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Subject I Premio Raffaele Pezzuti..
Messaggio di Gino il venerdì 19 aprile 2013 alle 10:34   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

Raffaele Pezzuti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MISACHETORNOSUBITOONONMENEVADOPROPRIO

Premio espositivo per giovani talenti agli esordi

dedicato alla memoria di Raffaele Pezzuti

 

 

MISACHETORNOSUBITOONONMENEVADOPROPRIO è un concorso a premio dedicato a laureandi e a laureati dell'Accademia di Belle Arti di Napoli.

 

Lo spirito con cui è nato questo concorso è quello di creare un modello per combattere alla radice le occasioni che conducono molti giovani del territorio campano ad entrare in contatto con la criminalità. La creatività, in qualunque forma essa si manifesti, è l'unica "arma" per respingere a priori la violenza diffusa sul nostro territorio.

 

Promotore dell'iniziativa è il Comune di Napoli, che coadiuvato dall'Accademia di Belle Arti di Napoli e dalle Associazioni Libera e ………., si impegnerà a mettere in moto un meccanismo per:

 

1. una prima valorizzazione dei talenti che nascono (in senso artistico) a Napoli;

2. un obiettivo più a lungo termine di cercare di impedire che i giovani artisti siano spinti ad andar via, convincendoli a continuare invece a lavorare e a fare ricerca a Napoli.

 

L'occasione per dare vita a questo progetto è il desiderio di ricordare un giovane artista napoletano prematuramente scomparso proprio nel momento in cui aveva raggiunto una piena maturità espressiva ed una attenzione della critica artistica fuori dalla città Napoli, Raffaele Pezzuti.

 

 

Chi era Raffaele

Nel 1994 Raffaele Pezzuti si diplomò a pieni voti all'Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua idea era quella di vivere facendo l'unica cosa che amava veramente: dipingere. Iniziava così per lui, come per tanti altri giovani che uscivano dall'Accademia, il difficile percorso per trasformare la sua passione in un lavoro. Da una parte, così, i primi contatti con le gallerie, collezionisti e critici, ma dall'altra il compito, forse ancora più arduo, di portare a maturazione il proprio linguaggio pittorico.

A ventisette anni si trasferì a Milano e la sua vita, se possibile, si fece ancora più dura. Lavorare di giorno e dipingere di notte, ma Raffaele era tenace e motivato.

A trent'anni, dopo le iniziali difficoltà, Raffaele aveva raggiunto uno stile maturo e personale: cominciarono le prime richieste dalle gallerie ed anche la sua vita personale sembrava  aver raggiunto un sereno equilibrio; ma a questo punto avvenne l'impensabile. Un tragico evento, che per giorni ha riempito le cronache dei giornali. Un atto di violenza ha posto fine alla vita di Raffaele e alla sua avventura artistica.

 

 

 

Napoli

Raffaele era napoletano. Qui ha imparato a dipingere. Qui ha trovato un senso alla sua vita. Tuttavia questa città lo ha rifiutato, lo ha costretto ad andare via, per la mancanza di opportunità: perché Napoli non guarda ai talenti che coltiva nel suo seno.

Chi conclude gli studi in questa città, si trova immediatamente difronte alla difficoltà di fare ingresso nel mondo del lavoro. "Che cosa fare delle cose che ho imparato? Come usare gli strumenti che in questa città i miei maestri mi hanno insegnato?" sembrano chiedersi tutti i giovani che completano i propri studi a Napoli.

Buona parte di loro va via. In altri luoghi, in altre realtà più attente al talento, luoghi che offrono maggiori opportunità.

Quello che realmente qui manca è la possibilità di mostrare ciò di cui si è capaci. Questo è mancato a Raffaele, questo lo ha costretto ad andare via.

Ma la mancanza di opportunità genera sofferenza e la sofferenza è il territorio dove può albergare la violenza.

 

 

La violenza

La violenza trova terreno fertile in un territorio dove non valgono più le normali regole sociali del vivere comune. Dove quegli individui che non possono contribuire con il proprio lavoro allo sviluppo della comunità di cui fanno parte, sentendo di essere menomati, di non riuscire ad essere completamente parte di tale comunità, per non andare via si rivolgono a chi, oltre lo stato, possa garantirgli di vivere attivamente nel contesto che li ha generati. La criminalità organizzata gli indica una via, gli fornisce opportunità e mezzi per contribuire al sostentamento proprio e dei propri cari, ma impone la via del controllo sugli altri e della violenza. Una violenza "effettiva", cioè esercitata sul corpo fisico delle persone, ma anche e ancor di più "minacciata" psicologicamente, generando paura, per controllare le azioni ed i comportamenti degli altri.

La paura e la violenza consentono alla criminalità di imporsi sugli altri, privando tutta la comunità della propria libertà d'espressione.

Lo stato può e deve intervenire cercando di reprimere la violenza, con la forza della giustizia e e sottraendo alla criminalità i mezzi per esercitare il proprio potere di controllo, tuttavia il modo migliore per intervenire è eliminare a priori i presupposti affinché la violenza possa svilupparsi.

 

 

Arte VS violenza

L'arte nasce da un atto creativo che può aver luogo solo dove regna l'assoluta libertà espressiva; una istituzione che promuova l'arte manifesterebbe il desiderio di creare un contesto nel quale regni l'assoluta libertà e al contempo combatterebbe la violenza. Creare occasioni di visibilità, di ascolto, d'espressione per l'arte offrirebbe a tutta la comunità un modello a cui guardare ed ispirarsi. L'arte ha un potere simbolico, si rivolge e "comunica" agli altri. Un concorso/premio espositivo per futuri artisti offrirebbe da un lato una opportunità per i giovani, dall'altro manifesterebbe questa opportunità all'esterno, alla comunità, per la natura stessa - comunicativa - dell'espressone artistica.

Da un lato sarebbe un intervento concreto, dall'altro un esempio per gli altri.

 

L'Accademia di Belle Arti

Il Concorso a premio prevede la partecipazione attiva dell'Accademia di Belle Arti di Napoli. Essendo la massima istituzione cittadina per la formazione dei futuri artisti della città, è giusto che questa iniziativa nasca in seno all'Accademia e contribuisca anche a valorizzare il ruolo e  l'operato della Accademia stessa.

Questa istituzione si farebbe carico di elaborare un bando che sia rivolto, attraverso i docenti, a tutti gli allievi e gli ex-allievi che si siano laureati da non più di due anni. Inoltre una commissione composta da:

 

    il Direttore dell'Accademia;

    da tutti i docenti delle cattedre di Pittura (in quanto questo primo concorso sarà dedicato alla Pittura);

    dal curatore del concorso (incaricato dei rapporti tra questa prima commissione interna e quella esterna composta di galleristi);

    e da un responsabile dell'ufficio stampa del Ufficio del Sindaco di Napoli (incaricato di gestire la comunicazione dell'iniziativa)

 

selezionerà i 10 giovani talenti che accederanno alla mostra finale.

 

 

Modalità di svolgimento

Il bando sarà pubblicato in Accademia all'inizio dell'anno accademico 2013-2014 e in spazi di comunicazione pubblica gestiti dal Comune di Napoli (sito, cartellonistica, mezzi pubblici, ecc.) per gli ex-allievi che non frequentano più la scuola.

Il bando prevede la presentazione di un bozzetto di un'opera che avrà come tema "le nuove fonti della Pittura".

I bozzetti presentati entro la data di scadenza del bando verranno sottoposti alla prima commissione, sopra descritta, coordinata dal direttore dell'Accademia.

Dai bozzetti presentati la commissione selezionerà i 10 giovani artisti che andranno in mostra nella primavera 2014.

Una seconda commissione composta dai principali galleristi d'arte contemporanea presenti in città e coordinata dal curatore del concorso selezionerà tra i 10 artisti esposti in mostra un unico vincitore del premio.

(Il Comune di Napoli e la commissione organizzatrice, che si impegneranno a realizzare una raccolta di possibili sponsor per questo progetto, qualora riudissero a raggiungere una cifra superiore a quella necessaria a finanziare l'allestimento e il catalogo, daranno ai 10 artisti in esposizione un budget a disposizione per coprire parte delle spese di produzione dei dipinti).

 

Il tema

Questa prima edizione del progetto sarà dedicata alla pittura in quanto l'artista scomparso cui è dedicato il premo, Raffaele Pezzuti, era e si considerava un pittore. Tuttavia il titolo del tema "le nuove fonti della Pittura" fa riferimento al fatto che questo medium artistico, nonostante sia molto antico, non smetta mai di rinnovarsi e rigenerarsi. Questo titolo, dunque, vuole spingere i giovani artisti a presentare opere che presentino elementi di innovazione o dal punto di vista tecnico (per esempio utilizzando nuovi materiali per dipingere), o dal punto di vista iconografico (come per esempio faceva Pezzuti ispirandosi ai punti di vista delle Webcam o delle telecamere di sorveglianza).

 

la Mostra

La mostra sarà allestita in alcune sale del Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), che il Comune di Napoli metterà a disposizione per il concorso. In questa mostra saranno allestite le 10 opere finali dei 10 pozzetti selezionati dalla prima commissione giudicatrice.

In una sala adiacente saranno esposte alcune delle ultime opere realizzate da Raffaele Pezzuti cui è intitolato il premio.

 

Il premio

Il premio "Raffaele Pezzuti" sarà assegnato all'artista che tra i 10 esposti risulterà essere il prescelto dalla seconda commissione di galleristi d'arte.

Lo scopo del coinvolgimento dei galleristi sarà anche quello di creare un contatto tra il luogo della formazione (l'Accademia) ed il mercato, spesso troppo distanti e per offrire ai galleristi di Napoli la possibilità di conoscere i talenti della città prima di guardare a quelli di altre realtà artistiche.

Il premio consisterà materialmente nella realizzazione di un catalogo personale che sarà una prima risorsa con la quale l'artista vincitore potrà presentarsi al pubblico ed al mercato.

 

Il titolo

il titolo di tutta l'iniziativa "MISACHETORNOSUBITOONONMENEVADOPROPRIO" intende fare ironico riferimento al fatto che se a Napoli fossero date ai giovani le opportunità di visibilità e di lavoro, probabilmente molti di loro sceglierebbero di continuare a vivere e lavorare qui e chi partisse per fare nuove esperienze lo farebbe con la coscienza di voler comunque ritornare.

La mancanza di spazi tra le parole intende spingere le persone a soffermarsi sul senso della frase, incontrando uno sforzo nella lettura; ma anche vuole trasformare la frase in una lunga serie di segni che l'assimilino più ad una immagine che ad una scrittura, in quanto la mostra sarà dedicata a coloro che cercano e creano "nuove immagini".

 



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