del mondo, luoghi di passaggio: corridoi, hall, sale d’aspetto, cabine d’aereo, dove in genere non si lasciano tracce esistenziali o, se si lasciano, vengono subito cancellate. Il silenzio, lo spazio, l’altrove, per rappresentare lo scenario perfetto della solitudine; non ci sono abitanti in questo mondo o, se ci sono, non sono riconoscibili.
Alessandro Giuliano - Selfportrait #9 - stampa lambda su alluminio - cm 75x75 - ed. di 3
Alessandro Giuliano ha vissuto sempre in astratto rispetto ai contesti, si è mantenuto al di fuori del coinvolgimento emotivo, mostrando solo la capacità di appropriarsi di una realtà che già esiste e che solo la macchina fotografica può rivelare.
Una decina di foto a colori e di grande formato fanno parte del suo lavoro più recente intitolato Self Contained. Immense navi cargo, bastimenti commerciali e trasporti per container diventano soggetti assoluti di queste foto accostate in maniera sorprendente: alcune sono in primo piano, altre si stagliano sull’orizzonte di un mare infinito. È come il manifesto visivo di un’epopea mai raccontata, che si rinnova implacabilmente lungo tutti i mari, sotto tutti i soli.
Alessandro Giuliano - Selfportrait #4 - stampa lambda su alluminio - cm 105x105 - ed. di 3
I colori sono brillanti e conferiscono all’immagine una patina d’irrealtà, ma è quel tipo di perfezione che conduce solo alla solitudine. La solitudine del viaggiatore, dove la vita non è altro che una vertiginosa imminenza per colui che non ha più niente da tentare.

maya pacifico
mostra visitata il 19 dicembre 2009


dal 19 dicembre 2009 al 19 febbraio 2010
Alessandro Giuliano - Self Contained
a cura di Chiara Vigliotti
Galleria Overfoto
Vico San Pietro a Majella, 6 (zona Piazza Bellini) - 80122 Napoli
Orario: da martedì a venerdì ore 11–13 e 16.30-19.30; sabato ore 11-14
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 08119578345; info@overfoto.it; www.overfoto.it

[exibart]



Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 5 febbraio al 5 marzo 2010
Giulio Piscitelli - Deep Blue


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ARCHIVIO FOTOGRAFICO PARISIO
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Piazza San Francesco Di Paola 10 (80139)
info@archiviofotograficoparisio.it
www.archiviofotograficoparisio.it
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
orario: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:30 alle 13 30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 5 febbraio 2010. ore 18
autori: Giulio Piscitelli
genere: fotografia, personale


Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 5 febbraio al 27 marzo 2010
Guido Tatafiore

ACCADEMIA DI BELLE ARTI
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Via Santa Maria Di Costantinopoli 107 (80138)
+39 081 444245 , +39 081 444245 (fax)
info@accademianapoli.it
www.accademianapoli.it
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Eventi in corso nei dintorni

La rassegna – completata da un catalogo Arte,m - presenta circa venti opere del Maestro, alcune delle quali esposte per la prima volta, che mostrano la sua articolata produzione artistica, dal periodo figurativo fino all’adesione al movimento “Astratto-geometrico” della metà degli anni Settanta.
biglietti: ingresso libero
vernissage: 5 febbraio 2010. ore 11.30
autori: Guido Tatafiore
genere: arte contemporanea, personale
email: paoladeciuceis@gmail.com


Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:17   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 6 al 27 febbraio 2010
Fotografi Brasiliani

BEREVINO
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Via San Sebastiano 62 (80134)
+39 081290313
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra fotografica
orario: dal martedì alla domenica a partire dalle 20
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 6 febbraio 2010. ore 20
note: In collaborazione con Paolo Vitale
I’Associazione ITACA on
Att.:
Demétrius Cotta
Sete Lagoas - MG/Brasil
genere: fotografia, collettiva
email: dhcotta@gmail.com


Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:18   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 6 al 20 febbraio 2010
Marco Iannaccone - Sindrome di Saturno

COMPLESSO MONUMENTALE DELL'ANNUNZIATA
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Via Dell'Annunziata 34 (80139)
+39 081289032
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Eventi in corso nei dintorni

Presentazione di due progetti fotografici intitolati:
"Santità metropolitane" e "Sindrome di Saturno"
orario: dal lunedì al sabato ore 9.00 - 19.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 6 febbraio 2010. ore 16.00 chiusura ore 18.30 ore 15.30 visita della struttura e della ruota degli esposti
autori: Marco Iannaccone
patrocini: Comune di Napoli e assessorato alla cultura
note: IPOGEO REAL CASA SANTA DELL'ANNUNZIATA
genere: fotografia, personale


Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:19   -  forum administrator-  forum moderator
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Nola (NA) - dal 5 febbraio al 15 marzo 2010
Stefano Bergamo - Corse e rincorse


 [Vedi la foto originale]
BANCA SELLA SUD ARDITI GALATI
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Piazza Clemenziano 7 (80035)
www.sella.it
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Eventi in corso nei dintorni

Soggetto unico e indiscusso delle otto tele ad olio esposte in questa sede è il frenetico turbinio di automobili dipinte nelle brillanti tonalità del rosso, giallo, blu e grigio che sembrano compresse, quasi incastrate nella superficie della tela, come se fossero in procinto di esplodere al di fuori della stessa.
orario: Lun/Ven 8:30-13:30/14:45-15:45
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 5 febbraio 2010.
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Stefano Bergamo
telefono evento: +39 3204571690
note: Mostra promossa da Studio7.it
genere: arte contemporanea, personale
email: monna72@libero.it
web: www.associazionestudio7.it


Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:34   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il venerdì 5 febbraio 2010 alle 09:39   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il sabato 6 febbraio 2010 alle 10:39   -  forum administrator-  forum moderator
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Angelo Casciello



Disegni e maquettes

Sabato 6 febbraio 2010, alle ore 18,30, nel Salone delle Conferenze del Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi, sarà presentata al pubblico la mostra di disegni e maquettes di Angelo Casciello, tra i principali interpreti dell'arte contemporanea italiana.

Sulle pareti della Galleria dei Frati, sessanta disegni, scelti dal curatore il prof. Massimo Bignardi, tracceranno i passaggi di un'esperienza dell'artista poco noto, segnando i tempi che dal 1979, data della sua prima personale alla galleria Lucio Amelio di Napoli, giungono ai primi del duemila, attraverso le opere significative tirate fuori, per l'occasione, dagli album, dalle cartelle, dai notebook.

Il percorso espositivo e' scandito dalle maquettes che segnano, nei desideri del curatore, una sorta di pausa e, al tempo stesso, un avvio di quella metamorfosi che condurrà al segno plastico: dieci piccole sculture, esposte per la prima volta, espressioni di una creatività che ha fatto propria la vitalità del bacino archetipico mediterraneo.

-Questa mostra - rileva Giovanni Moscatiello sindaco di Baronissi - seguirà l'inaugurazione della Stazione di Mugnano della Metropolitana di Napoli, certamente una delle opere del maestro Casciello che maggiormente testimonia la sua capacità di porsi come identità di una cultura artistica che guarda al proprio tempo, alle grandi masse delle città. Aver scelto di indagare gli aspetti del disegno e' stato, ancora una volta, il voler rimarcare il carattere di ricerca che da sempre ha contraddistinto l'attività dal Frac-.

Tra le principali opere esposte si segnalano un gruppo di disegni acquerellati che l'artista ha realizzato, tra la fine degli anni Settanta e i primi degli Ottanta, quale omaggio alla terra, al suo essere spazio e luogo dei segni dell'esistenza, del duro lavoro dei braccianti e, al tempo stesso, alla sua generosità di madre che accoglie la vitalità del seme, pronta a rigenerarsi. Un segno che, nei lavori della metà del decennio Ottanta - in mostra i primi studi delle opere esposte alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia del 1986 -, cederà ad un dettato piu' essenziale, ad una sorta di sintesi che insiste su una linea funzionale.

Il quotidiano esercizio del disegno accompagna da sempre, sin dalle prime prove giovanili, l'esperienza di Casciello: pratica intesa come attraversamento di un'immaginazione fertile, disposta a cogliere le suggestioni, le pulsanti atmosfere del nostro quotidiano. Esercizio che ha tradotto anche in dimensioni ambientali, senza cedere alla tentazione di trasportare in scala monumentale, autoreferenziale, il proprio segno, anzi tessendo una fitta trama narrativa che si pone nello spazio, nell'architettura, cosi' come e' stato per l'intervento dal titolo Apparizioni regali, realizzato alla Reggia di Caserta tra l'estate e l'autunno del 2007 .

-Angelo - scrive Bignardi in merito a questa esperienza - ha lavorato nelle sale della Reggia, anche nelle tarde ore del pomeriggio, quando le architetture, le cose e gli oggetti allungano la loro sagoma di ombra sulla terra e il giorno si fa preannuncio alla sera; ha disegnato solo con il nero, con le ombre che esso lascia come -bave', tracce che raccontano di una sofferta attesa, di qualcosa che, per giorni, ha velato di ansia e trepidazione la sua capacità d'impaginare il futuro. Ha saputo narrare la sua fragile condizione di fronte alla paura che e' propria di chi attende con il fiato sospeso; l'ha saputa elevare, con leggerezza a condizione dello spirito, rinunziando alla gravità terrena del dolore.

Questo grande segno, questo specchio lucido nel quale e' possibile scoprire ogni attimo del suo evolversi come racconto e' posto in dialogo con tre piccole sculture che Casciello ha voluto inserire nel breve tracciato che raccorda tra loro le tre sale: sono corpi che scandiscono lo spazio posti come figure che interloquiscono con la superficie, oggettualizzandone i segni, imprimendo ad essi la cifra di evidenze immaginative-. È la stessa scelta fatta per l'impaginazione dell'allestimento nella Galleria dei Frati e negli spazi adiacenti, ponendo le maquettes di alcune sculture, fondamentali nell'esperienza dell'artista: pause di sculture, dove il segno si fa evidenza plastica, ancora trattenuta nella dolcezza poetica di materiali minimi, la carta, il fil di ferro, l'argilla essiccata, il legno di stuzzicadenti, insomma un repertorio suggerito dall'improvvisazione.

In occasione della mostra sarà pubblicato, dalle edizioni Plectica, il volume dal titolo Angelo Casciello. Le giornate disegnate, un lungo ed articolato saggio di Massimo Bignardi sull'artista e sul suo esercizio quotidiano del disegno, accompagnato da una breve antologia della critica e un apparato biografico e bibliografico curato da Valentina Landi e Stefania Santoro, nonche' un ampio repertorio dei disegni .

Angelo Casciello e' nato a Scafati nel 1957. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Napoli dove si diploma in Pittura. Sin dagli esordi sposa l'idea di una pittura direttamente connessa al mondo agricolo, sia nell'adozione dei materiali (per lo piu' vicini al quotidiano), sia negli spazi. Nel 1979 tiene la sua prima mostra personale alla galleria Amelio di Napoli. Negli anni Ottanta il suo lavoro rimane legato ad una precisa idea di pittura: nelle opere permane il legame indissolubile con la terra, tipico della stagione giovanile, caricato, pero', di valori simbolici. Del 1986 sono la personale presso lo Studio Gianni Caruso di Torino, l'invito alla XI Quadriennale di Roma e ad -Aperto '86- della Biennale di Venezia. Negli anni Novanta la sua pittura torna ad un'esigenza narrativa, scegliendo una rappresentazione che si dona mediante un gioco calibrato di piani; la scultura degli stessi anni si imposta sempre piu' come percorso dialogico con il contesto ambientale in cui va ad inserirsi. In questo giro d'anni gli sono dedicate numerose mostre personali in gallerie e musei del tessuto italiano, tra le quali la mostra antologica del 2003 dedicatagli dalla Città di Napoli in collaborazione con la Regione Campania al Castel dell'Ovo dal titolo Casciello - percorsi 1973-2003. Negli ultimi anni Casciello consolida la ricerca di dialogo con l'ambiente in cui l'opera va ad inserirsi. Esempi di quest'ultima fase sono il lavoro Apparizioni Regali, esposto dal 28 luglio al 14 ottobre 2008 per la Reggia di Caserta (e distrutto dopo l'intervento) e la Stazione di Mugnano della Metropolitana Campana che sarà inaugurata a metà dicembre 2009. È stato nominato dal Papa Benedetto XVI Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon.
Ufficio stampa: Giuseppe Napoli

Servizio Cultura - Sport, Comune di Baronissi
tel. 089 828210 - fax 089 828217
E-mail:
cultura@comune.baronissi.sa.it
Web site:
http://www.comune.baronissi.sa.it

Inaugurazione sabato 6 febbraio - ore 18,30

Frac, Galleria dei Frati
via convento, Baronissi
Orario di apertura: lunedi' - venerdi' ore 9.00/13.00 - lunedi' e giovedi' anche ore 16.00/19.00
sabato, domenica e festivi: previste aperture straordinarie (Infoline: 089 828210 - 328 8605476)
ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 6 febbraio 2010 alle 10:44   -  forum administrator-  forum moderator
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Only Art Together



Gli artisti della galleria dialogano con diversi autori selezionati

Dopo il successo della prima esposizione allestita lo scorso gennaio nell'ambito del progetto -Only Art Together-, la Galleria d'Arte Contemporanea Artekostia di Albinea (RE) presenta, dal 6 al 24 febbraio, una nuova collettiva con opere di undici autori contemporanei. Il progetto, che si concluderà alla fine di aprile, prevede infatti la realizzazione di un ciclo di cinque esposizioni in cui le ultime ricerche degli artisti che la galleria tratta in esclusiva (Marco Arduini, Nicla Ferrari, Anno Matthias Henke, Costantino Piazza, Michele Sassi ed Andrea Valenti) dialogano, di volta in volta, con diversi autori selezionati nel panorama artistico nazionale ed internazionale.

Artisti affermati e giovani talenti in una rassegna che, piu' che alle leggi del mercato, guarda alla qualità delle proposte, per presentare al pubblico quegli autori che, come spiega il gallerista Costantino Piazza, -immettono nelle loro opere concettualità nuove o affrontano tematiche in modo originale-.

In occasione del secondo momento espositivo, previsto dal 6 al 24 febbraio, accanto alle opere di Marco Arduini, Nicla Ferrari, Anno Matthias Henke, Costantino Piazza, Michele Sassi ed Andrea Valenti, Artekostia ospiterà anche i dipinti di Maddalena Barletta (Bologna), Massimo Canuti (Guastalla, RE), Myriam Cappelletti (Prato), Fiorella Manzini (Bologna) e Federica Rossi (Collecchio, PR), artisti diversi per stile e linguaggio, ma accomunati da una costante ricerca. La mostra sarà visitabile fino al 24 febbraio 2010 con il seguente orario: lunedi'-venerdi' 18.30-23.00, sabato, domenica e festivi 16.00-23.00. Le successive esposizioni si terranno dal 27 febbraio al 17 marzo, dal 20 marzo al 7 aprile e, per finire, dal 10 al 28 aprile.

Marco Arduini e' nato nel 1959 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Diplomato all'Istituto d'Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia, dal 1997 ha preso parte a numerose esposizioni in Italia e all'estero. Nicla Ferrari nasce a Cavriago, dove vive e lavora. Stilista per prestigiose case di moda, dal 2000 si dedica alla pittura, prendendo parte a numerosi concorsi ed esposizioni. Anno Matthias Henke, nato a Marburg (Germania) nel 1965, vive e lavora a Bologna. Dal 1987 ha tenuto numerose esposizioni in Italia ed in Germania. Costantino Piazza, pittore, gallerista e poeta, nasce a Palermo nel 1953. Si trasferisce prima a Milano e poi a Reggio Emilia, dove e' conosciuto con lo pseudonimo di Kostia.
Michele Sassi, nato nel 1970 a Sassuolo (MO), vive e lavora a Villalunga di Casalgrande (RE). Insegnante di scultura, ha preso parte a diverse esposizioni personali e collettive. Andrea Valenti, nato a Siena ma residente a Parma, si e' laureato al Politecnico di Milano. Dopo la prima mostra, allestita nel 1997 a Bologna, ha preso parte a numerose esposizioni personali e collettive.

Ufficio stampa CSArt - Comunicazione per l'Arte
via S. Pietro Martire 16/A, 42121 Reggio Emilia tel 0522 1970864, fax 0522 1970864, info@csart.it

Inaugurazione 6 febbraio 2010

Galleria d'Arte Contemporanea Artekostia
Via Morandi, 1/B - Albinea (RE)
Orario:
da lunedi' a venerdi' ore 18.30-23, sabato, domenica e festivi ore 16-23
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 6 febbraio 2010 alle 10:44   -  forum administrator-  forum moderator
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Eventi d'arte mitteleuropei 2010



Grafiche, pitture, ceramiche e sculture

a cura di Enzo Angiuoni e Luciana Bertorelli

La mostra d'Arte ''EVENTI D'ARTE MITTELEUROPEI 2010'' comprende artisti del Friuli, dell'Austria, della Croazia nonche' artisti del bacino Mediterraneo e naturalmente del nostro territorio.

Artisti partecipanti: Antonia Acri - Augusto Ambrosone - Giuseppe Amoroso - Enzo Angiuoni - Luciana Bertorelli -Letizia Caiazzo - Luigi F. Canepa - Giancarlo Caneva - Laura Carone - Roberto Di Gianpaolo - Claudio Di Lorenzo - Maria Teresa Di Nardo - Claudio Mario Feruglio - Tonina Garofano - Nicola Guarino - Nadia Loletti - Bruno Paladin - Tommaso Resta - Nelly Sanzi - Pippo Spina - Rosa Spina - Emanuela Spazzarini - Gemot Schmerlaib - Beartice Tavernese - GianfrancoVasile.

Sono in tutto 25 artisti di diversa formazione,alcuni con un'esperienza di oltre quarant'anni di attività alle spalle,formatisi presso Accademie prestigiose che hanno aderito con l'entusiasmo del neofita a questa mostra itinerante che toccherà diverse sedi prestigiose sul territorio nazionale...altri giovanissimi ma già sicure promesse...alcuni usano tecniche difficili e un po' desuete come l'acquerello,che richiede una sicurezza ed una leggerezza particolari e come la scultura in marmo e pietra...,altri sono maestri nella grafica digitale con cui elaborano visioni quasi surreali ..

Sono esposte grafiche, pitture,ceramiche e sculture.
Una mostra quindi che riflette le diverse ''anime '' dell'arte e che merita di essere vista.

Il Catalogo sarà presentato nel mese di Aprile 2010.

Inaugurazione 6 febbraio ore 17

Gallerie del cavallo
via fratelli Cervi, 1 - Valleggia (SV)
Orario: 16-19
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 6 febbraio 2010 alle 10:46   -  forum administrator-  forum moderator
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Cava De' Tirreni (SA) - dal 6 al 14 febbraio 2010
I baci nella storia del cinema

L’immagine di Rodolfo Valentino e Nita Naldi in un abbraccio appassionato nel film “Sangue e arena”.
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CORSO PORTICATO
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Centro Storico (36010)
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Eventi in corso nei dintorni

Le gigantografie, tratte da una straordinaria selezione di immagini delle più belle foto sui baci nel mondo del cinema sono state reperite presso la più importante e prestigiosa collezione fotografica del mondo, l'archivio Bettmann.
vernissage: 6 febbraio 2010.
genere: fotografia, collettiva
email: vincenzo.davide@comune.cavadetirreni.sa.it


Messaggio di Gino il sabato 6 febbraio 2010 alle 10:47   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 6 al 19 febbraio 2010
Altobelli | Moscarino | Serrato - O' core e Napule


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CASTEL NUOVO - MASCHIO ANGIOINO
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Piazza Municipio (80133)
+39 0817955877
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra fotografica
orario: tutti i giorni, tranne i festivi, dalle 9,00 alle 18,00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 6 febbraio 2010. alle ore 17,00, presso l'Antisala dei Baroni
autori: Mimmo Altobelli, Angelo Moscarino, Anna Serrato
genere: fotografia, collettiva


Messaggio di Gino il lunedì 8 febbraio 2010 alle 10:44   -  forum administrator-  forum moderator
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Avellino - dall'otto febbraio al 20 marzo 2010
Piero Leonardi - Butterflowers


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BANCA SELLA SUD ARDITI GALATI
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Corso Europa 8g (83100)
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
orario: Lunedì al venerdì 8:30/13:30; 14:45/15:30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 8 febbraio 2010.
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Piero Leonardi
telefono evento: +39 3204571690
genere: arte contemporanea, personale
email: monnalisa.salvati@tiscali.it
web: www.associazionestudio7.it


Messaggio di Gino il lunedì 8 febbraio 2010 alle 13:58   -  forum administrator-  forum moderator
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ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
 
 
 
ha il piacere di invitarLa all'esposizione de:
 
gli ACQUERELLI di SILVANA LAMBERTI SAVIANO
i FOULARD di MADDALENA SCARAMELLA
l'ARTE della LANA di LIDIA e GRAZIELLA
 
 
 
 
mercoledì 10 febbraio
17.30 21.00
Via Cavallerizza aChiaja, 46 Napoli                                                                                                                                                      

 



Messaggio di Gino il lunedì 8 febbraio 2010 alle 19:11   -  forum administrator-  forum moderator
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OPERA UNICA

 

 

Nunzio De Martino

 

NOTE

 

 

 

 

 

Mercoledì 17 Febbraio, si inaugura alle ore 18.30 presso la Galleria Opera Unica,

Via della Reginella, N.26 Roma "Note", mostra personale di Nunzio De Martino

 

Nunzio De Martino, continua la sua ricerca sull’appropriazione di una coscienza dello spazio e del tempo, di quei gesti minimi che attraversano la storia e incidono la memoria.

 

Note, unico lavoro in mostra, è un opera composta da un parallelepipedo in legno laccato, sul quale è fissato un ago, nella cui cruna, ci sono dei filamenti di cotone trasportati dallo stesso.

 

Nel lavoro di De Martino esiste un confine dove le parole finiscono e inizia l’immaginazione, dove la realtà non è solo ciò che banalmente vediamo, ma anche e soprattutto un pensiero che ci eleva in un mondo che va oltre, dove tutto può assumere una connotazione nuova e inaspettata. «Questo può accadere – come suggerisce l’artista – solo se ci spingiamo al di là delle frontiere dell’apparire. Allora ciò che ci circonda, potrà avere un senso diverso che ci sarà svelato solo se saremo pronti ad accoglierlo». Così, dei fili di cotone non saranno più esclusivamente semplici elementi per tessere e un ago non sarà solo un banale strumento per cucire.

Dunque, l’ago inteso come vettore, veicolo; che porta qualcosa dietro di sé; un corpo che trasporta per costruire, riparare, che scivola tra i tessuti della vita, rigido come l’inquietudine di un uomo, ma pure ancora per i suoi filamenti. Un ago è capace sempre di portare con sé la memoria del suo operato. Cuce lungo innumerevoli direzioni. A volte, sulle ali di un destino semplice; altre, su tessuti duri e inaccessibili, lasciando sempre un segno del suo passaggio. Ma qui, in tale spazio, il nostro ago è giunto a un momento specifico, è fisso, come a enfatizzare una fase particolare e unica. È stabile, immobilizzato su se stesso, accentuando la sua presenza qui, è nel suo valore più emblematico e complesso, è di fronte a se stesso ma anche di fronte allo spettatore: vuole osservarsi e farsi osservare. Perché solo così, solo nell’osservarlo più attentamente, si svela un lato nascosto e diverso dal resto, tanto piccolo e impenetrabile e per nulla facile da intercettare: la cruna.

Questo microscopico passaggio che permette al cotone di potersi unire, instaura un legame preziosissimo e inscindibile con ciò che porta o portiamo, con la sua e la nostra memoria, con la sua e la nostra storia. L’ago diviene un corpo che trasporta qualcosa, filamenti che passano, si perdono e si spezzano nel comporre una cucitura. Come le esperienze e i suoi viaggi nella vita. Ma qui i filamenti non si sono perduti, sono insieme all’ago, pronti ad annotare un traguardo al quale giungono e dal quale ripartono. Esistono dietro le proprie esperienze, le loro attese, le loro motivazioni, le loro paure, i sacrifici, le loro banalità. Tutto il proprio vissuto che, senza perdersi, giunge fin qui.

Un semplice ago con cotone ora divengono una nuova realtà, tanto forte da permetterci di andare oltre ciò che da sempre conosciamo, oltre la loro apparenza, donandoci ancora una volta un soffio della grande magia dell’arte.

 

Nunzio De Martino

“Note”

 

Dal 17 al 23 Febbraio 2010

Vernissage 17 Febbraio 2010 ore 18,30

Opera Unica Art Gallery

Via Della Reginella, 26

00186 Roma

Ph. +39 06 68809645

info@operaunica.eu

www.operaunica.eu



Messaggio di Gino il martedì 9 febbraio 2010 alle 12:23   -  forum administrator-  forum moderator
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STONES

GUIDO DELLA GIOVANNA

Opening 10 FEBBRAIO 2010 dalle h. 17 alle19

BIBLIOTECA CROCE - Via De Mura 2 bis

Napoli

 



Messaggio di Gino il martedì 9 febbraio 2010 alle 13:37   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il mercoledì 10 febbraio 2010 alle 09:53   -  forum administrator-  forum moderator
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Gianfranco De Angelis



Bianco sporco

a cura di Belinda Vella

LIBERAMENTE ISPIRATO AL MARTIRIO DI UN TRANSESSUALE e' il titolo dell'opera che e' protagonista centrale di BIANCO SPORCO, la personale dell'artista Gianfranco De Angelis in programma DA MERCOLEDÌ 10 FEBBRAIO 2010 A VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2010 presso il monumentale Castel dell'Ovo di Napoli.

La mostra e' curata da Belinda Vella, e' realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli | Assessorato alla Cultura e si aprirà mercoledi' 10 febbraio 2010 alle ore 17.00 con un vernissage di presentazione al quale prenderà parte l'autore.

-Dopo aver dipinto opere liberamente ispirate alla vita di San Gennaro, di san Sebastiano, si Santa Agata e di Santa Lucia - spiega lo stesso De Angelis - ho continuato la ricerca focalizzando l'attenzione su una figua contemporanea, un uomo capace di commissionare supplizi per il proprio corpo, con lo scopo di raggiungere un nuova collocazione, in grado di restituirgli un giusto equilibrio, e con questo raggiungere -la salvezza'. Un uomo ancora oggi perseguitato da comportamenti sia razziali che di eccessiva approvazione. Il transessuale, uomo che -transita' da un'identità all'altra praticando sanguinosi interventi sull'involucro materico del suo spirito, e' - a mio giudizio - quanto di piu' vicino alle figure dei martiri-.

--nostalgia dolorosa del sembiante. Dolorosa come i segni che circoscrivono le operazioni di un santo in ibridazione, in transizione tra una stazione e l'altra dell'essere. Una trance che e' la quintessenza del corpo santo. Cristo in corpore vili. Cosi' crudelmente trafitto proprio per il suo essere una commessura di impossibili. Exemplum doloroso di quanto costi essere due in uno- [Marino Niola | dal catalogo della mostra

BIANCO SPORCO di Gianfranco De Angelis | 2010)
Carne candida e impassibile, ossessionata dalla salvezza: questo il sottotitolo della mostra di De Angelis, i cui protagonisti sono i martiri, catturati nella loro -imitatio Christi', nel loro aspetto di candore squisitamente umano ma irraggiungibile: da San Gennaro a San Sebastiano, da Santa Agata a Santa Lucia-

Classe 1974, il napoletano Gianfranco De Angelis ha intrapreso, sin dagli anni Novanta, un ampio percorso professionale come artista figurativo, grafico e illustratore, lavorando in numerosi studi partenopei e poi come libero professionista, con una specifica specializzazione nell'ambito della grafica editoriale. Nel corso degli ultimi anni ha esposto sue opere nell'ambito di mostre collettive a Napoli, Ercolano (NA), L'Aquila e in altri luoghi italiani.

Inaugurazione 10 febbraio 2010, ore 17

Castel dell'Ovo
Via Luculliana (80132), Napoli
orario: dal lunedi' al sabato ore 10 -13 e 14,00 - 17,30
domenica e festivi ore 10 - 13
ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 10 febbraio 2010 alle 09:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Guido Della Giovanna



Stones

La poesia, la letteratura, la musica e la filosofia ispirano la mia arte, ma poi a lavoro finito ritrovo nei colori usati i miei sentimenti e le mie emozioni. Questa volta ho usato dei materiali nuovi per me, le pietre, e tutto e' partito da una frase di Kahlil Gibran :

-Fa che i tuoi sogni siano di pietra, in modo che nessuno te li possa distruggere! -

Cosi' ho realizzato una serie di dipinti ispirati ad opere letterarie. Quando si legge un romanzo, una poesia, o si ascolta musica, la nostra mente intraprende un viaggio che ci porta in un mondo emozionale non predefinito non predeterminato non permanente, ed io ho lavorato su queste prerogative, usando tele, colori, legno e pietre, perche' le pietre, sono dure, non silenziose, modificabili lentamente dal tempo e velocemente dall'uomo, poiche' con la loro unione si puo' costruire qualcosa di forte e durevole.

Noi, genere umano, siamo un po' in difficoltà, dovremmo essere duri nelle nostre convinzioni, sostenerci per costruire positivamente qualcosa di forte e durevole, e soprattutto avere sogni forti come le pietre da non poter essere distrutti. E ne abbiamo sogni da poter realizzare !!!

L'arte astratta mi concede questa libertà. È enigmatica. Non devo sempre spiegare le mie pitture e non mi devo preoccupare di come sono interpretate. L'espressionismo astratto forse e' nelle cose.Le persone hanno molti muri bianchi (sia in casa che dentro di se') ed hanno bisogno di qualche cosa di vibrante da poter vedere nelle loro case, qualcosa che sia capace di smuovere le emozioni, qualcosa che ricordi che c'e' ancora la possibilità di emozionarsi. guido della giovanna

Inaugurazione mercoledi' 10 febbraio ore 17.30

Biblioteca Croce
Via De Mura 2 bis c/o Scuola Vanvitelli Via Luca Giordano Napoli
Dal 10 al 22 febbraio h. 09.00 - 19.00
Ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 10 febbraio 2010 alle 10:03   -  forum administrator-  forum moderator
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Modern and Contemporary Prints
Marc Chagall, Chuck Close, Erik Desmazieres, Jim Dine, Sam Francis, Helen Frankenthaler, David Hockney, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Marino Marini, Henri Matisse, Robert Motherwell, Pablo Picasso and Frank Stella
 
Dates: Through February 22, 2010
Location: Leslie Sacks Fine Art - 11640 San Vicente BLVD - Los Angeles CA 90049
 
 
Modern and contemporary prints are an extension of a long and illustrious lineage that goes back to the Renaissance engravings of Albrecht Dürer, and the 17th century prints of Rembrandt, Rubens, van Dyck and Claude Lorraine. The diffusion of printmaking throughout Europe in the 18th century drew in the Italians, Tiepolo, Piranesi and Canaletto, the mystical Englishman, William Blake, and the Spanish  master, Goya. The posthumous 1863 publication of Goya’s powerful suite of prints, Disasters of War, was of major import, coincident with and an influence upon the emergent Parisian avant-garde who would come to be known as the impressionists.

During the impressionist period, the woodblock prints of Hokusai and other Japanese printmakers strongly
influenced Manet, Degas, Toulouse-Lautrec, van Gogh, Gauguin, and virtually every other progressive artist working in France at the time, profoundly affecting not only the style of their print images but impressionist and post-impressionist painting as well. It was at this time that artists began to produce limited editions, signing their prints by hand or with a chop mark (monogram), in the manner of Japanese prints. The signature on a print has since come to indicate the artist’s involvement in the printmaking process itself, this being the criterion by which we now define what constitutes an “original print.”
 
Picasso and Matisse, the prototypical “moderns,” began making original prints in the first decade of the 0th century, followed in the 1920’s by Chagall. All three of these artists created voluminous bodies of work. Picasso is represented in this show by prints from the 1930’s through the 1960’s. Matisse is likewise shown across a wide swath of time, with works from 1906, the Fauve period, through the Jazz Series of 1947. Examples from Chagall include selections from his first suite of color lithographs, Four Tales of the Arabian Nights, published in 1948.
 
Marino Marini, though best known as a sculptor and particularly for his bronze horse and rider at the Guggenheim in Venice, was trained primarily as a painter and produced some of the most painterly prints of the 20th century. Favoring the etching and aquatint processes, he was able to achieve subtle effects not unlike those of watercolor and gouache while employing a rich and characteristically Italian palette of unlikely yet sumptuous color combinations. Leslie Sacks Editions has published the English language catalogue raisonné of Marini graphics, documenting the artist’s work in prints from 1919 through 1980.
 
Important Modern and Contemporary Prints includes two of the strongest works from Marini’s Shakespeare portfolios, which are considered the pinnacle of his graphic production.
 
The artists of the New York School (1940’s and 50’s - Pollock, Rothko, Kline, et al.) are represented with important prints by Robert Motherwell and Helen Frankenthaler. The Motherwells include Burning Elegy and two of his signature red etching aquatints, Gesture and Mexican Night II. Frankenthaler, once married to Motherwell, is the last surviving major figure from the abstract expressionist period. She is represented by her most recent large-scale print, Book of Clouds, a multi-process work in aquatint, etching, woodcut and pochoir with hand coloring. Burning Elegy and Book of Clouds are characteristic of the New York School’s penchant for creating large works that fill the viewer’s field of vision and thereby create an immersive experience.
 
Frankenthaler and Sam Francis were both associated with lyrical abstraction (aka in France, tachisme and art informel) which followed from abstract expressionism. The Francis work in this show is a dynamic, large scale monotype (unique print) with hand coloring, from the 1980’s, and shares its “super graphic” quality with Frank Stellas from the same period, specifically, excellent examples from Stella’s Polar Coordinates series.
 
At this point in the chronology we run into a problem of nomenclature as to what differentiates modern from contemporary. One could logically argue that if an artist is alive, the art is contemporary, but the issue of style makes things more complicated. This problem is perhaps most pointedly underscored by the work of the contemporary and quite lively David Hockney, who has explicitly emulated Picasso, Matisse and most recently van Gogh. Several of Hockney’s greatest prints are featured in this show: an important lithograph, Hotel Well III, which references cubism and thus indirectly Picasso, Celia in an Armchair which indirectly references late Matisse, and Rue de Seine which contains a very direct reference to Matisse’s earlier Nice period.
 
As Hockney is one of the most scholarly and intellectually acute artists of our time, one may assume that apart from personal predilection as to style, he has used style as a statement. If one considers his dedication to draftsmanship – the most fundamental aspect of all artistic practice - and his choice of subjects, these being predominantly still life, portraiture and landscape, it may be said that he’s cut against the grain of critical vogue, paying little attention to the conceptual apart from reaffirming the primacy of modern and classical values though his choice of styles and subjects, as evidenced by the selection of prints in this show.
 
Though reality doesn’t fully cooperate with efforts to put art into neat little boxes, if one had to select a movement or moment that represents a break with modernism, and so signifies the beginnings of what we call contemporary or post-modern art, it would be the advent of pop art ca. 1960, when high concept and irony came to replace romanticism, including the stereotypic image of the artist as a solitary individualist on an esoteric quest for communion with his or her muse. Conversely, with pop we see the appropriation of images from culture at large, as in the works of Roy Lichtenstein whose silk screens, Seascape and Still Life with Red Jar, appear in this show. By appropriating, as the key motif for his style, the benday dots of which photo-mechanical lithographic images are comprised (the tiny dots used to create images in the printing of magazines, newspapers and posters) Lichtenstein referenced mass media and with it popular culture, beginning with his cartoon images. Departing from this imagery, his later works embrace impressionist, modern and even classical imagery in architecture, thus riffing, ironically, on pop art itself. Printmaking was perhaps the art form most relevant to Lichtenstein’s style, being that he appropriated his signature motif from mass media printing technology.
 
Jasper Johns was at the forefront of pop with such iconic images as the American Flag, but unlike most of his pop contemporaries who were obsessed with image and concept, Johns’ has always maintained a painterly aesthetic. This can be seen in the painterly quality of his prints. In so doing, Johns’ prints, along with his paintings, have preserved the place of painting in a contemporary art world wherein painting has been increasingly subordinated to concept (though this trend seems to be in the nascent stage of changing). The Johns prints in this show include Cicada, Between the Clock and Bed, and one of his best known images, a Savarin Coffee can - holding paint brushes.
 
Jim Dine has long sustained an orientation similar to that of Johns, achieving painterly effects with print making processes. Additionally, Dine often embellishes entire editions with hand painting. Moreover, he has underscored the primacy of drawing with many editioned prints that are effectively drawings produced in multiplicity (as is the case with many of Hockney’s editions). Be it graphite pencil on paper or lithographic pencil on a stone, a drawing is a drawing nevertheless and it is the mastery of this most fundamental of all artistic skills that separates the merely conceptual from classic art, though it should be said that the two are not necessarily mutually exclusive. Dine is represented in this exhibition with a large, intensely graphic robe entitled Very Picante, made with an unusual technique employing cardboard plates. Also shown are two of his Venuses in etching and aquatint, classical icons if ever there were.
 
Chuck Close has become an iconic name in contemporary art, but the underpinning of his signature style - portraits comprised of intricate patterns of pixilated colors - have precedent in neo-impressionism, best known from the late 19th century divisionist, aka pointillist landscapes and seascapes of Seurat and Signac. This said, the thinking behind Close’s work is different than that of the neo-impressionists, and he’s taken the basic form of divisionism to the next level with the development of complex patterns and free form designs within those patterns. Important Modern and Contemporary Prints includes Close’s tour de force self portrait of 2007, a huge 187 color silk screen image measuring 68 x 74 inches. Each color requires a separate screen, and the registration (alignment) of all of the screens is critical, thus a work of this complexity is a staggering technical accomplishment, which in combination with his artistry makes this perhaps the most important print of the new century to date.
 
Lastly, looking at the amazing 1981 work of contemporary French etcher Erik Desmazieres, L’Atelier Rene Taze III, takes us back to where this narrative began, in reference to the intricate 16th century engravings of Albrecht Dürer, the etchings of Giovanni Piranesi, Jacques Callot and other early masters of European printmaking. Desmazieres’ obsessively detailed, affectionately rendered image of a print shop and its venerable press eloquently express the importance of printmaking, not only in the eyes of this artist, but in the eyes of all of the artists, curators, gallerists and collectors who have fallen under the spell of the print.
 
Lee Spiro, Director
Leslie Sacks Fine Art
 
This exhibition may be viewed online at www.lesliesacks.com
 
Gallery info:
Leslie Sacks Fine Art
11640 San Vicente BLVD
Los Angeles CA 90049
 
T 310.820.9448
F 310.207.1757
www.lesliesacks.com
Lee Spiro (Director): lee@lesliesacks.com
 



Messaggio di Gino il mercoledì 10 febbraio 2010 alle 10:20   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal primo al 13 febbraio 2010
Fabrizio Scala - Nudi. Coco Chanel da New York a Broggia

Nudi "Coco Chanel da New York a Broggia"
 [Vedi la foto originale]
GALLERIA GINO RAMAGLIA
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Broggia 9/10 (80135)
+39 0815640738
info@ginoramaglia.it
individua sulla mappa Exisat
individua sullo stradario MapQuest
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
orario: Lunedì a Sabato ore 10-13 e 16-20
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 1 febbraio 2010. ore 19.00
curatori: Maurizio Barretta
autori: Fabrizio Scala
note: Nell'ambito di: "Artisti in Vetrina"
genere: arte contemporanea, personale

inserito da gino.ramaglia


Messaggio di Gino il mercoledì 10 febbraio 2010 alle 20:08   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 17 al 27 febbraio 2010
Gaia Vittozzi - Pupa. Perchè non è mai quello che sembra

Artisti in Vetrina
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Eventi in corso nei dintorni

La pupa è uno stadio che si manifesta nel corso dello sviluppo post-embrionale degli insetti olometaboli e che precede lo stadio di adulto.
orario: Lunedì a Sabato ore 10.00-14.00 e 16.00-20.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 17 febbraio 2010. ore 19.00
curatori: Gaia Vittozzi
autori: Gaia Vittozzi
note: Gino Ramaglia
Artisti in Vetrina
genere: performance - happening, personale

inserito da gino.ramaglia


Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:19   -  forum administrator-  forum moderator
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Marinella Senatore



Featuring

La Galleria Umberto Di Marino e' lieta di presentare, giovedi' 11 febbraio 2010, per la prima volta all'interno del proprio spazio, la nuova personale di Marinella Senatore dal titolo featuring. La mostra e' l'occasione per mettersi totalmente in gioco, lasciando emergere la sensibilità personale, ma anche il risvolto sociale della sua ricerca: un'arte in cui la dimensione collettiva del lavoro e' il fulcro di una metodologia basata sulla -partecipazione-, ancor prima che sulla collaborazione e dove l'artista si ritaglia il ruolo di mediatore (featuring).

I suoi temi centrali si sviluppano nelle diverse forme espressive (dal video all'installazione, alla pittura, al disegno, alla fotografia, alla performance) e si mostrano strumento versatile, plasmato dalla ricerca personale dell'artista.
Nell'installazione presente nella prima stanza, che apre il percorso espositivo, le tracce di memoria di luoghi visti o vissuti (come un motel americano in due momenti diversi della giornata) trovano forma con riferimenti precisi, ma al contempo indefiniti, per divenire luoghi di possibili accadimenti, dove il ruolo principale e' riservato alla luce che diviene la chiave per il percorso narrativo che l'artista apre anche allo spettatore per essere completato.

Nel video How do U kill the chemist, (realizzato durante la permanenza dell'artista a New York) un gruppo di rappers di Harlem introduce la storia del chimico Adrian Ghole, che scoperta la fortunata formula per un nuovo tipo di gomma per pneumatici, viene ucciso dal suo factotum Bassil per motivi d'interesse. Tuttavia la sorte vuole che questi attraversi il ponte Hudson con il cadavere del professore nel portabagagli e venga fermato da una folla festante per ricevere un premio in denaro come milionesimo passante della giornata. La narrazione di un fatto di sangue realmente accaduto a New York e' solo un pretesto per permettere d'innescare il processo artistico, mostrandoci gli spazi interpretativi che quest'ultimo puo' rivelare, tra sequenze girate sul posto ed immagini di repertorio. Un oggetto di uso comune come l'iPod, messo a disposizione del pubblico, fornisce il supporto per una fruizione piu' intima ed interattiva dell'opera.

L'ultima stanza e' invece terreno di una sfida ulteriore: la pittura, tipica pratica artistica intima, viene svelata ed aperta alla pratica collettiva, evocando l'esperienza vissuta dagli abitanti di Alaraz in Spagna nel costruire una macchina della pioggia per un evento nella piazza principale della città. Le tele suggeriscono una sintesi della relazione tra la visione dell'artista e la sua pratica con la comunità locale, aprendosi alla dimensione storica piu' ampia cui tutti noi contribuiamo piu' o meno consapevolmente.

Marinella Senatore (Cava dei Tirreni, 1977) vive e lavora tra Roma e Madrid.
Svolge la sua attività didattica presso l'Universitá Complutense di Madrid e l'Universitá di Castilla-La Mancha.
Ha frequentato il corso di fotografia cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, si e' diplomata all'Accademia di Belle Arti di Napoli, si e' laureata presso l'Universidad de Castilla-La Mancha, dove attualmente segue un programma di dottorato sull'arte pubblica.
Dal 1998 ha lavorato come direttore della fotografia e operatore di camera, dal 2003 si dedica pienamente all'attività artistica e didattica. Dal 2006 e' ricercatore associato del progetto IDECA presso la UCLM, Spagna.
Tra le principali mostre personali e collettive: Critica in arte, MAR Museo d'Arte della cittá, Ravenna; Manuale per i viaggiatori, Museo MADRE, Napoli; Italics, Palazzo Grassi, Venecia/ Museum of Contemporary Art, Chicago; The Rocky Mountain People Show, Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Trento; Guestroom, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam; Modern Times V.1, MAN, Nuoro; All the things I need, Fondazione Adriano Olivetti, Roma; Vesuvius, Moderna Museet, Stockolm.
Nel 2009, e' stata premiata con una borsa di Studio presso ArtOmi International Artists Residency, New York, dalla Dena Foundation for Contemporary Art, Paris.

Inaugurazione giovedi' 11 febbraio 2010, ore 19:30-22

Galleria Umberto Di Marino
Via Alabardieri 1, 80121, Napoli
Orario: lunedi' - sabato ore 15 / 20 - mattina su appuntamento
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:20   -  forum administrator-  forum moderator
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Dineo Seshee Bopape



I like to remember things in my own way

La galleria annarumma404 e' lieta di ospitare nei suoi nuovi spazi la prima personale italiana di Dineo Seshee Bopape (Polokwane ZA, 1981), unica artista sudafricana selezionata per Younger than Jesus, la prima edizione della Triennale al New Museum di New York a cura di M. Gioni, L. Cornell e L. Hoptman.

Ogni progetto dell'artista diventa l'occasione per dislocare eventi appartenenti alla storia collettiva, nonche' alla memoria personale, attraverso un lavoro di destrutturalizzazione dei loro parametri di riferimento. Nei suoi lavori e' evidente una costante tensione verso la defunzionalizzazione dell'oggetto. Legato alla pratica dell' oggetto perfomativo, l'uso di media quali i video, la foto o la pittura, diviene strumento formale per investigare la poetica della materialità delle cose (storia, tempo, eventi) che contemporaneamente vengono spogliati della loro immanenza.

In occasione della personale napoletana -I like to remember things in my own way'', la Bopape presenta una installazione site specific in cui gli oggetti, estrapolati dal quotidiano, acquisiscono una sussistenza effimera. Nella relazione con i video, ciascun elemento crea una narrazione discordante, richiamando tracce di piu' racconti che vivono nella temporaneità dell'installazione.

Il luogo (installazione) genera una nuova dimensione, in cui i video decostruiscono l'immagine, il piu' delle volte quella dell'artista stessa, dando il via ad un processo di progressiva perdita di fisicità a vantaggio di una feconda confusione di forme, suoni, colori. Ognuno di essi e' il punto di partenza per un nuovo racconto, un nuovo altrove in cui essere ricollocato, un nuovo codice espressivo. Nei collages, come pure nei dipinti, infatti, la pratica e' resa ancora piu' evidente: l'apparente caos in cui si intravedono frammenti dell'immagine dell'artista, e' il mezzo attraverso cui la Bopape realizza una stratificazione di riferimenti visivi, ridefinendo i contorni del reale e del materico, per cercare una nuova armonia narrativa.

Inaugurazione 11 febbraio ore 18.30

annarumma404 (nuovo spazio)
Via Carlo Poerio 98, 80121 Napoli
mart-ven 1-19.30 o su app.
ingresso libero



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Yayoi Kusama

Personale

Yayoi Kusama e' la piu' importante artista giapponese in vita. L'evoluzione della sua attività dobbiamo considerarla cronologicamente alle sue vicende personali. E' un'artista autodidatta che si forma nel Giappone post-bellico; si trasferisce in America sul finire degli anni Cinquanta, passando dall'espressionismo astratto alla pop art ed alla minimal art.

La sua arte e' stata e persiste ad essere leale alle sue motivazioni intime, feconda nella produzione pur basandosi su una semplice metodologia legata all'infinito. Proprio la ricerca spasmodica dell'infinito, il lavoro certosino ed ossessivo e' una qualità illimitata dell'artista all'approccio pittorico non ponendosi limiti, rappresenta qualcosa di -astratto-, di non numerabile.

Le opere apparentemente possono apparire e rivelarsi monotone, ma la grandezza della maglia della rete mostra variazioni in dimensioni e densità. La superficie oscilla elegantemente, rappresentata da un mondo monocromo, ma allo stesso tempo uno spazio che abbina solidità e dignità.

In questa selezione di opere l'artista ci invita ad entrare a far parte del suo mondo magico ed irreale, fruendo e facendoci catturare dalle trame incantate delle sue opere.

Immagine: Yayoi Kusama Nets 25 45,7x53,1 1998 acrilico su tela

Inaugurazione: giovedi' 11 febbraio alle ore 18.30

Movimento arte contemporanea
Corso Magenta 96 - Milano
Orari: Lunedi' - Venerdi' 14 -19
ingresso libero


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Giacomo Balla



pittura dinamica = simultaneita' delle forze

a cura di Elena Gigli

Da giovedi' 11 febbraio la Galleria F. Russo di Roma ospiterà la mostra Giacomo Balla pittura dinamica = simultaneità delle forze, sull'inedita tematica del Manifesto del Colore. La mostra, patrocinata dall'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, e' curata da Elena Gigli che da vent'anni studia l'opera pittorica di Balla, e presenta una ventina di opere che coprono il periodo anni Dieci - fine anni Venti ossia il periodo caratterizzato dalle ricerche di Balla sul colore, tutte provenienti da Casa Balla.

Il tema della mostra e' il Manifesto del Colore pubblicato da Balla nel 1918, nel catalogo della sua mostra alla galleria Bragaglia a Roma (4 ottobre 1918) dove analizza il ruolo del colore nella pittura d'avanguardia.

Si e' sempre parlato del futurismo in generale ma non e' mai stato approfondita la tematica del colore e quindi del suo manifesto. I primi lavori realizzati da Balla erano principalmente in bianco e nero (vedi Guinzaglio in moto del 1912) in seguito riscopre il colore come si evince dai collages dove, proprio attraverso l'uso di carte colorate, troviamo opere del tutto contemporanee.
Non a caso il titolo della mostra, Giacomo Balla pittura dinamica = simultaneità delle forze, e' l'ultimo punto del Manifesto del Colore.

Tanti sono i manifesti apparsi negli anni Dieci e Venti dedicati al Futurismo. Il 1910 vede la pubblicazione di due manifesti pittorici e, su invito degli allievi Boccioni e Severini, Balla sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi insieme a Carra' e Russolo. Dopo appena due mesi, l'11 aprile, sottoscrive La pittura futurista. Manifesto tecnico dove vi si legge: -la nostra brama di verità non puo' non essere appagata dalla Forma ne dal colore tradizionali! Il gesto, per noi, non sarà piu' un momento fermato del dinamismo universale; sarà, decisamente, la sensazione dinamica eternata come tale-.

Nell'anno appena concluso (2009), tanto si e' parlato del futurismo e altrettante mostre sono state inaugurate. Tuttavia questo movimento rivoluzionario non puo' essere circoscritto a quei primi manifesti, ma si devono sfogliare le pagine della storia per arrivare a capire - insieme a Balla - come sentirsi futuristi.

E' con il manifesto del colore del 1918 che entriamo proprio nel clou del momento artistico di Balla ricco di lavori colorati. Dopo infatti gli anni Dieci dove principalmente troviamo opere in bianco e nero, a partire dal momento bellico, Balla - quasi una risposta positiva al pessimismo bellico - guarda al colore.

Siamo al 4 di ottobre 1918: Giacomo Balla espone a Roma nella galleria di Anton Giulio Bragaglia a via Condotti 21 e aprendo il catalogo della Mostra del pittore futurista Balla, si leggono i sette punti del Manifesto del colore:

1. Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa ne' puo' interessare piu' nessuno.
2. Nel groviglio delle tendenze avanguardiste, siano esse seni-futuriste o futuriste, domina il colore. Deve dominare il colore poiche' privilegio tipico del genio italiano.
3. L'impotenza coloristica e il peso culturale di tutte le pitture nordiche, impantanano eternamente l'arte, nel grigio, nel funerario, nello statico, nel monacale, nel legnoso, nel pessimista, nel neutro o nell'effeminatamente grazioso e indeciso.
4. La pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre piu' un'esplosione di colore non puo' essere che giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bianco, dinamica, violenta, interventista.
5. Tutte le pitture passatiste o pseudo - futuriste danno un sensazione di preveduto, di vecchio, di stanco e di già digerito.
6. La pittura futurista e' una pittura a scoppio, una pittura a sorpresa.
7. Pittura dinamica: simultaneità delle forze.

Nella sua Dichiarazione autografa - Autobiografia (inchiostro nero su carta cm. 18 x 14)
il pittore proprio in durante gli anni del primo conflitto mondiale declama che -o' già creato una nuova sensibilità nell'arte espressione dei tempi futuri che saranno colorradioiridesplendoridealluminosisssssssssimiiiiii-.

-Bisogna essere permeato di sensibilità intuitive e passare furtivamente tra gli attimi impercettibili dell'evoluzione per scoprire le nuove vie che portano all'arte futurista, nella quale nessun concetto, nessuna linea, nessuna forma, nessun colore, nessuna sagoma, nessuna frase, nessuna nota musicale ricorderà il minimo, dico minimassimo segno dell'arte passata. -. Anche i minimi tentativi futuristi possono essere il principio della nuova arte futura. E con questo, con una superstrafede indistruttibile, arrivederci tra qualche secolo-, scriverà Balla nel 1927.

Il catalogo di questa mostra sarà edito da De Luca con una presentazione di Umberto Croppi, assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, una biografia di Balla sugli anni -10 e -20 di Agnese Sferrazza e testi critici della curatrice della mostra Elena Gigli.

Ufficio Stampa Francesca Neerman
mob. 329 68924424
mail
f.neerman@tiscali.it

Inaugurazione giovedi' 11 febbraio, ore 18,00

Galleria F. Russo
Via Alibert 20 - Roma
lunedi' 16.30-19.30, da martedi' a sabato (compreso) 10.00-13.00 e 16.30-19.30
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:26   -  forum administrator-  forum moderator
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Maurizio Cannavacciuolo



Cherchez le chat

Maurizio Cannavacciuolo non ha bisogno di presentazioni, uno degli artisti piu' complessi del panorama italiano, presenta nello spazio della galleria otto opere di cui tre di grande formato.

Il suo lavoro ci esplica la vivacità intellettiva dell'artista: i rapidi collegamenti logici che uniscono le molteplici immagini sono una ragnatela comunicativa pressoche' infinita. Come in una rete neuronale le immagini, che compongono questo puzzle narrativo, attivano un collage di situazioni diversificate in cui uomini, insetti ed architetture perdono peso e spazialità ritrovando nuova ricchezza dell'essere. Se l'occhio dello spettatore sarà cosi' saggio da addentrarsi nelle opere troverà un numero inaspettato di immagini e richiami che si relazionano tra loro; e poi nuovi dialoghi, un percorso visivo che non segue una strada ma che ne potrà scoprire in continuazione di nuove ed inattese. I lavori di Maurizio Cannavacciuolo non si finiscono mai realmente di guardare.

La marcata bidimensionalità che caratterizza l'estetica dei lavori ad olio di questa mostra e' resa possibile da una sapiente stesura compatta del colore che riempie le forme lasciando non dipinto lo spazio del segno ricavato cosi' all'interno di questa oscurità che suggerisce nuovi ambiti di perlustrazione.

Il titolo della mostra Cherchez le chat e' un invito da parte dell'artista a compiere questa osservazione profonda: il gatto c'e' in una delle opere!
L'opera Firmamento screpolato e' stata realizzata su una vecchia -bacheca ministeriale- imbiancata e disegnata su entrambi i lati con un semplice e continuativo segno di matita. La magia di questo lavoro sta nella leggerezza del tratto, nella raffinatezza sottile del bianco e del grigionero. Quest'opera richiama interventi a dimensione ambientale disegnati con la stessa tecnica come TV dinner, del 2004 realizzato in occasione della mostra personale all' Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.

Maurizio Cannavacciuolo e' presente a Roma nelle collezioni della Farnesina e della Camera dei Deputati, nonche' nella nuova stazione -Cilea - Quattro Giornate- della Metropolitana di Napoli - Muzei Savremene Umjetnosti, Sarajevo, Ambasciata d'Italia, Tel Aviv, Ambasciata d'Italia, Santiago de Chile , Certosa di Padula.

Immagine: Triangolo d'oro, 2008, olio su tela, cm 200 x 200

Inaugurazione 11 febbraio ore 18.30

Allegra Ravizza Art Project
Via Gorani 8, Milano
Orari: da lunedi' al venerdi' dalle 11:30 alle 19
ingresso libero


Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:28   -  forum administrator-  forum moderator
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Shin il Kim


Into

Testo critico di Cristiana Perrella

Ad inaugurare l'attività del 2010 e' Into, seconda esposizione di Shin il Kim, artista coreano residente a New York: un approfondimento del percorso incominciato nel 2007 con la prima personale in Italia, Active Anesthesia.

La ricerca di Shin il Kim continua a concentrarsi sul perseguimento di uno stato attivo dell'essere nelle condizioni di passività e di inattività, da lui giudicato come sostanziale della vita quotidiana.

In questa mostra l'artista focalizza la sua ricerca sulla forma interna e sulla struttura dei corpi, per addentrarsi in profondità nella contemplazione dell'idea di attività come generatrice della materia. Come in tutta la sua opera, anche nei nuovi lavori, traspare l'influenza della filosofia buddista, in particolar modo nella pratica della meditazione analitica, con la quale esamina l'importanza delle relazioni che definiscono l'esistenza, esplorandone i suoi piu' delicati equilibri. Sono, infatti, gli elementi mancanti, invisibili, a dare la percezione dell'opera e a renderla leggibile da un punto di vista interno rispetto a una visione esterna del mondo. Gli elementi del microcosmo, come atomi, quark, nervi, vene, ossa, sangue diventano protagonisti, assumendo le sembianze di una classicità contemporanea e tracciando un collegamento tra le radici arcaiche dell'uomo e la loro persistenza nel presente.

La declinazione estetica del lavoro tende il piu' delle volte al minimalismo. Il confine labile tra materiale e immateriale, visibile ed invisibile, trova corrispondenza nella contaminazione dei medium espressivi impiegati: disegni e luci che si trasformano in sculture, come in Duration to Intuition o immagini statiche che diventano puro movimento come nell'opera Inner Echo. In Duration to Intuition, la luce prodotta dal monitor e dalla proiezione si scompone creando una frammentazione visuale che si espande a partire dalle diverse sorgenti video. Le luci diventano parti attive dell'opera e offrono inediti punti di vista e significanti per lo spettatore, che a sua volta e' portato a partecipare attivamente alla comprensione dell'opera.

Preview 11 febbraio ore 18.30

Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio 1, Milano
Orari Lunedi' - Sabato h. 11-13; 15 - 19.30
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:30   -  forum administrator-  forum moderator
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Caterina Arciprete



About us

Domus Artis Gallery presenta l'artista Caterina Arciprete, con i suoi accattivanti lavori, spaziando tra dipinti e disegni in tecnica mista, frutto di un percorso creativo ed estroso dettato dal tema rivelatore: -About us-. Introspezione e gioco a due che l'artista partenopea racconta nella sua personale, come e' solita fare. E' una storia a due, mai piu' senza completamento nell'altro, chiunque essi siano o rappresentino, come augurio di comunione: persone, essenze, simboli, sempre due entità che si specchiano e camminano all'unisono. Passioni palesate attraverso le opere, negli squarci del rosso, del rame, del pastello materico, sguardi incastonati nella quotidianità di un'intesa frammentaria, che fugace si legge attraverso le tele.

Storia di passione immaginifica, onirica come spesso avviene nelle opere di Caterina Arciprete che oggi si cimenta nell'utilizzo di nuove materie. Cristalli, colore essiccato, o strati di carta che in alcune opere come -About you- e -About me- si strappano in tagli rivelatori, mentre in altre opere, come -L'anima nuda- raccontano una interiorità svestita, profonda e rivelatrice di mistero. Quest'ultima opera, e' tra l'altro anche un'anteprima della mostra -L'anima vestita-, progetto dell'associazione Kolibri', che Caterina Arciprete presenterà il 10 aprile 2010 al PAN, palazzo delle Arti di Napoli. I disegni, a pastello su carta nera, sono le idee di partenza, le piccole parentesi di un racconto emozionale che Arciprete enfatizza nelle tele che si riempiono di vortici agitati dal vivere, da occhi che contraddistinguono il tratto dell'artista e la identificano in un elemento rivelatore e, piu' propriamente, in questo caso, evocativo -di noi-.

Paesaggi trasfigurati, mani, volti, braccia, figure inquietanti, tumulti, fanno pensare a pulsioni appagate, desideri nascosti e negati, nostalgie, memorie e proiezioni immaginate da Arciprete sempre con un occhio caleidoscopico ricco di coordinate e di esistenzialismo in cui e' facile ritrovarsi. Mistero e chiarezza, ma soprattutto consapevolezza, si conciliano nella pittura surreale della giovane artista che con la rappresentazione, tramuta sofferenze esistenziali, e intrighi dell'anima in colori.

Caterina Arciprete e' nata a Napoli il 10 gennaio del 1974. All'inizio della sua carriera lavora come restauratrice e illustratrice (numerose le pubblicazioni d'arte con Mondadori, Rzzoli, Giunti etc.). Dal 1996 sperimenta nuovi supporti (dalla carta alla tela, plexiglas, legno) per dare vita alle opere che prendono parte a diverse collettive fino alla sua prima personale -Stelle-(Città della scienza, Napoli 2004). Nello stesso anno progetta per Natale -Storie di angeli o gabbiani- personale e allestimento degli spazi interni ed esterni dell'aeroporto di Napoli. Segue il progetto espositivo -Napoli-New York a volo d'uccello-, dipinti pubblicati in un pieghevole realizzato per Eurofly. Questo primo approccio a New York viene poi consolidato dalla sua prima personale americana -L'occhio di Napoli-(Reg. Campania, New York; Istituto Jefferson, Philadelphia 2006); seguita da -Nel regno del nero silenzio- (Reg. Campania N.Y. 2007, Trip gallery Napoli,2007). Altre personali: -Infinito-(studio Zabo, Napoli 2004); -Segni fluttuanti- (collezione di gioielli disegnati in esclusiva per Oste gioielli d'autore Napoli 2008);- Inside- (villa Doria, Napoli 2009); -About us- (Domus Artis galleria, Napoli 2010); -L'anima vestita- (PAN museo arti di Napoli aprile 2010). Collettive: -C'era una volta una regina- (Castel S.Elmo, Napoli 2006); -In viaggio- (Trip gallery, Napoli 2007); -Barbie and China dolls- (NY arts Beijing, Cina 2007, Broadway gallery, NY 2008); -Eta beta project- (Studio D'ars, Milano 2007); -The flag- (NY arts Beijing Cina, 2009); -Di Giacomo- (Pan, Napoli 2009), -Proposte per una collezione-(Villa di Donato, Napoli 2009); Latitude 34/40 (LA artcore, Los Angeles giugno 2010).
http://www.arcipretecontemporaryart.com

Ufficio Stampa: Daniela Ricci,
d_ricci@libero.it
cell. 347.0824165
Annalisa Tirrito,
annalisa.tirrito@tin.it
cell. 335. 5289607

Inaugurazione: giovedi' 11 febbraio 2010, ore 19

Domus Artis Gallery
Via Vincenzo Cuoco 4, Napoli
aperto dal Martedi al Venerdi dalle 11,00 alle 19,30
orario continuo sabato dalle 11.00 alle 13.30
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:31   -  forum administrator-  forum moderator
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Tremuit Terra



Collettiva benefica per L'Aquila

Omar e Michelangelo Galliani, Fernando De Filippi, Nicola Salvatore, Francesco Correggia, Angiola Tremonti, Giovanni Cerri, Nelu Pascu, Anna Madia, Francesco Corbetta, Ester Negretti, Cristina e Calina Lefter, Aliona Cotorobai, Lavinia Rotocol, Lorenzo Puglisi, Francesca Partesi, Andrea Simoncini, Michela Martello

Ivano Taccori prosegue nel suo intento di aiutare i giovani artisti, questa volta apre le porte del suo prestigioso spazio a una collettiva benefica in favore dell'Aquila. La terra tremo'. In Abruzzo dall'aprile scorso, quando L'Aquila e altri paesi vennero devastati dal terremoto. A Milano nell'agosto 1943, sotto i bombardamenti nemici. Milano che ha conosciuto la distruzione della guerra ed ha una lunga tradizione di solidarietà umana oggi non dimentica L'Aquila e si impegna a raccogliere fondi per la ricostruzione attraverso i club Rotaract Milano Aquileia Giardini e Milano Ovest.

Il tema e' lo scatenarsi della natura contro l'uomo _con opere di artisti noti e non_ che ci sgomenta come nella catastrofe di Haiti, quindi il terremoto in Abruzzo, e la rinascita dei centri abitati colpiti dal sisma. Ecco allora l'albero di ulivo di Omar Galliani, raffinato omaggio all'Abruzzo; l'occhio che si smembra di Angiola Tremonti; le balene di Nicola Salvatore che ci rammentano i branchi di cetacei misteriosamente arenati sulle coste, tragico preludio a sconvolgimenti naturali, terrestri o marittimi; il tifone di Calina Lefter, simbolo della violenza distruttiva degli eventi atmosferici; il fiore che sboccia tra le mani della donna nella fotografia di Andrea Simoncini, testimone di nuova vita.

E ancora Il Cristo contemporaneo di Michelangelo Galliani; il centro della terra infuocato di Cristina Lefter; la demolizione della Ticosa di Como nelle fotografie di Francesco Corbetta; i fiori neri del Black Out di Nelu Pascu; le lande sconfinate di Giovanni Cerri, fatte di rovine e macerie, sulle quali si ergono i tralicci, portatori di energia, comunicazione e futuro; il paesaggio desolato di Lorenzo Puglisi, immagine della caducità dell'esistenza. Aliona Cotorobai presenta un trittico espressionista dedicato al concetto della mutazione, mentre Lavinia Rotocol interpreta in chiave astratta su seta e resina una fenice che rinasce dalle ceneri.

In mostra anche l'impronta di creta di Ester Negretti; l'immagine di solidarietà e cooperazione di Michela Martello; il paesaggio di cielo di Francesco Correggia, il sogno di Anna Madia, la fotografia di Francesca Partesi sul lavoro di costruzione e l'opera raffinata di Fernando De Filippi.

Completa l'esposizione una serie di fotografie storiche della Milano del Primo Novecento, giustapposte ad immagini della Milano odierna, raccolte nel volume Milano: Punti di Vista, Punti di Incontro, realizzato dal Rotaract e presentato durante la serata di inaugurazione.

Inaugurazione giovedi' 11 febbraio 2010 - ore 18.30

Spazio Ivano Taccori
C.so Garibaldi 2, Milano
tutti i giorni 15-19
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:33   -  forum administrator-  forum moderator
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La Nativita': il Caravaggio trafugato



Ricordando i 400 anni della morte dell'artista e di 40 anni del furto dell'opera

In occasione dei 400 anni della morte di Caravaggio, la Venerabile -Arciconfraternita dei Bergamaschi in Roma- ha voluto ricordare il grande artista conterraneo esponendo per Natale nella propria chiesa dei Santi Alessandro e Bartolomeo in Piazza Colonna a Roma, detta appunto -dei Bergamaschi-, la riproduzione dell'opera -La Natività-, rubata 40 anni fa a Palermo e mai piu' ritrovata.

L'iniziativa e' promossa a Roma da Luce Monachesi curatrice e direttrice della -Galleria del Cortile e Archivio Sante Monachesi-, in collaborazione con la -Associazione Amici dei Musei Siciliani-. La -Galleria del Cortile- (Via del Babuino, 51) presenta inoltre -Pezzi di Caravaggio-, un'istallazione sulla Natività trafugata (dal 12 febbraio all'11 marzo, dal lunedi' al venerdi', dalle 15 alle 19.30) e dal 12 marzo -Rosso Italiano: Omaggio a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio-, (a cura di Mirtilla Rolandi Ricci e Galleria del Cortile). Nel mese di marzo ai Musei Capitolini promuoverà un convegno sul tema: -Caravaggio: la luce dell'ombra-.

Prestigiosa partnership patrocinante e' data dalla Dr.ssa Anna Coliva, direttore della -Galleria Borghese- di Roma, dove da poco si e' conclusa la splendida mostra -Caravaggio & Bacon-, proprio per celebrare questo centenario significativo. Dal 20 febbraio al 13 giugno saranno invece le Scuderie del Quirinale a ricordare il centenario di Caravaggio con una nuova mostra.

Nell'estate del 1609, a Palermo, Caravaggio, artista controverso e geniale, realizzava per l'Oratorio della Compagnia di San Lorenzo: la -Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi-, che deve la presenza del -poverello d'Assisi- al fatto che l'Oratorio, all'epoca, era sotto la giurisdizione della Venerabile Compagnia di San Francesco. Il Caravaggio, disperato, in fuga da Malta, braccato per un omicidio, chiese a quella natività aiuto al proprio dolore, al dolore dell'uomo, a cui trova risposta nel dito dell'Angelo che punta un dito verso l'alto e l'altro verso il bimbo. Il mistero dell'incarnazione e quello della redenzione, che l'ombra annuncia, sono la via dell'uomo al cielo.

Caravaggio morirà a Porto Ercole il 18 luglio 1610. L'opera fu trafugata nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969. Da allora se ne sono perse le tracce. Il giallo resta fitto sia per ricostruzioni giornalistiche, sia per allusioni fatte, anche se in contraddizione le une dalle altre, da alcuni pentiti di mafia. La Natività e' tra le prime dieci opere d'arte rubate nella classifica mondiale stilata dalla FBI. La cornice vuota, a quarant'anni di distanza, resta ancora avvolta dal mistero. L'esposizione di una copia del Caravaggio trafugato, in questo quarto centenario della morte dell'artista, puo' servire a non cancellare la memoria di una grande opera.

Le iniziative

Giovedí 11 febbraio
presso il restaurato oratorio cinquecentesco dell'Arciconfraternita dei Bergamaschi (con accesso dalla chiesa in Piazza Colonna o dal cortile in Via di Pietra 70), ore 18
-Il Caravaggio trafugato-
Proiezione del documentario di GIANNI MINOLI, prodotto da Magazzini Einstein - Rai Educational, sul furto dell'opera.

Tavola rotonda con l'illustre partecipazione di VITTORIO SGARBI. Interverranno il Direttore della Galleria Borghese ANNA COLIVA, l'ex comandante del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale Generale ROBERTO CONFORTI, il giornalista del Corriere della Sera FELICE CAVALLARO (esperto in questioni di mafia), il criminologo e professore alla Sapienza di Roma VINCENZO MASTRONARDI, il Presidente dell'Associazione Amici dei Musei Siciliani BERNARDO TORTORICI DI RAFFADALI.

Venerdi' 12 febbraio
presso la Galleria del Cortile, Via del Babuino 51, dalle ore 18 alle ore 21
-Pezzi di Caravaggio-
istallazione sull'opera trafugata, curata da LUCE MONACHESI
La mostra continuerà fino all'11 marzo ed e' visitabile dal lunedi' al venerdi', dalle 15 alle 19,30.

Giovedí 25 febbraio
presso il restaurato oratorio cinquecentesco dell'Arciconfraternita dei Bergamaschi (con accesso dalla chiesa in Piazza Colonna o del cortile in Via di Pietra 70), ore 18
-Il Caravaggio trafugato- - continuazione
Continua il dibattito presentando due libri. Interverranno gli autori.
-Caro Vincenzo-, romanzo di ANTONIO AMATO, che ricostruisce la storia del furto;
-Caravaggio in Sicilia, il percorso smarrito-, di ALVISE SPADARO, che ricostruisce l'iter della copia della Natività, eseguita dal pittore Paolo Geraci (1621-1631) che fu rubata al tempo per diatribe tra palermitani e catanesi, quasi fosse un triste presagio.

Arciconfraternita dei Bergamaschi in Roma
Via di Pietra, 70 - Roma - TEL. 06.69920723
aperta tutti i giorni dalle 16 alle 18
igresso libero

Galleria del Cortile Archivio Sante Monachesi
Via del Babuino, 51 - Roma - TEL. 06.3234475
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 11 febbraio 2010 alle 09:35   -  forum administrator-  forum moderator
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Vanessa Beecroft



VB66 Performance/sculpture

La Galleria Massimo Minini e la Galleria Lia Rumma
sono liete di annunciare la performance VB66 di Vanessa Beecroft.

A cura di Lia Rumma

Lunedi' 15 febbraio 2010, a Napoli, nell'edificio progettato alla fine degli anni venti dall'architetto Luigi Cosenza, sede attuale del Mercato Ittico, Vanessa Beecroft presenterà al pubblico la performance VB66.

La performance costituisce la scelta espressiva di Beecroft sin dagli esordi. Profondamente radicata nella cultura classica, Beecroft crea con le sue performance tableaux vivants che nascono da immagini spesso ispirate alla pittura e alla scultura del passato.
L'artista pone al centro della propria riflessione i temi dello sguardo, del desiderio, dell'alienazione. Le donne, private di ogni possibilità di dialogo o di relazione, appaiono congelate al di là di un'invisibile barriera. Al tempo stesso il loro isolamento produce l'effetto di far rimbalzare lo sguardo di chi guarda su se stesso, generando una situazione di disagio.

Lo spazio architettonico e' di fondamentale importanza per costruire il tema visivo delle performance. Nei diversi sopralluoghi in città compiuti nel corso del 2009, Vanessa Beecroft e' rimasta particolarmente colpita dal suggestivo nitore delle forme razionaliste di Palazzo Cosenza, tanto da sceglierlo come sfondo dell'evento napoletano.
Un mercato che si tiene in un monumento architettonico e' un "lusso" - sostiene l'artista - connaturato alla città, dove l'arte e l'architettura sono a stretto contatto con la vita del cittadino, dove la strada e' un museo "a cielo aperto".
Un gruppo di sculture di donne a grandezza naturale, frammenti di gesso e circa 40 ragazze dipinte di nero, occuperanno i numerosi tavoli del mercato. I corpi vivi, quelli calcati dal vero e i frammenti formeranno un insieme pensato come un monumento transitorio dedicato alla città e alla sua storia che continua a mescolare la contemporaneità con il passato.
I frammenti ricordano cio' che resta della tradizione plastica classica, rimandano al ritrovamento dei corpi nell'antica città di Pompei, ma anche al disagio del corpo femminile, tema esplorato dall'artista già esplorato nelle precedenti performance. Il colore nero a coprire i corpi delle ragazze, delle sculture e dei frammenti rende la scena drammatica, iconica ma svolge anche un'altra funzione: e' una pennellata estraniante sul complesso della performance.

L'evento, promosso e sostenuto dalla Regione Campania - Assessorato al Turismo in collaborazione con il Comune di Napoli e l'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli, presenterà al pubblico di Napoli un'immagine solo apparentemente nota attraverso cui ripensare la propria tradizione artistica, storica, emozionale.

Vanessa Beecroft nasce a Genova nel 1969 da padre inglese e madre italiana. Vive tra New York e Los Angeles. Diplomata a Milano all'Accademia di Belle Arti di Brera, si trasferisce a New York alla fine degli anni '90 dove porta avanti una folgorante carriera artistica, iniziata in Italia nel 1993. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1997 e nel 2001. Tra le numerose performance realizzate in Italia e all'estero si ricordano VB 35 al Guggenheim di New York nel 1998 e VB 48 al Palazzo Ducale di Genova. Nel 2001 VB 45 ha inaugurato i nuovi spazi della Kunsthalle di Vienna. In occasione della mostra personale al Castello di Rivoli del 2003, l'artista ha presentato la performance VB 52.
L'ultimo progetto del 2009, VB 65 al PAC di Milano, ha coinvolto 20 immigrati africani, seduti a una tavola di 12 metri come a un'ultima cena.

Courtesy Galleria Lia Rumma Napoli/Milano Galleria Massimo Minini Brescia

L'evento e' promosso e sostenuto dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo,
in collaborazione con il Comune di Napoli e l'Ente Provinciale per il Turismo.
Produzione Hi! production s.r.l. Milano

L'ingresso del pubblico verrà regolato in base all'affluenza.
Durante la performance VB66 di Vanessa Beecroft il pubblico potrà essere rappresentato nelle fotografie o nelle riprese audiovisive che potranno essere distribuite e commercializzate.
La presenza di ciascun spettatore e' considerata accettazione.
Durante la performance sarà assolutamente vietato effettuare riprese fotografiche e video.

Lunedi' 15 febbraio 18.30-21.30
Dress code: nero

Mercato Ittico
piazza Duca degli Abruzzi Napoli



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Napoli - gio 11 febbraio 2010
Davide Bramante - Lezione in Accademia

ACCADEMIA DI BELLE ARTI
vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Santa Maria Di Costantinopoli 107 (80138)
+39 081 444245 , +39 081 444245 (fax)
info@accademianapoli.it
www.accademianapoli.it
individua sulla mappa Exisat
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Eventi in corso nei dintorni

La lezione fa parte del Corso di Fotografia di Fabio Donato. Ad introdurre Davide Bramante saranno il fotografo e docente Fabio Donato e le curatrici di Roccaforte, Raffaella Morra e Loredana Troise.
biglietti: free admittance
vernissage: 11 febbraio 2010. ore 14.30
ufficio stampa: PRUNDERCOVER
autori: Davide Bramante
genere: incontro - conferenza


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Ann Veronica Janssens



Personale

La galleria Alfonso Artiaco e' lieta di annunciare l'inaugurazione della mostra personale di Ann Veronica Janssens il 12 Febbraio alle ore 19,30, in presenza dell'artista.

-Nulla e' piu' bello della percezione individuale- (Ann Veronica Janssens)

Grazie ad un originale approccio allo studio dei materiali, iniziato negli anni '80, e all'interesse per i fenomeni della -riduzione- la Janssens basa la sua indagine sulla -manifestazione- dell'inafferrabile. La diversità della materia e delle sue possibili variazioni aiutano l'artista non a catturare l'elusivo bensi' a sperimentare le molteplici forme che questo puo' assumere.

Dalle sue prime -costruzioni-, estensioni spaziali di architetture esistenti (Villa Gillet a Lione, 1989) a Horror Vacui (padiglione Belga alla Biennale di Venezia del 1999) o ai suoi interventi quali Blue, Red and Yellow (2001) e Stella (2006) l'incontro tra lo spettatore/corpo e lo spazio diviene un'esperienza sensoriale. Il luogo modificato dopo l'intervento viene percepito dal fruitore da principio in maniera -estranea- per poi assumere una consapevolezza diversa dello stesso spazio e del movimento attraverso esso.

Proprio per questo Ann Veronica Janssens descrive le sue proposte di sculture come studi e esperimenti, basati su fatti tecnici o scientifici. Le opere diventano testimonianza della ricerca e della volontà dell'artista di suggerire al visitatore -una perdita di controllo, l'assenza della prepotenza della materialità, il tentativo di scappare dalla tirannia dell'oggetto- (Ann Veronica Janssens). Le esperienza spazio-temporali, ottenute grazie ad elementi quali la luce, il colore e/o il suono, sono piu' vicine alla pratica dell'ipnosi ma con la volontà di ritornare alla realtà piuttosto che scappare da essa.

Ann Veronnica Janssens torna alla galleria Alfonso Artiaco dopo la prima personale tenutasi nel 2007 mostrando, proprio, l'evoluzione dei suoi -esperimenti-. Si puo' notare all'interno della sua mostra che anche quando il suo lavoro tratta di sculture dove la plasticità e' posta in primo piano, come in Plastilon, Verre d'eau (2009), la forma e la materia utilizzata raccontano, ancora, della rifrazione della luce e delle possibilità plastiche insite nei materiali di uso quotidiano. In IPN, 3 m (2010), una lunga trave di acciaio grezzo lavorata e specchiata da un lato, e' inclinata verso la luce, generando un effetto simile alla liquefazione. Lo spazio viene cosi' riempito da una profondità ottenuta dal suo stesso riflesso. I due video Oscar (2009) e La boule (2009) che accompagnano le sculture raccontano ancora in maniera differente il modificarsi dello spazio e del tempo.

Ann Veronica Janssens nasce nel 1956 a Folkestone in Inghilterra. Vive e lavora in Belgio. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1999 nel Padiglione belga con l' installazione Horror Vacui. Si sono svolte sue mostre personali: nel 2009 a WIELS Contemporary Art Centre (Belgium), nel 2007 al Museum Morsbroich (Leverkusen, Germany), nel 2005 a The Institute Berlin of the Physikalisch-Technische Bundesanstalt, a Berlino; nel 2003 al Openluchtmuseum voor Beeldhouwkunst, Middelheim di Anversa, e al Muse'e d'Orsay a Parigi; nel 2002 alla Ikon Gallery di Birmingham, alla Terrasse du Centre International pour l'architecture, la ville et le paysage di Bruxelles; nel 2001, alla Neue Nationale Galerie, a Berlino, alla Kunstverein, di Monaco e nel 2000 alla Kunstverein, di Salisburgo -

Inaugurazione 12 Febbraio 2010, alle ore 19,30

Alfonso Artiaco
P.za dei Martiri 58, Napoli
ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 13 febbraio 2010 alle 19:24   -  forum administrator-  forum moderator
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Paola di Domenico



Me Captured in Optical Fantasies

a cura di Raffaella Barbato

Nell'ambito della rassegna -Giochi di Ruolo: un Percorso con le Donne-, promossa dalla Associazione culturale GRAGNANOOLTRE, verrà inaugurata negli spazi suggestivi del campanile dell'ex convento di San Michele Arcangelo a Gragnano, la mostra fotografica della giovane artista partenopea Paola di Domenico, allieva di Fabio Donato, che per l'occasione presenterà -Me Captured in Optical Fantasies-, uno dei lavori del suo esordio artistico. La mostra a cura di Raffaella Barbato, propone un ciclo di foto ispirate al mondo femminile, dove il femminile -come dichiara la curatrice- non e' manifestato solo dalla scelta dei soggetti raffigurati, ma e' un modus di sentire e percepire la realtà fenomenica.

-Specchio del transitorio e dell'effimero per Paola di Domenico, la fotografia e' quinta scenica, outopia -non luogo- in cui poter essere altro. L'artista indaga ed interroga la natura ingannevole ed enigmatica della fotografia, ventre in cui (ri)costruire, in un ambientazione storica precisa -le texture optical usate dall'artista si ispirano al desinig anni 60'- un nuovo alter ego. Una memoria reinventata dal gusto glamour, in cui echeggiano atmosfere dadaiste e surrealiste; Un fare, quella dell'artista, luogo del sentire e della sospensione percettiva, teatro del dramma dell'identità indagata, persa e ritrovata- (Raffaella Barbato)

La mostra patrocinata della Provincia di Napoli e dalla Tess-Costa del Vesuvio, resterà aperta fino al 5 marzo del 2010, tutti i venerdi' e sabato del mese, dalle ore 17,30 alle 20,30.

Vernissage, venerdi' 12 febbraio alle ore 18:30

Monastero San Michele Arcangelo
Via Santa Croce, 1 - Gragnano (NA)
Tutti i venerdi' e sabato dalle ore 17,30 alle 20,30
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 13 febbraio 2010 alle 19:27   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - ven 12 febbraio 2010
Impresa Da Talenti

Logo del progetto Impresa da Talenti
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UNIONE INDUSTRIALI
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Piazza Dei Martiri 58 (80121)
+39 0815836111 , +39 081413462 (fax), +39 0815836112
www.unindustria.na.it
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Eventi in corso nei dintorni

Le aziende napoletane adottano le opere d’arte. Investire sulla creatività per promuovere e valorizzare l’eccellenza delle prestazioni fornite dalle aziende napoletane operanti nella produzione e nella erogazione di servizi: è questo l’obiettivo del progetto “Impresa da talenti”.
biglietti: ingresso libero
vernissage: 12 febbraio 2010. ore 11
autori: Aniello Barone, Mary Cinque, Raffaella Crispino, Nunzio De Martino, Enzo Distinto, Iabo, Barbara La Ragione, Pierre-Yves Le Duc, Christian Leperino, Moio&Sivelli, Ivan Piano, Elpidio Ziello


Messaggio di Gino il sabato 13 febbraio 2010 alle 19:31   -  forum administrator-  forum moderator
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Damir Ocko



The Age of Happiness

La galleria Tiziana Di Caro ha il piacere di inaugurare la mostra personale di Damir Očko (Zagreb, 1977), intitolata The Age of Happiness, sabato 13 febbraio 2010 dalle ore 19.00 alle ore 22.00.

Il video, la scultura, il disegno, la scrittura e la musica sono i media utilizzati dall'artista croato. I suoi lavori sono popolati da solenni figure, inquadrate all'interno di ambientazioni complesse, che rimandano alla realtà solo in alcuni segmenti formali.

Il corpus delle opere presenti, molto articolato e ricco di suggestioni, si sviluppa in varie direzioni. Il titolo della mostra coincide con il film presentato in galleria, The Age of Happiness, in cui l'artista analizza le diversità della percezione, come elemento capace di creare un sistema strutturato, nella relazione fra l'essere umano e il mondo in cui vive, derivante dall'esigenza di esaminare diversi frammenti della realtà per poi connetterli tra loro.

In una vetrina sono conservati diversi tipi di lavori: un libro d'artista di 280 pagine, influenzato dal video, e contenente una raccolta di segni grafici, a loro volta ispirati ad un sistema di codifica dei suoni utilizzato negli anni Sessanta da compositori di musica elettronica. L'aspetto formale, essenzialmente astratto, conserva un intenso potenziale sonoro, legato a The Age of Happiness, una sorta di compendio di segni che hanno funzione narrativa.

Un blocco di ritagli e collage che rimanda alla prima scena del film, caratterizzata da una ripresa sempre piu' ravvicinata del sole, fuori fuoco, e sbilanciata dalla potenza accecante della luce. E infine una pagina contenente un paradosso tratto da Rene' Daumal, particolarmente significativo per l'artista. In essa il testo e' organizzato graficamente per presentarsi come una vera e propria composizione formale, dove la parola, la lettera e la frase si sostituiscono al tratto e al segno, per diventare esse stesse significanti e significati. In un'altra vetrina ottagonale vi e' un modello schematico con vari elementi contenuti nel film, come l'armonia basata sui lavori di Alexander Nikolayevich Scriabin, insieme a riferimenti a strumenti musicali poco diffusi come la glassarmonica o l'ondes Martenot. L'intero progetto e' corredato da disegni, che non vogliono essere un'appendice alla mostra, ma un segmento che ne argomenta la struttura. Il disegno, che per l'artista e' uno strumento atto a chiarire le incertezze che ognuno puo' incontrare nel contesto del percorso creativo, conserva, comunque, una sua autonomia; ognuno di essi e' caratterizzato da elementi connessi con la realtà, ma immersi in ambientazioni surreali. La versatilità dei mezzi utilizzati per la realizzazione di questi lavori tuttavia non ne compromette mai il senso e la coerenza formale.

In occasione della mostra e' stata redatta una conversazione tra Maria Rosa Sossai e Damir Očko, il cui testo sarà disponibile in galleria.

Inaugurazione sabato 13 febbraio 2010 dalle ore 19.00 alle ore 22.00

Galleria Tiziana Di Caro
via delle Botteghelle, 55 - Salerno
orari: dal martedi' al sabato, dalle 15.30 alle 20.30 o su appuntamento
ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 13 febbraio 2010 alle 19:34   -  forum administrator-  forum moderator
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love



Un confronto a piu' voci sul tema dell'amore

a cura di Massimo Giovannelli

Si inaugura sabato 13 febbraio 2010, alle ore 19.00, negli spazi duecenteschi dell'Ex Convento di Santa Croce, a S.Anatolia di Narco (Pg), la mostra d'arte contemporanea I LOVE, a cura di Massimo Giovannelli, con il Patrocinio del Comune di S.Anatolia di Narco.

La mostra presenta opere di Arianna Bonamore, Elisabetta Fazi, Piero Leonardi, Patricia Mallia, Raffaella Simone e Christina Thwaites. Un confronto a piu' voci sul tema dell'amore, ora affrontato in tono ironico, ora piu' profondo. Sei artisti, sei differenti linguaggi per esprimere un sentimento che e' multiforme eppure sempre uguale a se' stesso.

E' paradossalmente -divino', l'amore passionale raccontato da Arianna Bonamore nelle sue tele: opere che affondano le radici nelle antiche leggende e nella mitologia per suggerire all'osservatore la natura magica e misteriosa dell'amore, capace di illuminare di eternità sia l'amante che l'amato. La scultura di Elisabetta Fazi sottolinea invece l'ambivalenza dell'amore: la sua scatola e' rifugio e soccorso come l'amore materno, ma ricorda anche che il confine tra cio' che ci protegge e cio' che ci imprigiona e' sottile e spesso difficile da identificare.

Le opere di Patricia Mallia trovano nella contrapposizione amore/dolore la propria forza espressiva: una tensione generata da emozioni e sentimenti potenti, che, come nelle sue sculture, rendono l'uomo ora solido quanto la pietra, ora fragile come il vetro. Amore doloroso che ritorna anche nelle opere di Raffaella Simone: poesie, parole, pegni d'amore, piccoli brandelli di vita quotidiana, si intrecciano in lavori che diventano autentici ex voto, testimoni di amori travagliati, contrastati, univoci. Di tutt'altra natura e' l'amore universale, cosmico, che permea le tele di Christina Thwaites. L'artista percepisce questo sentimento come capacità e possibilità di ognuno di -provare amore' e in quanto tale ci arricchisce e ci rende veramente protagonisti di ogni istante della nostra vita. Un amore che non necessita di destinatari o di destinazioni perche' basta a se' stesso, e' gratuito e, appunto, universale.

Piero Leonardi utilizza le fotografie rielaborate dei suoi papaveri che diventano farfalle per esprimere metaforicamente e con ironia la libertà dell'amore, sentimento capace di farci superare i ristretti confini del nostro piccolo io. Cosi' come questi fiori rossi volteggiano e giocano nel cielo blu piu' leggiadri di qualsiasi farfalla, l'amore sa insegnarci a oltrepassare i limiti che spesso ci imponiamo, ingabbiati nei nostri pregiudizi e nelle nostre paure. Ci strappa dalla terra dalla quale continuiamo a osservare la vita che ci gira intorno, trasforma i nostri sogni in ali con cui spiccare il volo, ci sospinge verso il cielo nel turbini'o vorticoso e coinvolgente del vento della vita.

inaugurazione sabato 13 febbraio 2010, alle ore 19

Convento Santa Croce
Piazza Convento, 4 - Sant'Anatolia di Narco (PG)
Orario: 11-14 e 18-22, mercoledi chiuso
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 13 febbraio 2010 alle 19:37   -  forum administrator-  forum moderator
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Gaia Vittozzi



Pupa (perche' non e' mai quello che sembra)

La pupa e' uno stadio che si manifesta nel corso dello sviluppo post-embrionale degli insetti olometaboli e che precede lo stadio di adulto. Nel corso del tempo, questo termine e' stato, e viene utilizzato, anche per definire una bella donna. Pupa e' una giovane avvenente ed e' curioso come essa venga associata ad uno stato larvale proprio degli insetti, esseri che, per antonomasia brutti, non hanno di certo un bel aspetto. La bruttezza e' sovente collegata alla cattiveria. Il male, e i secoli lo dimostrano, e' stato sempre raffigurato od impersonato da esseri sui quali la fantasia umana s'e' accanita in maniera del tutto malevola. Nella cultura occidentale e non, sono molteplici le associazioni demone - insetto, un esempio n'e' il famigerato Belzebu', il signore delle mosche. Si pensa che per ogni essere umano ci sia un angelo. Si usa pensare che in ogni essere umano ci sia un demone. Il male ha sempre una sua attrattiva ed alcune persone non lo trovano solo affascinante, in alcuni casi causa eccitamento. Troverete una donna su quella tela, una pupa. il suo volto e' segnato dalla violenza, dal male. Su di lei, insetti. Eppure lei e' felice, perche' ieri notte... lui e' stato fantastico.

- Se guardate i miei figli e una volta posato lo sguardo altrove, rimanete inquieti, sappiate che si tratta dello stesso sintomo che provo io guardando il mondo. Sono storie riconoscibili, non v'e' nessuna forma astratta. Essa e' fin troppo chiara. Ma questi racconti non hanno alcuna connessione con la realtà; questi accadono altrove, forse in parallelo. Sono nella mia testa, sono il frutto della mia osservazione. Una pura e semplice elaborazione mentale. Piu' innocui di quanto possa essere la realtà stessa. Atti di potenza che giacciono immobili nella loro tensione. Mera mimesi distorta. L'essere umano come il mio paese delle meraviglie.-

Gaia Vittozzi
Inaugurazione 17 febbraio

Artisti in Vetrina Gino Ramaglia
via Broggia, 9/10 - Napoli
Dalle 17 alle 19,30
Ingresso libero



Messaggio di Gino il lunedì 15 febbraio 2010 alle 09:35   -  forum administrator-  forum moderator
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Luigi Vollaro



Sculture e disegni

Domenica 14 febbraio, alle ore 11, nei locali della galleria, sarà presentata la mostra dedicata a Luigi Vollaro. Saranno esposte opere in terracotta, in piombo, in rame e un ampio repertorio di disegni a documentare l'attività di uno degli scultori campani che, già, nelle prima metà degli anni Ottanta, trova ampio consenso di critica con le opere esposte in occasione della Quadriennale di Roma del 1986. Luigi Vollaro, uno scultore oramai da decenni affermatosi sulla scena artistica nazionale propone un attraversamento di linguaggi e, al tempo stesso di confronto con le materie, quelle che l'artista attinge al fertile patrimonio della nostra terra.

-Le sculture realizzate a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta riprendono ed ampliano tali orientamenti di scelta: ora sono le forme di carcasse a sollecitare l'immaginario. Esse servono all'artista per meglio comprendere il valore che lo spazio interno, quello contenuto dalla materia, assume nel suo nuovo rapporto con la forma. Penso che sono questi i presupposti che Vollaro pone alla base delle esperienze condotte a partire dal 1992, data alla quale appartengono i primi Guerrieri: per essi sceglie una materia morbida e malleabile qual e' il piombo. La tecnica e' ancora quella, cosi' come era stato per la terracotta, attinta al patrimonio della manualità artigiana della propria terra: tagli con saldature a stagno, lasciati vistosamente in evidenza, modulati da sottili segni di cera, paraffina bianca che anima ed arricchisce la superficie di corsive scritture, tracciati di una narrazione interiore. Le forme dei Guerrieri richiamano alla mente i reliquiari che adornano gli altari barocchi delle chiese napoletane, anneriti dalla patina del tempo, dallo spessore di polvere incrostata, con le lunghe bave di cera che la devozione popolare lascia cadere come segno e testimonianza di un lontano legame. Vollaro ruota lo sguardo nello spazio originario del suo essere; attinge da esso racconti che trascrive nel corpo della forma, nella sostanza della materia.

Un dettato che nel tempo, o meglio a partire dall'opera Memorie di un viaggio del 1995, perde ogni approccio referenziale per approdare ad una forma esemplificata, ricondotta nella purezza di una linea che disegna e modula la materia e lo spazio che la contiene. Il passo per l'approdo ad un nuovo -classicismo- e' breve: la forma che ha perso ogni suo referente, sembra declinare lo spartito formale proprio di quegli oggetti (corpi) che popolano lo spazio della pittura metafisica, soprattutto di Morandi. Dettato che si rende palese nella bellissima scultura del 1996 da titolo Omaggio a Lisippo. Il confronto fra il bianco del basamento, poi del drappo con le pieghe imprigionate dalla cera, con la plumbea luce del capo, grigia come quella riflessa dai cristalli di galena, attesta pienamente il desiderio di sondare le pulsanti arterie di una classicità che sottende il quotidiano tecnologico. Dettato compositivo che ritroviamo, come confronto fra l'oggetto e la sua ombra nella grande installazione dal titolo Ex Voto del 1996: sono i segni-pittura delle ombre a far balzare nella spinta di un volo le -formelle- sospese alla parete. Sono, andando indietro, i segni di quei progetti incisi a trovare spazio e materia, a prendere possesso della superficie per poi slanciarsi nello spazio, accompagnati ciascuno dalla propria ombra ( dalla pittura) che, in fondo, e' un'astrazione-. -M.Bignardi , dal cat. Luigi Vollaro, Sculture e disegni, Frac. Baronissi-

LUIGI VOLLARO, (Scafati, 1949). Diplomatosi in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Umberto Mastroianni e di Augusto Perez, comincia ad esporre giovanissimo nel 1966 Negli anni della formazione sperimenta materie quali il gesso e il legno. Del 1972 e' la partecipazione alla VII Rassegna d'arte del Mezzogiorno, tenutasi al Museo di Villa Pignatelli di Napoli, mentre un anno dopo tiene la prima personale, ospitata dal Centro Arte Incontri di Nola, occasione nella quale espone alcune opere in cartapesta. Del 1979 e' l'esordio all'estero, con la presenza ad Exibition Images, organizzata a Great Yarmouth in Gran Bretagna. Dell'inizio degli anni Ottanta sono due personali: la prima al Centro Sud Arte di Scafati e la seconda al Centro Zero di Angri e sarà fra gli artisti selezionati per la I Biennale Internazionale di Grafica, allestita al Museo Civico di Riva del Garda. Qualche anno piu' tardi e' a Helsinki nella rassegna Weapons of Art, organizzata dalla Vanaham Gallery, nonche' a Salerno, nel 1983, ove espone alla Galleria Etruria alcune incisioni tratte dal ciclo Macchineacchiappanuvole. Sempre nello stesso anno e' presente alla mostra Materia di Scultura, promossa dalla Galleria Arte come Arte di Napoli. Le prime esperienze in terracotta sono della fine degli anni Settanta, materia che segnerà la sua esperienza per quasi un decennio. A seguire nel 1985 e' dapprima alla Expo Arte di Bari e successivamente alla collettiva Pastello Oleoso, organizzata dalla Galleria il Campo di Cava de' Tirreni. Faranno seguito le personali tenute, la prima a Torino allo Studio Caruso, la seconda al Centro di Sarro di Roma, e poi nella Pinacoteca d'Arte Moderna di Macerata; piu' tardi sarà invitato a Nebeneben, rassegna organizzata a Monaco di Baviera. Nel 1986 e' invitato alla XI Quadriennale d'Arte di Roma, anno nel quale con Angelo Casciello, Franco Cipriano, Luigi Pagano e Gerardo Vangone, darà vita all'esperienza dell'Officina di Scafati. Nel settembre del 1987 e' a Torino ove espone nella rassegna UCRONIA.

Nel 1989 tiene una personale a Palazzo di San Galgano promossa dall'Università degli Studi di Siena. A cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta l'argilla lascia lo spazio al piombo, cambiamento che coincide oltretutto con l'apertura del nuovo atelier al centro di Scafati. Numerose le mostre personali promosse in questo periodo, nelle quali a fianco alle terrecotte trovano posto i piombi: nel 1990 e' all'Istituto Grenoble di Napoli, mentre l'anno seguente e' allo Spazio Temporaneo di Milano, nonche' all'Abazia di Realvalle di Scafati. Del 1997 e' la personale allo Spazio Temporaneo a Milano, ove espone i piombi, mentre del 1998 la grande antologica promossa ed organizzata dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Scafati. Nel 1999 gli viene assegnato il Premio internazionale di scultura Costantino Nivola. Nel 2004 e' invitato dapprima ad Aglie' alla rassegna Scultura Internazionale, nonche' al FRAC-Baronissi a Corpi & Materie. Aspetti della scultura in Campania negli ultimi vent'anni. Dai primi anni del Duemila entra in scena, tra le materie usate dall'artista, il rame: nel 2007 una sua grande scultura in rame e' acquisita nella collezione del Museo Arte Ambientale di Giffoni Sei Casali e collocata nella piazza del casale Sieti; dello stesso anno e' l'invito dall'Università Cattolica di Milano ad esporre nella rassegna Arte spiritualità nel Chiostro. Nel 2009 tiene una importante personale al FRAC di Baronissi.
Vive a Scafati.

Per informazioni cell 3386643932 (Elio Alfano) ; 3385827237 (Luigi Vollaro).

Inaugurazione 14 febbraio ore 11

Pagea arte contemporanea
via Concilio , cort. D'Antonio 50 - Angri (Sa)
Dal martedi' al sabato ore 18 - 20, la domenica ed i festivi, eventualmente, su appuntamento.
Ingresso libero


Messaggio di Gino il lunedì 15 febbraio 2010 alle 09:36   -  forum administrator-  forum moderator
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Caserta - dom 14 febbraio 2010
Guerrilla in Love


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PIAZZA VANVITELLI
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Piazza Luigi Vanvitelli (81100)
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Eventi in corso nei dintorni

Viene riproposta l'eco iniziativa della Gallery Boutique casertana che ,in occasione di San Valentino e dell'ultima domenica di Carnevale,diventa "Guerrilla in Love".
vernissage: 14 febbraio 2010. Dalle ore 11 alle 13,30
curatori: Enzo Battarra, Alessia Caliendo, Luca Lubello
autori: Federica Ercolano, Sonia Santangelo, Gaia Stella Vitale, Veronica Vitale
genere: fotografia, arte contemporanea, serata - evento, collettiva
email: staff@littleblackdress.it
web: www.littleblackdress.it


Messaggio di Gino il lunedì 15 febbraio 2010 alle 09:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 15 febbraio al 25 marzo 2010
Daniela Caciagli - Assenze

Gioco di equilibri 2009 80x80
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BANCA SELLA
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Via Dei Mille 34/36/38 (80121)
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Eventi in corso nei dintorni

‘Assenze’ e ‘Silenzi’,sono i titoli delle due personali di pittura dell’artista toscana, e racchiudono il risultato della sua sperimentazione artistica iniziata nel 2006 e perpetrata su due fronti.
orario: Dal lunedì al venerdì 8:30/13:30 e 14:30/15:30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 15 febbraio 2010. ore 9.30
curatori: MonnaLisa Salvati
autori: Daniela Caciagli
telefono evento: +39 3204571690
genere: arte contemporanea, personale
email: monnalisa.salvati@tiscali.it
web: www.associazionestudio7.it


Messaggio di Gino il lunedì 15 febbraio 2010 alle 09:41   -  forum administrator-  forum moderator
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Lucia Oreto

ricorda il Trio Sancarlino

alla Libreria Treves

Piazza del Plebiscito

Lunedì 15 Febbraio 2010, ore 18

 

 

 

Lunedì 15 Febbraio 2010, alle ore 18, alla Libreria Treves (Piazza del Plebiscito – Napoli), sarà presentato il libro “Il Trio Sancarlino”, scritto da Lucia Oreto, pubblicato dall’Istituto Grafico Editoriale Italiano di Rodolfo Rubino.

L’incontro con l’artista Lucia Oreto sarà moderato e curato da Maurizio Vitiello; relatori: Pino Cotarelli e Rosario Ruggiero.

 

 

 

Scheda sul libro “Il Trio Sancarlino”,

pubblicato dall’Istituto Grafico Editoriale Italiano,

a cura di Maurizio Vitiello.

 

A Napoli ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre piccoli gruppi di teatranti.

E’ da tempo che l'editore-poeta Rodolfo Rubino organizza e pubblica i ricordi di poeti e di artisti napoletani.

La sua casa editrice, l’Istituto Grafico Editoriale Italiano, riesce a proporre indiscutibili novità e rarità.

Il libro di Lucia Oreto ricorda i momenti teatrali ed umani de “Il Trio Sancarlino”, in cui anche lei è stata protagonista, come Colombina, con Pasquale Esposito, ultimo Don Anselmo Tartaglia, ed Antonio Sigillo, ultimo Pulcinella.

Fondamentalmente, a questi suoi due carissimi maestri della commedia dell’arte è dedicato questo libro.

Lucia Oreto li ricorda e li ringrazia per averle trasmesso passione, amore e dedizione all’arte.

Il libro che si apre con una prefazione di Giulio Mendozza, presenta articoli da ritagli di giornali, foto, locandine, aneddoti, note, un’intervista di Marilena Pitta a Lucia Oreto, una silloge di poesie e altro, e tutto questo diventa memoria, che non dovrebbe più subire oblio.

Lucia Oreto ha conosciuto tanti personaggi del mondo teatrale e della canzone napoletana, da Nino Taranto a Pupella Maggio, da Rosalia Maggio a Nunzio Gallo, da Renato De Falco a Salvatore Tolino, solo per fare qualche nome …

Lucia Oreto, in conclusione, scrive “Ci vorrebbero pagine intere per annotare aneddoti sul Trio Sancarlino. Una cosa è certa. E’ che mi mancano moltissimo, Pasquale Esposito, con la sua verve, l’ironia, il senso dell’humour in tutte le situazioni; Antonio Sigillo, con la sua pacatezza, la sua dolcezza, i suoi racconti sul teatro ed i suoi utili insegnamenti. Due personalità opposte. Ma l’una all’altra complementare, che sulle scene creavano un afflato unico da artisti veraci. Spero, con questo mio contributo, modesto, ma sentito, di riuscire a tramandare il teatro del popolo, teatro delle maschere napoletane: Pulcinella, Colombina e Don Anselmo Tartaglia.”

La garbata e brava Lucia Oreto non ha dimenticato gli amici ed i suoi passi sulla scena, che ancora continuano in serate ed in omaggi; anche quest'anno ha partecipato con entusiasmo a serate culturali e di intrattenimento musicale riscuotendo calorosi applausi.

 



Messaggio di Gino il lunedì 15 febbraio 2010 alle 09:51   -  forum administrator-  forum moderator
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"Ultimo Taglio"
di Lello Masucci

 

Napoli | Cinema Filangieri
18 febbraio 2010
20,30


Giovedì 18 febbraio alle ore 20,30 presso il Cinema Filangieri sarà proiettato il film – laboratorio di Lello Masucci "Ultimo taglio". Il lungometraggio-contenitore, costellato da una serie di allestimenti interni, che includono suoni, dipinti su tela, oggetti, è stato girato da marzo a novembre 2008 presso il PAN|Palazzo delle Arti di Napoli. La proiezione sarà preceduta da una introduzione di Mario Franco.



Messaggio di Gino il lunedì 15 febbraio 2010 alle 10:07   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il martedì 16 febbraio 2010 alle 09:05   -  forum administrator-  forum moderator
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fabbri.ca Contemporary art - Tomas Rajlich, Toccare la luce

artpages Tomas Rajlich - Toccare la luce
Fabbri.CA Contemporary Art
Via Stoppani 15/c, Milano 20129
Tel +39 348 7474286 | info@fabbricontemporaryart.it

Dal giovedì 18 febbraio 2010
al domenica 04 aprile 2010

Orari:
ma/ven h. 10.30/13.00 - 16.00/19.30; sab su appuntamento

A cura di Silvia Pegoraro

La prima mostra che la galleria FABBRI Contemporary Art inaugura nel 2010 è dedicata a un grande dell’astrattismo: l’artista Tomas Rajlich, fuoriuscito dalla Cecoslovacchia nel 1969, in seguito all’invasione dell’esercito sovietico, e vissuto sino ad oggi in Olanda, dove è diventato forse il più importante pittore astrattista operativo in questo paese negli ultimi decenni. La mostra – che verrà inaugurata giovedì 18 febbraio alle ore 18.30 e sarà aperta al pubblico fino al 4 aprile 2010 – prelude a una personale di Rajlich che si terrà al Museo Michetti di Francavilla al Mare (Chieti) a partire da fine marzo di quest’anno. Catalogo in galleria, con un testo di Silvia Pegoraro.

Negli anni ’60 del secolo scorso, Tomas Rajlich diventa una delle figure di riferimento di quella corrente pittorica che si muove in direzione di un’analisi ultima del linguaggio pittorico e di un processo di scomposizione dello stesso per isolarne gli elementi costitutivi, in consonanza con le esperienze della minimal e del concettualismo, ed anche sulla scia della sferzata radicalmente dissolutoria e letteralmente “azzerante” di esperienze come Azimut, Zero, Nul, quindi di artisti come Manzoni e Klein. Le espressioni più diffuse coniate per descrivere tale corrente sono “pittura analitica” e “pittura-pittura”. Si tratta comunque di una “pittura fondamentale” (R. Dippel), volta a indagare la morfologia e il senso dei propri fondamenti. Rajlich ne è dunque uno dei protagonisti, e incrocia nell’ambito delle grandi mostre dell’epoca altre figure forti del panorama europeo e americano, da Robert Ryman a Gerhard Richter, da Alan Charlton a Agnes Martin .
Sin dalle prime fasi della sua ricerca, le tele di Rajlich mostrano il “fondamento” della pittura, non diversamente dai lavori contemporanei dei pittori minimalisti americani. I suoi primi dipinti sono caratterizzati da una qualità modulare – la griglia, la quadrettatura, che costituisce una sorta di suo “marchio di fabbrica” – mentre le opere del Rajlich più maturo mostrano un più complesso modo di risolvere l’idea-chiave che la pittura sia un’entità autoriflessiva. I suoi monocromi più recenti - dagli anni ’90 ad oggi - esplorano la combinazione dell’impersonale, del gestuale e della forza creativa della luce; sono variazioni sull’intensità, la luminosità e la consistenza della pittura. La sensibilità dell’artista emana dalla sottile modulazione della pittura sulla tela, ma ad essere enfatizzati sono soprattutto il colore e la luce, che muta perennemente la superficie dipinta.
Rajlich crea sensibilissime texture di materia-colore, che la luce sembra impregnare della sua stessa linfa vitale, sino a cancellare il confine tra vista e tatto, creando una suggestiva coincidenza tra di essi: come se il nostro sguardo potesse toccare le superfici di queste tele, e insieme il potenziale tocco delle nostre mani ci permettesse di percepirne l’immagine.
Proprio sulle opere dagli anni ’90 ad oggi si concentra la mostra “Toccare la luce” presso la galleria Fabbri Contemporary Art, che presenta circa venti lavori di Rajlich, tra cui due installazioni costituite da varie tele. A collegare i lavori degli ultimi decenni con le loro radici storiche, due dipinti: uno della fine degli anni ’60 e uno della metà degli anni ’80.
Dopo i maestosi panorami desertici di Nul, il nobile gelo di Robert Morris e Carl Andre, il concettualismo architettonico bidimensionale dei Wall Drawings di Sol LeWitt, il lavoro di Rajlich afferma l’ineludibile suggestione di un “fare” pittorico che rinvia a Kazimir Malevich, a Piet Mondrian, a Ad Reinhardt, in cui il rigore “concettuale” e strutturale non esclude un’apertura raffinata e calibrata al mondo dei sensi e della percezione.

 

La superficie è ciò che meglio definisce e caratterizza l'azione pittorica di Rajlich: la sua ricerca si articola proprio sulla superficie, un luogo in cui l'azione del dipingere trova il più ampio movimento. L'impianto pittorico appare segnato in particolare da due elementi: l’illusoria plasticità del colore, con le sue profondità simulate e i falsi piani percettivi, e la dinamica, sottile eleganza del segno, unita al forte temperamento della pennellata. Tutto questo mette in luce la contraddizione tra la staticità tendenzialmente connaturata al monocromo e l'energia guizzante e mutevole della luce e del colore.
Per Rajlich dunque, la pittura è un'attività metamorfica, che continuamente trasforma se stessa, chi la pratica, chi la guarda : permette all'uomo di creare un gioco dialettico dove il sapere e il fare – il vedere e il toccare – si uniscono per dare origine a una dimensione artistica non mistica né metafisica, eppure animata da una forte tensione conoscitiva ed emotiva.

Nota biografica

Tomas Rajlich nasce nel 1940 e si forma nell’ambito delle arti visive, prima alla Scuola di Arti Decorative, poi all’Accademia di Belle Arti a Praga. Si dedica inizialmente alla scultura, e ben presto sceglie il filone astratto-geometrico. Nel 1966, insieme ad altri fonda il “Klub Konkretistů” - l’equivalente ceco dei gruppi “Nul” o “Zero”- procurandosi così la fama a livello nazionale. Circa due anni dopo, il mondo internazionale dell’arte scopre il suo lavoro al Museo Rodin di Parigi, nell’ambito di una mostra collettiva dedicata alla Scultura Cecoslovacca. Nel 1969, Rajlich decide di lasciare il suo paese a causa dell’occupazione sovietica, ed emigra in Olanda, dove viene nominato Professore alla Vrije Academie, e nello stesso tempo scopre la sua vocazione di pittore.
Rappresentato dalla Galleria Art & Project di Amsterdam, dalla Galleria Yvonne Lambert di Parigi e dalla Galleria Françoise Lambert di Milano, il suo lavoro inizia presto ad essere apprezzato su scala internazionale, e Rajlich è invitato a partecipare a grandi esposizioni profondamente innovative, come Fundamental Painting (1975) allo Stedelijk Museum di Amsterdam. La prima retrospettiva di Rajlich si è tenuta al Palazzo Martinengo di Brescia nel 1993.
La sua nazione adottiva, l’Olanda, ha conferito all’artista il prestigioso Premio Ouborg per la carriera, nel 1994, e in questa occasione il Gemeentemuseum di L’Aia ha ospitato la sua seconda retrospettiva. Nel 2006, in occasione del suo 65° compleanno, presso lo stesso Museo si è tenuta una retrospettiva dei lavori su carta di Rajlich. Nella nativa Repubblica Ceca, il Dům Uměni Města di Brno gli ha dedicato una retrospettiva nel 1998 e la Galleria Nazionale di Praga nel 2008.
I lavori di Rajlich fanno parte di prestigiose collezioni internazionali, e l’artista ha ricevuto parecchi commissioni per la realizzazione di opere monumentali, come l’installazione costituita da sei grandi tele per il Raad van State di L’Aia (Olanda).
Dal 1999 al 2002 Rajlich è stato uno degli artisti in residenza presso il Centre Georges Pompidou a Parigi.
Oggi vive e lavora fra L’Aia, Praga e Parigi.

Inaugurazione giovedì 18 febbraio 2010 h. 18.30

18 febbraio - 4 aprile 2010

Catalogo:
Bilingue Italiano-Inglese

Testo critico:
Silvia Pegoraro

Fabbri.CA Contemporary Art
Via Stoppani 15/c
Milano 20129
Tel +39 348 7474286
info@fabbricontemporaryart.it



Messaggio di Gino il martedì 16 febbraio 2010 alle 11:16   -  forum administrator-  forum moderator
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L'Arte omologata è sempre ben pagata!


Artista: Arch. Antonio Dentale

Miei cari,
dopo aver espresso ad un gruppo di amici le mie perplessità sulla funzione della pittura oggi, considerando che la mia formazione mi ha portato sempre a considerare l’arte come uno strumento di funzione sociale, ci troviamo invece di fronte ad un uso dell’arte come business.
L’amico Arch. Antonio Dentale, da sempre interessato ai processi sociali ed economici dell’arte, ha messo nero su bianco tutti i nostri dubbi e perplessità.

Lo ringraziamo di vero cuore.
In allegato troverete le sue riflessioni.

Napoli, 16.febbraio.2010 Salvatore Pica

Visita la pagina dedicata sul sito picagallery

 

Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli
+39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it



Messaggio di Gino il martedì 16 febbraio 2010 alle 11:20   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il mercoledì 17 febbraio 2010 alle 09:33   -  forum administrator-  forum moderator
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Cari Amici,
mancano ormai pochi giorni all'apertura dell'attesissima mostra"Caravaggio" che da sabato 20 febbraio sarà visitabile alle Scuderie del Quirinale. Già molto è stato scritto e raccontato su questa mostra: un'esposizione lineare ed emozionante, immaginata secondo un criterio assolutamente rigoroso, presentata al pubblico in un percorso sintetico, non antologico, incentrato sulle sole opere "capitali", vale a dire sulle sole opere di Caravaggio storicamente accertate.
La mostra sarà accompagnata da un ciclo di incontri, dal titolo  "A proposito di Caravaggio: lezioni d'autore", condotte da alcuni  fra i più noti e autorevoli storici dell'arte che hanno dedicato al Merisi alcune fra le loro pagine più celebri.
Non solo. Intorno all'esposizione delle Scuderie è stato costruito un vero e proprio itinerario in città sulle orme del Caravaggio e una Caravaggio Card, che sarà presentata a breve, che darà diritto a una serie di opportunità e agevolazioni pensate appositamente per i cittadini e i turisti che desiderino conoscere più a fondo la vita e le opere del sommo artista.
Per i visitatori più giovani ci saranno, ovviamente, i laboratori didattici e le visite in mostra pensate per i più piccoli.
Di tutto questo avremo occasione di parlare diffusamente all'interno delle prossime newsletter.

Bentornati alle Scuderie del Quirinale!



Caravaggio
Dal 20 febbraio al 13 giugno 2010

Una mostra dedicata al celeberrimo, e celebratissimo, "genio lombardo" in un'ottica radicalmente innovativa e aggiornata.
In anni recenti, il gran numero di ricerche, studi, esposizioni e interventi sulle vicende biografiche e artistiche di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio ha confermato l'universale e crescente interesse intorno alle vicende artistiche del pittore e al suo ruolo cardine all'interno della storia dell'arte degli ultimi quattrocento anni. E' questo lo sfondo e il clima in cui è nata l'idea di una nuova e ambiziosa - pur nella sua "semplicità" - iniziativa espositiva. Una mostra lineare ed emozionante, immaginata secondo un criterio assolutamente rigoroso, presentata al pubblico in un percorso sintetico, non antologico, incentrato sulle sole opere "capitali", vale a dire sulle sole opere di Caravaggio storicamente accertate.
La scelta di privilegiare l'autografia sicura dei dipinti ha portato a escludere la produzione variamente riferita alla sua "bottega", così come sono state poste a margine, quasi lasciate momentaneamente in sospeso, le "ulteriori versioni" e tutte le questioni sulle quali la critica del Novecento si è più volte confrontata, e continua a farlo, con pareri non sempre concordi. Il risultato finale è un percorso coerente e rigoroso che getta una nuova luce sui diversi momenti del sofferto iter evolutivo del linguaggio di Caravaggio: un percorso emozionante e cristallino che depura ed esalta l'eccezionalità e unicità della sua opera.
In mostra opere tra le più rappresentative dell'artista lombardo come la Canestra di frutta (fiscella) dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, il Bacco dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, Davide con la testa di Golia dalla Galleria Borghese di Roma, I musici dal Metropolitan Museum di New York, il Suonatore di liuto del Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, l'Amor vincit omnia dallo Staatliche Museum di Berlino e altri capolavori dai più importanti musei d'Italia e del mondo; una sorta di omaggio all'unicità dell'opera di Caravaggio proprio nell'anno dedicato alle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte del maestro lombardo.
La mostra delle Scuderie del Quirinale si pone, quindi, come un nuovo e appassionato momento di riflessione, un'occasione unica per penetrare l'essenza dell'arte del pittore "terribilmente naturale", il suo rivoluzionario e sbalorditivo criterio di naturalismo, la sua ostinata, seppure dialettica, deferenza al vero, irriducibile a schemi e a scuola, solitaria nella sua grandezza e poesia.


> Vai al sito


ORARIO

BIGLIETTI

INFORMAZIONIE PRENOTAZIONI

Da domenica a giovedì dalle 10.00
alle 20.00 venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
L'ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
Intero € 10,00
Ridotto € 7,50

Call center 06 39967500

www.scuderiequirinale.it


Messaggio di Gino il mercoledì 17 febbraio 2010 alle 09:36   -  forum administrator-  forum moderator
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Gaia Vittozzi



Pupa (perche' non e' mai quello che sembra)

La pupa e' uno stadio che si manifesta nel corso dello sviluppo post-embrionale degli insetti olometaboli e che precede lo stadio di adulto. Nel corso del tempo, questo termine e' stato, e viene utilizzato, anche per definire una bella donna. Pupa e' una giovane avvenente ed e' curioso come essa venga associata ad uno stato larvale proprio degli insetti, esseri che, per antonomasia brutti, non hanno di certo un bel aspetto. La bruttezza e' sovente collegata alla cattiveria. Il male, e i secoli lo dimostrano, e' stato sempre raffigurato od impersonato da esseri sui quali la fantasia umana s'e' accanita in maniera del tutto malevola. Nella cultura occidentale e non, sono molteplici le associazioni demone - insetto, un esempio n'e' il famigerato Belzebu', il signore delle mosche. Si pensa che per ogni essere umano ci sia un angelo. Si usa pensare che in ogni essere umano ci sia un demone. Il male ha sempre una sua attrattiva ed alcune persone non lo trovano solo affascinante, in alcuni casi causa eccitamento. Troverete una donna su quella tela, una pupa. il suo volto e' segnato dalla violenza, dal male. Su di lei, insetti. Eppure lei e' felice, perche' ieri notte... lui e' stato fantastico.

- Se guardate i miei figli e una volta posato lo sguardo altrove, rimanete inquieti, sappiate che si tratta dello stesso sintomo che provo io guardando il mondo. Sono storie riconoscibili, non v'e' nessuna forma astratta. Essa e' fin troppo chiara. Ma questi racconti non hanno alcuna connessione con la realtà; questi accadono altrove, forse in parallelo. Sono nella mia testa, sono il frutto della mia osservazione. Una pura e semplice elaborazione mentale. Piu' innocui di quanto possa essere la realtà stessa. Atti di potenza che giacciono immobili nella loro tensione. Mera mimesi distorta. L'essere umano come il mio paese delle meraviglie.-

Gaia Vittozzi

Inaugurazione 17 febbraio ore 19,00

Artisti in Vetrina Gino Ramaglia
via Broggia, 9/10 - Napoli
dalle 17 alle 19,30
Ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 17 febbraio 2010 alle 09:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 17 al 27 febbraio 2010
Gaia Vittozzi - Pupa. Perchè non è mai quello che sembra

Artisti in Vetrina
 [Vedi la foto originale]
GALLERIA GINO RAMAGLIA
vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Broggia 9/10 (80135)
+39 0815640738
info@ginoramaglia.it
individua sulla mappa Exisat
individua sullo stradario MapQuest
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Eventi in corso nei dintorni

La pupa è uno stadio che si manifesta nel corso dello sviluppo post-embrionale degli insetti olometaboli e che precede lo stadio di adulto.
orario: Lunedì a Sabato ore 10.00-14.00 e 16.00-20.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 17 febbraio 2010. ore 19.00
curatori: Gaia Vittozzi
autori: Gaia Vittozzi
note: Gino Ramaglia
Artisti in Vetrina
genere: performance - happening, personale

inserito da gino.ramaglia


Messaggio di Gino il mercoledì 17 febbraio 2010 alle 10:29   -  forum administrator-  forum moderator
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Massimiliano Orlandoni
news
MO_04-MO_03
 
MILANO (ITALY)
Ramificazioni - Branchings
 

Joseph Beuys, Tommaso Cascella,

Fathi Hassan, Ernesto Morales,

Massimiliano Orlandoni, Sonia Ros

 

Dal 2 al 25 febbraio 2010

Orario:
11 - 19 (da martedi' a sabato)
domenica e lunedi' su appuntamento

Ingresso libero

 

MEMOLI ARTE CONTEMPORANEA

Via Mameli, 48 (ang. Corso 22 Marzo)

20129 Milano

Tel. 333 5891382

www.memoliarte.it

Joseph Beuys, Tommaso Cascella,

Fathi Hassan, Ernesto Morales,

Massimiliano Orlandoni, Sonia Ros

 

February, from 2nd to 25th, 2010

Timetable:
11.am - 7.pm (Tuesday to Saturday)
Sunday and Monday by appointment

Free entrance

 

MEMOLI ARTE CONTEMPORANEA

Via Mameli, 48 (corner Corso 22 Marzo)

20129 Milano (Italy)

Tel. + 39 333 5891382

www.memoliarte.it

* opere in alto:
MO 04 e MO 03 - 2008
Polimaterico su tavole cm. 50 x 60
(fotografia B/N su carta baritata, terre, acrilico)
* works on top:
MO 04 and MO 03 - 2008
PolyMaterial on tables cm. 50 x 60
(B/W photo on baryte paper, lands, acrylic)
logo_facebook


Messaggio di Gino il mercoledì 17 febbraio 2010 alle 10:45   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il mercoledì 17 febbraio 2010 alle 13:28   -  forum administrator-  forum moderator
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4

 

inaugurazione venerdì 19 febbraio 2010 - h 19:30

dal 19 febbraio all' 11 marzo 2010

 

Esposizione di pittura degli artisti curati dalla In Form of Art Galllery

 

Orari di apertura: lunedì, mercoledì, giovedì, sabato 10:00-13:00/16:00-19:30

martedì, venerdì 16:00-19:30

domenica su appuntamento

 

In Form of Art Gallery

Palazzo Volpicelli, via Port’Alba 30 – Napoli

Tel. +39 081 192 79 352

www.informofart.com

gallery@informofart.com

 

Biglietto: ingresso libero

 

Artisti: Marco Chiuchiarelli, Monika Natalia Mazur, Carlo Alberto Palumbo, Alessandro Papari

_________________________________________________

In un’epoca in cui il saper fare viene sempre più accantonato a favore dell’ improvvisazione dilettantistica e di inutili concettualismi, la In Form of Art Gallery in controtendenza propone una serie di opere pittoriche realizzate da quattro dei suoi principali artisti in cui si evince l’indiscussa maestria e l’alto valore contenutistico.

 

In Form of Art s.r.l.

Via Montesanto 52 - 80135   Napoli

tel: +39 081 544 87 40

www.informofart.com

info@informofart.it

 



Messaggio di Gino il giovedì 18 febbraio 2010 alle 11:35   -  forum administrator-  forum moderator
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C’ERA UNA VOLTA UN FUTURO



Thomas Bugno ~ Luca Cutrufelli ~ Dario D’Aronco ~ Marco Fedele Di Catrano
Marco Di Giovanni ~ Elettrophonica ~ Michele Giangrande ~ Alessandro Giuliano
 Giorgio Orbi ~ Christian Niccoli ~ Agnese Trocchi 

a cura di Antonia Alampi e Anna Simone 


opening: venerdí 5 marzo 2010 dalle ore 19.00 ~ via dei volsci 114/116 roma 

fino al 19 marzo 2010 ~ apertura dal giovedì al sabato dalle 18 alle 21 (possono variare verificare sempre via telefono) o su appuntamento
 contatti: 3661880377  3392804814
opera.rebis@gmail.com
www.operarebis.com





(…) tra l’opprimente imprevedibilità di un futuro infinitamente aperto e tuttavia senza avvenire e l’ingombrante molteplicità di un passato ritornato a essere opaco, il presente è diventato la categoria della nostra comprensione di noi stessi.  
Marc Augé, Che fine ha fatto il futuro? Dai non luoghi al non tempo 

Venerdì 5 marzo 2010, dalle ore 19.00, in via dei Volsci 114/116, lʼAssociazione Culturale Opera Rebis presenta C’era una volta un futuro, progetto a cura di Antonia Alampi e Anna Simone. 
C’era una volta un futuro è una mostra collettiva di giovani artisti italiani, alcuni conosciuti, altri emergenti, che trae origine da una doppia ispirazione. 
La prima, latu sensu politica, è la condizione di precarietà – esistenziale, oltre che economica – dellʼattuale periodo storico, caratterizzato da unʼinstabilità che cancella nelle giovani generazioni, compresse tra un passato che si espande e un futuro che recede, quella carica emotiva necessaria nel perseguire le ambizioni e coltivare i sogni.
La seconda nasce dalle caratteristiche stesse della struttura espositiva. Ex fabbrica di materassi prima, associazione culturale tunisina poi, locale in vendita oggi, la sede ospitante è uno spazio in disuso nel cuore del quartiere romano di San Lorenzo, scenario di storie (micro-industriali, di contestazione sociale, d’immigrazione, di vita studentesca e d’importante sperimentazione artistica) fortemente rappresentative degli ultimi anni. 
Non contesto deputato all’arte, stabile e cristallizzato, ma luogo transitorio, del cui passato si hanno informazioni approssimative e il cui futuro è assolutamente imprevedibile. In questo senso, perdendo ogni connotato di compiacimento vintage, lo sfuggente genius loci del suo presente e le caratteristiche del suo degrado divengono metafora della provvisorietà e della spersonalizzazione del tempo che stiamo vivendo.

Gli artisti invitati, molti dei quali hanno realizzato interventi site-specific assumendo per oggetto le evidenze spaziali e materiali del contesto, rielaborano la tematica affrontata attraverso differenti linguaggi espressivi, ognuno in uno spazio fisicamente delimitato.
In questo modo, la rarefazione e il senso d’isolamento indotti (per citare Zygmunt Bauman) dalla odierna “società liquida”, sono espressi attraverso un percorso la cui unitarietà è deliberatamente (e forse inevitabilmente) frammentata.
La rielaborazione delle caratteristiche morfologiche dellʼarchitettura, il concetto di limite imposto, l’obsolescenza tecnologica, le visioni nostalgiche o apocalittiche, le simbologie abusate, sono solo alcuni dei diversi aspetti trattati da opere che s’inseriscono, si amalgamano e traggono ispirazione dallo spazio stesso. 
 
Durante l’intero periodo di apertura della mostra, allʼinterno degli spazi espositivi, si susseguiranno diversi eventi collaterali - concerti, incontri, performance, workshop - in  collaborazione con curatori esterni. I diversi appuntamenti saranno segnalati sul sito: www.operarebis.com.

Il giorno dellʼinaugurazione, dalle 20.30, si esibiranno gli Elettrophonica diy sound machines.
Elettrophonica è un progetto sonoro nato nell'autunno del 2008 dalla collaborazione tra Francesco Landolfi e Valentino Diego, con lo scopo di individuare e costruire apparecchiature meccanico - elettroniche che generino suoni. L'obiettivo che il duo si propone è quello di creare attraverso questi congegni in continua evoluzione e trasformazione, dei luoghi sonori sospesi tra lʼinstabile e lʼossessivo.
 
In occasione della mostra sarà presentata una pubblicazione in edizione limitata edita da Boîte a cura di Antonia Alampi e Anna Simone con contributi di Federica BoràginaGiulia BrivioGianni RomanoValentina Tanni, Claudio Zambianchi, Antonia Alampi e Anna Simone e interviste agli artisti di Stefano ElenaFrancesca Orsi e Chiara Vigliotti.

Il progetto si inserisce allʼinterno di un programma di attività organizzate da OPERA REBIS, Associazione Culturale no profit fondata nel 2008 a Firenze. Scopo dellʼassociazione, priva di una base “stabile”, è promuovere progetti artistici contemporanei in spazi non convenzionali, di volta in volta producendo, organizzando o sostenendo eventi culturali che intendono ri-appropriarsi, anche solo per un breve frammento temporale, dei numerosi spazi “inutilizzati” o abbandonati sparsi per le città, in Italia e allʼestero. 



Messaggio di Gino il venerdì 19 febbraio 2010 alle 13:37   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 20.III.2010
Ernesto Tatafiore
Caserta, Reggia

Veleggiare nel ciclone della vita, navigando a vista nella nebbia dell’inconscio. Come un eterno Ulisse che - tra Ciclopi, mostri e ninfe tentatrici - si spinge inspiegabilmente verso Itaca...


pubblicato giovedì 18 febbraio 2010
Secondo appuntamento, dopo quello del 2004 con Mimmo Paladino, per un altro maestro protagonista della collezione post-sismica Terrae Motus: Ernesto Tatafiore (Marigliano, Napoli, 1943).
E proprio lì, a Caserta nelle nobili sale della reggia vanvitelliana, custodi dal ‘92, con grande invidia napoletana ma per volere dello stesso Lucio Amelio, di quel fecondo e riuscitissimo tentativo di rispondere alla forza della catastrofe tellurica con l’energia dell’arte.
La ricca personale, agganciata come sequel sul percorso della mostra permanente, è un incomprensibile ma significativo viaggio nel disordine sistemato del pensiero. TErnesto Tatafiore - Senza perché - acrilico su tela - cm 220x150atafiore, con un nome che è già tutto un programma per leggerezza (tata più fiore, andava amabilmente sottolineando la sua poetica amica Fabrizia Ramondino), da bravo psicanalista qual è, sembra porsi silenziosamente in ascolto, dando vita a un inarrestabile flusso di coscienza.
Attraverso una semplicità disarmante, dipinge con la stessa priorità e urgenza macchinine rosse, barchette fra le onde, pesci grandi e piccoli che guizzano e s’inseguono indifferenti, polpi, violini, eroi della storia e del mito. Flashback incontenibili, come indicava Freud dei sogni. Immagini infantili che agguantano i ricordi, mentre l’occhio cala dolcemente sul miscuglio delle campiture ariose e brillanti.
Tatafiore gioca con la vita, con la storia, con la fantasia, camminando nello spazio e nel tempo fino al Futurismo, intrecciando Stalin con Dante, Lenin con Boccioni, Robespierre con Mao, Nuvolari con Masaniello, fino a confondere i livelli e le dimensioni, rendendo tutto possibile, al di là della ragione e della percezione comune delle cose. Sulle onde medie e corte di Radio Mozart.
L’arte come la vita interiore, insomma, meravigliosa e assillante nei reiterati incontri non voluti, negli incubi ricorrenti dei fantasmi, nelle manie ossessive, nelle debolezze verso la libertà procace femminile, capace di confondere persino un fedelissimo Dante. Ernesto Tatafiore - Autoritratto - acrilico, acquerello su carta - cm 70x50O, al contrario, la vita interiore come l’arte, dignitosa, equilibrata, elegante e armonica, per raccontare anche tragedie umane colossali, inattese ma inevitabili come il Titanic.
E poi le sculture metalliche, in quella prima sala interamente gialla e grigia, che stride e sembra far fracasso, nel caos delle citazioni allusive, nei continui giochi di parole, nei rimandi che fanno rumorosamente sorridere. Amplificando, quasi, il silenzio della sintonia dei colori che verrà dopo.
Si parte e si riparte in questa passeggiata luminosa, e si arriva a destinazione felicemente pieni di dubbio e malinconia. Senza aver raggiunto alcuna verità sociologica o storica, anche perché volutamente lasciati allo sbaraglio in un percorso che non è cronologico e ha il vezzo di presentare con sciatteria la già scarna didascalia, come se fosse stata lasciata lì per caso.
Una mostra per pochi, forse, quando sottolinea che le cose più utili sono quelle che per logica non servono a niente. Sono lì a farsi guardare, come la rosa che “fiorisce perché fiorisce, non bada a se stessa, né si cura d’esser vista”. Senza perché.

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Tatafiore a Napoli

ivana porcini
mostra visitata il 14 febbraio 2010


dal 18 dicembre 2009 al 20 marzo 2010
I Maestri di Terrae Motus - Ernesto Tatafiore
a cura di Mario Franco
Reggia di Caserta
Via Douhet, 22 - 81100 Caserta
Orario: da mercoledì a lunedì ore 8.30-19
Ingresso: intero 6,20 euro; ridotto € 4,10
Catalogo Colonnese
Info: tel. +39 0823448084; fax +39 0823220847; reggiacaserta@tin.it; www.reggiadicaserta.org


[exibart]



Messaggio di Gino il venerdì 19 febbraio 2010 alle 13:38   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - ven 19 febbraio 2010
Inaugurazione

INTRAGALLERY
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Vittorio Imbriani 48 (80121)
+39 081426268
info@intragallery.it
www.intragallery.it
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Eventi in corso nei dintorni

Galleria di artigianato di design e Studio di architettura di interni
orario: lunedì -venerdì ore 10– 13.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 19 febbraio 2010. ore 19
genere: inaugurazione


Messaggio di Gino il venerdì 19 febbraio 2010 alle 13:39   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 19 febbraio al 19 marzo 2010
Giacomo Montanaro - Acid painting

G.Montanaro, acido su carta fotografica
 [Vedi la foto originale]
EIDOSTUDIO
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Via Giuseppe Ferrigni 20 (80121)
+39 0817641370
eidostudio.aef@gmail.com
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
vernissage: 19 febbraio 2010. ore 19-21
ufficio stampa: MFL COMUNICAZIONE
curatori: Francesca Maione
autori: Giacomo Montanaro
genere: arte contemporanea, personale
web: www.arteritivo.it


Messaggio di Gino il venerdì 19 febbraio 2010 alle 13:40   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 20 febbraio al 7 marzo 2010
Carmine Dello Ioio - Frammenti di una città (S)velata

Tela in tecina mista di Carmine Dello Ioio
 [Vedi la foto originale]
SABINALBANO MODART GALLERY – WILLY SANTANGELO
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Vico Del Vasto A Chiaia 52/53 (80132)
+39 081421716
sabinalbano@yahoo.it
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Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
orario: dal lunedì al sabato ore 10:30-13:30 e 16:30-20:30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero - ingresso libero
vernissage: 20 febbraio 2010. ore 19:30
curatori: Sabina Albano
autori: Carmine Dello Ioio
genere: arte contemporanea, personale


Messaggio di Gino il sabato 20 febbraio 2010 alle 08:53   -  forum administrator-  forum moderator
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Caravaggio



Nel 400mo anniversario della morte

Mostra ideata da Claudio Strinati

A cura di Rossella Vodret e Francesco Buranelli

Nel quattrocentesimo anniversario, dal 20 febbraio 2010 alle Scuderie del Quirinale in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Caravaggio non dipinse molto in vita sua. Perche' la vita prese spesso il sopravvento sull'arte. E nonostante cio', nel corso dei secoli sono state attribuite a Michelangelo Merisi molte opere. Per alcuni troppe, per altri semplicemente dubbie.

La mostra alle Scuderie del Quirinale vuole offrire al pubblico solo e soltanto la produzione certa, la summa indiscutibile del Maestro. Una carrellata di quadri straordinari, perche' straordinaria e' la tecnica, la visione e l'innovazione di Caravaggio nell'arte che ne hanno fatto un pittore unico, perche' nessuno prima e dopo di lui ha saputo "dare luce al buio".

L'esposizione e' Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, con il supporto di Cariparma.

L'intera carriera artistica di Caravaggio sarà rappresentata lungo i due piani espositivi delle Scuderie in un percorso che non sarà strettamente cronologico, ma teso ad esaltare il confronto tra tematiche e soggetti uguali. Cosi' accanto a Ragazzo con il canestro di frutta, una delle piu' importanti opere giovanili, si vedrà il Bacco degli Uffizi, dove Caravaggio dipinse un'altra eccelsa natura morta, due opere che mai sono state messe prima a confronto diretto, senza contare l'eccezionale presenza della Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana, mai uscita prima dalla sua sede.
Questo confronto diretto tra soggetti caravaggeschi vuole essere il fil rouge della mostra.

Accanto a opere conosciutissime e ben visibili - come le due versioni della Cena in Emmaus rispettivamente dalla National Gallery di Londra e dalla Pinacoteca di Brera o ancora i Musici dal Metropolitan Museum di New York con il Suonatore di liuto dall'Ermitage e l'Amore vincitore dalla Gemaldegalerie di Berlino o le tre versioni del San Giovanni Battista rispettivamente dai Musei Capitolini e dalla Galleria Corsini di Roma, e dal Nelson-Atkins Museum di Kansas City - altre piu' rare e di difficoltosa visione, perche' raramente concesse per mostre a carattere temporaneo, come la Deposizione dai Musei Vaticani, l'Annunciazione dal Museo di Nancy, restaurata per l'occasione in un progetto congiunto Italia-Francia o anche l'Incoronazione di Spine dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Una carrellata composta unicamente di capolavori assoluti e storicamente accreditati come autografi del Caravaggio e mai visti assieme, riuniti alle Scuderie del Quirinale, per celebrare il quattrocentesimo anniversario della morte di Michelangelo Merisi.

Ma anche Roma come sede ideale della antologica quasi completa delle opere di Caravaggio: le opere scelte per la mostra, infatti, provengono quasi tutte da musei fuori città per permettere al pubblico di ammirare, oltre che alle Scuderie, le opere in situ, nelle varie chiese per le quali furono commissionate, radunando a Roma la quasi totalità della produzione artistica del Caravaggio ed i percorsi caravaggeschi.

Dal punto di vista degli studi scientifici, l'esposizione, con i commissari Rossella Vodret, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano, e Francesco Buranelli, intende fare il punto sulla messe di scritti filologici, documentari e tecnico-scientifici degli ultimi vent'anni. Il catalogo, edito da Skira, nasce quindi dal confronto con gli studiosi del Caravaggio e con i membri del Comitato Nazionale per le celebrazioni caravaggesche - ricordiamo che il 2010 e' anno del quarto centenario della morte di Michelangelo Merisi - presieduto da Maurizio Calvesi. Al suo interno si troveranno le schede dettagliate di ogni opera esposta, ciascuna a cura di un eminente studioso, e con il respiro ampio del saggio.

In occasione della mostra, i Servizi educativi-Laboratorio d'arte di Scuderie del Quirinale propongono "Luce in scena!", visita animata e laboratorio per conoscere il linguaggio del "pittore della luce tenebrosa". In programma attività per bambini dai 3 agli 11 anni tutti i fine settimana (Info: 06.39967500).

Immagine: Canestra di frutta, fine del XVI secolo. Olio su tela 48 x 62 cm. Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Pinacoteca Ambrosiana Milano © 2009. Foto Scala, Firenze

Catalogo Skira

Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica

Promotori:
Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Azienda Speciale Palaexpo, Fondazione Roma, MondoMostre

Organizzazione: Azienda Speciale Palaexpo e MondoMostre

Uffici stampa:

Azienda Speciale Palaexpo
Barbara Notaro Dietrich Tel. 06.48941212 - Cell. 366.6608600 E-mail:
b.notarodietrich@palaexpo.it
Piergiorgio Paris Tel : 06.48941206 E-mail: p.paris@palaexpo.it

MondoMostre Sveva Fede Tel. 06.6893806 - Cell. 336.693767
con Rossano Borraccini Tel. 06.6893806 - Cell. 346.2396029 E-mail:
ufficiostampa@mondomostre.it

Scuderie del Quirinale
via XXIV Maggio, 16 Roma
Orari: da domenica a giovedi' 10.00-20.00; venerdi' e sabato 10.00-22.30.
L'ingresso e' consentito fino a un'ora prima della chiusura.
Intero: - 10 - Ridotto: - 7.50



Messaggio di Gino il sabato 20 febbraio 2010 alle 08:57   -  forum administrator-  forum moderator
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Carmine Dello Ioio



Frammenti di una citta' (S)velata

Sabato 20.02.2010 alle 19:30 si inaugura "Frammenti di una città (S)velata", la nuova personale di pittura di CARMINE DELLO IOIO presso la "SABINALBANO Modart Gallery", visitabile sino al 7.03.2010 tutti i giorni, eccetto il lunedi' mattina e i festivi, dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 16:00 fino alle 20:00. Ingresso gratuito. La mostra sarà presentata dalla giornalista MARESA GALLI.

È un viaggio nelle viscere avite della città di Partenope, quello costruito da Dello Ioio ad hoc per l'elegante spazio di Sabina Albano. Nel cuore della city un percorso che ne narra, per immagini, spaccati, dettagli di monumenti, di antichi portoni e palazzi gentilizi, di piazze e strade, angoli e meandri guardati ma spesso non visti, svelati e recuperati dalle pennellate di Dello Ioio in quest'esposizione alla "SABINALBANO Modart Gallery". Una strada percorsa tante volte, un particolare ignorato o una scena familiare assurgono a materia d'arte, quando una luce inedita inquadra cio' che era in ombra, restituendolo all'osservatore, grazie all'occhio attento e curioso dell'artista.

Che nel tempo Napoli sia stata, nei suoi diversi aspetti, monumentali, architettonici, paesaggistici, raffigurata innumerevoli volte e' una realtà scevra da dubbio. Ma da qui nasce la sfida che l'artista lancia prima di tutto a se stesso: ripercorrere un cammino già fatto, ma con altro passo, suonare una melodia già sentita, ma con accenti diverse, cogliere sfumature nascoste, spiate, rubate. Il tutto secondo una ricerca e un progetto ben precisi, anche se in continuo divenire. Frammenti, le opere del creativo napoletano, che godono di un'autonomia a se' stante, eppure, al tempo stesso, porzioni, nel loro insieme, di un'unica immagine della città, piu' tessere dello stesso mosaico. E allora ecco una teoria di visioni: Santa Teresella degli Spagnoli e San Carlo alle Mortelle per dare una nuance inconsueta a piazza del Plebiscito o alla Galleria Umberto I, via Palizzi per rimirare una particolare angolazione di Castel Sant'Elmo a San Martino, piazza Municipio vista da via Santa Brigida, e ancora piazza del Gesu' per incorniciare Spaccanapoli. Ogni singolo bozzetto o foto, da cui si parte per dipingere la tela, e' già una scelta di visuale e, quindi, di visione. Un racconto che si snoda tra vie, strade, palazzi e monumenti, che si fa camminata nel ventre vetusto della città, in un immaginario ponte tra Chiaja e il Centro Storico, costituito da 'schegge napoletane' vissute e rappresentate sempre dall'interno.

La città porosa, fatta di tufo e contraddizioni, sprazzi di luce e giochi d'ombre, dedali di viuzze e architetture grandiose, rivive in un corpus allestitivo di circa 15 tele di varie dimensioni: da 30x40 sino a 100x120, in tecnica mista. Questo, pero', senza mai scadere nel facile impasse del bozzettistico, dell'oleografico da 'cartolina-ricordo', tant'e' che alcune delle icone napoletane per eccellenza (il mare, il Vesuvio) non compaiono nelle creazioni di Dello Ioio. L'artista rifugge da immagini retoriche e usurate, adoperando invece una sintassi pittorica basata su cromatismi forti, cupi e densi, colori terrigni e tinte dalla notevole matericità, in grado di rendere la profondità, lo spazio e il dinamismo sulle tele, quasi che le ombre piu' scure fungano da quinte di una messinscena. La tecnica adoperata e' mista, come già accennato: per lo piu' pigmenti naturali, ad acqua, con oli per le rifiniture e, solo in alcuni casi, un velo di silicone. Peraltro, non allontanandosi troppo dalle sue esperienze di restauratore e scenografo, Dello Ioio spesso si serve di materiali riciclati: tele grezze, tavole di finestre, lenzuola di lino. Ad arricchire e completare le rappresentazioni dell'artista di Gragnano ultimamente anche figure antropomorfe, a significare come la napoletaneità della città viva e respiri, si', nei suoi palazzi, nei monumenti, negli angoli e nei paesaggi, ma anche nella sua varia, talvolta inconsapevole e multiforme umanità.

CARMINE DELLO IOIO nasce a Gragnano (NA) nel '71. Nel '90 si diploma all'Istituto d'Arte di Torre Annunziata e poi frequenta il corso di Scenografia all'Accademia delle Belle Arti di Napoli. Negli ultimi anni ha esposto le sue opere in varie collettive e personali a Napoli e non solo, come - per citarne solo alcune - alla Biennale Internazione d'arte Contemporanea di Firenze (2003) e alla III edizione di Arte a confronto nella Repubblica Slovacca a Bratislava (2006). Ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio della Critica al Premio Internazionale d'arte San Crispino (Ascoli, 2005), il Premio Internazionale Cultura di ieri e di oggi (Reggio Calabria, 2004), Finalista Premio Arte Mondadori (Milano, 2004), riconoscimento per meriti artistici al II Gran Premio Internazionale dell'Arte (Roma, 2003).

Inaugurazione Sabato 20.02.2010 alle 19:30

Sabinalbano Modart Gallery
vico del Vasto a Chiaja, 52/53 Napoli
Tutti i giorni, eccetto il lunedi' mattina e i festivi, dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 16:30 fino alle 20:00
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 20 febbraio 2010 alle 08:59   -  forum administrator-  forum moderator
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Charlotte Sorensen



Personale

L'artista scandinava CHARLOTTE SØRENSEN si trasferisce in Italia nel 1991, ove tuttora vive e lavora, per svolgere ricerche fotografiche sull'architettura nostrana razionalista. SPAZIO81, con il patrocinio dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Caserta, allestisce una mostra personale dedicata al suo ultimo lavoro, un inedito studio fotografico che trae impulso dal confronto serrato tra le architetture -spontanee- disseminate sul territorio campano, di segno medievale o proto moderno, e le architetture scandinave appartenenti al nostro secolo.

Le opere in mostra sono suggestive composizioni plastiche e cromatiche: le volumetrie pluristratificate delle costruzioni nostrane, stampate a colori, dialogano francamente con le geometriche facciate moderne, stampate, viceversa, in bianco e nero. Ne nascono dittici dall'alta carica espressiva, ove un plasticismo policromatico si rapporta diacriticamente con una rigidezza argentea. Una ricerca che coniugando espressioni architettoniche di terre ed epoche differenti supera nettamente gli esiti didascalici, trascendendo le proprie significazioni in ragioni storico - civili, dal sapore neoromantico. Durante l'evento si esibirà il gruppo casertano POLVERE DI DOVER, forte della sua prima pubblicazione discografica *Musica per faccende domestiche.

_Charlotte Sørensen* (Copenhagen, Danimarca, 1971; vive e lavora a Caserta). Si forma artisticamente presso la bottega del pittore danese Helge Engelbrecht. Alla tecnica pittorica affianca ben presto la fotografia, seguendo in Danimarca corsi di camera oscura e lavorando col fotografo danese Flemming-Bo. Con la tecnica digitale esprime appieno il suo potenziale artistico, sia nella ripresa che nella post produzione delle foto. Attualmente collabora con gli studi fotografici di Luigi Ruffini, Dino Vergara e Vincenzo Migliaccio. Sue foto sono state pubblicate su riviste di genere in Danimarca; ha partecipato al Concorso Fotografico Nazionale -Comuni-Italiani.it-. Tra le mostre a cui ha partecipato di recente si ricordano le soggettive -Facader-, Marcianise (CE), 2008, e -White Chairs-, San Nicola la Strada (CE), 2009.

*_Polvere di Dover *si relazione con cavità mentali, giornate indecenti, mugugni sospesi. Nel 2007 un primo tentativo di autoproduzione: *Uso improprio dei possessivi*. Nel 2009 Polvere di Dover e' invitato a partecipare all'*Arche' Music Festival*. Nello stesso anno ha il via la collaborazione con l'etichetta *Welcome home* di Frosinone, da li' viene registrato il primo lavoro in studio: *Musica per faccende domestiche*, sette tracce per casalinghe seriamente intenzionate a rivoluzionarsi, per studentelli di lettere e filosofia, per artisti postmoderni e brillanti, per dottori saccenti, e per chi non rientra tra le precedenti categorie descritte. La copertina porta la firma della fotografa Charlotte Sørensen.* *Gianluca Montebuglio (musica, testi, voce e chitarra), Carla Cardinale (basso, pazienza, nulla a che fare con Claudia), Matteo De Santis ( batterie, vestiti firmati un po' da tutti, trascorsi metal), Stefano Di Massimo (chitarre, cappello alla Oliver Twist, tabacco e cartine).**

*_SPAZIO81* nasce nel 2009 ad Aversa, Caserta, come insieme collaborativo di architetti ed artisti teso allo svolgimento di indagini sul -recupero culturale- del territorio. SPAZIO81 riversa in modo eclettico le sue attenzioni sui disagi culturali e territoriali dei contesti antropizzati, elaborando trasversalmente il concetto di -trasformazione-, indagato nelle sue potenzialità compositive ed espressive. SPAZIO81 segmenta la sua struttura in due macro-settori dedicati alla progettazione architettonica e alla promozione di giovani artisti campani mediante l'organizzazione di mostre e workshop. Il progetto collettivo SPAZIO81 e' fondato dagli architetti Caterina Belardo, Luigi Rondinella, Silvia Tartaglione; l'immagine di SPAZIO81 e' curata dal grafico Giacomo Ferrandino.

vernissage sabato 20 febbraio ore 18.30

SPAZIO81
Via Roma, 249 - 81031 Aversa (CE)
Dal lunedi' al venerdi', dalle 16:00 alle 19:00
Ingresso libero



Messaggio di Gino il sabato 20 febbraio 2010 alle 09:00   -  forum administrator-  forum moderator
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Giampaolo Kohler



Tori

Il toro e' forza tremenda e illimitata, saggezza e resistenza, innocenza e sincerità assoluta, indulgenza e grandezza di un'eterna vittima sacrificale che sempre muore e risorge. e' la forza nascosta, l'io invisibile, il vero IO che insopprimibile sempre riemerge.

Giampaolo Köhler e' nato a Milano e vive a San Paolo, e' artista plastico, video artista e regista cinematografico. Ha esposto le sue opere in varie mostre personali e collettive in Italia e partecipato alle Fiere dell'Arte di Milano, Bologna e Torino. Ha eseguito performances di Action Painting in teatri di Milano, Napoli, Glasgow, Lisbona e San Paolo.

COMBINES e' il nome del nuovo spazio aperto a Milano in zona Tortona da Giancarlo Nevola, creatore del brand RH Milano. In questo spazio, essenziale e minimalista, si possono trovare oggetti di designer affermati come Tom Dixon, Slide e Danese, insieme ad accessori di moda e poltrone di RH Milano.

L'ex colorificio, nel quale si concedono ampi spazi all'arte con mostre di artisti emergenti, vuole essere soprattutto un luogo d'incontro tra le persone e un contenitore ideale nel quale concedersi il lusso di riappropriarsi del proprio tempo per sfogliare libri e riviste vintage, scoprire lampade, tavoli, poltrone e visitare la mostra del momento.

Inaugurazione 20 febbraio dalle 10.00 alle 19.30

Combines
via California, 24/A - Milano
Lunedi 16-19.30, martedi-sabato 10-12.30 e 16-19.30
Ingresso libero


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“FREQUENZE SONORE” di FABRIZIO TROTTA

 

Museo Comunale Praia A Mare

 

Inaugurazione sabato 27 febbraio 2010 ore 18:00

 

Museo Comunale Praia a Mare (CS)

 

Esposizione dal 27 febbraio al 20 marzo 2010

 

Sede Via Dante Alighieri, Praia a Mare  87028
Altre informazioni Tel +39 0985 777020 |
mondoculturaathena@gmail.com

Data di apertura sabato 27 febbraio 2010
Data di chiusura sabato 20 marzo 2010

Orari:
lunedì-sabato, ore 09.30-12.30 / 16.30-19.30

Curatori: Antonia Palladino

 

 



Messaggio di Gino il lunedì 22 febbraio 2010 alle 09:47   -  forum administrator-  forum moderator
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Invito

Titolo evento: ...unaseriedicose...
Artista: Luca De Martino


Data: venerdì 26 febbraio 2010 - ore 18.00

...sono Luca, a Napoli, nel Vivo delle Profondità che Parlano,
ho cominciato a Scrivere con Continuità su Carta con Penna:
18/12/04 ore 16:45
"Stanza con Illuminazione Artificiale..."
...e non mi sono ancora Fermato:
All’Inizio era un Modo per Confrontarsi con la Parola.
Un Gioco Personale.
Un Consiglio Sensato.
Un Eterno Confronto.
Un’Intimità Condivisa.
Un Oggetto da Trasportare, Vivere, Conservare.
Un Manufatto.
Dopo qualche Strappato e di Sfogo, comincio a Scrivere di Getto...
...unaseriedicose...
...e già una Pagina in Ogni Momento, Posto, Emozione, Appunto...
Poi Istinto.
Ti Spiego:
Parte da un Punto e Davanti alle Forme del Quaderno si Costuisce:
Il Quadratino ed il Rigo erano Invadenti e Categorici.
Precisi ed Imposti.
Li ho Abbandonati alla Regola ed ho Ancora Cambiato Percorso:
Scoperta. Struttura. Ricerca.
La Pagina Sporca e La Pagina Limpida.
Sono Passato a Fogli Bianchi di Medie Dimensioni.
Ho Cercato la Mia Grafia, il Commento al Disegno e la Citazione.
Lo Spazio di Carta era il Progetto:
Un Campo di Speranza.
Una Lacrima di Gioia.
Un Pensiero Senza Cornici.
Tra Tutte le Strade, Io ho Scritto che Scrivo:
"Il Mio Progetto è in Divenire.
La Mia Spiegazione è ne avevo Bisogno e per Passione ho Continuato.
Ho Ricercato in Tutte le Emozioni e ne ho Tratto Beneficio.
Credo che la Grafomania non sia uno Scherzo ma un Dono."

Visita la pagina dedicata sul sito picagallery

 

Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli
+39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it



Messaggio di Gino il lunedì 22 febbraio 2010 alle 09:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Mostre degli allievi dei corsi


Tre esposizioni

dal 22 febbraio al 5 marzo:
MOSTRA DEGLI ALLIEVI DEL CORSO FOTOGRAFICO DI ARCHITETTURA E PAESAGGIO

Il corso fotografico di Architettura e Paesaggio, tenuto dal docente e autore torinese Fulvio Bortolozzo, ha voluto sviluppare negli iscritti la consapevolezza storica e la conoscenza teorica ritenute indispensabili per la costruzione di un solido rapporto autoriale con le tematiche dell'ambiente urbanizzato contemporaneo.

In mostra verranno esposte delle selezioni di fotografie tratte dai singoli portfolio realizzati da ciascun allievo come saggio di fine corso. Ognuno degli autori ha interagito con un proprio ambito di riferimento, nell'intento di stabilire una relazione progettuale coerente con le tematiche affrontate.

Fotografie di Giovanni Buscema, Beatrice Comelli, Donato Guerrini, Marcello Marelli, Alberto Pozzi.

Giovanni Buscema ha indagato l'area residenziale periferica di Saronno rilevando alcune interessanti situazioni tipologiche e abitative.
Beatrice Comelli osserva nel contesto urbano milanese la difficile relazione esistente tra il verde residuale e il microcosmo edificato dei cortili e delle aree condominiali interne.
Donato Guerrini mette a confronto le forme della commemorazione nei cimiteri militari statunitense e germanico, attraverso la presentazione di due siti ancora attualmente esistenti in Toscana.
Marcello Marelli concentra la sua attenzione sull'idea di -limite-, rilevandone alcune possibili ripercussioni sull'indifferenziato tessuto urbano contemporaneo.
Alberto Pozzi percorre sul calar della notte le aree storiche e in trasformazione della sua Busto Arsizio, cogliendone non solo i paradossi, ma anche le potenzialità visionarie.

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dal 22 al 26 febbraio:
MOSTRA DEGLI ALLIEVI DEL CORSO BASE DI FOTOGRAFIA DIGITALE

Con il corso base di fotografia digitale organizzato da Polifemo si sono forniti agli studenti gli strumenti e le conoscenze necessarie non solo per scattare una buona fotografia, ma anche per utilizzarla a fini comunicativi, creativi e personali.
In mostra saranno esposte le fotografie che gli allievi hanno realizzato nell'ambito di un lavoro collettivo sul Parco Sempione a Milano.

Fotografie di Alessandro Fascini, Alessandro Malinverno, Ana Jaca, Tosca Bua, Susan Petioky, Michele Monti.

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dal 1 al 5 marzo:
MOSTRA DEGLI ALLIEVI DEL CORSO DI FOTOGIORNALISMO

Nel corso di fotogiornalismo organizzato da Polifemo gli allievi hanno avuto come punto di riferimento un docente fotografo professionista e i redattori di una rivista tra le piu' autorevoli nel campo del giornalismo sociale: la collaborazione con Terre di Mezzo ha permesso agli iscritti un contatto diretto con richieste ed esigenze editoriali.
In mostra saranno esposte le fotografie che gli allievi hanno realizzato conducendo autonomamente servizi su singoli argomenti nell'ambito della street-photography, del reportage sociale e del reportage di costume.

Fotografie di Primo Carpi, Nicola Cellemme, Mària Dinoia, Luca Elli, Carmine Filomena, Stefano Parisi, Marianna Semenza, Cesar Augusto Soto.


Immagine: foto di Alberto Pozzi

Inaugurazione lunedi' 22 febbraio dalle 18.30

Polifemo, La Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4, 20154 Milano
Orari: dal lunedi' al venerdi' dalle 10 alle 19
Ingresso libero
zona cimitero monumentale, tram 12 14 33 29-30


Messaggio di Gino il lunedì 22 febbraio 2010 alle 09:55   -  forum administrator-  forum moderator
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Mostre degli allievi dei corsi



Tre esposizioni

dal 22 febbraio al 5 marzo:
MOSTRA DEGLI ALLIEVI DEL CORSO FOTOGRAFICO DI ARCHITETTURA E PAESAGGIO

Il corso fotografico di Architettura e Paesaggio, tenuto dal docente e autore torinese Fulvio Bortolozzo, ha voluto sviluppare negli iscritti la consapevolezza storica e la conoscenza teorica ritenute indispensabili per la costruzione di un solido rapporto autoriale con le tematiche dell'ambiente urbanizzato contemporaneo.

In mostra verranno esposte delle selezioni di fotografie tratte dai singoli portfolio realizzati da ciascun allievo come saggio di fine corso. Ognuno degli autori ha interagito con un proprio ambito di riferimento, nell'intento di stabilire una relazione progettuale coerente con le tematiche affrontate.

Fotografie di Giovanni Buscema, Beatrice Comelli, Donato Guerrini, Marcello Marelli, Alberto Pozzi.

Giovanni Buscema ha indagato l'area residenziale periferica di Saronno rilevando alcune interessanti situazioni tipologiche e abitative.
Beatrice Comelli osserva nel contesto urbano milanese la difficile relazione esistente tra il verde residuale e il microcosmo edificato dei cortili e delle aree condominiali interne.
Donato Guerrini mette a confronto le forme della commemorazione nei cimiteri militari statunitense e germanico, attraverso la presentazione di due siti ancora attualmente esistenti in Toscana.
Marcello Marelli concentra la sua attenzione sull'idea di -limite-, rilevandone alcune possibili ripercussioni sull'indifferenziato tessuto urbano contemporaneo.
Alberto Pozzi percorre sul calar della notte le aree storiche e in trasformazione della sua Busto Arsizio, cogliendone non solo i paradossi, ma anche le potenzialità visionarie.

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dal 22 al 26 febbraio:
MOSTRA DEGLI ALLIEVI DEL CORSO BASE DI FOTOGRAFIA DIGITALE

Con il corso base di fotografia digitale organizzato da Polifemo si sono forniti agli studenti gli strumenti e le conoscenze necessarie non solo per scattare una buona fotografia, ma anche per utilizzarla a fini comunicativi, creativi e personali.
In mostra saranno esposte le fotografie che gli allievi hanno realizzato nell'ambito di un lavoro collettivo sul Parco Sempione a Milano.

Fotografie di Alessandro Fascini, Alessandro Malinverno, Ana Jaca, Tosca Bua, Susan Petioky, Michele Monti.

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dal 1 al 5 marzo:
MOSTRA DEGLI ALLIEVI DEL CORSO DI FOTOGIORNALISMO

Nel corso di fotogiornalismo organizzato da Polifemo gli allievi hanno avuto come punto di riferimento un docente fotografo professionista e i redattori di una rivista tra le piu' autorevoli nel campo del giornalismo sociale: la collaborazione con Terre di Mezzo ha permesso agli iscritti un contatto diretto con richieste ed esigenze editoriali.
In mostra saranno esposte le fotografie che gli allievi hanno realizzato conducendo autonomamente servizi su singoli argomenti nell'ambito della street-photography, del reportage sociale e del reportage di costume.

Fotografie di Primo Carpi, Nicola Cellemme, Mària Dinoia, Luca Elli, Carmine Filomena, Stefano Parisi, Marianna Semenza, Cesar Augusto Soto.


Immagine: foto di Alberto Pozzi

Inaugurazione lunedi' 22 febbraio dalle 18.30

Polifemo, La Fabbrica del Vapore
via Procaccini 4, 20154 Milano
Orari: dal lunedi' al venerdi' dalle 10 alle 19
Ingresso libero
zona cimitero monumentale, tram 12 14 33 29-30



Messaggio di Gino il lunedì 22 febbraio 2010 alle 09:57   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 22 al 26 febbraio 2010
Carlo Improta - Un libro in mostra. L’Essenzialista

UNIVERSITA' DEGLI STUDI - FACOLTA' DI ARCHITETTURA
vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Monteoliveto 3 (80134)
+39 0812538701 , +39 0812538702 (fax)
www.architettura.unina.it
individua sulla mappa Exisat
individua sullo stradario MapQuest
Stampa questa scheda
Eventi in corso nei dintorni

Mostra personale
orario: ore 8,30; 19,00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 22 febbraio 2010. ore 11
editore: THESAN&TURAN
autori: Carlo Improta
genere: arte contemporanea, presentazione, personale
email: carlo.improta@tin.it
web: xoomer.alice.it/carloimprota


Messaggio di Gino il lunedì 22 febbraio 2010 alle 09:58   -  forum administrator-  forum moderator
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Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli

EPT Ente Provinciale del Turismo di Napoli

 

FAKE

CONTEMPORARY ART EXIBITION

 

ENZA MONETTI

Castel dell'Ovo  Napoli

vernissage venerdì 5 marzo 2010

dalle ore 17 alle ore 20

 

 



Messaggio di Gino il martedì 23 febbraio 2010 alle 09:02   -  forum administrator-  forum moderator
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VenerDesign Ravello
Venerdì 26.02.2010 - Chez moi, Via del parco Magherita 13, Napoli
aperitivo h.19.30


 
Una serata - evento tra architettura, design e musica, dall’aperitivo alla tarda notte.
In collaborazione con la Fondazione Ravello e lo studio Gnosis Architettura, una serata per celebrare il prezioso lavoro svolto nel corso di questi anni per la realizzazione del nuovo Auditorium “Oscar Niemeyer” di Ravello, da poco inaugurato, attraverso video, fotografie ed un allestimento a cura di Poltrona Frau ed Artemide, con protagonista la poltrona Ravello, appositamente progettata dallo studio Niemeyer per l’Auditorium, realizzata già da alcuni anni ma posta nuovamente sotto i riflettori. Ad aprire la serata una degustazione di vini, proiezioni e musica diffusa, l'evento si svolgerà all'interno della Zona Fly dello Chez moi (recentemente ristrutturato dall'arch.Alessandro Falconio) per l'occasione allestita grazie anche alla partecipazione di De Luca Design e Lightlive; in occasione della serata inoltre la rivista Hommage presenterà il suo ultimo numero.



Messaggio di Gino il martedì 23 febbraio 2010 alle 09:05   -  forum administrator-  forum moderator
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La Mediterranea arte
 
giovedì 25 febbraio 2010, ore 18
 
MONDI SEPARATI
di Alessandro Bella e Monica Licini
 

Da sempre lo stereotipato connubio tra nord e sud è visto con l’ottica di mondi contrapposti dove le ataviche carenze che li differenziano sono espresse principalmente nei valori materiali. Bella e Licini offrono al pubblico due personali interpretazioni di un’apparente divergenza sociale che trova in questa mostra una sorprendente fusione culturale. Licini, milanese, volge lo sguardo a Sud e presenta una serie di scatti che, pur raffigurando una società, quella africana, lontana dagli orpelli tipici del mondo contemporaneo, ritrae la semplicità e l’invidiabile serenità di un popolo sorprendentemente ricco di sorrisi e piacevolmente carico di vivaci colori. In contrapposizione, Bella, siracusano, guarda la metropoli con le sue intime solitudini e col suo benessere ricoperto da una grigia patinatura. Il confronto tra i lavori dei due fotografi aiuta a riflettere su una questione: quanto quello sguardo di commiserazione, che spesso abbiamo nel guardare “altri” mondi, può essere rivolto anche al “nostro” mondo e farci riflettere?

   


Messaggio di Gino il martedì 23 febbraio 2010 alle 09:08   -  forum administrator-  forum moderator
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Schiele e il suo tempo



40 capolavori in mostra

curata da Rudolf Leopold e Franz Smola

Realizzata in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna - sede della maggiore raccolta al mondo di opere del grande artista austriaco Egon Schiele (1890-1918) -, promossa dal Comune di Milano, As- sessorato alla Cultura, coprodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira editore, la mostra che apre il 24 febbraio a Palazzo Reale a Milano, curata da Rudolf Leopold, direttore artistico del Leopold Museum, e Franz Smola, conservatore del Museo austriaco, presenta circa 40 dipinti e opere su carta di Schiele, accompagnati da altrettanti capolavori di Klimt, Kokoschka, Gerstl, Moser e vari altri protagonisti della cultura viennese di primo Novecento.

La mostra ricostruisce attorno alla figura di Egon Schiele, il clima culturale di Vienna nei primi anni del XX secolo, partendo dalla fondazione della Secessione, attraversando le tendenze espressioniste della generazione successiva, fino al 1918, anno segnato dalla fine della prima guerra mondiale e dal- la morte di Klimt e Schiele. Un breve ma intenso periodo, in cui Vienna, da centro della cultura mitteleu- ropea, diventa teatro di rovina della vecchia Europa.

Si tratta di una rara occasione per ammirare, affiancati alle grandi opere esposte di Schiele, tra cui i cele- berrimi Donna inginocchiata con abito rosso-arancione (1910), La danzatrice Moa (1911), Autoritratto con alchechengi (1912), Case con biancheria colorata (periferia) (1914), Donna accovacciata con fou- lard verde (1914), Donna distesa (1917), altri capolavori dell'Espressionismo austriaco come Autoritratto con busto nudo su fondo blu (1904-1905) di Richard Gerstl, Venere nella grotta (1914) di Kolo Moser, Autoritratto con mano sul viso (1918-1919) di Oskar Kokoschka, che per la prima volta sono riuniti in un progetto tanto ambizioso, quanto completo ed esaustivo.

Schiele nasce nel 1890 a Tulln, una cittadina nei pressi di Vienna. A quell'epoca, la capitale asburgica conosce una straordinaria crescita demografica ed e' un centro commerciale e culturale fiorente e di forte richiamo, rife- rimento per le menti piu' vivaci dell'Impero. Il clima artistico e' animato in quegli anni dallo scontro di corren- ti di stampo opposto e dall'affermarsi di spinte innovative quali, prima fra tutte, la Secessione fondata nel 1897, presieduta da Gustav Klimt. Essa riconosce all'arte il ruolo di forza propulsiva, ma anche di denuncia del- la realtà e, in quanto tale, di forza redentrice dal falso moralismo della società dominante. L'inclinazione a con- tenuti simbolici, cosi' come l'abbandono della prospettiva, la centralità della figura umana incastonata in uno spazio piatto, sono elementi tipici dell'arte secessionista, ripresi ed estremizzati dall'Espressionismo.

All'epoca della fondazione della Secessione, Schiele e' solo un bambino, sebbene artisticamente dotato e Una mostra con una forte passione per il disegno. Piu' tardi, studente dell'Accademia, il suo stile sembra aver già as- sorbito molto delle innovazioni della nuova corrente artistica, e in particolare della lezione di Klimt. Ma già un anno dopo queste relazioni sembrano essere state superate.

In un lasso di tempo brevissimo, infatti, in Austria, e piu' propriamente a Vienna, si assiste allo svilup- po di controtendenze, ovvero di tendenze espressioniste, da parte di giovani artisti -dissidenti- primi tra , tutti Schiele, Kokoschka, Gerstl, appartenenti alla generazione successiva a quella di Klimt, Moll, Moser e degli altri secessionisti.

Tutto cio' accade in un frangente storico significativo, cioe' mentre l'impero asburgico avanza nel proprio declino, mettendo in crisi un mondo dalle fondamenta secolari. Non a caso, proprio in questo momento storico, mentre Freud pubblica l'Interpretazione dei sogni, interrogandosi sulle pulsioni e le paure umane, a Vienna forti spinte creatrici demoliscono i saldi principi delle maggiori arti. Se in ambito musicale Schönberg introduce il metodo dodecafonico, dal punto di vista prettamente formale, il vincolo della linea netta e regolare tipico della Secessione viene superato a favore di un tratto piu' libero e sciolto - si guardi l'ultimo Klimt - per diventare segno tormentato nei giovani Schiele e Kokoschka.

SCHIELE e il suo tempo

Cio' che accomuna sotto la stessa etichetta i giovani artisti e' il rifiuto della tradizione, l'uso di un segno primitivo ed elementare, l'impiego antinaturalistico del colore, la tendenza alla deformazione e alla riduzione delle forme a pure sagome (particolarmente evidenti in Albin Egger-Lienz), un linguaggio pit- torico convulso e corposo, come per Anton Kolig, nelle cui opere le campiture cromatiche e le costru- zioni spaziali sono tipiche del Fauvismo e memori di Ce'zanne; o ancora nelle opere di Herbert Boeckl, pit- tore del secondo Espressionismo, che sintetizza la poetica di Schiele e Kokoschka con quella cezanniana. Dal punto di vista piu' concettuale, l'attenzione degli espressionisti per l'auto-rappresentazione, per i soggetti tratti dalla vita privata e per le vicende autobiografiche, deriva da un forte individualismo, dalla perdita del senso d'appartenenza a una collettività e persino a un movimento artistico.

Schiele, come Kokoschka e Gerstl, spettacolarizza la fisicità dei corpi; ma il corpo non e' altro che il tra- mite verso l'interiorità dei personaggi rappresentati. Quindi, non e' il mero dato oggettivo cio' su cui i tre artisti indagano, ma l'introspezione dell'Io, e dunque il peso psicologico delle espressioni e dei gesti. L'attrazione di Schiele per la fisicità inizia a diventare predominante a partire dal 1910, anche grazie alla frequentazione con artisti di discipline che fanno del corpo stesso il proprio strumento, come il mimo Erwin van Osen e la danzatrice esotica Moa. Come Freud, anche Schiele si addentra nell'animo umano. Prima di lui, nessun altro artista era stato cosi' spregiudicato nel ritrarre le pulsioni piu' intime delle proprie modelle.

La sua composizione perde i -bizantinismi- di Klimt, a favore di una maggiore essenzialità; il di- segno e' piu' nervoso e immediato, lo spazio si annulla, i punti di vista sono arditi e inconsueti, le posture di- sarticolate e sgraziate tanto da rendere i corpi mutili e ridotti nelle parti anatomiche. Anche nella rappre- sentazione dei paesaggi, Schiele rinuncia a qualsiasi connotazione topografica, rinnegando la prospettiva, tanto da ridurli a una giustapposizione di forme geometriche. Solo piu' tardi, durante la guerra, il suo stile diventa significativamente piu' realistico, le figure acquistano maggiore tridimensionalità, ma l'indagine dell'interiorità del soggetto non viene mai meno.

Non si dimentichi poi che il dato biografico dei singoli artisti gioca un ruolo fondamentale nella loro pro- duzione. Basti pensare alle vicende personali di Schiele. Ai passaggi dolorosi della propria infanzia, come la morte del padre malato di depressione, si unisce un carattere da vero borderline. La vita condotta con l'amante Wally Neuzil (la donna dai capelli rossi e dagli occhi verdi che campeggia in molti suoi disegni), l'esperienza del carcere in seguito all'accusa, poi non dimostrata, di abuso su minori, vanno di pari passo con la crescita della sua visibilità nel panorama artistico, all'interno del quale egli partecipa attivamente, esponendo presso le maggiori istituzioni di Vienna, Berlino, Dresda, Praga e Zurigo. Ma la sua carriera vie- ne stroncata da una morte prematura, all'età di soli 28 anni.

A rendere questa mostra un evento davvero eccezionale, oltre alla bellezza delle opere esposte, contri- buisce anche la collaborazione con il Leopold Museum di Vienna, la cui raccolta di capolavori (in parte messa a disposizione del pubblico italiano, proprio grazie alla mostra di Palazzo Reale) e' testimone di un momento cruciale della storia che ha profondamente segnato l'intera cultura europea del secolo scorso. In mostra, grazie alle ricche restituzioni fotografiche e alla presenza di brani musicali in alcune sale (da Johann Strauss II a Gustav Mahler, ad Alban Berg), i visitatori avranno cosi' la possibilità non so- lo di comprendere questo snodo fondamentale dell'arte moderna, ma di affacciarsi su quel palcoscenico vitalissimo che fu la Vienna di inizio Novecento.

La mostra e' realizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, e con il patrocinio del Consolato Generale d'Austria a Milano; in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura di Milano, e con il sostegno del Corriere della Sera; la sponsorizzazione tecnica di IGP Decaux e Trimtec sistemi. Il catalogo, pubblicato da Skira, presenta un saggio di Franz Smola sull'arte austriaca tra Jugendstil ed Espressionismo, un'Introduzione all'arte di Schiele di Rudolf Leopold, oltre alle riproduzioni e alle schede di tutte le opere in mostra e alle biografie di Schiele e degli altri artisti presentati.

Infoline: 02.92800375
(dal lunedi' al sabato dalle 8.00 alle 18.30; pagamento: carta di credito)

http://www.mostraschiele.it

Prenotazione
Scuole
Ufficio scuole: 02.92800375
(dal lunedi' al sabato dalle 8.00 alle 18.30; pagamento: carta di credito o bonifico)

Gruppi
Ufficio gruppi: 02.92800375
(dal lunedi' al sabato dalle 8.00 alle 18.30; pagamento: carta di credito o bonifico)

Prevendita BIGLIETTI
Infoline: 02.92800375
(dal lunedi' al sabato dalle 8.00 alle 18.30; pagamento: carta di credito o bonifico)
Punti vendita vivaticket nelle principali città italiane

VISITE GUIDATE
Aster: 02.20421469 -
Info@spazioaster.it

Visite riservate ed eventi in Mostra
Per associazioni, gruppi e aziende e' possibile prenotare visite riservate alla mostra e attività di Corporate Hospitality nelle sale di Palazzo Reale
Per informazioni:
Skira: Stefano Rommel,
srommel@skira.net
tel. 02.72444234

Ufficio Stampa
Lucia Crespi, tel. 02 89415532 - 02 89401645
lucia@luciacrespi.it

Vernice per la stampa Martedi' 23 febbraio 2010, ore 12
Inaugurazione Martedi' 23 febbraio 2010, ore 18.30

Palazzo Reale
piazza Duomo, 12, 20121 Milano
ORARI Tutti i giorni 9.30-19.30
Lunedi' 14.30-19.30
Giovedi' e Sabato 9.30-22.30
La biglietteria chiude un'ora prima
BIGLIETTI Intero - 9,00, Ridotto - 7,50, Ridotto scuole - 4,50


Messaggio di Gino il martedì 23 febbraio 2010 alle 09:09   -  forum administrator-  forum moderator
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Bad girls



Good girls go to heaven, bad girls go everywhere!

Caterina Gualco - UnimediaModernContemporary Art - e Clelia Belgrado - VisionQuesT gallery - sono liete di annunciare la mostra « Bad Girls : good girls go to heaven, bad girls go everywhere », che si inaugurerà nei due spazi di Piazza Invrea a Genova, martedi' 23 febbraio 2010 dalle 18:00 alle 21:00.

L'idea di una mostra insieme e' nata non solo dalla posizione delle due gallerie che si affacciano su Piazza Invrea, nel cuore di Genova, a un passo da Piazza San Lorenzo, ma anche dal desiderio di continuare il lavoro di sinergia che le gallerie genovesi stanno portando avanti da qualche tempo.

Saranno presenti in mostra 43 artiste: Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Connie Bellantonio, Stefania Beretta, Daniela Carati, Silvia Camporesi, Sandra Chiesa, Alessia De Montis, Niki De Saint-Phalle, Tracy Emin, Ivana Falconi, Limbania Fieschi, Francesca Galliani, Nan Goldin, Zoe' Gruni, Dorothy Hong, Carla Iacono, Mirta Kokalj, Noris Lazzarini, Silvia Levenson, Manon, Federica Marangoni, Mary Ellen Mark, Malena Mazza, Paola Mongelli, Charlotte Moormann, Shirin Neshat, Anna Oberto, Yoko Ono, Meret Oppenheim, Orlan, Gina Pane, Alessandra Pedonesi, Carol Rama, Elettra Ranno, Bettina Rheims, Gretta Sarfaty, Carolee Schneemann Sandy Skoglund, Berty Skuber, Kiki Smith, Alessandra Vinotto, Laura Zicari

Sono tre generazioni di artiste contemporanee, il cui lavoro si muove fondamentalmente nell'ambito dell'installazione, della performance, della fotografia e del video accomunate da una energia specificamente femminile. Scrive Viana Conti: ''Dare appuntamento in galleria alle cosiddette Bad Girls della storia dell'arte, non intende ricalcare la formula glamour di una compilation musicale, di un film di richiamo erotico, di un serial televisivo, di un disinibito affondo letterario... ma intende dare immagine a una provocazione autoironica, storicamente e visivamente ben architettata dalle galleriste Caterina Gualco, attiva dagli anni Settanta, e Clelia Belgrado, di una generazione successiva, interessata alla storia e alla contemporaneità del linguaggio fotografico. La donna, tendenzialmente oggetto di rappresentazione, qui e' finalmente soggetto; prendendosi ora la libertà di volgersi verso qualsiasi interesse, si dispone alla ricerca di un'autorappresentazione di ordine ontologico, in cui la propria immagine non cessi di illuminare gradualmente una realtà interiore ancora oscura: la propria. Questa rassegna multimediale al femminile, un po' anarcoide, un po' canzonatoria, senz'altro politicamente scorretta, muove dagli anni Quaranta per arrivare fino ad oggi''.
E le nostre Bad Girls, potrebbero tutte dire con Mae West - la vessillifera delle cattive ragazze : «When I'm good, I'm very good, but when I'm bad, I' m better ».

Catalogo con testo di Viana Conti in galleria.

Durante la mostra, che continuerà fino al 30 marzo 2010, saranno organizzati incontri e proiezioni video, in data da comunicare.

Inaugurazione martedi' 23 febbraio dalle 18 alle 21

Galleria Vision Quest Contemporary Photography
piazza Invrea, 4 r - Genova
e
UnimediaModernContemporary Art c/o Palazzo Squarciafico
Piazza Invrea, 5/b
Lun-sab 15.30-19.30, mattino e festivi su appuntamento



Messaggio di Gino il mercoledì 24 febbraio 2010 alle 09:12   -  forum administrator-  forum moderator
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De Chirico, Max Ernst, Magritte, Balthus



Uno sguardo nell'invisibile

a cura di Paolo Baldacci, Guido Magnaguagno, Gerd Roos

Il centro gravitazionale dell'esposizione e' costituito da un nucleo di capolavori del periodo metafisico di Giorgio de Chirico (1909-1919). Traduzione pittorica della sensibilità e della particolare concezione della vita maturata dall'artista attraverso la lettura di Nietzsche, la poetica metafisica viene riconosciuta come l'espressione dello stato d'animo di un intero secolo. Alienazione e solitudine. Senso di abbandono, isolamento, inquietudine e disperazione: De Chirico approda alla raffigurazione avant lettre del -grande silenzio- generato dal primo conflitto bellico.

Celebri artisti e poeti si identificano immediatamente in quella straniante ed enigmatica visione del mondo e in quella rappresentazione delle cose straordinariamente lucida e penetrante. Il linguaggio di De Chirico diventa cosi' imprescindibile punto di partenza per la ricerca di artisti eterogenei, dalla Metafisica al Surrealismo.

In mostra, con il gruppo di capolavori metafisici di De Chirico dialogano quindi le opere di Rene' Magritte e Balthus e di altri artisti quali Max Ernst, Carlo Carrà e Giorgio Morandi che in vario modo attinsero alla lezione dechirichiana. L'intento non e' solo quello di cogliere parentele stilistiche e affinità formali, quanto di svelare inedite corrispondenze di temi, di soggetti, di sensibilità.

Responsabili del progetto scientifico sono Guido Magnaguagno, fra i curatori della celebre mostra Arnold Böcklin, Giorgio de Chirico, Max Ernst tenutasi nel 1998 a Zurigo, Monaco e Berlino e Paolo Baldacci e Gerd Roos, curatori della monografica dedicata a De Chirico nel 2007 a Padova. Il Comitato Scientifico e' composto dai maggiori esperti internazionali degli artisti presi in esame.

Promossa e Organizzata da: Fondazione Palazzo Strozzi
con Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi
In collaborazione con: Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze, Archivio dell'Arte Metafisica

Immagine: Giorgio de Chirico, Enigma dell'arrivo e del pomeriggio, 1911-1912, olio su tela, cm 70 x 86,5 Collezione privata

Informazioni in mostra: +39 055/2645155

Prenotazioni Sigma CSC
Tel. +39 055 2469600
Fav. +39 055 244145
prenotazioni@cscsigma.it

Ufficio Stampa
Fondazione Palazzo Strozzi - Lavinia Rinaldi
Tel. +39 055 2776461 Fax. + 39 055 2646560
E-Mail
l.rinaldi@fondazionepalazzostrozzi.it

Conferenza stampa Mercoledi' 24 febbraio, ore 12

Palazzo Strozzi
piazza Strozzi, 1 Firenze
Orari: tutti i giorni 9,00-20,00, Giovedi 9,00-23,00
biglietto Palazzo 20 euro, biglietto speciale valido tutto l'anno (dal 5 dicembre 2009 al 23 gennaio 2011) che permette la visita all'intero programma delle mostre di Palazzo Strozzi e della Strozzina



Messaggio di Gino il mercoledì 24 febbraio 2010 alle 11:22   -  forum administrator-  forum moderator
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I Preraffaelliti tra il Mar di Ravenna e l'Ashmolean Museum di Oxford

I PRERAFFAELLITI E IL SOGNO ITALIANO. DA BEATO ANGELICO A PERUGINO, DA ROSSETTI A BURNE-JONES

inaugurazione sabato 27 febbraio 2010 | ore 18.00 | fino al 6 giugno | mar museo d'arte ravenna | dal 15 settembre la mostra si sposta al the ashmolean museum | oxford


Il progetto di mostra dedicato a I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones curato da Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni e promosso dal Comune di Ravenna, dall'Assessorato alla Cultura, dal Museo d'Arte della città e dall'Ashmolean Museum di Oxford con il generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, in programma nelle sale del Mar dal 28 febbraio - 6 giugno 2010, e dal 15 settembre - 5 dicembre 2010 presso l'Ashmolean Museum di Oxford, intende indagare il ruolo artistico e culturale dell'Italia per quel movimento chiamato "Preraffaellita".
Si tratta per altro della prima mostra organizzata in Italia sul movimento nel suo complesso. Nato in Inghilterra nella seconda metà del XIX secolo si impose come risposta all'accademismo ufficiale, per il recupero di un'arte spontanea e ispirata alla natura, identificata con l'arte dei pittori del passato prima di Raffaello, come indica il nome.
La brillantezza dei colori, l'attenzione ai particolari naturali, l'estrema semplicità e l'intensità dell'espressione furono elementi della pittura medievale che affascinarono quel gruppo di giovani artisti inglesi capitanati da William Holman Hunt. L'Italia con la sua arte, il suo paesaggio, la sua letteratura e la sua storia, fu il punto centrale della loro ispirazione: essi cercarono di guidare la riforma della pittura inglese in direzione di soggetti emotivamente sinceri e personali, rifiutando immagini convenzionali legate ad un metodo accademico.
Tra i membri fondatori della Confraternita ci fu Dante Gabriel Rossetti: figlio di un esule italiano, trovò una delle sue principali fonti di ispirazione negli scritti di Dante, e realizzò una magnifica serie di acquerelli e dipinti ad illustrare alcuni episodi chiave della Divina Commedia. Anche Burne-Jones realizzò opere tratte da soggetti legati alla letteratura italiana. Se inizialmente l'arte dei Preraffaelliti fu ispirata all'esempio dell'arte italiana, con riferimento al periodo medievale e pre-rinascimentale, a partire dagli ultimi anni del 1850 l'attenzione si volse anche ai dipinti del sedicesimo secolo e in particolare a quelli veneziani. Dipinti come Dolce Far Niente C2?di Hunt, sono inimmaginabili senza l'esempio del Manierismo, mentre Aurelia (L'Amante di Fazio) di Rossetti è disegnata sul linguaggio del maestro Urbinate. Alla fine il Preraffaellismo mutò in quello che è comunemente chiamato Movimento Estetico: gli scritti di critici come Algernon Swinburne e Walter Pater sul Rinascimento italiano furono un riferimento per i pittori inglesi in cerca di liberare il loro lavoro da prosaici argomenti narrativi. John Ruskin supportò criticamente il gruppo preraffaellita e fu l'ispiratore di un gruppo di artisti che in quel periodo visitò l'Italia con l'intento di studiare attentamente la natura e di documentare l'architettura e le opere d'arte a beneficio del pubblico inglese che mai avrebbe avuto la possibilità di visitare quei luoghi. Un certo numero di pittori e disegnatori lavorarono direttamente per Ruskin, per documentare edifici e dipinti che lo studioso credeva in pericolo o per restauri incauti o per l'incuria del tempo. Tra questi c'erano G.P. Boyce, J.W. Inchbold e J. Brett, poi J.W. Bunney, F. Randall e A. Burgess, che realizzarono disegni per gli studenti di Oxford. La mostra seguirà dunque questi due temi principali: l'interesse da parte dei Preraffaelliti per la letteratura e l'arte italiane, con l'esposizione di importanti capolavori di Beato Angelico, Perugino e altri, e la loro rappresentazione del paesaggio italiano. Il culmine dell'interesse dei Preraffaelliti in Italia si può vedere nei mosaici della Chiesa Americana di Roma, San Paolo dentro le Mura, realizzati da Burne-Jones alla fine del 1880.

La mostra includerà cartoni e disegni preparatori per questo progetto, visti raramente in pubblico. Saranno anche rappresentati lavori di Scuola Etrusca di pittori che seguirono e furono ispirati dal pittore e patriota italiano Giovanni Costa. Artisti che credevano nel diritto all'indipendenza dell'Italia e che espressero la loro ammirazione per il nostro paese con commoventi e panoramiche vedute paesaggistiche.

La mostra è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e gode dei patrocini dell'Ambasciata Britannica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Ravenna. Il catalogo, con i contributi di Maurizio Isabella, "Rapporti storici e politici tra Italia e Gran B retagna nel XIX secolo"; Martin McLaughlin, "L'interesse per la letteratura italiana nella cultura inglese del XIX secolo"; Claudio Spadoni, "Le ragioni di una mostra"; Colin Harrison, "La riscoperta dei primitivi"; Christopher Newall, "I Preraffaelliti e l'Italia" è edito da Silvana Editoriale



I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones
A cura di: Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni
Conferenza stampa: venerdì 26 febbraio 2010 ore 12.00
Vernice riservata alla stampa: sabato 27 febbraio 2010 dalle 11.00 alle 15.30
Periodo: Ravenna, 28 febbraio - 6 giugno 2010
Oxford, 15 settembre - 5 dicembre 2010
Sedi: Museo d'Arte della città di Ravenna www.museocitta.ra.it
The Ashmolean Museum, University of Oxford
Orari: fino al 31 marzo: lunedì - venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19
dal 1 aprile: lunedì - giovedì 9-19; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19
Ingresso: intero € 8 ridotto € 6 - studenti Accademia e Università, insegnanti 4 euro
Prenotazioni visite guidate: tel. 0544 482487 - promo@museocitta.ra.it
Catalogo: Silvana Editoriale

Istituzioni che hanno aderito al progetto: Aberdeen Art Gallery, Birmingham Art Gallery, Bury Art Gallery & Museum, Cartwright Hall Bradford, Fitzwilliam Museum Cambridge, Girton College Cambridge, Ruskin Foundation, Leeds City Art Gallery, Lady Lever Gallery Liverpool, British Museum London, Government Art Collection London, Guildhall Art Gallery London, Tate Gallery London, Victoria&Albert Museum London, Manchester City Art Gallery, Whitworth Art Gallery Manchester, Sheffield Museum & Art Gallery, Castle Howard Yorkshire, National Gallery of Scotland, Royal Cornwall Truro, Accademia Carrara di Bergamo, Pinacoteca Comunale di Faenza, Galleria d'Arte Moderna Palazzo Pitti Firenze, Civici Musei di San Domenico, Forlì, Opera Primaziale Pisana, Chiesa di San Paolo dentro le Mura Roma, Musei Vaticani e importanti Collezioni private inglesi.
Patrocini: Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, Ambasciata Britannica, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna.
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR Ravenna e Ashmolean Museum, University of Oxford
Sponsor ufficiale: Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Con il sostegno di: Enipower, Coop Adriatica, Camera di Commercio di Ravenna e Cooperativa Muratori & Cementisti, C.M.C di Ravenna
Si ringrazia: Autorità Portuale di Ravenna, IKEA FAMILY Rimini




Messaggio di Gino il giovedì 25 febbraio 2010 alle 10:15   -  forum administrator-  forum moderator
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Mike Giant


Welcome To Frisco

a cura di Silvia Girardi

Il 25 febbraio 2010 la Galleria Antonio Colombo inaugura Welcome to Frisco, la prima mostra personale dell'artista americano Mike Giant a Milano. -Ho scelto il nome Giant mentre facevo skate con alcuni amici. Ad un certo punto faccio una brutta caduta e il ragazzo con cui sono mi dice: -Sei crollato come un gigante [giant in inglese]!' e c'e' un graffito proprio al di là del fossato dove stiamo facendo skate, e cosi' penso: -Oh, questo potrebbe essere il mio nome!'. Ecco, e' nato proprio cosi', per caso, e poi ho iniziato a usarlo come firma uno o due mesi dopo quell'episodio.- (Mike Giant)

Maestro del tratto in bianco e nero, nonche' rappresentante di punta del movimento underground a San Francisco a metà degli anni Novanta, Giant e' noto a livello internazionale per i suoi graffiti, skateboard, tatuaggi e per l'estrema precisione delle sue grafiche.

Nato in Upstate New York, Giant si trasferisce da bambino ad Albuquerque, New Mexico, dove piu' tardi studia architettura. Nel 1993 gli viene offerto un posto come disegnatore di grafiche presso la Think Skateboards a San Francisco. Li' trascorre i dieci anni successivi, sviluppando il proprio stile artistico e diventando figura di vertice nell'ambito della street art. Dapprima noto principalmente per i suoi graffiti, riconoscibili dall'uso di lettere massicce, nel corso dell'ultimo decennio si e' fatto conoscere a livello internazionale anche per il suo lavoro di tatuatore. Dal 1998 Giant lavora presso importanti negozi di tatuaggi a San Jose, San Francisco e New York, vicino a Paco Excel, Mike Davis e Patrick Conlon. Il suo lavoro piu' recente si trova nel numero del 2004 della rivista Juxtapoz.

Nel 2003 Giant torna ad Albuquerque e apre il negozio di tatuaggi Stay Gold. Rientrato a San Francisco, nel 2007 si ritira ufficialmente dall'attività di tatuatore e si dedica ad un tipo di disegno piu' intenzionale, fortemente influenzato dalla meditazione buddhista. Nel febbraio 2002 Giant inaugura la sua prima personale alla WDWA Gallery di New York. Il suo lavoro e' stato esposto a Tokyo con Sam Flores e Bigfoot, a Vancouver alla Misanthropy Gallery, a Parigi alla Magda Danysz Gallery, oltre che in numerose sedi a San Francisco e Los Angeles. I suoi disegni si trovano nell'ultima produzione di bici Cinelli e sull'abbigliamento di Tribal Gear, Upper Playground e Rebel8 - suo marchio di fabbrica. Della street scene di San Francisco dice Giant: -Prima di tutto sono un -vecchio hipster' e mi sta bene. E dopo aver scritto graffiti per vent'anni, spero che questo movimento non finisca mai. Per quanto riguarda Ie bici da pista, e' cent'anni che ragazzi e ragazze trendy e vanitosi le usano sulle strade di San Francisco! Facci caso. Niente di tutto cio' e' passato di moda o e' sepolto. Esistera' sempre.-

Per questa eccezionale mostra milanese Giant ha realizzato un nuovo corpo di disegni originali e multipli in cui racconta storie di femme fatale di città che vanno in bicicletta e propone iconografie religiose e vedute urbane di San Francisco, oltre a qualche teschio superstite, inevitabile memento mori del mondo street. Un video in loop girato da Colin Arlen e Sean Patrick, amici e collaboratori di Giant, racconta la vita di Giant: lo vediamo in azione mentre pedala in giro per San Francisco, scrive su muri o su fogli bianchi e ne parla con parole sue-Una pacifica esplosione underground in bianco e nero.
Un catalogo bilingue (Italiano/Inglese) verrà pubblicato in occasione della mostra e includerà citazioni di Mike Giant, un testo di Luca Beatrice e un'intervista di Silvia Girardi.

Mike Giant e' nato in Upstate New York nel 1971. Vive e lavora a San Francisco, California.
Mostre personali (selezione): 2010 Welcome to Frisco, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2009 Galerie Magda Danisz, Parigi; 2008 White Walls Gallery, San Francisco, CA; 2007 Giant + Dalek (doppia personale), Galerie Magda Danysz, Parigi; 2006 Diary of a Madman, Best, Londra; Visions of Strength and Beauty, Colette, Parigi; 2005 Las Chicas de Burque, Lab101 Gallery, Culver City, CA; Mi Chica Sabrosa, Nomad, Toronto (Canada); Kundalini, The Erotic Museum, Los Angeles, CA; 2004 The Additive Method, Misanthropy Gallery, Vancouver; 2002 WDWA Gallery, New York; 2001 Heads of State, The Link Gallery, San Jose, CA.
Mostre collettive (selezione): 2006 Skulls, Wheels, and Ink, Outre Gallery, Melbourne (Australia); New Works by Mike Giant and Mike Davis, White Walls Gallery, San Francisco; Fecal Face, 111 Minna Gallery, San Francisco; Art of Hysteric, Hong Kong; 2004 Circle, Brooklyn Projects, Los Angeles; Juxtapoz 10th Anniversary, 111 Minna Gallery, San Francisco; 2003 Buck Funnies, Heaven Gallery, Chicago, IL; Career Day, MOCADC, Washington DC; 2002 BEAMS BEAMS Ts, Tokyo; Suits Made to Fit, Works Gallery, San Jose, CA; 2000 Applied Science, The Lab, Baltimora, MD; Sketch, Juice Gallery, San Francisco.

Silvia Girardi, dealer e curatrice italiana, lavora a San Francisco. Negli ultimi cinque anni ha presentato al pubblico americano il lavoro di artisti contemporanei internazionali, con particolare attenzione al rinnovamento della scena artistica italiana dell'ultimo decennio.

Inaugurazione giovedi' 25 febbraio 2010, alle ore 18.30

Antonio Colombo
via Solferino, 44 - Milano
da martedi' a sabato, dalle 15 alle 19
ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 25 febbraio 2010 alle 10:21   -  forum administrator-  forum moderator
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Brad Howe e Robert Schaberl



Giocare con la scultura / La Quadratura del Cerchio

Brad Howe - Giocare con la scultura

a cura di Cynthia Penna

Brad Howe si pone innanzi al fatto artistico costantemente con -nuovi occhi-, sebbene attraverso di lui rivive tutta la tradizione artistica americana dagli anni '60 ai nostri giorni.

La bellezza dell'opera di Howe e' tutta nella sua capacità come uomo e come artista di mettersi costantemente in discussione nel senso di voler ancora e ancora sempre apprendere, sperimentare, cimentarsi, esplorare nuove possibilità, cercare nuovi segni e nuovi significati.

Lo stupore del bambino di fronte a nuove scoperte: questo il senso della sua arte e questo l'approccio all'arte e alla vita. Una continua epifania di segno, accompagnata da un cromatismo esplosivo che sottendono un approccio all'esistenza decisamente positivo.

Il senso del gioco, la visione ludica della vita per ricordarsi costantemente che : -la vita e' anche gioco-. (Giuseppe Tiani)
Le proporzioni sono assolutamente magistrali e perfette; non vi e' nulla che appaia lasciato al caso: la geometria come la matematica sono scienze esatte e questa esattezza diviene tangibile nelle sculture di Howe. La perfetta proporzione rispecchia la perfezione del calcolo matematico che diviene mezzo e fine di un lavoro sullo e dentro lo spazio.

Infine il colore che e' retaggio del suo contatto col Sudamerica e rimanda al Brasile di Romero Britto: le bande di colori primi che si susseguono e si alternano o si sovrappongono nell'opera, una sorta di baiadera di colori che ricorda da vicino certi tessuti per abiti da festa del Sudamerica. Ed e' la festa con il suo immaginario di colori e musica che ispira il nostro: la festa come momento dionisiaco dello spirito dell'uomo, fatto non solo di colore e musica, ma anche di aggressività e di sfogo; ebbrezza del lasciarsi andare e dell'abbandonarsi ad una felicità infantile e percio' perduta che ci fa ancora sognare.

Il carnevale brasiliano reso scultura con la medesima, particolare musicalità ma col rigore geometrico della tradizione artistica del Nord America del 20° secolo.

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Robert Schaberl - La Quadratura del Cerchio

La storia dell'umanità ha sempre girato attorno alla tematica della -quadratura del cerchio-.
Non e' certo in termini geometrici che ci interessa l'argomento, ma in termini filosofici ed estetici.
Le opere di Robert Schaberl sono un esperimento di puro colore e materia; sono piuttosto il risultato di una interazione tra occhio e oggetto, un interscambio fondato sul colore che diventa pura emozione.

Opere fatte di materia pittorica stemperata sulla tela attraverso 50 - 70 stesure di colore: passaggi di colore intervallati da velature e trasparenze per far si' che l'occhio umano, alla fine, piu' che guardare l'opera, la -interpreti- in maniera singolare e unica: ogni occhio reagisce al colore in maniera diversa e quel colore non sarà mai lo stesso per tutti. Ogni mondo e' un mondo a parte, dato dalla specificità di chi guarda, da una combinazione unica di visione ottica, reazione ottico/cerebrale e sentimento, emotività dello spettatore. Lo sguardo e' appagato dalla visione che e' il guardare con emozione e attraverso una emozione.

Colpisce la perfezione formale e apparente della resa cromatica in superficie, mentre al di sotto di essa subito si percepisce una sorta di -ingarbugliamento-, di strano -movimento- vitale. Non vi e' mai freddezza formale nelle sue opere perche' vi e' sempre qualcosa di sotteso, come una materia in movimento che non e' mai statica, ma vitale e viva.

Panta rei os potamo's, tradotto come Tutto scorre come un fiume, e' il celebre aforisma attribuito ad Eraclito che ben si attaglia alle opere di Schaberl. Le sue opere non potranno mai essere guardate nello stesso modo, anzi, l'esperienza della loro visione sarà di volta in volta diversa e nuova: un'esperienza unica e differente ogni volta che ci si accosta alle sue opere. Una scoperta di visione e di emozione ogni volta ripercorsa in maniera differente. Piu' si guardano le sue opere, piu' si scoprono nuovi mondi ogni volta. E' un'esperienza in itinere che non si arresta mai.
In fin dei conti: dov'e' e che cos'e' realmente la -quadratura del cerchio- nella vita di ognuno se non il vivere le esperienze in divenire come un qualcosa di fluttuante e in continua mutazione?


Immagine: Brad Howe

Inaugurazione 25 febbraio ore 18.30, con gli artisti

Villa di Donato
piazza Eframo Vecchio - Napoli
Su appuntamento
Ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 25 febbraio 2010 alle 20:02   -  forum administrator-  forum moderator
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domenica 28 febbraio 2010, 19.00> 24.00
SCABEC, in collaborazione con Ciro Cacciola,
presenta
 
APEMADRE BAROCK Aperitiv
finger food, videoproiezioni, ricerca musicale
 
featuring
 
COVER, dodici lavori su tela di Mary Cinque

Maria Cinque nasce nel 1979. Trascorre la sua infanzia tra Pompei ed Addis Abeba, dove lavorano i suoi genitori. La famiglia si trasferisce poi ad Agerola. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo di Amalfi si iscrive al corso di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Conclude gli studi con una tesi con il prof. Massimo Bignardi in Storia dell’Arte dal titoloMateriali per una storia della grafica in Campania”.  Frequenta I corsi di fumetto della Scuola Comix di via Atri.

Nel 2003 una permanenza di tre mesi come au pair tra Philadelphia e New York (e una parentesi come art assistant di Jennifer Blazina, docente alla Drexel University) inluenza fortemente il suo lavoro. Al suo ritorno si iscrive al Biennio Specialistico Area del contemporaneo dell’Accademia di Belle Arti di Brera che conclude con una tesi in Economia e Mercato dell’arte con il prof. Francesco Poli intitolata: “Die Reise. La scena artistica berlinese oggi”. In questo periodo segue, tra gli altri, gli insegnamenti di Lorenzo Bruni, Gianni Caravaggio, Bianco - Valente, William Stok, Lucio Pozzi.

Parallelamente a queste attività di studio, persegue anche in proprio la sua formazione artistica dedicandosi alla grafica ed al fumetto, alla ricerca coloristica tradizionale e digitale; alla pittura su supporti diversi, di piccola e grande dimensione, ispirata dai lavori di Klimt, Hopper, Basquiat e dei disegnatori di fumetto della cosiddetta scuola salernitana. Recuperando una ideale eredità del nonno (cresciuto negli Stati Uniti) fotografo, si appassiona anche alla fotografia come mezzo di espressione del proprio sentire e celebrazione di un’estetica del quotidiano e del nascosto,  appropriandosi anche delle tecniche di sviluppo e stampa. Continuando a frequentare il critico d’arte Massimo Bignardi e il grafico Gelsomino D’Ambrosio, approfondisce ulteriormente le sue conoscenze circa la progettazione grafica e la sua storia.

In APEMADRE Mary presenta dodici lavori allestiti ad hoc.

 

DiscoFrisco  > DJ Umby

Music manager alla Fnac di Napoli, Umby propone set musicali di gran classe che spaziano dal funky alla wave, dal French pop al Boogaloo, dal Jazz alle varie forme di elettronica contemporanea. Negli ultimi tempi è impegnato nel progetto “DiscoFrisco“, ironico slogan dietro al quale fa rivivere l’epopea della disco music più ricercata pescando sia nel repertorio della cosidetta Italo Disco sia riscoprendo tracce rare e meno conosciute dei gruppi funky che hanno reso leggendario il suono della dance degli anni 70/80. A sottolineare che, come dichiarava Sir Duke Ellington, "Non esiste musica vecchia o musica nuova, ma solo buona o cattiva musica".

 

In videoproiezione, PICTOPLASMA, selezione di cortometraggi di animazione.
 
Tutti gli spazi e le mostre temporanee, incluso la collettiva internazionale BAROCK, sono aperti fino alle 24.00.
 
Prenotazioni & guest list: +39.3358790428
 
MUSEO MADRE
Via Settembrini 79, Napoli
museomadre.it



Messaggio di Gino il giovedì 25 febbraio 2010 alle 20:10   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il giovedì 25 febbraio 2010 alle 20:32   -  forum administrator-  forum moderator
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esporranno nelle loro vetrine alcuni elaborati creati

dagli studenti dell Accademia Di Belle Arti di Napoli

che verranno donati a tutti coloro che faranno un

offerta a favore dei terremotati di Haiti

 

Napolitano Antonio Gaetano-Perillo Cristian-Acciari Nunzia-Muzio Giovanni- Amatruda Francesca-

Avino Andrea-Liquori Raffaele-Esposito Alessandro- Improto Nadina-Bosticcio Marta-Miele Carlo-

Capasso Giorgia-Sorgente Ferdinando-Squittieri Gelsomina-Galvagno Fabio-marsicano Simone-

Urso Stefania-De rosa Cecilia-Laurini Carmine-Taurone Rosita-Albanese Fulvio-Polverino Vittorio-

Di Sabato Alessio-Amico Vladimir-Albanese Andrea-Urgo Davide-Piscopo Nicola-Pipicelli Matteo

Renato-Coliciono Velia-Puglia Isotta-Imperarto Lucia-Germino Sofia-Di Mauro Martina-Arzillo

Elvira-Verde Maria-Porro Maria-De Angelis Alessandra-Saitto Michela-Gatto Cecilia-Ziello Sonia-

Galasso Daniele-Trobetta Aida-Bisesti Veronica-Orso Noemi-Batticore Simona-Gallo Salvatore-

Lucarelli Monica-Di Capua Rosaria-Dipinto Federica-Tartaglia Davide-Spositi Andrea-SAnnino

Silvestro-Troisi Monica-Pagano Rosalba-SChettino Lucia-SAntoriello Roberta-Riccio Vincenzo-Liucci

Gabriele-Esposito Fabrizio-Spagnuolo Rossana Farah Spagnuolo-Improta Nadia-Ercolano Roberto-

Cosentino Antonio-Biancolella Mario-Bosticco Marta-Di Palma Antonietta-Tomberli Lorenzo-Sasso

Marino-De Rosa Noemi-Tolosa Nicolas-Russo Antonella-Laudati Luigi-Iandolo Ilaria-Incarnato

Paolo-Rapa Francesco-Perrone Antonietta-Sorrettino Maria Luisa-Di Soma SEbastanio-Buglione

Claudio-Valletta Federica-Panico Maria Cristian-Zarrillo Sara-Cirillo Monica-Russo Antonella-

Tavrone Rosita-Romano Valentina-Cinque Michela-Caramiello Simona-Garofalo Antonella-Petrella

Irene-Esposito Davide-Gueli Emanuele-Raimo Rosa-Izzo Teresa-Guido Camilla-Di Sarno Luigia-

Yuliya Palyvoda-Maietta Antonia-Sandiello Roberta-Criscuolo Vincenzo-Vampa A lbero-

Pierri Fabio-Pompeo Grazia-Capiello Cataldo-Cassetta Marilina-Lepore Martina-Casalini Michela-

Colonna Carla-Di Martino Leda

 



Messaggio di Gino il venerdì 26 febbraio 2010 alle 09:03   -  forum administrator-  forum moderator
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Linea Minima



20 artisti per 80 piccoli formati

Luca Bellandi, Biagio Castilletti, Stefano Cioffi, Florence Di Benedetto, Valentina De Martini, Maurizio Di Vincenzo, Antonio Iemmolo, Emanuela Lena, Andrea Marcoccia, Ernesto Morales, Consuelo Mura, Alessia Nardi, Lorenzo Nardelli, Stefano Pilato, Riccardo Pocci, Gian Paolo Rabito, Alessandro Reggioli, Nicola Rotiroti, Oriana Ubaldi, Flaminia Violati

In attesa del ciclo di mostre personali dedicate a Marco Verrelli (marzo 2010), Riccardo Pocci (maggio 2010), Luca Bellandi (giugno 2010), la galleria Il Sole inaugura la nuova stagione espositiva 2010 con la collettiva LINEA MINIMA - VENTI ARTISTI PER OTTANTA PICCOLI FORMATI. I 20 artisti invitati esporranno opere di piccolo formato, molte realizzate per l'occasione. In mostra 80 pezzi di un ideale puzzle del contemporaneo, che avvicina in modo divertente e originale, ricerche diverse per tecnica, stile e contenuto.

Inaugurazione 26 febbraio ore 18

Il Sole Arte Contemporanea
via Nomentana, 169 - Roma
Giov e ven 15:30-19:30, sab 10-14 e 15:30-19:30
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 26 febbraio 2010 alle 09:06   -  forum administrator-  forum moderator
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Angelo Savarese



Personale

-L'arte nella vita di Angelo Savarese e' da sempre una pulsione prioritaria- La sua esperienza di lavoro in Africa modifica la sua espressione artistica. Si libera dagli schemi geometrici, l'Africa con i suoi suoni, i suoi silenzi, i suoi bisogni, la sua dignità, maturano l'uomo Savarese, ma anche l'artista. Maturando nelle sue opere si scorge uno sguardo surrealista: -un occhio che ci guarda- che ti guarda: impaurito, inorridito, -ti guarda--

La sua pittura matura ancora- scrive sulle tele frasi di Pedro Salinas, scrittore spagnolo caro al suo cuore- Savarese sta camminando- Penso esploderà in un'espressione per colori e musica, pensieri e profumi- tutto sarà sulle sue tele dove la -non figurazione- sarà la sua maturità artistica, il volo della sua arte sarà al di sopra di genere, tipi e movimenti artistici!- Joselita Giuffrida

Angelo Savarese, nato a Napoli, vive e lavora a Roma.

L'arte nella vita di Angelo Savarese e' stata da sempre una pulsione prioritaria, direi una lotta nella sua vita tra quello che gli suggeriva di fare la logica di un lavoro tranquillo e la follia d'artista che pervade tutti quelli che nascono con questo -tocco di Dio-
Si lo ripeto -tocco divino- quello degli artisti, non solo Arte pittorica, musica, teatro, fotografia, che lui ama, sono arte.
L'arte in Angelo Savarese cerca di emergere sin dalla giovane età, fanciullo comincio' a dipingere ispirandosi ai grandi artisti, questo gli e' servito a -farsi la mano- come a volte si dice, come un andare a -bottega-.

Ci incuriosisce conoscere questo artista , cominciamo con il ricordare che Savarese e' nato a Napoli e si trasferisce a Roma in fasce, ma sembra avere ereditato dalla sua città natale il profumo di tutto quello che la rende una città tra le piu' conosciute al mondo. Magiche ragioni rendono unica Napoli, sembra a volte che sia il suo folclore che la imprime nell'anima , ma e' la carica di arte che esiste -involontaria- in questa città che la fa unica, l'arte in questa città si trova ovunque: l'accento, i colori, la magnifica arte teatrale che ci ha dato tra i piu' grandi il celebre EDUARDO, si solo Eduardo - tutti conoscono quello ch , con la sua carica umana fusa all'esperienza di nobile artista teatrale, e' stato il piu' grande interprete Pirandelliano.

Perche' mi distanzio dalla Roma di Savarese? La Roma in cui ha vissuto?
Perche' solo la genetica del nostro passato ci proietterà nel nostro futuro.
La storia , anche la nostra storia , puo' essere continuata, migliorata, cambiata, ma bisogna conoscere l'imprinting.
La Caput Mundi, da noi tutti amata dove l'arte e' a ogni angolo ha certo infuso in Angelo Savarese quello che sta maturando nella sua arte, ma non dimentichiamo che la vita lo aveva forzato a scelte di studio differenti, ma lui ha il suo imprinting!
Si' il suo imprinting lo porta a lottare, trasformare quello che, se fosse stato un vinto, non avrebbe neanche pensato di fare!
Cosa fa Savarese? Mette a frutto tutte le sue emozioni , tutto cio' che incontra nel suo lavoro, perche' la sua anima d'artista non puo' fare diversamente.

La sua esperienza di lavoro in Africa modifica la sua espressione artistica. Si libera dagli schemi geometrici, l'Africa con i suoi suoni, i suoi silenzi, i suoi bisogni, la sua dignità, maturano l'uomo Savarese , ma anche l'artista.
Maturando nelle sue opere si scorge uno sguardo surrealista: -un occhio che ci guarda- che ti guarda: impaurito, inorridito, -ti guarda--
La sua pittura matura ancora e come volendo esprimere tutto il suo sentimento scrive sulle tele frasi di Pedro Salinas, scrittore spagnolo caro al suo cuore- una lunga storia racconta il bisogno di scrivere sulla propria opera - una storia antica e moderna, viene da dentro in ogni caso, sempre.

Savarese sta camminando, cercando dove la sua maturazione lo porterà- lo scoprirà da solo e quando lo scoprirà- vorrà scoprire ancora, continuare il suo viaggio dell'anima.
Penso esploderà in un'espressione per colori e musica , pensieri e profumi - tutto sarà sulle sue tele dove la -non figurazione- sarà la sua maturità artistica , il volo della sua arte sarà al di sopra di genere, tipi e movimenti artistici!
Il movimento deve essere solo quello che sentono dentro tutti quelli che vedono le sue opere e sente lui prima di loro.
Joselita Giuffrida

Inaugurazione venerdi' 26 febbraio, 2010, ore 18

Centro Luigi Di Sarro
Via Paolo Emilio 28, Roma
ore 17 - 20 dal martedi' al sabato
ingresso gratuito



Messaggio di Gino il venerdì 26 febbraio 2010 alle 09:08   -  forum administrator-  forum moderator
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Federico Barocci



E la pittura della maniera in Umbria

La Deposizione dalla croce nel Duomo di Perugia, capolavoro giovanile (1569) di Federico Barocci (Urbino, 1535 circa -1612) di proprietà del Nobile Collegio della Mercanzia, e' in assoluto tra le opere piu' importanti del manierismo europeo, eccezionale per modernità di invenzione e livello qualitativo.

Grazie a un attento restauro, l'opera e' stata pienamente recuperata nella sua strabiliante -vertigine cromatica-. Dopo essere stata in mostra a Siena (11 ottobre 2009 - 10 gennaio 2010) e prima di essere definitivamente ricollocata nella Cappella di San Bernardino in cattedrale, la pala viene esposta in una mostra dedicata a Federico Barocci e alla pittura della maniera in Umbria.
Promossa e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, curata da Francesco Federico Mancini, ordinario di Storia dell'Arte Moderna nell'Università di Perugia, la mostra, organizzata da Civita Servizi, e' allestita nel monumentale Palazzo Baldeschi al Corso, dal 27 febbraio al 6 giugno 2010.

Il percorso espositivo comprende una trentina di opere ed e' articolato in quattro sezioni: Il Cristo deposto; L'Annunciazione; Barocci allo specchio; La miniatura baroccesca a Perugia.
Accanto alla Deposizione dalla croce sono riuniti altri sei dipinti del Barocci, di cui tre provenienti dalla Galleria degli Uffizi, due da collezione privata, uno dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli. Di particolare interesse e' la Madonna della gatta della Galleria degli Uffizi, magnifico autografo dell'urbinate che un recente restauro ha fatto letteralmente rinascere da una situazione conservativa apparentemente disperata. Vengono posti a confronto con questa mirata selezione di autografi una quindicina di dipinti eseguiti da artisti operanti in Umbria al tempo di Barocci.

La mostra riserva, inoltre, ampio spazio alla vasta e interessantissima produzione miniatoria perugina della fine del Cinquecento e del primo Seicento, produzione di livello qualitativo decisamente alto, in larga misura improntata allo stile del Barocci.
Una sezione a parte illustra, con immagini digitali in proiezione continua, le delicate fasi di restauro della Deposizione del Duomo di Perugia.

E' prevista infine la proiezione di un film-documentario su Barocci (regia di Fausto Dall'Olio, consulenza scientifica Andrea Emiliani, 1989), tratto dall'archivio dell'Istituto Luce (durata 27 minuti).

Il catalogo e' edito da Silvana Editoriale.

Telefono: Infomazioni: 199151123; biglietteria: 0755734760

Anteprima stampa 26 Febbraio, 2010, ore 12

Palazzo Baldeschi al Corso
Indirizzo: Corso Vannucci, 66, Perugia
Orario: Dal martedi' alla domenica: dalle 10,00 alle 19,00. Chiuso il lunedi'
Biglietto: Intero: - 5,00 Ridotto: - 3,00 maggiori di 65 anni, gruppi (minimo 15 persone), titolari di apposite convenzioni, universitari con tesserino Gratuito minori di 18 anni, scuole, due insegnanti accompagnatori, militari, giornalisti con tesserino, possessori della card Perugia Città Museo



Messaggio di Gino il venerdì 26 febbraio 2010 alle 09:09   -  forum administrator-  forum moderator
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fino al 23.III.2010
Ann Veronica Janssens
Napoli, Alfonso Artiaco

I vapori e i riflessi incantati di tre anni fa si condensano ora in fluidi luminosi, ma pregni di verità terrena. L’alchimista della materia parla adesso da scienziata alla percezione. E scopre anche il moto...


pubblicato giovedì 25 febbraio 2010
Arriva un momento in cui persino i prestigiatori rivelano il loro trucco. E in cui lo sciamano che trasporta i sensi in una dimensione altra svela la natura terrena delle sue illusioni. La nuova personale di Ann Veronica Janssens (Folkstone, 1956; vive a Bruxelles) agisce come lo svelamento e la confessione cognitiva degli inganni percettivi del 2007.
Se tre anni fa l’artista minava l’oggettività delle sensazioni di tangibile o impalpabile con creazioni ad alto impatto scenografico e immaginifico - vapori e pozze di luce che trasportavano in una condizione allucinatoria metafisica - oggi attinge alle fonti razionali e osserva con occhio più logico e sperimentale il mondo. Dall’alambicco magico dell’alchimista a quello lucido del fisico: l’interesse sulle transizioni di stato della materia, anche con percezioni illusorie, è integro, ma cambia l’indole dello sguardo.
Che vi sia continuità col passato è reso chiaro già dalla prima opera: il lucore della lamiera in Tropical Moonlight altro non è che cromatica variazione dell’analogo pannello metallico, Tropical Paradise, che parimenti accoglieva il visitatore della precedente personale. Il “Paradiso” del 2007 era dorato, come in ogni dimensione sovrannaturale, mentre l’attuale “Chiaro di luna” è di un lirico, ma più immanente, argenteo. Il riflesso scioglie in liquida fluidità l’asprezza del metallo, proprio come meglio palesato da IPN, 3 m, pragmatica barra industriale in acciaio che la lavorazione a specchio muta in dialogo con la luce, in un rivolo luminoso che, per la sua disposizione diagonale, scorre rapido, guidando con sé lo sguardo verso il video La boule.
Ann Veronica Janssens - veduta della mostra presso la Galleria Alfonso Artiaco, Napoli 2010
E qui la suggerita indagine sul dinamismo, quasi inedita per Janssens, si ammette manifesta: con espediente essenziale ma di metalinguistica intensità, l’artista riprende col grandangolo un pavimento, trasformando il moto della camera nell’illusorio “rotolamento” di un’ingannevole sfera. Evidente è come la consueta passione per le trasmutazioni della materia e i miraggi percettivi sia sottoposta adesso a un diverso focus cognitivo sulla natura del codice e del materiale utilizzati.
Ricerca quasi laboratoriale, come denunciato dalle vasche-sculture liquide Fantaisie bleu et rouge e Cielo blu, colture sperimentali di geometrismi e cromie creati da fluidi di diversa densità. Strappate solo dall’evocativo e narrativo titolo a una rigorosità, se non scientifica, di minimale positivismo, che allontana ora Janssens dalla ricerca spiritualista su materia, spazio e luce di Anish Kapoor, un tempo più vicina.
Ann Veronica Janssens - veduta della mostra presso la Galleria Alfonso Artiaco, Napoli 2010
Studio tecnico su materiali e forme, e sui loro effetti cromatici e dinamici, è anche in Plastilon, Verre d’eau e in Senza titolo, impliciti portatori di moto, seppur potenziale. Il medesimo, detonante movimento trattenuto che, nel video Oscar, da dinamismo fisico si fa mobilità senza requie di una mente geniale e indomita: quella del grande Oscar Niemeyer, colto nelle pause di un’intervista, cariche di energia intellettiva.
La stessa cui oggi si affida sempre più Janssens, alla ricerca della fenomenica meraviglia che è nelle manifestazioni reali o illusorie del mondo.

articoli correlati
La personale di Janssen da Artiaco nel 2007

diana gianquitto
mostra visitata il 12 febbraio 2010


dal 12 febbraio al 23 marzo 2010
Ann Veronica Janssens
Galleria Alfonso Artiaco
Piazza dei Martiri, 58 (zona Chiaia) - 80121 Napoli
Orario: da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. + 39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com


[exibart]



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Napoli - dal 26 febbraio al 9 aprile 2010
Cyop&Kaf - Fuoco!

GALLERIA OVERFOTO
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I pezzi esposti sono realizzati con il raku, tecnica di origine giapponese di lavorazione della ceramica, interamente artigianale, con cui Cyop&Kaf hanno dato vita ad alcune decine di esemplari, ognuno però unico e irripetibile.
orario: da martedì a venerdì 11-13 e 16:30- 19:30
sabato 11-14
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: 26 febbraio 2010. ore 19:00
catalogo: in galleria. prodotto da Overfoto per Edizioni M.A.O. Napoli (2010), 20 euro
autori: Cyop&Kaf
genere: arte contemporanea, giovane arte, personale


Messaggio di Gino il venerdì 26 febbraio 2010 alle 09:14   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 26 febbraio al 26 marzo 2010
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orario: ore 10.30 - 13.00/17.30 – 19.30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 26 febbraio 2010. ore 18 no stop
ufficio stampa: mariadambrosio1971@gmail.com
autori: Luca De Martino
genere: arte contemporanea, personale


Messaggio di Gino il venerdì 26 febbraio 2010 alle 09:43   -  forum administrator-  forum moderator
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Scala reale!

Fabrizio Scala questa impresa singolare se l’è pensata a New York nell’estate scorsa per importarla in patria nell’inverno di quest’anno: “Coco chanel da New York a Broggia”‘ è un lavoro dal vivo che nel suo farsi, attraverso le vetrine di un noto art shop napoletano, rivela nudi sorprendenti. “In ognuno di questi disegni c’è un incontro, una storia” che si racconta nel disegno grafico, nella pittura ad olio, nella digital art. "Coco Chanel è un sogno rincorso un’ossessione nelle mie mani Chanel è un migliaio di linee ... un' infinità di forme chanel è un "progetto" nella mia testa è raccontare una storia chanel è conquistare supporti, misure e spazi sempre diversi Chanel è un incontro, un

incrocio, un incastro di corpi... vi presento Coco Chanel". Una performance che va vista, annusata e attaccata sulla propria pelle per potersi dire: è un pezzo di strada che l’artista condivide col pubblico nella più proficua tradizione dell’esperienza condivisa, dell’opera apertissima, dell’interazione dialettica con l’energia vitale dello spettatore che agisce piuttosto che ricevere. Una capriola nella frenesia che gli è congeniale, quella dell’iniziare, lavorare, impazzire di entusiasmo, cercare ordine e poi infine abbandonarsi al magnete del caos in cui Scala ritrova la cifra sua caratteriale più autentica, la dominante “guerra di testa” che non gli dà mai tregua. Che murales! Che tratti di penna! Un divertimento senza finzioni celebrali, una disarmonia armonica di grovigli immaginari e leggeri che vorresti portarti a casa subito per farti compagnia ogni volta che i labirinti della mente vanno in sovrapressione.

Bravo Scala, che ci regala la dimensione ludica dell’arte inventata!

F.R.

 

Inaugurata il 1 febbraio nella vetrina della bottega “Gino Ramaglia” a Napoli in via Broggia 9/10, l’artista disegnerà tutti i giorni dalle 17:30 alle 19:00 fino al 5 febbraio, per poi proseguire il 26 febbraio all’interno del suo studio in via Tasso 193, con ”Coco’ Chanel da Broggia alle curve di Tasso’‘.






Messaggio di Gino il sabato 27 febbraio 2010 alle 10:05   -  forum administrator-  forum moderator
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Özlem Altin / Carlotta Sennato

 

in residency

a cura di Francesca Boenzi

 

dal 24 febbraio 2010

Napoli, Fondazione Morra Greco Largo Avellino, 17

 

 

A partire da febbraio 2010, la Fondazione Morra Greco inaugura un nuovo ciclo di residenze per artisti, a cura di Francesca Boenzi, che andrà ad arricchire la già fitta attività espositiva. Ciascuna residenza coinvolgerà da uno a tre artisti di origine nazionale o internazionale che risiederanno negli spazi della Fondazione e produrranno lavori inediti a partire da riflessioni e ricerche liberamente prodotte a contatto con il contesto napoletano. I lavori saranno presentati nell’ambito di una mostra finale e andranno ad arricchire la collezione permanente della Fondazione. L’obiettivo del programma di residenze è quello di promuovere la ricerca di artisti italiani e stranieri in dialogo con la città, e creare uno spazio vivo di ricerca, discussione e produzione artistica consolidando il ruolo che la fondazione napoletana riveste nella valorizzazione e promozione dell’arte e nella crescita culturale della città. 

 

La prima residenza di questo ciclo si svolge a partire dal 25 febbraio 2010, per la durata di un mese coinvolgerà l’artista tedesca Özlem Altin (1977, Goch, Germania) a cui si affiancherà Carlotta Sennato (1977, Napoli) invitata con un progetto speciale.

 

La ricerca di Özlem Altin ha origine dalla sua ampia collezione di immagini che include fotografie, disegni e dipinti realizzati dall’artista stessa, insieme a fotografie trovate, materiali fotocopiati da libri e lavori di altri artisti. L’artista focalizza l’attenzione sul corpo umano e il momento in cui le connotazioni soggettive sembrano essere azzerate, così che i corpo diventa espressione di quell’ alfabeto di segni e codici che sottende la rappresentazione. La ricerca fotografica di Carlotta Sennato è invece principalmente rivolta allo spazio e alla memoria che esso trattiene. L’artista accumula immagini, passa in rassegna i volumi e le superfici rivelandone la natura permeabile e i difetti in cui abitano le tracce di presenze e passaggi.

 

Palazzo Caracciolo di Avellino, che è sede della Fondazione, è costituito da spazi aperti, ormai conosciuti al pubblico per la fitta attività espositiva che ospitano, e da spazi chiusi, riccamente decorati, oggi abbandonati e inagibili, in attesa di essere restaurati. L’osservazione dello spazio e la sua storia è il punto di partenza di ogni progetto di residenza che riguarda la permanenza di un artista in un contesto fortemente connotato non solo da un punto di vista storico ed architettonico ma anche dall’attuale complessità socio culturale. Questo nuovo ciclo di residenze si apre con un omaggio a questo spazio, alle sue potenzialità ancora nascoste alle storie passate e presenti che racchiude. A raccontarlo da un lato lo sguardo di un’ artista napoletana Carlotta Sennato che, con un progetto commissionato per l’occasione, produrrà una documentazione e un racconto fotografico degli ambienti del palazzo nella loro complessità, dall’altro uno sguardo estraneo, quello di Özlem Altin, che definirà il proprio progetto nel corso della permanenza napoletana, approcciando il contesto in questione in maniera libera e istintiva.

 

I lavori prodotti saranno presentati nella mostra che inaugurerà il 25 marzo alle ore 19. In questa stessa occasione la Fondazione presenterà al pubblico un focus dalla sua collezione: alcune installazioni dell’artista tedesco Bjorn Dahlem.

 

 

From February 2010, the Morra Greco Foundation, starts a new artists’ residency program, curated by Francesca Boenzi, which will further increase the Foundation’s activities. Each residency will involve from one to three artists coming from Italy and foreign countries that will be residents in the Foundation building, producing new artworks such as researches freely and spontaneously generated interacting with Neapolitan environment.

 

The works will be presented in a final exhibition, and will increase the permanent collection of the Foundation. The purpose of the initiative is to promote the dialogue between the town and Italian and foreign artists, building a creative place for research, discussion can and artistic production. This initiative confirms the commitment of the Foundation to promote the art and cultural growth of the town.

 

The first residency of the 2010 starts on February 25th with Özlem Altin (1977, Goch, Germany), and will last one month. During her staying in Naples she will be accompanied by Carlotta Sennato (1977, Napoli), invited for a specific project.

 

Özlem Altin’s research originates in her wide collection of images consisting of photos, drawings and paintings produced by the artist herself, together with other materials, such as found photos, copies out of books, texts and works of other artists. Özlem Altin focuses her attention on the human body and the moment, where lines of subjectivity seem to be cancelled, in order to transform it into an alphabet of signs and codes that establish representation. 

 

The photographic research of Carlotta Sennato is mainly directed towards the space and its memory. The artist gathers images, analyses the volumes and spaces, highlighting its permeable nature and the imperfections in which live the traces of presence and passages.    

 

The Foundation’s headquarter, the Caracciolo of Avellino Palace, is structured with open spaces, well known to the public thanks to the intense exhibition activity, and others, fully decorated, but nowadays not opened to the public because of their imperfect conditions. These abandoned areas will be soon restored. The place setting and its history are the starting point of any residency program based on the permanence of an artist in a contest strongly identified not only under the historical and architectural point of view, but also for the social and cultural complexity of the place in which it is situated. This new residence cycle starts with a commitment to the Palace and its potential hidden in the past and recent history.

 

The visual narrative is committed to the view of an artist born in Naples, Carlotta Sennato who will carry on a dedicated project: a document and a story through images taken within the complexity of the building, and to an extraneous eye, the one of Özlem Altin who will define her project during the permanence in Naples, approaching the context in an unconditioned and instinctive way. The performances are going to be presented the 25th of March at 7:00 PM. During the event the Foundation will show to its public a focus from the own collection: some installations of the German artist Björn Dahlem.

 

 

 

 

INFORMAZIONI UTILI - USEFUL INFORMATION

 

FONDAZIONE MORRA GRECO

Largo Avellino, 17 80138 Napoli

Alessia Evangelista

tel: +39 081210690 / +39 0815510343

info@fondazionemorragreco.com www.fondazionemorragreco.com



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