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Mostre ed incontri artistici - Gennaio 2010 |
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Arriva 34° edizione di Arte Fiera Art First a Bologna
ARTE FIERA ART FIRST
Oltre 200 gallerie parteciperanno alla 34° edizione di Arte Fiera Art First, la fiera di arte moderna e contemporanea che si tiene a Bologna dal 29 al 31 gennaio 2010.
Accanto alle opere di grandi artisti italiani ormai riconosciuti in tutto il mondo come i futuristi, i maestri dei movimenti di arte concettuale e informale, gli esponenti dell'Arte Povera e della Transavanguardia, i grandi nomi del panorama internazionale, fino alle ricerche più innovative delle nuove generazioni.
1000 EVENTI Milano . A ARTE STUDIO INVERNIZZI Milano . A.A.M. ARCHITETTURA ARTE MODERNA Roma . AMEDEO PORRO Milano . ANALIX FOREVER Ginevra . ANFITEATRO ARTE Padova/Milano . ANNARUMMA 404 Napoli/Milano . ANTOLOGIA Monza MI . ANTONIA JANNONE Milano . L'ARIETE Bologna . ARTE CENTRO Milano . ARTE E ARTE Bologna . ALFONSO ARTIACO Napoli . ENRICO ASTUNI Bologna . AUSTIN DESMOND FINE ART & MATTEO LAMPERTICO MILAN Londra . ALESSANDRO BAGNAI Firenze . GUY BÄRTSCHI Ginevra . BASE GALLERY Tokyo . BECK & EGGELING Düsseldorf . BIAGIOTTI PROGETTO ARTE Firenze . BIASA ART SPACE Bali . GIAMPIERO BIASUTTI Torino . BIASUTTI & BIASUTTI Torino . FLORA BIGAI Pietrasanta LU . BLU Milano . LARS BOHMAN Stoccolma . BONELLI Mantova . BONOMO Bari . ALESSANDRA BONOMO Roma . VALENTINA BONOMO Roma . BORTOLAMI GALLERY New York . BEN BROWN FINE ARTS Londra . BYBLOS ART GALLERY Verona . STUDIO D'ARTE CAMPAIOLA Roma . STUDIO D'ARTE CANNAVIELLO Milano . FERRAN CANO Palma De Mallorca/Barcellona . MASSIMO CARASI -THE FLAT Milano . CARDELLI & FONTANA Sarzana SP . CARDI Pietrasanta LU/Milano . CARDI BLACK BOX Milano . CARLINA Torino . CARPENTERS WORKSHOP GALLERY Londra . ANTONELLA CATTANI Bolzano . CHANGING ROLE MOVE OVER GALLERY Roma/Napoli . MASSIMO CIRULLI New York . CLAUDIO POLESCHI Lucca . JAMES COHAN New York . ANTONIO COLOMBO Milano . COLOSSI Brescia . CONTINI Venezia . CONTINUA San Gimignano SI/Beijing/ Le Moulin . MAURIZIO CORRAINI Mantova . PILAR CORRIAS Londra . CORSOVENEZIAOTTO Milano . RINO COSTA Valenza AL . CRANE KALMAN Londra . PAOLO CURTI/ANNAMARIA GAMBUZZI & CO. Milano . HEIKE CURTZE Vienna . D'ASCANIO Roma . MONICA DE CARDENAS Milano . DE CRESCENZO & VIESTI Roma . DE' FOSCHERARI Bologna . DEP ART Milano . UMBERTO DI MARINO Napoli . DI MEO Paris . DI PAOLO ARTE Bologna . 2000 & NOVECENTO Reggio Emilia . EDIEUROPA QUI ARTE CONTEMPORANEA Roma . EXTRASPAZIO Roma . FABJBASAGLIA Rimini . NIEVES FERNANDEZ Madrid . SANTO FICARA Firenze . XAVIER FIOL Palma De Mallorca . FORNI Bologna/Milano/Ragusa . STEFANO FORNI Bologna . FORSBLOM Helsinki . FREI Vienna . FUMAGALLI Bergamo . GAGLIARDI ART SYSTEM Torino . GALICA Milano . GALLERIA DELL'INCISIONE Brescia . GALLERIA DELLO SCUDO Verona . GALLERIA D'ARTE FREDIANO FARSETTI Cortina D'Ampezzo BL . GARIBOLDI Milano . GENTILI Prato . CLAUDIA GIAN FERRARI Milano . GIMPEL FILS Londra . GOETHE Bolzano . GROSSETTI Milano . GUASTALLA CENTRO ARTE Livorno . STUDIO GUASTALLA Milano . GIACOMO GUIDI Roma . GUIDI & SCHOEN Genova . HOLLENBACH Stoccarda . HORRACH MOYA Palma De Mallorca . IL CHIOSTRO Saronno VA . IL GABBIANO Roma . IL PONTE Firenze . IL PONTE CONTEMPORANEA Roma . IL SEGNO Roma . IN ARCO Torino . KALFAYAN GALLERIES Salonicco/Atene . DOROTHEA VAN DER KOELEN Venezia/Mainz . STUDIO LA CITTA' Verona . LA SCALETTA San Polo D'Enza RE . L'ELEFANTE Treviso . LELONG Paris . L'INCONTRO Chiari BS . LIPANJEPUNTIN ARTECONTEMPORANEA Trieste . LORENZELLI ARTE Milano . DIANA LOWENSTEIN Miami . MARCHESE Prato . MARCOROSSI ARTE CONTEMPORANEA Milano . PRIMO MARELLA Milano . MAZZOLENI Torino . MELESI Lecco . MICHELA RIZZO Venezia . MASSIMO MININI Brescia . PIO MONTI Roma . MORONE Milano . NARCISO Torino . NICCOLI Parma . NOIRE CONTEMPORARY ART Torino . JEROME DE NOIRMONT Paris . LORCAN O' NEILL Roma . OREDARIA Roma . ORIOL GALERIA D'ART Barcellona . OTTO GALLERY Bologna . PACIARTE CONTEMPORARY Brescia . PACK Milano . PEITHNER-LICHTENFELS Vienna . PELAIRES Palma De Mallorca . ALBERTO PEOLA Torino . PERUGI Padova . PHOTO & CONTEMPORARY Torino . PHOTOLOGY Milano . PIECE UNIQUE Paris . POGGIALI E FORCONI Firenze . POLESCHI ARTE Lucca . PROJECTB Milano . PROMETEOGALLERY Lucca/Milano . STUDIO RAFFAELLI Trento . RAM RADIOARTEMOBILE Roma . REPETTO Acqui Terme AL . RIZZIERO Pescara . STEFAN ROEPKE Colonia . RONCHINI Terni . LIA RUMMA Milano/Napoli . NICOLETTA RUSCONI Milano . RUSSO Roma/Milano . NIKOLAUS RUZICSKA Salisburgo . S.A.L.E.S. Roma . SAPONE Nice . MIMMO SCOGNAMIGLIO Napoli/Milano . SPERONE WESTWATER New York . SPROVIERI Londra . CHRISTIAN STEIN Milano . STUDIO G7 Bologna . MICHAEL STURM Stoccarda . ERMANNO TEDESCHI Roma/Torino/ Milano . TEGA Milano . CATERINA TOGNON Venezia . TONELLI Milano . TORBANDENA Trieste . TORNABUONI ARTE Firenze . PATRICE TRIGANO Paris . STUDIO TRISORIO Napoli/Roma . TUCCI RUSSO Torre Pellice TO . VALENTE Finale Ligure SV . PAOLA VERRENGIA Salerno . VIDAL-SAINT PHALLE Paris . STUDIO GIANGALEAZZO VISCONTI Milano . VISTAMARE Pescara . VOSS Düsseldorf . ZONCA & ZONCA Milano
La vivace e interessante sezione Giovani Gallerie ospita gallerie di ricerca italiane e straniere con non più di 5 anni di attività, che presentano talenti emergenti con opere in un range di prezzi dai 500 ai 10.000 euro.
1/9 UNOSUNOVE Roma . ADN GALERIA Barcellona . AMT / TORRI & GEMINIAN Milano . PAOLO MARIA DEANESI Rovereto TN . TIZIANA DI CARO Salerno . FEDERICO BIANCHI Lecco . FOR GALLERY Firenze . FU XIN GALLERY Shangai . G.L.O.W. platform: ALLEGRA RAVIZZA Milano -JARACH GALLERY Venezia -MAS ART Barcellona -NINA LUMER Milano -NOVALIS CONTEMPORARY ART Torino -SANDUNGA Granada . GALLERIA 42 Modena . DAVIDE GALLO Berlino . GLANCE Torino . LA VERONICA Modica RG . FEDERICO LUGER Milano . MARIO MAZZOLI Berlino . N.O. GALLERY Milano . NOTGALLERY Napoli . FRANCESCO PANTALEONE Palermo . RICCARDO CRESPI Milano . FEDERICA SCHIAVO Roma . SPAZIOA Pistoia . THE GALLERY APART Roma . FABIO TIBONI Bologna . Z2O GALLERIA -SARA ZANIN Roma
Main sponsor Gruppo Euromobil Collector program partner Intesa Sanpaolo, Carisbo e Intesa Sanpaolo Private Banking In collaborazione con Gruppo 24 Ore e MBL Laurent Perrier official champagne
Arte Fiera Art First 29/31 gennaio 2010 Giovedì 28 gennaio ore 12.00 Preview ad invito Orario: Da venerdì 29 a sabato 30 gennaio 11.00 - 19.00 Domenica 31 gennaio 11.00 - 21.00 Quartiere Fieristico di Bologna Aperta al pubblico: Biglietto intero: euro 18 Abbonamento 29 - 31 gennaio: euro 30 Ingresso Ovest Costituzione e Ingresso Nord (direttamente dal Parcheggio Michelino, uscita tangenziale n.8) HelloBologna Convention & Travel P.zza Costituzione, 5/E - 40128 Bologna Tel. +39 051 6375111 - Fax +39 051 6375149 info@hellobologna.it www.hellobologna.it
PRESS OFFICE ARTE FIERA ART FIRST Silvia Macchetto Tel. +39 334 6931534 artepress@bolognafiere.it Margherita Sassone Tel. +39 340 9142392 artepress@bolognafiere.it PRESS OFFICE BOLOGNAFIERE Isabella Bonvicini Tel. +39 051 282261 isabella.bonvicini@bolognafiere.it
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fino al 15.II.2010 Johnnie Shand Kydd Napoli, Madre
Vedi Napoli e poi... fotografa. Al Madre, dichiarazioni d’amore a Partenope da Johnnie Shand Kydd. Che, dopo la trasgressione degli Young British Artists, viene sedotto dagli eccessi mediterranei...
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pubblicato lunedì 21 dicembre 2009
“Perché sono venuto a Napoli? Non so, posso dire solo che sono arrivato con una valigia e ci sono rimasto un bel po’”. Nasce per caso, come tutte le più belle storie d’amore che si rispettino, il rapporto privilegiato della città partenopea con l’obiettivo del reporter degli Young British Artist, Johnnie Shand Kydd (Londra, 1959), in mostra al Madre di Napoli con una serie di scatti realizzati negli ultimi anni proprio nel discusso capoluogo campano. Ma la metafora non si ferma qui, perché il fotografo subito dopo dichiara di non essersi accorto di quanto fosse diventato “dipendente” dalla città se non quando se n’era allontanato, tornando a Londra, “come nel tipico love affair”. Davvero una tormentata liaison da grande schermo, con le sue gioie e i suoi contrasti, che sono forse ciò che la rende così avvincente: “Napoli non è una città facile ma dura, eppure è proprio questo ad affascinarmi. Io non resto in hotel come molti turisti fanno, amo la sua confusione, la sfida che pone, e non ho mai avuto timore vivendola. Solleva moltissime domande e non risponde a nessuna di esse”. Un contatto viscerale, senza riserve, quello dell’artista con la sua “amata”, restituito in una carrellata quasi cinematografica di istanti in bianco e nero di grande eleganza compositiva, e che ne investiga proprio, memore forse dell’esperienza trasgressiva degli Yba, gli eccessi e le stravaganze: la tradizione della figliata dei femminielli napoletani, l’esibizionismo delle spose in cerca sul lungomare di foto indimenticabili, i ritrovi balneari dei gay. Rivestendo, attraverso il filtro dell’“innamoramento”, anche il degrado e l’illegalità di una patina glamour e di una stupita ammirazione: “C’è sempre qualcosa di mai visto a Napoli, ma anche una vena di strisciante malinconia, che pure trovo seducente”. Certo, si avverte l’occhio “esterno” e in alcuni casi “acritico” di chi ama la tempesta proprio perché la osserva dalla riva, ma è forse proprio questa la peculiarità che consente all’artista di scampare il rischio dell’oleografia, lasciandosi colpire dai dettagli con la naturalezza di chi non mira a formulare manifesti socio-politici: “Non sono un fotografo teoretico, ma spontaneo”. Un beato distacco ben colto da Eduardo Cicelyn, direttore del Madre: “ Napoli affascina gli artisti perché c’è la vita reale, e la vita reale puzza! Shand Kydd fotografa come nessun napoletano farebbe, senza moralismi. I suoi scatti non sono mai oleografici, perché in essi vi sono tutti gli stereotipi, ma egli li guarda in faccia mentre li riprende, senza preconcetti, riuscendo a esprimere il perturbante, il senso di agonia della città”. Con quell’innamoramento che solo una conoscenza in fase iniziale può garantire.
articoli correlati Kydd su Viatico
diana gianquitto mostra visitata il 30 ottobre 2009
dal 31 ottobre 2009 al 10 febbraio 2010 Johnnie Shand Kydd a cura di Mauro Codognato MADRE - Museo d’Arte Donna REgina Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-21; sabato e domenica ore 10-24; martedì chiuso Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì ingresso libero Catalogo Other Criteria Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
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fino al 20.I.2010 William Kentridge Napoli, Museo di Capodimonte
Eclettico Kentridge. A spasso per le Strade della città, in compagnia di un Naso e di un cavallo. Disegna, scolpisce, recita. Ma soprattutto si diverte, a ritmo di tessitura...
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pubblicato mercoledì 16 dicembre 2009
Arazzi e performance. Due happening espositivi diversi per due spazi museali, con un risultato unico: l'indagine sull'essere umano alla ricerca della terra promessa, dai paesi biblici a quelli comunisti, in un mondo che di reale ha solo l'assurdo. L'onda emigratoria di William Kentridge (Johannesburg, 1955) è sbarcata al secondo piano del Museo di Capodimonte, portando nove arazzi oversize e una serie di disegni e sculture in bronzo, mentre al Madre si è tenuta I am not me, the horse is not mine, lecture-performance di cinquanta minuti con tanto di standing ovation finale nella sala polivalente interamente tappezzata di pubblico. Un altro white cube è stato ricreato a Capodimonte, dove l'allestimento degli arazzi - di manifattura Goblin, realizzati nel laboratorio di Marguerite Stephens - ha sbiancato le pareti, aumentato il voltaggio della luce e smantellato gli arazzi cinquecenteschi che celebrano la vittoria di Carlo V durante la battaglia di Pavia, donati dal marchese d'Avalos allo Stato italiano nel 1862. Terreno di battaglie dinastiche, sopraffazioni e lotte civiche è il Regno di Napoli rivissuto da Kentridge attraverso la cartografia prodotta dal XVIII alla metà del XIX secolo, come le tavole di Saint-Non e del Rizzi Zannoni. Una donna nuda - dai contorni leggeri come un acquerello - è sovrastata dal Naso, che nega la vista sulla regione campana. Un cavaliere, sagoma nera di Quijote, cammina trionfante sui brandelli di San Pietroburgo, mentre il suo Ronzinante passa oltre la Campania Abbruciata nel 1845. Sono i nuovi protagonisti, le " figure equestri antieroiche" di Kentridge, che percorrono la scia delle migrazioni intrapresa in Portage nel 2001. Immagini costruite come un collage, per elencazione verticale di strati di fogli, cartoncini, ritagli, nastri e poi, osservate a distanza, appaiono nel loro insieme ancor più grandiose, più forti nell'essere divenute luoghi di speranze spesso tradite. Il volto di Marx, trascinato come un brandello utopico ormai lacerato, le ombre nere in Palestina, terra di conflitti e soprusi, sono tessuti richiamando le forme di El Lissitzky, artista russo dell'avanguardia, i cui segni grafici ritornano nella video-scenografia della performance. Divertente, perché Kentridge gioca col suo doppio, irreale e più assurdo del Naso che dichiara indipendenza dal suo padrone, l'ispettore Kovaliov del racconto di Gogol. Una trama a ritroso indaga sull'origine della storia, ma si sposta in conclusione a un'amara presa di coscienza sulla " tragica fine dell'avanguardia russa", mentre l'artista sale e scende da una scaletta. Si tratta di un rapporto cucito dal tempo, questo tra William Kentridge e Napoli. Nato dalla collaborazione con la gallerista Lia Rumma nel 1999, è proseguito con le scenografie del Flauto magico di Mozart al Teatro San Carlo nel 2006, e questa presenza in versione tessile e recitata è un po’ come una prova generale di The Nose, l'opera di Shostakovich, in attesa della prima a marzo 2010 alla Metropolitan Opera di New York.
articoli correlati Kentridge a Venezia
irene tedesco mostra visitata il 14 novembre 2009
dal 14 novembre 2009 al 20 gennaio 2010
William Kentridge - Strade della città (ed altri arazzi) Museo di Capodimonte Via di Miano, 2 - 80131 Napoli Orario: da giovedì a martedì ore 8.30-19.30 Ingresso: € 7,50 Info: tel. +39 0817499111; fax +39 0812294498; sspm-na@arti.beniculturali.it; www.museo-capodimonte.it
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fino al 18.I.2010 Giulio Paolini Napoli, Mann
Dinanzi ai classici, il più classico dei concettuali italiani. A tu per tu con la storia, per ribadire che l’opera non è mai inattuale. Lo siamo noi di fronte a lei...
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pubblicato lunedì 14 dicembre 2009
Ancora arte contemporanea nel tempio partenopeo dell’archeologia, con un’installazione di Giulio Paolini (Genova, 1940; vive a Torino), L’Ora X (Né prima né dopo), presentata nella maestosa Sala della Meridiana. L’artista ligure da circa mezzo secolo non smette di porsi domande, orientando continue riflessioni sul tempo e sullo spazio dell’arte, sino ad arrivare in tempi recenti a definire l’opera “ un’eternità regolata e misurata dallo spazio”. Con questo nuovo progetto site specific per il Mann, nella cui città lo scambio intellettuale va avanti dai tempi di Lucio Amelio, Paolini aggiunge un mattoncino alla sua rigorosa costruzione sul processo creativo. Attraverso l’esibizione dei suoi più tipici strumenti da lavoro (cavalletti, carta, matita, calchi di gesso, particolari architettonici classici), l’artista mette in atto la scena, appoggiandola nel centro della sala, proprio sulla linea della meridiana realizzata nel 1791 dall’astronomo di Ferdinando IV di Borbone, Giuseppe Cassella. Dentro una luce lieve e all’interno di un corpo che si legge unico, sono affiancate a scandire il tempo dodici opere, come le dodici ore dell’orologio. Accanto a quattro lavori recenti, in parte rivisti per l’occasione - Tre per tre (Ognuno è l’altro o nessuno), Alfa (Un autore senza nome), Omega (Il corpo dell’opera) e Capogiro (Lo sguardo dello spettatore) - compaiono altre otto opere, sotto forma di proiezioni a ciclo continuo su lastre trasparenti disposte a terra e su cavalletti, “ come un caleidoscopio di tanti frammenti”. Al centro giace la X, L’ora X, “ l’ora temporale, sconosciuta, inattesa, incognita, inconoscibile che si concretizza nel lavoro di un’opera”. Opera d’arte che, per Paolini, ha un’anima sempre uguale nel tempo, pur variando invece il suo abito, e che beneficia del privilegio di non sapere e non voler dimostrare nulla. L’installazione, posta con nonchalance nel cuore della classicità, si offre quale esercizio mentale sul concetto di tempo, e di fronte a tali memorie si fa prefigurazione del futuro percorrendo una linea artistica circolare, costretta nella continuità di un modello immutabile. Il risultato che ne deriva appare come un reperto dell’archeologo-artista, impegnato a scavare non per talento ma per necessità di fronte ai miti e alle divinità della storia, volgendo lo sguardo al di là dei fatti contingenti. “Che c’entra l’arte con il sociale?”, sembra chiedere. Ma è soprattutto un atto di riguardo compiuto verso la complessa logica (o non logica) della rappresentazione artistica, dove in un cerchio di sguardi mentali e fisici il modello diventa spettatore. Un’opera complessa e “pensosa”, dunque, come un rebus di cui non si trova la soluzione. Un’ipotesi indimostrabile di verità che ha spinto, in conferenza stampa, la moglie dell’artista a dire con schiva semplicità a noi che insistevamo per capire: “ Questo è solo il suo pensiero!”. Quasi a invocarne il silenzio.
articoli correlati Il Catalogo generale di Paolini
ivana porcini mostra visitata il 28 novembre 2009
dal 28 novembre 2009 al 18 gennaio 2010 Giulio Paolini - L'Ora X (Né prima né dopo) a cura di Anna Mattirolo MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli Piazza Museo Nazionale, 19 - 80135 Napoli Orario: da mercoledì a lunedì ore 9-19.30 Ingresso: intero € 10; ridotto € 6,75 Catalogo Electa Info: tel. +39 081440166; fax +39 081440013; www.archeona.arti.beniculturali.it
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Caserta - mer 6 gennaio 2010 Tutti insieme all’attacco! |
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PIAZZA VANVITELLI vai alla scheda di questa sede
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Piazza Luigi Vanvitelli (81100) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Secondo round dell’eco-iniziativa “X-mas Guerrilla” |
vernissage: 6 gennaio 2010. ore 12-14 |
curatori: Enzo Battarra, Alessia Caliendo, Luca Lubello |
autori: Luca Cordua, Federica Ercolano, Ania Helsinki, Sonia Santangelo, Gaia Stella Vitale, Veronica Vitale |
genere: fotografia, arte contemporanea, performance - happening, serata - evento, collettiva |
email: battarra@tin.it |
web: www.littleblackdress.it | |
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"Chiaia come Montmartre" - Napoli, Piazza Dei Martiri 6 Gennaio 2010
L’Associazione Culturale Gioco e Strategia Napoli è lieta di informare che con il Patrocinio della Prima Municipalità "Chiaia, Posillipo, San Ferdinando" e la collaborazione dell’Associazione STORICO BORGO SANT’ELIGIO il giorno 6 Gennaio 2010 si terrà la manifestazione "Chiaia come Montmartre".
In quella occasione artisti partenopei saranno impegnati a dipingere e/o esporre le proprie opere nel cuore della Napoli bene, ovvero tra Piazza dei Martiti e via Calabritto.
L’iniziativa trae spunto dal noto quartiere dell’arte parigino e si ispira ai canoni di assoluta libertà espressiva.
Hanno già data l’adesione pittori, illustratori,fumettisti, associazioni culturali ed editori.
Grazie ad un accordo con il presidente Enzo Falcone dell’Associazione STORICO BORGO SANT’ELIGIO, la associazione Culturale Gioco e Strategia su pregia di invitare tutti a prendere parte a questo evento.
Le opere realizzate saranno oggetto successivamente di una mostra itinerante che si terrà negli impianti sportivi del Comune di Napoli.
COMUNICATO STAMPA
Chiaia come Montmartre - Il 6 gennaio 60 artisti dipingeranno tra piazza Dei Martiri e via Calabritto
Chiaia come Montmartre, arti visive in strada. Il 6 gennaio, a partire dalle 10 e per l’intera mattinata, pittori e fumettisti provenienti da tutta la Campania animeranno la zona di piazzetta Santa Caterina, angolo piazza dei Martiri con i propri cavalletti. In strada saranno presenti oltre sessanta artisti, tra fumettisti di livello internazionale, designer, pittori tra i più accreditati e giovani leve dell’Accademia.
L’iniziativa, ideata e realizzata dall’Associazione ludico-culturale Gioco e Strategia (in collaborazione con ‘il mondo di suk’), è patrocinata dalla I Municipalità Chiaia-Posillipo-San Ferdinando e vede la direzione tecnica dell’organizzazione di eventi di arti visive Fumettour.
“L’idea – spiega il presidente dell’Associazione Gioco e Strategia, Paolo Caputo – nasce dalla forte spinta del movimento artistico e culturale partenopeo alla ricerca di un confronto con la città. Con Chiaia come Montmartre la piazza ritrova la sua naturale propensione di luogo di incontro e di confronto di cittadini”.
Entusiasmo per l’iniziativa ha espresso il presidente della commissione scuola e cultura della prima Municipalità, Alberto Pierantoni: “aprire Chiaia all’arte significa, da un lato, incentivare la genialità pittorica partenopea e, dall’altro, sensibilizzare i cittadini all’ importanza delle arti visive”.
Questa l’articolazione dell’iniziativa:
- FUMETTI – 20 fumettisti daranno vita alle proprie illustrazioni circondati dalle più belle modelle cosplayer napoletane che renderanno “reali” i personaggi dei cartoon. La direzione artistica è affidata al maestro Enzo Troiano, fumettista di fama internazionale (che è anche autore del logo dell’iniziativa) mentre le modelle aderiscono al circuito dell’imprenditore Nicola Pesce che edita la rivista specializzata Cosplayer Italia .
- PITTURA SU TELA – 50 pittori dipingeranno ed esporranno le proprie opere con il coordinamento del presidente dell’Associazione Borgo Sant’Eligio, Enzo Falcone. La supervisione artistica è curata dal maestro Aldo Zanetti, il pittore del mare.
- ALTRE OPERE ARTISTICHE - Il designer di gioielli, maestro Antonio Petacca, si riferirà a Napoli per le sue prossime creazioni e presenterà la prima collezione 2010 “Luce d’Egitto” ispirata alle divinità egizie. Accanto a lui l’Associazione culturale “Le connessioni inattese” darà luogo a dimostrazioni di pittura sul viso. _____________________
Per info: Dott. Paolo Caputo 3485167162 - 0817618687 - Fax 0812140178 - giocoestrategia@fastwebnet.it
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'Incontro/Laboratorio NAPOLI 2.0' su NAPOLI 2.0!
Ora: 20 Gennaio 2010 da 17:00 a 19:00 Luogo: Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II di Napoli Organizzato da: Alessandro Mazzù
Descrizione evento: Mercoledì 20 Gennaio alle ore 17:00 presso la Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II di Napoli (al Vico Monte di Pietà che è una traversa di San Biagio dei Librai nel centro storico) avrà luogo un incontro/laboratorio al quale Napoli 2.0 è chiamato a partecipare. Questo sarà il primo di una serie di incontri periodici con cadenza ravvicinata che hanno diversi obiettivi tra cui quello, secondo me molto importante, di creare un gruppo di lavoro in cui ognuno, in base alla proprie esperienze e capacità, potrà dare il proprio prezioso contributo. Per fare qualcosa di grande c'è bisogno di fare gruppo!
Vedi altri dettagli e RSVP su NAPOLI 2.0:
http://napoliduezero.ning.com/events/event/show?id=3117238%3AEvent%3A7014&xgi=4i6Uv0k4CFzCTk&xg_source=msg_invite_event
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resoconti Luca Zanier Napoli, PrimoPiano
Raum und Energie, spazio ed energia. Per la prima personale italiana, il fotografo svizzero Luca Zanier propone un dialogo raffinato. Fra le architetture iperantropizzate e il bello...
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pubblicato martedì 5 gennaio 2010
Nella home photo gallery di via Foria è stata allestita la prima personale italiana dedicata a Luca Zanier (Zurigo, 1966), raffinato fotografo, chirurgo degli spazi. L’artista svizzero, che annovera nel suo background un periodo di assistentato svolto tra gli studi europei di Oliviero Toscani, propone da tempo una ricerca votata alla declinazione di spazi architettonici nei quali la presenza dell’uomo è negata fisicamente, eppure è più che mai presente e partecipe. Gli spazi raccontati da Zanier sono, infatti, luoghi iper-antropizzati. Nella fattispecie, i diciassette scatti fine-art su carta baritata presentati a Napoli, rielaborati in parte in postproduzione dal maestro del ritocco fotografico Ferco Dregelyvari, trattano di macchine architettoniche costruite dall’uomo per produrre energia. Ecco in scena centrali nucleari, oleodotti e sale macchine ritratte come cattedrali magniloquenti e silenziose: la tastiera coloratissima della sala di controllo della centrale nucleare di Beznau evoca figurativamente altari barocchi, e i pilastri in cemento vivo di un’area per lo smistamento di prodotti fanno eco a saldi colonnati romanici. Raum und Energie, “spazio ed energia”, recita il titolo della mostra. Spazi ideati per generare energia, al punto da divenire luoghi di venerazione iconoclastica dell’energia stessa. Numerose altre citazioni emergono dagli scatti. Le fotografie prese nello stabilimento di Goesgen non possono non rimandare alle ambientazioni studiate da quel genio della fotografia che era Stanley Kubrick: le foschie che avvolgono la passerella esterna sono nette come quelle volute dal regista nelle ultime scene di Shining, mentre le geometrie pure della sala iperbarica ordite a cromie assai pulite rispediscono negli spazi avveniristici di 2001: Odissea nello spazio. Ancora, in tema di citazioni, i ritratti fatti alla ciminiera della centrale nucleare di Leibstadt restituiscono d’impatto la medesima luce antica che piove nella più classica delle costruzioni, il Pantheon. Luca Zanier costruisce le foto con la luce, attualizzando regole classicistiche. Il colore, così, seppur saturo al punto da stordire, arriva dopo. Le foto seguono un costrutto fatto di sezioni di luci e di prismi cromatici. Ne risultano spazi asettici ed eleganti. Raffinatissime, ad esempio, sono le immagini dove due alte pareti in cemento brut, di cui l’artista fa emergere tutta la grezza tattilità, risultano screziate dalle proiezioni di una luce di un blu profondo, proveniente dall’alto. È questa una nuova estetica, quella della funzionalità. Architetture antropizzate per antonomasia, spazi di funzione pura, la cui unica ragion d’essere sta nella produzione di energia, sono messi al servizio del bello.
luigi rondinella mostra visitata il 10 dicembre 2009
dal 10 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010 Luca Zanier - Raum und Energie Primopiano Homephotogallery Via Foria, 118 - 80137 Napoli Orario: da martedì a venerdì ore 16-20; sabato e domenica su appuntamento Ingresso libero Info: tel +39 08119560649; primopianonapoli@gmail.com; www.primopianonapoli.it
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Caserta - mer 6 gennaio 2010 Tutti insieme all’attacco! |
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PIAZZA VANVITELLI vai alla scheda di questa sede
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Piazza Luigi Vanvitelli (81100) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Secondo round dell’eco-iniziativa “X-mas Guerrilla” |
vernissage: 6 gennaio 2010. ore 12-14 |
curatori: Enzo Battarra, Alessia Caliendo, Luca Lubello |
autori: Luca Cordua, Federica Ercolano, Ania Helsinki, Sonia Santangelo, Gaia Stella Vitale, Veronica Vitale |
genere: fotografia, arte contemporanea, performance - happening, serata - evento, collettiva |
email: battarra@tin.it |
web: www.littleblackdress.it | |
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Gregor Gaida
Sum of Stories
January 16 - March 6, 2010
Opening reception and Book Launch Friday, January 15, 2010, 19 Uhr
Galerie Adler Hanauer Landstrasse 134 60314 Frankfurt am Main Germany
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'The result of my work is a translation of reality. With it, the spatial object is put into relation while the sum of perceptions reflects the ambiguity of reality.'
Quantum physics postulates that a particle can follow every possible path in space-time on its way from one place to another and thus live through every possible story. Each of these possibilities describes one story and the sum of all these stories results in the only 'probable' path while each possible story holds a probability of its own. Gregor Gaida (*1975 Chorzów, Poland) has taken on this scientific onset and transferred it to life and art. In his philosophical approach of 'sum of histories', he describes the theory of human action as the consequence of the sum of all past events.
In his sculptures, Gaida literally gives shape to this approach and tells stories without writing them out. They are allegories of the contemporary that in their openness and elusiveness suggest different possibilities of a story.
Contradictions in current and historical context and in social value systems generate concepts that condense to imagery. As scrutinizing observer, he documents persons facing a personal decision and, at these crossroads, logs every detail of their mimic and gestures. His sculptures depict singular moments that implicate not only the sum of causes but all possibilities arising from this moment.
In 'Lateral III' the artist merges positively charged components like the motive of the child, the colour white and the pureness of washing powder. Their sum and constellation, however, produce a negative effect and irritate the viewer. Here, the crated image wavers between attraction and repulsion. Something similar happens in 'Kind und Kreide' ('Child and Chalk') which seems to feature the theme of childhood's innocence and purity. Only upon the second, closer look of the viewer, the seemingly playful scene unfolds to its whole extent: In absolute equality the playing children mutate to adversaries who consciously set themselves apart from each other.
The narrative character of the figurative in Gaida's works is always strongly pronounced and the characters whose anatomic minutiae and physiognomies are defined in detail seem strangely animate. A classic and timeless impression is also given by the lightly glazed wood which finds frequent application besides other materials such as aluminium, polyester and acrylic resin. Apart from the delicate wood grain, knotholes and small irregularities shine through the white glazed surface of skin, hair and clothes. Their inner substance which in itself holds an organic vitality is revealed and imparts Gaida's figurines with their ambivalent livelihood.
Gregor Gaida merges approaches from photography and painting to form inimitable sculptures. His objects may be seen as three-dimensional snapshots as the protagonists are cropped at their imaginary image borders and wrest away from their original frame of action. It is this fragmentary character that prompts the viewer to fathom themselves the 'sum of stories'.
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Brigitte Ribbentrop
“Luce d’Inverno”
GIOIELLI LAMPADE SCULTURA
La mostra sarà prorogata fino al 31 gennaio 2010
Dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16 alle 20
80137 Napoli, Piazza Miracoli 23, tel.081440150 cell.340.4094909
interdesign3@virgilio.it
interdesign3@virgilio.it
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Gino
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sabato 9 gennaio 2010
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Collettiva
La mostra chiude l'attivita' della galleria
Dal 9 GENNAIO al 28 FEBBRAIO presso - La Bottega delle Arti ' - Via Carlo d'Angio', 10 a Mola di Bari - si inaugurerà una interessante mostra di pezzi unici e grafica che proporrà i nomi piu' interessanti del panorama artistico del -900.
Alle pareti le opere dei seguenti artisti: Pietro Annigoni, Fabio Bisonni, Ennio Calabria, Antonio Camassa, Carlo Carrà, Pietro Cascella, Felice Casorati, Giorgio Celiberti, Alberto Chiancone, Piero Dorazio, Athos Faccincani, Daniele Fissore, Luigi Guerricchio, Renato Guttuso, Mark Kostabi, Mino Maccari, Marino Marini, Vairo Mongatti, Nicola Morea, Ennio Morlotti, Emilio Notte, Zlatko Prica, Nuccia Pulpo, Aligi Sassu, Mario Schifano, Mauro Staccioli, Ernesto Treccani.
Questa mostra, che chiude l'attivita' de La Bottega delle Arti, si inserisce nel solco della politica artistica portata avanti dalla galleria, che fin dalla sua nascita nel 1996, ha avuto come obbiettivo la divulgazione dell'Arte a tutti i livelli di fruitori tenendo d'occhio sostanzialmente la qualità delle proposte artistiche.
Immagine: Mario Schifano, Oasi stellata.
Inaugurazione 9 gennaio 2010, ore 18
La Bottega delle Arti Via Carlo d' Angio', 10, Mola di Bari (BA) orario: feriali ore 18-20,30; festivi per appuntamento ingresso libero
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lunedì 11 gennaio 2010
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Newsletter PicaGallery.it
Invito
Titolo evento: Il Cartoncino Artista: Checco Moroso Data: Lunedì 11 gennaio 2010 - ore 18.30
Il rigore della geometria euclidea ed il caos delle realizzazioni politiche
Visita la pagina dedicata sul sito picagallery
Picagallery - via Vetriera 16, 80132 Napoli +39 081426507, +39 3337388329 | pick@picagallery.it
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lunedì 11 gennaio 2010
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Nikola Uzunovski
“My Sunshine – Venezia 2009”
12 gennaio - 18 febbraio 2010
Inaugurazione 12 gennaio 19:00 - 21:00 | |
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Nikola Uzunovski My sunshine Venezia 4014 2009 c print 85 x 135 cm edit 5 + 1AP courtesy Federico Luger, Milan. |
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La galleria Federico Luger è lieta di annunciare la mostra di Nikola Uzunovski, “My Sunshine – Venezia 2009”, progetto utopico in bilico fra arte e scienza, visionarietà e attenzione sociale, sentimento e tecnologia.
L’artista conclusa l’esperienza alla 53°Biennale di Venezia, per il Padiglione macedone, ripartirà con la mostra laboratorio che nasce come work in progress attraverso una ricerca che sviluppa da cinque anni.
Nel progetto di Nikola Uzunovski i danni che l’assenza di luce naturale provocano a livello fisico e psicologico sono il punto di partenza di una vasta ricerca che ha coinvolto e continua a coinvolgere astrofisici, ingegneri, architetti, ambientalisti e analisti sociali, invitati dall’artista a sviluppare insieme il progetto, il cui risultato finale si realizzerà nella copia del sole stesso.
Ricreare copie del sole, moltiplicarne realmente l’immagine, realizzando un pallone di materiale trasparente dentro al quale uno specchio in plastica riflettente ed un sistema di rotazione dello specchio che permette di indirizzare il riflesso verso una data direzione. Il design del pallone è piuttosto semplice, invece lungo e complesso è il tempo dedicato dalle persone che hanno lavorato e lavoreranno per portare a termine l’impresa di riuscire a far decollare il nuovo prototipo. La mostra-laboratorio si estenderà attraverso cicli di incontri-conferenze anche al di fuori della galleria in luoghi istituzionali.
Il laboratorio continua per tutto il periodo della mostra che inaugura il 12 gennaio fino al termine il 18 febbraio, dove si potrà far parte di un processo che è stato fatto per i nostri sogni, senza da essi farci svegliare. |
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NIKOLA UZUNOVSKI - Zemun, Belgrado, Serbia, 1979 vive e lavora tra Venezia ed Helsinki. Nel 2007 vince il premio Young European Artist Trieste Contemporanea. Nel 2008, ha partecipato a Greenwashing. Ambiente: Pericoli, Promesse e Perplessità, collettiva di artisti provenienti da tutto il mondo, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Il prototipo di My Sunshine è stato realizzato da Nikola uzunovski in occasione della residenza a Pollinaria, in Abruzzo, con il video relativo My sunshine, Campo Imperatore (2008). Personale Snow negli spazzi della galleria Federico Luger. Vince il concorso VIDEO.it (2009). Partecipa con My Sunshine, alla 53°Biennale di Venezia, (2009). Sempre nel 2009 partecipa a due collettive: Qui è altrove, Palazzo De Sanctis Castelbasso (TE). Le Temps de la Fin, nello spazio d’arte contemporanea la Tôlerie, Parigi, (2009). |
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Federico Luger
Via Domodossola 17, 20145 Milan, Italy. ph: +390267391341
info@federicoluger.com
www.federicoluger.com | |
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FlashArt - La prima rivista d'arte in Europa | | |
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Gino
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martedì 12 gennaio 2010
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Un messaggio a tutti i membri di LineaDarte- Officina Creativa
Sabato 30 gennaio 2010 alle ore 18,30 presso Lineadarte Officina Creativa inaugura Sensus.
Un sentire attraverso la percezione dei sensi , comunicazione, conoscenza e sensuale predisposizione all’altro, sesso e seduzione esplicita. Una mostra dove l’erotismo e il sesso sono rappresentati senza inutile eccessi o volgarità.
Questa prima esposizione vedrà protagonista l'arte erotica in questo caso la rappresentazione visiva della sensualità e della sessualità.
Una collettiva che vedrà protagonista circa 40 artisti in quanto creativi ma sopratutto in quanto esseri umani ognuno col proprio mezzo espressivo ci porteranno in un intimo viaggio tra affettività, spiritualità e corporeità .
La mostra a cura di Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma
L'eros ha da sempre sedotto l'arte in un'epoca dove di immagini sessuali si fà abuso, usandole da specchietto per le allodole con il solo ed esplicito richiamo sessuale e sensoriale, la nostra mostra vuole essere esplorare e confrontarsi attraverso un' atavica forma artistica che oggi come ieri altro non è che rappresentazione di una componente umana.
La mostra si terrà presso la sede napoletana di Lineadarte Officina Creativa in Via San Domenico Soriano 34 dal 30 gennaio al 18 febbraio 2010 sarà visitabile tutti dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 ad eccezione del giovedì chiusura prevista per le 20, sabato e domenica su appuntamento.
Si consiglia la visione ad un pubblico adulto.
Artisti partecipanti: Adele Sommella, Angela Raimondi, Anna Serrato, Antonio De Rose, Antonio Perrone, Benito Aguzzoli, Bruno Arigoni, Claudio Flavo, Cosimo Carola, Cristina Cianci, David Ambrosio, Domenico Pentangelo, Emilio Pellegrino, Enrico Pinto, Enzo Casale, Erika Di Paolo, Francesco Mestria, Gabriele Pellegrini, Gennaro Ippolito, Giovanna Donnarumma, Leonardo Amendola, Loredana Raciti, Luca Morselli, Luciana La Terza, Luigi Meregalli, Marcello Pilia, Marco Scali, Marco Trogi, Maria Tripoli, Massimo Pacilio, Maurizio Barraco, Naomi Rubin, Nina Torodovic, Nunzia Illiano, Paola Conventi, Piero Motta, Rita Manzi, Roberta Angelone, Rocco Scattino, Rosaria Cecere, Salvatore Bruno, Salvatore Starace, Sandro Ippolito, Valentina Carta, Valerio Iermano, Vanda Di Napoli.
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Visita LineaDarte- Officina Creativa al: http://lineadarte-officinacreativa.ning.com/?xg_source=msg_mes_network
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Gino
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martedì 12 gennaio 2010
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Come per gioco
Omaggio a Calder
Martedi' 12 gennaio 2010, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra Come per gioco. Omaggio a Calder a cura dell'Associazione Culturale Fuori Centro. L'esposizione rimarrà aperta fino al 29 gennaio 2009, secondo il seguente orario: dal martedi' al venerdi' dalle 17,00 alle 20,00 L'evento espositivo e' inserito in una piu' ampia programmazione culturale promossa dal Comune di Roma in occasione della mostra dedicata ad Alexander Calder, allestita presso il Palazzo delle Esposizioni. Il titolo vuole metaforicamente sintetizzare le due delle componenti imprescindibili del percorso sperimentale del grande maestro che con levità ha attraversato l'arte del XX secolo: l'interesse per il movimento - costruito con un sistema di delicati equilibri facilmente trasformabili con l'intervento delle correnti d'aria - e la componente ludica, che conferisce alle sue strutture monumentali il fascino di grandi giocattoli.
Poco piu' di quaranta sono gli artisti invitati: Minou Amirsoleimani, Paola Babini, Renzo Bellanca, Franca Bernardi, Vito Capone, Pietro Celani, Luisa Colella, Marco D'Emilia, Luce Delhove, Mimmo Di Laora, Adriano Di Giacomo, Gabriella Di Trani, Anna Maria Fardelli, Giovanni Fontana, Giancarla Frare, Ida Gerosa, Rosaria Gini, Salvatore Giunta, Paolo Gobbi, Alessio Larocchi, Silvana Leonardi, Salvatore Lovaglio, Vincenzo Ludovici, Massimo Orsini, Giuliano Mammoli, Rita Mele, Patrizia Molinari, Maria Teresa Padula, Guido Pecci, Antonio Picardi, Alfa Pietta, Teresa Pollidori, Fernando Rea, Rosella Restante, Alba Savoi, Elena Sevi, Silvia Stucky, Stefano Soddu, Ilia Tufano, Angelo Ricciardi, Maria Rosaria Stigliano, Saverio Vinciguerra, Oriano Zampieri.
Ognuno ha creato un'opera di piccole dimensioni (secondo il formato prestabilito A4) realizzata con materiali leggeri e quindi mobili, a richiamare emblematicamente le sculture dell'artista. Le opere, legate a fili di nailon, scenderanno dal soffitto della galleria a varie altezze a formare un suggestivo percorso labirintico, ondeggiante con i movimenti dell'aria e il passaggio del pubblico. L'intento e' quello di costruire un'installazione corale, una suggestiva armonia di forme, colori e linguaggi differenti eppure capaci di fondersi in una complessa architettura, in cui pero' ogni artista e' riconoscibile con il proprio inconfondibile segno.
Inaugurazione 12 gennaio 2010, alle ore 18
Studio Arte Fuori Centro via Ercole Bombelli, 22 - Roma Orario: dal martedi' al venerdi' dalle 17,00 alle 20,00 Ingresso libero
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Gino
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martedì 12 gennaio 2010
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Sabato 16 Gennaio 2010 ore 19,00
c/o Porticato Palazzo San Giuseppe
Centro storico
Polignano a Mare (BA)
VERNICE
“Concetti e Figurazioni”
Personale di Francesco Silvestri
Commento critico di Valeria Montaruli
Vulcanico organizzatore di eventi culturali, amante di tutte le arti possibili, ma particolarmente legato alla poesia, negli ultimi anni Francesco Silvestri sta intensificando la voce di sé attraverso l’arte figurativa, dove tutti i segni del suo dinamico mondo intellettuale ed emozionale confluiscono in maniera dirompente.
“Ognuno di noi - spiega Silvestri - sente e assapora della realtà soltanto un aspetto, quello legato alla sua propria condizione psico-fisica e ambientale. Dunque la realtà individuale è soltanto di tipo modulare”.
Da questa riflessione nasce la tecnica assolutamente originale di creare immagini non solo con olio o acrilico ma con materiale cartaceo che viene destrutturato per divenire “altro” sulla tela. Ne ricava, così, un “coacervo cromatico”, che poi è la sua distinta visione della realtà, da cui sorgono con tutta evidenza situazioni forti, incisive, astraenti.
Ogni modulo, ogni frammento d’immagine è recepibile dal fruitore e dall'artista secondo la propria soggettività e non rispetto alla realtà “oggettiva”.
In alcuni lavori frammenti di specchi rappresentano la visione effimera e soggettiva, nonché l'altro da sé. Ogni fruitore darà del proprio frammento all'interno del quadro colorato un'interpretazione e una sensazione affatto singolare ed unica.
Valeria Montaruli, magistrato per professione, poetessa e pittrice per vocazione, offrirà il suo commento alle opere di Silvestri. Valeria Montaruli è un’artista di primo piano di indubbio spessore culturale nota anche fuori dalla sua Puglia.
La mostra resterà aperta dal 16 al 24 Gennaio 2010 . Orario 10-12 / 19-21
Organizzazione:
Associazione Culturale MAHARAJAH in collaborazione con Il CORIFEO, Associazione per la promozione sociale e culturale ed il Centro Culturale KALLIOPE.
Patrocinio dell'Assessorato alla Cultura - Polignano a Mare (BA)
Info 320.4838342
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MIMMO SCOGNAMIGLIO
MILANO
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Maddalena Ambrosio
Transmigranti
inaugurazione/ opening giovedì/ thu 14 gennaio/ january
ore/ h 19 pm
mimmo scognamiglio artecontemporanea
via mariano d'ayala, 6
80121 napoli - italy
tel. +39081400871 - fax +3908119576621
www.mimmoscognamiglio.com
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L’Associazione Culturale Sabu grazie al patrocinio ARCUS S.p.A. società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, ha costruito un progetto di cooperazione internazionale tra due spazi No-Profit, nello specifico Largo Baracche di Napoli e la White Box di New York City.
Il progetto denominato Eruzione, diretto da Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore, sarà presentato al pubblico giovedì 21 gennaio negli spazi della White Box.
Il progetto intende promuovere la crescita artistica e culturale, attraverso il confronto tra realtà che operano nei luoghi differenti, che sono legati fra loro dagli elementi dell’innovazione e della sperimentazione artistica. Eruzione collega due spazi espositivi: Largo Baracche e la White Box di New York – grazie alla presentazione di due mostre e alla partecipazione d’artisti di diversi linguaggi.
Il titolo del progetto Eruzione rimanda al processo creativo di collegamento tra arte e territorio, intrapreso a Napoli nell’ex bunker di Largo Baracche. In mostra saranno presenti diverse forme artistiche: installazioni, video, scultura, pittura e disegno. La mostra creerà attenzione nei confronti dell’arte No-Profit proposta dai giovani artisti napoletani, un’operazione che si pone come alternativa rispetto alle istituzioni tradizionali e all’egemonia delle leggi di mercato.
La veemenza della creatività e delle idee fuoriuscirà come il magma dal mantello di un vulcano.
Gli artisti scelti dai curatori Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore saranno: Mary Cinque, Emmanuele Deruvo, Corrado La Mattina, Pino Pipoli, Elpidio Ziello, supportati dall’assistenza di Juan Puntes direttore artistico della White Box e di Susie Lim.
mary cinque via san biagio dei librai 121 80138 napoli (NA) IT +39.320.70.62.099 marycinque@hellokitty.com www.myspace.com/marycinque www.facebook.com/mary.cinque2
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Vlore Albania 2010 dal 15 genaio al 1 febbraio 2010
FANTASTIC VOYAGE Carlos Carmona | Estrella Espinoza | Francisco Camacho Herrera |
Manuela de Los Angeles | Adriana María Pineda | Mauricio Carmona Rivera |
Julián Urrego | Arlen Siu Vasquez a cura di Artan Shabani The Promenade Gallery
Address: Bulevardi Skele Uji i Ftohte, 9401 Vlora (Albania) Orario: da lunedì pomeriggio a sabato ore 10-12.30 e 16-19.30 Info: tel. +355 69 29 12 759 (AL) 0039 347 72 86 203 (IT)
E-mail: info@thepromenadegallery.org
Web: www.thepromenadegallery.net
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Gino
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Fabio Donato
Opere 2007 – 2009
a cura di Maria Savarese
Anteprima stampa: martedì 19 gennaio ore 11.00
Vernissage: mercoledì 20 gennaio ore 18.30
Al Blu di Prussia
via Gaetano Filangieri 42, Napoli
COMUNICATO STAMPA
La Galleria Al Blu di Prussia di Giuseppe Mannajuolo è lieta di ospitare Opere 2007 – 2009 di Fabio Donato, a cura di Maria Savarese: quattro recenti sequenze fotografiche, ovvero un racconto di immagini che continua e che segue quello dei circa sessanta scatti esposti poco più di due anni fa al Museo di Capodimonte, selezionati nel suo quarantennale lavoro sin dai primi anni settanta.
Nelle fotografie in mostra c’è tutto il mondo mentale dell’artista: cambiano o si arricchiscono solo gli elementi oggettuali che impaginano compositivamente la scena delle sue immagini, ma il suo linguaggio, il suo modo di guardare e di fotografare è lo stesso.
Sono fotografie che sollecitano curiosità, raccontano uno stimolo visivo e percettivo, invitano alla riflessione, fanno nascere dubbi; sono stimoli mentali da parte di chi scatta ed in chi li riceve, poiché Fabio Donato fotografa concetti. Il suo lavoro è una ricerca in equilibrio tra il dentro e il fuori, il prima e il poi, la vita e la morte, che si snoda lungo il fil rouge del suo discorso artistico: il tempo.
In occasione della anteprima per la stampa martedì 19 gennaio alle ore 11.00, sarà presentato il catalogo edito da Paparo Edizioni, con i contributi critici della curatrice e di Michele Bonuomo.
La mostra sarà visitabile dal 20 gennaio al 20 febbraio 2010.
Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 17,00 – 20,00; sabato ore 10,30 – 13,00 e 17,00 – 20,00
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Raffaele Croce
Intense Landscape
Dipinti e ceramiche 2009 a cura di Stanislao Femiano Reggia di Caserta
Sala Bianca 15 gennaio - 15 febbraio 2010 Inaugurazione 15 gennaio ore 18:00 Orario 9:30 - 13:30 - Domenica e martedì chiuso
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TORINO - MARENA ROOMS GALLERY, HUNG NGUYEH MANH dal 15 gennaio |
Marena Rooms Gallery
Via dei Mille 40/a, Torino 10123 - Mappa Informazioni Tel +39 011 8128101 | info@marenaroomsgallery.com | http://www.marenaroomsgallery.com/
Hung Nguyen Manh A cura di Gabby Miller 15 gennaio 2010 – 27 marzo 2010
Vernissage giovedì 14 gennaio 2010 dalle ore 18,00 alle ore 21,00
Hung Nguyen Manh, nato nel 1976 ad Hanoi (Vietnam), si è laureato nel 2002 presso l’Università di Belle Arti e ha partecipato regolarmente a festival di arte performativa in Giappone e a Taiwan. Nel 2005 è stato un borsista della Fondazione Ford che gli ha permesso di esporre a Los Angeles.
Nel 2006, una sovvenzione dalla Dong Son Today Foundation ha finanziato la sua partecipazione al programma di residenza ART OMI Ghent, NY. Nel 2007, grazie al sostegno dell’ Asian Cultural Council, ha partecipato ad un’altra residenza d’artista presso Location1 di New York. Ha all’attivo mostre in musei, istituzioni e gallerie, dallo ZKM center of art and media di Karlsruhe, Germania, al Goethe Institute di Hanoi, Vietnam, alla Ethan Coen Gallery di NY, Usa, e alla Ifa Galleries di Berlino e Stoccarda, Germania.
Artista cosmopolita, versatile, apprezzato per la sua “bella pittura” e per i temi trattati in maniera ironica e intelligente, di se stesso dichiara:
“Amo l’ umorismo, e mi piace scherzare su tutto. Il Su-realismo è un linguaggio utile, che mi aiuta a creare divertimento. Mescolo pure elementi di hi-tech e di lo-tech nei miei quadri. Sono nato e cresciuto in un appartamento costruito a blocchi ad Hanoi - Vietnam. Mio padre era un pilota di combattimento, e mia madre era un ingegnere per il Vietnam Rail Way Corporation.
Nessuno nella mia famiglia si preoccupava dell'arte. Ai miei occhi, il Vietnam è uno dei paesi più strani del mondo. Le persone lavorano e si comportano secondo le abitudini di alcuni provenienti dalla vita contadina. Viviamo, litighiamo, costruiamo, mangiamo ... proprio come fanno i contadini. In Vietnam, la cultura del villaggio persiste e ha un potere nascosto che colpisce tutta la popolazione. Anche se stiamo correndo verso il capitalismo, questo stile di vita non deve scomparire. Questo è ciò che rende la gente vietnamita sempre speciale, ovunque si trovino”.
Le 12 tele presenti in mostra si ispirano alla globalizzazione imperante e allo spirito rurale che anima in egual misura gli animi dei vietnamiti, rappresentati, nello specifico delle tele in mostra, dai piloti alla guida degli aeroplani da guerra.
Hung Nguyen Manh è un artista che ha qualcosa da narrare ma che non affida al semplice racconto tutta la sua poetica: il connubio tra contenuto e contenitore raggiunge nella sua arte un perfetto equilibrio. |
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Lucio DDT Art
Gli antrozoomorfismi
L'ispirazione originale di LUCIO DDT ART si e' estesa nel tempo - partendo da personalissime riflessioni pittoriche - ad installazioni antropomorfe e zoomorfe di sorprendente originalità, tra cui si annoverano : il - Faraone Cibernetico- , presentato alla recente mostra nel -Giardino Babuk-, ed il -Dog-Killer- che viene ora per la prima volta esposto al pubblico, nell'ambito di una perfomance -gestual-pittorica- dell'artista.
Le installazioni di LUCIO DDT ART si avvalgono di materiali eterogenei - tutti riciclati, con prevalente impiego di plastica- e meritano di candidarsi per una permanente esposizione al -PLART- di Napoli, museo che raccoglie in una sede prestigiosa opere d'arte e design in materiale plastico. Le installazioni di LUCIO DDT ART emanano una forza gestuale ed una intensità formale sorprendenti, che rimandano con originale adesione alle installazioni di CYRILLE ANDRE', artista francese presente in musei e gallerie d'Europa e degli Stati Uniti.
Colpisce nelle opere di LUCIO DDT ART una sorta di ibridazione tra esseri umani e figure bestiarie, una ri-creazione del mondo animato, che trova diretta e feconda ascendenza nell'opera pittorica e grafica del nostro Artista. Le sue figure fanno pensare ad alieni, a cui l'artista conferisce facoltà fisiche che rovesciano l'assunto di ogni naturale osservazione, quasi a voler imbrigliare energie che rimandano al mondo ipertecnologico e per molti versi inumano della moderna condizione esistenziale.
Personaggi e figure per lo piu' mostruosi, che incarnano la perdita della -normale- fisicità, con sperimentazione plastica che esprime una suggestiva metafora del nostro tempo e soprattutto la condizione dell'individuo in un mondo disumanizzato. Siamo in presenza di un felice tentativo di rappresentare i mutamenti estetici ed artistici delle forme viventi, che da una parte alludono con violenza alle potenzialità distruttive delle manipolazioni, dall'altra sollecitano una presa di coscienza della necessità di auto determinazione dell'individuo, che puo' vincere la disumanizzazione proprio prendendo atto della pregnanza simbolica delle identità artistiche prepotentemente allusive nell'opera di LUCIO DDT ART. Gennaro Oliviero
Inaugurazione 15 gennaio
Artisti in Vetrina Gino Ramaglia via Broggia, 9/10 - Napoli Ingresso libero
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Gino
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e son visioni argentate da un'idea di Ivan Piano, a cura di Salvatore Passeggio in collaborazione con il corso di Fotografia Off Camera del Biennio Specialistico di Fotografia dell'Accademia di Belle Arti di Napoli
Man Ray: "… Bisogna guardar lavorare la luce. È la luce che crea…"
Volano gli artisti come circensi acrobati nel virtuoso ed imprevedibile saliscendi a mezz'aria. Si soggiace al piacer delle visioni, ci inoltriamo poco a poco sempre più perdutamente nel mondo fantastico della luminosa scrittura. Questa è l’arena ove vi è l'apparir d'universi paralleli a volte sfuggenti ed impalpabili altre assai concreti e tangibili, si impressiona un'altra esistenza, una primaria magnifica vita detta fotografia. Un verso luminoso per questo percorso fotografico ove si scorgono suggestivi scenari, si penetra nei meandri profondi della coscienza, giungono emozioni e si esaltano sensazioni. Gli allievi del corso di Fotografia Off Camera del Biennio Specialistico di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli rivivono e rivisitano l’abbraccio della luce coi sali d’argento, ritrovano nell’obscura camera il profondo sentir di questa nobile pratica artistica. Il sale luminescente rende piacevole il soffermarsi affinché si riviva l'emozione del gesto autentico, dolce e armonioso, splendente e riflettente ma anche riflessivo e lievemente trasognato. In queste opere l'armonia del creato fugge all’ipocrisia visiva, emerge il gusto della trasparenza, onesta e radiosa, l'essere bacia la necessità dell'apparire. Non vi son compromessi ma chiare visioni ed efficaci puri mondi, vi è l’abbandonarsi in dimensioni interiori, in sensazioni fotografiche semplici e sensibili. Dall’oscurità emergono fotografie elaborate con purezza interiore, volano nell’aria come l’acrobata sui nostri visi, nelle opere di questi giovani artisti la semplicità d'esposizione è dunque la forza di questa mostra, ed allora si osservino queste fotografie sognanti, sogni per chi osserva, visioni per chi scruta, performance per chi si cala nel cuore del singolo artista con un approccio originale. Poesia argentata come pura onestà intellettuale, nel non dover dimostrare nulla, perché l'emozione dei sali d’argento basta a se stessa e l'immagine diviene primaria, matrimonio per un costrutto fotografico a mio avviso energetico. (Ivan Piano)
La citazione estrapolata da Man Ray: "… Bisogna guardar lavorare la luce. È la luce che crea…" non è un concetto preso a caso, infatti il termine fotografia ha origine da due parole greche: phos (foto) e graphis (grafia), letteralmente quindi fotografia significa scrivere con la luce. Questa convergenza ebbe origine dai risultati ottenuti da numerosi sperimentatori, scienziati e artisti sia nel campo dell'ottica, con lo sviluppo della camera oscura, sia in quello della chimica, con lo studio delle sostanze fotosensibili. Questa convergenza acquistata dagli artisti ha prodotto i lavori presenti in questo ambiente espositivo, queste opere trasudano sudore, lavoro ed immensa passione per l’arte di fotografare, riuscendo a comunicare la profonda passione che ci trascina e ci avvolge come un vortice, si ottiene un favoloso connubio fra le molteplici tecniche fotografiche che vanno dal fotomontaggio al pirogramma, dal bleaching al chimigramma, dalla solarizzazione alla sovrimpressione. Coniugando tutte le tecniche da loro sperimentate questi giovani artisti arrivano ad una poetica, elemento basilare di ogni artista, che esprime indaga e sogna con i suoi strumenti che siano una macchina fotografica o il dipingere letteralmente con la luce e la chimica. La poetica e la ricerca fotografica sono riscontrabili in tutti i lavori esposti, i giovani artisti che come acrobati circensi si destreggiano volano fra un concetto di ricerca e una meditazione a mio avviso dolce e fantasiosa capaci di destare emozioni e visioni argentate, gli artisti presenti si dimostrano padroni di un linguaggio fotografico proprio alternando il loro mondo fantastico, fatto di dimensioni interiori ad un mondo fatto di ricerca e percezioni fotografiche, fra strutture architettoniche irreali e rievocazioni di utopie. La mostra è stata possibile grazie a due figure quali Ivan Piano fotografo, video artista e docente del corso di Fotografia Off Camera del Biennio Specialistico di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e al D77 Fotografi fucina fotografica, che ospita appunto la mostra e son visioni argentate. (Salvatore Passeggio)
Artisti Partecipanti: Marta Accardo, Gabriella Alinei, Anna Caruso, Guido D’Apuzzo, Ramona De Vita, Paola Di Domenico, Rosalba Giugliano, Kio, Rosa Merola, Barbara Nespolino, Fabio Nuti, Nuti & Alinei, Giancarlo Pesce.
La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì su appuntamento: tel. 081450700 (D77 Fotografi) cell. 3334085304 (Salvatore Passeggio)
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MILANO - jerome zodo Contemporary, (ex) communicate dal 21 gennaio |
Jerome Zodo Contemporary
Via Lambro 7, Milano 20129 - Mappa Informazioni Tel +39 02 20241935 | info@jerome-zodo.com | http://www.jerome-zodo.com/
Orari: mar/sab h. 10.00/19.00; dom/lun chiuso
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Napoli - dal 16 gennaio al 13 febbraio 2010 Diego Santanelli - Hiddenart. Vedere l'invisibile |
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CASTEL DELL'OVO vai alla scheda di questa sede
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Via Luculliana (80132) |
casteldellovo@comune.napoli.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
HIDDENART-Vedere l'invisibile a cura di P. Levi, documenta la ricerca pittorica di Diego Santanelli, fondata sul rapporto tra mutazione e immutabilità e sviluppata attraverso pigmenti termosensibili. |
orario: dal lunedì al sabato ore 10,00 -13,00 e 14,00 - 17,30; domenica e festivi ore 10,00 - 13,00. (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: free admittance |
vernissage: 16 gennaio 2010. ore 17 |
catalogo: in galleria. |
curatori: Paolo Levi |
autori: Diego Santanelli |
patrocini: Comune di Napoli |
genere: arte contemporanea, personale |
email: info@hiddenart.it |
web: www.diegosantanelli.com | |
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Napoli - dal 16 gennaio al 16 febbraio 2010 Il muro di Berlino |
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LIBRERIA GUIDA PORTALBA vai alla scheda di questa sede
Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Port'Alba 20/23 (80134) |
+39 081446377 , +39 081451883 (fax) |
libri@guida.it |
www.guida.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
Dallo stralcio critico di Ruju: "Famiglie, amici conoscenti divisi da una barriera che ascoltò i fragili sentimenti degli Umani passanti, quel muro del pianto che nascose amori e odi quasi una deportazione morale". Interventi di: Lanza Flavia e Pasquale Esposito. |
vernissage: 16 gennaio 2010. ore 11 |
curatori: Enzo Ruju |
autori: Danise Fortunato, Francesco Giraldi, Franco Lista, Raffaele Nastro, Ermelinda Ponticiello, Enzo Ruju, Nino Ruju, Stefano Wolfler |
genere: arte contemporanea, collettiva | |
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Gino
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FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PADOVA E ROVIGO
Oltre il tempo della musica. Tra memoria e futuro XVI Rassegna di eventi musicali COMUNICATO STAMPA
S-confini mediterranei: dedicato a Carlo de Pirro A Padova, sabato 30 gennaio 2010, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e Calicanto insieme per realizzare un progetto ideato dal compositore Carlo De Pirro e Roberto Tombesi
Il gruppo di musica popolare Calicanto insieme all’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta propongono un suggestivo incontro dedicato alla memoria del compositore padovano Carlo de Pirro, recentemente scomparso. L’evento, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, all’interno della rassegna musicale Oltre il tempo della musica. Tra memoria e futuro, nasce da un progetto fortemente voluto dallo stesso De Pirro e portato a termine dal compositore Gian-Luca Baldi. La fusione di due sonorità apparentemente lontane, quella degli strumenti della musica popolare dei Calicanto e della musica classica dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, schiude un percorso insolito, al di là dei confini, attraverso il repertorio musicale di tradizione veneta e nord-adriatica. “La ricerca compiuta da Calicanto in questi trent’anni mi sembra non abbia guardato soltanto al passato, nel dedicarsi alla riscoperta e alla valorizzazione dei tesori musicali della tradizione, spiega Gian-Luca Baldi,ma abbia sempre tenuto uno sguardo ben dritto al futuro e alla costruzione di nuove strade nel cammino della musica. Come compositore contemporaneo è qui che ho incontrato questo gruppo, nel crocevia dove le evoluzioni dei linguaggi di oggi, nel tornare alla semplicità e alla trasparenza, incontrano e traggono nuova linfa dai linguaggi di ieri”. L’appuntamento è sabato 30 gennaio 2010, alle ore 18.00, presso l’Auditorium Pollini di Padova. Oltre ai sei storici musicisti di Calicanto e all’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta diretta da Antonio Pessetto, partecipano al progetto Elettra de Pirro (figlia di Carlo) e Alessandro Tombesi alle arpe, Susanna Visentin voce recitante e Bruno Dona’ alla foglia d’edera. Nell’autunno 2007 Carlo De Pirro lanciò l’affascinante proposta di far dialogare un gruppo di musica popolare, i Calicanto, con un’orchestra classica, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta. Il progetto, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, fu portato avanti con passione. La malattia e la successiva scomparsa del compositore padovano provocarono una battuta d’arresto del progetto che doveva debuttare nell’estate-autunno 2008. Portato avanti da Gian-Luca Baldi, cui lo stesso maestro De Pirro aveva ceduto il testimone, il progetto è pronto ora per il debutto. Il programma musicale, sviluppato in tre quadri, legati dalla voce recitante di Susanna Visentin, rielabora per strumenti della tradizione popolare veneta (piva, organetto, ocarina, mandola, percussioni, foglia d’edera, ecc..) e orchestra classica, un repertorio di ambiente lagunare, del delta del Po e istro-dalmata. La particolarità di linguaggio utilizzato nell’orchestrazione e la fama dei due gruppi coinvolti costituiscono un motivo di sicuro interesse. Calicanto è uno storico gruppo della musica etnica italiana nato nel 1981 col preciso obiettivo di lavorare al recupero e alla valorizzazione della musica tradizionale veneta e nord adriatica. Alla passione per la ricerca etnomusicale e organologica si sono aggiunti, nel corso degli anni, numerosi interessi trasversali che hanno condotto il gruppo ad affrontare esperienze in cui, partendo dalla musica tradizionale si sono sviluppati nuovi stimoli e nuove composizioni musicali legate anche al mondo della poesia,del teatro, della pittura, della cinematografia. Vanta produzioni discografiche e artistiche in tutto il mondo, da Vancouver ad Ankara, da Helsinki a Jerez de la Frontera e premi prestigiosi come quello recentemente assegnatogli in Francia dalla Academie Charles Cros. Tra le collaborazioni internazionali spicca quella del 2002 col grande violoncellista Yo-Yo Ma al XXXVI Smithsonian Folklife Festival di Washington e quella recentissima in Turchia e Portogallo con la Hattusha Orchestral Ensemble diretta da Ertug Korkmaz Gian-Luca Baldi è compositore e titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio di Bari dal 1999. Ha al suo attivo una quarantina di composizioni sinfoniche e cameristiche, eseguite in molti festival italiani e stranieri di musica contemporanea. Dal 2003 si è dedicato professionalmente anche al mondo dell’infanzia, componendo quattro fiabe musicali, due delle quali rappresentate al Piccolo Regio di Torino. Ha scritto musica per il cinema e la televisione. Gli ultimi anni sono stati particolarmente intensi, con diverse commissioni per orchestra, tra le quali quella per il Collegium Musicum di Rino Marrone (Every single petal of a rose), e quella per l’Orchestra della Provincia di Bari, con un lavoro dedicato a Duke Ellington (Music is my Mistress). E’ stato allievo di I. Vandor, col quale si è diplomato in composizione a Bologna nel 1991 col massimo dei voti, e di A. Curran, con il quale ha studiato per due anni negli Stati Uniti (Mills College, Oakland, California) conseguendo un Master of Arts in composizione. L’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta è nata nel 1980 per supplire alla mancanza di un'orchestra al servizio del Teatro Comunale di Treviso. Ha collaborato alle stagioni liriche del Teatro Sociale di Rovigo e di Operafestival di Bassano del Grappa, nonché con numerosi altri teatri di tradizione di tutta Italia. Sostenuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Regione del Veneto e dalla Provincia di Treviso, attualmente costituisce il terzo polo lirico-sinfonico della Regione. Ha collaborato con la Bottega - laboratorio internazionale per giovani cantanti e musicisti diretto da Peter Maag - e ha pubblicalo per RivoAlto e Bongiovanni numerosi CD, tra i quali la prima registrazione assoluta dell'oratorio Jephte et Helcana di B. Galuppi e dell'opera I due timidi di N. Rota. Prosegue anche l'attività concertistica dei professori dell'orchestra organizzatisi in formazioni cameristiche, con il progetto “La Camera della Musica", nonché l'intensa attività sinfonica in numerosi teatri e sale da concerto italiane. Diplomato in pianoforte, organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto, Antonio Pessetto intraprende gli studi di direzione d’orchestra sotto la guida di L. Descev. Nel 1994 viene invitato in Bulgaria dove ha diretto l’orchestra Sinfonica Statale di Shumen. Nel 2001 consegue il diploma di direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Milano, sotto la guida di G. Andretta. Come compositore collabora con la compagnia teatrale “Faber Teater” di Torino, con la quale ha messo in scena lo spettacolo teatrale Centomila gavette di ghiaccio tratto dal libro di G. Bedeschi. Nel 2008 ha tenuto, un concerto sinfonico con l’Orchestra del Teatro lirico “Elena Teodorini” di Craiova (Romania) ed è stato invitato dalla stessa a dirigere Traviata nel 2009. Collabora inoltre come direttore e organista per il basso continuo con l’Orchestra da Camera “Lorenzo Da Ponte” e il Coro “Reale Corte Armonica Caterina Cornaro” di Asolo. È direttore principale della VenetOrchestra gruppo cameristico di giovani musicisti del Veneto. L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti.
Ufficio stampa XVI Rassegna Musicale: Studio P.R.P. Alessandra Canella tel. 049.8753166 canella@studiopierrepi.it
Per informazioni: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo tel. 049 8234800 (int. 3) e-mail info@fondazionecariparo.it
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INVITO
Domenica 17 gennaio alle 18,00 presso l'Unusual Art Gallery in Via Maielli 45 a Caserta si terrà la presentazione del libro di Fabio Brescia 'Tienimi per mano' (Luciano Editore). Questa terza opera di Fabio, incentrata sul problema delle adozioni gay, non si propone di dare soluzioni al problema
se non lasciando che sia il lettore stesso a trarle dalle riflessioni e dai forti sentimenti suscitati dalla lettura. Ciascuno potrà ascoltare il proprio cuore e capire quale reazione avrebbe in una situazione come quella che si trova a dover affrontare David, omosessuale dichiarato e sereno, che vede capovolgersi la sua vita in un tragico momento che lo porrà di fronte ad una scelta…basterà uno sguardo a fargli prendere la giusta decisione!
Sullo sfondo dell'attuale tematica che chiede alla società se sia giusto che un omosessuale possa adottare un bambino, si racconta in modo passionale, ironico, di cuore ed intelligente e con una scrittura fluida ed accattivante di un amore indissolubile aldilà di ciascun pregiudizio, personale e sociale. L'autore sarà presente all'evento e darà lettura di alcuni brani del libro.
Interverranno Federica Sapienza, organizzatrice insieme a Fabio Micera, e l'editore, sig Giovanni Luciano. Per maggiori informazioni, contattare la segreteria
organizzativa al numero 388 1213025 oppure inviare una mail a press@webandmarkets.com
Fabio Brescia Già giovanissimo Fabio Brescia muove i primi passi a teatro, girando con alcune delle più grandi compagnie italiane e contemporaneamente si dedica anche a un'altra passione: la radio. Presto arrivano i primi ingaggi in tv come conduttore di programmi trasmessi da rete locali e non - 'Mezzo secolo di canzoni', il premio musicale 'Rino Gaetano', le selezioni del concorso di moda 'Specchio delle mie brame' e del concorso musicale 'Una voce per Sanremo' - e il coinvolgimento nel mondo della musica lo
porta a incidere il primo album, Soli. Nel frattempo l'attore viene notato nell'ambiente cinematografico; il regista Pablo Dammicco gli offre una parte nella commedia N'Gopp (2002); l'anno successivo recita in Così per caso - Dogma 95 di Cristiano Ceriello e nel 2004 in Mater natura di Massimo Andrei. Ottiene diversi riconoscimenti, tra i quali Miglior Attore Non Protagonista al Festival di Cinema Indipendente di Bruxelles e Premio della Critica al Salerno Film Festival. Non contento delle sue molteplici attività artistiche, Fabio Brescia si dà anche alla letteratura e scrive due libri, 'Da adesso in poi' e 'Il sole e l'innamorato'.
press@webandmarkets.com
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Silvio Merlino
Personale
SILVIO MERLINO e' nato a Napoli nel 1952. Con il gruppo degli AMBULANTI e' stato un precoce protagonista di quegli anni 70 decisivi per la cultura artistica a Napoli e in Italia. Musicista,attore, SILVIO MERLINO sperimenta l'arte a contatto con la gente attraverso performance singole e azioni collettive. Con delle ali enormi (l'uomo con le ali, via Caracciolo, Napoli 1976), si affaccia sul mare di Napoli e nell'89 vola via a Treviso ove vive e lavora da oltre 20 anni e' tra i - MAESTRI di TERRAE MOTUS-, la mostra permanente voluta da LUCIO AMELIO che espone i suoi lavori nell'89 e nel 95. e' alla biennale di Venezia nel 76, nell'84 e nel 93; e' in mostra da Toselli; da Massimo Minini da Sibernalg; e Nohara Haime per citarne alcuni. Dipinge da quando era bambino (tecnica mista su tela) che ritrae un uistiti attaccato a trasfusioni di colori primari, e' l'immagine emblematica di MERLINO che ha la pittura nel sangue.
-MERLINO e' un pittore, ma dimostra una certa irriverenza per la pittura quasi volesse alterarne il lento procedere per lanciarla verso una velocità cromatica ed uno splendore cutaneo che, rarefacendo ed assottigliando la superficie sino a trasformarla in pellicola di aerea densità, ne esaltino la fragilità e le vene interne- (GERMANO CELANT). SILVIO MERLINO- e' tra i protagonisti dell'ultima generazione. Capacità di seduzione e sapienza coloristica caratterizzano la sua pittura- (TOMMASO TRINI).
-Si ha l'impressione che SILVIO MERLINO attribuisca al concetto di pittura una grande ampiezza di significato-che, al fondo, sia una sorta di bardo druidico,dolce penetrante e acuto allo stesso tempo come il suono di una celesta, forse perche' la sua prima educazione e' stata musicale? (LEA VERGINE). -SILVIO MERLINO non e' riducibile a confronto, nel senso che non puo' confondersi con la vita, e' l'arte che serve sempre a spingerel'esistenza verso condizioni di impossibilità. Qui la pittura brulica di molteplici percorsi,assecondando un concetto di campo, un sistema spaziale senza gerarchie ma giocato sulle relazioni aperte tra le diverse parti dell'opera- (ACHILLE BONITO OLIVA).
In occasione della mostra delle opere di SILVIO MERLINO (alla PHILOMARINO arte contemporanea alle 18). LEA VERGINE presenterà, sempre il 16 gennaio un ora prima del vernissage, quindi alle ore 17, al PAN (Palazzo delle Arti NAPOLI) IN VIA DE' MILLE il libro -MERLINO-.
Inaugurazione sabato 16 gennaio 2010 ore 18.00/21.00
Philomarino Arte Contemporanea via Chiaia, 53 - Napoli Dal lunedi' al venerdi' dalle 16.00 alle 19.30 Ingresso libero
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Gino
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Asain Overview 2010
Artisti italiani e stranieri in confronto
E' giunta alla terza edizione l'annuale rassegna che IL RAMO D'ORO dedica all'incontro con gli artisti dell'estremo oriente. Artisti italiani e stranieri confrontano il proprio immaginario in un incontro che rappresenta il desiderio di partecipare alla costruzione di una cultura comune e di sentirsi cittadini del mondo.
Se c'e' qualcosa che unisce artisti tanto diversi per provenienza, esperienze, tematiche e modalità espressive e' infatti la consapevolezza che radici culturali molto diverse non possano che convergere oggi in un destino comune.
Artisti: Cina: Liu Yang, Liu Wei, Wang Tiewei, Corea del Sud: Shin-Hye Park, Giappone: Satoshi Matsuyama, Hiroshi Matsumoto, India: Yogendra Kumar Purohit, Indonesia: Antonius Kho, Setyo Mardiyantoro, Italia: Bruno Bruno, Guido Della Giovanna, Gianfranco Erbani, Krina Flowers, Laura Intrito, Teresa Mangiacapra, Clara Menerella, Vincenzo Montella, Armando Profumi, Marco Sodaro, Malesia: Jinleng Yeoh, Timor Est: Casimiro Valentim.
Venerdi' 29/1/2010 ore 18 la prof.ssa Maurizia Sacchetti, direttrice dell'Istituto Confucio dell'Università Orientale di Napoli terrà una conversazione dal titolo: "Aspettando la tigre".
Patrocinio: Consolato di Indonesia a Napoli, Associna
Inaugurazione 16/1/2010 ore 18 con intervento di Marco Wong per Associna.
Il Ramo d'Oro Centro d'arte e cultura via Omodeo, 124, 80128, Napoli La mostra sarà visitabile tutti i giorni tranne il giovedi' dalle 16 alle 20.
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Gino
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Anna Giordano
Tracce di donne
a cura di Federica Sapienza e Fabio Micera
Sabato 16 gennaio alle 19,00 presso l'Ex Libris in Corso Gran Priorato di Malta 25 a Capua si terrà il vernissage della mostra di Anna Giordano -Tracce di donne-.
Si tratta di sette opere, ciascuna delle quali rappresenta una donna che ha fatto ma anche subito la Storia ed i suoi accadimenti. Evita Pero'n, Eleonora Duse, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Eleonora Pimentel Fonseca, Edda Ciano, Artemisia Lomi Gentileschi, Lucrezia Borgia, personalità complesse ed affascinanti, delle quali l'artista ha cercato di cogliere e rappresentare l'anima in momenti particolarmente significativi delle loro vite. L'evento di Capua, a cura di Federica Sapienza e Fabio Micera, costituisce la prima tappa della mostra -Tracce di donne- che sarà, infatti, in esposizione presso la libreria -Temporibus Illis- in Milano dal 6 marzo al 6 aprile prossimi.
Anna Giordano Nata a Santa Maria Capua Vetere (CE), si e' diplomata all'Accademia delle Belle Arti di Napoli. E' docente di materie artistiche ed artista di grande esperienza e talento. Vive e lavora a San Prisco (CE).
Inaugurazione 16 gennaio ore 19
Ex Libris Corso Gran Priorato di Malta, 25 - Capua (CE) Ingresso libero
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Gino
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fino al 16.I.2010 Dan Rees Napoli, T293
Così è, se vi pare? Non sempre. Dan Rees, con qualche trabocchetto, svela il perché. Spiaccicando sul muro i suoi dipinti e divertendosi alla maniera Dada con la terza dimensione. E l’arte? È sempre quella...
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pubblicato venerdì 15 gennaio 2010
Nell’epoca della riproducibilità e della facile manipolazione, appare spesso scardinata l'idea prima di opera d’arte. Dan Rees (Swansea, 1982; vive a Berlino) si mette alla prova, cimentandosi di nuovo negli spazi napoletani di T293 con un esperimento site specific, col quale si diverte a giocare e mescolare proprio le carte dell’arte. L’artista dipinge in loco, con una pittura libera e gestuale, alcune opere su tela, consacrandole ai colori primari puri ( Yellow Napoli and Gold, Cadmium Red, White 1, Ultramarine and Prussian Blue). Poi le ribalta, pressandole sul muro, dando l’impressione, a un primo sguardo, di averle perfettamente riprodotte. Ma la replica è un inganno e soltanto allora, venuta meno la manualità dell’artista insieme allo stesso processo mentale del dipingere, “ inizia ad essere evidente un legame con uno stile e un’attitudine concettuale”. Il passaggio avviene lentamente e con ironia, come già suggerisce il titolo della mostra, They Don’t Make Them Like This Anymore, tratto da una canzone di Kanye West, celebre rapper con cui l’artista gallese si confronta per la volontà di trovare un nuovo stile e non scoprirsi imprigionato nel pantano dell’arte concettuale, pur richiamando l’attenzione sui rapidi cambiamenti che l’attraversano. Rees sembra mettere la pittura allo specchio, spingendola a interrogarsi in un monito di autoriflessione sulla complessità dell’arte contemporanea. La quale ha smarrito la propria innocenza, minata da vuoti abusati e da fin troppi arrovellamenti ideologici, felicemente in corsa sull’autostrada globale della certezza conformistica. La ricerca di Rees, appassionata e ludica, continua con le sculture, esposte al primo piano su semplici basi d’argilla. Piccole invenzioni che, realizzate in un richiamo Dada a vasi vintage e plastilina, diventano opere d’arte attraverso i mezzi e i modi che si è scelto di adoperare. Nulla più. Consegnandosi interamente alla materia per dar vita a forme insolite, nuove, ingenue e rassicuranti; come i sogni, che nascono non si sa dove e restano intoccabili. Per ricordare, come storicamente accade nei momenti di crisi, che “ la creatività è l’unica forza rivoluzionaria”. In ogni tempo, con lo stesso furor e le stesse regole.
articoli correlati La personale del 2007
ivana porcini mostra visitata il 7 gennaio 2010
dal 27 novembre 2009 al 16 gennaio 2010 Dan Rees - They Don’t Make Them Like This Anymore Galleria T293 Via dei Tribunali, 293 - 80121 Napoli Orario: da martedì a sabato ore 15-19 Ingresso libero Info: tel. +39 081295882; fax +39 0812142210; info@t293.it; www.t293.it
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Davide Bramante Roccaforte a cura di Raffaella Morra e Loredana Troise 22 gennaio - 5 marzo 2010 ore 19:00 Fondazione Morra , Palazzo Ruffo di Bagnara, piazza Dante 89 Napoli
Diciotto grandi opere fotografiche ed un’installazione di sette lightboxes di vari formati costituiscono Roccaforte, personale dell’artista siracusano Davide Bramante, curata da Raffaella Morra e Loredana Troise ed organizzata dall’associazione E-M ARTS nei superbi spazi seicenteschi di Palazzo Ruffo di Bagnara, sede della Fondazione Morra.
Dopo la mostra My own Rave (1999), presentata nello storico spazio di via Calabritto, Davide Bramante torna ad esibire le sue opere a Napoli: i suoi scatti descrivono le principali città del mondo, da Napoli a Torino, dal Cairo a Madrid, da New York a Pechino, da Parigi a Londra.
Davide Bramante: “Basta una mia foto per ricostruire il corpo di un’interna città (…) In passato ho più volte detto e scritto che il mio modo di fotografare è identico al mio modo di pensare, vivere, sognare, sperare, tutto si sovrappone in un unicum… Prediligo la fotografia perché per forza-causa maggiore è il mezzo con cui riesco a rendere con immediatezza (1/250 - 1/500 di secondo) le mie idee”.
Ogni immagine in mostra è ottenuta analogicamente e giustappone più vedute, è una somma potente che Bramante progetta mentalmente scattando sullo stesso negativo più frazioni di visioni. Una piazza, un monumento, alcune trame di basalto, il cielo e la notte, frattali di genius loci, storie referenziali, colori e odori, etnografia: ogni città, scrive Bramante, “è il luogo della nostra visione, cosa che in passato poteva essere la natura e il suo mondo, la reale immagine della contemporaneità perché essa è fatta come le mie immagini”.
Le opere, realizzate con la tecnica dell’esposizione multipla in fase di ripresa e montate sotto plexiglass, svelano tutti i meticolosi dettagli che compongono la visione dell’artista.
L’addizione multi-focale di dettagli e luoghi inquadrati in un climax ascendente, rende seducente il percorso espositivo, la cui lettura costituisce una “scoperta” lungo un’esegesi ed una decodifica emozionale dall’esito inaspettato. Si affonda in qualche cosa che è naturalmente fuori dell’ordinario, in una fitta rete da percepire nella sua struggente ambiguità temporale: “…A volte mixo queste cose e non capisco se vado in avanti o indietro nel tempo e nello spazio”, aggiunge l’artista.
Il titolo della mostra Roccaforte è stato scelto da Davide Bramante per accentuare la relazione con Napoli, che ha rappresentato sempre un punto di riferimento ed un’imprescindibile occasione creativa nel corso degli anni, sin dalla prima personale.
“Non è possibile pensare al lavoro di Davide Bramante” - affermano le curatrici - “come una forma di descrizione tesa a svelare la nuda vita, ma come un codice rappresentativo che riduce la sintassi ad una serie di dati logici ricchi di significati connotativi”.
Davide Bramante (1970) è nato a Siracusa dove di recente è tornato a vivere dopo tredici anni trascorsi tra Torino, Roma, Bologna, Milano e New York. Dal 1991 realizza video, installazioni e fotografie. Diplomatosi all’Accademia Albertina (Torino) e all’Accademia Fidia (Cosenza), è stato visiting artist alla Franklin Furnace Foundation (New York) e ha esposto con mostre personali a Napoli, Roma, Pescara, Modica, Firenze, Isernia, Milano, Catania, Palermo, Bologna, Il Cairo, Lisbona, Amsterdam. Tra le fiere d’arte internazionali, ha partecipato a diverse edizioni di Art Basel, Art Cologne, Artissima, MiArt, Artefiera, Art Verona, ARCO, FIAC, Palm Beach 3, Paris Photo, Scope.
In Italia è rappresentato da E-M ARTS / Fondazione Morra (Napoli), Studio la Città (Verona), Poggiali&Forcolini (Firenze), per progetti speciali Laveronica (Modica). All’estero da Gaia Gallery (Ginevra), Art Lounge (Lisbona), RVS fine arts (Southampton NY), Fu Xin (Shangai).
EURO-MEDITERRANEAN ARTS, associazione culturale diretta dal 2000 da Raffaella Morra, agisce nell’ambito della Cultura, strumento fondamentale per risolvere strategicamente le differenze e comprendere i cambiamenti di esperienze e contesti degli osservatori, attraverso un processo aperto di comunicazione collettiva. E-M ARTS predilige l’interazione con il pubblico per stimolare un autentico dialogo e sfuggire alle logiche di ‘museo-contenitore’; l’intento è coinvolgere i Paesi della Comunità Europea e quelli del Bacino Mediterraneo, così che Napoli, da sempre luogo di grande creatività, assuma il ruolo di Città della Cultura, crocevia ed ideale collegamento tra l’Europa Occidentale ed il Nord-Africa, nel quadro delle più moderne esigenze di integrazione economica, sociale e culturale. Una società caratterizzata dalla sovrapproduzione di beni, immagini ed opere d’arte incoraggia la rinascita dell’Avanguardia, intesa come contro-cultura al sistema, per reintegrare il valore delle singole esperienze e degli atti irripetibili di creatività. E-M ARTS collabora con la Fondazione Morra nel promuovere ed organizzare la ricerca, la realizzazione e la diffusione della Cultura del XX e XXI secolo.
Fondazione Morra Palazzo Ruffo di Bagnara, piazza Dante 89-80135 Napoli Tel. +39 081 454064 Fax +39 081 5641494
info@em-arts.org / www.em-arts.org info@fondazionemorra.org / www.fondazionemorra.org
Orari di apertura della mostra lunedì – venerdì, h. 10 – 19 sabato su appuntamento Giorno di chiusura: domenica Ingresso libero
Ufficio stampa Diana Marrone pr/undercover press officers&event designers Napoli, Milano prundercover@gmail.com mob. 349 5517623 fax 178 2214596 www.pressreleaseundercover.com
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Christina Thwaites
Sitting on the dock of the bay. Le opere di Christina Thwaites sembrano tele su cui immagini ed emozioni, assorbite in un pomeriggio di primavera sulla riva del mare, si siano fissate da se', senza alcun intervento umano. I suoi lavori non nascondono significati reconditi, non pretendono di narrare una storia o di rappresentare alcunche'. A cura di MonnaLisa Salvati.
TITOLO |
Christina Thwaites |
PERIODO |
dal 18/1/10 al 27/2/10 |
CITTÀ |
Cava de' Tirreni (SA) |
NAZIONE |
Italia |
SEDE |
Banca Arditi Galati |
INDIRIZZO |
corso Mazzini, 227 |
ORARIO |
lun-ven 8.30-13.30 e 14.45-15.45 |
TELEFONO |
320 4571690 |
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Fabio Donato
Opere 2007-2009
a cura di Maria Savarese
La Galleria Al Blu di Prussia di Giuseppe Mannajuolo e' lieta di ospitare Opere 2007 - 2009 di Fabio Donato, a cura di Maria Savarese:quattro recenti sequenze fotografiche, ovvero un racconto di immagini che continua e che segue quello dei circa sessanta scatti esposti poco piu' di due anni fa al Museo di Capodimonte, selezionati nel suo quarantennale lavoro sin dai primi anni settanta.
Nelle fotografie in mostra c'e' tutto il mondo mentale dell' artista: cambiano o si arricchiscono solo gli elementi oggettuali che impaginano compositivamente la scena delle sue immagini, ma il suo linguaggio, il suo modo di guardare e di fotografare e' lo stesso.
Sono fotografie che sollecitano curiosità, raccontano uno stimolo visivo e percettivo, invitano alla riflessione, fanno nascere dubbi; sono stimoli mentali da parte di chi scatta ed in chi li riceve, poiche' Fabio Donato fotografa concetti. Il suo lavoro e' una ricerca in equilibrio tra il dentro e il fuori, il prima e il poi, la vita e la morte, che si snoda lungo il fil rouge del suo discorso artistico: il tempo. In occasione della anteprima per la stampa martedi' 19 gennaio alle ore 11.00, sarà presentato il catalogo edito da Paparo Edizioni, con i contributi critici della curatrice e di Michele Bonuomo. La mostra sarà visitabile dal 20 gennaio al 2010.
Anteprima per la stampa 19 gennaio ore 11
Al Blu di Prussia via Gaetano Filangieri, 42 - Napoli Orari di apertura: dal martedi' al venerdi' ore 17,00 - 20,00; sabato ore 10,30 - 13,00 e 17,00 - 20,00 Ingresso libero
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fino al 5.IV.2010 Barock Napoli, Madre
BaRocKompilation. 28 artisti come testimonial di un rapporto fra vecchio e nuovo barocco. Per un tema declinato attraverso molteplici sound, tra opere nuove e déjà-vu. E capita di sentire qualche nota stonata...
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pubblicato martedì 19 gennaio 2010
Ieri e il suo doppio. È un secolo di guerre e paci, scoperte scientifiche contro il dogmatismo della Chiesa. E, in un periodo di crisi, si raggiunge la cima della ricerca artistica. Ma è notizia di oggi o dell'altro ieri? La risposta è affermativa nei due casi, perché il parallelismo concettuale di BaRock pone sullo stesso piano l' Età contemporanea di Arte, scienza, fede e tecnologia con il Seicento, alla ricerca di ellittici contatti. Pensata in totale autonomia, con relative polemiche su concetti e opere esposte, Barock manca di un senso di continuità con la mostra storica. C'è qui un barocco che scardina il contemporaneo, già dal sound del titolo e, con (poche) opere specific, relaziona la cultura scientifica di ieri con quella tecnologica di oggi. Se Galileo mette in crisi il protagonismo della Terra, il sistema Relational delle comunicazioni si sviluppa con Bianco-Valente in un intreccio (che meriterebbe di non essere smontato) di linee blu che avvolge il cortile del Madre collegando punti rossi, metafore di persone, anonime come i 78 Molti di Antonio Biasucci, immigrati senza epoca che affogano nei nostri mari. Grande, troppo spazio per Damien Hirst, considerato che Black Sun e le ossessionanti vetrine di blister si erano già viste alla personale del 2004 al Mann, mentre raggiunge efficacemente il senso del barocco Domenico Bianchi nell'atrio della chiesa di Donnaregina, con le due sedute in marmo - materiale simbolo del XVII secolo in architettura e scultura -, curve come una facciata borrominiana, e gli ingannevoli drappi, che smascherano l'artificio delle vesti. Barocco laico per Maurizio Cattelan, che crocifigge una ragazza sull'altare della chiesa, rielaborando un'agghiacciante fotografia di Francesca Woodman, e trionfo della chirurgia plastica, nuova religio populis, per Santa Orlan, protagonista ironica nelle vesti di una Vergine combattente tra punk e formalismi berniniani. Dal sesso svelato a quello indagato nell'intimità di The Cremaster Cycle, saga massonica di Matthew Barney, al nudo allegorico di un'Europa che ha perduto il potere economico, sorretta da Africa e Asia, di Mircea Cantor. Due momenti "classici" si materializzano grazie a Cindy Sherman, che riprende i canoni compositivi del ritratto ufficiale in Untitled #471 e Marco cavallo, fosforescente monumento equestre di Claire Fontaine. Gli orrori della violenza agiscono su Mona Hatoum, trasformando utensili da cucina in torture da Inquisizione, mentre la guerra si fa teatrale nelle battaglie del cinematografico Risiko dei fratelli Jake & Dinos Chapman. Non cade invece nemmeno una goccia di sangue nel fanzaghiano memento da morti bianche di Giulia Piscitelli, e all'opposto la trasformazione lacerante dello spazio si fa pulp in Anish Kapoor. Tra illusione del reale e stupore per l'effetto caricato, campeggia il baroPop di Philippe Parreno e di Jeff Koons. Rimangono molti dubbi sull'esito di Pioner II, l'installazione di Carsten Nicolai al Plebiscito, vista l'entità del denaro speso e il risultato pressoché effimero. Ma anche questo è un aspetto della retorica barocca. Peccato che non fosse previsto nelle intenzioni dei curatori.
articoli correlati Il barocco a Napoli nel 2010
irene tedesco mostra visitata il 13 dicembre 2009
dal 12 dicembre 2009 al 5 aprile 2010 Barock. Arte e scienza, fede e tecnologia nell'età contemporanea a cura di Eduardo Cicelyn e Mario Codognato MADRE - Museo dfArte Donna REgina Via Settembrini, 79 (zona San Lorenzo) - 80139 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-21; sabato e domenica ore 10-24; martedì chiuso Ingresso: intero € 7; ridotto € 3,50; lunedì ingresso libero Catalogo Electa Napoli Info: tel. +39 08119313016; www.museomadre.it
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La Changing Role Move Over Gallery ha il piacere di annunciare la propria presenza ad Arte Fiera Bologna dal 28 al 31 Gennaio 2010
presso il Padiglione 15 Stand B37
Changing Role Move Over Gallery is pleased to announce its presence at Bologna Art Fair a from 28 to January 31 2010
at the Pavilion 15 stand B37
artisti prsenti:
Arash Radpour, Matteo Sanna, Giuseppe Gonella, Kevin Francis Gray, Alessandro Bulgini, Angelo Bellobono, Lamberto teotino, Luigi & Luca, Angelo Volpe, Alessandra Rosini, Stefano Cerio,Ginna Triplett, Anne� Olofsson, Franco Rasma
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Doppio evento al Museo Nitsch di Napoli con la presentazione in anteprima italiana del film "HN Hermann Nitsch" diretto da Daniela Ambrosoli e prodotto della Verdeoro di Roma e la Pierino Ambrosoli Foundation di Zurigo, e la presenza dell'artista che leggerà passi del testo “Essere” in cui poeticamente spiegherà le teorie del suo “Teatro delle orge e dei misteri”: L’incontro con Hermann Nitsch e la sua opera un vero e proprio shock - dichiara la regista italo svizzera - ha stimolato la curiosità di scoprire quale uomo si nascondeva dietro il celebre artista fondatore dell’Azionismo Viennese. Di qui la volontà di girare un documentario sull’uomo Hermann Nitsch e sulla sua opera che prova a rispondere a tale quesito. Daniela Marcacci Ambrosoli - risponde Hermann Nitsch - dopo aver visto molte mie mostre, i musei di Mistelbach e Napoli, e dopo aver letto molti dei miei libri, ha deciso di girare un film su di me e sul mio lavoro. Se l’ho capita bene voleva mostrare l’ uomo che sta dietro il mio lavoro. Ci è riuscita. La prima volta che ho visto il film ero molto commosso e anche sorpreso di vedere come sono diventato vecchio. Il messaggio di questo sensibile film è la sincera verità senza fronzoli né formalismi. Mi sento capito, come persona e come artista. Nel film, pronto ad entrare nel circuito internazionale dei documentari d'autore, si ripercorre l'opera, il pensiero ma anche la più intima sensibilità del maestro austriaco. Tra ricordi, testimonianze illustri ed immagini di repertorio sapientemente inserite nella trama di una vita tutta dedicata all'arte.
La giornata del 27 gennaio è il preludio ad una serie di attività programmate nel 2010 dall'Archivio Laboratorio Museo Hermann Nitsch. Tra i momenti più importanti: il 22 maggio la grande Azione del maestro austriaco che durerà ininterrottamente per 12 ore nella sede del museo in salita Pontecorvo e per sei ore nei sorprendenti spazi della Vigna San Martino. L'11 settembre invece ci sarà il cambio totale delle opere esposte al museo. Un turnover che sarà ripetuto con cadenza biennale per poter offrire al pubblico una visione ampia e dinamica della complessa opera del grande artista.
Daniela Ambrosoli Attraverso i suoi due figli Shari Yantra Marcacci, sceneggiatrice e regista, e Aliocha Merker, fotografo freelance e cameraman a Roma, intrattiene da molti anni un contatto intenso con il mondo del film. Nel 2004 lavora in qualità di assistente alla regia e direttrice di produzione al documentario di Renato Pugina “La Depressione”, prodotto dalla TSI, Televisione della Svizzera Italiana. Nel 2007 collabora di nuovo in qualità di assistente alla regia – direttrice di produzione con il regista Renato Pugina al documentario “Amore e Handicap” prodotto dalla TSI. Dal 2008 si dedica alla realizzazione del film "HN Hermann Nitsch", Direttore della Fotografia: Aliocha Merker, Montaggio: Johannes Hiroshi Nakajima, Suono: Gianluca Scarlata, Ignazio Vellucci Prodotto da Verdeoro, Roma & Pierino Ambrosoli Foundation, Zurigo.
Museo Nitsch vico lungo Pontecorvo 29/d 80135 Napoli Italy T +39 081 5641655 info@museonitsch.org www.musenitsch.org
UFFICIO STAMPA MANUAL comunicazione informazione immaginazione paola marino paola.manual@gmail.com
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ERUZIONE
The Cultural Association Sabu thanks to the patronage ARCUS SpA company for the development of arts, culture and entertainment, has developed a project of international cooperation between two spaces non-profit specifically Largo Barracche of Naples and the White Box in New York City. The project called Eruption, is directed by Giuseppe Ruffo e Tatafiore, will be presented to the public Thursday, January 21 in the spaces of White Box.
The project envisages further growth artistic culture, based on a comparison between reality operating in different locations linked together by the elements of innovation and experimentation. Eruption connects two exhibition Largo Barracks and White Box in New York - thanks to the presentation of two exhibitions and the participation of artists from different languages. The project title Eruption expresses the desire to take over the creative arts-territories taken in Naples in former bunker of Largo Baracche. The exhibition will present various art forms: installations, video, sculpture, painting and drawing. The exhibition will focus on the art Non-Profit proposed by young artists from Naples, an operation that goes beyond expectations and institutional market. The vehemence of creativity and ideas, pushed out as the magma from the mantle of a volcano.
The artists selected by curators Joseph Ruffo and Pietro Tatafiore will be: Mary Cinque, Emmanuel Deruvo, Corrado La Mattina, Pino Pipoli, Elio Varuna, Elpidio Ziello. Adequately supported from the assistance of Juan Puntes artistic director of White Box and Susie Lim.
For more Info: Associazione Culturale Sabu Largo Baracche Tel. +39 3933641664 – 335429081 Fax +39 0815871134 largobaracche@gmail.com
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ASTA DI BENEFICENZA - AIUTIAMOMARCO A PASSO CON L'ARTE
ACQUISTA L'ARTE E DONA UN SORRISO PER MARCO
Descrizione
LE OPERE IN ASTA SONO STATE ESPOSTE NELLA MOSTRA "A PASSO CON L'ARTE" CHE SI E' SVOLTA A NAPOLI AL CASTELL DELL'OVO DAL 16 AL 30 GENNAIO 2010. I FONDI RECUPERATI DALL'ASTA SERVIRANNO A FINANZIARE LE CURE DI RIABILITAZIONE DEL PICCOLO MARCO http://www.aiutiamomarco.com
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE : L'asta avrà inizio il giorno 30 Gennaio e si concluderà il 15 Febbraio alle ore 23:00, le offerte effettuate prima e dopo i termini indicati non saranno tenute in considerazione. Le immagini delle opere in asta sono visualizzate nella sezione foto, nella didascalia dell'immagine sono riportate tutte le informazioni riguardante l'opera, ed è possibile partecipare all'asta facendo la propria offerta attraverso il commento di ogni singola immagine. L'utente che alla scadenza dei termini avrà fatto l'offerta più alta si aggiudicherà l'opera.
PAGAMENTO : bonifico bancario al codice iban : IT / 77 / X / 03002 / 39950 / 000003170868 intestato a Pisani Luigi, nella causale specificare : donazione per opera codice n°……..
CONSEGNA : direttamente a casa con corriere espresso, il costo della spedizione per l'Italia è di 15,00 euro, per eventuali consegne all'estero il costo è da stabilire al momento. Ritiro a mano presso la sede dell'associazione MERIDIARTE in VIA P. CASTELLINO, 121/c 80131 Napoli
Per chi si aggiudica l'opera inviare una email all’indirizzo asta.per.marco@gmail.com con le seguenti indicazioni : codice opera, artista, titolo, misura e tecnica, tipo di pagamento effettuato o specificare il ritiro a mano e pagamento al ritiro.
sabato 30 gennaio 2010 alle ore 21.30
lunedì 15 febbraio 2010 alle ore 23.30
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Amedeo Sanzone
Attimi di silenzio
La ricerca di Amedeo Sanzone s'incentra nella realizzazione di immagini capaci di rappresentare, com'egli stesso dice, il rapporto di equilibrio tra cio' che si vede e cio' che e' teso a celarsi. Ovviamente non si tratta di un mero esercizio di percezione ottica ma di una riflessione che sul registro dello spazialismo tende a trascendere la complessità del minuto quotidiano per farci approssimare alle grandezze delle sensazioni, alla potenza delle cose percepite con leggerezza, con silenzi appena scanditi. Attimi di silenzi e' appunto il titolo della mostra, la prima che l'artista realizza a Napoli con un ciclo di lavori che rappresentano una sua piena e vigorosa maturità concettuale ed estetica.
Le opere in mostra si presentano come un unicum percettivo, potendosi leggere come varianti di un'unica idea in cui la configurazione dell'opera si blocca intorno a pochi, essenziali ed esaurienti elementi quali l'ampia superficie (lo spazio non delimitato), il colore, saturo ed omogeneo, e l'oggetto, di piccole dimensioni, sovrapposto ed inserito in questo ambito. In buona sostanza vengono utilizzate quelle tecniche d'impostazione che favoriscono il senso della scansione minimale dell'opera richiamandosi al ritmo originario dell'esistenza. Il vuoto che viene rappresentato non e' l'assenza misteriosa, ne' rappresenta il nulla che inquieta, ma si offre come riferimento di distensione in cui il pensiero recupera le condizioni primarie di logica e di sviluppo razionale. Infatti non si tratta di una pittura gestuale ma costruita, pensata nelle sue minute applicazioni, in quei delicati rapporti di grandezze e distanze e nei calcolati colori delle superficie che, da una parte, si pongono come diaframma tra noi e cio' a cui spingono le nostre riflessioni e, dall'altra, in un gioco a specchio, accolgono e riflettono la luce esterna, con forza, quasi ad indicarci la direzione per quelle stesse riflessioni.
Inaugurazione 21 gennaio ore 18
SPAZIO ARTE Via Salvator Rosa 299c, Napoli orario: dal lunedi al sabato 17/19,30 - domenica e festivi su appuntamento ingresso libero
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Gino
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giovedì 21 gennaio 2010
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White Box 329 Broome ST
ERUZIONE
21 Gennaio 2010, ore 19
L’Associazione Culturale Sabu grazie al patrocinio ARCUS S.p.A. società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, ha costruito un progetto di cooperazione internazionale tra due spazi No-Profit, nello specifico Largo Baracche di Napoli e la White Box di New York City.
Il progetto denominato Eruzione, diretto da Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore, sarà presentato al pubblico giovedì 21 gennaio negli spazi della White Box.
Il progetto intende promuovere la crescita artistica e culturale, attraverso il confronto tra realtà che operano nei luoghi differenti, che sono legati fra loro dagli elementi dell’innovazione e della sperimentazione artistica. Eruzione collega due spazi espositivi: Largo Baracche e la White Box di New York – grazie alla presentazione di due mostre e alla partecipazione d’artisti di diversi linguaggi.
Il titolo del progetto Eruzione rimanda al processo creativo di collegamento tra arte e territorio, intrapreso a Napoli nell’ex bunker di Largo Baracche. In mostra saranno presenti diverse forme artistiche: installazioni, video, scultura, pittura e disegno. La mostra creerà attenzione nei confronti dell’arte No-Profit proposta dai giovani artisti napoletani, un’operazione che si pone come alternativa rispetto alle istituzioni tradizionali e all’egemonia delle leggi di mercato.
La veemenza della creatività e delle idee fuoriuscirà come il magma dal mantello di un vulcano.
Gli artisti scelti dai curatori Giuseppe Ruffo e Pietro Tatafiore saranno: Mary Cinque, Emmanuele Deruvo, Corrado La Mattina, Pino Pipoli, Elpidio Ziello, supportati dall’assistenza di Juan Puntes direttore artistico della White Box e di Susie Lim.
Per ulteriori informazioni Associazione Culturale Sabu Largo Baracche
Tel. +1 646 717 3781 largobaracche@gmail.com
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L'Unusual Art Gallery di Caserta
ha il piacere di invitarVi a partecipare al work shop "Colori e parole” ,
un incontro per dialogare con la propria creatività.
L'evento si terrà sabato 30 gennaio
presso L'Unusual Art Gallery di Caserta
in via Maielli, 45, 1° piano,
dalle ore 15:30 alle 17:30.
L'incontro permetterà ai partecipanti di esprimere se stessi attraverso l'arte, di venire in contatto col proprio mondo interiore e di portarlo alla luce.
Il work shop- gratuito sarà condotto dal Dott. Gino Aldi, psicoterapeuta, fondatore del Centro età evolutiva Zetesis di Caserta e dal Dott. Borriello Pasquale, psicologo dell’educazione.
E’ necessaria la prenotazione, perchè l'evento è organizzato per un numero ristretto di partecipanti ( max 12 persone ).
In allegato troverete il depliant con informazioni più dettagliate sul tipo di incontro proposto.
Per informazioni ed iscrizioni:
Dal lunedì al venerdì ore 9.00 –13.00 Dott. Borriello Pasquale 328 / 0276552 Info@zetesispsiche.it www.zetesispsiche.it
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Gino
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Cosimo Stassano
Tempi moderni e le icone del nuovo Millennio
a cura di Joanna Irena Wrobel
Dal prossimo 22 gennaio alle ore 18:00 fino al 5 febbraio, lo -Studio d' Arte Le Muse- di via Toledo 272 a Napoli sarà la prestigiosa location della mostra d'arte -Tempi moderni- del fotografo Cosimo Stassano, curata da Joanna Irena Wrobel, con la nota critica della giornalista Maresa Galli. Con tra le righe una rilettura in chiave contemporanea del messaggio ispirato dalla storica pellicola di Charlie Chaplin, le fotografie esposte si presentano come un ricordo dei momenti e delle emozioni della lunga e intensa carriera di Stassano, e al tempo stesso critica dei costumi e della deriva raggiunta da una modernità frenetica che contempla noi stessi e i protagonisti dello show business in un costante vortice mediatico senza soluzione di continuità. Da Madonna a Sharon Stone, passando per Craig David, Lenny Kravitz, Daniel Craig, Hugh Grant, Ben Harper e gli italiani Lucio Dalla, Adriano Celentano, Gianni Morandi, i Pooh e Paolo Villaggio, gli scatti scelti per la mostra, unici quanto spontanei, ritraggono le icone del nostro tempo che sono riuscite a resistere all'-urto massmediale- del nuovo millennio, ad entrare in questo decennio dalla porta principale, senza che la loro popolarità e la loro carriera artistica subisse la minima inflessione.
In un mondo sempre piu' spettacolarizzato e in cui la realtà si confonde con quella dei reality, rispetto a politici e industriali che hanno caratterizzato la scena iconografica pop del -900, sono oggi i big dello show business gli unici veri protagonisti dei -tempi moderni-. Il volgere del nuovo millennio non e' stato altro che la consacrazione della civiltà dell'immagine. Tutto e' legato alla notorietà, al diventare famosi, al raggiungere il successo mediatico, e cosi' i personaggi delle fotografie di Stassano diventano cio' che la maggior parte delle persone, soprattutto fra le nuove generazioni, vorrebbe essere anche solo per un istante. I vip - ritratti peraltro quasi mai in posa ma presi -di sorpresa- - diventano cosi' lo strumento attraverso il quale il fotografo comunica il messaggio che sottende l'intera mostra, ovvero che anche l'icona, la stella, e' alla fine una persona normale, le cui capacità e specialità possono si' suscitare ammirazione, ma la cui luce mai e poi mai deve accecare-
Inaugurazione 22 gennaio alle ore 18
Studio Arti e Decorazione Le Muse via Toledo, 272 - Napoli Da lunedi' a venerdi' ore 17-20 Ingresso libero
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Gino
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fino al 6.II.2010 Gilbert & George Napoli, Alfonso Artiaco
Numeri da record. Un unico, grande ciclo per 153 lavori, divisi in sette gallerie e sommati in sei musei. Svolgere le operazioni per comprendere come lo storico duo sia ancora lontano dalla pensione...
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pubblicato giovedì 21 gennaio 2010
Intelligenti, ironici, dissacranti, innovatori, rivoluzionari, trasgressivi, provocatori, dandy... Su Gilbert & George (San Martino in Badia, Bolzano, 1943; Plymuth, 1943. Vivono a Londra) è stato detto e scritto tutto. Nonostante ciò, la loro arte, analizzata e sviscerata per oltre quarant’anni, continua a fornire nuovi spunti di riflessione. L’ultima serie di lavori elaborata nel 2008, Jack Freak Pictures, riprende il discorso laddove s’interrompeva Six Bomb Pictures, ovvero il ciclo con cui i due artisti raccontarono Londra all’indomani degli attentati terroristici del 2005 e nel quale comparivano distorti come mostri, come freak appunto. L’ Union Jack flag fa da sfondo a tutta la produzione pittorica del ciclo attuale. La bandiera inglese viene qui riproposta come segno forte, capace di condensare in sé diversi significati, talvolta opposti: da quello di simbolo delle istituzioni a quello di disobbedienza civica; da baluardo del patriottismo inglese a quello delle contestazioni giovanili; da logo della moda Pop a quello di una più tradizionalmente british. Nel pattern della bandiera inglese, o spesso incastonati in esso, sono presenti i corpi, i volti o gli occhi spalancati di Gilbert & George, deformati con la resa speculare del fotoritocco. Medaglie, alberi, foglie, bacche, strade e mappe dell’East End sono gli elementi sintattici che compongono questa narrazione tutta londinese, che prende le mosse da Fournier Street, dalla casa-atelier degli artisti. Il racconto si muove dai toni psicologici di Canalized a quelli intimistici di Homing, per approdare ai temi patriottici di Great Britain o a quelli religiosi di Alevi. Il risultato è un grande affresco, che può decisamente definirsi pittorico, anche se operato con la tecnica del montaggio fotografico, capace di restituire l’intera complessità dell’uomo moderno. Ma Gilbert & George non sorprendono solo per l’inossidabile capacità di rinnovare continuamente le loro tematiche, ma anche per quella di riuscire a trovare sempre nuove forme d’interazione col mercato e col sistema dell’arte. L’intero ciclo dei 153 lavori di Jack Freak Pictures è stato suddiviso e presentato in sette gallerie europee, con altrettante mostre svoltesi nel corso del 2009. Il catalogo dell’opera è unico e presenta insieme tutte le tappe. Nel 2010 il ciclo verrà raccolto e presentato integralmente in musei pubblici delle città di Bruxelles, Amburgo, Zagabria, Danzica, Linz e Malaga. Alla domanda sul perché di questa doppia collocazione espositiva, gli artisti rispondono che tutto è pensato per una fruizione quanto più estensiva dell’opera, per semplificare al massimo l’accesso all’arte contemporanea, che solitamente il pubblico delle gallerie private è sensibilmente diverso da quello dei musei e che essi vogliono poter raggiungere entrambi. E visto che con la Major Exhibition della Tate Modern raggiunsero i 200mila visitatori, chissà questa volta quanto totalizzeranno...
articoli correlati La mostra a Rivoli
giovanna procaccini mostra visitata il 18 dicembre 2009
dal 18 dicembre 2009 al 6 febbraio 2010 Gilbert & George - Jack Freak Pictures Galleria Alfonso Artiaco Piazza dei Martiri, 58 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20 Ingresso libero Catalogo disponibile Info: tel. + 39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com
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L'alchimista
Ovvero l'importanza dei sogni
La Fondazione D´Ars Oscar Signorini onlus di Milano, in collaborazione con l´Associazione Artistico Culturale La Tesoriera - ''Piemonte...Arte in movimento'' di Torino, con il Patrocinio della Regione Piemonte, presenta -L´Alchimista ovvero L´importanza dei sogni-, mostra che rende omaggio al libro capolavoro di Paulo Coelho.
Espongono gli artisti:
GIANLUCA AMAROLI, FRANCESCO BARBIERI, ALBERTO BATTAGLIOLI, ORESTE CALATRONI, LILIA BRUNI, MARCO CANOVA, ELENA CASTAGNOLA, GIULIANO DEL SORBO, ISA DI BATTISTA GORINI, ALESSANDRA DI GENNARO GABRIELLA EDIFIZI, ALESSANDRA FINZI, HÉLÈNE FOATA, ADELAIDE FONTANA, DANIEL FONTANA, ANNA GALLI, SILVANA GATTI, FRANCESCA GIRAUDI, MARIE LAURE VAN HISSEN HOVEN, RENATO LIPARI, SILVIA LOGI, MAURIZIO LUERTI, GIANNI MARUSSI, ANTONIO MASSARI, SONIA MAZZETTA, GIAMPIERO MIGLIORINI, PIERLUIGI MONTANI, ZITA NOÈ, ANNA PELLEGRINO, TIZIANA PRIORI, CINZIA REGGIANI, JEANNETTE RUTSCHE, ANTONIO SALVADOR, ANGELO SBLENDORE, LUIGI SCANO, TRATTI DISCONTINUI, ELISA VAN DER LINDEN, MONIQUE THIBAUDIN
Trascinati dalla lettura del romanzo -L'Alchimista-, gli artisti ci comunicano il loro -messaggio d'arte-, dal significato spirituale e universale al lato fantastico, dal linguaggio simbolico a quello onirico, dalla ricerca della propria identità al sentimento di armonia con il mondo, dall'idea del viaggio al segreto dell'alchimia.
Inaugurazione: sabato 23 gennaio 2010 ore 16,30 con performance del poeta Giovanni Cortese
Ex-Scuderie della Tesoriera Corso Francia, 192 - Torino Orario: tutti i giorni 15.00 - 18.00
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Gino
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Fiori
Natura e Simbolo dal Seicento a Van Gogh
a cura di Antonio Paolucci, Daniele Benati, Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti
Con l'Ebe di Canova, la cui valorizzazione e' stata l'occasione della recente mostra dedicata a -Canova, l'ideale classico tra scultura e pittura- e della conseguente riscoperta di Forli' come -Città canoviana-, la magnifica -Fiasca fiorita- e' l'opera piu' celebre conservata nei Musei del San Domenico. Considerata una della piu' belle natura morte di tutti i tempi, la -Fiasca fiorita- di Forli' e' un dipinto di cui non e' stato ancora risolto il mistero. Non e' stato, infatti, identificato il suo autore. Sono stati fatti molti nomi, tutti piu' o meno plausibili, tra cui quelli che appaiono piu' vicini alla realtà restano Caravaggio e Cagnacci.
Anche se il quesito e', probabilmente, destinato a rimanere insoluto, una cosa e' certa: si tratta di un quadro eseguito non da uno specialista - cioe' da un pittore che riproduceva solo fiori, appartenente al gruppo dei cosiddetti -Fioristi- - ma da un grande maestro appartenente alla categoria, allora considerata la piu' prestigiosa, dedita alla rappresentazione della figura umana, quindi alla pittura sacra, a quella di storia e al ritratto.
Attorno e a partire da questo capolavoro, alcuni tra i piu' importanti studiosi - Antonio Paolucci, Daniele Benati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti - hanno elaborato il progetto di una mostra che intende riproporre, da un punto di vista e con approccio metodologico del tutto nuovi, la storia della pittura di fiori, tra il naturalismo caravaggesco (cioe' dalla fine del Cinquecento) e l'affermazione della modernità con Van Gogh e il simbolismo, giungendo cosi' alle soglie del Novecento, prima della comparsa delle avanguardie storiche.
I capolavori di Caravaggio, Cagnacci, Gentileschi, Dolci e di altri grandi pittori di storia che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, ma anche lo straordinario caso di Rembrandt nello strepitoso ritratto della moglie come Flora, aiuteranno se non a risolvere, ad avvicinarsi al mistero, che e' poi racchiuso nel segreto della sua straordinaria bellezza, della -Fiasca fiorita- di Forli'.
Le opere selezionate saranno la dimostrazione di come i quadri di fiori o i quadri di figura, dove l'elemento floreale assume un rilievo simbolico e formale eguale se non superiore alla figura, abbiano raggiunto un'intensità e una originalità estetica assai superiore alla convenzionalità che caratterizza la pittura dei -Fioristi-.
Rispetto al Settecento, quando il tema sembra scomparire, si verifica una forte e decisiva ripresa nel corso dell'Ottocento. Mentre gli specialisti riducono la pittura di fiori a una produzione altamente specifica, ma inevitabilmente commerciale, sono proprio i protagonisti dei grandi movimenti della pittura moderna, dal Romanticismo al Realismo, dall'Impressionismo al Simbolismo, a reinventare il genere dandogli un nuovo significato.
Appiani, Runge, Hayez, Delacroix e Courbet, Bazille e Fantin-Latour, Manet e Monet, Ce'zanne e Renoir, De Nittis, Boldini e Zandomeneghi, Böcklin e Klimt, Van Gogh e Previati saranno rappresentati con quadri di fiori o di figure caratterizzati spesso proprio dalla ripresa di motivi seicenteschi, ma ispirati soprattutto dalla volontà, tutta moderna, di scardinare la gerarchia dei generi, sostituendo ai valori del contenuto quelli della forma, unendo a nuove valenze simboliche (come accade anche in letteratura, se solo pensiamo ai Fleurs du Mal di Baudelaire) la magia della pura visione dell'occhio dell'artista che registra le impressioni della natura e crea una nuova realtà superiore, quella dell'arte.
Come la grande mostra canoviana del 2009 ha riscoperto i fondamentali rapporti tra Canova e Forli', anche questa volta la prima parte della rassegna intende approfondire la continuità degli interessi botanici nella società e nella cultura forlivese tra il prezioso giardino fatto allestire da Caterina Sforza alla fine del Quattrocento e il prestigio raggiunto a livello mondiale dal botanico Cesare Majoli (1746 - 1823). Le sue tavole illustrate di fiori saranno confrontate con i dipinti di alcuni dei maggiori -Fioristi- tra Sette e Ottocento.
Curatori della mostra e del catalogo sono Antonio Paolucci, Daniele Benati, Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti; il prestigioso comitato scientifico e' presieduto da Antonio Paolucci.
Curatori dell'allestimento sono gli Studi Wilmotte et Associes di Parigi e Lucchi & Biserni di Forli'.
Il percorso espositivo si articolerà all'interno delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico e nelle stanze del piano terra dove si sono tenute le quattro precedenti mostre.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net
Vernice per la Stampa Sabato 23 gennaio, ore 12
Complesso Museale San Domenico Piazza Guido da Montefeltro, 10 Forli' Dal martedi' al venerdi', dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.00 alle 17.30 Sabato orario continuato dalle 10 alle 18
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fino al 7.II.2010 Dada e Surrealismo Roma, Vittoriano
Un orinatoio, la ruota d’una bicicletta, un pianoforte rovesciato. E immagini che scorrono senza sosta su due schermi. Tra quadri che nell'onirico e nella dissacrazione hanno la loro matrice originaria...
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pubblicato venerdì 22 gennaio 2010
Oltre cinquecento opere - tra oli, sculture, ready made, assemblaggi, collage, disegni automatici - ripercorrono la nascita e la trasformazione dei manifesti e delle principali mostre di Dada e Surrealismo. Lo spazio espositivo è denso di quella voglia di rifiuto e capovolgimento della tradizione che quegli artisti vollero evidenziare nelle loro creazioni. La mostra si apre, giustamente, con un omaggio ai precursori come Chagall, de Chirico, Duchamp, Kandinsky, Klee, Klinger, Moreau e Munch, per poi dividersi in percorsi concettuali e visivi che seguono le due avanguardie, ma che non si distaccano completamente l'uno dall'altro, richiamando l'idea di contiguità tra movimenti artistici tanto diversi, ma poi non così lontani. Il concetto fondamentale che attraversa la rassegna è quello della riscoperta. Una riscoperta che parte dalla scelta degli artisti in esposizione. Tra i dadaisti, la volontà è stata di riprendere coloro che hanno partecipato alla prima collettiva Erste Internationale Dada-Messe, inaugurata il 5 giugno 1920 alla Galleria Otto Burchard di Berlino. Mentre, sul piano surrealista, il percorso regala le opere di coloro che hanno preso parte ad almeno una delle sei mostre promosse da André Breton: da quella alla Galerie Pierre di Parigi del novembre 1925 all'ultima collettiva, L'Écart absolu, nella cornice della Galerie L'Oeil di Parigi nel dicembre 1965. Testimonianze interessanti per lo spettatore, che scopre un mondo variegato e anche sconosciuto, lontano dai soliti “classici” che si possono scovare nei libri che parlano delle due correnti. Interessanti gli insert di Pablo Picasso ( Baigneuse, 1928; Sur la plage, 1933; Tête, 1939) o di Alberto Giacometti ( Femme cuillère, 1927; Woman, 1928; Man, 1929), artisti visti in una “luce” nuova. Entrambi hanno partecipato a mostre collettive sul Surrealismo, lasciando un'importante impronta. E poi un inedito Jackson Pollock, il maggiore rappresentante dell’Espressionismo astratto e dell’Action Painting, che deve questa sua ultima e più duratura stagione all’influenza di André Masson e Max Ernst, che conosce nel 1942 e dai quali adotta la tecnica surrealista della pittura automatica: dripping, ovvero sgocciolatura. Da qui il suo Square composition with Horse (1934-38). Ciò che però stona è la scelta di allestire alcune opere una sopra l'altra su una stessa parete, a volte troppo in alto. Una disposizione che impedisce di cogliere particolari importanti. Dettagli carichi di significato, che non possono e non devono sfuggire allo sguardo. All'osservatore non resta, dunque, che lasciarsi trasportare nella visione del sogno o nell'anti-arte che i due movimenti, da una parte e dall'altra, possono offrire. Perdendosi ne L'ombra di Picabia o salendo fino a Il castello sui Pirenei di Magritte.
articoli correlati Duchamp, Man Ray e Picabia a Londra
sara michelucci mostra visitata il 15 novembre 2009
dall'otto ottobre 2009 al 7 febbraio 2010 Dada e Surrealismo riscoperti a cura di Arturo Schwarz Complesso del Vittoriano Via di San Pietro in Carcere (zona Fori Imperiali) - 00186 Roma Orario: da lunedì a giovedì ore 9.30-19.30; venerdì e sabato ore 9.30-23.30; domenica ore 9.30-20.30 Ingresso: intero €10; ridotto €7,50 Catalogo Skira Info: tel. +39 066780664; museovittoriano@tiscali.it
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fino al 4.II.2010 Sergio Vega Napoli, Umberto Di Marino
Immagini scritte e trailer fotografici a confronto. Nella verifica tra passato e presente è cambiato qualcosa nella città dai mille contrasti? Indulgenti imperfezioni antropologiche, dove gli eccessi non riposano...
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pubblicato venerdì 22 gennaio 2010
È la droga a mostrare Napoli come un terreno di stravaganze antropologiche e bizzarre abitudini civiche, oppure basta farsi un giro nel centro storico, sprofondare nei rioni della Sanità e dei Vergini, assieparsi nei Quartieri Spagnoli e infine sperimentare l'ebbrezza di un tour attorno alle Vele di Scampia, con tanto di pusher che ti scortano in motorino? Senza dimenticare di fare una visita nell'antico parco giochi dagli effetti speciali, Pompei, la meta più desiderata dal turista. No, probabilmente per osservare quanto di difficile e di estremamente affascinante ha questa città non serve un effetto stonato da stupefacenti, anche se Walter Benjamin - quando negli anni ‘20 del Novecento perlustra la città - si trova in uno stato inebriante. Il filosofo tedesco annota caratteristiche e suggestioni in Napoli, frammenti sparsi ma registrati con attenzione critica. Emergono così alcune parole chiave che Sergio Vega (Buenos Aires, 1959) è andato a verificare, fondendo la lettura di questo testo con Hashish a Marsiglia, e soprattutto camminando per la città partenopea. È cambiato il modo di essere a Napoli tra ieri e oggi? Due installazioni, con una quarantina d’immagini di varia dimensione e un gruppo di nove fotografie, fermano l'attenzione su particolari sequenze di Hashish in Naples, il video che Vega ha girato raccogliendo materiale documentario, campionando suoni, voci, immagini. Si è trasformato in un " osservatore di fisionomie", come Benjamin, vivendo lungo i decumani " qualcosa di assolutamente unico nella mia esperienza", sprofondando " nei volti che mi attorniavano e che erano in parte di straordinaria rozzezza o bruttezza". Napoli " carta sporca" è nella miseria ancora presente, sovrappopolata tanto da riversarsi in via Toledo, un " corridoio" in mezzo al suk di bancarelle, che abbondano di oggetti, dal cibo alla biancheria. La città conserva ancora angoli segreti, come succede a Posillipo, in cui Vega trova una cava di mobili e sculture immersi in una dimensione atemporale. Vista dall'alto, poi, con il dilatarsi di edifici fino alle pendici del Vesuvio, Napoli appare attutita da qualsiasi rumore, e il diffondersi dell'azzurro dell'atmosfera e del giallo del tufo danno respiro alla pietra. Porosa, aspira e trasmette come se fosse un vaso comunicante, ed è un po’ la chiave per interpretare questa città, dove anche le persone assorbono tutta la vita attorno, per restituirla attraverso espressioni e gesti che spesso sostituiscono le parole. All'interno di una salumeria, il venditore mima vocaboli, l'occhio di Vega afferra ciò che è abitudine per un napoletano, ma non per un estraneo. La casa è fuori, on air nella strada, uno stage speciale dove i napoletani non recitano, ma improvvisano. I punti di riferimento sono negozi e fontane, ma anche la statua di Dante nell'omonima piazza, che si merita un blow up in grande formato. Rimane un ultimo interrogativo: la Chiesa, che serviva alle persone per conferire " legittimità ai suoi eccessi", è ancora un potere forte capace di contrastare l'antigoverno della camorra? Il consiglio è osservare camminando.
articoli correlati La personale del 2006
irene tedesco mostra visitata il 15 dicembre 2009
dal 10 dicembre 2009 al 4 febbraio 2010 Sergio Vega - Hashish in Naples Umberto Di Marino Arte Contemporanea Via Alabardieri, 1 (zona Chiaia) - 80121 Napoli Orario: da lunedì a sabato ore 15-20; mattina su appuntamento Ingresso libero Info: tel + 39 0810609318; fax +39 0812142623; info@galleriaumbertodimarino.com; www.galleriaumbertodimarino.com
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Andrea Branzi
Tutte le epoche vengono al pettine
A cura di Cecilia Cecchini e Patrizia Ranzo
Dal 25 gennaio al 15 marzo 2010, la Fondazione Plart presenta Andrea Branzi: tutte le epoche vengono al pettine, un'insolita incursione del noto architetto in un universo poco indagato dal design. Quello dei pettini e' un mondo di piccoli oggetti anonimi tanto diffusi quanto poco frequentati dalle ricerche dei designer. La produzione in grandi serie e il basso costo sono legati all'uso della plastica di tipo piu' economico, che ha sostituito quasi del tutto i materiali naturali - il corno, l'avorio, la tartaruga, il legno, i primi polimeri semisintetici - che rendevano questi oggetti unici nelle sia pur lievi diversità dei colori e delle lavorazioni artigianali. Come testimonia la straordinaria varietà di pettini presenti nella sezione storica di questa mostra con pezzi provenienti dalla collezione di Gabriella Antonini, veri e propri oggetti d'arte realizzati, per la maggior parte, all'inizio del ventesimo secolo. Pettini decorati, istoriati, modellati nelle forme piu' insolite, veri e propri gioielli da mostrare all'occasione, da poggiare sulla -toletta-, o da appuntare tra i capelli.
Andrea Branzi si e' cimentato con questo tema insolito e all'apparenza frivolo, disegnando dodici pettini realizzati in materiale plastico (a cura di Cecilia Cecchini). Rigore progettuale, fantasia e uso di tecnologie avanzate per la produzione hanno dato vita a dodici prototipi difficilmente definibili: un incrocio tra sculture portatili e pezzi di arredo in miniatura. Si fatica a coglierne la dimensione, potrebbero essere i modelli in scala di oggetti molto piu' grandi. Sono pettini decorativi, talismani contemporanei affollati di significati ma nel contempo lievi e rarefatti nelle forme e nei colori.
-Simboli segreti di una persona, dei suoi riti privati, di gesti piu' simbolici che funzionali. Omaggio alla bellezza spontanea di una donna incerta tra il pettinarsi e spettinarsi-. Andrea Branzi
Immagine: Pettine Sole
comunicazione: Marco Petroni 3477604418 petronimarco@gmail.com
Inaugurazione: 25 gennaio '10 - h. 18,30
Plart via G. Martucci, 48 - Napoli Orario: mart-ven 10-13 e 16/19; sab 10-13 Ingresso libero
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Roy Lichtenstein
Meditations on Art
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a cura di Gianni Mercurio
Roy Lichtenstein torna ad esporre in Europa con una grande mostra antologica che si preannuncia come uno degli eventi artistici piu' importanti del nuovo anno. La mostra, a cura di Gianni Mercurio, si inaugurerà alla Triennale di Milano il 25 gennaio e, nel mese di luglio, sarà trasferita al Ludwig Museum di Colonia, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 3 ottobre 2010. Realizzata in collaborazione con The Roy Lichtenstein Foundation e prodotta dalla Triennale di Milano e da Alphaomega Art, in collaborazione con il Comune di Milano, l'esposizione include oltre cento opere, tele per lo piu' di grande formato, oltre a numerosi disegni, collages e sculture provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali, tra le quali il Ludwig Museum di Colonia, il Ludwig Forum di Aachen, il Louisiana Museum di Copenaghen, il Whitney Museum e il Gugghenheim Museum di New York, il Moderner Kunst Museum di Vienna, the Broad Art Foundation di Los Angeles.
Il curatore, Gianni Mercurio, già noto per aver tra l'altro firmato alla Triennale di Milano grandi mostre antologiche dedicate ad Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, ha ideato una retrospettiva di Lichtenstein che per la prima volta fa il punto sulle opere che l'artista pop ha realizzato appropriandosi delle immagini provenienti dalla storia dell'arte moderna. È la prima volta che la mostra esplora in modo organico e completo questo significativo aspetto del lavoro di Lichtenstein, che mette in luce il debito che il Postmoderno ha nei confronti della sua opera. La mostra, suddivisa in sezioni tematiche, parte dai lavori degli anni '50, poco conosciuti e molti di essi esposti per la prima volta, nei quali l'artista rivisitava iconografie medievali e reinterpretava dipinti di artisti americani come William Ranney ed opere come Washington Crossing The Delaware del pittore Emanuel Gottlieb Leutze, (c. 1851), ricalcando gli stilemi espressivi dell'astrattismo europeo e, in particolare, gli universi di Paul Klee e di Picasso.
In questa fase della sua produzione l'artista mescolava il modernismo proveniente dall'Europa con i vernacoli della storia e della cultura americana: gli indiani e il Far West, le scene di vita dei pionieri alla conquista delle terre, gli eroi e i cow-boy. Nel periodo eroico della Pop Art, i primissimi anni sessanta, Lichtenstein definisce il proprio stile e linguaggio pittorico, e inizia una rivisitazione di opere celebri di artisti del passato piu' o meno recente. La rielaborazione di opere di Picasso, Matisse, Monet, Ce'zanne, Le'ger, Marc, Mondrian, Dali', Carrà, e' concepita a partire dalle pubblicazioni a scopo divulgativo: un modo per riportare (ridurre) la dimensione ineffabile della pittura a quella di -oggetto stampato- e commercializzato. Le sezioni della mostra comprendono opere realizzate dagli anni Cinquanta agli anni Novanta e ispirate al Cubismo, all'Espressionismo, al Futurismo, al Modernismo degli anni '30, all'astrazione minimalista, all'Action Painting, e ai generi del paesaggio e della natura morta.
La mostra sarà accompagnata, da un catalogo edito da Skira, di 400 pagine, tutto a colori, contenente oltre al testo introduttivo del curatore, saggi critici di Demetrio Paparoni, Robert Pincus-Witten, Annabelle Te'ne'ze, Frederic Tuten. Una selezione di materiale fotografico in gran parte inedito e un documentario sulla vita, realizzato appositamente per l'occasione, completeranno l'esposizione. Il catalogo sarà pubblicato in differenti edizioni (Italiano, Inglese e Tedesco).
...................english
curated by Gianni Mercurio
Roy Lichtenstein is to be seen in Europe once more in a wide-ranging show that promises to be one of the most important artistic events of the new year. The show, curated by Gianni Mercurio, will open in the Triennale di Milano on January 26 and, in July, will then travel to the Ludwig Museum, Cologne, with the title -Roy Lichtenstein, Kunst als Motiv-, co-curated by Stephan Diederich where it will remain open to the public until October 3 2010. Realized together with the Roy Lichtenstein Foundation and organized by the Triennale di Milano and Alphaomega Art in collaboration with the Milan City Council, the show will include over one hundred largescale canvases as well as various drawings, collages, and sculptures leant by prestigious international public and private collections.
Among these are the Ludwig Museum, Cologne; the Ludwig Forum, Aachen; the Louisiana Museum, Copenhagen; the Whitney and Guggenheim Museums, New York; the Moderner Kunst Museum, Vienna; and the Broad Art Foundation, Los Angeles. Gianni Mercurio, the show's curator, is also well known for having organized other anthological shows for the Triennale di Milano, including those of works by Andy Warhol, Keith Haring, and Jean-Michael Basquiat. His Lichtenstein retrospective will, for the first time, take stock of the works this Pop artist made by appropriating images from the history of modern art. This is the first time that a show will explore in a coherent and complete way this significant aspect of Lichtenstein's work and highlight Postmodernism's indebtedness to it.
The exhibition, arranged thematically, begins with little-known works from the -fifties, many shown here for the first time. In them the artist -revisited- medieval iconographies, reinterpreted paintings by such American artists as William Ranney and such works as Washington Crossing the Delaware by the painter Emanuel Gottlieb Leutze (c.1851), and did so reusing the expressive styles of European abstraction and, above all, of Paul Klee and Picasso. In this phase of his production the artist mixed European Modernism with the vernacular of American history and culture: Indians and the Far West, scenes from the life of pioneers conquering the land, heroes and cowboys.
In the heroic period of Pop Art, during the early -sixties Lichtenstein developed his own painterly language and style and began to make his own use of the works by artists from the more or less distant past. His reelaboration of works by Picasso, Matisse, Monet, Ce'zanne, Le'ger, Marc, Mondrian, Dalí, and Carrà, was inspired by mass-produced and widely diffused publications: this was a way of transferring (and reducing) the incomparable scope of painting to that of a commercialized -printed object-.
Immagine: Oil and magna on canvas 243.8 x 325.1 cm, 1974
Organizzazione: La Triennale di Milano /Alphaomega Art
Ufficio Stampa della mostra: Sveva Fede Tel. 0575.24841 - 06.45439494 fax 0575.370368 Sveva.fede@libero.it Assistente: Daria Bellucco daria.bellucco@alphaomega.it
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne La Triennale di Milano Antonella La Seta Catamancio Damiano Gulli', Marco Martello, Mattia Pozzoni tel 0272434241 0272434205, fax 0272434239 ufficio.stampa@triennale.it
Per informazioni: 02.724341 - info@triennale.it Biglietteria: 02.72434208
Presentazione alla stampa Lunedi' 25 gennaio, alle ore 11.30 Inaugurazione ore 18.30
Triennale di Milano viale Alemagna, 6 Milano orario: Tutti i giorni dalle 10.30 alle 20.30 lunedi' chiuso - giovedi' 10.30/23.00 biglietti: Intero - 9,00 Euro - Ridotto: 6,50 - 5,50 euro
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Un'altra Napoli
Collettiva
Mostra collettiva degli Artisti: Stefano Borriello, Salvatore De Curtis, Paolo La Motta, Roberto Mantellini, Roberto Sanchez, Mario Sangiovanni e Lucio Statti
Presentazione di Carolina Mantellini
Un'altra Napoli
Seppur tra mille difficoltà, la Napoli compresa tra la collina di Posillipo, Vomero, Centro Direzionale e mare ci fa sperare nel superamento del calo di immagine, determinato sia da eventi di cattiva amministrazione che di scarsissimo civismo. Oltre queste virtuali mura, pare che della periferia e della provincia a nessuno importi piu' niente. Il Museo Minimo, operando nella semi-periferia di Fuorigrotta, ha scelto di collocarsi in un territorio mediano di comprensione dell'una e dell'altra Napoli. Seppure l'area Flegrea sia diversa dall'entroterra, l'area Est da quella Vesuviana, il convivere della bellezza col degrado sono le caratteristiche costanti di questi territori. Se un tesoro e' ricoperto di sporcizia chi lo riconosce come tale? Gli artisti, diamone atto, riconoscono l'oro dove gli altri non lo vedono. In questa mostra Stefano Borriello, Salvatore De Curtis, Paolo La Motta, Roberto Mantellini, Roberto Sanchez, Mario Sangiovanni e Lucio Statti interagiscono con luoghi altrimenti -di scarto' riscattandoli almeno nelle loro personale visione di una realtà mai da buttare ma da ricreare. Non dimentichiamo, infine, che proprio le periferie sono state palestra di grandi talenti, come se un principio metafisico volesse colmare l'horror vacui del vuoto culturale. Carolina Mantellini
Inaugurazione martedi' 26 gennaio 2010, ore 18,00
Museo Minimo Via detta San Vincenzo 3 angolo Via Leopardi 47 Fuorigrotta - 80125 Napoli Orari: lunedi' e mercoledi' h. 15-18; Martedi', giovedi' e venerdi' h. 9-12
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Gino
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fino al 28.II.2010 David Maljkovic / Susanne M. Winterling Napoli, Fondazione Morra Greco
Fantasmi che infestano luoghi e luoghi fantasma. Fra architetture dello spirito e spirito architettonico, due artisti s’interrogano sull’energia del costruito umano. Con esiti altalenanti...
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pubblicato mercoledì 27 gennaio 2010
Architettura è strutturazione funzionale ed estetica, ma soprattutto costruzione di spazi attivi plasmanti relazioni ed emozioni. È l’indagine sul potere sotterraneo dei luoghi il sottostante fil rouge che unifica le diverse modalità operative di David Maljkovic e Susanne M. Winterling: cerebrale e cognitiva, ma non senza punte ironiche, la prima; più emotiva e dalla necessità soggettivamente espressiva la seconda. Connubio curatoriale riuscito tra due differenti approcci creativi che, per una volta, al di là di preconcetti banalizzanti, si scoprono indossare pertinentemente gli aggettivi “maschile” e “femminile”. Susanne M. Winterling (Rehau, 1970; vive a Berlino) dipana il suo viaggio intimista nell’immedesimazione con Torquato Tasso, ospite per alcuni anni di Palazzo Caracciolo d’Avellino, sede della mostra, iniziando dal parallelo srotolarsi di un red carpet di cinematografica suggestione, che introduce il visitatore nella prima sala e scivola poi per le scale al piano inferiore. Il ricordo del relazionale e sensazionalistico Insert art di Giuseppe Stampone è ingombrante dietro l’angolo, ma contraddetto dalla diversa valenza in Winterling del tappeto rosso, ora “cartina al tornasole” architettonica per coscientizzare la percezione dello spazio. Meno incisivo l’impatto dell’ambiente specchiato, rimanipolazione ottica dei connotati spaziali tramite l’espediente della riflessione. A disturbare, forse, è l’accavallamento tra il piano meta-architettonico dell’indagine sul luogo e quello eterogeneamente lirico ed estetico, da “visual poetry”, per dirla con l’autrice, degli scatti manifestanti lo spirito del palazzo, esposti in fila come fotogrammi - altra suggestione cinematografica - sui monoliti ai lati. Conseguito è invece il ricercato effetto multisensoriale e ossessionante del piano inferiore, perturbata e perturbante “camera mentale” di Tasso: in un buio reso ancor più oscuro dal precedente abbacinamento di specchi, respiro e udito sono soffocati da vapore e insostenibile fragore di tempesta, mentre gli occhi si interrogano sulla proiezione-dittico in loop dei movimenti inconsulti di Winterling/Joker/Tasso e di quelli subitanei dei fuochi d’artificio, simboli di sregolatezza geniale. Il nonsense è padrone anche nei video di David Maljkovic (Rijeka, 1973; vive a Zagabria e Berlino): la straniata malinconia e l’inquieta sospensione abitante il dimesso padiglione italiano a Zagabria s’incarna in allucinati personaggi, impegnati in un beckettiano teatro dell’assurdo. A enfatizzare l’alienante senso di distanza, l’artista frappone tra noi e i filmati il diaframma di strutture-cornici vuote, trasformate dalla prospettiva in frame generanti inaspettate geometrie col rettangolo delle proiezioni. Architettura e geometria sconfinano dall’opera nell’ambiente, intrecciando ombre fittizie e reali, anche nei simili riquadri contornanti le foto del modellino del padiglione, assolutizzazione dei suoi dettagli più eloquenti. Ornati di palme rinsecchite, come in uno “stanco paradiso naturale” o in una fiera “fittiziamente nuova”. Relitti architettonici e umani, ancora in attesa di chissà quale Godot.
articoli correlati Winterling ad Art Statements Maljkovic premiato
diana gianquitto mostra visitata il 30 ottobre 2009
dal 30 ottobre 2009 al 28 febbraio 2010 David Maljkovic / Susanne M. Winterling a cura di Gigiotto Del Vecchio Fondazione Morra Greco Largo Proprio d'Avellino, 17 (centro storico) - 80138 Napoli Orario: da lunedì a venerdì ore 10-14 Ingresso libero Info: tel. +39 081210690; info@fondazionemorragreco.com; www.fondazionemorragreco.com
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Napoli - dal 28 al 29 gennaio 2010 Innovazione tecnologica fotografica dal secondo al terzo millennio |
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Eventi in corso nei dintorni |
30 fotografi campani in mostra |
orario: da martedì a sabato ore 9,00 – 17,00; domenica ore 10,00 –19,00; chiuso lunedì. (possono variare, verificare sempre via telefono) |
biglietti: ingresso libero |
vernissage: 28 gennaio 2010. ore 11 |
autori: Cesare Abbate, Ferdinando Nicola Baldieri, Giuseppe Carotenuto, Franco Castanò, Ciro De Luca, Felice De Martino, Giacomo Di Laurenzio, Antonio Di Laurenzio, Guglielmo Esposito, Renato Esposito, Luca Fenderico, Luciano Ferrara, Ciro Fusco, Alessandro Garofalo, Gennaro Giorgio, Carlo Hermann, Mario La Porta, Salvatore La Porta, Ciro Lauria, Ciro Messere, Claudio Morelli, Renato Nicois, Lorenzo Palmieri, Giulio Piscitelli, Stefano Renna, Roberto Salomone, Antonio Sarracino, Riccardo Siano, Sergio Siano, Salvatore Sparavigna |
telefono evento: +39 3382886924 |
genere: fotografia, collettiva |
email: va.valerio@libero.it | |
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FATHI HASSAN
AKKIJ
Galleria Nera a Bologna dal 23/1/2010 al 20/2/2010
www.fathihassan-akkij.com
www.fathihassan.com
E' in corso l’archiviazione delle opere del Maestro Fathi Hassan, per informazioni rivolgersi all'Archivio Fathi Hassan presso:
Arte Media Castello di Serravale - Via Ponte Mellini, 94 47899 - Repubblica di San Marino (RSM) Tel. 0549 904372 / Fax 0549 904372 info@astemedia.com www.astemedia.com |
Il primo viaggio in Nubia l’ho fatto a 18 anni. Su un piccolo aereo a 10 posti che dal Cairo, alle 5 di mattina, mi fece atterrare dopo un’ora a Luxor. La vista, illuminata all’alba dai primi già potenti, invasivi raggi del sole, da una vegetazione eterogenea e lussureggiante a ridosso del Nilo, cavalcava su una terra dal rosso fuoco imbevuta di limo. La stessa, accoglieva inoltre, bambini ordinati ed eleganti come principi. Dalle figure allungate e regali, di indubbie discendenze faraoniche, gli scolari, disposti in lunghe file al bordo strada, indossavano linde gallabeje nere, marroni, o bianche, entusiasti di andare a scuola. Quella è stata una delle visioni più icastiche e indelebili ai miei occhi, nella scoperta del mondo africano. Eleganza. Natura. Ordine. Tre elementi prevalenti in Nubia. Così come in Egitto. E in Fathi Hassan. Akkj, non è solo il titolo della mostra, in corso dal 23 gennaio al 20 febbraio a Bologna alla galleria Nera, ma è anche, in nubiano, il nome con cui da piccolo veniva chiamato l’artista: FATHI HASSAN. La galleria, che si occupa prevalentemente di arte africana, ospiterà circa 25 lavori e una performance live in loco il 30, in cui Fathi Hassan, artista della diaspora africana, ricrea e vive il deserto. Pittore, fotografo, scultore, disegnatore, performer l’artista nubiano sorprende per l’ecletticità, la qualità del suo lavoro e la capacità di far entrare il fruitore dentro ad un magma fatto di pittura, pigmenti puri e scrittura araba. In relazione perenne con la natura, con la vita che sgorga da essa, Hassan non dimentica i legami primordiali: quelli che lo legano all’Africa, al continente nero, ombelico del mondo. La terra! Contenitori, simboli di memoria e sogni, legati a uno splendido passato, i lavori di Fathi si dipanano sul doppio, su un’identita femminile e maschile, e conseguono una ricerca spirituale che va ben oltre l’estetica. In un viaggio di spessore ed esperimento anche verso le profondità, gli abissi dell’Africa e le sue sofferenze, Hassan conduce il fruitore prima di tutto dentro se stesso. Ad affrontarsi. A ricercare. Strati geologici antichi, uniti ad atmosfere simboliche, a gesti primordiali arcaici, i lavori conducono alla deità personale. L’uso reiterato della sabbia, ricordo e simbolo del deserto nostalgico, il gesso bianco e le scritture in nero fonte di simboli incomprensibili in occidente, citazioni di poesie o alte rime in arabo, danno origine e paesaggi emotivi differenti, in cui l’uomo è figura piccola, insignificante in rapporto alla potenza e dimensione del sublime, del sovrannaturale, dell’alto. Favole nubiane, miti, leggende e religioni orali accorpano le stratificazioni visive di un linguaggio esoterico orientale forte. I recipienti di Hassan, in cui contenente e contenuto divengono tutt’uno, fondono assieme e accorpano forse proprio quella stessa luce, quell’energia che i miei occhi non riescono a dimenticare. La luce divina!
GAIA SERENA SIMIONATI Art Critic, art adviser, Curator Milano, 19 Gennaio 2010
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Festa Mobile
Azioni, incontri informali e tavole rotonde tra critici, curatori e artisti
a cura di Davide Ferri e Antonio Grulli in collaborazione con Irene Guzman e Valentina Rossi
Artisti, critici, curatori coinvolti: Sergia Avveduti, Riccardo Baruzzi, Davide Bertocchi, Luca Bertolo, Anna Biagetti, Sergio Breviario, Cristian Bugatti, Cecilia Canziani/Flavio De Marco, David Casini, Cristian Chironi, Eloise Ghioni, Silvia Evangelisti, Milovan Farronato, Flavio Favelli, Luca Francesconi, Stefania Galegati, Daniele Geminiani, Giorgio Guidi, Alice Guareschi, Nicola Martini, Margherita Morgantin, Margherita Moscardini, Elena Nemkova, Gabriele Picco, Federico Pietrella, Luigi Presicce, Davide Rivalta, Alessandro Roma, Antonio Rovaldi, Andrea Salvatori, Sissi, Valentina Suma, Luca Trevisani, Mauro Vignando, Italo Zuffi/Roberta Giacometti...
Tre bar e un circolo di Bologna. Quattro luoghi che, tra la sera di venerdi' 29 e la giornata di sabato 30 gennaio, il fine settimana di Arte Fiera Art First, si animeranno di piccole installazioni, interventi, azioni, disegni, dipinti, incontri informali e tavole rotonde, che vedranno coinvolti artisti, critici e curatori.
La sera di venerdi' 29 al Circolo ARCI Guernelli, a pochi minuti a piedi dalla fiera, avranno luogo due discussioni aperte al pubblico, un intervento performativo e uno installativo.
Alle 18.00 si potrà assistere ad una tavola rotonda sul concetto di -ostilità-, spaziando dal campo dell'arte a quello del design e della moda, che vedrà la partecipazione di Alessio Ascari, Daniela Facchinato Osti, Flavio Favelli, Alessandro Gori, Irene Guzman, Mario Lupano. All'interno dello spazio inoltre sarà realizzata una installazione da parte di Flavio Favelli.
A seguire, Milovan Farronato e Fabio Cavallucci discuteranno sulle problematiche legate alla promozione dei giovani artisti, partendo dalla corrispondenza via mail tra lo stesso Farronato e il blogger Luca Rossi (in allegato la comunicazione via mail avvenuta tra i due).
Sabato 30 la scena si sposterà in tre bar del centro storico, nel quartiere Santo Stefano. Tutto avrà un carattere piu' informale e si svolgerà nell'arco di una giornata, dall'ora di pranzo al tardo pomeriggio.Una mostra di un giorno che ospiterà i lavori di circa trenta artisti, dislocata tra Fram Cafe', Bar Maurizio, Miki e Max. In particolare all'interno di quest'ultimo la giornata prenderà la forma di un happening. Un flusso di azioni e discussioni alle quali il pubblico potrà partecipare attivamente.
Venerdi' 29 gennaio, ore 18.00 Circolo ARCI Guernelli, Via Gandusio 6 Tavole Rotonde: - Alessio Ascari, Daniela Facchinato Osti, Flavio Favelli, Alessandro Gori.Laboratorium, Irene Guzman, Mario Lupano - Fabio Cavallucci, Milovan Farronato, Luca Rossi
Sabato 30 gennaio, dalle 14.00 alle 18.00 circa Fram Cafe', Via Rialto 22/c Bar Maurizio, Via Guerrazzi 22 Bar Miki e Max, Via Orfeo 24
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Napoli - dal 30 gennaio al 18 febbraio 2010 Sensus |
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Vico San Domenico Soriano 34 (80135) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Mostra d'arte erotica....un sentire attraverso i sensi, un viaggio tra affettività, spiritualità e corporeità. |
biglietti: free admittance |
vernissage: 30 gennaio 2010. ore 18.30 |
catalogo: in galleria. a cura di G.Ippolito e G:Donnarumma , pp 100 |
curatori: Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito |
autori: Marco Scali, David Ambrosio, Leonardo Amendola, Roberta Angelone, Bruno Arigoni, Maurizio Barraco, Salvatore Bruno, Cosimo Carola, Enzo Casale,, Rosaria Cecere, Cristina Cianci, Leopoldo Civolani, Antonio De Rose, Vanda Di Napoli, Erika Di Paolo, Giovanna Donnarumma, Claudio Falvo, Valerio Iermano, Nunzia Illiano, Gennaro Ippolito, Luciana La Terza, Rita Manzi(MITA), Luigi Meregalli, Francesco Mestria, Luca Morselli, Piero Motta, Massimo Pacilio, Gabriele Pellegrini, Emilio Pellegrino, Domenico Pentangelo, Antonio Perrone, Marcello Pilia, Enrico Pinto, Loredana Raciti, Angela Raimondi, NAomi Rubin, Rocco Scattino, Anna Serrato, Adele Sommella, Salvatore Starace, Nina Todorovic, Sara Tonello, Maria Tripoli, Marco Trogi, Zoro |
genere: arte moderna e contemporanea, collettiva | |
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Gino
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Due mostre
Mattia Bortoloni il '700 Veneto tra Piazzetta e Tiepolo / Pietro Ricchi a Rovigo
Mattia Bortoloni il '700 Veneto tra Piazzetta e Tiepolo a cura di Alessia Vedova
Finalmente una grande mostra -svela- Mattia Bortoloni ponendolo a confronto con Piazzetta, Tiepolo, Balestra, Ricci e gli altri grandi del Settecento Veneto.
Alcuni lo conoscono solamente per un'opera da Guiness: il piu' esteso affresco unitario di tutti i tempi e luoghi: 5500 metri quadri di finissima pittura per l'enorme cupola ellittica (anch'essa da primato, essendo la piu' grande al mondo) del Santuario di Vicoforte, in Piemonte. Un'opera colossale, piu' o meno delle dimensioni di un intero campo da calcio, considerata il capolavoro del barocco piemontese, affrescata per celebrare la Beata Vergine e, insieme, la gloria di Casa Savoia.
Mattia Bortoloni (Canda di Rovigo, 1696 - Bergamo, 1750), famoso, e molto richiesto in vita, e' passato poi nel dimenticatoio, considerato -solo- come uno dei migliori aiuti di Giovan Battista Tiepolo, al punto che in non pochi capolavori del grande maestro e' ancora oggi difficile distinguere cio' che si deve al pennello dell'uno o dell'altro.
Negli ultimi 20 anni, studi piu' approfonditi hanno gradualmente portato a riscoprire la grandezza del tutto autonoma di Bortoloni. Oggi e' possibile dire, senza remore, che egli fu artista straordinario, originalissimo, -soffocato- in vita e nella fama dall'aver operato con i titani dell'arte veneta del Settecento, dal veronese Balestra (di cui fu allievo) ai Tiepolo.
La mostra, curata da Alessia Vedova, e' promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dall'Accademia dei Concordi, e dal Comune di Rovigo, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, con il patrocinio e la collaborazione della Regione del Veneto e della Provincia di Rovigo.
La grande esposizione propone una selezione di capolavori del Bortoloni vis à vis con una trentina e piu' di opere straordinarie dei Tiepolo, del Piazzetta, del Ricci, i -titani- del Settecento Veneto.
Tra i capolavori esposti, vanno segnalate fondamentali opere giovanili del Tiepolo come la -Gloria di San Domenico- e le -Tentazioni di Sant'Antonio-, accanto a prove di soggetto mitologico quali -Diana e Atteone- e -Il Giudizio di Mida- concesse dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Del Piazzetta sarà in mostra una struggente pala raffigurante l' -Estasi di San Francesco- proveniente dal Museo Civico di Vicenza, accanto ad una prova giovanile di Sebastiano Ricci raffigurante -Ercole al Bivio-, proveniente dalla storico Palazzo Fulcis di Belluno. Di Giambattista Pittoni saranno messe a confronto due tele, la prima ispirata ai temi di Torquato Tasso che raffigura -Olindo e Sofronia-, ancora di impaginazione seicentesca, la seconda, -Diana e le ninfe- che e' già di gusto rocailles. Del maestro del Bortoloni, Antonio Balestra, saranno presenti in mostra una inedita -Natività- e due straordinarie tele, provenienti dal monastero benedettino di San Paolo d'Argon, recuperate dopo un lungo intervento di restauro. La mostra sarà arricchita da una preziosa sezione di bozzetti dei piu' grandi frescanti del Settecento: oltre ai Tiepolo (Giambattista e Giandomenico), Piazzetta ed allo stesso Bortoloni, anche Diziani, Crosato, Fontebasso, Guarana che di quest'arte furono gli ultimi grandi epigoni.
A completare, per la prima volta, una fotografia di gruppo della quale, per troppo tempo, era stato dimenticato uno dei protagonisti: quel Mattia Bortoloni che di questa grande mostra e' il fulcro. Bortoloni fu artista tanto apprezzato da ottenere, a soli 20 anni, un incarico ambitissimo come quello di affrescare gli interni di Villa Cornaro a Piombino Dese, capolavoro del Palladio. Un'impresa in cui egli, giovanissimo, seppe anticipare il rococo' che il suo futuro compagno di strada e di lavoro, Gianbattista Tiepolo, seppe poi declinare in modo magnifico.
Luci e ombre accompagnano la sua lunga carriera che, insieme ad altri ma molto spesso da solo, lo ha visto impegnato in una attività ciclopica anche per quei tempi, in grandi lavori a Venezia, nel Veneto, Lombardia, Piemonte. Tra i suoi capolavori i cicli affrescati per il Duomo di Monza, per il Santuario della Consolata e per Palazzo Barolo a Torino, per Palazzo Clerici e Palazzo Dugnani a Milano, Villa Vendramin Calergi a Fiesso Umbertiano, Villa Albrizzi a Preganziol, Villa Raimondi a Birago di Lentate e Visconti-Citterio a Brignano d'Adda, le Chiese veneziane dei Santi Giovanni e Paolo e di San Nicolo' ai Tolentini, Ca' Sceriman e Ca' Rezzonico, sempre a Venezia, sino al suo capolavoro assoluto, l'imponente ciclo per il Santuario di Vicoforte, piu' di 5 mila metri quadri di finissimo affresco per la cupola ellittica piu' grande del mondo. l'affresco piu' grande mai dipinto, per dare immortalità al pantheon di Casa Savoia.
All'attività di frescante Bortoloni affianco' quella di grande autore di teleri, opere dove la necessità del racconto va di pari passo con una del tutto originale capacità interpretativa.
Per ovvi motivi e' soprattutto questa importante produzione ad essere indagata dall'attesa mostra di Palazzo Roverella. Sono opere spesso studiate per la prima volta, attribuzioni inedite, tele mai svelate al pubblico e altre difficilmente visibili, opere che restituiscono a Bortoloni la fama, meritatissima, di cui godette al suo tempo, prima di trovarsi offuscato dalla magnificenza dell'arte tiepolesca.
In queste pale, Bortoloni si dimostra pittore dotato di estro e originalità. Sono composizioni impaginate in modo antiaccademico, ironico, talvolta irriverente, certamente in controtendenza rispetto alla pittura religiosa dell'epoca. La tela con San Tommaso di Villanova dell'Accademia dei Concordi rappresenta in questo senso uno degli esiti piu' alti: Bortoloni segna infatti il superamento della tradizione tardo seicentesca sorprendentemente in anticipo rispetto anche al grande Tiepolo e, come dimostrano i due teleri con l'Adorazione dei Magi e dei Pastori di Fratta Polesine (RO), in piena consonanza con le innovazioni del Pittoni e del Ricci.
Cio' che in mostra fisicamente non puo' esserci, ovvero i grandi cicli affrescati, vi compare in versione multimediale. La mostra si avvale infatti di un sistema integrato di tecnologie e apparati multimediali che esaltano la piacevolezza e l'interattività della fruizione: il visitatore avrà infatti modo di esplorare gli spazi e i contenuti espositivi in modo estremamente accattivante grazie all'utilizzo di tour e ricostruzioni virtuali, proiezioni 360°, installazioni multimediali con postazioni touch screen, integrandosi e arricchendo non solo le esistenti ambientazioni scenografiche e gli apparati museali ma anche dando la possibilità di collegamenti visuali e tematici a contenuti che non sono fisicamente esposti, nonche' a illustrare con completezza il valore del progetto di valorizzazione culturale del territorio.
La mostra pone particolare attenzione anche ai visitatori sordi e non vedenti: sono stati infatti predisposti servizi ad hoc, con visite guidate con il linguaggio dei segni e una presentazione in braille per non vedenti con contenuti tratti dal catalogo.
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Pietro Ricchi a Rovigo
Nel contesto della mostra Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo. Il -700 veneto, che sarà allestita nella prestigiosa sede di Palazzo Roverella, la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza interverrà parallelamente con l'esposizione e la presentazione del restauro di due dipinti di Pietro Ricchi raffiguranti rispettivamente La cena in Emmaus e Il Signore libera le anime del Limbo provenienti dalla chiesa parrocchiale di Baricetta .
I due teleri di Pietro Ricchi risultano, dalle antiche guide sette e ottocentesche di Padova, posti sulle pareti del presbiterio della chiesa di San Giovanni di Verdara presso il Monastero dei Canonici Regolari Lateranensi, uno dei complessi piu' ricchi di storia di Padova. Il monastero venne soppresso con decreto della Serenissima nel 1783 e le prestigiose collezioni finirono nelle raccolte civiche di Padova. Analoga sorte subi' la chiesa soppressa nel 1866 con il Regno d'Italia ed i suoi dipinti andarono anch'essi ad incrementare il patrimonio artistico del Museo Civico di Padova inaugurato nel 1857.
E' certo che nel 1817 i due dipinti del Ricchi erano ancora in loco nella chiesa di San Giovanni di Verdara poi, a causa del loro stato di degrado, vennero esclusi dal patrimonio da preservare e posti in vendita all'asta con altri beni della chiesa perche' considerati di scarso valore. Da quel momento furono ritenuti perduti per poi riemergere nella parrocchiale di Baricetta, frazione nelle immediate vicinanze di Adria, inaugurata nel 1868 con il titolo di San Giuseppe. Il loro ritrovamento ha consentito di allargare le poche conoscenze possedute sulla produzione artistica dell'autore toscano attivo in Veneto, figura singolare nel panorama della pittura del Seicento che, in occasione della mostra di Riva del Garda del 1997, e' stato oggetto di un'importante rivalutazione, di riflessione critica e di conoscenza delle sue opere che restarono misconosciute per lungo tempo. La Soprintendenza, nell'ambito della propria vocazione istituzionale di valorizzare la storia, l'arte e la cultura del territorio, ha già iniziato il recupero conservativo dei dipinti, ritenendoli pregevole testimonianza artistica sia per la qualità, sia perche' il loro ritrovamento ha consentito la ricomposizione del nucleo originario delle opere commissionate al pittore dai Canonici Regolari Lateranensi di Padova, assieme al dipinto raffigurante la Resurrezione, oggi al Museo Civico di Padova, occasione che consentirà il confronto ravvicinato con l'esemplare conservato presso la chiesa della Vergine del Soccorso, la cosiddetta -Rotonda- di Rovigo, assieme agli altri capolavori del Seicento.
Catalogo: Silvana Editoriale
Comitato Scientifico: Marisa Elisa Avagnina; Caterina Bon Valsassina; Marina Dell'Omo; Fabrizio Magani; Paola Marini; Giuseppe Pavanello; Giandomenico Romanelli; Leobaldo Traniello
Segreteria organizzativa: Anonima Talenti
Comunicazione Soprintendenza Anna Maria Di Bari Tel. 045/8678315 Fax 045/8678333 e- mail: annamaria.dibari@beniculturali.it
Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI - Sergio Campagnolo Tel. 049 663499 http://www.studioesseci.net info@studioesseci.net
Inaugurazione sabato 30 gennaio 2010, dalle 10 alle 15
Pinacoteca di Palazzo Roverella via Laurenti 8/10, Rovigo ORARI: mart-dom, 9-13, 15.30-19, chiuso i lunedi non festivi BIGLIETTI Intero - 9, Ridotto - 7 (dai 6 ai 18 anni, over 65, studenti universitari, insegnanti con documento, categorie convenzionate) Gratuito (fino ai 6 anni, portatori di handicap con 1 accompagnatore, giornalisti con tesserino, militari in divisa) Promozione - 5 martedi' e mercoledi' 9.00 - 13.00 Gruppi (min 20 persone) - 7 e gratuito per 1 accompagnatore Gruppi scolastici - 3 e gratuito per 2 accompagnatori Visite guidate per gruppi (max 25 persone) adulti - 60, scuole - 25. Biglietto integrato - 12 Mostra Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo: il -700 veneto (Palazzo Roverella); Tesori dalle dimore storiche del Veneto: capolavori dal -300 al -700 (Museo dei Grandi Fiumi, piazzale San Bartolomeo 18, Rovigo); Il -700 da tavola in casa Palladio (Villa Badoer, Fratta Polesine)
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