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Subject Mostre ed incontri artistici - Agosto 2015
Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 09:24   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

3/8/2015

Nicholas Tolosa

Centro Culturale Tecla, Napoli

Lo sguardo dell'Anima. Sono gli occhi delle persone i veri protagonisti dei dipinti, il loro filo conduttore, il tutto e' amalgamato da una cromaticita' essenziale.


 

comunicato stampa

Lunedì 3 Agosto 2015, presso il Centro Culturale TECLA, a Napoli, in via Toledo 424, si inaugura alle 16,00 una mostra personale d’Arte contemporanea di Nicholas Tolosa con il patrocinio morale dell’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) dell’Università di Salerno, del Centro Culturale TECLA e del b&b TECLA con il contributo critico di Valeria Barison, intitolata: “Lo sguardo dell’Anima”.

Ecco uniformi perfette, capelli scomposti, pelli salate, città rase al suolo, vestiti stracciati e logori. È però lo sguardo il vero protagonista di queste opere, il loro filo conduttore, anche quando esso è nascosto, o appositamente distolto. Sono gli occhi di queste persone – vicine, lontane da noi – che ci prendono, ci scuotono, ci tengono incollati alla tela, ci domandano, ci danno delle risposte, ci abbracciano, ci cullano, ci spaventano, ci fanno trattenere il fiato. Sono occhi pieni, occhi vuoti. Occhi che piangono o che ridono. Occhi spaventati, occhi persi. A ognuno il suo sguardo. Lo sguardo della propria anima.

Si sussegue un muto film espressionista degli anni Venti, lo zoom sulle scene madre, quelle fondamentali, i primi o gli ultimi attimi dei nostri protagonisti.
Viene narrato uno spaccato di vita vissuta, di realtà dimenticate, di tempi lontani e vicini. Nicholas racconta con pochi tratti essenziali dolore, attimi terribili, paura dell’ignoto, richieste d’aiuto, o forse solo di comprensione, la supplica di un ricordo, di un pensiero.
L’artista ci mette davanti ad una realtà che non si può sfuggire, perché gli occhi di queste persone ci obbligano a restare. Noi diventiamo loro; proviamo le loro stesse angosce, la loro fame, il loro freddo, la loro immensa desolazione.

Il tutto non può che essere amalgamato da una cromaticità essenziale, come essenziale è ciò che raffigura: una scala di bianchi, grigi, neri. Non c’è posto per il colore in quest’urlo straziante. Né per il giallo del sole, che quegli occhi ne hanno solo il ricordo, né per il verde della speranza, che è stata strappata assieme all’ultimo sorriso, né per il rosso di un papavero, che sognerà di essere colto di nuovo, né per l’azzurro dell’infanzia, che questi piccoli adulti non vivranno.

Ci vuole una maschera, una maschera quotidiana - che prende la forma del naso adunco di Pulcinella, forte richiamo al profondo legame dell’autore con la sua terra natale – per vivere in un mondo fatto di superficialità e di apparenze, che agli occhi non guarda più.
Una responsabilità che invece questa esposizione obbliga di nuovo ad assumersi, con fermezza e audacia.

Inaugurazione lunedì 3 agosto 2015, alle ore ore 16

Centro Culturale Tecla
via Toledo, 424 Napoli
Orario: tutti i giorni 11-13 e 17-19



Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 09:53   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

23/5/2015

The walk

Reale Osservatorio Vesuviano, Ercolano (NA)

Viandanti e Vesuviani. In occasione della riapertura della sede storica, sono esposte opere e progetti risultato del laboratorio durante il quale artisti internazionali, ricercatori, studenti hanno connesso luoghi, persone e storie dopo aver camminato per 3 giorni.


 

comunicato stampa

Viandanti e Vesuviani / Visitors and Vesuvians

una mostra collettiva
con:
Sophie Aigner, Rosa Barba, Roman Barkow, Lisa Bergmann, Harald Bogdan, Lorena Garcia Castro, Haishu Chen, Sungeun Claire Choi, Fabio Cirillo, Clegg & Guttmann, Klemens Czurda, Thomas Demand, Danilo Donzelli, Marvin Almaraz Dosal, Matteo Fraterno, Robert Hamacher, Filippo Ianniello, Jason King, Shira Lewis, Armin Linke, Wataru Murakami, Cesare Pietroiusti, Philipp Schell, Alina Schmuch, Franca Scholz, Paulina Semkowicz, Elias Siebert, Annika Sievertsen, Karolina Sobel, Stalker (Giulia Fiocca e Lorenzo Romito), Yuki Teresaka, Alex Theis, U5, Jonas von Lenthe, Tobias Wootton, Alexander Jackson Wyatt, Marco Zampella, Jonas Zilius.

In occasione della riapertura della sede storica del Reale Osservatorio Vesuviano (Ercolano, NA), verrà presentata al pubblico la mostra THE WALK. Viandanti e Vesuviani / Visitors and Vesuvians, realizzata in collaborazione con l'Osservatorio Vesuviano, la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, il Parco Nazionale del Vesuvio, il Comune di Boscoreale, il Goethe-Institut Napoli, Scrigni Vesuviani e l’Ass. Stella Cometa - La Stazione (Boscoreale), in cui saranno esposte opere e progetti risultati dall'omonimo laboratorio, tenutosi dal 5 al 15 marzo 2015.

Artisti, ricercatori, studenti hanno connesso luoghi, persone e storie; dopo aver camminato per tre giorni - secondo la pratica Stalker - da Napoli a Pompei attraverso il Vesuvio, sono stati ospitati da istituzioni, realtà locali e abitanti per approfondire e condividere il proprio lavoro con chi abita e agisce nel territorio.

I lavori esposti sono il risultato di una esperienza con cui si è cercato di ritessere l'incrocio creativo e reciprocamente formativo di sguardi e di abbattere il pregiudizio omologante sui luoghi, ridando alle distanze spazio e valore.

Il progetto è stato realizzato con artisti ed intellettuali internazionali in formazione, abitanti, e ricercatori vesuviani, e in collaborazione con quelle istituzioni culturali e scientifiche disposte a sperimentare nuove modalità di ricerca, azione e relazione sul territorio.

Viandanti e Vesuviani / Visitors and Vesuvians è il terzo laboratorio nell’ambito del progetto di ricerca e formazione THE WALK, nato dalla collaborazione tra l’Istituto di Storia e Teoria dell’Architettura dell’ETH di Zurigo, la HfG Scuola di Arte e Design di Karlsruhe, la SWS Stalker Walking School e da quest'anno l’HfBK Scuola di Arti Visive di Amburgo.

Insieme ai partecipanti al walkshop, esporranno alcuni artisti, che a partire da questa mostra interagiranno con il progetto.

Durante la giornata inaugurale, alle ore 16 verrà proiettato il film di Rosa Barba, The Empirical Effect (2009).

direzione del progetto
Michael Clegg, Giulia Fiocca, Matteo Fraterno, Armin Linke, Lorenzo Romito, Tobias Wootton

a cura di
Chiara Argentino, Wataru Murakami, Alexander Jackson Wyatt

HfG organizzazione interna
Jason King

comunicazione locale
Maria Riatti

progetto grafico
Lorena Castro

edizione testi
Gloria Hasnay

nell’ambito di THE WALK - An Open, Collaborative, International Project around the Vesuvius and Pompeii /
di
ETH Zurich. Istituto di storia e teoria dell’architettura, cattedra della storia d’arte e d’architettura Dr. Philip Ursprung, Berit Seidel e la piattaforma di insegnamento “Lehrcanapé – Have a Seat!”

HfBK Hochschule für bildende Künste Hamburg/University of Fine Arts Hamburg. Prof. Thomas Demand

HFG. Media Art Department/Photography, Karlsruhe University of Arts and Design, Proff. Michael Clegg, Armin Linke, Tobias Wootton and/e Depertment/Art History & Media Theory Prof. Beat Wyss

SWS. Stalker Walking School. Giulia Fiocca, Matteo Fraterno e Lorenzo Romito

in collaborazione con
Osservatorio Vesuviano (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV, sezione di Napoli)
Parco Nazionale del Vesuvio
Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia
Comune di Boscoreale
Ass. Stella Cometa - La Stazione (Boscoreale)
Goethe-Institut Napoli
Scrigni Vesuviani

Inaugurazione Sabato 23 maggio 2015, alle 15.30

Reale Osservatorio Vesuviano
via dell’Osservatorio, Ercolano - Napoli
orari di apertura 10.00 - 15.00



Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 09:54   -  forum administrator-  forum moderator
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25/10/2014

Hermann Nitsch

Museo Hermann Nitsch - Fondazione Morra, Napoli

Azionismo pittorico - eccesso e sensibilita'. La mostra, a cura di Michael Karrer, presenta 70 opere provenienti dal Nitsch Museum di Vienna, fra cui tele di grandi dimensioni, foto e video delle azioni pittoriche.


 

comunicato stampa

“La mia pittura è la grammatica visiva delle mie azioni su una superficie d’immagine”. Il gesto pittorico in Hermann Nitsch (Vienna 1938) è parte integrante della poetica delle sue celebri azioni teatrali. Una grande mostra, che si inaugura il 25 ottobre al Museo Nitsch di Napoli, ne analizza la genesi, lo sviluppo e il significativo legame con l’Orgien Mysterien Theater (Il teatro delle Orge e dei Misteri) da lui fondato nel 1957, opera d’arte totale che ne comprende tutta la filosofia e la pratica artistica.

Per la prima volta in Italia saranno esposte circa 70 opere provenienti dal Nitsch Museum di Mistelbach (Vienna), in una mostra a cura del critico d’arte tedesco Michael Karrer. che si articolerà in tutti gli spazi del museo napoletano con grandi tele, foto e video delle azioni pittoriche. Un’inedita collaborazione tra le due istituzioni internazionali dedicate all’opera del maestro dell’Azionismo Viennese in un progetto di scambio accompagnato dalla presenza dell’artista, che propone anche un dialogo scientifico e teorico – artistico intorno alla sua opera e all’influsso sull’arte e la società.

Hermann Nitsch è infatti l’unico artista vivente cui sono stati già dedicati due musei monografici. Uno è a Mistelbach (Vienna), aperto nel 2007 nella zona vitivinicola dell’Austria in cui Nitsch vive e lavora. L’altro, il “Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch” è nato a Napoli nel 2008 per volontà di Giuseppe Morra, amico di una vita e suo collezionista. Collocato in pieno centro, in un’ex-centrale elettrica del XIX secolo, testimonia la produzione dell’artista dagli anni Sessanta a oggi, con un’ampia raccolta di “relitti” provenienti dalle sue azioni teatrali. Tracce che, pur legate in modo indissolubile al momento performativo, vanno intese come opere d’arte autonoma. Per Nitsch sono: “Un’ideale sintesi unitaria del lavoro”. Le opere del museo napoletano sono esposte al Nitsch Museum di Mitelbach (sino al 29 marzo 2016) nella mostra “Arena. Opera dall’opera” a cura di Giuseppe Morra.

Il progetto non vuole essere un semplice trasporto di opere da un museo all’altro, ma un percorso di studio e approfondimento secondo la consuetudine del museo napoletano. Un’occasione anche per celebrare un gemellaggio culturale tra Austria e Italia, con presenze istituzionali dei due paesi.

Ufficio stampa:
MANUAL informazione comunicazione immaginazione
Paola Marino T.339 3449512, paola.manual@gmail.com

Inaugurazione 25 ottobre

Museo Hermann Nitsch - Fondazione Morra
vico Lungo Pontecorvo, 29/d-Napoli Campania Italia
Orario: Dalle 10 alle 19
ingresso libero



Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 09:54   -  forum administrator-  forum moderator
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24/4/2015

Daniel Buren

MADRE - Museo d'Arte Donna Regina, Napoli

Come un gioco da bambini, lavoro in situ, 2014-2015, Madre, Napoli - #1. Una grande installazione risultato della collaborazione fra l'artista e l'architetto Patrick Bouchain. Una sorta di citta' fatta di cerchi ipnotici, archi, torri, timpani colorati.


 

comunicato stampa

A cura di Andrea Viliani, Eugenio Viola

Il museo MADRE è lieto di presentare il primo dei progetti che, nel corso del 2015, saranno appositamente commissionati all’artista francese Daniel Buren (Boulogne-Villancourt, 1938) per celebrare la relazione fra museo e il suo pubblico, tra l’istituzione e la sua comunità.

Uno dei massimi artisti contemporanei, Daniel Buren è autore di un’opera in cui la valenza visiva è sempre associata a quella teorica, e il cui elemento emblematico potrebbe essere riassunto nella sua comprensione e utilizzo della nozione di in situ: espressione con cui l’artista stesso indica la stringente interrelazione fra i suoi interventi e i luoghi espositivi (ma anche urbani) in cui essi sono realizzati.

Formatosi all'Ecole des Métiers d'Art di Parigi, Buren ha basato tutta la sua produzione su una stoffa da tende a righe di 8,7 cm, alternativamente bianche e colorate. Più recentemente, dagli anni Ottanta, Buren ha progressivamente accostato la realizzazione di opere di formato tradizionale in favore delle installazioni architettoniche in spazi pubblici. Profondamente legato anche alla città di Napoli dove è intervenuto più volte, come a Palazzo dell’Arin ora ABC nel quartiere Ponticelli e con una mostra personale alla Reggia di Capodimonte nel 1989, nel 1986 Buren ha partecipato alla Biennale di Venezia aggiudicandosi il Leone d'Oroper il miglior Padiglione Nazionale.

Da aprile a agosto 2015 l’artista interverrà nella sala Re_PUBBLICA MADRE con la grande installazione in situ intitolata Come un gioco da bambini (2014-2015, in collaborazione con Musée d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo). Con questo intervento Buren accoglie tutti i visitatori nella grande sala al piano terra del museo, trasformandola in uno spazio di gioco, un vero e propriogioco di costruzioni a grandezza reale.

L'opera – risultato della collaborazione fra l’artista e l’architetto Patrick Bouchain – si propone come un sottile dialogo con l'architettura, che diventa quasi viva, performativa: i visitatori hanno la possibilità di passeggiare all'interno di una città fatta di cerchi ipnotici (su cui appaiono le righe di 8,7 cm che sono il segno ricorrente e distintivo delle opere di Buren), archi colorati, torri cilindriche, basamenti quadrati, timpani triangolari, collocati simmetricamente fra loro quasi fossero parte dell'architettura stessa del museo, dotata di una sua ipotetica ad alternativa potenzialità fantastica e immaginativa.

Image: Daniel Buren, Comme un jeu d'enfant, travaux in situ MAMCS, Strasbourg, juin 2014. Détails © Daniel Buren - ADAGP Paris. Photographies : Phoebé Meyer

Ufficio stampa MADRE
Monica Brognoli, Valentina Masilli 06 47497402 ufficiostampa.electa@mondadori.it
Luisa Maradei 335 903471 luisamaradei@gmail.com

Opening: 24 aprile, ore 19:00

Re_PUBBLICA MADRE, piano terra
Madre — Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina
via Settembrini 79, 80139 Napoli
Orari:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10.00 ⋅ 19.30 — Domenica 10.00 ⋅ 20.00
La biglietteria chiude un'ora prima / Martedì chiuso
Intero: € 7.00
Ridotto: € 3.50
Ridotto gruppi prenotati: € 4.00
Lunedì ingresso gratuito



Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 09:55   -  forum administrator-  forum moderator
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30/4/2015

Sturtevant Sturtevant

MADRE - Museo d'Arte Donna Regina, Napoli

A partire dal 1964 Sturtevant inizio' a "ripetere" le opere degli artisti a lei contemporanei (Beuys, Warhol, Kelley, Kiefer...), esplorando con straordinario anticipo concetti quali autorialita' e originalita' in relazione ai meccanismi di produzione, ricezione e canonizzazione dell'immaginario artistico.


 

comunicato stampa

a cura di Stéphanie Moisdon

Sturtevant Sturtevant, la grande mostra personale di Elaine Sturtevant (1924-2014) organizzata dal MADRE e a cura di Stéphanie Moisdon, è la prima mostra retrospettiva dedicata da un’istituzione pubblica italiana a una delle più influenti artiste del XX secolo, Leone d’Oro alla 54 Biennale di Venezia, nel 2011. Nel 2014 e 2015 due dei più importanti musei americani, il MoMA- Museum of Modern Art di New York e il MoCA-Museum of Contemporary Art di Los Angeles, le hanno dedicato la prima retrospettiva nordamericana, che segue le grandi mostre personali, fra le altre, al MMK-Museum für Moderne Kunst, Francoforte (2004), Le Consortium, Digione (2008), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi (2010), Moderna Museet, Stoccolma (2012), Kunsthaus, Zurigo (2012), Sprengel Museum, Hannover (2013) e Serpetine Gallery, Londra (2013).

A partire dal 1964 Sturtevant iniziò a “ripetere” le opere degli artisti a lei contemporanei, riferendosi ad alcune delle personalità più iconiche del suo tempo (da Marcel Duchamp e Joseph Beuys e Andy Warhol, da Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Frank Stella fino a Paul McCarthy, Mike Kelley, Robert Gober, Anselm Kiefer, Felix Gonzales Torres, per citare solo alcuni esempi), esplorando con straordinario anticipo concetti quali “autorialità” e “originalità” in relazione ai meccanismi di produzione, circolazione, ricezione e canonizzazione dell’immagine e dell’immaginario artistici.

Una ricerca estetica ed intellettuale profondamente radicata nel pensiero filosofico, che ha prima cortocircuitato le logiche stesse della Pop Art e poi oltrepassato i criteri dei linguaggi appropriazionisti, emersi successivamente, ne, negli anni Ottanta. Rimanendo per decenni isolata, questa ricerca, che dal 2000 si è espressa soprattutto attraverso il video (con riferimenti che vanno dal cinema hollywoodiano all’immaginario televisivo e pubblicitario e alla comunicazione digitale), si configura oggi non solo come paradossalmente originale, ma anche soprattutto come affermazione pionieristica e seminale, nel suo costante interesse a cogliere cosa definisce, in quanto tale, oggi, un’opera d’arte.

Sturtevant, foto / photo L. Muzzey © Estate Sturtevant, Paris. Courtesy Galerie Thaddaeus Ropac, Paris-Salzburg foto originariamente pubblicata sulla rivista “Frog” / photo originally published on “Frog” magazine

Ufficio stampa Electa
Valentina Masilli tel. 06 47497402 valentina.masilli@consulenti.mondadori.it

Responsabile comunicazione
Monica Brognoli tel. 02 71046456 brognoli@mondadori.it
Luisa Maradei 333.5903471 luisamaradei@gmail.com

Conferenza stampa: giovedì 30.04.2015: ore 11 – inaugurazione: ore 19

Madre — Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina
via Settembrini 79, 80139 Napoli
Orari:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10.00 ⋅ 19.30 — Domenica 10.00 ⋅ 20.00
La biglietteria chiude un'ora prima / Martedì chiuso
Intero: € 7.00
Ridotto: € 3.50
Ridotto gruppi prenotati: € 4.00
Lunedì ingresso gratuito



Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 09:55   -  forum administrator-  forum moderator
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22/5/2015

Per_formare una collezione #4

MADRE - Museo d'Arte Donna Regina, Napoli

Piu' di 100 opere di circa 60 autori che permettono di ricostruire la storia e lo scenario delle avanguardie artistiche a Napoli e in Campania, negli ultimi 50 anni.


 

comunicato stampa

A cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola

Il quarto capitolo del progetto (avviato dal museo MADRE nel 2013) prende corpo sull’intero secondo piano del museo e in altri spazi dell’edificio (con la costituzione, tra l’altro, presso il pieno terra e il mezzanino, del primo nucleo della collezione video e lo sviluppo, presso il secondo cortile e il terrazzo, della collezione di sculture all’aperto).

Il progetto approfondisce la riflessione sul ruolo identitario e le molteplici narrazioni di una collezione museale oggi. L’attenzione non è posta su un gruppo o periodo storico specifici, quanto su una pluralità di artisti, opere, documenti che permettano, nel loro complesso, di ricostruire la storia e lo scenario delle avanguardie artistiche a Napoli e in Campania, storici crocevia negli ultimi cinquant’anni delle ricerche più autorevoli e più sperimentali in tutti i campi, e di fornire una prospettiva sul presente, dotando il museo di una collezione al contempo radicata sul proprio territorio e attenta alle dinamiche della ricerca italiana e internazionale, favorendo infine un incontro fra linguaggi, media e artisti di generazioni, formazioni e provenienze diverse.

Nell’ambito di Per_formare una collezione # 4 saranno presentate più di 100 opere di circa 60 artisti. Il progetto di ampliamento della collezione museale del MADRE continuerà a partire dall’autunno del 2015

Immagine: Joseph Beuys, La rivoluzione siamo noi, 1971, serigrafia su poliestere, esemplare unico. Collezione privata, Napoli. Foto di Amedeo Benestante

Ufficio stampa Electa
Valentina Masilli tel. 06 47497402 valentina.masilli@consulenti.mondadori.it
Responsabile comunicazione
Monica Brognoli tel. 02 71046456 brognoli@mondadori.it
Luisa Maradei 333.5903471 luisamaradei@gmail.com

Conferenza stampa: venerdì 22.05.2015: ore 11 – inaugurazione: ore 19

Museo MADRE
Secondo piano e spazi vari
via Settembrini, 79 (Palazzo Donnaregina) NapoliOrari:
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10.00 ⋅ 19.30 — Domenica 10.00 ⋅ 20.00
La biglietteria chiude un'ora prima / Martedì chiuso
Intero: € 7.00
Ridotto: € 3.50
Ridotto gruppi prenotati: € 4.00
Lunedì ingresso gratuito



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25/5/2015

Pompei e l'Europa

Museo Archeologico Nazionale, Napoli

Natura e Storia (1748-1943). Esposte piu' di 250 opere, tra reperti antichi e lavori moderni. La mostra, articolata in due sedi, analizza la suggestione operata dal sito di Pompei sugli artisti dall'inizio degli scavi.


 

comunicato stampa

a cura di Massimo Osanna, Luigi Gallo e Maria Teresa Caracciolo.

La mostra si articola in due sedi e intende analizzare, attraverso diversi focus, la suggestione operata dal sito di Pompei sugli artisti, dall’inizio degli scavi nel 1748 al drammatico bombardamento del 1943. Il confronto fra più di 250 opere, tra reperti antichi e capolavori moderni provenienti dai più grandi musei italiani e stranieri, riunite per l’occasione nella sala della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, permette di documentare il fascino del sito sugli artisti europei dal Settecento al Novecento - da Ingres a Picasso, da Normand a Le Courbusier, da Moreau a Klee - evidenziando l’influenza della classicità sugli sviluppi dell’arte e dell’estetica moderna, fra emulazione e reinterpretazione.

La prima rassegna dal titolo “Natura e Storia (1748-1943)” sarà allestita a Napoli al Museo Archeologico Nazionale e permetterà di evidenziare l’influenza del sito sugli artisti europei dal Settecento al Novecento.
La seconda parte della mostra si terrà direttamente negli scavi di Pompei, dove saranno presentati i calchi delle vittime dell’eruzione recentemente restaurati dalla Soprintendenza.

Un’ulteriore sezione della mostra, intitolata “Fotografare e documentare Pompei” e curata dallo stesso Massimo Osanna, insieme a Grete Stefani ed Ernesto De Carolis, occuperà il portico dell’Anfiteatro ed esporrà una scelta significativa del materiale fotografico conservato nella Soprintendenza Speciale di Pompei, Ercolano e Stabia.

Ufficio Stampa Electa
Ilaria Maggi imaggi@mondadori.it
Monica Brognoli (responsabile comunicazione) brognoli@mondadori.it

Inaugurazione 25 maggio ore 16

Museo Archeologico Nazionale piazza Museo Nazionale, 19 Napoli
feriali e festivi: 9.00 - 19.30
Scavi di Pompei, Anfiteatro



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5/6/2015

Satoshi Hirose

Galleria Umberto Di Marino, Napoli

Heteronym. L'artista presenta nuovi lavori: il risultato e' la costruzione di una personale cosmogonia che si nutre di influenze provenienti sia dal pensiero orientale che da quello occidentale.


 

comunicato stampa

La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare il primo appuntamento di ten more ten, una programmazione espositiva da svolgersi nel corso di un intero anno, concepita in occasione del decennale della sede napoletana e del ventennale dalla prima fondazione in Giugliano in Campania.

La serie di eventi diffusi in tutta la città di Napoli si avvarrà della collaborazione di diverse istituzioni pubbliche, oltre che di privati e collezionisti vicini al percorso di Umberto Di Marino in questi anni. Gli artisti della galleria o ad essa legati da relazioni pluriennali di scambio intellettuale, infatti, verranno coinvolti in mostre concepite per lo spazio di via Alabardieri, ma anche in installazioni, proiezioni, conferenze e progetti site-specific per luoghi significativi del paesaggio urbano e della scena culturale locale.

I temi da sempre cari alla linea direttiva della galleria, quali l'indagine sociale attraverso il paesaggio, la dérive antropologica, il viaggio e le trasposizioni geopolitiche dei fenomeni culturali, il post-colonialismo e il fallimento del Modernismo, saranno riletti in una rielaborazione costante dei contenuti e dei processi artistici, fino a concludersi con l'apertura al pubblico di un vero e proprio cabinet. Foto, documenti d'archivio, opere, bozzetti, testi e lettere daranno forma all'intreccio di relazioni umane e professionali che hanno attraversato le due sedi storiche, al servizio di un'idea di galleria intesa innanzitutto come laboratorio comune di pensiero e luogo aperto alla sperimentazione. Allo stesso modo l'invito raccoglie tutte le mostre di questi dieci anni in un compendio visivo e un omaggio sentito alle tracce lasciate dagli artisti.

In occasione dell'apertura di questo ciclo, venerdì 5 giugno, Satoshi Hirose presenterà Heteronym, una corposa monografica in cui l'artista offre al pubblico nuovi lavori, associandoli alla rilettura di opere del passato. Il risultato è la costruzione di una personale cosmogonia che si nutre di influenze provenienti sia dal pensiero orientale che da quello occidentale.
«Nel viaggio, il dialogo tra me e gli altri pare avvenire in un tempo che non esiste, sito oltre la corrente del flusso temporale, accadere in qualche luogo che non è nessun posto in particolare. II viaggio si scopre uno spazio quieto dove i confini dell’identità dell’io divengono sfocati e imprecisi.» Dalle parole dell'artista in occasione del testo Identità vagante (2007) emerge la stretta interrelazione tra l'incontro con culture diverse e la complicata definizione di un'individualità e di prospettive personali all'interno di una società globalizzata e sempre più orientata alla contaminazione dei linguaggi. Una profonda analisi delle dinamiche di creazione della cultura contemporanea, arricchita da forti riferimenti filosofici, che fin dalla personale Pas au-de-là del 2004 a Giugliano e poi con Microcosm a Napoli nel 2008, hanno suggerito un filone d'indagine tra i più fondanti per la ricerca della galleria.

Il titolo Heteronym, ispirato agli eteronimi di Fernando Pessoa, costituisce un primo richiamo alla fluidità con cui diamo luogo alla continua moltiplicazione d'identità all'interno di dimensioni sia reali che virtuali. L'idea della mostra, quindi, rifacendosi alle concezioni cognitive della dottrina neoplatonica, tenta di riportare armonia tra microcosmo e macrocosmo. Il percorso espositivo introduce immediatamente lo spettatore nello spazio metafisico con Tama ovvero la materializzazione dello spirito in forme sferiche, secondo un'accezione comune sia alla filosofia giapponese che agli studi antropologici e di archeologia cognitiva sulle antiche popolazioni europee e autoctone americane.

L'ultima stanza, invece, riporta ai sensi e ad una percezione mutevole del mondo con lavori storici come La casa del limone e Aperitivo, mentre la seconda stanza tenta di tracciare un'intersezione tra queste due dimensioni. Bean cosmos, ad esempio, racchiude in sé il simbolo della cultura materiale più povera e la riflessione metafisica più alta, il maschile e il femminile, contemplando l'aspirazione ad annullare tempo, spazio e ogni confine esistente tra sé e gli altri, tra uomo e natura, tra vita e morte.

Inaugurazione 5 giugno 19-22

Galleria Umberto Di Marino
via Alabardieri, 1 Napoli
lun-sab 15-20
chiuso dal 25 luglio al 31 agosto
ingresso libero



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19/6/2015

Chiara Celeste

Galleria PrimoPiano, Napoli

Non era abbellirvi. Attraverso l'esposizione di 30 Lumen Print, un'antica tecnica di impressione fotografica per contatto, l'artista introduce in un 'alchemico' viaggio nella natura e nei suoi cicli.


 

comunicato stampa

La Galleria PrimoPiano è lieta di presentare la prima personale di Chiara Celeste (Avellino 1987) dal titolo “Non Era abbellirvi”
Non era abbellirvi. Attraverso l’esposizione di 30 Lumen Print, un’antica tecnica di impressione fotografica per contatto, l’artista irpina Chiara Celeste ci introduce in un “alchemico” e singolare viaggio nella natura e nei suoi cicli. Gli elementi organici (piante, fiori, erbe, semi, etc) dopo essere stati raccolti dall’artista nella terra dove vive vengono disposti e ri-composti in camera oscura su fogli di carta fotografici ed esposti alla luce esterna per un tempo variabile, da pochi minuti a diverse ore. Sarà poi l’esposizione delle composizioni alla luce del sole o alla tenue luce della luna a trasporre una traccia sul foglio di carta fotosensibile che sarà visibile solo dopo un procedimento chimico in camera oscura. Tecnica che non consente la riproducibilità, caratteristica appartenente invece alle fotografie, quelle realizzate con apparecchi fotografici, ogni immagine è quindi unica e irripetibile.

Nelle “visioni” di Chiara Celeste, il naturale interagisce con la composizione chimica dei vari tipi di carta fotografica utilizzati, generando immagini che potremmo definire radiografiche in cui le strutture interne dei soggetti si palesano magicamente alla vista in giochi cromatici variegati e suggestivi, forti o delicati che derivano oltre che dalla carta utilizzata anche e forse soprattutto dalla tipologia della luce, che varia a seconda delle condizioni metereologiche, del periodo dell'anno e della giornata, dal tempo di esposizione.

“Farsi largo tra l'erba medica e i papaveri, riconoscere l'avena sativa, raccogliere gli iris ai lati dei sentieri, indugiare sull'austerità delle calle, odorare gli orti appena innaffiati, confrontare la propria mano con una foglia di fico, rimirare le filigrane in controluce, assumere la stessa posa dei rami ritorti e sfrondati dei gelsi: un giardino è un'incredibile occasione d'intimità, per sperimentare l’essere come un poter-essere, per trasfigurare il corporeo in onirico e tramutare il peso in volo…” (Chiara Celeste)

In occasione dell’esposizione alla Galleria PrimoPiano di 30 Lumen Print di diversi formati sarà proiettato un video/documentario che ritrae l’artista nelle delicate diverse fasi di realizzazione delle sue Lumen Print.

Inaugurazione 19 giugno ore 18.30

Galleria PrimoPiano
via Foria, 118 Napoli
mar-gio 16-19 o su appuntamento
ingresso libero



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6/6/2015

Oppy De Bernardo

Galleriastudiolegale Eventitre E23, Napoli

La legge e' uguale per tutti. La mostra si struttura come interrogazione ironica di vissuti sociali, attraverso l'uso di elementi/oggetti e riferimenti etimologici e concettuali come reliquiari, ostie celebrative etc.


 

comunicato stampa

a cura di Raffaella Barbato ed Ermanno Cristini

“La legge è uguale per tutti” è il titolo della prima personale dell’artista italo - svizzero Oppy de Bernardo (Locarno 1970) a Napoli. Nata da una sinergia progettuale che vede coinvolti l’artista ed i curatori, Raffaella Barbato ed Ermanno Cristini, la personale - promossa ed organizzata dal collettivo Di.St.Urb in collaborazione con lo spazio/progetto riss(e) di Varese e supportata tecnicamente dal BAD di Giuseppe Buonanno - nasce come indagine socio-antropologica delle fenomenologie comportamentali e relazionali dell’individuo contemporaneo, partendo e approdando dalla/alla dialettica Sacro/Profano. Parte di una lunga riflessione critica e azione di denuncia, che da anni l’artista opera contro il sistema dei falsi valori, delle prolificanti false dottrine e della falsa morale del sistema dei sistemisti - economico, politico, sociale, religioso- in cui l’uomo vittima e carnefice opera. La mostra - dal titolo pungente e provocatorio - si struttura come interrogazione ironica - e volutamente grottesca - di vissuti sociali, attraverso l’uso di elementi/oggetti e riferimenti etimologici e concettuali che hanno spesso affinità con il mondo ecclesiastico (quali reliquiari, ostie celebrative etc …); tutte icone ascritte a simbolo dello status di precarietà dell’odierno.

In mostra saranno presentati una serie di lavori inediti tra cui Reliquiae, una installazione work in progress, costituita della raccolta di campioni di sangue di personalità del mondo dell’arte - artisti, critici, galleristi, collezionisti, giornalisti d’arte-; il sangue, impresso su frammenti di lino presentati in cornici di plexiglass, formerà un reliquiario che sarà oggetto di un ciclo di mostre che registreranno la crescita progressiva del lavoro; l’installazione La Legge è uguale per Tutti, una scritta luminosa - rossa - di 12 metri, che imponente campeggerà negli interessanti spazi espositivi - ex industriali – E23 di Massimiliano Cafaggi in via Blanch. La mostra sarà visitabile fino al 20 settembre. La sera del vernissage visitatori e curiosi potranno regalarsi una “reliquia” dell’artista.

OPPY DE BERNARDO (Locarno 1970). Dopo gli iniziali studi in Restauro e Pittura all'Accademia di Como, si trasferisce a Brera per seguire i corsi d'Arte Contemporanea a cura di Alberto Garutti. Nel 2008 è tra gli artisti selezionati, per la XIV Edizione del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti di Como e vincitore nello stesso anno, del Premio Epson FAR (Fabbrica del Vapore, Milano). Nel 2009 è tra gli artisti presenti al R.o.R. Artist in Residence Program, Sempas, di Slovenija (SLO). La ricerca dell'artista è incentrata sull'analisi dei processi comunicativi e sui limiti percettivi della realtà ordinaria, attraverso cortocircuiti relazionali generati -dallo stesso- con oggetti di uso comune comune e di fuzione collettiva. Tra alcuni dei suoi lavori espositivi ricordiamo le mostre collettive: 2015 “Voglio vedere le mie montagne” Museo MAGA, Gallarate, curatore Noah Stolz; 2014 Biennale del Vallese,”Turtmann” (collaborazione con Aldo Mozzini); 2014 “Resurrectio”, Abbazia S.Pietro a Ruoti, Arezzo, curata da Di.St.Urb e Artlante; 2013,“Padiglione Svizzero”, Zug (collaborazione con Aldo Mozzini), “subjective Maps /disappearances”, National Gallery of Iceland, Reykjavik, curata da Halldór Björn Runólfsson, Alessandro Castiglioni, Rita Canarezza & Pier Paolo Coro; “Fuoriclasse”, Galleria d’Arte Moderna, Milano, curatore Luca Cerizza; 2013 “Anamorfosi della verità, Enigmi della scultura”, Spazio Zero11, curatore Franco Cipriano; 2012, “C’est la nuit qu’il est beau de croire à la lumière”, Fort Militaire de Chillon, Montreaux, curatori Ermanno Cristini e Jean-Marie Reynier; “Arspolis 2”, Lugano, curatori Jean-Marie Reynier e Ermanno Cristini; “La terra vista dal mare”, Museo di Villa Croce, Genova, curata da Alessandro Castiglioni; “Tutto è compiuto”, Di.St.Urb., Scafati, curatore Raffaella Barbato; 2011, "Frohe ussicht”, con Aldo Mozzini, Samstagern (CH); 2010, “Little Constellation”, DOCVA, Milano, curatore Alessandro Castiglioni. Le personali: 2012 “Scacciapensieri”, Ala Est, Museo Cantonale, Lugano(CH), curatore Elio Schenini; 2011, "Tu con quest’acque a rinfrescarlo impara”, Antico Monastero delle Agostiniane, Monte Carasso (CH), curatore Jean-Marie Reynier; "Lospite (e l’intruso)", Studio Ermanno Cristini, Varese, curatore Ermanno Cristini; 2010, “Fondata sul lavoro”, Spaziocorale, Arci Bellezza, Milano, curatore Francesca Guerisoli.

Di.St.Urb. Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi, si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici e curatori, nonché di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche al territorio. Prima ancora che area espositiva, funzione che pure gli è assolutamente propria, esso va dunque inteso come un cantiere in cui soggettività differenti per formazione e vocazione concorrono nell’articolazione di un discorso sempre suscettibile di nuovi apporti e sconfinamenti, ma anche costantemente fedele a due linee-guida ben definite. Esse sono sintetizzabili nei termini di un’arte come esercizio di strenua messa in questione della sua stessa natura, nonché come pratica votata al continuo confronto con la dimensione socio-politica, il che, allo stato attuale, si traduce inevitabilmente nell’intreccio con i nodi costituiti dai molteplici volti - economico, ecologico, politico, sociale – della crisi mondiale in corso, che è in definitiva crisi irreversibile dei paradigmi sui quali da oltre due secoli si fonda la civiltà occidentale.

riss(e) è uno spazio fisico solo accidentalmente perché non può essere “qui”. Riss(e) vuole essere piuttosto un “dovunque”, un “altrove”; qualcosa che si sposta trovando nell’erranza la propria dimensione etica, quella condizione che deriva dalla consapevolezza che, abbandonata la mappa, non resta che stupirsi degli incontri.(Ermanno Cristini) http://risseart.jimdo.com/

BAD - bunker art division - Associazione non profit (diretta da Giuseppe Buonanno) per la promozione della ricerca artistica contemporanea attiva dal 2001. BAD gestisce uno spazio-laboratorio il BAD museum, destinato all’opera d’arte, al confronto e alla relazione, per favorire lo scambio di punti di vista ed i contatti internazionali in ambito artistico. Un luogo per l’informazione e il servizio che programma e realizza la sua attività grazie al supporto operativo di artisti, curatori, intellettuali ed accademici di varie estrazioni, al contributo di soci e professionisti appassionati d’arte, esperti nella lavorazione di materiali, nonché all’ uso delle nuove tecnologie di comunicazione, automazione e robotica. http://www.bunkerart.org/

Inaugurazione 6 giugno 2015 ore 19

Galleria E23
via Blanch, 23 Napoli
orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.30, il sabato su appuntamento



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6/7/2015

Lorenzo Polimeno

Banca Sella, Napoli

On the bank-roads. L'artista opera usando materiali diversi e tecniche plurimateriche. Indaga dimensioni marginali del vissuto quotidiano.


 

comunicato stampa

Dopo la Mostra presso la succursale Banca Sella di viale Ionio a Roma, i lavori di Lorenzo POLIMENO vanno in esposizione a Napoli nella sede di via dei Mille. L'artista salentino, con la collaborazione dell'ufficio marketing di Biella e della Direzione di via dei Mille, porta avanti il progetto di mostre in "itinere" presso sedi in Italia dell'importante Istituto di Credito.
Secondo l'artista, fondatore insieme ai critici Raffele GEMMA e Carmelo CIPRIANI del Movimento del Marginalismo, ciò che conta è manifestare, in ogni evento artistico, valori e contenuti che siano occasione di presa di coscienza oggettiva.

POLIMENO esprime caratteri artistici derivanti da un background mediterraneo con sintesi di valori culturali generali. Artista sperimentatore, ha operato e opera usando materiali diversi e tecniche plurimateriche facendo particolare attenzione alla sintesi espressiva che riesce a conformare ormai come una peculiare caratteristica della sua ricerca, riconoscibile e sempre attiva.

Con " on the bank-roads" il circuito esistenziale non è ampio ma chiuso e circostanziato e nelle opere al seguito dell'evento, si notano aspetti essenziali del nostro vissuto magari spesso non abbastanza riflettuti ma degni di esserlo in una dimensione, appunto, marginale. "La sua arte è innovativa nello stile, fantasiosa nei soggetti,contemporanea nelle tecniche... ecco la formula vincente dell'artista salentino: la realtà indagata nel profondo,spogliata del superfluo, e dotata di una nuova vita, quella dell'intimismo"(Carmelo CIPRIANI)

Inaugurazione 6 luglio

Banca Sella
via dei Mille, 34/36/38 Napoli
lun-ven 9-13 e 14.30-15.30
ingresso libero



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27/7/2015

Napoli Expo Art polis

PAN Palazzo delle Arti Napoli , Napoli

Transiti storici e contemporanei. Pittura, scultura, fotografia, installazioni, architettura, danza. Un contenitore delle pulsioni che dal basso fanno vivere la citta' d'arte, idee e creativita'.


 

comunicato stampa

Idea, progetto e direzione artistica a cura di Daniela Wollmann con Gianni Nappa
Associazione Culturale: RivoluzionART/creativiATTIVI con GESIN group service

Un evento prima di tutto! Un avvenimento unico nell’anno dell’Expo di Milano nel mese di agosto, per eccellenza il mese vacanziero, ma anche quello dei transiti in città di migliaia di viaggiatori alla scoperta della città. Napoli Expo Art polis è un contenitore delle pulsioni che dal basso fanno vivere la città d’arte e idee, di creatività e linguaggi contemporanei, di eccellenze nei vari campi della comunicazione, del movimento e dell’immagine. Non una mostra, non una esposizione ma un insieme di bellezze, da vedere e capire, ma anche da attraversare come un ideale percorso di conoscenza di quello che in questo momento storico la città produce. Saper cooptare il turismo di qualità interessato alla cultura, e poter essere artefici di una offerta che sappia coniugare le esigenze di visibilità e quelle della qualità nascosta.

Nel passaggio dalle avanguardie al contemporaneo secondo Jean-Christophe Bailly «è non solo ciò che è depositato nel tempo contemporaneamente a noi, ma ciò che, nel depositarsi, è sufficientemente originale da creare una fenditura, attraverso cui vedere o intravedere la forma percettibile di un' epoca». Ancor più radicalmente, il filosofo Arthur Danto con "Dopo la fine dell' arte" (1997, ma in edizione italiana solo nel 2008) teorizzò, con i metodi della filosofia analitica, il passaggio dall' ideale classico al quotidiano, che ha il suo punto di non ritorno, la sua «frattura profonda», nell' opera di Duchamp e poi di Warhol.

UN MESE di esposizioni. performances, serate a tema con un offerta continua, pieno di emozioni quattro percorsi:

i tipi, i caratteri, nuova genia Mediterranea

habitat tra nuova visione e bisogno di salvaguardia

transiti storici gli artefici / i visionari

l’occhio dei video attenti e pronti a cogliere i cambiamenti in atto/ sperimentalzone

COLLABORAZIONI
Danza contemporanea performances inaugurazione 27 luglio: Sonia Di Gennaro
Per il 5 agosto: Pier Macchiè. data da definire per il pianista Vincenzo Danise

Artisti “Napoli Expo Art polis”

- volti, i caratteri, nuova genia Mediterranea
“La diversità degli italiani deriva da un pattern complesso di migrazioni avvenute in diversi momenti storici e preistorici, cui ha fatto seguito in alcuni casi un mescolamento tra gruppi migranti e autoctoni. Questo non è affatto sorprendente: è evidente che per le sue caratteristiche geografiche l’Italia, sin da tempi antichissimi, ha rappresentato un corridoio naturale per i flussi migratori provenienti sia dall’Europa centrale, orientale e occidentale, che dal Mediterraneo. Ma non solo, fenomeni locali di isolamento hanno, in alcuni casi, determinato una notevole differenziazione delle comunità di migranti, non solamente dai gruppi limitrofi residenti, ma anche dalle stesse popolazioni da cui si erano originati. In definitiva, cause diverse tra loro (migrazione e isolamento) hanno lasciato dei segni talmente forti sulla struttura fisica delle popolazioni italiane, da determinare una diversità genetica così elevata che può reggere il confronto con quella osservata nell’intero continente europeo”. L’arte contemporanea delinea negli ultimi trenta anni una nuova genia figlia di pittura e strumenti digitali che con il progressivo incidere dei media ha prodotto una nuova visione dei “tipi” mediterranei. Cambiamento ed evoluzione rappresentata nelle nuove correnti del figurativo di inizio millennio, tra pittura, scultura, foto e installazioni.

- habitat tra nuova visione e bisogno di salvaguardia
Una nuova visione figlia del protocollo di Kioto e della consapevolezza di dover salvaguardare il nostro habitat trova nelle scelte dell’arte contemporanea un’attenzione crescente; una scelta selezionata di lavori ce la presentano nelle “visioni “ degli artisti, dove il lavoro manuale recupera il senso primario dell’agire, con le qualità degli artigiani e del saper rilanciare anche il primordiale senso del fare. E d’altronde .... “L'intensificazione dell' artificializzazione e la velocità del cambiamento hanno messo in crisi i processi con cui in passato si è generata la qualità dell'habitat sociale. Se dunque la qualità che emergeva dal lento e inconsapevole adattamento tra una comunità e il suo habitat non si può più realizzare, si pone l'interrogativo se e come essa possa essere generata da un'azione intenzionale, cioè da una forma di progetto. L'interrogativo diventa ancora più rilevante nel quadro della transizione verso la sostenibilità e della necessità di gestire l'imponente trasformazione che essa richiede. Assunto che nessuna soggettività può proporsi di progettare la qualità dell'habitat sociale nel suo insieme, l'ipotesi di lavoro che qui si propone è che vi sia la possibilità di promuoverne alcuni aspetti mettendo in atto una "strategia dei servizi". (da: Ripensare l’habitat di Ezio Manzini)

- transiti storici gli artefici
L’attenzione agli artisti contemporanei ma già storicizzati quali Manlio Rondoni, Elio, Luigi e Rosario Mazzella e Vittorio Fortunati, con il secondo novecento dalle sperimentazioni degli anni sessanta e settanta e fino ai primi anni duemila oltre ad artisti scomparsi che hanno inciso nella storia artistica della città come Alberto Chiancone, Nicola Canzanella e Nicola Gambedotti

- l’occhio dei video attenti e pronti a cogliere i cambiamenti in atto/ sperimentalzone
Il Video d’arte che sperimenta tempo e immagini in una successione di frammenti e determinano un punto di partenza per la comprensione dei nuovi linguaggi dell’arte. Un percorso di approfondimento concentrando l’attenzione su varie discipline quali la pittura, la scultura, la fotografia, la performance ed il video di artisti emergenti, che privilegiano i nuovi materiali, le nuove conoscenze scientifiche ed elaborano una nuova formula per recuperare anche i vecchi materiali in contaminazione con i primi.

l’occhio dei video d’arte attenti e pronti a cogliere i cambiamenti in atto sperimentalzone-N

ZUD - Luisa Russo –– Paola Lambitelli – Raffaella Bacarelli- Irene Tuscolano - Pasquale Gatta - Nicola Caroppo - Giovanni Ariano

i tipi, i caratteri nuova genia mediterranea-E

Beatrice Zappia - Gianluca Carbone – Francesco Verio - Ombretta TER – Fabio Abbreccia- Angelo Romano - Umberto Riccelli - Carlo Di Santo - Valeria Corvino –- Antonello Ferrara - Giovanni Maglione - Dario Assisi - Riccardo Matlkas - Trisha Palma- Antonietta Montagano - Antonio Conte - Antonio Lubrano Lavadera - Mario Varotto - Gennaro Cilento - Remo Romagnolo

I visionari:
Carmela Saedtler-Franco Iavarone -, Angelo Abbondandolo - Bruno Bruno - Sandra Statunato - Ida La Rana - Saverio Biondi- FABIO NIOLA

transiti storici gli artefici--A
Manlio Rondoni – Luigi, Rosario ed Elio Mazzella – Enrico Cajati – Nicola Gambedotti - Eduardo Zanga - Alberto Chiancone - Nicola Canzanella

habitat tra nuova visione e bisogno di salvaguardia –-POLIS-

Assunta Pizza - Raffaele Miscione – Cristina Cianci – Flora Palumbo Ciro Balzano - - Silvia Rea - - Giuliano Badaracco - Gabriella Gorini - Alfonso Sacco - Mario Pacciani- Davide Pisapia- - - Agostino Saviano - -Paco Falco – Luigi Tirino – Gennaro Cilento - Sandra Statunato

ARCstudio/BrunoCuomo - ALDO CAPASSO

MEDIA Partner – Racna magazine - Arkham.magazine
editoria d’arte - Fumè – Gianmarco De Chiara – mosse di seppia- artigianato contemporaneo/ anime di terracotta di Emilo de Cicco

WORK IN PROGRESS....

Artisti storici:
Manlio Rondoni - Velletri (Roma) il 3 febbraio 1940
Enrico Cajati - Napoli 1927 – 2002
Nicola Gambedotti Roma 1931 – Napoli 2012

PAN Palazzo delle Arti Napoli
via dei Mille, 63 (Piano terra) Napoli
Ingresso libero



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3/4/2015

La Grande Guerra. Societa', propaganda, consenso

Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano, Napoli

A Napoli i diversi linguaggi visivi e verbali di quegli anni. In mostra manifesti, musiche e un focus sul cinema


 

sintesi del comunicato stampa

Articolandosi nelle Gallerie d'Italia, sedi museali di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli e Vicenza, la mostra racconta, attraverso gli occhi degli artisti, come l'Italia precipiti nella guerra, viva il conflitto e vi reagisca. A Napoli, la mostra racconta il ruolo della propaganda e la risposta sociale ad essa, proiettando lo spettatore nel clima martellante, nel ritmo frenetico e nei diversi linguaggi visivi e verbali di quegli anni. Protagonisti sono quindi non la successione degli eventi bellici o politici, che rimangono come scenario ineludibile, ma quello che si vuole far percepire, le emozioni e le azioni che si vogliono suscitare lontano dal fronte: la pieta', l'orrore, la rabbia, l'orgoglio, il riscatto, soprattutto dopo la sconfitta di Caporetto, e una nuova presa di coscienza da parte dell'intero Paese. In mostra, i manifesti dell'epoca, realizzati da artisti come Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Achille Luciano Mauzan, Duilio Cambellotti, in quanto strumento privilegiato che puo', nei paesi dove la coscrizione non e' obbligatoria, richiamare volontari alle armi, e ovunque coinvolgere la popolazione, farla sentire coesa e partecipe, responsabilizzarla, avvertirla dei pericoli imminenti, convincerla ad adottare particolari precauzioni o a fornire supporto economico e aiuti di vario genere. Inoltre un allestimento multimediale, con sonoro e proiezioni grafiche tratte da riviste e giornali d'epoca, affianca l'evolversi del conflitto. Ad accompagnare il visitatore tra i differenti approcci psicologici e sociali alla guerra, anche un continuo confronto con i manifesti stranieri, il ricorso a musiche che testimoniano l'enorme diffusione del tema della guerra in tutti i campi della musica e della canzone di quegli anni - dalle composizioni d'autore, ai brani popolari, ai canti di guerra - e un focus sullo straordinario, nuovo linguaggio del 900, che ha allora nella Grande Guerra uno dei temi di maggior successo: il cinema. Mostra a cura di Dario Cimorelli e Anna Villari.



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11/6/2015

Lina Selander

Galleria Tiziana Di Caro, Salerno

La mostra prevede tre installazioni video realizzate tra il 2011 ed il 2014, le quali rientrano nell'ambito del piu' ampio progetto intitolato Excavation of the Image.


 

comunicato stampa

Tiziana Di Caro art gallery is pleased to present the first solo exhibition of Swedish artist Lina Selander (Stockholm, 1973), opening Thursday, June 11, 2015 at 7:00 p.m., in Piazzetta Nilo 7, Naples. The exhibition includes three video installations created between 2011 and 2014, which are part of a larger project entitled Excavation of the Image: Imprint, shadow, spectre, thought, with which Lina Selander is representing Sweden at the 56. Venice Biennale.

History, politics, economy and memory are some of the topics covered by Lina Selander in her works, installations and videos arranged rhythmically through meta-assemblages in which the flow of still images alternates with videos and film footage, as well as unreleased shots, creating thematic relationships between image and language, photography and film. The exhibition opens with Model of Continuation (2013), a work that aptly embodies the artist’s idea that “images belong to the technology with which they were created.” It is a work on the “image” as an object, a structure of contemplation. The work develops in an interior, an environment where another video is being shown, resulting in an image in another image, and the relationship that this has with the technology of reproduction.

Another room hosts the project Lenin’s Lamp Glows in the Peasant’s Hut (2011), whose title is borrowed from Dziga Vertov’s film The Eleventh Year, to which Selander’s video is strongly connected. The Eleventh Year was shot by the Soviet director in 1928 in connection with the celebration of the October Revolution. Vertov describes the building of the power station on the Dnieper River, which becomes the symbol of progress and development promoted by the regime; it is therefore a celebration of the power of the Soviet Union through the actions related to technological development. Similarly, Lina Selander describes Pripyat, a Ukrainian city also situated on the Dnieper River, which was built to accommodate the workers of the Chernobyl nuclear power plant, later to become the victims of the plant’s explosion in 1986. Years later, that same technological development described by Vertov caused one of the greatest disasters in human history. In addition to borrowing a few scenes, Selander also quotes certain passages from the 1928 film, such as the sequence in which the Soviet workers engage in building, showing enthusiasm and joy, and that in the video become decontamination workers, i.e. those who were sent to dig a tunnel under the reactor and who died shortly after due to radiation. Lenin’s Lamp Glows in the Peasant’s Hut is also the writing on a steel plaque which, placed in the same environment where the video is being shown, reflects its images mixing them with a series of words and key phrases that underlie the entire project, which is completed by a glass case displaying photographs produced by putting in contact uranium-contaminated stones with photographic paper that, much like in radiographs (hence the title given by the artist), bring out abstract shapes, thus showing the invisible, that is the radiations which the minerals absorbed from the metal.
The last room hosts The Offspring Resembles the Parent (2015), a work made in collaboration with Oscar Mangione, produced for the Swedish Pavilion on the occasion of the last Venice Biennale. The video is made of fixed images, whose focus is the influence economy exercises on society, therefore on history. The analysis is done through archive material, which includes also many old images of banknotes, whose iconology and iconography can reveal determinate historical passages, even if they seem hidden.

Lina Selander constructs each of her exhibition projects using a specific planning, and her installation diagrams focus on space and the relationships that this creates with her works. The value that Lina Selander gives to the setting up of her exhibitions results in these becoming themselves works, so that the act of creation becomes endless.

Lina Selander has exposed at INIVA, Institute of International Visual Arts, London (2015); Konsthall in Örebro, Örebro (2014); Kalmar Konstmuseum, Kalmar (2014); La Mirage, Montréal, QC, Canada (2014); Kunsthall Trondheim, Trondheim (2014); OEI Colour Project, Stockholm (2013); Bielefelder Kunstverein, Berlin (2012); INDEX - The Swedish Contemporary Art Foundation, Stockholm (2011); Manifesta 9, The European Biennial of Contemporary Art, Belgium (2012); Centre Georges Pompidou, Paris (2011), and in many other institutions.

Her work is in several public collections including the Moderna Museet, Stockholm, EMS, Stockholm, Malmö, Konstmuseum, Bonniers Art Collection, Sveriges Allmänna Konstförening, National Museum, Stockholm, Deutsches Buch- und Schriftmuseum, Leipzig, Bibliothèque Nordique, Paris, Nationalmuseum, Stockholm, Örebro Municipality.

Lina Selander is the artist who is representing Sweden at 56. Biennale in Venice, ongoing until November 2015.

Inaugurazione 11 giugno ore 19

Galleria Tiziana Di Caro
via delle Botteghelle, 55 Salerno
lun-ven 15-20
ingresso libero



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25/6/2015

Mario Persico

Museo d'Arte Contemporanea Sannio - ARCOS, Benevento

Verso l'oltre. Le opere esposte sintetizzano la poetica di Persico, declinando la ricchezza di un linguaggio che si articola negli 'oggetti praticabili', nelle opere teatrali e nelle sculture.


 

comunicato stampa

a cura di Massimo Bignardi e Ferdinando Creta

Un programma di mostre e di eventi rivolto a riaccendere il dibattito sui movimenti e le personalità che hanno animato il dibattito delle arti a Napoli e in Campania, nei decenni del secondo dopoguerra, non poteva non includere il nome di Mario Persico. È una riflessione sulla identità culturale inaugurata con la mostra dedicata ad Armando De Stefano, alla quale ha fatto seguito quella di Tonino Lombardi (presente a Napoli sul finire degli anni Cinquanta) e che oggi propone l’attualità del lavoro di Persico, attraverso una selezionata scelta di opere che l’artista ha realizzato nei primi anni del Duemila, unitamente ai sorprendenti impaginati del “Patapart”, la rivista dell’Istituto patafisico partenopeo di cui Persico, dal 2001, è Rettore Magnifico. Poco più di cinquanta opere che riassumono l’esperienza di uno dei grandi interpreti della stagione delle neovanguardie, inaugurata nei primissimi anni Cinquanta dal dibattito tra realismo ed astrazione, vale a dire tra le posizioni assunte da De Stefano, Lippi e Starnone, antesignani di una fedeltà alla figurazione, a volte con un’impronta ideologica, e le esperienze del gruppo d’arte concreta, con Barisani, De Fusco, Tatafiore e Venditti.

È un momento significativo di rottura con la tradizione che ancora in quegli anni imperava nei salotti della vecchia capitale del Mezzogiorno, al quale farà seguito, già a metà dei Cinquanta, l’esperienza del gruppo di pittori nucleari che vede interpreti, in ambito nazionale, Mario Colucci, Guido Biasi e Mario Persico. Sarà la capacità di analisi della contemporaneità mostrata da Persico e da Biasi, a sollecitare la nascita, nel 1958, il Gruppo 58 e, successivamente, della rivista “Documento Sud”. La mostra che il museo ARCOS propone oggi, sposta l’attenzione sull’attualità, riprendendo quel filo narrativo che Persico ha messo a registro, nel corso di questi primi anni del Duemila, in occasione sia della grande mostra antologica promossa dal Comune di Napoli ed allestita nel 2007 al Castel dell’Ovo, sia di quella accolta al MADRE di Napoli nel 2011. Le opere esposte a Benevento sintetizzano la traccia che sostiene da decenni l’intera poetica di Persico, declinando la ricchezza di un linguaggio che trova la sua articolazione negli “oggetti praticabili”, nelle “opere teatrali”, nelle “sculture”. I grovigli di materie e di materiali, le costruzioni spinte sulla soglia di una scena bretoniana, le figure che interpretano brani del dramma quotidiano dell’umana solitudine, testimoniano lo sguardo attento di un intellettuale che non ha mai dismesso il suo vigile ruolo. La sua pittura, la sua scultura, le installazioni, la grafica, la scrittura, insomma il vasto orizzonte della sua creatività, allunga le sue radici nel piano terreno dell’umanità.

Inaugurazione 25 giugno ore 18

Museo d'Arte Contemporanea Sannio - ARCOS
corso Giuseppe Garibaldi, 1 (Palazzo della Prefettura) Benevento
mar-ven 9-18, sab e dom 9-13 e 15-18, lun chiuso
ingresso libero



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19/6/2015

La luce vince l'ombra

Casa don Diana, Casal di Principe (CE)

Gli Uffizi a Casal di Principe. L'esposizione concentra l'attenzione sulla pittura del Seicento ma anche delle incursioni contemporanee allo scopo di mostrare e valorizzare opere oggi custodite tra Napoli e Firenze.


 

comunicato stampa

A cura di Antonio Natali e Fabrizio Vona

Venti opere d’arte per proclamare il primato della luce sull’ombra, della legalità sull’illegalità, della cultura sull’ignoranza.
Si intitola La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe la mostra che si inaugura il prossimo 21 giugno nel centro del casertano con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il sostegno di Confindustria Nazionale, e che avrà – per la prima volta in Italia – una sede espositiva unica: una villa confiscata alla camorra, recuperata a fini museali e intitolata a don Peppe Diana, emblema della lotta alla criminalità.

Fino al 21 ottobre sarà possibile ammirare opere di grande suggestione di mano d’artisti di grande tenore poetico. Si tratta di beni provenienti dalle collezioni degli Uffizi, del Museo di Capodimonte, della Reggia di Caserta e del Museo Campano di Capua, scelte per il loro significativo legame con il territorio che le accoglie: una selezione di estremo interesse mai esposta insieme, frutto del lavoro scientifico dei curatori che, come altri importanti partner nazionali, hanno sposato la sfida proposta da R_Rinascita: esporre per la prima volta in Italia opere del più importante museo nazionale in un bene confiscato alla camorra recuperato e reso fruibile.

Con questa mostra inizia una nuova storia, fondata su un patto di responsabilità sociale tra il mondo della cultura e della politica, tra grandi realtà imprenditoriali e associazioni culturali: Social Booster Partner: Gruppo Bassilichi - Gruppo Battistolli; Social Main Partner: Coop Italia - Unipol - Fondazione Unipolis; Building Partner: Banca Monte Paschi di Siena; Start Up Partner: Banca Popolare di Bari; Educational Partner: Soroptimist International d’Italia; Interpreises Partner: Camera di commercio di Caserta; Mobility Social Partner: Aletheia; Social Friendly Partner: Centro Commerciale Campania; Partner/sponsor: Associazione Amici degli Uffizi, Comitato don Peppe Diana. Da sottolineare che a sostenere il progetto di produzione di First Social Life, sono intervenuti il Centro Studi Sociali “Progetto San Francesco” contro le Mafie e il quotidiano Avvenire.

Nelle intenzioni degli organizzatori, la visita, la partecipazione e la condivisione di questa mostra e di questo progetto significano sostenere la rivoluzione che sta cambiando il presente e il futuro di una terra martoriata, accompagnati da un gruppo di 80 giovani, gli “Ambasciatori della Rinascita”, narratori eccezionali di una terra che vuole vincere Gomorra, scoprendo il bello ma anche il brutto, le vittorie e le sconfitte, testimoni di una comunità coraggiosa decisa ad affermare il primato della luce sull’ombra.

Da segnalare che la presenza dell'impalcatura all’esterno vuol essere l’evidente contributo alla riflessione sul senso dell’architettura di camorra: la pessima edilizia della speculazione post terremoto è stata una voce economica importante del territorio; adesso, coprendo, limitando, isolando l'architettura del disastro si vuole suggerire un'altra prospettiva sociologica. La stessa struttura, permanente, nei prossimi mesi sarà il telaio sul quale sarà apposta una copertura di pannelli di canapa intrecciata a mano, trait d'union con la tradizione manifatturiera e agricola del territorio.

La mostra
Curata dal Direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali, con Marta Onali, e dal Direttore del Polo Museale Regionale della Puglia, Fabrizio Vona, la mostra che si inaugurerà a Casal di Principe - con il progetto, il recupero del bene e l’allestimento di Raffaele Semonella e Giuseppe e Costantino Diana - è anche il diciottesimo appuntamento de “La città degli Uffizi”, collana d’esposizioni nata sette anni fa con l'intento di promuovere luoghi degni d'una più diffusa attenzione, in virtù dell'energia storico culturale di cui gode il primo museo italiano.

E l’edizione della “maturità” non poteva che tenersi in un luogo dove è massima l’esigenza di puntare potenti riflettori non solo mediatici su una terra antica e fiera, che la criminalità ha emarginato e addirittura bandito, un luogo che faticosamente si sta riscattando e con orgoglio risorge.
“Le opere, provenienti dagli Uffizi, da Capodimonte, dalla Reggia di Caserta e dal Museo Campano di Capua porteranno un vento diverso a Casal di Principe – ha detto Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo - testimoniando l’importanza di una mostra che non è solo etica, bensì il segno di una rinascita. Basta pensare alla presenza in mostra del Concerto di Bartolomeo Manfredi, quasi completamente distrutto nell’attentato di via dei Georgofili nel 1993 e solo in pochi brani risarcito, e della videoinstallazione Una luce nuova. L’Adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti, che narra invece la storia di una tela gravemente lesa da quell’ordigno e parzialmente recuperata dalle mani abili dei restauratori. L’augurio che mi sento di fare ai giovani e a tutta la comunità di Casal di Principe, dunque, è quello di continuare a lavorare uniti nel segno della legalità e della ‘bellezza’, sfidando pessimismo e paure, e rivendicando con orgoglio l’appartenenza alla propria terra”.

“La luce che il titolo dell’esposizione evoca – ha detto Antonio Natali – è quella del Prologo di Giovanni, quella che splende nelle tenebre, è la luce del Verbo che s’incarna e che il mondo stenta ad accogliere. Ma nel nostro caso è anche la luce dell’etica e della civiltà. L’auspicio è che la Grazia e la Bellezza (che della Grazia è simbolo) siano di conforto a chi si batte affinché sia vinto e disperso tutto quanto si opponga al bene comune. Auspicio che s’accompagna alla speranza più viva che questa mostra non rimanga un episodio isolato, ma abbia un seguito d’altre imprese, capaci di sommuovere gli animi di coloro che ancora sono tiepidi e di generare una stagione luminosa, come il titolo dell’esposizione attuale invita a figurarsi”.

Rinascita, ovvero cultura e formazione

Anche se le opere in mostra abbracciano un periodo che va dal XVII al XX secolo (oltre a una scultura precristiana romana), grazie a “Gli Uffizi a Casal di Principe” si è dato il via a un vero e proprio Rinascimento di idee e di azioni che si pone come obiettivo la promozione di attività concrete nei territori interessati, coinvolgendo le più innovative e attive realtà locali.
Primo atto di questa operazione educativa su larga scala è stata la creazione di determinate condizioni di scambio, utili alla formazione sui mestieri della cultura, allo scopo di costituire un nucleo di operatori idonei, consapevoli e disponibili alla guida dei visitatori della mostra di Casal di Principe.
“In una terra apparentemente destinata alla resa, derubata dal rapporto malato di certa politica con la camorra, ove il solo possibile scambio tra chi governa e chi studia era di favore, progetticlientelari, malversazioni culturali che disponevano, per i tanti giovani disoccupati, al massimo un impiego temporaneo in un call center – ha affermato Alessandro de Lisi responsabile culturale di R_Rinascita - la risposta della cooperazione sociale, penso a Nuova Cucina Organizzata, e di certa impresa perbene hanno salvato l'anima di un'intera comunità operosa. Adesso occorre spingere al massimo, e questa coraggiosa manifestazione di cura per la gente perbene, da parte degli Uffizi e delle istituzioni democratiche coinvolte va in questo senso, spingere sull’implementazione di modelli di economia della conoscenza. Serve lavoro libero e bello, serve occuparsi della felicità del prossimo e dei giovani, oltre che del pane disperato della fame: serve far ripartire il bisogno di impresa e di libertà per vincere la camorra, per sempre”.

E così, condividendo intenti e azioni, gli Uffizi e il Comune campano hanno reso possibile la formazione degli Ambasciatori della Rinascita, 80 giovani del territorio, selezionati a Casal di Principe tra persone senza carichi penali o condanne, ma privi anche di legami diretti di parentela con criminali, camorristi in particolare, destinati ad accogliere i turisti in visita alla mostra e a narrare le eccellenze locali e le sfide vinte contro la camorra, i temi complessi della criminalità organizzata e delle economie mafiose, della storia delle vittorie dello Stato e della società civile. La loro formazione è iniziata nel maggio scorso, con il primo incontro agli Uffizi con il Direttore Natali che ha illustrato loro il significato della collana della ‘Città degli Uffizi’, parlato dell’attentato mafioso del 1993 che causò 5 vittime, 50 feriti e danni ingenti al museo, e dell’assunto scientifico della mostra di Casal di Principe.

Le opere in esposizione

I pittori che si ispirarono all’esperienza artistica di Caravaggio saranno i grandi protagonisti dell’esposizione che proseguirà fino al 21 ottobre. Otto dipinti arrivano dalla galleria fiorentina – primo museo al mondo per densità di visitatori –, mentre altre nove opere giungono dal Museo di Capodimonte. Quindi dalla Reggia di Caserta trova temporanea collocazione in mostra il Fate presto di Andy Wahrol (che fu realizzata reinterpretando la prima pagina de Il Mattino pubblicata il 26 novembre 1980, tre giorni dopo il terremoto in Irpinia), mentre da Capua è presente l’antica statua Mater Matuta che nella mitologia romana rappresentava la dea del Mattino o dell’Aurora.

Alle opere presenti in mostra si aggiunge la video istallazione di Art Media Studio Firenze (ovvero Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi) dedicata all’opera gravemente ferita dall’attentato mafioso del 1993 agli Uffizi titolata L’Adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti. Una luce nuova.

L’esposizione è arricchita dal catalogo che reca lo stesso titolo della mostra - La Luce vince l'ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe - a cura di Antonio Natali e Marta Onali ed edito da Pendragon di Bologna (160 pagine, 20 euro).

La mostra gode dell‘alto patronato della Presidenza della Repubblica e vede coinvolti il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale degli Uffizi, il Museo Nazionale di Capodimonte, la Reggia di Caserta, il Museo Campano di Capua, il Comune di Casal di Principe.

Ufficio Stampa:
Marco Ferri (Uffizi) 0552388721 - 3357259518 / marcoferri.press@gmail.com
Floriana Tessitore (R_Rinascita) 3387339981 / floriana.tessitore@fastwebnet.it

Conferenza Stampa: venerdì 19 giugno 2015, ore 11
Inaugurazione: domenica 21 giugno, ore 18

Casa don Diana
via Urano, 18 Casal di Principe (CE)
ore 10.30-20.30



Messaggio di Gino il lunedì 3 agosto 2015 alle 10:08   -  forum administrator-  forum moderator
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25/7/2015

Incontri d'estate

Atelier Controsegno, Pozzuoli

Collettiva di pittura, grafica, fotografia, scultura e artigianato. Opere di Adinolfi Aldo, Bani Rakesh, Barbato Franco, Bossone Salvatore, Caroppo Nicola, Chilivani Laura...


 

comunicato stampa

Atelier Controsegno lascia aperte le sue porte per tutta la stagione estiva: coloro che desiderino visitare la galleria o seguire dei corsi, potranno così usufruire degli incontri artistici che si terranno durante luglio e agosto. Ormai le grandi città d’arte sono a tutti gli effetti operative d’estate: Firenze, Rimini, Urbino, Venezia… solo per citarne alcune… E allora perché non pensare anche a Pozzuoli, terra d’arte e cultura, dove sole, cibo, bellezze paesaggistiche e archeologiche si uniscono alla sua posizione strategica al confine con il centro storico di Napoli e le isole del golfo? Un’opportunità unica per partecipare alle varie attività svolte in atelier e godere di una “vacanza-studio” che coniughi il tempo libero con le passioni che magari non si ha il tempo di coltivare durante l’inverno. Pertanto, il pomeriggio l’atelier sarà aperto per attività laboratoriali e seminari intensivi, mentre la sera, per chi ne avesse desiderio, sarà possibile trattenersi in sede tra una passeggiata e l’altra sul lungomare.
Le nostre iniziative: Mostra Collettiva “Arti a confronto”; Seminari intensivi d’incisione.

ARTI A CONFRONTO

Sabato 25 luglio 2015, alle ore 19.00, si inaugura la collettiva di pittura, grafica, fotografia, scultura e artigianato, a cura di Rosalba Volpe, degli artisti dell’Atelier Controsegno, sito in Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (nei pressi della stazione cumana Dazio). Alle ore 19.30 ci sarà la proiezione del cortometraggio Tracce nascoste con le illustrazione di Rinedda e la regia di Filomena Rusciano, artista premiata con una menzione speciale per la sezione sperimentale – videodanza al Festival A Corto di Donne 2015 di Pozzuoli (Napoli). Alle ore 20.00, la storica Associazione Culturale LUX in FABULA di Pozzuoli (Napoli) che da oltre trenta anni è presente sul territorio flegreo, proietterà il video Una Terra Ballerina, editato da Elvira Carandente e con la coreografia di Rossella Caso, che descrive con alcune immagini drammatiche e inedite l’esodo del Rione Terra per i famosi fatti del Bradisismo del 2 marzo 1970.

ARTISTI PARTECIPANTI: Adinolfi Aldo, Bani Rakesh, Barbato Franco, Bossone Salvatore, Caroppo Nicola, Chilivani Laura, Correale Claudio, Cotronei Patrizia, Crescitelli Giuseppe, Di Matteo Andrea, Donnarumma Alessandra, Errico Carlo, Esteban Liliana, Fusco Gennaro, Grazzini Ugo, Haupala Antonio, Le Filomene, Longo Veronica, Lucrezi Paola, Mantellini Roberto, Mercandetti Fabiola, Moleti Enrico, Oppido Salvatore, Pedicini Aulo, Piazza Susi, Pozzo Gustavo, Rapicano Peppe, Sabetti Maria, Statti Lucio, Tampieri Stefano, Toshinori Tanuma, Verio Francesco.

PROGRAMMA SEMINARI INTENSIVI D’INCISIONE

Il desiderio di sperimentare e andare oltre le strutture convenzionali è insito negli artisti da sempre. Negli ultimi anni, gli incisori hanno profuso le loro energie nell’utilizzo di materiali derivati dall’odierna tecnologia che consentano di ottenere risultati parimenti pregevoli, riciclando spesso oggetti di scarto o poco valore e impiegando componenti atossici, come cartoni, acrilici, inchiostri a base di acqua e tanto altro ancora… Scopo di questi seminari è proprio l’approfondimento di tecniche che oltre a tutelare l’ambiente, consentano ai professionisti di acquisire nuove competenze per valorizzare le loro opere.

Dall’apparenza alla dissolvenza – a cura di Veronica Longo
Domenica 26 – lunedì 27 luglio, ore 16.00-20.00
Seminario intensivo d’incisione per tutti i livelli

Il seminario della durata di 8 ore, distribuite in 2 lezioni, mostrerà come poter trasformare una puntasecca su plexiglas in un’opera completamente diversa e pittorica, attraverso l’ausilio dell’acrilico. Infine, si giungerà alla “distruzione” dell’immagine originaria per mezzo di accorgimenti in fase di stampa.
Si richiede un bozzetto formato 13 x 18 cm.

Puntasecca su plexiglas – a cura di Veronica Longo
Martedì 28 luglio e 4 agosto, ore 16.00-20.00
Seminario intensivo d’incisione esclusivamente per ragazzi dai 6 ai 13 anni

Il seminario della durata di 8 ore, distribuite in 2 lezioni, mostrerà come poter realizzare una puntasecca su plexiglas, partendo dal segno inciso per giungere alla stampa della lastra, con una piccola tiratura in diversi colori. Si richiede un bozzetto formato 13 x 18 cm.

Stampare ad arte – a cura di Veronica Longo
Giovedì 6 – venerdì 7 agosto, ore 16.00-20.00
Seminario intensivo di stampa calcografica per addetti al settore

Il seminario della durata di 8 ore, distribuite in 2 lezioni, mostrerà come poter valorizzare al meglio le matrici realizzate dagli artisti. Si passerà dalla stampa a poupèe, a quella alta realizzata per mezzo di rulli, fondini, all’inserimento di veline e mascherine, collage e chine-collé. Sono richieste matrici realizzate ad acquaforte e acquatinta, stampabili su carta formato A4 (20 x 30 cm).

Dal cartone grezzo alla stampa d'arte – a cura di Susi Piazza
Giovedì 20 - venerdì 21 agosto, dalle ore 16.00 alle ore 20.00
Seminario intensivo d’incisione per tutti i livelli

Il seminario della durata di 8 ore, distribuite in 2 lezioni, mostrerà come poter realizzare delle matrici utilizzando diversi tipi di cartone, paste fluide e acriliche, stucchi, carborundum, colle, carte vetrate e come variare i risultati di stampa a seconda dei materiali utilizzati. Si richiede un bozzetto formato 13 x 18 cm.

Eccezionalmente per quest'occasione, trattandosi di seminari intensivi, il costo è di 60 € a persona, materiali compresi. Per i soci di Controsegno il prezzo è fissato a 50 €.
Qualora foste interessati, vi chiediamo la cortesia di darci un accenno di conferma già da ora, in modo da poterci organizzare al meglio per lo svolgimento ottimale del corso che non partirà laddove non si raggiungesse la soglia minima di 5 partecipanti.

Inaugurazione Sabato 25 luglio 2015, alle ore 19

Atelier Controsegno
via Napoli, 201 Pozzuoli
La mostra resterà aperta tutti i giorni dal 25 luglio al 22 agosto, dal martedì al domenica: 19.00 – 22.00. Lunedì e festivi chiuso. ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 12 agosto 2015 alle 08:54   -  forum administrator-  forum moderator
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Cari amici,
 
siamo lieti di annunciarvi che sabato 15 agosto l’artista udinese Susi Piazza arriverà in Atelier per poterci deliziare con un seminario intensivo, nei giorni mercoledì e giovedì 19 e 20 agosto dalle ore 16.00 alle 20.00, della sua approfondita conoscenza sulle tecniche sperimentali su cartone.
Un’occasione unica, stimolante e divertente, per poter apprendere delle competenze fuori dal comune.
Qui di seguito vi riscriviamo il programma: coloro che non abbiano già confermato sono pregati di farlo il prima possibile tramite facebook, email controsegno@libero.it o telefonando al 3332191113.

"Dal cartone grezzo alla stampa d'arte" – a cura di Susi Piazza
Mercoledì 19 - giovedì 20 agosto, dalle ore 16.00 alle ore 20.00
Seminario intensivo d’incisione per tutti i livelli

Il seminario della durata di 8 ore, distribuite in 2 lezioni, mostrerà come poter realizzare delle matrici utilizzando diversi tipi di cartone, paste fluide e acriliche, stucchi, carborundum, colle, carte vetrate e come variare i risultati di stampa a seconda dei materiali utilizzati. Si richiede un bozzetto formato 13 x 18 cm.
Eccezionalmente per quest'occasione, trattandosi di un seminario intensivo, il costo è di 60€ a persona, materiali compresi.
Per i soci di Controsegno il prezzo è fissato a 50€.

Vi aspettiamo numerosi! ;)
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Messaggio di Gino il giovedì 27 agosto 2015 alle 13:25   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 20 al 30 agosto 2015

Quattro

autore: Nicholas Tolosa
titolo: Treblinka
tecnica: acrilico su tela
dimensioni: 50 x 70 cm
anno: 2012
 [Vedi la foto originale]
CENTRO CULTURALE TECLA
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Via Toledo 424 (80134)
+39 , +39 (fax), +39
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Eventi in corso nei dintorni

Con questo titolo l’ Accademia dei Partenopei intende festeggiare quattro anni di attività: sono stati quattro anni molto intensi che hanno visto partecipare alle diverse collettive oltre trecento artisti provenienti dall’ Italia e dall’ estero.
orario: su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 20 agosto 2015. 20.00
catalogo: in galleria. a cura di Nicholas Tolosa
curatori: Roberto Esposito, Nicholas Tolosa
autori: Aurora Aspide, Mattia Biondi, Fulvio Bresciani, Pellegrino Capobianco, Fulvio Cavaliere, Antonio Cesarano, Giuseppina Cioffi, Marius Cruceriu, Bruna D' Alessandro, Antonino D' Alio, Federica De Meo, Roberto Esposito, Julia Ganotis, Mario Giamminelli, Fabrizio Giuranna, Maria Karzi, Vincenzo Matarazzo, Milena Miculan, Giovanna Minei, Stefania Piccioni, Delia Pistacchio, Giorgia Pozzolini, Rocco Scattino, Vanessa Taverniti, Nicholas Tolosa, Fabrizio Viola, Simone Zibbo
patrocini: Centro Culturale TECLA
note: e-mail: accademiadeipartenopei@gmail.com
sito web: http://accademiadeipartenopei.jimdo.com
facebook: http://facebook.com/accademiadeipartenopei
genere: arte contemporanea, collettiva


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